Hogwarts Mystery - GdR Harry Potter

Posts written by ‹ Astrid ›

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    Benvenuta Anna, io sono Anna 😂
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    Welcome!
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    Fenice
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    Lo avevo già detto che fare la Caposcuola fa cagare? No, perché veramente, chi ha voglia di badare ai danni commessi da studentelli scapestrati senza il minimo senso di responsabilità verso sé stessi e la propria casa di appartenenza? Non avevo idea di cosa fosse successo, in quel caso specifico, ma mi meravigliai quando scoprii che quella sera avrei dovuto tenere sott’occhio proprio un membro della mia casata. Insomma, i grifondoro chiamati in punizione erano tantissimi, come anche i serpeverde… ma i tassi. Noi eravamo adorabili, cosa diamine avrà potuto combinare per farci togliere i punti e venire costretto a lavare tutte le stoviglie di quella cena? Non era un lavoro da poco. Ci sarebbe voluta almeno un’ora e mezza, probabilmente… certo, con l’uso della magia magari… ma sarà stata sicuramente proibita, in quel caso, e ciò significava una sola cosa: dopocena perduto. Un dopocena che avrei potuto passare in decine di altri modi più divertenti o costruttivi.
    Avrei di certo tirato le orecchie a quel ragazzo. Fu con questo spirito che, con passo di sfida, arrivai all’ingresso delle cucine, e vidi… – André. – No, aspettate un attimo… ANDRÉ? Proprio quell’André, l’André portatore di quella faccia, e di quella voce, c’era un solo cavolo di André… ma com’era possibile? Lui non era tipo da punizioni. Ne ero sicura. No, beh, forse anni prima non era tipo da punizioni… ma ora di lui non sapevo più nulla, nada, nisba… per quanto ne sapevo, ormai poteva anche travestirsi nei weekend a Hogsmeade. Essere cambiato così tanto da non riconoscerlo neppure, se non in foto. Tante cose cambiano nel giro di qualche anno, soprattutto in adolescenza, quando cerchiamo solo di capire chi siamo. Sì, cioè, è così, no? Siamo alla costante ricerca di noi stessi. È così per tutti. E magari lui aveva scoperto di essere un ribelle combinaguai. Mi avrebbe sorpresa, ma non poi così tanto. Non era una mente comune, quella lì. Era sempre stato piuttosto irrequieto, a dirla tutta…
    – Pensavo non mi avresti più chiamata così – fu con una vaga aria di malinconia che espressi quelle parole; ebbi un balzo al cuore nel sentire quel nomignolo, che non sentivo nominare da tempo immemore. Mi aveva sempre fatto tenerezza. – Che sorpresa, Peter. Come stanno i bimbi sperduti? – scherzai rispondendo a mia volta, in un tentativo di iniziare col passo giusto quella che sarebbe stata una lunghiiiissima punizione.
    – Ti piacerebbe, eh? Le hai mai viste cucine? L’uscita da questo posto ti sembrerà un miraggio… – forse avrei dovuto, non so… rassicurarlo? Ma pensai fosse meglio prepararlo a quello che l’attendeva, visto che sembrava non averne la minima idea.
    Quando varcammo la soglia delle cucine, dovetti mordermi le labbra per non farmi scappare una risata – che sarebbe risultata veramente molto stronza – in risposta all’esclamazione del mio concasato. – Non mi stupirei davvero se l’avessero lanciato solo per farci stare qui due ore in più – gli elfi erano davvero molto efficienti, e da quando ero Caposcuola mi ero resa conto che si divertivano particolarmente ad occuparsi delle punizioni assegnatogli. Le prendevano davvero “a cuore”. O forse era solo un modo molto sadico di vendicarsi sui maghi e la loro eterna supremazia.
    – Ma… anche la mia? esclamai indignata, quando anche la mia bacchetta venne estirpata dalla mia tasca della divisa da una di quelle lunghe manone ossute. – Hey, per chi mi hai presa? – Aiutarlo con la magia… pfff.
    Sbuffai rassegnata.
    Fanculo.
    – Beh, prima inizi meglio è… no? – incrociai le braccia al petto, mostrando agli elfi tutte le mie buone intenzioni nel non aiutarlo. Non avrei certo voluto, d’altronde, che facessero le spie con gli insegnanti…
    Così presi una sediolina piccina picciò e la portai proprio vicino a lui, con un’ottima vista chiap…ehm… spalle.
    – Allora, Peter, si può sapere cos’è che hai combinato? No, perché ti devo uno scappellotto per ogni punto che ci hai fatto perdere – con aria di falsa serietà (beh, forse non poi così falsa), le gambe accavallate, portai una mano a “v” dai miei occhi ai suoi, in un vago tentativo intimidatorio. – Fammi indovinare… ti sei messo a strimpellare a notte fonda? – non riuscivo davvero a pensare a qualcosa di terribile da attribuirgli. L’André che ricordavo era troppo buono per questo mondo. – Ah, ti conviene fare attenzione a come li lavi… potrebbero farteli lavare due volte – scrollai le spalle, consapevole ormai di quanto gli elfi fossero ligi in quel genere di cose. Cioè le pulizie. – Ti aiuterei, sai, ma… mi sento un tantino fissata in questo momento – avvicinando pollice e indice, lasciandogli solo un breve distacco metaforico, con la coda dell’occhio indicai le teste pelate che ci giravano attorno; alcuni ci fissavano più insistentemente degli altri, probabilmente in preda alla noia del non sapere cosa fare, una volta che André gli aveva rubato il ruolo.

