Chop, weigh, mix and… wait

Prof. Korczak & Feyre

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    puntina
    ☽The Dark Queen☾

    Group
    Corvonero
    Posts
    1,654
    Location
    Inverness

    Status
    Anonymous
    Forse aveva passato più tempo del dovuto a prepararsi, in fin dei conti era solo una lezione extra. O almeno doveva vederla sotto quel punto di vista. Alla fine aveva optato per un mix di vestiti; una camicia blu notte (ovviamente scollata) calze e gonna nere con un paio di stivali. Capelli sistemati alla meglio, quel taglio corto era un po' difficile da gestire, un filo di trucco.. mica voleva far colpo sul prof, assolutamente no. Doveva apparire solo professionale
    Quindi cercava di ignorare il battito del suo cuore che accelerava mentre raggiungeva, un po' in anticipo, l'aula di pozioni. Almeno per una volta era autorizzata a girovagare di sera, ma quei corridoio erano molto più inquietanti senza nessuno in giro, nemmeno il custode si vedeva.
    Si fermò prima di entrare nell'aula per prendere un bel respiro, stringendo convulsamente il laccio della sua borsa. Doveva essere pazza a voler rimanere sola con lui. Che poteva essere sia gentile che terrificante in una sola frase o con un solo sguardo.
    Ma non poteva rinunciare a qualcosa di così misterioso e magari guadagnare qualche punto e di quelli ne aveva bisogno, dopo il casino combinato da Marsilda.
    Al diavolo
    Buttò fuori l'aria e si avvicinò alla porta, bussando anche se era aperta, per farsi sentire prima di entrare
    Lui era già lì ovviamente, bello e dannato come ogni maledetta volta -Buonasera Professore- esordì, entrando con cautela, quasi si stesse avvicinando ad una bestia selvatica e velenosa.. e non era forse un po' così? Raggiunse il banco che usava di solito, per lasciare la borsa e il giubbotto.
    Diede uno sguardo alla cattedra, già piena di ingredienti. Ne riconobbe alcuni mentre si avvicinava a lui, ma alcuni proprio le sfuggivano. Non sapeva nemmeno cosa dirgli in realtà. Non era una persona facile da capire e la paura di sbagliare anche una sillaba era forte.
    Si schiarì la voce, nervosa -Come posso aiutarla?- una domanda neutra no? In fin dei conti lei era li per imparare ed aiutare...
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Professore
    Posts
    91

    Status
    Offline
    ~ Guarda, te lo dico: se ci beccano solo perché tu, brutto maiale, non sai resistere ad un bel paio di tette, giuro che ti darò il tormento a vita. A vita, Drago! ~
    - Lo stai già facendo. E comunque non succederà Owen, sai perfettamente che non lascio nulla al caso. -
    ~ Quindi cosa? Metterai il cappuccio? Perché non stavo parlando di quello, Biondino!
    - Quali che saranno le mie intenzioni, saprò portarle a termine con discrezione. Come ho sempre fatto.
    Ora, cortesemente, torna a strisciare insieme al caro Francis nel buio entro il quale entrambi vivete.-

    ~ Vaffanculo. ~
    La mia bocca si muove allo specchio.
    Sebbene, a tratti, non sia io a comandarla.
    Quale infausta condizione.
    Coinquilino nella mia stessa mente.
    Coproprietario, in un certo modo, del mio corpo.
    Ho cercato una soluzione, a lungo.
    Ne ho trovata forse una.
    Speriamentale.
    Azzarda.
    Dispendiosa da creare.
    Difficile da gestire.
    E nulla più
    Da nessuna parte.
    Non ancora, quantomeno.
    Con Owen c'è del dialogo ultimamente, va detto.
    Abbiamo dei punti in comune, pertanto ci sopportiamo.
    Francis invece.... è un cancro.
    Il più infido di noi tre.
    Viscido e ambiguo, quanto affascinante nella sua eleganza.
    Potrebbe condannarci.
    Trovo strano, difatto, che nessuno studente sia ancora sparito.
    Presumo però che sia questione di tempo.
    Io e Owen, oggettivamente, non potremo controllarlo per sempre.
    Ci sfuggirà prima o poi, e lo farà di nuovo.
    Macchierà la nostra bocca con quel peccato.
    Il più aberrante, a mio avviso, di tutti.
    Non è il caso di pensarci ora, comunque.
    Ho del lavoro da fare.
    Parecchio, effettivamente.
    Ed inoltre attendo un ospite, più che desiderato.
    Avrei potuto incontrarla nelle mie stanze.
    Rendere il tutto più riservato.
    Tuttavia, sarebbe stato rischioso.
    E non posso permettermi di attirare occhi indiscreti.
    La farsa del "buon" professore, deve reggere.
    Specialmente ora.
    Che il mondo, tacitamente, si prepara ad esplodere.
    I ministeri si son inaspriti.
    Il lato oscuro, in risposta, sta muovendo a sua volta.
    La mia neutralità, ora, è più che mai necessaria.
    Mi tutela, ed è utile per discernere.
    Osservare.
    E, al momento giusto, scegliere se schierarmi o meno.
    Predispongo tutte le tinture.
    Un colpo di bacchetta accende il fuoco.
    Il calderone da nove litri, si illumina.
    - Buonasera a lei, signorina Starfoll.
    Venga pure avanti, non siamo qui per fare lezione.

