Hogwarts Mystery - GdR Harry Potter

Posts written by .Every.

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    Jack elencava tutti i capi d'accusa per cui sarebbe potuta essere processata e le conseguenze che sarebbero da esse derivate ed Every non poteva fare altro che rimanere a testa china annuendo ad ogni sua parola, consapevole e pentita di ciò che aveva fatto. Che altro poteva fare? Che altro poteva dire? Era consapevole del proprio destino e lo avrebbe accettato senza più battere ciglio.
    "Jack... Preside McCormack - si corresse subito cercando di moderare i toni nonostante doveva ammettere che il suo sarcasmo la infastidiva parecchio - ho avanzato questa richiesta solamente perchè dubito voi abbiate intenzione di volermi al Castello una volta che Castiel sarà stato catturato'' e lei stessa si sarebbe vergognata a morte a farsi vedere dai suoi ragazzi, da coloro che erano stati il fulcro del suo mondo e la sua ancora di salvezza negli ultimi anni.
    "E non perchè io non ami i miei studenti o non voglia continuare ad essere la loro insegnante, anzi!'' l'insegnamento era ormai l'unica cosa che le era rimasto, l'unica cosa stabile e sicura e le se stringeva il cuore all'idea di dover abbandonare i suoi ragazzi, ad immaginarli delusi nell'apprendere in che tipo di persona si fosse trasformata la loro insegnante. Si era fatta influenzare nelle proprie scelte, aveva commesso errori che non pensava di poter commettere ed ora, quando si guardava allo specchio, vedeva una donna che ripudiava con tutta se stessa. Seguì con lo sguardo i movimenti del Preside, il modo in cui la sua mano sbatteva sulla scrivania facendola sobbalzare, in cui le allungava le manette.
    ''Avete già la mia risposta, farò tutto ciò che è in mio potere e che mi chiederete per farvi catturare Castiel!''
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    "No, non ho mentito prima, non vedo mio fratello da quel giorno e non ho più avuto con lui alcun contatto e che io sappia non si è mai fatto con alcun altro membro della mia famiglia - per lo meno, questo era quello che Every sapeva ma ne era abbastanza certa, Mark non avrebbe esitato un solo istante a denunciarli se avesse sospettato ciò che la madre aveva appena confessato al Ministro Nott e a Jack McCormac, così come sarebbe corso dagli Auror se Castiel si fosse presentato anche alla sua porta - ma penso che se lo contattassi non rifiuterebbe di incontrarsi con me'' lo sguardo basso mentre realizzava il peso delle proprie parole, delle accuse mosse verso il suo figlioccio Ares di cui sapeva che si sarebbe pentita una volta uscita dall'ufficio del Preside, il capo che, se possibile, si fece ancora più chino mentre lo sguardo si spegneva del tutto alle parole di Jack. Parole taglienti che le illustravano il suo destino, un destino di cui era consapevole da ormai molto tempo e con cui non si era ancora ritrovata a fare i conti.
    Ora la ruota girava e non a suo favore.
    Non poteva fare nient'altro Every che incassare tutto ciò che il Preside le annunciava annuendo debolmente. Amava suo fratello ma la sua priorità erano sempre stati i suoi figli, nonostante tutto. Forse loro avrebbero potuto proteggere Mark, l'unico dei due ancora presente sul suolo inglese, da tutto ciò che sarebbe accaduto, proteggerlo anche dalla sua stessa madre, incapace di prendersi cura di lui, una madre che con le sue scelte gli avrebbe spezzato il cuore.
    "Va bene... '' rispose in tono sommesso sollevando nuovamente il capo
    ''... sappiate però che non conosco nessuno dei compagni di merende di mio fratello, non ho mai avuto contatti con loro. Vi chiedo solo una cosa, se mi è concessa... Vi chiedo, una volta che il mio compito sarà finito di poter rinunciare alla mia carica di professoressa, di poter andare via, una sorta di esilio ovunque voi preferiate!'' sarebbe stata la sua unica ed ultima richiesta, una richiesta fatta per smettere di infangare il nome della loro famiglia, di rischiare di rovinare per sempre la vita e la carriera del suo Mark nel corpo Auror.
    ''Potete dirmi ora come procedere... farò tutto quello che mi chiedete!''
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    "Sì...'' lo sguardo istintivamente si abbassa e le mani si stringono a pugno. Non riusciva a tenere a freno la lingua Every, sentiva le parole pizzicarle in bocca pronte ad esplodere e a confessare tutto ciò che Ares aveva fatto. Era lontano ormai, aveva saputo da suo figlio e dall'ex compagna che si era ufficialmente trasferito in Francia, ma temeva che le ripercussioni ci sarebbero state comunque.