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    Lol benvenuta, del sano disagio è sempre apprezzato. Io sono Anna. Corro a leggere la tua scheda uwu💛
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    Apriamo il club dei canuzzi del gdr 😂 io ho una jack russell schizzata (come se ne esistessero di normali) e un Howovart o come cabbio si scrive 😂 qui però andrebbero allegate fotine :addit:
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    CITAZIONE (queen of chaos @ 21/11/2022, 20:44) 
    Ciao Anna, grazieee!

    Ma siamo troppo gio-giovani, si sì e pure io ho dei caniii, un zoo praticamente ahaha

    Che canuzzi hai? v.v 💛
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    Giulia, Giulia, per piacere, non parliamo di bambini... Siamo ancora ggggiovani for that shit. Siamo quasi tutti intorno ai 30 praticamente, quindi via di tisanine e gatti (o cani come nel mio caso), no judgments.
    Comunque io sono Anna, benvenuta ✨💛
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    Pizza bianca


    Una settimana di sola carne o di sole verdure?
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    CITAZIONE (-Ralph @ 19/11/2022, 12:41) 
    I canditi sono buoni.

    Sono la parte più buona del panettone.


    Il pandoro è sopravvalutato.
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    Benvenuto! Io sono Anna. Parola d'ordine "regolamenti" e tanta pratica. Farti un giro nelle schede/role altrui è il modo migliore per capire come muoversi e la modalità di gioco. Curiosa di vedere il tuo studente.
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    allie-pressman-the-society

