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Preside McCoormac

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    La sottile striscia sulla scrivania venne timbrata e firmata dal Ministro in persona, che non perse tempo per apporvi il sigillo in ceralacca: prima la pergamena potesse assorbire completamente l'inchiostro, Charles Nott legò il messaggio alla zampa del suo fidato gipeto, con indicazioni brevi e coincise. La creatura si smaterializzò nel vuoto non appena la passaporta si attivò, permettendole di raggiungere l'esterno, e si librò nel cielo scozzese con l'ordine di recapitarlo esclusivamente tra le mani dell'interessato. In caso contrario lo avrebbe distrutto con il suo stesso becco.
    -Avalon-, l'elfo rannicchiato nell'angolo dell'ufficio avanzò timidamente alla richiesta del suo padrone, torcendosi le mani l'una contro l'altra in attesa di ricevere direttive. I grandi occhioni verdi, alla luce delle candele e delle lampade ad olio, sembravano ancora più immensi.
    -... signore?-, il Ministro si alzò e indossò il soprabito mentre la creatura, con uno schiocco di dita, ordinò tutti i plichi a ridosso della scrivania, pronto a riconsegnarli nell'archivio del secondo livello.
    -Comunica che la riunione di questa sera verrà anticipata, li attendo tra un quarto d'ora a corte. Fa predisporre dall'ufficio trasporti una passaporta per Hogsmeade, questa sera sarò atteso ad Hogwarts-, l'elfo precedette il mago all'uscita per aprirgli la porta, dopodiché annuì con un vigoroso cenno del capo.
    -Sarà fatto, signore! Avalon provvede immediatamente, signore!-, Nott sapeva che quel cambiamento di programma avrebbe indisposto i suoi colleghi, tuttavia, pratico e flessibile com'era neanche se ne curava. Con il suo nuovo mandato aveva messo in chiaro fin dalle prime battute quanto la propria politica fosse basata sull'agire direttamente sul campo, senza trascurare nessun aspetto della comunità Magica. I confini del castello in quel momento rappresentavano per il Ministero un limite che era sconsigliabile valicare e quel limite era ravvisabile nella persona di Battlin' Jack McCormac.
    -Buonasera. Mi scuserà per il preavviso così breve e l'ora tarda, Preside-, il Ministro gli rivolse un sorriso accomodante mentre avanzava nell'ufficio.
    -Personalmente mi rammarico di non essere riuscito a raggiungerla prima. Le ho chiesto di vederci principalmente per poterci confrontare... non che il suo nome abbia bisogno di presentazioni, Battlin'. Semplicemente mi piace conoscere i miei "colleghi" di persona.-
     
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    "Hai tenuto sott'occhio la situazione?"
    - Naturalmente signor Jack, signore. -
    "E?"
    - E la brughiera continua a comportarsi in modo strano.
    Le creature lo percepiscono, sono irrequiete. Flann ha comunicato di aver radunato i suoi e batte a Sud, i centauri di Seanan fanno lo stesso nel quadrante nord. Si ravvisagliano sussurri tra gli alberi eppure, signore, nessuna delle creature in rapporti col Manor pare effettivamente preoccupata. È come...se loro fossero a proprio agio. Come se sapessero qualcosa che a noi sfugge. O non ci viene volutamente detto.-

    "Va. Continua nel tuo lavoro e, alla prima novità, avvisami. Se il problema dovesse persistere, sarò costretto a convocare il Consiglio. -
    -Ma signore, il M.I.R.A, qui? Ne sei..-
    "Si, se si tratta di quello che temo. Ora va. Il ministro sta arrivando, e lui non è dei nostri."

    Il volto di Darragh scompare nelle braci del camino, lasciandomi a riflette presso il calore soffuso che lo stesso irradia qui nel mio ufficio ad Hogwarts.
    La foresta, da sempre misteriosa e pregna di magia antica, ultimamente ha lanciato segnali scostanti.
    È come se una forte bolla magica, per intendersi, abbia racchiuso tutti i "possedimenti" del McCormac Manor entro di sé. Non è necessariamente un male, tutt'al più si sta configurando uno scenario che, volendo, si potrebbe considerare atipico. E si, ho i miei sospetti.
    Tuttavia, visto che appunto si tratta di casa mia, vorrei poterlo risolvere senza dover allertare chi, come me, tiene alla sicurezza nazionale più che ad ogni altra cosa.
    Temo però che tali cogitazioni dovranno aspettare, poiché al momento, sto per ricevere una visita che, nella migliore delle ipotesi, sarà come minimo interessante.
    Seduto alla mia scrivania, con i gomiti poggiati sul piano e lo sguardo fisso, osservo indifferente l'ingresso del Ministro inglese.
    Lo accolgo con un cenno del capo, tendo la mano a stringere la sua e poi, con educazione, lo invito a sedersi.
    "Buonasera a lei ministro. Non ha da preoccuparsi, per abitudine, raramente mi corico prima che l'orologio rintocchi le tre del mattino. Ho la mente piuttosto impegnata, immagino che lei comprenda."
    Ribatto al suo sorriso offrendogline a mia volta uno altrettanto di cortesia, limitandomi a congiungere la punta delle dita per ascoltare le successive parole da lui pronunciate.
    Un colpo di bacchetta, ed ecco che una bottiglia di buon whiskey ci raggiunge, accompagnata da una caraffa d'acqua limpida e quattro bicchieri in vetro.
    Non lo invito a bere ne gliene servo poiché, dopotutto, siamo entrambi sufficentemente risoluti per evitare i convenevoli. Se poi, come immagino, dovremo disquisire di argomenti particolarmente singolari, farlo con del buon spirito tra le dita potrebbe favorire la conversazione. Dopotutto, si sa, è così che fanno i "gentiluomini".
    "Non c'è alcun motivo per rammaricarsi, Ministro Nott; immagino che il nuovo insediamento le abbia dato un bel da fare. La ringrazio per il velato complimento, e sono a sua completa disposizione circa il confronto. Anzi, lo ritengo assolutamente auspicabile."
    Ammetto che il suo accento risveglia dentro di me arcaici istinti, nonché nausee e un senso di generale irrequietezza. Tuttavia, per onestà intellettuale, devo ammetere d'aver sentito buone cose sul conto dell'uomo che mi trovo innanzi. Difficilmente faccio di tutta l'erba un fascio all'infuori dello scherno, anche quando il fulcro del discorso riguarda i britannici. So per esperienza che, anche tra le loro fila, vi sono delle brave persone. Nonché ottimi colleghi o figure istituzionali. Che lui sia una di queste? Siamo qui per scoprirlo.
    Mi verso un drink invitandolo, infine, a fare lo stesso. Portando il bicchiere alle labbra con tranquillità, senza tuttavia staccare lo sguardo dal mio interlocutore.
    "Dica pure, Ministro, ha la mia completa attenzione..."


