I lezione di Incantesimi - III / IV / V anno.

Confundus - Insomnium - Dolcisonium

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  1. L. McCormac
     
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    Studente Grifondoro

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    "Cazzo!!! Ma questo è lo scudo di Achille!", terra, cielo, mare, sole, luna, costellazioni e tutto il resto.
    Certo però che è un po' piccolo per essere uno scudo, in più me l'hanno pure attaccato a questo inutile calderone in peltro misura standard ventisette. Dai, non si fa così!
    Come posso usarlo per proteggermi dagli attacchi se a malapena riuscirebbe a coprirmi la faccia e, soprattutto, come è riuscito Achille ad usarlo contro un personaggio mega-uppato tipo Ettore? Nono, secondo me Omero si fumava la salvia, non c'è altra spiegazione. Nessuna. Nossignore.
    Però sono certo che almeno la mia bacchetta funzioni ancora, siccome sono riuscito a prendere in pieno Flippik. Esattamente come volevo fare. sisi.
    Scudo in mano e arma in pugno decido che devo combattere, devo farlo, ne va del mio onore e di quello di tutto il Peloponneso. Non ci sarà resa alcu....Perché cazzo sto tenendo in mano una pentola a pressione? E, soprattutto, come sono arrivato in mezzo alla fottuta stanza? Non ero al riparo dietro un bell'armadio? E Karen, Daisy e Marsilda che fine hanno fatto? È tutto fottutamente confuso.
    "Cosa dici Mirmidone?", ah no è il professore,"Ah si? Che dire, forse dovrei ringraziare il mio compagno..."
    Ceeerto, come no. Sono già lì pronto con un cazzo di mazzo fiori.
    Quella specie di becchino con lo sguardo di uno sotto lassativi, si capisce, deve avermi colpito a tradimento prima che l'esercizio iniziasse; ed ecco che, già a primo impatto, capisco come mai sia finito proprio a serpeverde.
    Mi volto a guardarlo per qualche istante, stampandomi un ghigno sulla faccia che, mi si creda, è tutto un fottuto programma.
    Ad ogni modo, decisamente intenzionato ad onorare il mio ruolo nonostante il torto subito, infine distolgo lo sguardo e lo sposto sul prof proprio appena prima di superarlo per andare da Marsilda prima di raggiungere il mio posto vicino a Karen.
    E qui, quasi istintivamente, mi viene naturale offrirle una sorta di sorriso che vorrebbe fungere da silenzioso "Non ho colpe ma mi spiace lo stesso".
    "Senza rancore eh collega?", faccio tendendole la mano perché si, mi pare comunque giusto mettere in chiaro che io, in realtà, mica ce l'ho con lei.
    Prendendomi i cinque punti nonostante la prova decisamente pessima, riprendo posto con la testa piena di pensieri.
    Il vecchio prima, e Kain poi, me l'hanno sempre detto: non si deve mai abbassare la guardia. Evidentemente, non avevo considerato che questo insegnamento dovesse essere applicato anche qui a scuola. Immagino che me lo sarei dovuto aspettare comunque, il mondo non è forse pieno di vigliacchi che sanno solo attaccare alle spalle? Si, certo che lo è.
    "Dopo oggi, chiederò a Darragh di far sparire tutte le pentole a pressione dal Manor.", butto lì per sdrammatizzare in tono abbastanza alto perché sia Karen che gli altri attorno a noi possano sentire, "Che figura del cazzo eh?"
    In realtà me la sto ridendo sotto i baffi, la scena vista dall'esterno dev'essere stata particolarmente divertente.
    Qua però non si perde tempo, il professore è deciso ad andare spedito con il suo programma e ce lo fa intendere chiaramente liquidando con garbo ma alla svelta il vecchio Sneez.
    Il quale, problemi personali a parte, fa uno stufato di manzo che è da leccarsi i baffi. E no, non lo sto dicendo perché ho passato i primi anni ad infilarmi di straforo nelle cucine facendo amicizia con tipo tutti gli elfi del castello, assolutamente no.
    Scherzi a parte, Sneez è un gran pezzo di elfo, gentile e tutto il resto, però lo sguardo che sta rivolgendo a Ralph in questo momento è tutto fuorché rassicurante. "Fratello ti toccherà farti perdonare mi sa, gli elfi sanno essere dei tipetti davvero vendicativi..."
    Tipo quella volta in cui Darragh, stanco di farsi impallinare come dicevo prima, un bel giorno ha deciso di schioccare le dita e farmi scoppiare la pistoletta in mano. Senza ferirmi ovviamente eh, lui è di famiglia e mi ha sempre voluto bene. Temo però che lo stesso non si possa dire per Sneez e Finnik.
    Archiviato il discorso, è ora di passare direttamente al secondo esercizio della giornata, il quale si rivela essere riservato quasi esclusivamente a me e al fratello scemo di Marilyn Manson. Presentandosi anche abbastanza interessante.
    Prendo qualche appunto veloce della spiagazione, segnandomi come d'abitudine le pronunce e buttando giù un paio di ideogrammi che, verosimilmente, dovrebbero aiutarmi a ricordare i movimenti giusti se mai dovessero passarmi di mente.
    Accolgo con un cenno del capo la richiesta di esercitarci, decidendo però sedutastante di rimanere in piedi qui dove sono per farlo. Carter ha raccomandato concentrazione per l'esercizio, ed io sto cercando di racimolarne quanta più possibile prima di tentare con la pratica effettiva.
    Provo una manciata di volte sia un incanto che l'altro, decidendomi a raggiungere il luogo dell'esercizio solo quando, bene o male, mi rendo conto di padroneggiare al meglio movimenti e pronuncia.