    Offro un sorriso alla ragazza, divorandola con gli occhi.
    Un cenno della mano la richiama.
    Ed io, immerso nel mio ambiente, appoggio i palmi alla cattedra.
    Con gli occhi la seguono mentre cammina.
    Scrutandone i movimenti.
    Seguendone le sinuosità.
    E gettandosi, spesso, entro i margini della sua scollatura.
    - Stasera sarà la mia assistente.
    La avverto, non le dirò a chi sarà destinato il composto.
    Né perché esso mi sia stato commissionato .
    Non ne farà parola con nessuno e, se dovessi nutrire dei sospetti circa la sua riservatezza, dovrò cancellare dalla sua memoria il ricordo di questa serata. Intesi? -

    Temo che McCormac tenga alla privacy dei suoi studenti.
    Ed io, da ottimo attore, non posso che seguire quella linea.
    Se voglio mantenere intatta la mia copertura.
    Ed io, lo voglio. Assolutamente.
    - Le tinture su quel tavolo, tra cui quella di luparia, le scaglie di ramora, il ginseng siberiano e il nitatro d'argento... a cosa la fanno pensare?-
    Mi avvicino alla ragazza. Fronteggiandola.
    Tra noi due, adesso, non rimangono che quaranta centimetri scarsi.
    - A cosa ti fanno pensare, Feyre? Non è un problema immagino se, esclusivamente per stasera, ci daremo del tu."
    Un espressione incuriosita la raggiunge, fermandosi su di lei.
    Dopodiché, mi discosto rapidamente.
    Abbasso il fuoco del liquido, ormai sterile.
    Mi libero del maglioncino, arrotolando i polsini della camicia.
    Bisogna mettersi all'opera.
    - La dentro...-, esordisco indicandole un armadietto alle mie spalle senza alzare gli occhi, - Troverai dell'acido nitrico, sai ottenere del nitrato d'argento?
    Nel frattempo, io mi occuperò delle scaglie e il succo di Ginseng Siberiano.
    Attenta mentre maneggi quella sostanza. Usa i guanti in pelle di drago che troverai nell'armadio.
    Hai una pelle perfetta, sarebbe un peccato rovinarla con l'acido.-

    La guardo di sbieco, tornando al mio lavoro.
    Il mio estrattore a pressione compare sul tavolo.
    È un oggetto vecchio, di ghisa, calibrato alla perfezione.
    Da questa radice, pertanto, non verrà sprecata nemmeno un goccia.
    Incanto l'attrezzo, che per un po' agira da sé.
    Potrei usare un frangente per le scaglie.
    Potrei. Se non fossi così minuzioso.
    Il mio mortaio, in marmo nero, sarà più adatto.
    Una, due, dieci, cinquanta.
    Le scaglie vengono polverizzate, una dopo l'altra.
    Con la coda dell'occhio seguo i movimenti della ragazza.
    Sta lavorando qui affianco, diligentemente.
    La avvicino da dietro, afferrandole i polsi con le mani.
    - Attenta qui...-, correggo con pacatezza inducendola a rallentare il movimento di mescita, - Potrebbe schizzare se ci metti troppa foga, e finirebbe col macchiarti la camicia...-
     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    puntina
    ☽The Dark Queen☾

    Group
    Corvonero
    Posts
    1,654
    Location
    Inverness

    Status
    Anonymous
    Il calderone poggiato in mezzo alla scrivania era estremamente grande. Quanta pozione doveva mai fare Korko?
    Lo vide li, appoggiato al legno, rilassato. Un leone in mezzo alla Savana, il re di quel posto. Ma non era l’unico che si sentiva a suo agio in quell’ambiente Si avvicinò alla cattedra, ad ogni passo la sua mente andava calmandosi. Anche lei si sentiva sicura in mezzo a tutti quegli ingredienti e alambicchi vari.
    “La sua assistente” suonava quasi bene.
    Annuì alla sua introduzione -Intesi- non che le interessasse in realtà, voleva solo mettersi alla prova.
    Ed ecco infatti la domanda che si aspettava, una per testare le sue conoscenze
    Luparia, scaglie, nitrato d’argento… tutto suggeriva una cosa sola. Lo vide avvicinarsi e dovette alzare lo sguardo per trovare il suo, visto che la sovrastava in statura
    -Mi fanno pensare alla pozione Antilupo- disse sicura, ricordava di aver letto quella lista in uno dei libri in biblioteca… non proprio una lettura consigliata e leggera. Quindi c’era un mannaro da domare… ma tenne quel pensiero per se. Ora si che era curiosa! Ma si morse la lingua, non voleva di certo essere obliata.
    -Come preferisce- si corresse -Preferisci, non è un problema per me- da dove le usciva tutta quella sicurezza?! Sopratutto quando la chiama per nome... per le palle di Merlino, potrebbe sciogliersi ora senza se o ma.
    Scrocchiò il collo, seguendo il suo esempio e tirando su le maniche, lasciando scoperti i tatuaggi.
    Al via le danze.
    Andò all’armadietto e prese tutto il necessario, lanciandogli uno sguardo quasi offeso quando le chiese se sapeva ottenere del nitrato -Si, so come fare- tornò al tavolo, lanciando uno sguardo alle sue mani. La pelle tatuata era effettivamente perfettamente irregolare e dove non era intaccata dall’inchiostro era decisamente liscia.
    Chinò la testa, osservando con interesse l’estrattore, chinandosi a guardare ogni sua parte
    -Bell’oggetto- commentò, più per se stessa che a lui
    Ma aveva del lavoro da fare.
    Mise i guanti e accese un’altro piccolo fuoco per far evaporare l’acido e ottenere i sali di nitrato.
    E proprio mentre stava girando l’ampolla per vedere a che punto era, Korczak si palesò dietro di lei, afferrandole i polsi e facendole vedere come fare. Era talmente presa nel suo compito che non l’aveva nemmeno visto muoversi e ora stava ad un centimetro da lei, che si sentì andare a fuoco le guance. Annuì, cercando di non muoversi, una mossa sbagliata e gli sarebbe finita col culo addosso
    -Ok, starò più attenta- a discapito, la voce le uscì più ferma di quanto pensasse -Grazie per la premura, ma non m’importa di macchiarmi o altro- le sfuggì un sorrisetto, ma lo nascose subito. Non voleva di certo essere fraintesa