    "Da quello che ho saputo successivamente alla mia liberazione mio fratello ha chiesto aiuto ad Ares Lacroix per rintracciare chi avesse potuto rapirmi. Ares è il figlio di una delle mie più care amiche di quando frequentavo Hogwarts, è cresciuto coi miei figli, chiamava me e Castiel 'zii' per questo presumo che abbia accettato di aiutarlo. Sono stati loro due a trovarmi, intrappolata in quel tugurio'' deglutì Every, socchiudendo per un breve istante gli occhi per provare a cancellare dalla propria mente le immagini dei momenti di terrore vissuti per quasi otto mesi della propria vita. Sentiva la bile e la nausea salirle fino alla bocca dello stomaco e avrebbe voluto scappare, smettere di ricordare, di parlarne, ma non riusciva. Le immagini riaffioravano, quell'uomo dal sorriso beffardo e malvagio che giocava con bisturi e strumenti sui suoi organi.
    "Non so darvi ulteriori dettagli su quanto sia accaduto fra di loro, quando mi sono risvegliata al San Mungo c'era solamente Ares'' per ovvie ragioni suo fratello non era presente anche se, in cuor suo, Every lo avrebbe voluto, avrebbe voluto avere accanto almeno qualcuno della propria famiglia. Ed ora era la propria famiglia che Every stava tradendo perchè sì, stava rivelando il suo coinvolgimento negli affari illeciti di Castiel ma, così facendo, sapeva che avrebbe spezzato anche il cuore dei suoi figli. Con che coraggio avrebbe guardato negli occhi quei due bellissimi ragazzi che avevano affrontato le pene dell'inferno a causa dei mangiamorte? Come avrebbe potuto affrontare l'eventuale propria udienza al tribunale magico con Mark seduto fra le file dell'accusa, accanto agli altri membri del corpo auror? Era già difficile per lui sopportare il peso del loro cognome, dell'associazione ad uno dei mangiamorte più ricercati, ora doveva vedere infangato il proprio nome e la propria rispettabilità per colpa del diretto sangue del suo sangue. Every lo sapeva, avrebbe preferito morire piuttosto che scorgere la delusione sul volto del suo amato Mark. Sporca. Ecco come si sentiva, ed era giusto se non fosse uscita da quell'ufficio indenne.
    Prese un bel respiro prima di rispondere alla successiva domanda del Ministro, più difficile della precedente. La verità, ora non poteva fare altro che dire la verità.
    ''... ero ubriaca... avevo bevuto, tanto, e mi sono presentata io in realtà alla casa al mare in cui sospettavo già si nascondesse a volte Castiel e ho espresso quel desiderio, quel maledetto desiderio di non voler più soffrire, di non essere più sola e di non voler vedere più Nicholas... e solo una settimana dopo Castiel, nel cuore della notte, è arrivato con un sacco nero, pesante. E lui, lui era sporco di sangue, le sue mani, il suo viso. Non mi ci è voluto molto prima di comprendere cosa fosse accaduto '' era caduta in ginocchio, in lacrime, col cuore in pezzi per ciò a cui il suo desiderio aveva portato, aveva accarezzato quello che doveva essere il suo viso e si era maledetta. Maledetta mentre chiedeva scusa a Nicholas per quello che era successo, per una fine che in fondo non meritava davvero.
    ''Castiel mi ha presa per mano, con la bacchetta stretta nell'altra, mentre eravamo ancora sulla porta di casa, e mi ha detto che Nicholas non mi avrebbe più fatto del male, che non si sarebbe più avvicinato a me!''
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    Non potevano farlo. Non potevano prometterle di proteggere almeno suo figlio e questo le strinse il cuore in una morsa di acciaio. Era il volto di Mark quello che aveva davanti agli occhi mentre rimaneva seduta su quella poltrona, era a Mark che pensava mentre prendeva la decisione di non opporsi più, non avrebbe cambiato niente anzi, le cose sarebbero solamente peggiorate. Doveva proteggere suo figlio, il sangue del suo sangue più che se stessa, non poteva permettere che lui venisse discriminato per gli errori di sua madre o suo zio, lo aveva già vissuto con Steve quando tutti li guardavano con quell'espressione carica di pietà e compatimento. Suo figlio aveva scelto una via diversa, aveva scelto di essere migliore di tutti loro inviando la candidatura nel corpo auror nonostante gli sguardi perplessi e le alzate di sopracciglia che avrebbe suscitato. Era per lui che doveva cambiare, che doveva redimersi. Anche se era difficile, difficile pensare di tradire suo fratello, l'unico che non l'aveva mai abbandonata, l'unico che aveva fatto di tutto per convincerla che meritava di più dalla vita.
    "Lo so Jack, ma sono stata una professoressa migliore di tanti altri qui dentro, questo non puoi negarlo, in tutti questi anni non ho causato problemi e non ho mai avuto nessuno screzio con professori o studenti'' poteva essere insicura su tante cose la Westwood ma non sull'affetto che si era guadagnata fra i suoi studenti, da vera mamma chioccia li aveva accuditi, durante il periodo oscuro li aveva protetti e mai una volta si era ritrovata a punirli. Erano loro che avevano riportato un po' di luce nella sua vita dopo la partenza dei suoi figli, dopo essersi sentita abbandonata, vittima di uno dei periodi più bui della sua vita.
