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Recupero di Incantesimi

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  1. soul of art and anarchy
     
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    Caposcuola
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    Il volto castigato dall’insonnia del lunatico e selvatico Stormind si contrasse in un cipiglio serio e concentrato, mentre intrappolava avido ed attento gli occhi di torbidi e tortuosi abissi del Serpeverde con il suo cupo e malinconico sguardo, che si fece intenso ed insistente, impudente e persino a tratti fastidioso: la sua incauta curiosità ed il suo volubile interesse erano irrimediabilmente stati catturati dall’affermazione del giovane dal caliginoso trascorso, che aveva menzionato le colpe dei suoi genitori con artico distacco, senza scomporsi neppure per pochi graffi di plettro. Imperturbabile e pacato come se invero non si stesse riferendo a sé medesimo, ad una delusione che aveva avvelenato il suo cuore, forse allorché ancora non era che un bambino privo di peccato. E nel silenzio della propria creativa e caotica mente, si chiese André come O’Connell potesse apparire algido ed irremovibile come granito nel confessargli, sottintendendola, la sofferenza con cui i suoi genitori lo avevano castigato, forse non appieno consapevolmente. Una sofferenza che Rick non gli concesse di vedere, ma che l’aspirante cantautore credette dovesse aver ammorbato il suo intimo, criptico ed inafferrabile quanto la sua mente. Poiché, dopotutto, quale bambino non sarebbe stato ferito nell’apprendere d’esser stato concepito da qualcuno incapace di dimostrarsi all’altezza di crescerlo, di restargli accanto, di guidarlo e forse persino d’amarlo? Forse, si disse, il dolore per l’ex studente di Durmstrang era stato tanto insopportabile da costringerlo a proteggersi con atarassica ed algida indifferenza, un’armatura che infine gli s’era artigliata con ferocia addosso, tanto da cessare d'esser una maschera per divenir il suo medesimo volto.
    Ipotesi taciute e quesiti inespressi che giacquero fra i caotici e creativi pensieri di André, che sol fu certo di non poter in alcun modo biasimare il verde-argento dai capelli di tenebra per aver voltato le spalle a chi gli aveva donato la vita e poi l’aveva resa una condanna, né d’aver tramutato il proprio cuore in granitica pietra per non conceder loro di romperlo oltre. Giacché, invero, lo aveva in parte fatto a sua volta, malgrado credesse che gli errori di Roussell ed Eloise fossero stati originati da atti compiuti in buona fede, per aiutarlo ad affrontare la sua maledizione ed a sopravviver in una spietata realtà che credevano non l’avrebbe compreso, giustiziandolo invece per il suo essere diverso, sbagliato, difettoso. Una realtà di cui s’era privato per il timore di deludere ogni aspettativa, com’era accaduto per quelle dei suoi genitori, e d’essere ferito dal suo prossimo, così come lo era stato da loro che pure non ne avevano avuto l’intento. Una realtà che infine però aveva scelto di vivere secondo i propri egoistici e caotici desii, assecondando sol la propria volubile e beffarda ispirazione, e così ripudiando le regole che Roussell ed Eloise gli avevano imposto. Voltando loro le spalle e fuggendo dal dolore che gli provocava non esser il figlio che avevano tanto bramato.
    - In ogni persona di cui s’incrocia il cammino si crea un’aspettativa, è inevitabile. Che importi o meno disattenderla è ciò che fa la differenza… - forse il verde-argento dal caliginoso trascorso non era braccato da aspettative che non anelava deludere o forse era tanto superbo da non temere di poter fallire, conscio e confidente del proprio talento e del proprio esser impeccabile. Oppure ancora aveva meramente omesso a chi appartenessero le aspettative che invece percepiva su di sé e che temeva di disattendere. Qualunque fosse la verità, comunque, André dubitava che Rick gli avrebbe concesso di svelarla, non quel giorno, forse mai. E d’altro canto egli non avrebbe insistito, costringendo a tacere la propria incauta curiosità ed il proprio volubile interesse con razionale discrezione, imponendosi di non pretendere risposte che a sua volta non era disposto a dare, non quel giorno, forse mai. Giacché sovente si biasimava per quanto poco gli importasse di deluder il