    Edited by Battlin' Jack - 26/2/2023, 13:33
     
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    Arrivato in prossimità della scrivania il Ministro allungò una mano per stringere con vigore quella del Preside. Non si meravigliò nel trovarlo indaffarato, probabilmente con quella visita improvvisa aveva interrotto il suo lavoro. Del resto, tra gli impegni richiesti dalla scuola e le mansioni come Auror, il lavoro non mancava mai.
    -Comprendo perfettamente. Il tempo è prezioso, cosa che mi esorta ad essere quanto più indolore possibile… ma non mi impedisce di apprezzare la compagnia di un buon whisky- si accomodò sulla poltrona indicata dal Preside, aderendo allo schienale pur mantenendo una postura ritta. Rilassata, ma al tempo stesso vigile. Il Ministro Nott sapeva che coloro che lo avevano preceduto non avevano goduto di una buona notorietà, quindi i futuri rapporti tra il Ministero della Magia Inglese e Hogwarts sarebbero stati sanciti da quell’incontro. E dietro le parole cordiali del Preside non fu complicato individuare una nota di fastidio, riconducibile al risentimento e all’odio che da generazioni legavano le loro origini. Non poteva biasimare Jack per un passato che continuava ad influenzare il presente dei suoi compatrioti, ma al tempo stesso non poteva schierarsi dall’altra parte dell’Oceano Atlantico. In più di un’occasione la Repubblica di Smeraldo aveva restituito con gli interessi gli affronti subiti, diventando a propria volta la protagonista di un bagno di sangue. Eventi dei quali intendeva scongiurare un ricorso storico da ambo le parti, finché sarebbe rimasto a capo durante il suo mandato. Ed era quel che stava facendo, favorendo le collaborazioni tra le due divisioni Auror.
    -Immagina bene. La popolazione ha accolto favorevolmente la mia nomina quindi intendo impegnarmi per non lasciare disattese le loro aspettative.-, Nott afferrò la bottiglia di whiskey e non esitò a riempire il bicchiere, che afferrò senza tuttavia bere per lasciare che l’aroma gli riempisse le narici. Lasciando soprattutto che l’altro lo precedesse.
    -Viste le falle lasciate da chi mi ha preceduto è doveroso riassestare l’istituzione. Esiste ancora una piccola minoranza profondamente conservatrice, diffidente ai nuovi cambiamenti in atto. Principalmente è questo che mi spinge qui: scoprire il suo pensiero a riguardo, Preside-, Nott portò il bicchiere alle labbra, bevendone un sorso. Trattenne il gusto sul palato per qualche secondo prima di deglutire, beandosi del sapore.
    -Nelle ultime settimane i nuovi decreti fanno discutere più degli omicidi e delle vessazioni che si prefiggono di prevenire.-, la situazione che si stava creando era paradossale, ma non poteva dirsi sorpreso: certi cambiamenti richiedevano tempo prima di essere assimilati. Il problema consisteva nel non sapere quanto ne avrebbe richiesto, con il rischio che non ne possedessero a sufficienza prima di riuscire ad arginare il male, sempre in agguato.
    -Vorrei conoscere la sua posizione al riguardo, visto che le compete la guida di Hogwarts. Trovo che il lavoro finora svolto con i suoi studenti e il suo personale sia impeccabile, e pur scongiurando quanto le sto per confidare… temo in un futuro neanche troppo lontano potrebbe rivelarsi indispensabile una coesione tra la scuola che lei gestisce e il ministero ch’io rappresento.-, Nott diede per scontato che McCormac sapesse quanto l’applicazione di quei decreti si estendesse in ogni ambito, suolo pubblico o privato che fosse, di tutto il Regno Unito. Ma preferiva tentare prima con un approccio collaborativo, piuttosto che impositivo.
    -So che nutriva dubbi circa l’assunzione di alcuni suoi dipendenti. Mi hanno riferito in particolare nei confronti di Every Westwood… non mi viene difficile intuirne il motivo. Personalmente, il mio vecchio incarico e le mie origini mi impongono di concedere alla sua dipendente il beneficio del dubbio, anche se questo non mi rende uno stolto.- Nott non aveva mai fatto mistero delle origini della sua famiglia: se si andava indietro di sole due generazioni non sarebbe stato difficile trovare maghi oscuri e sostenitori attivi dell’ideologia di Lord Voldemort. Intraprendere un percorso totalmente opposto lo aveva messo a repentaglio in più di un’occasione, ed era esattamente questo il motivo per cui aveva fatto pressione affinché la Signora Westwood mantenesse il suo ruolo al castello.
    -Lei ha interagito in più di un’occasione con il fratello Mangiamorte, l’ultima volta proprio di recente… in base alle impressioni, mi dica… è riuscito a farsi un’idea della sua professoressa? Sul rapporto con il Castiel Westwood, in particolare-, pochi mesi a contatto non erano molto su cui basarsi, ma il Preside aveva dalla propria una qualità che lo agevolava: oltre vent’anni di onorata carriera da Auror. Quell’istinto, una volta acquisito, raramente sbagliava, anche in assenza di prove. E l’ex Giudice del Wizengamot lo sapeva bene.
     