    "...berrò...'' non avrebbe potuto fare niente altro di diverso, doveva bere, e bere in quel momento sembrava essere l'opzione migliore rispetto all'idea di Jack McCormac che si infilava impudentemente nella sua mente. Quanto avrebbe scoperto, in quanti suoi pensieri avrebbe trovato validi motivi per arrestarla. Piegò a pugno la mano un paio di volte Every cercando di sciogliere la tensione accumolata nei muscoli che gliela faceva tremare mentre afferrava il bicchiere e lo portava alle labbra. Non era abbastanza brava come occlumante, non poteva sfuggire a tutto quello, ma forse poteva prendere tempo. Non ricordava con esattezza la durata degli effetti della pozione ma poteva provare a partire dall'inizio della sua storia, raccontare ogni dettaglio veritiero ovviamente, cercando di rimandere il più possibile la confessione del suo più orribile segreto. Prese un lungo respiro e, in un unico sorso, bevve la sua pozione capovolgendo poi il bicchiere sulla scrivania per mostrare loro che non li ingannava, che aveva bevuto fino all'ultima goccia.
    "Non ho denunciato perchè ne ero innamorata! Perchè è da tutta la vita che mi incastro in relazioni tossiche e Nicholas è stata una di queste, l'ultima. Abbiamo passato diverso tempo al nord e saprete meglio di me quanto non vengano prese seriamente questioni simili, la sua è una famiglia potente in quelle terre... sono dovuta scappare e dopo il rapimento è stato difficile convivere con la solitudine, i miei figli erano già dall'altra parte del Mondo e io sono finita in un buco nero...'' si era persa in un mare di dolore e depressione Every, si era chiusa in se stessa e per mesi aveva evitato di mostrarsi al Mondo, solo Castiel, che l'aveva salvato, le era rimasto vicino, le aveva tenuto la mano giorno e notte.
    "Mi aveva salvata Castiel assieme all'Auror Lacroix - per un attimo le si strinse il cuore ad essere costretta a fare il nome del suo figlioccio - e da quel momento è tornato, seppur parzialmente, nella mia vita. Mi ha tenuto la mano, ha asciugato lacrime e curato ferite, ha provato a convincermi che cercare vendetta contro l'uomo che mi aveva rapita fosse l'unica soluzione per affrontare il mio dolore. Ero a terra, sarei stata condizionata da chiunque mi fosse rimasto vicino, ma vicino non avevo i miei figli o la mia famiglia, avevo lui, l'unico uomo ad avermi voluto bene, a non avermi mai ferito...'' la sua mente era debole, era facilmente soggiogabile soprattutto da qualcuno che l'amava e le mostrava vie di fughe dal male che l'aveva sempre rincorsa e afferrata. Dove erano Mark e Michelle mentre le sue dita veniva amputate, mentre i suoi organi subivano danni inimmaginabili? Dove erano mentre la sua mente subiva torture e tutta la gioia di vivere le veniva strappate dal cuore e dal cervello? L'avevano lasciata sanguinante in una stanza buia, abbandonata chissà dove, sola, senza più il desiderio di sopravvivere, l'avevano lasciata perchè per primi avevano capito che da quella famiglia potevano solo scappare.
    "... ho espresso il desiderio di non rivedere più quell'uomo che diceva di amarmi e... mio fratello mi ha preso alla lettera, per questo motivo è venuto a casa mia, la casa al mare, col corpo di Nicholas nel cuore della notte... è stata colpa mia...'' le lacrime che le rigarono il viso erano vere, sincere, così come il dolore che stava lentamente riaffiorando assieme al senso di colpa. La morte di Nik era colpa sua e Every non si sarebbe mai perdonata. A sguardo basso ascoltò le parole del Ministro annuendo in maniera quasi impercettibile.
    "A che pro assumersi un tale rischio? Ma lo avete conosciuto Castiel? Secondo voi si è mai fatto problemi simili? E' da quel giorno che non lo vedo, poi ho saputo che era stato trovato alla casa al mare e non sono più andata nemmeno li, ho vissuto al Castello da quel momento fino al termine dell'anno scolastico''
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    Negramaro


    se fossi un fiore?