    Affianco Marsilda dunque e le offro un occhiolino aspettando che sia lei stessa a strappare la sua boccetta, giusto per cercare di stabilire - nel limite del possibile - una certa empatia tra noi due prima di dare inizio alla prova.
    "Non ti preoccupare, non ho intenzione di calcare troppo la mano."
    In un certo senso, seppur sotto pressioni decisamente peggiori, io ci sono già stato dalla sua parte e so quanto possa essere spiacevole. Ovviamente ho la consapevolezza che non andrò a ferirla nel senso proprio del termine, eppure non posso fare a meno di ripetermi che, soprattutto con l'insomnium, dovrò cercare di ottenere il massimo risultato senza esagerare con la bastardaggine.
    "Io sono pronto."
    Attendo che la ragazza trangugi completamente il contenuto della fiala, prestando particolare attenzione al rilassamento dei suoi lineamenti. Ho intenzione di partire con i broccoli per poi chiudere col dessert, pertanto ritengo opportuno assicurarmi che Marsilda sia completamente addormentata prima di incantarla.
    Insomnium., ricalco il movimento visto e provato poco prima, concentrandomi particolarmente su ciò che, tra pochi secondi, andrò a sussurrare nell'orecchio della corvonero.
    "Non ti vedono, tutti ti hanno dimenticata. Sei stata sostituita..."
    Me la figuro nitida in testa per i corridoi del castello, con il materiale scolastico sotto braccio. Lei cammina ma nessuno nota il suo passaggio, o fa finta di non vederla. Lo scenario è caratterizzato da una "fotografia" grigio-blu molto spenta, così come è demotivata pure l'espressione sul viso di Marsilda. La persone attorno a lei sono felici, in un angolo mi immagino anche io e che scherzo con Ralph mentre Daisy salta al collo di Karen definendola, a voce alta, come la migliore amica che potesse trovare. Nessuno considera la caposcuola di corvonero, né tantomeno ha intenzione di parlarle o risponderle qualora fosse lei stessa a fare la prima mossa. L'abbiamo dimenticata tutti, e lo abbiamo fatto volutamente.
    Tutto avrei immaginato, tranne quanto fosse profondamente complicato mantenere così a lungo la mente focalizzata in un punto. Ricreare uno scenario che sia credibile e mantenerlo tale, alla fine, rischia di rivelarsi un lavoro estremamente di fino. Quando sfiori la realtà così da vicino, basta lasciare indietro un dettaglio per far cadere tutto.
    Inizio a figurarmi in testa come la accompagnerò da incubo a sogno e, pur conoscendola poco o niente, presumo che la strategia di servirle uno scenario completamente opposto a quello appena vissuto potrebbe funzionare.
    Ormai chino su di lei, serrò meglio la presa sul faggio grezzo della mia bacchetta e pronuncio la formula del controincantesimo relativo a quello eseguito poco fa.
    "Dolcisonium...", rigiro l'impugnatura tra le dita e mi pronuncio nel movimento simil ovoide, ancora una volta, appreso poco fa.
    "Vai avanti, qualcosa cambia. Ora sei la migliore, in tutto."
    L'idea è quella di farla scivolare da incubo a sogno senza stacchi netti, quasi come si trattasse d'un flusso continuo di eventi non decisi o influenzati da due intenzioni ben distinte tra loro.
    Pertanto, seguendo nella sua marcia, la corvonero noterà un graduale e visibile rinvigorimento dell'atmosfera attorno a lei. Ogni cosa, persona o soggetto presente riacquisterà il proprio colore, dandole segno di notare il suo passaggio. Ben presto, l'ufficio di mio padre la accoglie tra le sue pareti. Tutti professori le si parano davanti, con un sorriso smagliante stampato in volto. Il preside di Hogwarts fa scivolare sulla cattedra un foglio contenente delle valutazioni, le sue. Ha eccelso in ogni campo, specialmente in quelli che le stavano più a cuore. Un applauso parte dal corpo insegnanti e riecheggia dietro di lei, ove ora sono posizionati tutti coloro che, fino a poco fa, non la degnavano nemmeno di uno sguardo.
    Non ho avuto praticamente nulla su cui lavorare, dopotutto il nostro livello di conoscenza si è sempre limitato ad un educato saluto nei corridoi, però nel complesso credo di aver fatto un buon lavoro. Certo, questo sarà lei a confermarlo o smentirlo una volta sveglia, quindi staremo a vedere.
    "Dannazione...", sibilo tra i denti voltandomi in direzione del Carter offrendogli un mezzo sorriso appena dopo aver interrotto il mio focus sull'esercizio in corso.
    "Anche stare da questa parte è complicato, chi l'avrebbe mai detto..."
    Ovviamente lui non ha idea di cosa stracazzo io stia dicendo. Fattore che, alla fine, non ha praticamente importanza. Quelle son cose mie.
    Rinfodero la bacchetta e mi posiziono di fianco alla Everett-Milqualcosa, attendendo che si risvegli o venga riportata tra noi dall'insegnante solo per riaccoglierla nel mondo tangibile con un educato: "Va tutto bene?"
    Non è che non mi fidi di me stesso eh, solo che quel mio intrinseco senso di cavalleria mi impone, chessó, di portarle un bicchiere d'acqua o qualche cazzata simile se dovesse averne bisogno. Son fatto così, non posso farci nulla. E comunque, a me ci vorrebbe un bel whiskey se mi fossi appena trovato nella condizione di non venir cagato manco di striscio dai miei amici. Altro che acqua.


    Interagito con Il prof, Rick, Karen Ralph e chiunque abbia sentito.

    Ho svolto l'intero esercizio su Marsilda 🤙🏻
     
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