    Edited by …Feyre… - 6/4/2023, 16:28
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Professore
    Posts
    91

    Status
    Offline
    - Mi piace la tua attitudine.-
    La guido ad abbassare le braccia.
    Evitando, per il momento, di lasciare la presa.
    Per una questione di bio-meccanica, entranbi pieghiamo in avanti.
    Toccandoci.
    E no, dal canto mio non c'è nulla di spiacevole in questo.
    - Sono poche le persone capaci di mostarsi così sicure. O capaci.
    Soprattutto alla tua età.
    È un merito.-

    Le sussurro, quasi, all'orecchio.
    Rimanendo così.
    Perfettamente immobile.
    Per un singolo, lungo, istante.
    Dopodiché mi disgiungo da lei.
    Repentino come sempre.
    Calcolato, al millimetro, nei movimenti.
    - Abbiamo tutto. Procediamo? -
    Allungo la mano in direzione del calderone, invitandola.
    Prendo posto di rimpetto alla stesso.
    Uno sgabello viene predisposto anche per lei.
    Al mio fianco.
    L'acqua distillata, soave, sobbolle.
    La temperatura è quella ottimale.
    Si può cominciare.
    - la ricetta è la seguente.
    Venticinque gocce di tintura di Aconito.
    Cento gocce di tintura di Arnica montana.
    Venti gocce di tintura di belladonna.
    Cento gocce di tintura di Bryonia.
    Quaranta gocce di tintura di Silicea.
    Quatto grammi di nitrato d'argento
    Trenta gocce gocce di tintura di Lycopodium.
    Dice grammi di scaglie di Ramora polverizzate.
    Trenta centilitri d'estratto di Ginseng Siberiano.
    Una goccia di essenza di Dittamo.
    Oggi ti mostrerò, oltre al corretto modo di prepare l'antilupo, anche come ci si approccia correttamente a qualcosa di così estremamente minuzioso.-

    Tutti gli ingredienti sono disposti sul piano di lavoro.
    Edeguatamente etichettati.
    Sistemati, correttamente, nell'ordine di inserimento.
    E nella loro addatta, nonché ultima, forma pre-impiego.
    Mi volto, fissando la raggazza.
    Dapprima scrutandola, di giù in su.
    Soffermandomi ove più mi interessa.
    Giungendo, infine, nell'eterocromia del suo sguardo.
    - Alcune delle migliori idee a questo mondo, sono pericolose per natura.-, seguito in tono decisamente caldo e allussivo, - La pozione in questione, ne è l'emblema.
    Accuratamente preparata, aiuta i soggetti affetti da licantropia a vivere meglio la loro condizione.
    Un solo ingrediente mal dosato, ed essi morranno avvelenati fra atroci dolori.
    È un equilibrio quasi poetico, non trovi Feyre?

    Tutto dovrebbe essere così.
    Perfettamente bilanciato.
    E terribile.
    L'esatto contrario, ahimè, del sottoscritto.
    Si dice che il tre sia il numero perfetto.
    Non nel mio caso, temo.
    - Le proporzioni riguardano un paiolo da tre litri, noi dobbiamo prepararne un calderone da nove.
    Sarà sufficiente moltiplicare per tre.
    Ho intenzione di osservarti all'opera.
    Pertanto, detterò il procedimento, e tu lo eseguirai. Esattamente qui, sotto il mio sguardo.-

    Mi discosto di qualche centimetro, lasciandole spazio.
    Non sto mentendo.
    Accantonato tutto il resto, sono sinceramente curioso.
    È mia intenzione capire.
    Comprendere.
    Se altro ad un bel visino.
    E due tette perfette.
    Vi sia davvero qualcosa in più.
    - Innanzitutto, dovrai far disciogliere le tinture di Luparia, Arnica, Bryonia e Belladonna, girando poi tre volte in senso orario e una al contrario. Fatto ciò, addiziona il dittamo.-
    Le indico di cominciare, incrociando le braccia.
    Ogni suo movimento, tutto, passa sotto i miei occhi.
    Così come dev'essere.
    Perché lei sta avendo il lusso di contribuire.
    Ed io, in ogni caso, non tollererò errori.
    Mai, in vita mia, ho messo in circolazione composti non perfetti sotto mio nome.
    Di certo ciò non accadrà oggi.
    - Ti sei sorpresa del mio invito.-
    Non è una domanda.
    Nemmeno retorica.
    Somiglia più ad un'osservazione.
    Quasi scontata, volendo, nella sua essenza.
    - Eppure hai accettato lo stesso, nonostante la mia stessa presenza, a tratti, ti metta sotto pressione.
    Indipendente che si voglia vedere la cosa positivamente o meno, mi chiedo, perché?
    Perché l'hai fatto così, senza nemmeno pensarci?-
     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    puntina
    ☽The Dark Queen☾