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    NO CHE SCHIFO BLEAH TE E LA DOTTORESSA PIMPLE POPPERRR ç____________ç

    l'utente dopo d'inverno si droga di the/tisane
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    Sola, ecco come si sentiva Every. Sola, nuovamente sola in completa balia degli eventi che si stavano susseguendo troppo velocemente. Se prima era riuscita a fingere una freddezza che non le apparteneva, ora si sentiva venir meno mentre realizzava a cosa sarebbe andata incontro mentre il Ministro prendeva la parola. E che parola, perchè in quel preciso momento le parole erano decisamente superflue ed un conato acido le salì lungo l'esofago costringendola a coprirsi la bocca con la mano e a girare leggermente lo sguardo di lato. Non c'erano dubbi, Every sapeva di chi era quel volto, quegli occhi vitrei che la fissavano da sopra la scrivania del Preside McCormac. Michael Moon sembrava volerle sussurrare quale fosse il destino per chi, come lei, non si schierava dalla parte giusta.
    "Cazzo! - un'imprecazione, forse una delle poche della sua vita, le dischiuse le labbra - è... potente...'' chiunque fosse stato a compiere quel gesto, chiunque fosse stato in grado di sovrastare uccidere un uomo come Michael Moon doveva esserlo e l'idea la terrorizzava. C'è qualcun altro al potere, si ritrovò subito a pensare Every, c'è qualcuno che progetta di avvolgere nuovamente il mondo magico con un manto di terrore. Castiel lo sapeva? Sapeva che il mangiamorte più potente dell'ultimo secolo era stato ucciso? Ne era complice? Ma certo che ne era a conoscenza, come poteva essere stato tenuto all'oscuro di una cosa simile? Ed il messaggio che avevano voluto recapitare al Ministro della Magia era chiaro anche ad una come lei. Il male sta tornando. Sentiva le viscere contorcersi mentre il Ministro Nott le illustrava le opere compiute dal suo amato fratello. Lo sapeva Every, lo aveva sempre saputo ed aveva voltato lo sguardo per anni, più se ne teneva lontano più non sentiva quelle morti, quegli atti malvagi pesarle sul cuore. Stupida. Non aveva mai toccato con le sue mani il dolore che lui aveva causato, accarezzava le cicatrici che le disegnavano saette sul braccio, marchi indelebili del dolore che aveva subito, realizzando forse solo in quel momento che molti altri portavano segni simili o peggiori sulla propria pelle, che altre madri come lei avevano pianto e urlato fino a non aver più aria nei polmoni per la morte di un figlio, un figlio come i suoi... E l'assenza di Michelle strinse il petto della Westwood come a prendere il dolore provato dai genitori di Karen, la sua dolce Karen, la studentessa che aveva una delle risate più contagiose che Every avesse mai udito in classe, il sorriso di Mark si spegneva come quello degli Auror Fhest, Murray, Hamalainen e Cavanaugh. Marcus, l'uomo della sua vita, colui che rappresentava un pezzo del proprio cuore che camminava per il mondo, che lo scopriva, che ne affrontava i pericoli. Non poteva permettere che gli venisse fatto del male, non sarebbe mai sopravvissuta all'idea di vedere il suo bellissimo Mark riflesso in una di quelle immagini, immobile, privo di vita, circondato da un lago di sangue. Il suo stesso sangue.
    "Parlerò!'' disse con un filo di voce abbassando il volto, cercando di distogliere il più possibile lo sguardo da quelle fotografie, da quella di Kristopher che solo pochi giorni prima di quegli scatti era stato nel suo negozio, le aveva sorriso, le aveva chiesto consigli per far tornare in vita una pianta di rose malinconiche. Fa che io non c'entri niente, fu l'unico pensiero della Westwood mentre la prima lacrima rigava il suo viso contratto in un'espressione di profondo dolore.
    "Mi dovete solo promettere che Mark sarà al sicuro, che sarà protetto'' anche da Castiel. Perchè lo sapeva Every, per quanto amasse e avrebbe amato per sempre suo fratello, non era permesso a nessuno di loro ostacolare i suoi piani, le sue idee, lo sentiva così vicino a se, sentiva i loro cuori battere allo stesso ritmo durante alcuni momenti della giornata, ma si sarebbe mai opposto lui dall'uccidere il suo stesso nipote se avesse scoperto che era un Auror? Every aveva paura della risposta che sentiva riecheggiarle nel petto. Era una sorella, lui non l'aveva mai abbandonata, non come i suoi figli, lui l'aveva salvata, l'aveva protetta, l'aveva stretta cercando di cancellare i lividi lasciati sulla sua pelle dalle mani dell'uomo che amava, ma lui non si sarebbe fermato di fronte a niente. Era una madre e questo avrebbe dovuto vincere su tutto il resto.
    "Ho visto mio fratello sì, è venuto a casa mia una notte di qualche mese fa, prima che lo trovaste voi, con se aveva... aveva il corpo esanime di Nicholas Coventry'' al solo pronunciare quel nome un verso strozzato di rabbia e dolore la costrinse ad interrompersi. Nicholas Coventry, come lo stesso studente che aveva percorso i corridoi di Hogwarts molti anni prima assieme a tutti e tre loro, come l'ex Preside di Durmstrang, famoso per non essersi mai opposto pubblicamente al Governo Moon, come una delle famiglie più importanti della Londra magica sin dai suoi albori. Nicholas Coventry. Come il suo carnefice, come quell'amore tossico che l'aveva annientata ancor prima che lei stessa se ne rendesse conto.
