Starry Night Surprise Partyper Feyre, ma aperta A TUTTI

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    Egan Baskerville

    15 Anni - Grifondoro - V Anno

    Che Egan fosse stato cresciuto male era un dato di fatto, sua madre l'aveva fin troppo viziato e fatto sentire speciale, cosa che aveva contribuito ad accrescere in lui un ego smisurato. D'altronde era sempre stato il suo figlio preferito a discapito di George e Drake che erano stati cresciuti venendo messi da parte per il figlio più piccolo ma in compenso entrambi erano stati ben cresciuti da loro padre. Il quale però non era riuscito ad imporsi più di tanto sulla crescita del minore dei Baskerville che tral'altro lo ignorava e ci litigava per quella che lui considerava una eccessiva noiosità, serietà e rigidità paterna. In compenso però la loro comune passione per i draghi era praticamente l'unica cosa che li accomunava e faceva sentire vicini. Perchè comunque per quanto potesse battibeccare con suo padre era innegabile che Egan gli volesse bene. Ad ogni modo era stata proprio sua madre ad inculcargli il dover essere gentiluomo con le donne, ed effettivamente si poteva dire che lo fosse effettivamente solo con loro nonostante i suoi complimenti bizzarri, mentre con gli altri uomini tendeva ad entrare in competizione e poteva mostrare comportamenti decisamente più sgradevoli. Feyre lo ringraziò per il complimento ma Egan non notò subito il suo fastidio dato che era concentrato su Justin almeno fin quando la festeggiata non gli fece notare che stesse facendo il bullo davanti un prefetto. "E quindi? Vuoi farmi punire perchè ha un nome ridicolo e sono sorpreso che qualcuno l'abbia invitato ad una festa?" Controbattè con fare tranquillo, di chi pareva non rendersi davvero conto del suo comportamento, stringendosi appena nelle spalle. Quanto alla risposta del Tassorosso Egan mise su un broncio indignato. "Beh, il fatto che io sia migliore di te è un dato di fatto." Commentò con tono arrogante mentre squadrava l'altro dall'alto in basso. L'intromissione di Sunshine lo distrasse dal prendersela ancora verso il povero Justin dato che un calice pieno di caldo, alcolico liquido ambrato e un braccialetto levitarono verso di lui, cosa che successe anche agli altri presenti lì vicino, grazie all'incantesimo della Grifondoro. Al che Egan prese calice e braccialetto ma non indossò quest'ultimo. Anche perchè poco dopo la voce di Hunter gli fece portare lo sguardo verso di lui con un sopracciglio inarcato. "E' una festa no? E non esiste che io vada ad una festa senza un abito adeguato." Se ne uscì con il fare di chi stesse dicendo la cosa più ovvia del mondo. "E poi così attiro di più l'attenzione." Aggiunse con aria soddisfatta. All'occhiataccia di Hunter che gli intimava di smetterla di prendersela con gli altri Egan sbuffò e alzò gli occhi al cielo. Avrebbe voluto controbattere qualcosa ma venne allontanato con decisione dall'altro Grifondoro. "Tu e Sunshine siete dei guastafeste." Se ne uscì poi con fare chiaramente seccato. Nel frattempo Sunshine aveva iniziato a cantare sul palco mentre Feyre era salita per accompagnarla suonando il pianoforte e ciò bastò, complice che lui fosse un virtuoso del pianoforte e amasse quello strumento musicale, a farlo riprendere almeno un pò dal suo nervosismo. Almeno finchè non si ritrovò un grosso cane nero che gli faceva le feste arrivando perfino a mordere la giacca del suo completo. "Ehi, fermo! Sta buono! Sta buono!" Cercò di calmare l'animale. "Di chi è questo cane!?" Esclamò poi ad alta voce con tono chiaramente irritato, anche se gli piacevano gli animali non gli piaceva di certo che quest'ultimi potessero rovinargi i suoi abiti preferiti. Guardandosi attorno alla fine lo sguardo gli cadde su una studentessa del suo stesso anno che lo osservava chiaramente divertita. "Sibylla, centri tu con questo cane?" Domandò poi mentre ancora cercava di fermare Calante dal fargli le feste.


    Edited by -Bard- - 6/3/2024, 02:51
     
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    Corvonero
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    Sono stato eccessivo? A giudicare dalle occhiate che mi trafiggono da ogni lato, credo di aver raggiunto il mio scopo. Confesso, infatti, di essermi divertito nel trasportare la mia compagna di Casa, in un modo oggettivamente plateale e di essermi preso tale libertà, proprio perchè si tratta di lei. Il nostro è un rapporto che non si basa sulle convenzioni e in quest'ottica, tutte le consuetudini perdono qualsiasi significato e permane il senso più autentico dell' amicizia che ci lega. So per certo di averle fatto un grosso favore nel non chiederle di assumersi la responsabilità di presenziare a questa festa. Non avrebbe mai ammesso di sentirsi felice nell' essere al centro delle attenzioni di tutti e di desiderare una sorpresa per il suo compleanno. Altresì sono convinto, che pur sapendo cosa l'aspettasse, non mi avrebbe mai seguito di sua spontanea volontà. Tuttavia non può nascondere ciò che prova di fronte a questo spettacolo preparato ad arte, che asseconda ogni suo gusto ed i suoi occhi velati di pioggia rivelano tutto ciò che tenta disperatamente di celare agli altri.
    Ok Starfoll, ok lo sbuffo che fuoriesce dalle mie labbra accompagna lo svolazzare delle dita in un gesto di falsa rassegnazione. La tua vendetta sarà tremenda e bla bla bla Già non mi ascolta più e anche io del resto, ho qualcuno a pochi passi da me, per la quale ho intentato tutta la pantomima di cui non vado fierissimo.
    Cazzo, quando ti impegni fai miracoli le sussurro, mentre già avverto il soffio del suo respiro ma se non la smetti di chiamarmi cosi dovrò trovare il modo di zittirti per tutta la serata Non che mi dispiaccia affatto. Nella stessa prospettiva che mi induce a sfiorarle le labbra, potrei addirittura indurla a rinunciare a questi festeggiamenti, per dimostrarle quanto mi impegnerei.
    Tuttavia non glielo chiederei mai. Fey ha bisogno anche di questo, anche se lei non lo sa. Mio malgrado ho tutto il tempo di guardarmi intorno, almeno fino all'arrivo del guardiacaccia, che presumo mangerà òa foglia ad un certo punto. Mi dicono trattarsi di uno piuttosto smaliziato, quindi abbiamo il tempo necessario per brindare adeguatamente e poco più. Fissato il bicchiere che è planato fra le mie mani con una certa diffidenza, ne trangugio un sorso mentre osservo i convenuti e arriccio le labbra di fronte al "damerino" con più stelle sull'abito che neuroni in quella testa cotonata e che sta avendo un simpatico confronto con Dustin.
    Hunter, ma questo tizio lo hai tirato fuori da un mucchio di stracci sotto naftalina? Chiedo al grifondoro prima di rivolgermi direttamente al soggetto in questione.
    Invece tu, da quando non ne vedi una di festa, uhm? Ti suggerisco di riempirti la bocca con qualcosa da mangiare, prima che per te, questa, finisca prima del previsto Lo affronto esibendo il suo stesso sorriso stirato in una smorfia ancora più ironica.
    Il nano non è diventato il mio miglior amico all'improvviso, tuttavia certe uscite gratuite alterano il mio buonumore, piuttosto alto, dopo due o tre sorsate di quella mistura. Che non subisce scossoni nemmeno quando un grosso cane inzaccherato mi stampa le sue zampe sul petto cercando di lavarmi la faccia a colpi di lingua. Nel tenere a bada il suo entusiasmo cerco di individuare il suo accompagnatore, o meglio colei che osserva la scena in disparte, zuppa da capo a piedi e indubbiamente proveniente dalla medesima pozzanghera. La saluto ed estraggo la bacchetta per ovviare al suo imbarazzo con un Gratta e Netta che le restituisca il sorriso e la voglia di unirsi alla compagnia. Le sorprese però non sono affatto finite. Prima che possa afferrare qualcosa di veramente alcoolico, fa la sua comparso uno strano norvegese con le guance rubiconde. Concordo con chi asserisce, che sia gia' piuttosto avanti con i drink, ma il tipo è così simpatico da alzare sensibilmente il tasso di allegria della festa, compreso quello di Vanilla, insolitamente propensa ai discorsi.
    Il momento più alto però arriva di li a breve. Annie intona una delle sue canzoni e poi chiede a Fey di accompagnarla al piano. Nel silenzio che ne segue, ripenso alle mie strimpellate con la chitarra e ad alcuni vuoti che ho riempito nell'estate precedente, con le note che adesso vibrano tra gli alberi, libere nei miei pensieri. La sua voce è così coinvolgente che a stento mi rendo conto della presenza di Justin al mio fianco.
    L'unica è rassegnarsi. Non possiamo competere addento l'hotdog che il ragazzino mi porge e registro tacitamente quella strana complicità che si è creata. Siamo fortunati, amico. Sono il meglio che questa scuola offre
    Si tratta di un attimo però, perchè di li a breve succede qualcosa di imprevedibile. Gli occhi del tasso non venerano più la bella festeggiata. Un enorme girasole compare fra le sue mani ed immediatamente dopo eccolo che intreccia le sue mani a quelle della piccola Fannie.
    Deve essere colpa di quei dannati braccialetti dico divertito, rivolgendomi ad Annie che ho raggiunto vicino al piano. Siete fenomenali insiemi, ma tu di più proseguo stringendola a me.
    Tuttavia qualcuno ha smesso di ridere: Fey scompare per qualche minuto, per poi tornare indietro con piglio deciso.
    Annie, forse posso fare qualcosa Entrambi abbiamo visto la Corvonero rabbuiarsi come un cielo percorso da nubi gonfie di pioggia. Dopo aver posato un bacio leggero sulle labbra dell'unica bionda della mia vita, mi avvicino al pianoforte. Per qualche istante, le lunghe dita affusolate della Starfoll, corrono nervose sui tasti.
    Visto che hai apprezzato la maglietta che ho messo in tuo onore, forse potresti concedermi questo ballo. Allungo la mano fino a prendere la sua. E' il mio regalo per te ed è un'eccezione, non abituarti
    Dopo averla stretta in vita, cominciamo a volteggiare sulle note che il magico piano continua a diffondere con la stessa dolce malinconia.
    So che mi consideri uno stronzo, ma come faresti senza di me? Buon compleanno dolcezza le sussurro ad un orecchio, a pochi passi da colui che l' ha appena resa infelice.
     
