I lezione di Incantesimi - III / IV / V anno.

Confundus - Insomnium - Dolcisonium

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    Studente Grifondoro

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    Caposcuola
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    Oi oi, ma che cazzo! perché Mr. Durmstrang si prende i miei stessi punti nonostante abbia palesemente fatto cagare per metà esercizio tanto da spingere la stessa Astrid a dirlo apertamente? Come? Ah è un un modo per incoraggiarlo visto che quando si tratta di colpire qualcuno alla luce del sole e metterci un po' di impegno fa letteralmente cagare? Ok, allora lo accetto.
    Ovviamente non potrebbe fregarmene meno infondo , anche perché immagino sia palese a tutti i presenti che, da parte mia, non c'è mai stata l'intenzione di buttarla sulla competizione tra noi due. E poi chissà, magari quando si tratterà di vivisezionare qualche viscida creatura il compagno "bacchetta-rapida" si mostrerà migliore di me, le premesse ci sono tutte.
    "Comunque grazie collega, mi ha fatto piacere il tuo apprezzamento.", ribatto a Marsilda mentre vedo il professore tornare verso di noi con dei bicchieri in mano, "A buon rendere eh, sentiti pure libera di castarmi un Insomnium a tradimento alla prima occasione in cui mi appisoleró tipo a trasfigurazione o pozioni."
    Le schiaccio l'occhio afferrando la bevanda ove il prof ha palesemente versato qualcosa, tipo come se fosse uno di quei tizi che ti drogano i bicchieri in discoteca ma, ovviamente, con intenzioni - si spera - decisamente più positive. Il sapore è tipico dei tonici magici, di quelli che ultimamente mi sono fatto preparare a manciate dopo gli addestramenti con lo zio, pertanto me lo gusto cercando al contempo di ricaricarmi a dovere in vista di un possibile seguito a quanto appena svolto.
    E chi ci ha preso di nuovo? Esatto, proprio io.
    Grazie al pipolo di troll comunque, mancava ancora troppo tempo a fine lezione perché ce la cavassimo così e tanti saluti.

    "Va bene professore, solo un secondo che finisco di bere e ci sono."
    Certo mi dispiacerà dover fare pratica proprio sulla Tassorosso, principalmente per due motivi. È molto amica di Karen e, a pelle, mi sembra una persona veramente buona. Una di quelle che ispirano fiducia a prescindere, già solo per il modo in cui se ne vanno in giro.
    Mi accosto nuovamente al divano, cercando di ignorare completamente Rick nel mentre, ed estraendo la bacchetta.
    Per quanto odi doverlo mettere in pratica, ancora una volta credo di sapere esattamente cosa fare. E non le piacerà neanche un po' temo.
    "Daisy, quando sei pronta. E scusami in anticipo, avrei largamente preferito l'altro incantesimo..."
    Lascio che si corichi a suo piacimento e con i tempi che più le aggradano, curandomi per la seconda volta in pochi minuti che la persona davanti a me scivoli in un profondo stato d'incoscienza prima di agire.
    Insomnium..., ecco che la beatitudine di un sonno tranquilla sparisce dai suoi lineamenti, "Non puoi nasconderti. È tornata, ti vuole ad ogni costo."
    Me l'hanno raccontata Karen e papà, io non c'ero, quindi posso solo cercare di immaginare il tutto il più dettagliatamente possibile. La casa è diroccata e fatiscente, buia in alcuni tratti, mal illuminata in altri. I pavimenti scricchiolano sotto i passi della ragazza mentre, inizialmente, in lontananza si odono i lamenti prodotti dalla Cavanaugh e gli schianti della battaglia che infuria tra il vecchio e la loro assalitrice. D'un tratto tutto tace, una porta si apre cigolando nel buio e un'ombra compare sulla soglia. - Noinin....Noinin...-, la voce spropositatamete sinistra taglia l'aria come un sibili mentre quell'ombra, sinuosa e femminile, scivola verso Daisy. Non c'è un posto dove nascondersi per lei, o comunque non troppo a lungo. L'ombra le sbucherà sempre alle spalle chiamandola in quel modo. Ripetutamente.
    Scusami Daisy, scusami tanto. Non sapevo a che altro pensare.
    Se veramente un figlio di puttana Logan McCormac.