    "...non so come lui ha saputo quel che mi aveva fatto e... mi ha liberata da un mostro e non sono riuscita a denunciarlo... e porterò questo peso addosso per sempre'' era sincera Every, sincera come forse non aveva pensato di poter essere nel momento in cui aveva varcato la soglia di quella porta ed il suo sguardo si era posato sui due uomini che ora stringevano fra le mani le corde del suo destino.
    "Merito qualsiasi tipo di pena per aver omesso tutto ciò, per aver avuto questo segreto...''
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    prugne
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    Le cose non stavano andando affatto come si era immaginata, erano bastate poche parole e tutto era già sul punto di andare in mille pezzi. Every lo sapeva, se lo sentiva, non sarebbe finita affatto bene per lei, quello era tutto tranne che un colloquio informale e loro sapevano, sapevano che dietro il suo sguardo innocente si celava molto di più, si celava qualche segreto che loro erano intenzionati a svelare.
    "Jack... - rispose al suo stesso richiamo pronunciando il suo nome come un sussurro leggero mentre tornava a guardarlo, dritto negli occhi, cercando di mantenere il contatto visivo, di rimanere calma e concentrata su di lui e su quello che stava succedendo in quella stanza - Sai da quanto è che aspetto quel momento? Sai quanti auror mi hanno promesso la stessa cosa? Ed ogni volta le promesse venivano disattese ed io mi trovavo a dovermi nascondere, a vergognarmi del cognome che porto. Pensi sia stato piacevole leggere insulti sulle insegne del mio negozio? Vedere la clientela dimezzata, tornare ad usare il cognome di Stephen, guardare i miei figli scappare dalla loro stessa casa!'' ed era vero e non erano cose facili da accettare, da digerire e per anni aveva odiato suo fratello, lo aveva odiato per la disperazione che aveva causato alla loro famiglia, per averla disintegrata.
    "Io non mi sto rifiutando di collaborare, mi sto rifiutando di bere qualcosa che mi volevate far passare per acqua. Non sono poi così ingenua!Se volevate questo mi convocavate al Ministero e non per un colloquio informale. Non avrei esitato mezzo secondo a venirci!'' sempre così buona, sempre così educata e composta tanto da risultare, agli occhi di tutti, facilmente ingannabile, manipolabile. E forse lo era stata, tanto, troppo a lungo, ma a più di 50 anni, finalmente, si era stufata. Era stanca di essere trattata come una stupida, stanca di sentirsi presa in giro anche da chi avrebbe dovuto proteggerla... Quante volte aveva chiesto il supporto delle autorità per proteggere la sua famiglia? Eppure Steve era stato ucciso, Michelle maltrattata, lei stessa era stata rapita e, in cerca di protezione e amore, era rimasta incastrata in una relazione tossica con un uomo che apparteneva ad una famiglia troppo importante del mondo magico per essere scalfito. L'avevano abbandonata tutti. Tutti tranne Castiel. Castiel che ora sentiva più vicino che mai, che sentiva completamente parte di se e doveva ammettere che, da quando si era abituata agli sbalzi d'umore e alla sensazione di non essere mai sola, iniziava a trovarlo quasi piacevole.
    "La vuoi sapere la verità, Jack?'' per la prima volta vi era un pizzico di sfida nella sua voce, nel modo in cui sosteneva lo sguardo del Preside, parlava con lui, si rivolgeva a lui, lo aveva reso il centro delle sue attenzioni in quel momento, come se fosse un duello solo fra loro due. Non era più la timida Tassorosso che abbassava il viso quando lo incrociava fra i corridoi del Castello o a cui tremava la voce se gli doveva rivolgere parola a lezione
    "Ti ho mentito, parzialmente. Ho avuto contatti con Castiel o almeno, così mi è stato detto da uno dei membri del vostro corpo Auror'' le piangeva il cuore all'idea di fare il nome di Ares ma doveva tutelarsi, doveva tutelare la propria famiglia, non poteva semplicemente porgergli i propri polsi incrociati per farsi arrestare. Fino a che le sarebbe stato possibile Every avrebbe lottato.
    "Mi è stato riferito che è stato Castiel a venirmi a salvare, mi ha salvato dai mesi di prigionia assieme ad Auror del corpo londinese, mi ha salvata mentre ero solo l'ennesimo fascicolo sulle loro scrivanie!'' si ritrovò a sbattere un paio di volte le palpebre cercando di cacciare le immagini buie e dolorose di quei giorni, ricordandosi il modo in cui si era svegliata, priva dell'occhio destro, ferita, disidratata. Le mani si strinsero quasi involontariamente a pugno, nervose, tese.