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    Non mi piace essere ignorato, mi fa venire sempre brutti ricordi. Cristo, mi ero detto che ad Hogwarts sarebbe stat un nuovo inizio. Ma credo che sia un mio difetto, un po' egocentrico. Me ne stavo li fermo come stetti giocando a un, due, stella. Poi senti un tizio che mi dice che sono già ubriaco. Fantanstico, vengo dato anche dell'alcolista, nonostante non abbia mai avuto interesse per l'alcool, ti da solo un risveglio traumatico, e spesso ricordi solo la metà al meglio di quel che è successo nel mentre che eri ubriaco. No grazie io preferisco ricordare, e poi è divertente vedere gli altri sotto l'effetto dell'alcool. Se fossi malizioso potrei anche usare alcuni eventi come elemento di ricatto, muahahahah....

    Vabbe, gironzolo per la festa, mangiucchiando roba. Cristo, era meglio che stavo al castello. È più facile conoscere gente nuova quando sei tu e lui (o lei) e non un branco di persone... Però magari questo evento può essere d'allenamento per il mio futuro, mi toccherà a frequentare balli, o interagire con più persone praticamente sconosciute allo stesso tempo. Quindi mi guardo intorno c'è la festeggiata (non ho portato nessun regalo, perché ho scoperto solo ora che era una festa di compleanno, quindi meglio non interagire, o meglio fare il primo passo), c'è quello che mi ha dato dell'ubriaco, poi mentre andavo a prendere altro cibo passo accanto a un grifondoro che punzecchia un tassorosso che pare che da come parla sia "sdentato", che mi da un po' di irritazione cristo dio perché la gente deve sprecare le proprie energie per questo bullismo da basso livello, beh ho avuto già a che fare con tale gentaglia, fanno i gradassi poi realizzano nulla nella loro vita (eccetto qualche eccezione determinate da particolare circostanze...). Intervengo a un certo punto con tono un po canzonatorio cercando mantenere il contatto visivo (mi trovo abbastanza a "disagio" a guardare le persone negli occhi, ma so che devo farlo e riesco anche a celare questo disagio, dopo tre anni di "esercitazione" a Durmstrang, impari) Su, su, questa è una festa tra studenti, diciamo clandestina, mica una sala di galà, ci si diverte, ci si mangia e ascolta buona musica. Poi anche in caso potrei scommettere un galeone che lui farebbe una figura migliore, di uno che si atteggia inutilmente come un pavone., poi mi rivolgo Dustin , Comunque, che già detto in precedenza, sono Magh'ra Galek, come avrai notato mi sono appena trasferito qui ad Hogwarts. Tu sei? A differenza di molte altre persone io cerco legami di amicizia con persone considerate per una ragione o l'altra un po' fuori dalla norma (anche se ho paura di cadere nella "sindrome della crocerossina", cosa che odio fare), più perché spesso pensano fuori dagli schemi e a volte finiscono a avere un impatto maggiore nel mondo. Almeno questo è una mia opinione. Poi noto Sybilla Ohh, mi ricordo di lei, salve Sybilla spero che non si metta a parlare del nostro incontro degenerato con quella creatura, non ne ho voglia sinceramente di ricordare la nevrosi che mi ha dato... giuro che gli faro venire la stessa paura in cui ha del barone sanguinario, prima o poi.


    Interagito con Egan e Dustin e salutato Sybilla


    Edited by Magh'ra Galek - 16/3/2024, 21:53
     
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    Se solo Justin avesse saputo quante volte ero stata tentata di porgere a Feyre la stessa domanda che lui aveva posto a me, riferendomi proprio a lui. Cosa esattamente alla mia amica più cara piacesse del Tassorosso sarebbe rimasto sempre un mistero ma, non conoscendolo bene come lo conosceva lei, forse non ero ancora in grado di scorgere in lui quei particolari che lo rendevano così indispensabile alla Scozzese.
    Ci metterei davvero troppo, Juss, ne parliamo un'altra volta. Ti dico solo che c'è molto più di ciò che si vede. avevo tagliato corto, anche perché nel frattempo Lawrence ci aveva raggiunti e le nostre attenzioni si focalizzarono tutte sulla festeggiata.
    In realtà quello che vedi è quasi tutto merito di Justin e Vanilla, io ho pensato più che altro al palco. avevo poi replicato al mio Corvo preferito, stretta nel suo abbraccio e riscaldata dalla sincera ammirazione nel suo sguardo, nonostante la sottile patina di neve che scricchiolava sotto i nostri piedi. Pensi davvero che riusciresti a zittirmi, Randy? Potrei anche sfidarti... lo avevo provocato con un'ironica luce maliziosa che guizzava negli occhi nocciola, distendendomi le labbra in un sorrisetto divertito.
    Dannato yankee, con quella storia di avere l'esclusiva l'uno sull'altra mi stava trasformando in una creatura solitaria quasi quanto lo era lui, instillando nel profondo dei miei desideri quello di sparire con lui dove nessuno avrebbe potuto trovarci, lontani da qualsiasi altra forma di vita... Una cosa molto da Lawrence Randall, ma niente affatto da Annie Ross.
    In quel momento, però, aveva prevalso la mia indole da festaiola incallita - del resto eravamo lì per Feyre e non c'era niente che bramassi di più che celebrarla - ed era a lei che mi ero dedicata, unendomi agli applausi dopo il brindisi di Vanilla.
    Visto, Justin? Questo è esattamente uno dei motivi. avevo sorriso al piccolo Tasso, quando Lawrence prese le sue difese con un tono vagamente minaccioso sotto tutta la sua calma apparente, rivolgendosi ad Egan.
    Meglio che la guastafeste vada a cantare, prima che le canti a te, Baskerville. avevo lasciato Egan agli altri, felice di avergli rovinato il divertimento, se questo consisteva nel prendere di mira Juss davanti a tutti.
    Poi ero salita sul palco, sperando che la musica avrebbe allentato definitivamente la tensione, e avevo lanciato ad Hunter un sorriso raggiante, quando aveva spronato Feyre a raggiungermi.
    Chissà se aveva una vaga idea di cosa potesse significare per me condividere la mia musica con qualcuno che amavo, tesserne insieme gli accordi sotto quella volta stellata ricostruita ad arte, con le luci delle lanterne che si riflettevano sulla neve e creavano giochi luminosi che non avevo avuto neanche ai concerti più affollati. La Corvonero era una pianista davvero eccezionale, era riuscita a venirmi dietro dopo pochi accordi e, tra di noi, si era instaurata una sinergia che con tanti professionisti non raggiungevo nemmeno dopo settimane di prove. Non fu quello, però, a gonfiarmi il cuore di una commozione mai provata prima: furono gli occhi della strega resi umidi dalla stessa gioia, la complicità che andava oltre una bella performance e ci rendeva ancora più unite. Diavolo, neanche nei miei sogni più arditi, prima di venire a Hogwarts, avevo mai osato immaginare tanto.
    Beh, se vuoi reidratarti l'alcool è proprio là. Ti voglio bene, amica mia le sorrisi prima di tornare giù dal palco, tra le braccia del mio Corvo in cui mi rannicchiai per qualche momento, le gambe che tremavano come non era mai capitato prima, a nessun concerto.
    E così il tenebroso Lawrence Randall è un fan di Sunshine & Moonlight... Attento, Corvo, o finirà che tutti vedranno il tuo cuore tenero. Magari ci farai ascoltare qualcosa anche tu, mh? Basta che tu ingrandisca la chitarra che ti piace di più. gli posai un rapido, dolce bacio all'angolo delle labbra e non potei fare a meno di scoppiare a ridere, quando fece il suo ingresso nella radura un Serpeverde decisamente bizzarro.
    Questo è già ubriaco