    – Lavin… Astrid – farfugliai, stringendo la mano che il ricciolino dall’aria da fattone mi stava porgendo. Era la prima volta che gli rivolgevo la parola, o che lui la rivolgeva a me… aveva un’aria intelligente che invidiavo molto, questo era certo.
    – Antidoto Mentale, mia cara Signorina Lavin – mi immobilizzai sul posto, rigida come un manico di scopa, percependo il fiato del professore Korzarck sul collo come un mastino. Tuttavia non fu così severo come con gli altri, e ciò mi stupì alquanto. Il modo in cui mi guardò, fu addirittura… ricco di charme, oserei dire, ma forse era solo l’effetto che mi faceva la sua curiosa gentilezza. Ad ogni modo non potei che arrossire visibilmente, annuendo vivacemente in una raffica di movimenti del capo, – Si, signore! – stringendomi nelle pieghe della gonna, sotto al tavolo. – Starò più attenta. – una promessa fatta al vento, viste le mie problematiche capacità d’attenzione, ma ci si provava, insomma: pozioni era una di quelle materie in cui volevo migliorare, costi quel che costi, e il dono della sua clemenza era prezioso per me.
    Tuttavia, lasciai che fossero gli altri, ancora una volta, a rispondere alle domande. Ero terrorizzata dall’idea di venire sgridata davanti a tutti, o di fare una brutta figura; non avrei fatto prendere punti alla mia casa, in quel modo, ma non gliene avrei neanche fatti perdere. Confidavo nel tempo per acquisire quella sicurezza sfacciata anche nel rischiare di dire la cosa sbagliata. Ma la più grande verità, lo sapevo, è che ero ciò che di più lontano potesse esserci da una secchia, a scuola. Avevo l’impressione di comprendere la metà delle cose che il prof diceva, anche in quel momento, ma per fortuna avremmo avuto le direttive per iscritto, a cui potere affidarci per svolgere il compito.
    Sussultai lievemente quando venne nominato André per affiancare me e Daisy. Non gli parlavo da anni, memore di come il nostro rapporto si fosse affievolito lettera dopo lettera, dopo il mio abbandono. Mi rendeva nervosa ritrovandomelo vicino, pensando che forse ora mi odiasse, o che provasse un qualche tipo di fastidio a dover condividere quel compito con me. Annuii al suo saluto, per poi nascondere il viso grazie alle ciocche bionde che mi cadevano davanti nel leggere le istruzioni del libro, mordendomi le labbra.
    – Io… sì, o-ok – dissi semplicemente, accogliendo di buon grado il ruolo che si era prese la libertà di affibbiarmi. Daisy doveva aver scorto l’incertezza nella mia voce, quindi la rassicurai fingendo scioltezza – Certo, cosa ci vorrà mai… forza, tassini, facciamo valere la nostra casata! – battei le mani insieme per dare ufficialmente inizio all’esercizio, a mo di gong.
    Facendo scorrere il dito lungo il foglio, recuperai le foglie di acetosa fra gli ingredienti; probabilmente avrei dovuto pesarle, ma essendo abbastanza pratica in cucina, mi basai a occhio sulla quantità, visto che la bilancia al momento era stata presa, e non volevo perdere tempo. Dopodiché versai l’acqua sorgiva e feci cadere le foglie all’interno del calderone, accendendo il fuoco a un livello molto basso. Tuttavia, in quel momento ricordai un dettaglio, incredibilmente: – Un momento… il professore aveva detto infusione a freddo… vero che lo aveva detto? – non c’era nulla di certo, non quando si parlava della mia memoria o del modo in cui immagazzinavo le informazioni, almeno – Mentre qui c’è scritto di lasciare in infusione trenta minuti non appena si spegne il fuoco… sono confusa… – mi grattai la testa, rileggendo più volte lo stesso rigo, – forse è un trabocchetto… ok no, forse sono due passaggi diverse… faccio un giretto di ricognizione! – lasciando i miei compagni a pestare e a tagliuzzare, presi a girare per gli altri tavoli, fingendo di star cercando qualcosa.
    Spiai oltre le spalle di Logan, Philip e Ralph, pizzicando di nascosto il sedere a quest’ultimo, per poi filarmela. Sì, evidentemente avevo la maturità di una bambina di otto anni.
    – Stanno seguendo tutti lo stesso procedimento… a che punto stiamo? – mi sporsi per dare un’occhiata all’interno del calderone, smuovendo leggermente il composto con la punta del mestolo.
    Un’esplosione mi fece voltare di scatto: Karen aveva fatto un pasticcio, e ora Daisy la aiutava. Da una parte sarebbe potuto andare a nostro vantaggio, ma in effetti non sarebbe stato soddisfacente vincere a quel modo. – Sei stata molto carina. Siete amiche? Sembrate essere molto in confidenza. – le sorrisi gentilmente, informandomi mentre mi piegavo per spegnere il fuoco. – Ecco, ora dovrebbe stare così per trenta minuti… – mollai tutto e mi poggiai con entrambe le mani al tavolo, dando le spalle al calderone rivolta verso i due.
    – Voi in che occasione usereste la pozione scervellante, se vincessimo? A me servirebbe in pillole, ogni mattina, in accompagnamento al succo di zucca… – ridacchiai, prendendomi in giro come sempre, per poi tornare improvvisamente seria percependo lo sguardo di André su di me. – Tu non ne avresti bisogno, invece. Potresti cederci tranquillamente la tua dose. – un un invito scherzoso che altro non era che un complimento che mirava a servire da battuta di rappacificamento, dopo tanto tempo. Ad ogni modo, non ero arrabbiata con lui. Il rancore non era nel mio stile.


    Astrid Lavin, IV anno, Tassorosso.
    — Interagito con Philip, il prof, Andrè e Daisy
    — Misurato il primo ingrediente a occhio (sounds dangerous)
    — Confusa sul procedimento di infusione, è andata a spiare i tavoli altrui, dando di nascosto un pizzicotto nel sedere a Ralph — Ha spento il fuoco lasciando in infusione


    Edited by ‹ Astrid › - 16/11/2022, 16:06
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    Palline
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    Gnocco
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    Benvenuto 💛💛
177 replies since 13/6/2022
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