    Interagito con Marsilda, il prof, e Daisy.
    Lanciato l'insomnium come richiesto, ma a malincuore 💔
     
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    Serpeverde
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    Fu sorpreso nel vedersi assegnare il punteggio completo e a giudicare dall’espressione del caposcuola non era stato il solo che il professor Carter aveva preso alla sprovvista. Lungi da lui provocare il suo compagno di corso – lo scetticismo che gli aveva letto nello sguardo era una ricompensa più che adeguata – né rifiutare in nome di un codice che non gli apparteneva. La sua attenzione era focalizzata sull’esperienza appena vissuta, che gli aveva offerto interessanti spunti di riflessione.
    Come prevedibile, la pittrice si calò perfettamente nel suo ormai tristemente noto ruolo da vittima. Rick non si scompose minimamente nel ricevere le sue rimostranze; prima che la ragazza riprendesse posto accanto agli altri, allontanandosi dalla sua portata, il ragazzo di Durmstrang non mancò di prendersi l’ultima parola.
    -Considerato che sei sveglia per lamentartene, dovresti mostrare maggiore riconoscenza.-, vista la piega che aveva preso quell’esercitazione e il totale disinteresse nei suoi riguardi non era stato poi così scontato come risultato: per un attimo era stato realmente tentato di non agevolarla verso l’uscita di quell’incubo. I dissapori personali sicuramente avevano influito sull’esecuzione, ma Erik era certo che non si trattasse soltanto di mancata volontà: il modo in cui viveva gli incubi era imprescindibile dalla realtà, essi non erano altro che una manifestazione, in chiave onirica, del suo quotidiano, e la realtà un loro proseguo da cosciente. Per quanti affascinanti, tuttavia, restavano due incantesimi che non era certo avrebbe approfondito di propria iniziativa, dal momento che non riusciva a trovarvi un tornaconto personale.
    Erik attese qualche minuto prima di lasciare il bicchiere tra le cianfrusaglie, senza averne toccato neanche una goccia: in primo luogo riteneva di non averne bisogno, in secondo a prescindere non avrebbe accettato nulla offerto da quel docente né da qualsiasi altro Auror o ex Auror di quella scuola. Carter non aveva alcuna motivazione per sospettare di lui; eppure, una sensazione, tramutatasi fisicamente in un brivido tra capo e collo, gli suggeriva di stare in allerta, ancor più da quando il preside McCormac gli aveva rivelato apertamente che lo avrebbe tenuto d’occhio.
    Attese che la tassorosso chiamata per l’esercitazione si distendesse sul divano e poco prima che lei bevesse la pozione le fece l’occhiolino.
    -Farò del mio meglio per renderla un’esperienza piacevole, Herbert-, anche se ormai Erik era al corrente del suo vero nome aveva preferito buttarla giù su un innocuo punzecchiamento. Dopo che la ragazza fu scivolata in un sonno profondo osservò con interesse le sue reazioni nel sonno mentre l’incubo prendeva forma. Si chiese quanto le parole del Caposcuola fossero casuali o se invece fossero dettate da una conoscenza della ragazza di cui lui invece non disponeva ancora; nel frattempo riflesse su un possibile scenario che poteva materializzare per il proprio incantesimo, e il pensiero virò nell’immediato sulle poche parole che si erano scambiati in riva al lago nero.
    Le puntò la bacchetta alla tempia, castando la formula dopo un enorme sforzo di concentrazione.
    -La magia non esiste-, pronunciò a mezza voce, chi fosse stato in loro prossimità non avrebbe faticato a sentirlo. Una decisione non priva di premeditazione: per quella ragazza la magia era causa di malessere. Nella mente si sarebbe materializzato il cortile della scuola, la sera in cui quel Serpeverde l’aveva presa di mira: se la magia non fosse esistita Daisy sarebbe riuscita a sfuggirgli all’istante, senza essere costretta a diventare spettatrice delle atrocità che avrebbe subito da lui e dal suo bianco. Avrebbe trovato rifugio nel suo dormitorio, al sicuro, ricordando l’indomani il tutto come un grande spavento.
    La visione si sarebbe tuttavia interrotta in anticipo: l’unica spiegazione che Erik avrebbe potuto trovare ragionevole era che ciò che per lei costituiva un bel sogno per lui rappresentava a tutti gli effetti un incubo. Per un attimo lo sguardo cadde sulla propria bacchetta e tornò forte la convinzione che, se non avesse più avuto la magia, non sarebbe stato niente.