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    "Io sono una persona dalla mentalità elastica, ministro. Sempre pronta ad accettare il nuovo. Purché esso si riveli meglio del vecchio, è chiaro."
    La domanda qui sorge spontanea: È il mio appoggio che gli interessa, oppure esclusivamante quello della scuola che dirigo? Dopotutto si sa, come lui stesso accena, Hogwarts ha storicamente giocato un ruolo chiave nelle sorti del mondo magico Anglo-Irlandese. Quindi perché dovrebbe cessare di farlo proprio ora?
    "La ringrazio per l'apprezzamento. Per il resto, immagino che lei abbia fatto i compiti e studiato la mia etica: qualora il male dovesse farsi di nuovo avanti, ed il dovere busserà alla nostra porta, Hogwarts risponderà presente."
    Proteggerò i miei studenti e queste mura con la stessa fervenza impiegata nel salvaguardare il territorio Irlandese, sia con il dipartimento che mediante le trame del M.I.R.A; tuttavia, se in determinate circostanze alcuni studenti più esperti volessero unirsi al personale scolastico nel difendere il castello o fornire manforte ai "buoni", non sarò certo io ad impedirlo. Dopotutto, non ho forse fatto lo stesso al mio tempo?
    "Per la legge dei grandi numeri, Ministro, in un gruppo di persone a maggioranza favorevole è sempre la minoranza contraria che produce più rumore. Ciò non toglie, che sempre di una minoranza si tratta."
    Lascio che le spalle si rilassino più a fondo sulla poltrona, gustando un sorso analgesico di liquido ambrato tra una risposta e l'altra.
    Mal tollero gli inglesi, è risaputo, e solitamente ritengo le loro cariche istituzionali come incredibilmente viscide e smidollate. Tuttavia, l'uomo che mi siede dinnanzi ora, possiede qualcosa. Una risolutezza palpabile, forgiata forse dagli anni come giudice al tribunale magico britannico. Che, infine, si possa aprire una linea di dialogo produttivo, almeno, tra alcuni di noi e pochi di loro? Lo vedremo.
    "Per essere chiari, rinnovo la mia completa disponibilità. Pertanto, se la domanda è: Hogwarts sarà disposta a collaborare strettamente con il ministro in caso di necessità? La risposta è si.
    Se invece quello che mi sta chiedendo è di poter esercitare, arbitrariamente, tali decreti o altri futuri sui miei insegnanti o, addirittura, studenti, la risposta è valuteremo."

    Gli argomenti si fanno ora più incalzanti e di natura pratica, tant'è che il nostro confronto assume quasi le sfumature tipiche in uno scambio di opinioni fa pari che, pur agendo per mezzi differenti, nutrono ammirazione l'uno per l'altro.
    Ed in effetti, seppur mi costi qualcosa ammetterlo, un'espressione soddisfatta mi ha segnata il viso quando ho letto dell'approvazione ottenuta dalla nuova "linea dura" inglese.
    "Come lei ben sa, da sempre Hogwarts gioca un ruolo chiave nelle questioni del nostro mondo. Tuttavia raramente ha permesso alle istituzioni di intromettersi troppo a fondo nelle sue questioni più interne, a prescindere dalla nazionalità d'appartenenza delle stesse. E quando ciò è accaduto, anche nel passato recente, concorderà con me che i danni derivanti di ciò siano stati maggiori dei benefici."
    Ora si che, dopo essermi servito, allungo la bottiglia verso il suo di bicchiere e glielo rabbocco. Come dicevo lo rispetto, però ci tengo anche a fargli intendere chiaramente che, qui dentro, perfino lui ha poteri decisionali limitati.
    La scuola è nata e ha vissuto sempre come un qualcosa di a sé stante, attirando in sé grandi donne e uomini che hanno contribuito a salvarci quando c'è né stato bisogno, non sarà di certo sotto la mia guida che tale tendenza verrà interrotta o invertita.
    "Vede, storicamente preside, insegnanti e collaboratori scolastici in toto, sono composti da personalità di spicco, provenienti da più parti del mondo. E tale condizione, rende Hogwarts un concentrato pulsante di estrema competenza magica. In ogni settore conosciuto. Viene da sé, ministro, che una corporazione simile non possa in nessun caso schierarsi apertamente o agire per conto di qualcuno. Poiché le conseguenze derivanti da una scenario simile, potrebbero rivelarsi devastanti."
    Poniamo ad esempio il caso che, dopo aver permesso al ministero di ficcare il naso qua dentro o agire liberamente nei nostri confini, alcuni rappresentanti dello stesso cadessero vittima della maledizione imperio; saremmo ancora in grado, noi, di garantire la sicurezza degli studenti? No, certo che no.
    O ancora, se l'istituzione dovesse prendere decisioni non in linea con il nostro pensiero, magari violente o in qualche modo malvage nei confronti di soggetti - a nostro avviso - non meritevoli di tale trattamento, potrebbe mai Hogwarts dar manforte, per obbligo, a tali azioni così scellerate? No. Men che mai sotto la mia direzione.
    Le cose stanno così, e l'uomo di fronte a me dovrà starci. Che gli vada bene o meno. Poiché, dopotutto, il preside sono io.
    Certo, potrebbe lavorare per depormi qualora lo ritenesse opportuno, ciò però gli costerebbe un grande esborso di tempo e risorse, per non parlare dell'effeto che tale decisione avrebbe sull'opinione pubblica. E un uomo apparentemente pragmatico come quello di fronte a me, ad naso, difficilmente intraprenderebbe una via cosi disseminata di scogli.
    "Quindi, tornando a noi, Hogwarts collaborerà con il ministero da lei rappresentato, solo se ogni azione che esso vorrà intraprendere entro le mura del castello, passerà da qui. Da noi due, a confronto, e dovrà avere il consenso di entrambi. L'idea è di suo gradimento?"
    Accenno appena il bicchiere in sua direzione, come a voler sancire definitivamente un amicizia paritaria tra l'istituzione che lui rappresenta e la mia. E perché no, magari anche una di tipo più personale tra lui e me, qualora ciò si rivelasse possibile.
    "Ecco, vede? Stiamo già partendo con il piede giusto.", un sorriso viene rivolto al ministro in risposta al suo voler intavolare il discorso Westwood, "La sto tenendo d'occhio, con particolare attenzione.
    Ovviamente lei non lo sa ma, per mia personale premura, ogni suo movimento o lezione sono osservati. Come diceva quello: Ad Hogwarts, essere me ha i suoi vantaggi."

