Corso di Educazione Sessuale

Era assurdo. Aveva parlato con una persona e tutto il resto della classe le era saltato al collo come se avesse detto chissà quale cattiveria, quando in realtà aveva solo cercato di farla ragionare. Forse con modi orribili - sapeva di avere l’umore nero in più non voleva essere lì, quindi la combo era micidiale per i suoi modi già troppo diretti normalmente – però il messaggio non era sbagliato.
Il bello è che non avevano criticato i modi, cosa che avrebbe capito e che si sarebbe lasciata passare oltre perché quando non criticavano il modo in cui diceva le cose ultimamente? No, avevano da ridire proprio su quanto aveva detto. La cosa che la ferì di più fu Justin, proprio lui che sapeva cosa voleva dire subire discriminazioni per qualcosa che non potevi cambiare, che le diede contro con una cattiveria tale che non si aspettava dal suo amico. Ok, forse non era stato così cattivo, ma il dirle di pensare alla sua di coscienza, il dirle che giudicava le persone per quanto stronze erano o meno lo sentiva come un attacco personale, come una punta di freccia che le era stata tirata a tradimento proprio sul suo petto.
Il suo sguardo si gelò, fissando Justin con un espressione tradita, quasi non ascoltando gli altri cosa avessero da dire, non le importava cosa avessero capito dal suo discorso o cosa volessero ribattere, l’unica cosa importante in quel momento era quel senso di tradimento che le faceva venire le lacrime agli occhi e aprire una voragine nel petto.
Per fortuna intervenne Vanya così poté voltarsi dall’altra parte e asciugare le lacrime traditrici che le uscivano dagli occhi, felice che almeno l’infermiera stessa dalla sua parte. Lei aveva capito cosa voleva dire, era riuscita a dirlo in un modo molto più pacato e corretto, ma alla fine il senso era quello. Sapeva che era perché capiva. Anche lei ci era passata nel sentirsi diversa per il suo orientamento sessuale, anche lei aveva sofferto le calunnie della gente, di quelli stessi che dicevano che non importava chi erano, perché erano tutti uguali, ma poi quando veramente era importante davano loro degli esagerati e non li aiutavano.
Sapeva anche che il resto del discorso poteva essere indirizzato, o almeno ispirato, a lei, perché aveva provato più volte a farle capire perché fosse sbagliato andare con una persona molto più grande e forse era proprio per quella sua incapacità a capirlo che aveva tirato fuori l’argomento del grooming.
Preferì stare in silenzio però, le braccia incrociate e il volto che guardava il muro, nascondendo i movimenti rapidi che faceva per asciugare le lacrime perché non voleva che la vedessero così debole, che la vedessero sconfitta.
Sentì qualcosa caderle in grembo e si voltò cercando di capire da dove fosse arrivato. Vide Cordelia, che la guardava con la cosa dell’occhio, stando attenta ai movimenti di Vanya, probabilmente per non farsi beccare. Aprì il bigliettino, tenendolo nascosto sotto il banco, leggendo il suo contenuto con un grugnito indispettito. Certo, nel mondo ideale, per l’appunto, non aveva capito proprio che quello era il problema, che quello non era il mondo ideale e che quello in cui vivevano faceva schifo e dovevano sopravvivere come potevano, anche se gli altri non capivano quel bisogno di segregarsi in comunità, di darsi forza a vicenda di affrontare le cose.
Incrociò lo sguardo della rossa, ma non disse niente, non fece nemmeno segno di risponderle, lasciò solo che vedesse una finestra nella sua mente, nel dolore e solitudine che ci dimorava, prima di tornare a fissare il muro. Avrebbe voluto andarsene, ma dubitava che Vanya l’avrebbe fatta uscire, quindi poteva solo starsene lì, in disparte, sperando che il tempo passasse velocemente e che potesse tornare a fuggire. Perché quella era la cosa che faceva meglio.