    Interagito con Astrid, Carter e Daisy. Castato il dolcisonium
     
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    Tassorosso
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    La lucidità mentale tornò all'improvviso, portandomi a chiedermi come mai Marsilda ci stesse fulminando con lo sguardo.. ogni tanto mi sembrava di farla arrabbiare senza neanche rendermene conto. Da Karen insomma me lo aspettavo ma la Grifondoro era piuttosto schietta e facile da interpretare rispetto alla Corvonero che sembrava sempre in controllo di se stessa e poco incline a sbilanciarsi.
    E devo ammettere che sentirmi affibbiare 5 punti per la mia Casata per aver svolto correttamente l'esercizio quando, di fatto, neanche avevo provato a pronunciare la formula, mi fece sentire un'impos..tora..impostrice... una lestofanta fatta e finita.
    Fu quindi stringendomi nelle spalle che feci gesto alla modellissima altissima biondissima compagna di casata di non preoccuparsi per la decurtazione di punti: sistemava la mia coscienza andando a pareggiare quei miei 5 punti immeritati...
    In ogni caso la lezione andò avanti e fui molto felice del fatto che non fosse toccato a me dover fare da cavia per quell'esercitazione sui sogni ed era facile capire quanto fosse un pensiero condiviso: ne Marsilda ne Astrid ne sembravano entusiaste, quanto più avrei detto, rassegnate a scontare la pena per un comportamento definito scorretto dal professor Carter.
    Gongolamento silenzioso che durò ben poco: infatti terminata l'esercitazione fui io a dover scontare il mio inganno. Ecco lo sapevo! Avrei dovuto dire a Carter che la bacchetta neanche l'avevo usata e che quei punti non mi spettavano! Era una prova e io avevo fallito! Fu solo per questo che mi alzai timidamente scrocchiando le nocche in successione, come per sfogare l'ansia. Sia Marsilda che Astrid si erano agitate molto, Marsilda era quella che per forza di cose avevo tenuto maggiormente d'occhio e sembrava ancora assorta, non avrei saputo dire se nel sogno o nell'incubo. In ogni caso avrei avuto come spiritelli notturni anche io Rick e Logan.
    Continuavo a non capir bene come etichettare Rick O'Connell, non sembrava aver stretto amicizia con nessuno in particolare e l'esperienza mi suggeriva che questo non doveva essere un buon segnale.. eppure continuava a dispiacermi perché anche Marsilda era poco socievole solo perché beh appariva un tantinello.. musona e rigida? Quando in realtà aveva un cuore a caramella mou all'interno. Quindi insomma.. non si poteva mai sapere, perché pregiudicare le persone solo perché avevano un po' di grugno per natura? La teoria di Karen continuava a non convincermi del tutto. Il fatto che a lui fosse toccato il sogno tuttavia riusciva a tranquillizzarmi: riuscivo anche a immaginare quale potesse essere se ripensavo a quello che gli avevo detto al lago.
    Per quel che riguardava Logan.. era più forte di me. Mi metteva tremendamente in soggezione, a malapena riuscivo a guardarlo negli occhi. Non avrei saputo dire quale aspetto del suo carattere o modo di porsi fosse il responsabile del disagio in quell'interazione ma continuavo a fissare un punto qualsiasi annuendo quando mi parlava. Non che accadesse spesso.. a dire il vero non accadeva quasi mai e andava benissimo così o K mi avrebbe preso per il culo a dismisura e lo avrebbe fatto in pubblico.
    Ah-ah, si non c'è problema.. ok...
    farfugliai in risposta. Andai dal professore a prendere la fialetta: da una parte non vedevo l'ora di prenderla e sopprimere l'elefante di disagio. Eppure.. avevo una domanda. A dire il vero era più una curiosità.
    ..lo so che io non devo farlo ma.. perché ci sono due formule diverse per la manipolazione del sogno? Nel senso.. non dovrebbe dipendere da quello che dicono...
    un cenno totalmente senza guardare i due studenti degli anni superiori
    più che dall'incantesimo? Tipo.. se le loro indicazioni del sogno fossero le medesime ma con i diversi incantesimi.. cosa uscirebbe fuori?
    Forse era una domanda banale, probabilmente avrei solo dovuto bere, lanciarmi sul divano e a cuccia.
    In ogni caso non potevo temporeggiare all'infinito.
    Al contrario ti avrei fatto sognare un mondo dove i sassi sono fatti di gomma..
    Risposi a Rick prima di stappare la boccetta e berla, stendendomi sul divano.
    Mi ritrovai a quasi un anno prima: era la sera di Halloween, a Dublino, nella casa in cui K mi aveva sfidato ad entrare.. non riuscivo a vedere bene, era buio.. sentivo solo dei rumori e delle voci concitate provenire da altre stanze.. fu la voce lamentosa di Karen a mettermi in allarme più del resto. Camminavo con estrema cautela, sentendo le mani iniziare a sudare, temendo di veder spuntare un mostro da un momento all'altro.. "Noinin" quella voce era un sussurro, proveniente da un luogo non ben definito. Mi voltai per cercarla... non riuscendo a vedere altro che un'ombra come delle mani tese che sbucavano da nulla per poi sparire di nuovo. Era quello a spaventarmi, quella voce, quell'ombra improvvisa che mi faceva sobbalzare mio malgrado.
    Poco dopo il sogno cambiò e lo scenario che si aprì era forse più inquietante del precedente: era il cortile della scuola. Era una scuola leggermente diversa, senza torce di fuoco ma con lampioni... sembrava.. un luogo babbano. Così come quella sera incrociai Barnes, stessa dinamica, stesso accidentale colpo in testa mentre scavalcavo il muretto contro cui si era seduto per evitare una chiazza di vomito, stesse frasi stupide, stesse risposte.. ma stavolta, riuscivo a sgattaiolare via... senza bacchette, senza manici di scopa, senza... magia.. mi risvegliai prima di riuscire a capire esattamente il senso di quel sogno, tirandomi su a sedere, ancora leggermente assonnata.
    Riuscii però stavolta a guardare in faccia Logan McCormac, con la fronte leggermente aggrottata, chiedendomi come facesse a sapere di dovermi mostrare proprio.. quello. Era vero, lui non sapeva niente di me e quella sera c'erano sia Karen che suo padre ma.. perché, esattamente, mi aveva fatto sentire proprio quelle parole di quella donna.. "Noinin".. il mio sguardo andò poi verso Karen.. doveva avergli detto qualcosa lei. Ma cosa? Che.. lo sapessero? E se nel sogno non mi fossi agitata come avevano fatto Astrid e Marsilda quando c'era stato l'incubo? Io non avevo paura di Caitlin.. non quanta ne aveva Karen.. era mia mamma.. non mi avrebbe fatto niente di male..
    Ehm.. si hanno.. hanno fatto bene.. immagino..
    dissi comunque al professore, annuendo. Non avevo idea di quale fosse la potenza di quegli incantesimi ma probabilmente non era neanche del tutto colpa loro: avevo parlato una volta con uno e nessuna con l'altro dopotutto..
     