    Io non necessito di quadri, armature o palle di vetro, no, persone fidate e studenti leali sono più che sufficienti. Per mia fortuna, al momento dispongo di entrambi in gran numero.
    "Anche io riprengo che tutti siano innocenti fino a prova contraria però ecco, qualora la prova per dimostrare un' associazione a delinquere pericolosa per la sicurezza pubblica dovesse derivare dall'uso di una certa pozione, anche se impiegata su un determinato soggetto ed entro le mura scolastiche: se adeguatamente interpellato per tempo e messo a conoscenza dei dettagli, non avrei nulla da obiettare."
    Lo guardo dritto negli occhi ora, in silenzio. E questo, vale più di mille parole.
    Qualora il suo ministero riterrà opportuno intervenire sulla Westwood mediante l'applicazione dei nuovi decreti, non troverà alcun ostroziunismo da parte mia. Glielo sto rendendo piuttosto chiaro.
    "C'è altro che posso fare per lei, Charles?"
     
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    -Le risparmio futili rassicurazioni, Preside. Lascerò che siano i risultati del mio mandato a palesare le mie intenzioni.-, ribatté pacato, intenzionato a non cadere in alcuna trappola autocelebrativa. Prima di essere un politico Nott aveva esercitato soprattutto la sua professione tra le aule del Wizengamort guadagnandosi in fretta la fama di un Giudice spietato ma giusto; il Ministro aveva appreso in fretta in quali situazioni le parole diventavano protagoniste indiscusse della scena, esercitando un’influenza determinante sui suoi interlocutori, e quando invece doveva essere la dura applicazione della legge a costituire un monito sia per coloro che la infrangevano come parte attiva sia per coloro che ne subivano passivamente le conseguenze, in modo tale da scoraggiarne una futura recidiva.
    -Ma accolgo con piacere la sua proposta. Entrambi abbiamo a cuore il futuro di questi giovani maghi e streghe ai quali un giorno passeremo il testimone- Charles si rigirò il bicchiere tra le dita per qualche istante prima di poggiarlo, ormai vuoto, accanto alla bottiglia di whiskey.
    -Di fatto, come le ho già anticipato, sono qui per richiedere esclusivamente la sua collaborazione per stabilire la migliore linea percorribile ai fini della loro protezione. I nostri avversari sono silenti da anni ma è una condizione destinata a cessare molto presto.-, il Ministro scrutò con occhi analitici il volto del Preside, intenzionato a mostrargli fiducia aveva deciso di metterlo al corrente di informazioni strettamente riservate, che non erano ancora trapelate tramite i canali stampa e radio. Charles trasse dalla tasca del soprabito una pergamena di cui era stato spezzato il sigillo e la porse al suo interlocutore attendendo che ne leggesse il contenuto. L’atto, indicato come secretato, era stato ufficializzato formalmente e conteneva una fitta lista di nomi che ricopriva la pagina per tutta la sua lunghezza,
    -A partire da stanotte, tutti coloro che durante il mandato di Michael Moon hanno servito sotto il suo governo saranno convocati dal Wizengamot e chiamati a processo. Dovranno rimpatriare immediatamente per rispondere alle accuse di crimini di guerra, senza possibilità di appellarsi all’asilo politico e senza alcuna eccezione.-, la voce di Charles suonò moderata, in netto contrasto con il gelo che si percepiva dal suo sguardo: per sette lunghi anni non solo erano rimasti impuniti ma avevano osato insinuarsi nelle cariche più di spicco del Ministero del Nord, arrivando perfino a insediarsi nella politica e nella divisione Auror locale. Il Ministro Nott era certo che quella situazione non costituisse un elemento di novità per il Preside, considerando che i suoi compatrioti avevano subito la medesima umiliazione al tempo, così come era certo che avrebbe compreso il desiderio di riscatto, ripulendo quanto restava delle macerie lasciate da chi lo aveva preceduto per gettare nuove fondamenta.
    -In passato Hogwarts ha perduto molto a causa di questi individui abbietti. Uno dei suoi predecessori-, con lo sguardo accennò al ritratto alle sue spalle, che ritraeva Maximiliam Carter.
    -Ha dovuto far fronte a una situazione interna invivibile per quasi tre anni, prima che arrivassimo a un punto di svolta. Non dovrà mai più accadere-, Hogwarts era stata tenuta sotto sequestro insieme ai suoi abitanti, sorvegliata da quattro draghi all’esterno, e dai Mangiamorte all’interno, alcuni dei quali si erano perfino sostituiti ai professori. Amici che condividevano regolarmente il quotidiano presto erano stati messi gli uni contro gli altri, separati non solo dal loro sangue ma dai vantaggi che il governo aveva promesso per tutti quelli che avrebbero scelto volontariamente di collaborare. Il rischio che Hogwarts venisse presa di mira era concreto, e si rivelava indispensabile prevenirlo stroncando il male prima che nascesse.
    Il Ministro riprese il bicchiere una volta che il Preside l’ebbe nuovamente riempito, e lasciò che il whiskey impegnasse per qualche secondo il palato, godendone del sapore.
    -Al termine della guerra Miss Westwood si è adoperata per la ripresa economica del mondo magico. Nonostante il legame con suo fratello non si è mai schierata a favore del governo Mangiamorte-, era in virtù della sua neutralità prima, e delle sue azioni poi, che le era stato concesso il beneficio del dubbio.
    -Tuttavia… ritengo che essere scrupolosi sia sempre meglio che essere negligenti. Quando sarà il momento giusto verificheremo la sua integrità- il Ministro lasciò il bicchiere sul tavolo, poi trasse dalla tasca un altro rotolo di pergamena, questa volta il sigillo in ceralacca era intatto. Lo invitò ad aprirla.
    -A dire il vero sì, ho ancora una cosa da mostrarle. E una proposta-, sul rotolo figurava una ipotetica istituzione di una pattuglia di ronda di cui Jack avrebbe potuto usufruire per i confini esterni del castello, che riguardavano esclusivamente la zona dei cancelli e la foresta oscura. Affiancato v’era l’elenco degli Auror ai quali avrebbe potuto attingere per l’incarico, con le debite referenze.
    -Tenendo conto delle tensioni che seguiranno nei prossimi mesi, a giorni verranno adibiti appositi posti di blocco per agevolare il lavoro degli Auror durante i controlli. Le stazioni di King’s Cross e di Hogsmeade saranno le prime ad adattarsi al cambiamento, a loro seguiranno Diagon Alley e Nocturn Alley.-, fu con quanta più delicatezza possibile che cercò di introdurre l'argomento, ma indipendentemente da come il Preside l'avrebbe percepito Nott sarebbe andato spedito per la sua strada. Esisteva la possibilità, non poi così remota, di qualche infiltrato all'interno del castello perfino tra gli stessi studenti.
    -So che molti dei suoi studenti usufruiscono di appositi permessi per lavorare a Hogsmeade o per ricongiungersi con le proprie famiglie durante i fine settimana. Esclusivamente per questi tre giorni indicati, l’SSMA inglese mette a sua disposizione due validi elementi che si faranno garanti della loro sicurezza durante gli spostamenti da e per il castello. Sarà sua premura sceglierli tra quelli che ritiene più idonei, naturalmente; ma che lei decida o meno di avvalersene occorrerà che al momento dell’arrivo e della partenza dalla stazione siano presenti altrettanti elementi del suo staff scolastico. Sia per rassicurare gli studenti che si tratti di controllo di routine, sia come garanzia per lei, perché non vi siano dubbi sulla totale trasparenza e imparzialità del nostro governo.-
    Nel caso in cui Jack dovesse accettare, i due Auror possono essere scelti da questa lista
     