    Le parole di Hunter spazzarono via definitivamente la nube che aveva offuscato per un attimo la mia allegria, facendomi pensare a quanto sarebbe stato grandioso, poter ascoltare un duetto di chitarre tra Lawrence e André.
    Ad ogni modo, adesso la mia attenzione era tutta per l'unico e inimitabile Magh'ra dallo strano accento, che salutai con lo stesso entusiasmo.
    Ehi, benvenuto! Io sono Annie e palco è lì, se vuoi suonare qualcosa, accomodati pure! accennai alla pedana illuminata ed incorniciata dagli alberi innevati, dalla quale gli strumenti incantati continuavano a suonare da soli ogni tipo di melodia di sottofondo, prima che Justin catturasse per un momento la nostra attenzione, lasciando in sospeso la domanda di Feyre sul nome del nuovo arrivato... Che per inciso, non avevo capito nemmeno io.
    Ma che diavolo..? Ehi, calma, nessuno lo ha obbligato a mettersi il braccialetto e nemmeno a scolarsi quel bicchiere di punch come se fosse acqua fresca, quindi non dare la colpa a me! risposi a Lawrence e cercai istintivamente con lo sguardo Feyre e, subito dopo, Vanilla, domandandole implicitamente se avremmo dovuto seguirla quando lei si allontanò.
    Conoscendola, probabilmente era andata a prendere a pugni qualche albero pur di non far riservare lo stesso trattamento al cucciolo di Tosca che, sembrava evidente, non riusciva a reggere neanche uno shottino.
    Uh? riuscii a replicare alle parole di Lawrence, che si diresse verso la festeggiata al pianoforte così rapidamente da non darmi neanche il tempo di ricambiare il suo bacio fugace.
    Forse, mi dissi, avrebbe preso la chitarra e sarebbe toccato a lui duettare con Feyre, seguendola su quella melodia dolcissima che non avevo mai udito prima. Invece la prese per mano e la trascinò a ballare, mentre i tasti continuavano a suonare in loop da soli l'ultima sequenza digitata, così che la musica non si interrompesse.
    Uuuuuhhh!!! riuscii ad esultare battendo le mani, determinata a tenermi dentro il groppo che mi era salito in gola. Non avevo mai ballato con Lawrence, nemmeno una volta.
    Beh, se non altro adesso Feyre si sarebbe finalmente convinta di essere importante per il Corvonero quanto lui lo era per lei, visto che si comportava da asociale scorbutico per tre quarti del tempo ma poi, di punto in bianco, sapeva lasciare tutti senza parole in quel modo, con gesti gentili del tutto inaspettati... E proprio per questo estremamente carichi di significato.
    Ehi, voi due, che aspettate ad unirvi alle danze?
    Con esagerata allegria, mi avvicinai ad Hunter e Vanilla e presi ad entrambi le mani, conducendoli nello spiazzo di sottobosco completamente sgombro da tavoli e quant'altro, la pista da ballo perfetta in un contesto come quello. E Lawrence aveva approfittato dell'atmosfera da sogno per dividerla con Feyre invece che con me, questa era la realtà. Tengo più alla libertà che al possesso, gli avevo detto la notte in cui la nostra storia aveva preso il via come si deve... Non mi sarei rimangiata la parola, ma cavolo se bruciava, che lui avesse scelto la mia amica, una persona alla quale tenevo talmente tanto da non potermi neanche infuriare. Quanto a Lawrence, invece, era così raro che compisse un gesto spontaneo e luminoso come quello, che sarei stata una vera idiota se glielo avessi fatto pesare.
    A differenza di Feyre, io non ero abituata ad incupirmi, tanto meno nel bel mezzo di un party. The show must go on si diceva, no? Mi era sempre bastato solo questo, stamparmi in faccia il sorriso di Sunshine, quello che indossavo come un costume di scena, e nascondere a chicchessia le mie fragilità, proprio come avevo detto a Friday qualche giorno fa.
    Mi mancava, quella testolina riccioluta, nonostante sapessi che non sarebbe venuto; adesso più che mai, avrei davvero preferito dividere la solitudine assieme a lui, con gli occhi arrossati per l'ennesima nube di fumo per via della sua sigaretta accesa, a dirci che non era necessario doversi divertire per forza per stare bene insieme.
    Invece ingoiai quel pensiero assieme ad un altro bicchierino di punch incantato con la perfetta Pozione Pepata di Feyre, che mi portò a sfilarmi il maglione un attimo dopo, mentre portavo altri due contenitori alcolici verso gli ultimi arrivati, Magh'ra e Sibylla.
    Vi siete persi il brindisi iniziale, ragazzi... Se bevete un po' di questo, vi riscaldate che è una meraviglia!


    Interagito a più riprese con Lawrence e Feyre, rapidamente con Egan e mi sono presentata a Magh'ra.
    Durante il ballo tra Law e Fey ho trascinato sulla "pista" anche Hunter e Vanilla, dopodiché ho offerto da bere a Magh'ra e Syb.
    Citato Friday, anche se nella role non c'è :P
     
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    Stava andando tutto bene, tutto secondi piani. Feyre sembrava felice, divertita e ancora stupita per la sorpresa che tutti insieme eravamo riusciti ad organizzarle, il problema forse evidente solo ai miei occhi era che sotto sotto quell’aria festaiola, vi erano tantissimi punti interrogativi non risolti. Mi limitai per un po’ a fissare i presenti ognuno intento a modo suo a divertirsi, l’acool mi aveva resa serena e questo bastava per ora. Cinsi la vita di Hunter con il braccio, il suo odore era confortante, poggiai il capo sulla spalla e per un po’ tutto scomparve, almeno fin quando il piccolo tasso invito Fannie a danzare. Come svegliata di soprassalto aguzzai la vita mettendoci più attenzione questa volta, la reazione che aspettavo non tardò ad arrivare, la ragazza accettò e non riuscì ad evitare di ammettere quando in effetti quei due sembrassero ben assortiti insieme. “Guarda là” accennai ad Hunter, a quanto pare Juss non aveva poi così bisogno dei suoi consigli in fatto d’amore, riusciva splendidamente a cavarsela da solo e quando Fey fuggì via palesemente innervosita dalla cosa sollevai le spalle. “Non può avercela con loro” sussurrai al ragazzo stando ben attenta a non farmi sentire da nessun altro.. Feyre aveva intrattenuto diverse conoscenze nell’ultimo periodo, liberissima di viversi la vita come meglio preferiva, era una ragazza sensuale, vivace, un anima libera, ciò però che a mio avviso non era suo diritto era appunto rimanerci male se Juss continuava la sua vita. Mossi un passo verso di lei ma prima che potessi tirarle le orecchie tornò furiosa al pianoforte cimentandosi in una melodrammatica melodia, affascinante ma anche molto triste. Come nei più contorti film d’amore, Law la raggiunse e poco dopo iniziarono a ballare, scioccata e senza parole furtivamente sbirciai Annie, come poteva accettare una cosa del genere? In un certo senso l’ammiravo, io non lo avrei mai permesso e non perché Hunter non aveva il diritto di ballare con altre ragazze, semplicemente Law e Fey avevano avuto un qualcosa durante l’estate, un qualcosa che comunque ancora c’era se pur platonico. Tutto troppo strano, decisamente strano. “Quella ragazza mi farà impazzire, lo sapevi che sono stati insieme?” dissi al ragazzo, “e non solo.. ma lasciamo stare, ti racconto dopo”. Interruppi la confessione riguardante un certo Korko detto Porko perché Annie evidentemente su di giri ci tirò nella pista da ballo e come se nulla fosse mi limitai a sorriderle. Abbracciata al corpo caldo di Hunter non riuscivo a non pensare però alla mia amica, doveva essere per lei un compleanno dolce amaro, non sempre i desideri erano giusti e nel suo caso forse l’amore che provava per Juss prima o poi le sarebbe costato diverse rinunce. Anzi, riflettendoci meglio se i suoi sentimenti adesso erano più chiari non doveva più permettersi scappatelle, lottare per quel sentimento era forse il modo più giusto per rispettare se stessa e Juss. Avrei voluto abbracciarla, pensai a Korko e al fatto che forse si stava approfittando di lei, a Law che in un certo senso un po’ l’aveva usata, Feyre doveva smettere di dar retta agli stronzi. Strinsi di più Hunter un po’ colma di risentimento “noi siamo fortunati” gli sussurrai adesso scontrandomi con i suoi meravigliosi occhi “non abbiamo mai avuto dubbi o rivali, ci siamo solo noi” poggiai il capo sul su petto godendo ancora della serenità che solo lui riusciva a regalarmi. Ero fortunata, adesso lo avevo capito. “Ti amo Hunter” glielo dicevo spesso ma forse mai come questa volta lo sentì crescere nel cuore, gli presi una mano e senza dire nulla lo tirai via dalla pista da ballo, avevo bisogno di un momento solo nostro. “Ti va se facciamo un giro? Vorrei farti vedere una cosa..” accesi la sua curiosità con uno sguardo malizioso.