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    A giudicare dall’espressione della signorina Locke, Adam capì di aver colto nel segno. Daisy era chiaramente una ragazzina che si sentiva fuori dal contesto, in quell’aula e, sebbene sperasse per lei non fosse così, forse anche in quella scuola. O forse aveva soltanto un carattere timido. Che la sua intuizione fosse corretta o meno, aveva deciso che la Tassorosso andava incoraggiata e sceglierla per quell’esercitazione avrebbe significato metterla davanti a sé stessa. Restava da capire se avesse accettato di sottoporsi agli incantesimi dei suoi compagni per paura della sua autorità o per qualcosa diverso. In cuor suo il Professore sperava che si trattasse di un atto di coraggio e soprattutto di fiducia verso i suoi compagni.
    -Ottima domanda signorina Locke.- disse sorridendo quando la ragazza espresse il suo dubbio in merito agli incantesimi che stavano studiando. La risposta tuttavia lo costrinse a prendersi un istante per riflettere, non era un concetto semplice da spiegare.
    -Se io le dicessi una frase, qui adesso, eterna a qualsiasi contesto stiamo vivendo, la sua mente inizierebbe ad interpretarla in tanti modi diversi, fino a scartare tutte le opzioni meno plausibili. Per poi cercare di elaborare il senso rapportandolo a ciò che sa di me o in base alla circostanza in cui ci troviamo.- disse incrociando le braccia al petto, -Nel sonno invece la mente segue un flusso di coscienza tutto suo, che può saltare dal razionale all’irrazionale senza alcuna interpretazione a guida dei pensieri che si elaborano.- sperò che la ragazza, come anche gli altri, riuscissero a seguire il senso dell’esempio.
    -Perciò se io usassi un incantesimo generico per dire quella stessa frase, nell’incoscienza, la sua mente potrebbe incanalare le informazioni in maniera de tutto casuale, passando dal sogno all’incubo in maniera imprevedibile e repentina e questo si rivelerebbe molto pericoloso per la mente e per il fisico.- per come la vedeva lui avrebbe potuto avere anche effetti terribili, portando perfino alla morte del soggetto.
    -Sostanzialmente, usare due formule diverse indirizza la mente verso emozioni negative o positive, aiutando il processo di elaborazione del flusso di coscienza che può quindi trasformare l’informazione in un incubo o in un sogno.- concluse fissando lo sguardo sulla Tassorosso sperando di essere stato abbastanza chiaro.
    -Dieci punti a Tassorosso.- aggiunse prima che la ragazza prendesse posto sul divano.
    Dopodichè osservò i due ragazzi dare inizio all’esercizio.
    Lo colpirono tanto le parole usate da Logan, talmente specifiche da lasciar credere che il ragazzo sapesse esattamente dove andare a parare, quanto la peculiarità di quelle scelte da Rick, che in un certo senso andavano anche a confermare i suoi sospetti. Perché Daisy avrebbe dovuto trovare piacevole un mondo senza magia?
    Quando la ragazza si svegliò fu lei stessa a dichiarare l’esito della prova, ma era chiaro però che il Dolcisonium del Serpeverde era stato ancora una volta meno efficace: Daisy appariva più perplessa che sollevata, così come lo era stata anche la signorina Lavin.
    Il suo intuito però gli diceva che sebbene nel caso di Astrid l’incompiutezza dell’effetto dell’incantesimo poteva essere causato da un contrasto personale con la stessa, con Daisy tale teoria diventava meno plausibile. Non restava che capire se si trattasse di un limite effettivo del ragazzo, oppure fosse frutto di uno scarso impegno.
    -Molto bene, dieci punti a Grifondoro, dieci a Serpeverde e cinque a Tassorosso- dichiarò porgendo la mano a Daisy per aiutarla a rialzarsi. Poi si rivolse a Rick.
    -Signor O’Connell, sarebbe così gentile da portare il bicchiere d’acqua alla sua compagna?- disse indicando quello che il ragazzo aveva rifiutato e posato su un mobile poco prima. Non gli era sfuggito che il ragazzo avesse deciso di non bere, ma non ne aveva ben capito il motivo.
    -Grazie.- disse subito per poi tornare verso la classe e rivolgersi a tutti.
    -Bene, siamo giunti alla fine della tortura.- non specificò di proposito per chi lo era stata, -Mi auguro che abbiate imparato tutti qualcosa oggi.- continuò passando lo sguardo su ognuno di loro, e ci sperava davvero. Aveva visto cose inaccettabili nel corso di quella lezione, cose che andavano corrette il prima possibile. Inoltre c’erano diversi problemi personali che ognuno di loro avrebbe dovuto affrontare e risolvere affinché uscissero da quella scuola pronti e preparti ad affrontare qualsiasi cosa li attendesse lì fuori, se non prima. Forse sbagliava a prendersela così a cuore, ma per come la vedeva Adam era anche compito degli insegnanti far si che quei giovani comprendessero meglio sé stessi.
    -Siete liberi di andare, per qualsiasi dubbio o domanda, mi troverete ancora qui per la prossima mezz’ora.- concluse unendo le mani, -Buona giornata a tutti voi.-
    Così dicendo rivolse loro un sorriso e attese che uscissero tutti, prima di iniziare a dare una sistemata alla stanza.