Guardò di sottecchi Alex, mormorandogli un grazie appena accennato, anche se non voleva che nessuno vedesse la sua sofferenza. Non voleva essere uno spettacolo da circo, non voleva far vedere quanto male ci fosse rimasta, però per fortuna sembravano tutti tornati ai loro affari, lasciandola nel suo piccolo guscio di malumore e odio. Forse era quello che si meritava, gliel'avevano detto che rischiava di finire sola ed era quello che era successo.
Teresa rimase immobile, il cuore che le batteva a più non posso ascoltando le parole di Vanya. e l'altra persona sembrerà sempre in grado di capirvi e farvi sentire speciali come mai prima d'ora. Dali la faceva sentire speciale. La faceva sentire capita come nessuno. Era l'unica che sembrava aver preso sul serio il suo malessere non affibbiandolo solo ad un brutto carattere. Era l'unica che sembrava aver capito cosa volesse dire essere cresciuta com'era cresciuta, forse perché aveva la stessa esperienza, forse perché semplicemente era molto empatica.
Ma no, Dali non era una che faceva grooming, era un'auror per Morgana! Era semplicemente una delle persone migliori che conoscesse e il fatto che la capisse e comprendesse meglio di chiunque altro non era per adescarla, ma solo perché era lei fenomenale. Ammirava molto la messicana, voleva diventare come lei un giorno... Lavoro a parte. Fare l'auror non era proprio nelle sue corde.
Vanya aveva uno strano modo di entrare nel suo cervello, sembrava sempre pronta a dirle la cosa sbagliata, o forse quella giusta ma nel modo che lei recepiva peggio, e questo gliela faceva amare e odiare ogni giorno di più. Più odio ultimamente, viste le bastonate che continuava a tirarle, ma non poteva negare che pure lei fosse una gran persona e non poteva che concordare con la se del passato per la sua cotta per lei.
Pensò sinceramente alla domanda di Vanya, cercando di capire per lei cosa fosse la differenza tra grooming e vero interesse. Forse il fatto che nell'interesse si metteva l'altra persona al centro e non se stessi? Forse il fatto che anche se c'era disparità di livello l'altro non te lo faceva pesare e andava al tuo livello invece di elevarti al suo, per finta, con regali e cose costose. Ma forse pensava troppo agli adulti e non tanto ai ragazzi. Se quello che aveva detto Vanya era vero e anche coetanei potevano fare grooming quale era la discriminante?
“Il potere” mormorò, quasi a se stessa, anche se il suono si propagò per la stanza. Non voleva essere di nuovo al centro dell'attenzione, non voleva che giudicassero di nuovo le sue opinioni. Però ormai la voce le era scappata, quinti tanto valeva finire la frase. “Se la persona sfrutta la sua pozione di potere su di te non è davvero interessato, perché altrimenti ti sentiresti un suo pari, non in debito”
Il resto del discorso per fortuna si fece più leggero e iniziarono a parlare di cose che erano assurde nell'intimità e nel sesso. Ne aveva sentite tante nelle varie case famiglia in cui era stata, i ragazzi più grandi parlavano spesso tra di loro e li sentiva dire di quelle assurdità che per fortuna qualcuno aveva corretto, per non farle imparare delle stronzate.
“Che nel sesso femminile non serva proteggersi perché non c'è penetrazione. Non è solo quella che porta le malattie, volendo anche solo baciarsi potrebbe portare a rischi per la persona...” sentire le ragazze parlare di come potessero fare sesso tra di loro perché tanto non c'erano rischi era stata una delle prime cose che i ragazzi più grandi avevano corretto, perché una volta c'era stata una crescita assurda di malattie veneree in una delle case femminili e si era venuto a scoprire che la causa era proprio quella: sesso non protetto tra le ragazze. “Dental Dam... O un preservativo aperto. Sempre e comunque”
Non era così ingenua come tanti pensavano che fosse. Sapere queste cose non era così difficile vivendo costantemente a contatto con ragazzi più grandi e finivi ad imparare cose che normalmente ci mettevi secoli a capire. Uno dei pochi vantaggi della vita da figlio affidatario.

SPOILER (clicca per visualizzare)

Ringraziato silenziosamente Alex, lunga pippa mentale sul grooming (Vanya ti penso e lovvo sempre ), risposto alla domanda sulla differenza tra grooming e interesse con un po' di esitazione e poi risposto alla domanda sulle dicerie sul sesso.