    Group
    Corvonero
    Posts
    1,654
    Location
    Inverness

    Status
    Anonymous
    Si poteva morire di autocombustione? Era fattibile? Perché in quel momento era l’unica sensazione che provava. Si sentiva bruciare ovunque dopo quel contatto involontario… o forse non proprio così innocente. Fu difficile mantenere una parvenza di controllo e non appoggiarsi completamente a lui.
    -Grazie- rispose con voce leggermente roca, al complimento che le solleticò l’orecchio. Poi lui prese le distanze e lei riprese a respirare. Doveva concentrarsi, Korczak stava snocciolando una ricetta lunghissima mentre le faceva cenno di avvicinarsi al calderone. Se continuava così, le sarebbe preso un colpo.
    Buttò fuori l’aria e si tolse i guanti, poggiandoli sul tavolo poco distante e salendo sul panchetto, ascoltando attentamente la spiegazione con lo sguardo nel calderone pronto ad essere usato.
    Gli ingredienti erano disposti in fila quasi maniacale, lei avrebbe anche messo le gocce già contante a disposizione. Ma ognuno lavora a modo suo.
    -Senza equilibrio non esiste la natura no? Ogni cosa deve essere contrapposta.. Vita e morte, dolore e gioia, scelte giuste e sbagliate- gli rispose lanciandogli uno sguardo prima di tornare a contemplare gli ingredienti -Il fiore più bello può essere quello più letale in assoluto- una vecchia lezione che le aveva impartito sua nonna già in tenera età.
    Si voltò di scatto, gli occhi sgranati dalla sorpresa quando lui le disse che avrebbe eseguito lei il procedimento. Pensava di essere solo spettatrice
    -Io… grazie- quella fiducia era quasi spiazzante. Lui la teneva già d’occhio come un falco, molto probabilmente le sarebbe venuta una crisi d’ansia… ma ci avrebbe provato.
    Ad ogni modo poteva farcela, aveva tutte le capacità mentali e fisiche per riuscirci. Quindi non perse altro tempo e si chinò a leggere le etichette prendendo i primi ingredienti da lui dettati.
    Andò per ordine, con calma, contando ogni goccia che cadeva nel calderone con la massima cura. Non voleva uccidere nessuno.
    Ad ogni ingrediente usato, metteva la rispettiva boccetta dall’altra parte del calderone, così da non confondersi.
    Stava mescolando in senso orario quando lui riprese a parlare.
    Bella domanda. Cosa poteva rispondergli? “Perché volevo un occasione per rimanere sola con te, anche se non posso nemmeno toccarti?”. Prese del tempo, mescolando in senso antiorario e aggiungendo il dittamo
    -E’ vero, sono rimasta molto sorpresa- si voltò a guardarlo -Perché non sei un gran campione di socialità- tanto valeva essere sincera -E metti tutti in soggezione, non solo me. Ma potevo mai rinunciare a un qualcosa di misterioso e illegale?- usò le parole che l’avevano stuzzicata e indotta ad accettare al recupero di Erbologia -Visto che sono l’unica che ha deciso di prendere questa strada in Accademia…- si strinse nelle spalle sorridendogli -Non mi sarei persa questa occasione per niente al mondo Dragomir- il sorriso sparì rapidamente mentre le si gelava il sangue.
    L’aveva chiamato per nome
    Porcodiquelmerlino
    -S-scusa- balbettò rapidamente -Non dovevo prendermi questa confidenza- dove poteva andarsi a nascondere? Che figura di merda -Ti chiedo nuovamente scusa- per le palle di Merlino, perché non riusciva mai a connettere cervello e bocca?!

    Edited by …Feyre… - 8/4/2023, 16:25
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Professore
    Posts
    91

    Status
    Offline
    - Ottimo, ora aggiungi la silicea, il nitrato d'argento e il lycopodium, poi lasciala bollire per quattro minuti.
    Nel frattempo, in un contenitore separato, incorpora la polvere di scaglie di ramora nell'estratto di Ginseng Siberiano. Dopodiché dovrai unire l'emulsione al composto prinipale, mischiando una sola volta in senso orario. -

    Prima viene la buona riuscita della preparazione.
    Sempre, e comunque.
    Ecco perché, prima di tornare a noi, avanzo con la dettatura del procedimento.
    La nostra chiacchierata sarà pur piacevole, certo.
    Ciò però non cambia l'ordine naturale delle cose.
    Dinnanzi ad una perfezione da raggiungere.
    In qualsiasi frangente.
    Essa, verrà in secondo piano.
    Sebbene, mantenere il contegno, mi riesca complicato.
    Soprattutto quando lei, innocente, si piega in avanti.
    Avvicinandosi l'ingredienti.
    E scoprendo, inavvertitamente, le cosce.
    Non esageratamente, si capisce.
    Sebbene abbastanza da mettere in mostra le autoreggenti che indossa.
    Mandandomi, momentaneamente, quasi in tilt.
    Che io sia dannato, quanto mi piace il sesso femminile.
    E lo sarò di certo, dannato intendo.
    Sostengo il suo sguardo quando mi si poggia addosso.
    Ghignando, capace, in risposta alla stesso.
    - Tutti in soggezione dici, non ci avevo fatto caso. -, e invece si.
    Poiché, in realtà, quello è il mio intento.
    Nessuno di questi mocciosi deve sentirsi tropo a proprio agio con me.
    Non ammetto confidenze di alcun tipo da loro.
    Men che mai durante le lezioni.
    Anzi, di solito non le ammetto da soggetto alcuno.
    In nessun caso.
    O quasi.
    Questa sera, ad esempio, mi sto protraendo in un eccezione.
    Una piacevole eccezione, in tutta sincerità.
    - Eppure ti ho invitata.
    Questo non mi rende, in qualche modo, sociovele? -