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    "Noto che, a quanto pare, c'è ancora molto che potrei fare per lei."
    Il tono si fa vagamente pungente, alludendo in modo non troppo velato alla sfilza di richieste o provvedimenti che sono appena stati messi sul piatto dal ministro.
    Il whiskey, ora, sarà non solo utile ma anche necessario per evitare che la mia irascibilità irlandese sfoci nella lite. Lite che conoscendomi, in breve, si alimenterebbe da vecchi rancori e finirebbe con uno di noi due pesto e sanguinante.
    Ovviamente, è mia idea che nessuna delle due parti in gioco voglia questo. Pertanto mi sembra giusto prendere il tempo di un sorso, trapassarlo con gli occhi, e formulare risposte più che soddisfacenti.
    "É strano, una manciata di secondi prima ha accettato la mia idea di collaborazione tra noi e poi, poco dopo, nonostante abbia sapientemente misurato tono e sintassi, le sue parole sono giunte come un imposizione incontrovertibile. Un qualcosa che, checchesenedica, non sarà negoziabile né accetterà rimostranze."
    Il che mi riporta indietro di anni, a quand'ero poco più di un ragazzo. E fu proprio allora, ben lungi dalla presenza di un rigurgito oscuro, che mi resi conto di come gli inglesi solitamente quando vogliono, pretendono. E se pretendono, non accettano compromessi. Lo stimo, lo rispetto, e vorrei che le cose rimanessero così.
    "La sua proposta, viste le circostanze, mi piace. Devo ammetterlo. Tuttavia la trovo un po acerba, fraintendibile e, forse, difficile da digerire per i più."
    Nonché utopistica e poco intelligente da un punto di vista tattico, questo però evitiamo di dirglielo apertamente. Non voglio certo offenderlo.
    "Proviamo a renderla più attuabile insieme come stavo dicendo poco fa, le va?"
    Con un cenno della mano indico il suo bicchiere, estraendo dal primo cassetto una scatola di ottimi sigari che saranno messi a nostra disposizione con tutto il necessario.
    Dopotutto qui si tratta di questioni delicate, dai caratteri vagamente politici e sociali, e in casi come questi, un uomo, necessita di ogni possibile "coccola" per poter ragionare con quanta più lucidità possibile.
    "Per quanto riguarda la stazione di King's cross e i presidi a Diagon e Nocturn Alley, nulla da dire. Sono di competenza esclusivamente ministeriale, pertanto non ho intenzione alcuna di metterci becco."
    Mi sporgo in avanti, giungendo la punta delle dita e fissando il mio sguardo su di lui. E lo guardo, come si conviene, dritto negli occhi.
    "Sulla stazione di Hogsmeade e i territori strettamente interconnessi al castello, invece, temo di dover porre alcune condizioni. Cosicché, come si suol dire, tutti potremo essere più che lieti di collaborare.
    Per quanto riguarda gli Auror inglesi incaricati di svolgere le attività di cui parlava poco fa, voglio la Matthews. Chi la affiancherà mi interessa relativamente, di lei so di potermi fidare, e tanto mi basta."

    Sarah ed io abbiamo avuto i nostri dissapori in passato, i quali spesso sono sfociati anche nella discussione professionale. Tuttavia, se penso ad un membro dell'SSMA che "vorrei" ad occuparsi di tale compito, la mia scelta non potrebbe che ricadere su di lei. Ne conosco l'integrità professionale, e sono certo che saprà tenere nei ranghi chiunque le verrà affiancato.
    "Ovviamente mi prenderó la libertà di scegliere i membri del mio staff presenti ai controlli, i quali, a mio avviso, dovrebbero avvenire direttamente nelle immediatezze del cancello principale della scuola più che alla stazione ferroviaria di Hogsmeade. Non so ancora con esattezza cosa aveva in mente, tuttavia è mia premura mettere le mani avanti fin d'ora e comunicarle che, qualora l'idea fosse di far scortare dagli auror tutti i miei studenti - maggiorenni o meno - lungo la strada che collega la scuola al villaggio come fossero sorveglati speciali, bhe allora tale provvedimento mi troverà in completo disaccordo.
    Fino a prova contraria, sono ragazzi. Non criminali. Molti di loro maggiorenni, o comunque in possesso di specifici permessi come lei stesso diceva; pertanto gli spostamenti degli studenti di Hogwarts erano, sono e dovranno continuare ad essere liberi. In caso contrario, Charles, mi spiace ma qui troverà una forte opposizione. E quando dico "qui", credo di poter parlare a nome di tutta la scuola e le personalità in essa racchiuse."

