The Beauty and the Tragedy

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    Lo so, ormai sono diversi minuti che fisso la pergamena ancora immacolata posata sulla scrivania davanti a me, completamente distratto ed incapace di portare a termine un banale compito di routine. Compilare rapporti è la prassi a fine giornata, soprattutto dopo una ronda e, dopo tutti questi anni di lavoro, dovrei riuscire a redigerli anche ad occhi chiusi... ma qualcosa non va, non mi sento concentrato e presente, come svuotato delle energie e della passione che mi ha sempre contraddistinto da quando, poco meno di vent'anni fa, mi sono iscritto al corso Auror. Mi domando che senso abbia tutto questo, se ne vale la pena e se, soprattutto, ne sono ancora capace, se ho ancora le forze necessarie ad affrontare ogni giornata lavorativa. Guardo Dell ogni giorno e lui sembra predestinato al suo ruolo, è stato letteralmente plasmato sulla figura del perfetto leader, del Capo Auror di cui questo mondo magico ha maledettamente bisogno, lo guardo e mi domando se io mi sentirò mai così forte, così sicuro di essere all'altezza del ruolo che ho qui dentro e se ciò darà un buon esempio ai miei figli. Eppure un tempo ne ero così certo... Uno sbuffo leggero esce dalle mie labbra mentre mi lascio scivolare sulla poltrona appoggiando la schiena ed alzando lo sguardo verso il soffitto che, improvvisamente, si è fatto molto più interessante di tutto ciò che ho da fare. Gli occhi si chiudono stanchi, stremati delle tante ore di lavoro e dai troppi e forse inutili pensieri, quando il leggero ticchettio di scarpe dal tacco vertiginoso riecheggia nelle mie orecchie oltre che sul marmo del Ministero attirando così la mia attenzione. Solitamente riesco a riconoscere il passo di ogni mio collega ma è raro sentirle camminare fra i corridoi dei nostri uffici in tacchi a spillo, prediligendo scarpe molto più adatte all'azione. E' la mera curiosità a farmi alzare ed affacciare. Però, niente male ciò che vedo I fianchi di Audrey ondeggiano sinuosi davanti ai miei occhi mentre si dirige verso l'uscita. Sarei un idiota a negare di aver seguito moolto attentamente questo lento e sensuale movimento.
    "Non pensavo potessi essere così bella Ramirez!" richiamo la sua attenzione sorridendole rimanendo comunque appoggiato allo stipite della porta del mio ufficio. Audrey mi conosce da tutta una vita, sa che scherzo e sono certo che non si offenderà. Lei si gira e infatti sul suo volto ci vuole poco prima che spunti un ampio e caloroso sorriso. Bella è sempre stata bella, sin da bambina, ora che è cresciuta sa come far girare molte teste anche se forse, molto spesso, non se ne accorge.
    "Dove vai così tutta messa in tiro? Potrei essere geloso, lo sai?" effettivamente, ora che ci penso, non le ho sentito parlare, almeno che mi ricordi, di un uomo dai tempi di quel gran coglionazzo di Cris... chissà con chi ha un appuntamento e, soprattutto, se lo ha, di questo sì che potrei essere geloso. Disse l'uomo che non usciva con una donna dal '15-18

     
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    "Sono indecisa se prenderla come una lusinga o un'offesa", ironia che avrebbe potuto sfociare nel sarcasmo alle orecchie del caposquadra, pur involontario: non era intenzione di Audrey rispondere acidamente, quanto piu il risultato di ore passate su quei tacchi infernali perché l'evento dal quale era di ritorno richiedeva per etichetta un outfit ben preciso. Vista l'importanza di quel che c'era in ballo mettersi "in vetrina" era stato un piccolo sacrificio a cui aveva potuto sottostare, ma di fatto non vedeva l'ora di passare ai soliti stivaletti e di cambiare quell'abito attillato in jeans e giacca di pelle. Quando Aj le chiese dove aveva intenzione di andare e alluse a una possibile gelosia Audrey scoppiò a ridere, divertita.
    "Qualcuno dovrà pur esserlo. Ironico che sia tu comunque... mio fratello avrebbe già volto lo sguardo al soffitto compiangendo la sorte del povero malcapitato. Oserei dire a giusta ragione", non era un segreto quanto le sue relazioni fossero state disfunzionali e la situazione attuale non era mutata. Indipendentemente da quanto la responsabilità fosse divisa da ambo le parti, Audrey sapeva che finché non avesse risolto i problemi che la affliggevano avrebbe potuto avere davanti la persona più sana e affettuosa dell'intero mondo magico o babbano, non avrebbe ugualmente funzionato.
    "Puoi rinfoderare la bacchetta, comunque... non mi vedo con nessuno. Tornavo da un evento di beneficenza per i licantropi, cerchiamo altri sponsor per finanziare le nostre scorte di antilupo visto che il nostro ultimo rifornitore si è tirato indietro", Aj non avrebbe potuto essere più fuoristrada: era da due anni che Audrey aveva perso interesse per qualsivoglia tipo di incontro, occasionale o sentimentale che fosse. Stava indubbiamente meglio, da quando i suoi genitori si erano trasferiti a Londra aveva trovato stabilità familiare, mentre nel fare quel passo per entrare tra gli auror aveva guadagnato stabilità lavorativa. A parte gli amici di vecchio stampo come Aj non poteva dire di avere una cerchia più stabile a livello relazionale, ma per quanto fosse consapevole dell'anomalia non ne sentiva la necessità.
    "Ho appena consegnato il rapporto a Dell, stavo andando via. Facciamo la strada insieme? Se ne hai ancora per un pó posso darti una mano, così finiamo prima. A cosa stavi lavorando?" Se c'era qualcosa che proprio non poteva invidiargli era il ruolo di caposquadra: una pila infinita di scartoffie tra pratiche e verbali che sottraevano tempo al lato più divertente dell'essere auror, l'adrenalina della missione.
     