    Vanilla osserva TUTTI, non ha apprezzato la crisi di Fey ma decide di non intervenire, segue Annie sulla pista da ballo ma poi si secca presa dal sexy Lattughino e propone al bel giovanotto una pomiciata nella foresta
     
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    Ok forse quella festa non era così male. Tutti si stavano divertendo, pure i due corvi musoni ridevano e scherzavano, un successo che non avevo previsto. Meglio così; Vì e Annie avevano faticato tanto e giustamente ne godevano i frutti.
    Passai un braccio intorno alle spalle della mia serpentella, bevendo un po’ di quella pozione pepata
    <Mh?> seguii il suo sguardo, alzando un sopracciglio <Ma pensa te> commentai, osservando quello che succedeva in conseguenza a quel gesto
    <Può e penso che il nano si pentirà di questo> ridacchiai, spostando gli occhi su Randall e la Starfoll intenti a ballare, trovando poi Annie poco più là.
    Cosa potevo dire? Annie era amica mia, ma vedere quella situazione era snervante <Definisci stati insieme, perché può significare molte cose> continuai a guardarli, scuotendo poi leggermente la testa.
    <Sai qual è il problema di fondo? Sono quattro scemi> le dissi, ignorando il pettegolezzo rimasto sospeso
    <Justin ha paura che Feyre si vergogni di lui, quindi è bloccato e non riesce a farsi avanti per chiederle di essere qualcosa che fondamentalmente sono già. Feyre è una maschera di perfezione sotto la quale si nasconde un’insicurezza paurosa e ha paura di non essere all’altezza di nessuno> indicai con il mento l’altra bionda <Annie non sa gestire le sue emozioni, per questo ha sempre su quel sorriso smagliante, ma dietro nasconde una fragilità incredibile e Lawrence è talmente incazzato col mondo da non vedere che è circondato da persone che lo stimano e che lo ritengono importante> finii di bere tornado all’analisi, come un vero professionista del mestiere
    <Feyre e Lawrence sono amici. Potrebbero essere, oggettivamente, una bella coppia, ma solo esternamente. Due caratteri troppo simili per funzionare, hanno bisogno di due contrapposti: Annie e Justin sono perfetti. Anche se Fey e Annie sono più coppia di tutti loro messi assieme>
    Sorrisi alla bionda in questione, lasciandomi trascinare sulla pista da ballo, portandola però verso i confini
    <Non ho avuto nemmeno molta scelta, hai deciso tutto tu> scherzai, accarezzandole distrattamente la schiena, continuando ad osservare cosa succedeva però in modo meno interessato. Si eravamo fortunati, in mezzo al melodramma adolescenziale sembravamo l’unica coppia con un po’ di testa sulle spalle <Ti amo anch’io principessa> non ero un grande oratore, sopratutto sulle questioni di cuore, ma ero certo che Vì sapesse che ero sincero e che il mio amore per lei era grande.
    Vanilla era una sorpresa continua e piegai la testa <Si? Non vedo l’ora di vedere> le risposi con tono malizioso mentre ci inoltravamo nel bosco. Almeno noi ci saremmo divertiti sicuramente

     
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    Diamine, se mi gira la testa!
    Potrei vomitare da un momento all'altro e probabilmente scoppierei a ridere l'attimo dopo, senza curarmi di aver imbrattato con il mio schifo la giacca della Corva dalla chioma ramata.
    Incredibilmente, Fannie è stata al gioco e ha accettato di concedermi il ballo in cui l'ho trascinata con il sorriso ebete di chi non è completamente in sé, sollevando un braccio per condurla in una giravolta nella quale finiamo per intrecciarci. Le volte che ho rischiato di pestarle un piede o di scivolare sul terreno umido ho anche smesso di contarle, ma nonostante questo mi sto divertendo e continuo a ridacchiare ad ogni sfoggio della mia imbranataggine.
    Grazie per avermi fatto da cavia, adeffho se ha finito di suonare vediamo cosa succede con la fefhteggiata!
    La vedo marciare a passo di carica verso la piccola pedana che funge da palco scenico - ma quando era scesa? - e dirigersi senza guardare in faccia nessuno verso il pianoforte incantato, dove si siede ed inizia ad accarezzare i tasti con le dita.
    La riconosco all'istante, quella canzone.
    Il cielo notturno tempestato di stelle, che siano reali o dipinte come quelle trasfigurate per questa festa, sembra essere la perfetta scenografia per ogni tappa della nostra stramba storia, sfrecciano nel cosmo come pagine di un romanzo non convenzionale, visti gli improbabili protagonisti che siamo noi due. Eppure, il buio ha sempre celato ogni imperfezione e ci ha uniti sotto la benedizione degli astri benevoli, permettendoci di riscriverli, incidendo i nostri nomi tra quelli di milioni di altre coppie molto più perfette e definite di noi due. Ad ogni modo la nostra stella, a prescindere da ciò che ne sarà di noi, continuerà a vagare nell'universo per migliaia di anni luce, visibile a chiunque e luminosa al pari di tutte le altre. Questo io e Feyre lo sapevamo bene, quando abbiamo ballato sulla melodia di Rewrite the stars la scorsa estate, stretti l'uno all'altra e vicini come se non ci fosse nessun altro.
    You know I want youuuuu... It's not secret I try to hiiide intono sguaiatamente mentre impugno la bacchetta come un microfono, inginocchiandomi platealmente tra le foglie secche del sottobosco bagnaticcio.
    Adesso Feyre verrà da me e balleremo di nuovo, mi impegnerò a non vomitare e sarà bellissimo.
    Invece, dal nulla e chissà come, piomba come un avvoltoio alle spalle della Prefetta lo spilungone Capitan America in persona, tendendo la sua mano da campione per farla ballare al posto mio. Sulla nostra canzone!
    Ehi... protesto rialzandomi goffamente in piedi, avanzando di un passo e indietreggiando di altri tre a causa di un nuovo capogiro.
    Perché non balli con la tua, di ragaffha?!
    E dire che poco fa gli avevo anche portato un hot dog, a quello stronzo, ma perché non ci si è strozzato?!
    Si era anche messo a fare il simpatico, per la miseria! Ammesso che abbia delle qualità nascoste, come dice Annie, devono essere davvero sepolte molto in profondità.
    Ok, questo è davvero troppo e la mia bacchetta arriverà dove non riesco ad arrivare io con le mie gambe.
    Probabilmente, se non avessi già stretto tra le dita il mio magico legno di corniolo, non mi sarebbe neanche venuto in mente... Adesso, tuttavia, complice lo stordimento dovuto all'alcool a cui non sono affatto abituato, mi sembra la conseguenza più ovvia ed immediata.
    Beccati quefhto, fhpilungone! Tarantallegra!
    L'incantesimo parte con una scintilla dorata, accompagnato dal solito peto emesso dalla mia bacchetta, rapido e ben assestato verso le gambe di Lawrence.
     