    Afferro un sigaro, ne taglio il superfluo e me lo accendo, assaporandone il fumo speziato per qualche secondo prima di ricominciare. Ci sono altri punti, a ben riflettere, che devono essere chiariti.
    "Ha parlato di posti di blocco e controlli quindi, per esperienza, immagino che in tali circostanze saranno eseguite delle perquisizioni. La legge lo permetterà e, qualora ciò avvenga per la sicurezza pubblica, ben venga. Ho solo alcuni appunti da avanzare in merito a ciò.
    La prima è che qualsiasi oggetto o materiale venga rinvenuto sugli studenti nelle circostanze di rientro al castello, qualora esso non rappresenti un potenziale pericolo per la sicurezza pubblica, dovrà essere consegnato al mio personale. Cosicché che la scuola possa valutare e applicare, qualora lo si ritenga necessario, i provvedimenti adatti al nostro contesto.
    Nello specifico, mi riferisco alle solite cazzate da adolescenti come: alcol, droghe e gingilli ludici vari. Nessuno studente dovrà però venir perseguito dal ministero per questo, in nessuna misura.
    Hogwarts accoglie ragazzini e adolescenti che qui hanno bisogno di sentirsi anche tutelati nel loro privato. Qualora questo equilibrio decadesse, il sistema stesso della scuola imploderebbe su se stesso. Immagino che lei sia perfettamente in grado di comprenderlo da sé."

    I toni si mantengono amichevoli, mai leziosi, e segnati dal medesimo tono rispettoso usato fin'ora. Difatto, non molto è cambiato da quando stavamo disquisendo circa le reazioni ai nuovi decreti ministeriali e, ad un occhio superficiale, potremo benissimo passare per due buoni conoscenti che si scambiano opinioni circa un dato argomento.
    Non fosse che l'argomento in questione è di una natura estremamente importante è delicata, si intende.
    "Io la rispetto. Così come ammiro il lavoro che si è prefissato di svolgere, le chiedo di riceve in cambio lo stesso trattamento. Voglio fidarmi di lei, Charles, e mostrarle che a sua volta può fidarsi di me.
    Ecco perché, su questa fiducia, le chiedo di esentare il mio personale da tali controlli. Lo troverei terribilmente irrispettoso nei loro confronti poiché, per ognuno dei miei professori o collaboratori, sono pronto a garantire io stesso.
    Questo almeno finché non sorgeranno sospetti fondati su un dato componente. In tal caso, ha la mia parola che non mi opporrò in alcun modo."

    Ci penso per un istante, offrendogli ora un profilo per focalizzare meglio i pensieri.
    "Alla luce di ciò, le comunico che già da ora non ci saranno ostrusioni da parte mia qualora tali controlli vengano regolarmente svolti sulla Westwood. O sul professor Korczak."
    Cerco il suo sguardo nuovamente, poiché qui entriamo nell'ambito della speculazione istintiva. Una sensazione che due come noi, per forza di cose, devono conoscere bene.
    "Il professore di pozioni non ha fatto nulla. Assolutamente. È perfetto in tutto, fin troppo. Calcola i suoi movimenti ed è lezioso nel modo di porsi. Non mi convince.
    In più, come immagino saprà, c'è uno strano alone di mistero sul suo passato. Ed io non mi fido mai di chi non si sente a proprio agio nel comunicare da dove viene o cosa ha fatto con tutta la chiarezza di questo mondo. Chi minaccia di aver qualcosa da nascondere, spesso, è perché c'è l'ha."

    Rilasso la schiena sulla sedia, offrendo ora un mezzo sorriso distensivo al mio interlocutore.
    "Ovviamente non mi sono volutamente inserito nel discorso, poiché è chiaro che dal canto mio sarò più che felice di sottopormi a tali controlli qualora ciò sia ritenuto opportuno."
    La Torre dell'orologio scocca dodici rintocchi, segnando l'inizio di un nuovo giorno.
    Chissà che il domani, forse, non possa riservarci una buona e sana collaborazione fra tutte le parti coinvolte.
    "Un'ultima cosa. E sia chiaro, non vuol essere una minaccia né un monito. Solo un avviso, per chiarezza.
    Come dicevo, mi fido di lei e voglio credere che la cosa sia reciproca. Tuttavia, qualora dovessi venire a conoscenza di un qualsivoglia sopruso ai danni di uno studente, un insegnante, un elfo o qualsiasi altra creatura abiti queste mura da parte di uno dei suoi uomini...in tal caso, Charles, le posso assicurare fin da adesso che allora al cancello non vi saranno due o tre membri del mio staff ma io steso, con tutto il corpo docenti e collaboratori al seguito. Pronti, in ogni modo, ad assicurarci che un fatto simile non si ripeta."
     