    No, ovviamente no.
    Semplicemente espone ciò che sono.
    Un egoista, narcisistico, che anela al bello.
    Alla compagnia più attraente possibile.
    Con la sola intenzione di sfruttarla, a proprio uso e consumo.
    Finché lo vuole.
    O comunque mai più dello stretto necessario.
    - L'antilupo è illegale solo se preparata all'infuori delle richieste istituzionali.
    E questa, mia cara, è precisamente per una richiesta istituzionale.
    Spero non ne sarai delusa.
    O che ciò, in qualche modo, possa rendere meno interessante il tempo che trascorrerai qui... -

    Il tono è di nuovo caldo.
    Allusivo al limite del consentito.
    E, più che mai, calcolato per solleticarne a dovere la fantasia.
    Laggiu, nelle sue più intime fantasie di ragazzina.
    - Molto molto bene, ciò mi rende sicuramente orgogl...-
    Inizio a risponderle prima che lei termini.
    E questo, ben presto, si rivela un errore.
    Udire il suono del mio nome.
    Pronunciato, così innocentemente, da lei...
    È una lama a spirale.
    Una di quelle, insomma, affilate su tre lati.
    C'è un che di eccitante, nell'udirlo dalle sue labbra.
    E una parte di me, sicuramente, vorrebbe sentirlo di nuovo.
    Anche con altre sfumature, magari più roche.
    Tuttavia ciò scatena anche un remestio nella mia psiche.
    La quale è, per natura, così frammentata.
    Posso sentirli, loro due, che lottano coi denti lì sotto.
    Pronti, ad approfittare di un mio errore, per scalzarmi.
    Inoltre c'è di più, molto di più.
    Sono ormai disabituato al suono del mio nome.
    La gente, chiamandomi, non lo utilizza quasi mai.
    Si riferiscono a me come Owen, spesso.
    Per la vita che lui s'è creato.
    Mr. Korczak o con qualche pseudonimo, nelle vie di Nocturn Alley.
    "Professore" o "Signore", da qualche mese a questa parte.
    Nessuno però, o quasi, mi chiama più Dragomir.
    Da diverso tempo.
    È involontariamente, dunque, che la fulmino con gli occhi.
    Volgendo il capo di scatto.
    Bucandole, figurativamente, il cranio.
    Con uno sguardo glaciale.
    Resto in silenzio, ricercando un qualche contegno.
    I secondi passano.
    E i suoi balbettii, per qualche motivo, non mi scalfiscono.
    - Presta attenzione a quello che stai facendo. -
    Lapidario, e asciutto.
    Le prendo il polso destro tra le dita, scostandolo dal calderone.
    Una goccia in più di Lycopodium, innocente.
    Stava per finire nel composto, rovinandolo.
    Tuttavia non me la prendo con lei.
    Fin'ora, non posso negarlo, ha superato le mie aspettative.
    Sia per tecnica che, come dicevo, attitudine.
    - Va avanti col procedimento. Non è successo niente.-
    La voce si mostra leggermente più arcigna.
    Meno sinusa rispetto a qualche secondo fa.
    Sebbene io, a fatica, stia riassumendo il controllo di me.
    La fisso in silenzio, lasciando trascorrere il tempo.
    È scossa dall'accaduto, probabilmente.
    Eppure, nonostante ciò, continua a lavorare bene.
    - Non devi preoccuparti, né scusarti. Non hai colpe.-
    Esordisco di colpo, con decisamente più calma nelle parole.
    - Sono stato io a permetterti di darmi del tu, è naturale, dunque, che tu l'abbia fatto fino in fondo.
    Non è colpa tua.-

    Mi faccio nuovamente confidenziale, avvicinando lo sgabello.
    Le sono di fianco, la sua figura racchiusa tra le mie ginocchia.
    - Sono familiari, amanti o amici, solitamente, a chiamare per nome qualcuno come me.
    Dei primi non ne ho mai posseduti, e per quanto concerne gli altri, come dicevi, non sono un tipo così socievole.-