    "Che cosa vorrebbe sapere esattamente Ministro su mio fratello? Vuole sapere se sono stata sua complice durante la fuga dal manicomio? No. Se ho commesso omicidi al suo fianco? No e non lo farei mai ma voi probabilmente a questo non credete...''


    Edited by .Every. - 2/10/2023, 16:30
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    Every lo sapeva, lo sapeva dal momento in cui la lettera di convocazione era atterrata sulla propria scrivania, aspettava e si preparava a quel momento da anni, sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti con le scelte che aveva preso nella propria vita. Il Preside McCormac la convocava per un incontro informale nel proprio Ufficio ma Every sapeva, anche mentre bussava alla sua porta prima di entrare, che non era il Preside ma il Vice Capo Auror McCormac a convocarla.
    "Preside McCormac buongiorno - quante volte lo aveva chiamato semplicemente Jack nel corso degli ultimi periodi passati al Castello, quanta vita sembrava passata da quando erano ancora due ragazzini e percorrevano quegli stessi corridoi avvolti nelle loro tuniche svolazzanti. Lui, fiero figlio di Godric come Anthony, Adam, come suo marito Steve... ed ora invece la Westwood lo cercava il suo sguardo, lo sosteneva, formale come le richiedeva la situazione e la presenza, a sorpresa, del Ministro della Magia, fingendo una sicurezza - Ministro Nott, è un piacere fare la sua conoscenza!'' anche se mi ricordo di te, anche se ho già letto di te. Le vite dei tre maghi presenti in quella stanza infatti si erano già incrociate fra quelle stesse mura, tre vite diverse all'apparenza, tre ragazzini da caratteri così opposti, figli di tre diverse casate eppure ancora, a distanza di così tanti anni, il destino aveva scelto per loro, aveva deciso che un filo invisibile li doveva legare a quel momento, a ciò che Every non credeva potesse mai succedere. Strinse la mano del Ministro prima di prendere posto sull'ampia sedia di legno collocata di fronte alla scrivania del Preside e fu proprio a lui che rivolse un ultimo sguardo. Alla faccia del colloquio informale!
    "Comprendo, comprendo pienamente i suoi impegni Ministro!'' un lieve sorriso le incurvò le labbra mentre sfiorava con la mano il bicchiere di acqua che le era stato offerto dall'elfo domestico, le labbra si erano fatte secche, aride alla nuova reale consapevolezza dello scopo di quell'incontro. Erano anni che aspettava quel momento, maledicendosi, erano anni che si preparava al giorno in cui gli Auror si sarebbero presentati alla sua porta e ora, nonostante avesse bevuto gli infusi più disparati per placare i nervi, la forza ed il coraggio le venivano a mancare. Con l'unghia ticchettò nervosamente sul bordo del bicchiere soppesando con attenzione gli ordini implici del Ministro e le sue domande.
    "Immagino che il fascicolo su di me e sulla mia famiglia sia corposo, corretto? Ed immagino che saprà anche che mio marito è stato ucciso da una Mangiamorte, io stessa sono stata rapita da un mago oscuro... e poi saprà benissimo di mia figlia, ha subito violenza da un Mangiamorte di una delle famiglie più conosciute del mondo magico, un carissimo amico della famiglia Moon, ricordo bene quanto venisse stimato Ichabood Senior anche da chi non la pensava esattamente come lui...'' prese un lungo respiro Every cercando di controllare la tensione ed il nodo che si era formato alla bocca del suo stomaco.
    "Non ho avuto contatti con mio fratello per anni prima del suo arresto...ed anche in quel caso mi sono recata in prigione solamente un paio di volte. I miei figli invece hanno le loro vite, Michelle è in Islanda da più di cinque anni ormai e mio figlio Marcus è appena tornato dall'America, era residente a Boston dalla fine della scuola! Sono adulti, prendono le proprie decisioni, così come è stata totalmente autonoma quella da parte del mio secondogenito di inviare la candidatura per il corpo Auror. Penso questo parli per lui, sulle sue opinioni e su quanto si sia ripromesso di stare dalla parte dei giusti da quando abbiamo seppellito suo padre!''fastidio, ecco cosa provava Every in quel momento, fastidio per il modo in cui aveva dovuto proteggere i propri figli, era lei quella che loro volevano, era sempre stata lei eppure la colpivano nel suo punto più debole, il suo essere madre. Ma avrebbe si sarebbe consegnata anima e corpo per proteggerli, se fosse stato necessario.
    "Mi chiede le informazioni che ho su Castiel? Certo, le darò tutte le informazioni che desidera, ma se permette... rifiuto l'acqua... dopotutto è un colloquio informale, no?'' disse allungando il bicchiere, che non aveva smesso di stringere, sulla scrivania, facendolo scivolare sul legno smaltato.