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    -I posti di blocco resteranno misure incontrovertibili finché tutti i processi non giungeranno al termine.-, commentò, accettando l’offerta di Jack senza battere ciglio. Accese il sigaro lasciando che il sapore ne impregnasse il gusto prima di sbuffare una boccata di fumo lateralmente, per evitare che infastidisse il Preside arrivandogli sul volto.
    -Tutti i cambiamenti richiedono tempo prima di essere accettati. Per quanto consapevole del disagio che recheranno alla popolazione, i provvedimenti che abbiamo preso ne garantiranno la sicurezza ed è questo quel che conta.- nella Storia della Magia come in quella Babbana nessun cambiamento era stato accolto senza perplessità e senza dissidenti, il loro paese avrebbe necessitato di tempo prima di comprendere che l’interesse centrale del suo governo risiedeva nel desiderio di prevenzione e protezione. Il Ministro non batté ciglio sulle richieste che avanzò il Preside: era lecito che volesse salvaguardare i suoi interessi e quelli del castello, tuttavia Nott gli sarebbe andato incontro solo fino a un certo punto.
    -Sarò felice di accogliere la maggior parte delle sue richieste, Jack: a lei la scelta del suo staff e il checkpoint dove eseguire i controlli. Gli Auror non farebbero altro se non accompagnarli verso la cittadina, dopo di che ciascun visitatore sarà libero di occupare il proprio tempo come meglio crede senza la loro interferenza. Come ho già premesso, la scorta è facoltativa: nessuno di loro è un sorvegliato speciale, questo non è mai stato messo in dubbio. Ma converrà con me che, come sono stati bersagli dei nostri nemici in passato, potrebbero diventarlo nuovamente in un futuro neanche troppo remoto.-, puntualizzò, lasciando cadere la cenere nel bicchiere. Un sorriso sarcastico curvò per un attimo le labbra del Ministro quando il Preside chiese la restituzione alla scuola di qualsiasi oggetto innocuo ma non autorizzato rinvenuto dai sequestri.
    -Non mi aspetto niente di diverso. Anche se non si direbbe ricordo ancora come fosse stare a scuola.-, alcol, droghe leggere, non rientravano nei suoi interessi: i ragazzi e le ragazze del castello erano liberi di svagarsi come meglio credevano, finché non superavano quel limite.
    -Io la sto trattando da mio pari, Jack. Se il rispetto che ho per lei non traspare dall’apertura che le sto dimostrando qui e ora, potrebbe aiutarmi a comprendere cosa la convince del contrario. Sono sicuro che scelga di circondarsi di uomini e donne fidati, ma non posso fare eccezioni per il suo staff così come non lo farò con il mio. Ci pensi bene: che messaggio trasmetteremmo all’esterno? Ai suoi studenti?-, anziché controlli generali e del tutto innocui sarebbe parsa come una mancanza di fiducia nei confronti di alcune categorie – il corpo studenti e una parte del suo staff scolastico, nella fattispecie - e non escludeva nemmeno un potenziale attrito tra gli studenti stessi, che sarebbero stati sfiduciati non solo nei confronti del Ministero ma in quelli della scuola stessa. Se i dipendenti fossero stati d'esempio avrebbero contribuito ad alleggerire la tensione, trasmettendo sicurezza e tranquillità.
    -Per non parlare del modo in cui renderei gli esenti un possibile obbiettivo, nel caso in cui qualcuno dovesse sfuggire agli arresti.-, non vedeva realmente dove fosse il problema: se non avevano niente da nascondere, non avevano alcun motivo per cui sottrarsi. E allo stesso tempo avrebbero scoraggiato le incursioni di possibili intrusi.
    -È l’unico punto in cui mi rammarico di non poterle venire incontro.-, il Ministro spense il sigaro picchiettandolo contro l’esterno del bicchiere, riponendo la metà intera in un portasigari che trasse dalla tasca.
    -Perquisire lei costituirebbe un'offesa da parte mia: i suoi studenti non potrebbero trovarsi in mani migliori. Non è necessario che mi risponda subito: si conceda qualche giorno per prenderla almeno in considerazione.-
     
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    La negoziazione, è un' arte. Una pratica estremamente fine, mediante la quale, applicandosi, si cerca di ottenere quanto più possibile dal proprio interlocutore. Tuttavia, un buon negoziatore, sa bene di dover sparare più in alto di quanto effettivamente non voglia. Proporre l'improponibile per ottenere il necessario, questo è il punto.
    "Esatto ministero, potrebbero. Lei stesso, dopotutto, sta usando il condizionale. Fintanto che le nostre ipotesi non si reggeranno su fondamenta più concrete, tuttavia, è mia idea che sarebbe meglio risparmiare agli studenti di convivere con un perenne stato d'apprensione.
    Con gli auror presenti ad Hogsmeade, la vicinanza al castello, e buona parte del personale scolastico che frequenta il villaggio, ritengo che, ad oggi, nessun mago oscuro oserebbe attaccare gli studenti. Non ancora."

    Sono ragazzi e, fintanto che ciò sarà possibile, dovranno poter vivere come tali. Né va della loro stessa stabilità psicologica, poiché muoversi in un ambiente costantemente impostato sul perenne "chi va là", può rivelarsi terribilmente opprimente per le menti più giovani.
    "Se non ritenessi di avere quantomeno il suo rispetto, Charles, questa conversazione si sarebbe già interrotta da diversi minuti. Posso assicurarglielo.", ribatto asciutto e senza mostrare alcun remore nel dire le cose come stanno, "Posso capire le sue ragioni, tuttavia non le condivido appieno. Vuole eseguire perquisizioni corporarli a campione nei confronti dei miei insegnanti sul territorio inglese? Bene, non posso oppormi. Ciò non toglie però, che tali azioni, non avranno nessun tipo di appoggio da parte mia.
    Soprassederei sul messaggio che daremo agli studenti esentando i loro insegnanti, perché mi sembrerebbe solo un ovvietà sottolineare quanto ciò, nel complesso, dimostrebbe agli stessi che: se noi ci fidiamo a tal punto di tali soggetti, allora potranno farlo tranquillamente anche loro.
    Riguardo l'esterno, ministro, quello è il suo territorio di competenza. Io è di Hogwarts che mi occupo, nulla più."