    Ho avuto tante donne, certo.
    Molti colleghi stretti, o quasi in confidenza.
    E si, forse qualcuno di addirittura vicino all'essermi amico.
    Come la bambina nell'orfanotrofio, ad esempio.
    Nessun rapporto, però, è mai durato troppo a lungo.
    Poiché io, sostanzialmente, non ho mai avuto interesse a crearne di stabili.
    Oppure, spesso, le circostanze non l'hanno permesso....
    ~ Se vuoi però, ragazza, possiamo rimediare. Questo weekend devo andare a Nocturn Alley per concludere un affare. Dopodiché, magari, potrei avere del tempo per farmi perdonare i modi scortesi di poco fa. E lontano da qui, nell'ombra di quei vicoli, sarai libera di chiamarmi come preferisci...~
    Shhhhhh! Non serve che ve lo dica immagino ma, il nostro piccolo draghetto, è finito così tanto dentro il suo dolce viale dei ricordi da non rendersi nemmeno conto di aver perso la luce in mio favore. Posso sentirlo qua dentro, li da qualche parte, che si ciuccia il pollice rimuginando sulla famiglia che non abbiamo mai avuto.
    Fortunatamente ci sono due fattori che giocano a mio favore, anzi, tre: l'ho visto lavorare e so portare a termine il composto, dopo tutti questi anni - quando voglio - sono capace di impersonarlo senza che nessuno se ne accorga, o quasi. E, ultimo ma non meno importante, a modo mio sono in un certo senso affezionato a lui. Poi suvvia, la gnocca piace anche a me come un po' a tutti, ed io sono decisamente il più figo dei tre, non dovrà nemmeno considerarlo un favore personale.
    Avvicino le mani giunte alle cosce della ragazza, sfiorandogliele di tanto in tanto come se ciò avvenisse in modo del tutto innavertito. Comunque quell'altro ha sempre gusto, questa qui sarà anche un po' troppo giovane per i miei standard, però due botte gliele darei volentieri anche io.
    ~ Mischia in senso antiorario fino ad ebollizione, mia cara, poi lascia che la pozione sobbolla per i prossimi sette...~, accosto le labbra al suo orecchio sussurandole l'ultimo passaggio del procedimento, ~...minuti.~
    La circondo con un braccio, appoggiando tranquillamente la mano sul tavolo, proprio dalla parte opposta dei suoi fianchi.
    E no, non mi ci allontano. Tanto la porta è chiusa a chiave, è sera tardi, e nessuno potra entrare qua dentro a quest'ora per fare il culo al mio alter-ego quasi preferito.
    ~ Allora questo sabato, intorno alle sedici, ti dovrò aspettare appena dopo l'imboccatura per il quartiere oscuro di Diagon Alley? La, in quella traversa di fianco alla gringott...~
    Le accarezzo per qualche secondo il dorso della mano, badando bene però a non esagerare troppo con la pressione. L'ultima cosa che voglio, ovviamente, è che scappi dal McCormac sentendosi molestata. Perché, dai, non ho proprio per un cazzo voglia di incenerirla qui, e adesso. Sarebbe uno spreco di patata, ci vorrebbe troppo tempo per pulire, informare Drago e inventare con lui una storia convincente che ci scagioni del tutto per la scomparsa della sua studentella del cuore.
    Le passo il naso lungo il collo, fermandomi poi nuovamente - e magari anche per l'ultima volta se non voglio dover prendere un mocio per asciugare qua per terra - all'altezza del suo orecchio destro.
    ~ Siamo d'accordo dunque, Feyre?~
    Sisi, ho detto il suo nome come se volessi prenderla e sbatterla ora e qui, proprio su questo tavolo. È tutto calcolato.
     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    puntina
    ☽The Dark Queen☾

    Group
    Corvonero
    Posts
    1,654
    Location
    Inverness

    Status
    Anonymous
    Annuì mentre girava la piccola clessidra da quattro minuti, spostandosi per preparare le polveri e mettendole vicino al calderone, continuando il loro discorso
    -Quindi non hai mai notato l’aria di tensione che si respira alle tue lezioni? Davvero?- chiese con ironia, ne dubitava
    -Si può considerare un passo avanti forse- il tempo era trascorso ed unì le polveri, mescolando una volta.
    Fece una smorfia -Davvero? Ne sono estremamente delusa.. e io che speravo in qualcosa di losco- si concesse un accenno di risata -Ma non posso dire che non mi sto divertendo- ed era vero, era quasi estasiata del suo operato. Stava andando bene, finché teneva la bocca chiusa.
    Con quell’errore si era giocata l’aria leggera con cui stavano lavorando.
    Deglutì, sostenendo il suo sguardo gelido e quando le scostò il polso una goccia cadde sul piano di lavoro -Chiedo scusa- stava per rovinare tutto il loro lavoro.
    Annuì -Ok- lo guardò mentre si avvicinava al suo fianco -Non volevo, davvero. Ero soprappensiero…- si zittì, in fin dei conti stava dicendo che era tutto ok. Prese un respiro e poi lui parlò nuovamente, ma c’era qualcosa di diverso. Che stava dicendo? Loro a Nocturn Alley?? Farneticava?
    Lo guardò ancora, sembrava lo stesso ma c’era anche qualcosa di diverso nel suo tono, quando le sussurrò all’orecchio e le sfiorò la mano.
    Tutto adesso le urlava pericolo.
    Si sentì gelare quando le passò il naso sul collo. In altre circostanze si sarebbe sciolta… ma ora..
    No, no e no. L’aria stessa era diversa.
    Come poteva uscirne? Che cavolo era successo? Cercò di mantenere un contegno, mentre si stampava in faccia un sorriso convincente e voltandosi per guardarlo faccia a faccia. Voleva capire se era solo una sua impressione, ma quegli occhi azzurri potevano farle perdere ogni cognizione.
    -Mi spiace, sabato ho un'altro impegno. Sarà per la prossima- disse decisa, lanciando un'occhiata rapida alle sue labbra, chinando poi leggermente la testa verso il calderone -La pozione sta bollendo, come procediamo?- far leva sul suo senso del dovere e perfezione poteva funzionare

    Edited by …Feyre… - 10/4/2023, 23:20
     
    Top
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Professore
    Posts
    91

    Status
    Offline
    Siamo in tanti, troppi.
    Le macchine sfrecciano davanti al cancello.
    È nero.
    In ferro battuto.
    Mette tristezza.
    Siamo in tanti, siamo bambini.
    Io non ho amici, mai ne ho mai avuti.
    Lei, dal canto suo, non ne cerca nemmeno.
    Siamo due emarginati.
    Due maghi, in un orfanotrofio di babbani.
    Gli altri ci guardano.
    Ci scrutano.
    E nei loro occhi, sempre, leggiamo la paura.
    Eppure, veniamo costantemente derisi.
    Il branco rende forti, si sa.
    - Io li odio, Kim. -
    Lei mi guarda, sospira.
    Ci siamo abituati.
    Cerca di ammansirmi, come sempre.
    Lei, l'unica "amica" che abbia avuto fin'ora.
    - Ci isolano, ci prendono in giro...solo perché hanno paura di noi.
    Dovremo dar loro una lezione. -

    Ancora una volta, sono quello più scontroso.
    Dove lei cerca la solitudine, io la risolvo con le ritorsioni.
    La violenza.
    O la vendetta.
    Siamo due bambini, solo due bambini.
    Non innocenti, la vita non c'è l'ha permesso.
    Siamo solo bambini.
    Bambini soli, abbandonati.
    Da genitori che non ci hanno voluti.
    Non contano i motivi.
    L'hanno fatto, e basta.
    Eravamo, solo, bambini.