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    La risposta asciutta e piccata di Audrey non si fa attendere, esattamente come mi immaginavo, e questo mi fa sinceramente sorridere. So anticipare un'occhiataccia di Dell o un sorriso di Audrey con ben qualche minuti di anticipo rispetto agli altri conoscendoli ormai come se fossero entrambi sangue del mio sangue... beh, dopotutto passo decisamente moooolto più tempo con loro che con Amanda e Cameron. Sapevo che la mora non si sarebbe fatta adulare tanto facilmente, è una delle poche che sanno rispondermi a tono, lei, sua cognata, Isobel... per Merlino, tutte le mie colleghe dopo tutti questi anni di lavoro a stretto contatto sanno come rimettermi al mio posto ed inizio a convincermi che non dovrei lasciare che Rachel passi tutto questo tempo in loro compagnia oppure fra qualche anno saranno veramente uccelli senza zucchero! Già la immagino chiudersi in camera sua dopo avermi ribadito quanto sono vecchio, quanto sono incapace di comprendere i suoi drammi adolescenziali, sbattendomi in faccia che non è più la mia principessina ma una giovane donna a cui gli uomini ronzano intorno facendo battute sceme come quella che ho fatto io ad Audrey. Scuoto leggermente la testa scacciando questo pensiero, mancano ancora molti anni a questo orribile momento, e devo essere grato che, con sua madre chissà dove in Francia, abbia delle figure femminili al suo fianco a cui ispirarsi, donne indipendenti, donne forti, che hanno scelto un lavoro che è ancora composto principalmente da uomini, tanti della vecchia guardia, tanti ancora maschilisti.
    "Ma falla finita, tuo fratello è il solito melodrammatico..." ok, ok, le relazioni di Audrey sono state decisamente complicate, ecco, ma ora non mi sembra il caso di infilare il dito nella piaga.
    "Pensa che se parli con Evanna ti racconterà di essere lei la povera vittima, lei la povera malcapitata infinocchiata dal giovane Auror..." puah. Roteo gli occhi quasi a volerla imitare ogni volta che mi ribadiva a quanto avesse rinunciato per me, lei, capito? Lei.
    "E poi dimmi, chi qui dentro ha o ha avuto una relazione completamente sana? A parte Dell e Sarah che, nonostante gli alti e bassi, reggono ancora botta dico... insomma, io ed Evanna? Naufragata tipo Titanic. Ioan ed October? Letteralmente colata a picco. Ares e Morgan? Schiantata al suolo. Isobel e Mick? Ok, loro stanno ancora insieme ma sappiamo tutti che Mick non è che sia troppo a posto.." oh eddai, lo sanno tutti che non mi è mai mai mai piaciuto lui, che ci posso fare? A pensare a tutte le relazioni mai durate in questi uffici penso davvero che Evanna avesse un fiiiilo ragione, è spesso colpa di questo lavoro, di quanto tempo passiamo fra questi corridoi, fra le vie della città, di quante energie ci vengano prosciugate, quando arrivavo a casa ero sempre talmente esausto, talmente saturo dello schifo che c'è nel Mondo che non riuscivo a comprendere i 'drammi' che viveva Evanna. Lei si lamentava di una discussione avuta con una delle insegnanti dei bambini, o dell'aumento dei prezzi al supermercato oppure di un collega che le aveva soffiato un cliente e a me sembrata tutto così... stupido, inutile... e forse ho smesso di prestarle le giuste attenzioni fino a farla allontanare irrimediabilmente da me, fino a farle cercare queste attenzioni in altri.
    Annuisco mentre Audrey mi spiega della serata di beneficenza, me ne aveva parlato anche Lizzie, la mezza veela stagista che lavora nel settore 'creature magiche' del Ministero.
    "Ma certo! Tanto stavo comunque pensando di portarmi il lavoro a casa, non riesco più a concentrarmi... lavoro quasi meglio alle tre di notte" accenno ad una risata, anche vagamente isterica visto che devo decidermi ad iniziare a prendere qualcosa per questa dannata insonnia.
    "E' un caso un po' complicato, una ragazzina di tredici anni ha denunciato il compagno della madre per maltrattamenti ma, malgrado abbiamo ricevuto dal San Mungo le cartelle cliniche che provano che si sono recati al pronto soccorso più spesso del dovuto, non abbiamo altre prove e, cosa peggiore, la donna non vuole denunciare" sospiro passandomi una mano sul viso, sto impazzendo nel cercare di capire come portare quella ragazzina fuori da quella casa, quel maledetto si comporta come il miglior buon samaritano, va in Chiesa, fa beneficenza, lavora come vigile del fuoco part time nel mondo babbano ed è capacissimo a non lasciare segni sulla compagna o la figliastra imputabili a percosse. Ma so che mente, ha uno sguardo che non mi convince, devo solo trovare il modo di portarlo qui, di interrogarlo come si deve. Recupero velocemente dall'ufficio i documenti del caso, che infilo nella borsa di pelle, e la giacca per poi seguirla lungo i corridoi.
    "Senti ma, se non hai impegni, ti va una birra? Tanto i gemelli sono da mio fratello, dormono la" e una birra me la sarei fatta comunque, sicuramente è molto meglio in compagnia.

     
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2 replies since 29/10/2022, 15:51   83 views
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