    L'indice picchietta sul sigaro, liberandone il tizzone dalla brace esausta divenuta ormai superflua.
    Come dicevo, certe volte bisogna puntare più in alto del consentito per ottenere quanto richiesto, e già il fatto d'aver ottenuto parte di quanto richiesto è comunque da considerarsi buon risultato. Benché io, chiaramente, non trovi alcun motivo per lasciare che ciò traspaia più del dovuto.
    "Anche a questo si potrebbe porre rimedio. Come dicevo, qui ad Hogwarts risiedono alcuni dei migliori esperti nelle varie branche della magia. Non sarebbe così infattibile, dunque, erigere difese rivela intruso o protettive, magari anche con un aiuto dall' esterno, che verosimilmente potrebbero rendere l'intero territorio della scuola virtualmente inattaccabile."
    Questa è più di un osservazioni in realtà, tuttavia sta a lui cogliere o meno il "ramoscello d'ulivo" circa una collaborazione oggettivamente fruttuosa tra le parti che gli sto tendendo.
    "In ogni caso deve concedermelo: non trova tristemente ironico, ministro, che lei si preoccupi tanto di potenziali infiltrazioni esterne qui quando, ad oggi, sarebbe lecito pensare che, qualora se ne sia già verificata una, essa abbia potuto farlo indisturbata anche grazie ad una spinta convinta da parte del ministero che lei, ai tempi, non rappresentava ancora? Io si.
    Sa invece cosa non mi diverte affatto? Come oggi mi si chieda, o meglio, imponga di accettare che i membri più fidati del mio staff vengano perquisiti senza una valida e chiara motivazione allo stato attuale delle cose quando, ai tempi, invece, l'istituzione britannica strizzava l'occhio al mio essere paranoico nell'oppormi fermamente all'assunzione della Westwood.
    Tuttavia, soprassediamo."

    E andiamo oltre, prima che, ancora, finisca per infervorarmi più di quanto non sia oggettivamente necessario.
    "Come vede non mi serve tempo per riflettere, le ho già fornito le mie risposte. Agiremo così.
    E no, grazie, se le perquisizioni verranno effettuate su persone per le quali come ho già detto garantirei io stesso, allora pretendo di esservi sottoposto al pari degli altri. Dopotutto, non avevamo a cuore un trattamento paritario fino a pochi minuti fa? Non sarei forse anche io una pericolosa esenzione?"

    Poteva andare meglio, così come anche molto peggio. Nel complesso, si è giunti ad un accordo più o meno sostenibile.
    Riguardo le reazioni che giungeranno dall'esterno, dalla popolazione che si vedrà d'un tratto sottoposta a veri e propri controlli di polizia a tappeto, non è affar mio. Non sono stato interpellato in merito, a ragione, e fintanto che non mi si chiederà di esporre il mio pensiero, sarò ben lieto di tenerlo per me.
     
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    -Dice bene: non ancora. Preferisco peccare di eccessivo zelo che di negligenza, purché la storia non si ripeta. Certamente comprenderà-, il leader dei Mangiamorte era riuscito a prendere possesso con l’inganno non solo del Ministero della Magia ma perfino di Hogwarts: nessuna dittatura nasceva in un giorno, la sua politica anti-nati babbani aveva preso il sopravvento per piccoli passi nel momento in cui gli elementi più deboli del corpo studenti erano stati individuati tra la massa e si erano sentiti parte di qualcosa di più grande, di importante. Così erano nati i Vigilantes: studenti che fino a poche ore prima sedevano alle stesse tavolate si rivoltavano l’uno contro l’altro convinti di farlo per una precisa scelta. Una situazione che non gli sarebbe parsa nuova, considerati gli strascichi di cui la sua amata isola di Smeraldo continuava a risentire.
    -Dal mio punto di vista è l’esatto opposto: se i loro docenti di riferimento mostreranno di viverla con assoluta tranquillità – e del resto, non hanno motivo per affrontarla diversamente – gli studenti capiranno che anche loro non hanno motivo di provare reticenza o sospetto. Fastidio, probabilmente sì… più per una questione di prossemica. A nessuno piace che estranei possano toccare le proprie cose o invada i propri spazi.-, da parte sua poteva soltanto impegnarsi affinché i suoi Auror rendessero quel momento quanto più rapido e indolore possibile: nulla che non facessero già come normale amministrazione al Ministero della Magia, soprattutto nell’Atrium e all’ingresso del Wizengamort. Presto sarebbe diventata la normalità, con l’augurio che lo diventasse in via temporanea.
    -Se intende potenziare le difese intorno al castello non ho nulla da obbiettare, Preside. Le basterà un patronus e mi troverà ben disposto a fornirle tutte le risorse di cui necessiterebbe per velocizzare le procedure, quand’anche fossero solo burocratiche.-, lasciare quella porta aperta, nonostante le divergenze d’opinione, era fondamentale in vista di una proficua collaborazione e indispensabile per impedire alle lunghe tempistiche legislative di mietere vittime, come era accaduto nel passato più recente. Charles comprendeva perfettamente il risentimento che Jack provava nei suoi confronti: non aveva apprezzato le pressioni che aveva esercitato presso il suo ufficio, interferendo di fatto in una sua decisione, affinché la professoressa Westwood restasse nel corpo docenti. Ma dietro quell’imposizione esisteva un motivo più che ragionevole e se McCormac aveva deciso di chiudere un occhio, pur contrariato, il Ministro confidava che non si discostasse più di tanto dalla sua opinione. Tieniti stretti gli amici e ancora più stretti i nemici.
    -Paranoia… non direi. Parlerei più di un incarico a breve termine: confido che riuscirà a fare luce laddove invece i suoi predecessori hanno fallito, risolvendo questa questione una volta per tutte.- i due presidi che lo avevano preceduto non erano riusciti a venire a capo sullo schieramento della Professoressa Westwood. Charles, pur velatamente, aveva espresso la sua opinione a riguardo: nel momento in cui fossero emerse valide motivazioni per allontanarla dal castello, Jack avrebbe acquisito piena facoltà decisionale sulle sorti della strega.
    -Si direbbe allora che abbiamo un accordo-, commentò compiaciuto dell’esito di quella visita.
    -È stato un piacere conoscerla di persona, Jack. Per quanto sia interessante conversare con lei non me la sento di trattenerla oltre. Le auguro un buon proseguimento.-, lo salutò stringendogli con vigore la mano, dopo di che si accomiatò diretto all’esterno dei cancelli, dove trovò i suoi due Auror di scorta. Considerate le molte cose in ballo di lì in avanti, era un sollievo e una soddisfazione personale sapere di poter contare su un valido alleato.
     
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