    INFOCUS_0204_02-7473

    Il silenzio, mi circonda.
    È come galleggiare, a pochi centimetri dal fondo.
    Una montagna di niente ti sovrasta.
    Opprimendoti.
    C'è quiete, sei in pace.
    Eppure, allo stesso tempo, terrorizzato.
    Guardi il mondo da dietro un vetro, reso opaco dalla sporcizia.
    Puoi vedere gli altri, loro non possono vedere te.
    Li puoi sentire, senza la possibilità di rispondere.
    Sta facendo dei casini, come al solito.
    È in buona fede stavolta, lo percepisco.
    Ciò, tuttavia, non cambia la sostanza.


    - Lasciami tornare Owen, non è una situazione adatta a te. Rischiamo troppo.
    ~ Mi reputi un incapace, Dragomir? Devo ricordarti di come sia stato, più di una volta, a salvarti il culo?
    - Non ho detto questo. Solo, non è un qualcosa nelle tue corde. Lascia fare a me, corriamo troppi rischi.
    ~ Posso gestirla.
    - Potresti...lo so.
    Dico sul serio.


    ~ Dobbiamo aspettare il tempo necessario, e filtrarla.-
    Mi lascia tornare.
    Sono stato assente per pochi minuti.
    Lo capisco dallo scenario.
    Poche cose, rispetto a prima, sono mutate.
    È più o meno come l'ho lasciato.
    Siamo solo più vicini, fisicamente.
    E ben più distanti, sotto tutti gli altri punti di vista.
    Lui, gentilmente, mi ha messo al corrente.
    So cosa le ha detto.
    E, soprattutto, come non avrebbe dovuto dirglielo.
    Mi ritraggo un po' dalla ragazza.
    Mettendo, nuovamente, una certa distanza tra noi.
    Owen ha esagerato, eppur non mi sento di dargli colpe.
    Ha fatto del suo meglio.
    Ovviamente, per quello che la sua natura gli concede.
    - Ti sei tranquillizzata? Dicevo sul serio prima, non c'è davvero nessun problema.
    Mi hai solo preso in contropiede. -

    Riassumo quella che è la mia postura.
    Ritta, attenta, manierata.
    - È un peccato per questo sabato, comunque.
    Mi era parso di capire che avessi un debole per le cose "misteriose e illegali". E gli argomenti in questione... Aaah, cosa te lo dico a fare, hai già detto di essere impegnata.
    Non voglio insistere.-

    Due minuti.
    La pozione è quasi pronta, e le premesse sono buone.
    Feyre è stata un ottima esecutrice.
    E Owen, ha saputo come procedere.
    L'auror avrà la sua antilupo.
    Perfetta e funzionale, come da accordi.
    Appello un secondo calderone, del tutto simile al primo.
    Esso si poggia sul piano.
    Un colino a maglia strettissima, su misura, sarà utile.
    - Spegni il fuoco, ci siamo.
    È pesante, lascia che ci pensi io...-

    Afferro il contenitore per i manici.
    Ha un certo peso, esattamente come mi aspettavo.
    Ne vuoto il contenuto dentro al gemello, filtrandolo.
    Uno schizzo mi bagna la camicia.
    Probabilmente, senza particolari conseguenze.
    Eccezion fatta, per la macchia.
    Che renderà spazzatura il capo imputato.
    Le pozioni, non si lavano.
    - Cazzo.-
    La guardo, e sorrido simulando perfetto divertimento.
    Sfilandomi, di seguito, la camicia.
    Il liquido non è passato oltre di essa.
    La canotta sottostante è salva.
    E, cosa ancora più importante, lo è la mia pelle.
    Che effetto abbia L'antilupo a contatto con l'epidermide umana, non è sicuro.
    Tuttavia, eviterei volentieri di scoprirlo.
    Su di me, soprattutto.
    - Perfetto, la pozione è pronta.
    Non ci resta che porzionerla nei recipienti adatti.
    Se devi rientrare lo capisco, posso occuparmene io.
    Hai comunque già gudagnato cinque punti per la tua casata.
    Direi che i meriti accademici, ci sono tutti.-

    Servendomi della bacchetta, richiamo a me i contenitori prestabiliti.
    Delle "brocchette" ermetiche, in peltro.
    Assieme ad un mestolo porzionatore, placcato in argento.
    Sono trentasei, ciascuna da un quarto di litro.
    Ogni assuntore prestabilito, ne avrà a sufficienza.
    -... In alternativa, puoi sempre tenermi compagnia fino a lavoro ultimato.
    Coprifuoco o meno, non ci saranno problemi a rientrare nel tuo dormitorio.
    Non con me ad accompagnarti. -
     