    Grazie ragazzi per aver partecipato e per avermi fatto divertire con i vostri post. Mi auguro sia stato altrettanto per voi.
    Vi metto la lista dei punti persi e guadagnati, almeno potete vergognarvi un po' on gdr!

    GRIFONDORO +45 punti

    - III ANNO - Friday Wyldflower +5

    - IV ANNO - Karen Cavanaugh +5

    - IV ANNO - Ralph Finnik (Capitano di Quidditch | Battitore) +5

    - V ANNO - Logan McCormac (Caposcuola) +5 / +15 / +10 / TOTALE 30


    CORVONERO +0 punti

    - IV ANNO - Marsilda Everett-Millais (Caposcuola) -10 / +5 / +5 / TOTALE 0 (poteva andare peggio, Caposcuola.)


    TASSOROSSO +20 punti

    - III ANNO - Daisy Locke +5 / +10 / +5 / TOTALE 20

    - IV ANNO - Astrid Cornelia Lavin (Caposcuola) -10 / +5 / +5 / TOTALE 0 (Vale quanto detto per Marsilda.)


    SERPEVERDE +20 punti

    - V ANNO - Rick O'Connell -10 / +5 / +15 / +10 / TOTALE 20

    Se mi dovesse essere sfuggito qualcosa, non esitate a farmelo notare via mp!
    Grazie e buon gioco!


    Edited by Adam Carter - 24/10/2022, 10:50
     
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18 replies since 1/10/2022, 19:35   501 views
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