suo prossimo, di quanto le legittime aspettative di chi amava venissero sovente senza indugi tradite dal proprio prepotente egoismo. - però senza dubbio lo sei, O’Connell…una voce fuori dal coro - uno sghembo sorriso si dipinse sulle sue labbra, mentre donava onesta voce ai propri pensieri: Rick era diverso, in un modo che era innegabilmente evidente e gli impediva di confondersi a una massa a cui non apparteneva e forse mai sarebbe appartenuto. André però lo era a sua volta, eccentrico ed indecifrabile, nonché inadatto, e non poté pertanto che domandarsi un’altra volta se in quella comune diversità avrebbero potuto trovar un’affinità, non vaticinata e genuina, istintiva oltre che razionale.
    Allorché l’assunto del loro disquisire virò sull’onirica essenza degli incubi, l’aspirante cantautore non poté che annuire e concordare con il giovane dalla criptica e pacata indole. - Per questo non li ignoro e non tento di farli tacere…piuttosto, ne faccio un monito. - nei suoi incubi, André s’arrendeva a Mr Hyde, al mostro che angosciosamente temeva d’esser destinato a diventare, ed ebbro di follia godeva della sofferenza che impartiva ad altri, a volte figure ignote ed indefinite, altre volti dolosamente famigliari e burrascosamente amati. Oniriche immagini che non eran che l’inconscio manifestarsi dei propri timori ed a cui l’aspirante cantautore a volte persino ispirava le proprie canzoni, colmandosi la mente, il cuore e l’anima delle conseguenze che si sarebbero susseguite se sol avesse osato arrendersi alla propria maledizione, se sol avesse cessato di lottare per essere diverso, migliore.
    Aggrottò le sopracciglia ed i suoi tratti si contrassero in un cipiglio smarrito, persino sbigottito, innanzi al quesito che Rick gli pose poi e che lo colse alla sprovvista. Un quesito che gli donò l’impressione fosse volto a destabilizzarlo, a metter in dubbio la sua medesima esistenza, e che trovò fastidiosamente mirato al suo esistenziale conflitto: forse, Rick lo aveva compreso più profondamente di quanto chiunque altro avesse fatto, senza aver bisogno d’approssimarsi o di costringerlo a mostrarsi senza indugi, privo dell’ironia con cui si proteggeva e del sarcasmo con cui attaccava. Ed inaspettatamente quella consapevolezza non lo angustiò, forse poiché il verde-argento gli aveva già donato prova di saperlo comprendere e di non desiderare giudicarlo, né condannarlo. - Entrambi. Avrei voluto esser il figlio che mio padre meritava, ma la verità è che non lo sono. Sì, ho mentito a me stesso al riguardo, sforzandomi invano di dimostrare di poterlo essere…non lo voglio fare più. - era vano e penoso, giacché non poteva cambiar il proprio essere, poteva sol accettarlo e tentare di dominarlo, sinché ne avrebbe avuto la facoltà. Le orme di suo padre…non sarebbe mai stato in grado di seguirle, incapace di stare fra i ranghi, tanto quanto d’obbedire, troppo instabile ed inaffidabile per poter ambire ad esser un Auror, protettore della vita, ambasciatore della giustizia.
    Un mostro.”. Quella parola gli lacerò la mente com’una folgore in un cielo ammorbato da plumbee e cupe nubi. Un mostro era ciò che non anelava diventare e lo aveva confessato a Daisy senza indugiare, ma innanzi a Rick si ritrovò a tacere, incerto su cosa il giovane avesse voluto intendere: pareva brandire verità che ad André erano precluse e se ciò da un lato lo affascinava, dall’altro gli imponeva d’agire con cautela e circospezione. - So perfettamente chi non voglio essere… - e ciò che aveva visto, non era che il manifestarsi del suo timore di ciò che sarebbe potuto diventare, se sol avesse concesso a Mr Hyde di prender il sopravvento. Sapeva altresì chi non sarebbe mai potuto essere, eppure…eppure ancora ardeva nel suo contraddittorio intimo la speranza di poter vincere altresì quella scommessa, trionfando su quel Fato che gli era stato avverso sin dall’esordio.
    - Sopravvivrò. - lo faceva sempre. Un commento lapidario che non fu ostile, ma che palesò la propria reticenza a disquisir oltre su quell’assunto sin troppo intimo, sin troppo insidioso. - Per questa sera, penso che correrò solo il rischio di smarrirmi in del whiskey…vuoi unirti? -.
     
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9 replies since 22/11/2022, 20:13   171 views
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