    Top
    .
  9.  
    .
    Avatar

    puntina
    ☽The Dark Queen☾

    Group
    Corvonero
    Posts
    1,654
    Location
    Inverness

    Status
    Anonymous
    L’aria mutò nuovamente, sembrava vagamente più leggera, così come il suo sguardo mentre si discostava da lei. Mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio, confusa.
    Era di nuovo quello di prima prima. Cos’era successo?
    Era come se fossero due personalità completamente diverse.... possibile?
    Inclinò leggermente la testa studiandolo senza nascondersi, mentre il suo cervello faceva mille congetture diverse.
    -Si, tutto ok. Cercherò di stare più attenta.. professore- quell’appellativo andava benissimo
    Gli sorrise, leggermente imbarazzata su come ha rifiutato la sua proposta in modo così perentorio -Sarà per un’altra volta. Purtroppo ho già dato la mia parola in un’altra situazione- disse restando molto vaga
    Spense il fuoco e gli lasciò lo spazio di lavorare, osservandolo filtrare la loro creazione e quando lo sentì imprecare tornò su di lui -Ti sei fatto male?- chiese sinceramente preoccupata avvicinandosi, ma bloccandosi quando si tolse la camicia. Distolse lo sguardo, per non fargli capire quanto fosse interessata ai muscoli in evidenza. Santa Dea
    -Grazie- piegò la testa quando le disse dei punti -Ma se non ti dispiace resterei fino alla fine- azzardò
    -Posso aiutarti a finire più in fretta- si spostò vicino a lui, stappando le bottiglie e mettendole in modo che potesse riempirle senza sporcarsi più.
    -E non preoccuparti, posso tornare da sola alla torre. Non è la prima volta che giro di notte- fece una smorfia, maledetta la sua boccaccia -Possiamo far finta che questo non l’ho mai detto?- chiese speranzosa, mentre tappava una bottiglia piena e la metteva da parte, muovendosi troppo velocemente e una goccia ribelle finì sul davanti della sua di camicia
    -Magnifico- sbuffò, per fortuna aveva il cardigan con se -Un attimo solo- si scusò, andando velocemente al banco e tirando fuori l’indumento dalla borsa e, dandogli la schiena, si cambiò velocemente.
    -Un cambio fa sempre comodo- anche se quello era decisamente più stretto della camicia
     
    Top
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Professore
    Posts
    91

    Status
    Offline
    - Potremo. Tuttavia no, non lo faremo. -
    Qualcosa attraversa i miei muscoli facciali.
    Una sensazione rara, vagamente piacevole.
    Qualcosa di simile ad un sincero divertimento.
    Tant'è che un mezzo sorriso, del tutto inaspettato, mi appare in volto.
    E stavolta, incredibilmente, non è calcolato.
    In nessuna misura.
    - Temo di dover insistere. -
    Ribatto, con fermezza.
    - Puoi restare, certo. Come ho detto, ti accompagnerò alla torre.
    E non è una richiesta. -

    Iniziamo il porzionamento.
    Il quale procede spedito, e fluido.
    Finché, ad un tratto, un errore sopraggiunge.
    Nulla di troppo grave.
    Non sarà di certo una goccia a rovinare l'intera partita.
    Tuttavia, essa mostra una sua valenza.
    Poiché la costringe a svestirsi.
    E obbliga il sottoscritto a controllarsi.
    Con fatica.
    La visione della sua schiena nuda è conturbante.
    Le fasi lunari sulla colonna vertebrale, appaiono come un invito.
    Esaltandone la sensualità, e rendendomi lussurioso oltre misura.
    Non posso fare a meno di posarvi gli occhi a lungo.
    Rimanendo immobile, con il contenitore in mano.
    L'istinto urla di allungare una mano.
    La ragione, invece, strilla di mettere fine alla serata.
    E sarà meglio propendere per quest'ultima.
    Non posso rischiare.
    Non voglio rischiare.
    - Concordo. Non sempre, però, averne uno a portata di mano rappresenta per forza un qualcosa di positivo. -
    Una battuta allusiva, in tono divertito.
    È tutto ciò che mi permetto di elargire.
    Benché, come detto, resistere alla tentazione mi costi un certo sforzo.
    Una dopo l'altra, tutte le razioni vengono predisposte.
    Il lavoro è ultimato.
    Un colpo di bacchetta riassetta la postazione di lavoro.
    Afferro il trench, e lo indosso.
    Direttamente sopra la canotta, chiudendo tre dei cinque bottoni.
    Prima accompagnerò lei, e prima potrò concedermi una doccia.
    Con annesso cambio d'abito.
    E uscita al villaggio.
    Un bottiglia di kirsch mi verrà in aiuto.
    Sebbene ben poco potrà contro le mie voglie.
    Ne sono consapevole.
    - Raccogli le tue cose Feyre, abbiamo finito.
    Ottimo lavoro.-

    Un'ultima occhiata al prodotto.
    Con annesso veloce computo.
    Perfetto.
    Avanzo verso l'uscio, attendendola.
    - Vogliamo andare?-
     
    Top
    .
  11.  
    .
    Avatar

    puntina
    ☽The Dark Queen☾

    Group
    Corvonero
    Posts
    1,654
    Location
    Inverness

    Status
    Anonymous
    Korko stava sorridendo e si vedeva lontano un chilometro che era un sorriso genuino. Si sentì quasi orgogliosa di se stessa
    -E va bene- si arrese quando insistette per accompagnarla, non che le dispiacesse essere scortata da lui proprio per niente.
    La macchia sulla camicia si stava estendendo e velocemente la tolse, senza nemmeno pensare che la sua schiena nuda era rivolta contro di lui, i tatuaggi in bella vista. Se ne ricordò quando ormai era fatta e mise il maglioncino tornando da lui. Aveva per caso fatto una battuta? Sbuffò divertita, annuendo e andando a recuperare il suo gubbino e la borsa
    -Grazie ancora prof- le sembrava opportuno ribadirlo
    -Si andiamo- uscì prima di lui, aspettandolo fuori e facendosi riaccompagnare al dormitorio
     
    Top
    .
10 replies since 1/4/2023, 15:51   240 views
  Share  
.
Top