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    L’alcool mischiato alla pozione e ai bracciali era un brutto connubio. Si sentiva a tratti euforica e a tratti triste. Poteva comunque andare peggio, molto probabilmente il giorno dopo sarebbe stata malissimo e avrebbe vomitato pure l’anima, ma era comunque un bel modo di festeggiare il compleanno.
    Continuò a suonare, notando con la coda dell’occhio l’avvicinarsi di Lawrence -Ho come la sensazione di un deja-vu, tu no?- scherzò, senza distogliere lo sguardo dalla tastiera, ricordandogli la sera che aveva dato il via a quella loro strana amicizia. Voltò leggermente la testa quando prese la sua mano, strappandola dai tasti e tirandola via dolcemente dalla sua fortezza fatta di musica -Un ballo? E io che pensavo mi regalassi qualcosa di più costoso- forse il suo tono risultava fin troppo sorpreso e ironico mentre scherzava sul regalo, ma lo seguì accondiscendente, ridendo piano alle sue parole -Oh sia mai che tu diventi un po’ più gentile e socievole- lo canzonò, poggiando le mani sulle sue spalle, seguendolo in quello strano volteggio
    Sorrise divertita -Si è vero, ma sei il mio stronzo preferito- confermò le sue parole -Non lo so, sicuramente vivrei più tranquilla, ma sarebbe come vivere senza un pezzo della mia solitudine- quella che, condividevano e accettavano, senza pregiudizi, uno quella dell’altro. Poggiò la guancia sul suo petto, un gesto istintivo ma non romantico. In lui aveva trovato qualcosa di confortante; erano andati oltre i classici legami d’amicizia, forse complice anche la chimica che c’era stata, era un qualcosa di talmente strano che non sapeva spiegarlo nemmeno lei. Si ritrovava in quel ragazzo perennemente arrabbiato e sfuggente, e per questo non aveva faticato ad accettarlo nel suo mondo, volendogli bene fin da subito. Tolse la guancia dal suo petto per cercare il suo sguardo color cioccolato caldo
    -Sicuramente è la pozione e il bracciale a farmi parlare ma…. ti voglio bene Lawrence. Grazie per esserci stato… e grazie per avermi trascinata qui- lanciò uno sguardo al suo polso, divertita che il bracciale avesse quell’effetto su di lui ma notò che non lo aveva. Sbattè le ciglia sorpresa -Non porti il bracciale… stai facendo questo da “sobrio”… allora forse non mi hai usata solo per avvicinarti ad Annie e un po’ di bene me lo vuoi- lo abbracciò di slancio, alzandosi sulle punte per piazzargli un bacio sulla guancia -E la tua amicizia è l’unico regalo che voglio Americano, anche se molto probabilmente impazzirò prima del tempo, divorata dal mio potere e non ne avrò memoria- trillò con nonchalance, evidentemente il braccialetto le toglieva ogni filtro pensiero/parola. O forse era solo il senso di leggerezza lasciato dalla vodka bevuta a stomaco vuoto
Si voltò verso gli altri e vide Vanilla e Hunter fuggire via e si mise a ridacchiare -Almeno loro si divertiranno per bene- disse, tornando a guardare il corvo, sentendosi sempre più leggera.
    -Dovresti andare da Annie- gli disse -Non voglio alimentare pensieri strani in quella sua bella testolina- si portò l’indice alla tempia, picchiettandocelo sopra. Poteva comprenderla, anche lei aveva reagito malissimo nel vedere Juss con la sua compagna di stanza e conoscendo Annie in quel momento si stava divorando internamente
    -Puoi ampliare il ballo anche a lei- gli suggerì con un sorriso complice, spostandosi un po’ per posare gli occhi su un Justin inginocchiato che cantava stonatamente una strofa della loro canzone, per poi alzarsi e barcollare fino a loro, fallendo diverse volte. Non sapeva se ridere o trovarlo tenero, nel caso era tutto molto tragicomico
    -Io invece cercherò di non staccargli la testa- brontolò, inarcando poi un sopracciglio alle parole successive

    “Perché non balli con la tua, di ragaffha?!”

    Da che pulpito! -Proprio tu! Non hai volteggiato finora con l“ti ho sempre trovato molto carina” Fannie?!- gli fece il verso, stizzita. Sapeva perfettamente che stava ingigantendo tutto e che Law non aveva bisogno di lei per gestire la situazione, ma proprio perché lo conosceva sapeva quanto potesse essere pungente e senza filtri. Voleva provare a sedare la cosa con Juss senza che l’Americano gli staccasse la testa
    -Ne riparleremo quando sarai più lucido- un secondo dopo un Tarantallegra colpiva entrambi. Forse lei era stata solo un effetto collaterale… o almeno lo sperò, perché al contrario, l’avrebbe appeso per i ricci da qualche parte
    Un attimo dopo si ritrovò a ballare come una cavalletta impazzita, urtando anche un Lawrence altrettanto ballerino e molto incazzato. Che scena umiliante
    Cercò di afferrare la sua bacchetta, riuscendoci tra un movimento di braccia e l’altro, sentendo dentro di lei una crisi nevrotica prendere sempre più piede
    -Finite incantatem!- castò su entrambi, fermandosi e guardando malissimo il tasso -Ti do il tempo per scappare, poi lo lascerò fare se vuole pestarti- gli disse, anche lei aveva la lucidità compromessa dalla vodka scolata poco prima. Law non aveva colpe, aveva solo cercato di tirarle su il morale -Era il suo regalo di compleanno!- sbottò ancora, sentendosi improvvisamente pesante e un senso di nausea la travolse. lo sballottamento della tarantella magica era stata il colpo di grazia
    Promemoria: bere sempre a stomaco pieno, un cupcake non basta per la vodka che si vuol buttar giù.
    Ed ecco anche perché non voleva festeggiare: qualcosa finiva sempre in tragedia quando lei era nei paraggi.
    Nemmeno avevano mangiato la torta che era già scoppiato il dramma
    -Tanti auguri a me- disse teatralmente, portando una mano alla bocca e imboccando la strada per la foresta, doveva rimettere al più presto
     