    "Ed è inutile negare che mio fratello abbia usato casa mia, la casa non era propriamente alle condizioni originali. E devo ammettere che mi è spiaciuto non essere informata dagli Auror ma di averlo appreso tramite ciò che il Capo Auror Ramirez ha comunicato a mio figlio... ma fino ad allora non ne avevo la più pallida idea!'' doveva credere alle proprie bugie, doveva crederci al punto tale da convincere gli altri, anche se sarebbe stata dura, molto dura.


    Edited by .Every. - 10/9/2023, 17:05
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    Quello che in quel momento le camminava accanto sembrava essere diventato l'ombra del bambino che era sempre stato, quel bambino timido, dal sorriso contagioso e l'animo puro. Sette anni prima, in quell'aeroporto, aveva lasciato andare un pezzo del suo cuore per vederlo tornare uomo, un uomo con nuove esperienze a gravargli sulle spalle e preoccupazioni ad oscurargli lo sguardo, un uomo che, se solo avesse potuto, sarebbe sfuggito dalle braccia di sua madre. Lo amava Every, con tutta se stessa ed anche di più, avrebbe dato la vita e lui non riusciva a comprenderlo, la vedeva sempre come quella mamma onnipresente, troppo sdolcinata, troppo apprensiva e non notava il modo in cui Every era in grado di mostrare le unghie se necessario.
    Ma quando Mark tornò a posare la testa dolcemente sulla sua, sulla sua spalla, le preoccupazioni svanirono, era e sarebbe sempre stato il suo bambino, il suo piccolo Mark era ancora lì, semplicemente nascosto da muscoli pronunciati e da una barba da uomo. Un uomo che parlava di donne, che aveva l'età giusta per pensare ad una compagna per la vita, una famiglia... dopotutto lei stessa alla sua età aveva già due bellissimi marmocchi a stropicciarle il viso con le loro manine appiccicose e piene d'amore.
    "Oh... non sapevo che Anastasia... beh sono sicura che ne troverai una ancora più brava e bella, che ti possa dare tutto l'amore che ti meriti - sorrise scompigliandogli teneramente i capelli prima di avere una specie di illuminazione che la fece sussultare - Perchè un giorno non vai in Accademia con Regan? Ci sono le studentesse più grandi e magari ha qualche amica da presentarti'' ne era certa, Regan avrebbe trovato sicuramente qualcuna che potesse rendere felice suo figlio... o almeno farlo divertire, anche se quel pensiero la sua parte ''mamma chioccia'' lo digeriva poco. Si sentiva rinata Every mentre camminava accanto a suo figlio, quanto aveva sognato quel momento mentre lui era lontano, gli poteva parlare di Diego, di quanto Cris lo stesse crescendo bene, gli parlava di Hogwarts, dei suoi studenti, ma mai nessun accenno ad una sua possibile vita sentimentale, gli uomini erano fuori dalla sua vita e li dovevano rimanere.
    "Come sarebbe a dire che starai al Paiolo? - vi era una nota di delusione nella piega che aveva preso la sua voce, incrinandosi, quasi spezzata dall'informazione che suo figlio le aveva dato. Non ha nemmeno coraggio di tornare a casa e la colpa è solamente tua le disse una vocina sempre più insistente nella sua testa. Ma non aggiunse altro, annuii quasi evitando il suo sguardo - comprendo, è giusto che anche tu abbia i tuoi spazi'' disse provando ad accennare un sorriso. E' un uomo ormai, si ripeteva dentro di se, non ha certo bisogno di rimanere con sua madre per il resto dei suoi giorni, ha tutto il diritto di essere libero, indipendente, come aveva sempre sognato che lui fosse.
    Every doveva imparare ad accettare il fatto che le cose ormai erano cambiate, Mark era cambiato, lei era cambiata... e a tal proposito.
    "Hai incontrato Rick?'' la nuova informazione fornita da suo figlio la lasciò per un attimo senza parole, non immaginava il perchè della visita di suo nipote al suo secondogenito e questo, doveva ammettere, un po' la preoccupava. Rick sapeva tante cose, forse troppe cose, conosceva dettagli e probabilmente anche qualche piccolo segretuccio della loro famiglia, Mark invece no. La Westwood aveva sempre preferito tenere all'oscuro i propri figli di ciò di cui veniva a conoscenza, relegava quei segreti in un cassetto lasciandoli a gravare solo sul proprio cuore, Mark e Michelle dovevano rimanerne fuori, le loro anime pure ed immacolate come erano sempre state, aveva insegnato loro che nella vita esisteva il bene ed il male e che avrebbero dovuto sempre scegliere la via giusta... peccato che poi gli avvenimenti avevano dimostrato quando le due strade non fossero sempre così rette, lineari, quante volte si potevano incontrare, addirittura sovrapporre. Non vi era solo il bianco od il nero, la loro famiglia aveva provato che sì, spesso era il grigio a predominare sulla loro esistenza.