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    Annuisco, mentre una linea accattivante distende le mie labbra.
    Le lunghe dita della Corvonero che correvano leggiadre sulla tastiera, avevano attratto la mia attenzione sin da subito in quella serata dai risvolti imprevisti e forse ne avevano sancito la prosecuzione. Nemmeno io avrei potuto immaginare un finale altrettanto scontato, in virtù dei pensieri lesivi in cui mi dibattevo. Auspicavo la solitudine, unica compagna che non mi poneva alcun quesito ed invece mi ero impigliato nella tela delle domande di Fey, mentre la musica vibrava sotto i suoi gesti veloci ed eleganti. Avrebbe potuto essere solo quello, una scopata indolore come tante altre, complice una volta tempestata di stalle. E invece avevo trovato in lei qualcosa di molto più unico e raro. Una confidente, un confessionale, un alter ego in cui trasporre me stesso. Difficile spiegarlo a chi vede in me l'opportunista, quello pronto a cogliere una debolezza e ad usarla a mio vantaggio. Riduttivo eleggerla ad amica, la Starfoll è un riflesso della mia anima più oscura a cui ho imparato a voler bene. Un affetto senza altre connotazioni, quello che non riesco a provare per me stesso. Lei è fantastica, bellissima, ma non sprecherei questo patrimonio per portarmela a letto.
    Diamogli altri argomenti per chiacchierare su di me Quelle stesse dita, racchiuse nelle mie, si lasciano condurre verso il luogo eletto a pista da ballo, dove uno sprovveduto ragazzino ha appena incrinato il suo incredibile rapporto con la Regina della festa. Mi auguro che la nostra entrata lo risvegli dalla sua letargia colpevole. Feyre merita un trattamento meno sciatto, nonostante si sia invaghita di qualcuno che non ha gli strumenti per comprenderlo.
    Sono sicuramente altrettanto fortunato. A pochi passi, il mio sguardo ha sempre cercato quello della bionda che mi ha permesso di varcare la soglia del suo mondo inondato di luce. Annie non ha realizzato subito le mie intenzioni. L' ho capito da quel suo sorriso incerto e io ho cercato di inviarle un messaggio.
    Guarda cosa mi tocca fare per la tua amica del cuore. Sto ballando, dannazione.
    Sei un'ingrata, Starfoll. Non lo farei per nessuno e ho lasciato Annie da sola per non farti perdere nella foresta. Ti avrei avuta sulla coscienza. Volteggio senza grande convinzione. Sono decisamente legnoso in materia, ma ciò che ammette vale qualunque sacrificio. Ah non credere di cavartela cosi Tento un maldestro casquè e prima di sollevarla le sorrido con un ghigno divertito prima o poi troverò un modo per farmi restituire il favore. E a proposito, ti voglio bene anche io, senza alcun influsso magico.
    Sarei anche alla fine della mia pessima esibizione, tuttavia devo essermi perso qualcosa nel frattempo, perchè il nano riccioluto avanza intrepido, bacchetta alla mano, verso di noi. Sollevo un sopracciglio, incredulo. Benchè lo scopo di tutta questa pochade sia quella di scatenare una sua reazione, non mi sarei mai aspettato che osasse farlo in modo così plateale.
    Quindi? Rido del tutto ignaro delle sue intenzioni. Non ho alcuna voglia di perdere tempo con lui, quando ho una magnifica ragazza che mi ha aspettato sin troppo a lungo.
    Invece la sua bacchetta volteggia con un rumoroso peto e le mie gambe si animano di vita propria. Sono forse più allibito che incazzato per il momento, ma nel vano tentativo di recuperare il mio legno, una rabbia inconsulta prende decisamente il sopravvento. Fortunatamente Fey riesce a sottrarci entrambi dall'imbarazzo di quella danza involontaria e la tentazione di restituire l'offesa con lo stesso metodo, diventa esageratamente impellente. Probabilmente però lo schianterei e sarebbe davvero troppo poco.
    Avanzo a lunghe falcate verso di lui e lo colpisco con un pugno diretto alla guancia. La bacchetta compie un arco perfetto sopra la sua testa prima di appuntarsi, come una freccia, al centro della torta, mentre il suo corpo si accascia in direzione opposta, sobbalzando scompostamente.
    Vuoi fare il duro con me, eh gnomo ringhio nel prenderlo per la collottola e sollevargli un po' la testa se non reggi l'alcool forse dovresti limitarti alle caramelle, bamboccio. Non so cosa ci trovi lei in te, ma ti suggerisco di corrergli dietro o ti prendo a calci fino a quando non la raggiungerai Lo lascio andare e indietreggio, continuando a guardarlo in cagnesco. Credo che possa bastare, anche perchè lo spirito della festa si è notevolmente sgonfiato. A quel punto gli volto le spalle per raggiungere Annie.
    Scusami piccola, per tutto. Probabilmente ce l'avrà con me per aver mandato all'aria tutti i suoi sforzi nel rendere memorabile questo compleanno e non oso quasi toccarla nel presagio che possa rifiutarmi. ma ho sempre questo bisogno urgente di rubarti un bacio Un bacio vero, di quelli sicuri, senza fretta o leggeri sfioramenti, con i palmi sulle sue guance e la speranza che abbia voglia di ricambiarlo.



    Edited by Lawrence Randall - 14/4/2024, 14:15
     
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    Il filo della giovinezza di Regan O'Toole si era evidentemente spezzato il giorno in cui, sadicamente, aveva acconsentito ad occuparsi della punizione di Marsilda, Karen e Daisy, durante la quale le aveva coinvolte in una traumatica gita a pesca di Avvincini con la diarrea. A far venire un potente attacco di dissenteria a loro, però, era indubbiamente stata la predica che, a più riprese, l'ex Caposcuola di Corvonero si era sentito di impartire a tutte e tre. Voleva comportarsi come un fratello maggiore, invece era stato il classico adulto rompicoglioni e la voce si era probabilmente sparsa.
    Poco contava che, durante l'estate, l'Irlandese avesse accolto nel suo villaggio la strega che proprio quel giorno compiva diciassette anni, entrando così nel mondo dei "grandi"... Anche con lei, solo perché non gli era andata giù di essere stato gabbato con una firma falsa per fare un piercing, alla fine si era incupito e guadagnato l'immeritato nomignolo di Grumpy Regan. Damnù, neanche il vecchio Corky era appellato così, eppure lui era un pluricentenario che si lamentava di qualsiasi cosa da ben prima che gli sbiancassero i capelli.
    Possibile che il mago apparisse così terribile, agli occhi degli adolescenti? Insomma, ormai anche sua figlia stava entrando in quell'odiosa età e lui si era sempre intimamente vantato di essere il papà figo, quello che aveva meno di trent'anni e stendeva con un occhiolino tutte le mamme. Ecco, Regan O'Toole era sempre stato un popolare, fin dai tempi della scuola, cos'era adesso quest'inversione di tendenza?
    Forse, dopotutto, anche lui era un narcisista come il suo vecchio, meno plateale nelle sue esternazioni, ma comunque predisposto a ferirsi nell'orgoglio per queste piccolezze.
    Ok, anche sua madre gli diceva che a volte era un vecchio saggio nel corpo di un aitante giovanotto da quando aveva quindici anni, ma a Hogwarts il suo lavoro consisteva nell'occuparsi degli esterni della tenuta e delle creature che la popolavano... Non di bacchettare dei ragazzini o sorvegliarli come un carceriere, quello era compito del Preside e dei professori.
    Invece niente da fare, agli occhi degli studenti gli adulti erano il nemico, a prescindere da quale ruolo ricoprissero. Solo che Reg, davvero, non riusciva proprio a comprendere quand'era che fosse passato a quella sponda, si sentiva lo stesso di quando il pubblico del campo di Quidditch ruggiva con boati di approvazione ai suoi colpi di mazza contro i Bolidi, mentre Anastasia sfrecciava a caccia del Boccino D'Oro.
    Invece, a quanto pareva, adesso i giovani apprendisti maghi e streghe che frequentavano la scuola di magia adoravano escogitare modi per fregarlo, Feyre con quella firma falsificata, Lawrence con quella storia dei Doxy.
    Una vera stilettata nel cuore, il fatto che i più stronzi con lui fossero proprio i Corvonero, quei piccoli Giuda ingrati.
    Probabilmente approfittavano del fatto che il magizoologo avesse una palese preferenza per chi vestiva i colori di quella che per lui era stata ben più di una Casata e rappresentava tuttora uno stile di vita, un modo di essere, una filosofia in cui si identificava al cento per cento e di cui andava fiero, nonostante dal suo diploma fosse ormai trascorsa quasi una decade.
    Quel Randall, poi, gli era sembrato proprio un tipo a posto, capace di strappargli una risata d'approvazione quando aveva deciso di liberare un Fwooper incatenato creando un pandemonio. Lo aveva fatto sicuramente nel modo sbagliato, ma Regan aveva apprezzato comunque il tentativo.
    Una stima dissolta nel vento proprio in quella gelida notte stellata di dicembre, quando l'Irlandese si era reso conto che i Doxy nella serra non erano altro che un fastidioso diversivo affinché uno sparuto gruppo di studenti - tra i quali casualmente anche l'Americano e la sua ragazza famosa che piaceva tanto a Gwyn - organizzasse nella Foresta Proibita una festa clandestina. Ciliegina sulla torta, la festa in questione era proprio per Feyre, quella che da quel momento avrebbe potuto firmarsi da sola il consenso a bucare ogni parte del suo corpo senza bisogno di autorizzazioni altrui.
    Ok, era diventato proprio un bacchettone, ma quei ragazzini se la cercavano!
    Non per spaventarla, Prefetta Matviga, ma l'ultima volta che io mi sono imboscato così con una bionda a sedici anni l'ho messa incinta. Senza contare, O'Donogh, che oltre a rischiare di diventare padre rischi anche che qualche folletto della Cornovaglia si diverta ad azzannare i tuoi gioielli, tra quei cespugli. Fuori di lì, tutti e due.
    Il fascio di luce proiettata dalla bacchetta dell'Irlandese centrò in pieno la macchia di vegetazione in mezzo alla quale si erano appartati i due giovani, celando nell'ombra la figura del proprietario che stava a stento trattenendo una risata.
    Regan dovette ammettere che con la Trasfigurazione, in quella radura, quei piccoli ribelli erano riusciti a realizzare un piccolo capolavoro, che illuminò i suoi occhi azzurri di sincera meraviglia, mentre fece il suo ingresso nell'area incantata, pestando con lo scarpone una pozza di...
    Damnù, Feyre... le mani del ragazzo si posarono sulle spalle della piccola discendente di Rowena, pallida in viso e con un'aria decisamente malaticcia, mentre un rivolo di bava le scivolava ancora lungo il mento dopo il getto di vomito che aveva appena buttato fuori. Stai bene? Reggiti a me, dai... Ma quanto hai bevuto?
    Altri tre passi ed entrò nel suo campo uditivo il lamentoso piagnucolio di qualcuno accasciato contro il tronco di un albero, mezzo svenuto e con una guancia rossa e gonfia come una pesca matura.
    L'Americano gli ha dato un pugno, gli disse una Corvonero più piccola, indicando l'infestatore di puffagioli in persona e facendo inarcare un sopracciglio al Guardiacaccia.
    Mettigli un po' di neve nel bicchiere e avvicinagliela alla guancia, poi accompagnatelo in infermeria da Vanya, con due gocce di Dittamo torna come nuovo.
    Continuando a sorreggere Feyre, il Guardiacaccia si avvicinò al giovane Randall e alla sua ragazza, sul viso un'espressione grave di disappunto e delusione.
    Vi sarebbe bastato dirmi la verità e magari vi avrei anche aiutati proteggendo la zona ed evitando che correste rischi inutili. Il fatto che siete stati molto fortunati non significa che qui dentro non vi sarebbe successo niente. Cazzo, ma perché dovete fare sempre di testa vostra? Prendendomi per il culo e facendomi sgobbare come un dannato nelle serre per cinque ore, per giunta. Credo che a volte abbiate davvero voglia di fare la guerra a chi lavora qui solo per il gusto di sentirvi dei fighetti che combattono il sistema. La verità è che ancora non avete capito che, per avere rispetto, dovete imparare a darne.
    Tra l'altro, quando c'era da affrontare un pericolo reale e da combattere una guerra vera come era capitato a Regan e ai suoi compagni quando avevano l'età di quei ragazzini, probabilmente neanche la metà di loro si sarebbe comportata in modo tanto spavaldo.
    Comunque... Non sono qui per rovinare la festa a nessuno, tanto meno a te, Fey. Vi do mezz'ora per mangiare la torta, scartare i regali e sbaraccare, dopodiché tu ti fermi a dormire nel capanno da me, che non sei proprio nelle condizioni di fare tutte quelle scale per tornare su alla torre disse alla Prefetta dai colori bronzo-blu, per poi spostare lo sguardo su Lawrence. E tu... Alla ripresa delle lezioni, dopo le vacanze di Natale, ti presenterai da me per la punizione di cui chiederò al Preside di occuparmi personalmente. Quanto a tutti gli altri... Sarà lui a decidere se e quali provvedimenti prendere. E' il suo lavoro, non il mio. E adesso qualcuno mi porti una fetta di quella torta, magari mi addolcisco ed eviterò anche di fare la spia, ma... E' una bacchetta quella conficcata lì dentro?
     
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    Per un po’ la musica e le risate si affievolirono, Vanilla scostò con la mano un ramo intrecciato e liberò ad entrambi il passaggio, una piccola radura sotto un albero, non erano poi così lontani dal resto della festa ma quell’intimità bastò per riaccendere in lei i normali istinti adolescenziali. Non lasciò al suo fidanzato alcuno scampo, non che forse ne avesse, gli si avvinghiò al collo con decisione, si diede il tempo solo per concedere ad entrambi un dolce sguardo e poi posò le sue labbra sulle sue. Lasciò che la morbidezza delle labbra di Hunter si scagliasse con passione sulle sue, intrecciando il sapore di lei con quello di lui. Non ci volle molto prima che Vanilla perdesse decisamente il controllo sulla propria inibizione, sfiorò il petto del giovane con le dita sottili e senza vergogna sfidò se stessa sollevando l’orlo della maglietta di lui, non era ovviamente la prima volta che lo vedeva senza maglietta ma forse era la prima volta che lo desiderava così tanto. “Scusa fa freddo” si morse un labbro, faceva decisamente più freddo del previsto ma l’alcol e i braccialetti le avevano fatto dimenticare di tutto il resto “ma si al diavolo” ridacchiò lasciandolo libero solo per sfilarsi via il giubbotto in pelle e senza dire altro sfilò via anche la maglietta. Indossava un reggiseno più particolare del solito ma decisamente accattivante, tirò a se il ragazzo decisa a viversi il momento fino in fondo e solo quando la mano di lui raggiunse il suo seno una voce fastidiosa e sottile interruppe quel sogno fantastico. La voce venne seguita da un fascio di luce potente che illuminò il volto di entrambi, Vanilla si coprì frettolosamente con la maglietta “ hey pervertito” urlò senza mezzi termini, la sua intimità era stata bruscamente invasa e come se non bastasse l’uomo in questione l’aveva chiamata per nome. Accecata dalla luce ci mise un po’ a mettere a fuoco, il guardiacaccia in persona era giunto fin lì solo per rompere le palle, sbuffò e frettolosamente si rivestì. Imbarazzata fino al midollo si ricompose, dunque il guadiacaccia alla loro età si era dato parecchio da fare ma per loro sarebbe stato diverso, non erano due sciocchi e sicuramente Hunter sapeva quello che faceva.. Questo pensiero però iniziò a martellarle la mente di immagini sfocate del suo ragazzo avvolto tra le braccia di altre signorine. “Non dire nemmeno una parola” lo rimproverò senza spiegarsi più di tanto, era nera. Arrabbiata con se stessa per non essere riuscita nemmeno questa volta a dargli tutta se stessa.. si strinse nel giubbotto scossa dal freddo e quando tornò nella radura dove la festa aveva avuto luogo fino a quel momento si rese conto che durante la sua assenza la situazione era precipitata. “Ma siete impazziti?” Feyre ubriaca fradicia si reggeva in piedi grazie all’aiuto del guardiacaccia, le fu evidente poi che Juss e Lawrence avevano fatto a pugni in sua assenza. “Sparisco per dieci minuti e vi pendete a cazzotti?” sarebbe tornata sulla questione in un altro momento, Feyre doveva mettere un punto alla questione, tutti questi ragazzi che le ronzavano attorno prima o poi avrebbero fatto più male a lei che a loro stessi. Si ammutolì solo per ascoltare il rimprovero di Regan, non era poi così rigido come la Carter dopo tutto, avevano ancora modo di concludere la festa e lei poteva dare il suo regalo alla sua migliore amica. “Ok basta così, è giunto il momento dei regali. Grazie signor guardiacaccia per questa grandissima opportunità, la prossima volta la inviteremo così potrà vigilare e interrompere qualsiasi intimità privata in anticipo, prima che il danno sia fatto. Comunque, avrei dovuto dartelo prima me ne rendo conto.. Questo è per te Fey, spero possa davvero cambiare la tua vita in meglio” forse un po’ troppo esagerata ma una casa era pur sempre una casa, sfilò dalla giacca la busta contenente il documento che attestava Feyre come proprietaria della casa che le aveva acquistato nel centro di Londra. “Spero ti piaccia. Ti voglio bene” prima di lasciarla l’abbraccio forte lasciandosi sfuggire più di qualche lacrima. Lasciò l'amica solo per rivolgere ad Annie un'occhiata furtiva, le si avvicinò accarezzandole il braccio "Stai bene?" la situazione se pur già chiara per alcuni poteva causare incertezza nel cuore degli interessati. Law aveva avuto fin troppo riguardo per la festeggiata qualsiasi fidanzata ne sarebbe stata ferita.
     