    "Sapevi che Michelle aveva perso il bambino prima di rimanere incinta di Diego'' sì, questo Every glielo aveva raccontato, era impossibile tenerlo nascosto, Michelle era corsa a casa così felice quando aveva scoperto di essere incinta, era raggiante e al fratello aveva sempre detto tutto, lo avrebbe coinvolto in tutto, era così emozionata all'idea di diventare madre, di rendere Mark uno zio, uno zio capace di viziare la nuova aggiunta alla loro famiglia, di amarla immensamente.
    "Non ho voluto dirti come...'' ammise con un filo di voce cercando un appiglio, una via di fuga da quella conversazione, per quanto sapesse che sarebbe arrivato prima o poi il momento di affrontarla.
    Fece qualche passo davanti a lui, prendendo lunghi respiri, prima di accomodarsi su un tronco scavato a modi panca presente lungo il sentiero che stavano percorrendo.
    "semplicemente perchè non volevo far soffrire anche te, eri partito da poco, eri felice... il dolore di tua sorella e di Cris era già abbastanza da provare a placare giornalmente'' Every non si era allontanata nemmeno per un secondo dal fianco della sua primogenita, le aveva stretto la mano, aveva asciugato tutte le sue lacrime, aveva provato ad essere la roccia di cui anche Cris aveva bisogno... ma non era servito. Michelle si era persa, Michelle non aveva più il fuoco vivo negli occhi, Michelle era lontana anni luci da quel posto, da tutti loro, e la gravidanza e la nascita di Diego non avevano fatto altro che peggiorare il tutto. Michelle era stata spezzata e aveva scelto di scappare da quella vita per poter rinascere... forse un giorno sarebbe tornata per sempre per veder crescere suo figlio senza accontentarsi di qualche weekend o di un paio di foto. E la madre l'avrebbe aspettata, per sempre, a braccia aperte, così come ora riaccoglieva Mark. Mark che indagava, che ora pretendeva dettagli, di essere messo al corrente del tornado che aveva sconvolto la sua famiglia e che lui aveva schivato per un soffio. Ero sola, che altro avrei potuto fare? Tuo padre non era al mio fianco, tu non eri qui, mi avete abbandonata tutti quanti, in che altro modo avrei potuto raccogliere e ricomporre i cocci? avrebbe voluto dirgli, ma era meglio tacere quei pensieri.
    "E poi... non volevo metterti in pericolo quando abbiamo scoperto chi era stato... è stato un mago oscuro e no.. - disse puntando il dito verso di lui interrompendo qualsiasi sua affermazione - non sarai tuo padre ma hai il suo temperamento, il suo fuoco nelle vene e l'ultima cosa che volevo era consegnarti un bersaglio da indossare per farti trovare da loro. Se sono scuse quelle di cui hai bisogno beh, mi spiace, non chiederò scusa per averti protetto'' era seria e, finalmente tornava ad alzare lo sguardo verso quello di suo figlio, ad imporsi, quasi a sovrastarlo pur rimanendo seduta. Mamma orsa che protegge i suoi cuccioli, la definiva Steve prendendola in giro, ed era vero, lui era diventato un uomo ma non avrebbe mai smesso di essere prima di tutto un figlio.
    "Darei la vita per far sì che non veniate mai più toccati, venderei l'anima al diavolo se servisse a proteggervi. Lo capisci questo? Pensi di poterlo accettare?''
  13. .
    Ho iniziato "not dead yet" che è appena stata caricata su Disney+
    Ammetterò che l'ho fatto solo perché la pv di Morgan è in una delle puntate (e facendo così tanti film indipendenti è tipo impossibile vederla in qualche film/serie)
    È una serie leggera con puntate che durano circa 20/25min, divertente da guardare ma che fa riflettere per quanto sia facile rispecchiarsi nella protagonista
    Nell è una ragazza che superati j 30anni si ritrova a dover riprendere in mano la sua vita lavorativa e torna nel suo vecchio ufficio accettando di occuparsi di necrologi
    Ovviamente inizia a incontrare i fantasmi delle persone di cui cura gli annunci mortuari, che solo lei può vedere e sentire (Melinda Gordon whooooo??). Questi fantasmi si rivelano una improbabile fonte di consigli sulla vita, ai quali Nell cerca di dare ascolto mentre ricostruisce la propria.

    Per ora è consigliata se volete godervi qualcosa di simpatico e leggero!
    E Morgan che fa la influencer/mean girl ahahaja
  14. .
    Ehi benvenuto 😍
    Spero ti divertirai e ti unirli a questa piccola banda di matti ahaha

    Per qualsiasi cosa siamo a disposizione
  15. .
    Entrambi si può dire? Ahahah
    Vino comunque. Chianti e Vermentino 😍


    E per rimanere in tema
    Prosecco o Champagne?
63 replies since 6/2/2014
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