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    Che quella festa fosse un portafortuna? Che finalmente, dopo quasi un anno e i più svariati tentativi, ce l’avremmo fatta a consumare? Foresta, lago, grotta non m’interessa. Il mio pensiero era concentrato tutto sulla bionda disinibita che mi aveva letteralmente catturato. Poco importava se li a due passi c’erano persone più o meno lucide, il mio pensiero era fisso su di lei che mi spogliava.
    <Al diavolo> le dissi di rimando, poggiandole una mano sul fianco sotto la sua maglietta, stringendolo piano, le labbra che si incrociavano e il bacio che si faceva più intenso e bruciava ogni pensiero razionale. Via il giubbotto e la maglietta e io rimasi incantato, come sempre, davanti a quel ben di Dio.
    Ero decisamente fortunato, dannatamente fortunato. Lentamente spostai la mano sulla sua pelle calda, raggiungendo il seno e afferrandolo
    <Sei sicura Vì?> ero comunque un gentiluomo, dovevo chiedere. 
Ma evidentemente non era nemmeno quella la nostra serata. Un fascio di luce illuminò la zona <Ma che cazzo!> urlai infastidito, riparandola con le mani
    Che cazzo ci faceva il guardiacaccia?! Randall non aveva posizionato una trappola per lui?! Le parole dopo fendettero la notte come il suo Lumos 
<Non è colpa nostra se sei stato così scemo da metterla incinta> brontolai, ricomponendomi alla meglio. Niente da fare nemmeno questa volta, porco Merlino. Era ufficiale, odiavo quell’uomo.
    “Non dire nemmeno una parola" e che dovevo dire mai? Sistemai i pantaloni alla meglio, incazzato. E quando vidi Justin per terra sentì veramente la mia pazienza esaurirsi <Siete due coglioni, Randall la prossima volta rifattela con me> lo guardai male, afferrando il tassorosso per un braccio e tirandolo su
    <Avanti vieni con me> lo trascinai nel folto della foresta
    <Che diavolo hai combinato?! Ti lascio solo dieci cazzo di minuti e ti fai prendere a pugni?> lo scrollai, prendendo una decisione <Da domani iniziamo ad allenarci insieme e penseremo pure all’autodifesa. E dopo questo, mi ringrazierai> conclusi, dandogli un pugno nello stomaco e facendolo rimettere <Vedrai che starei meglio> gli diedi una pacca sulla schiena, aspettando che si liberasse
    <Ok andiamo a bere un po’ d’acqua e potrai dare il regalo a quell’ingrata della tua ragazza> gli dissi quando si ritirò su, tossicchiando e sputacchiando
    Tornammo giusto in tempo per sentire la ramanzina di Regan, cosa di cui non mi fregava assolutamente nulla, quindi mollai tutti li per andare a prendere da bere al ragazzino. Tornai con un bicchiere mentre Vanilla dava la busta a Feyre e si stritolavano in un abbraccio
    <Ti sei ripreso, muovi il culo e vai da lei> gli diedi una spintarella, andando da Vì e Annie, incrociando le braccia e guardando la mia concasata <Se vuoi lo prendo a pugni e te lo tengo lontano> le proposi, indicando Law e voltandomi ad osservare la scena <Di chi è la bacchetta nella torta?> chiesi, notandola solo in quel momento

     
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    Grifondoro
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    Di colpo, era come essere tornata indietro di sei mesi, alla lezione di Difesa Contro le Arti Oscure nella Stanza delle Necessità.
    Da una parte Lawrence e Feyre, anime speculari che, tra le pieghe ombrose della loro oscurità, si trovavano senza alcuno sforzo; dall'altra io, con una personalità talmente accecante da non riuscire neanche a rendere sopportabile la mia stessa vista troppo a lungo.
    Non avevo bisogno di un disegnino per questo, non ero deficiente fino a quel punto, era lampante. Del resto, anche Karen aveva lasciato la stanza che condividevamo senza dirmi nemmeno una parola, se ne era andata e basta... E io non l'avevo più cercata, stavolta il messaggio di non voler avere niente a che fare con me era arrivato forte e chiaro e io, dopotutto, sarei vissuta bene anche senza di lei.
    Ma non senza Lawrence e, dovevo ammetterlo, il comportamento della Kavanaugh aveva inserito una sorta di filtro attraverso il quale percepire tutte le mie esperienze e le mie azioni con occhi completamente diversi; probabilmente mi sarebbe passata entro qualche giorno, ma al momento la mia coscienza era ancora in discussione con se stessa e la bruciante sensazione di essere un incomodo non necessario proprio lì... In agguato.
    Anzi, per la verità mi era già balzata addosso e mi stava divorando dall'interno senza che neanche me ne fossi accorta.
    Lo fece nell'esatto istante in cui mi resi conto di come Law e Feyre si guardavano, della complicità con cui si avvicinavano l'uno all'altra senza provare alcun fastidio, senza mantenere alcuna distanza. Quel ballo era un gioco tutto loro ed io, semplicemente, non ne facevo parte. Non aveva nessuna importanza che Lawrence avesse razionalmente scelto me, ciò che si stava palesando di fronte al mio sguardo non aveva niente di razionale e diceva molto più di tante parole. Probabilmente neanche le mie percezioni avevano alcunché di razionale, ma non potevo cambiare come mi sentivo: schifosamente di troppo, sebbene Lawrence continuasse a lanciarmi occhiate ammiccanti per continuare a negare l'evidenza perfino a se stesso. Aveva commesso un errore, quella sera di settembre... Ero io quell'errore e diavolo, non avrei reso tutto più difficile impedendogli di cancellarmi. Del resto, la sua felicità e quella della mia migliore amica contavano più di tutto, indubbiamente più della mia, comunque compromessa nell'esatto istante in cui mi ero domandata "cosa diavolo ci faccio, con lui, se quella giusta non sono io?".
    Indossai un altro braccialetto incantato lasciato incustodito da qualcuno sul tavolo degli alcolici, sospirando un attimo dopo, mentre un sorriso trasognato mi distendeva le labbra cremisi, seppellendo la mia angoscia un po' più in profondità.
    Guarda, Justin le sta prendendo... ridacchiai con la persona in piedi accanto a me, un attimo prima di accorgermi che si trattava solo di un albero.
    Era stato Lawrence a mollargli un pugno in pieno viso, dando la priorità a dare una lezione ad un ragazzino innamorato e ubriaco marcio piuttosto che a me, dopo essere stata piantata su due piedi perché "doveva fare qualcosa" per non rovinare il compleanno a Feyre. Chissà se stendere Justin faceva parte del pacchetto... Di sicuro la Corvonero con la pelle di lattiginosa luna ne aveva abbastanza e non si stava neanche sforzando di nasconderlo, visto che al momento stava vomitando.
    Era un disastro in piena regola e, con la testa che girava, cercai con lo sguardo Vanilla e Hunter, senza trovarli da nessuna parte.
    Feci quindi per raggiungere Feyre, ma Lawrence mi raggiunse come se si fosse allontanato giusto il tempo di svuotare la vescica e mi prese il viso tra le mani in quel modo che adoravo, togliendomi di fatto qualsiasi possibilità di replica con un bacio.
    Bene... lo guardai vacua, preda della leggerezza con cui mi ero volutamente ammanettata indossando ben due braccialetti, sulle labbra un vacuo sorriso. Adesso che te lo sei preso, sei libero di tornare da chi preferisci, fino al prossimo furto.
    Glielo dissi fin troppo serenamente, sebbene la patina lucida sulle mie iridi color caramello fuso non mentissero.
    Non feci in tempo ad oltrepassare Law, che dal buio sopraggiunsero le voci alte ed irritate di Hunter e Vanilla, seguiti dal Guardiacaccia, che si era fermato accanto a Feyre per aiutarla a riprendersi.
    Ma che diavolo ci faceva qui?! Possibile che si fosse già liberato del diversivo che avevamo piazzato per lui nelle serre? In effetti non mi rendevo conto di quanto tempo fosse effettivamente trascorso, ma erano tutti molto agitati.
    C'era chi alzava la voce con Justin, chi con Lawrence, chi, come Hunter, se la stava prendendo con entrambi... E poi c'era l'Irlandese, bello e gentile come un principe azzurro, ma al contempo bravissimo a farci sentire tutti delle merde.
    Io, per lo meno, mi ci sentivo parecchio e per una lunga serie di motivi, nonostante continuassi a guardare tutti come se stessi fluttuando su una nuvola di zucchero filato rosa.
    Dovresti mettere in punizione me mi intromisi quando Regan se la prese principalmente con Lawrence, promettendogli di riversare esclusivamente su di lui la sua sadica vendetta. L'idea dei Puffagioli è stata mia, Lawrence ci ha solo messo la faccia perché altrimenti mi avresti beccata subito. E anche Feyre non c'entra, la sua era una festa a sorpresa, è stata portata qui contro la sua volontà.
    Ci tenni a specificarlo, perché non era giusto che loro due pagassero un prezzo che non meritavano per il semplice fatto di trovarsi lì e aver assecondato... Beh, me. Ad ogni modo non sarebbe durata ancora a lungo, avrei tolto il disturbo dalle loro esistenze molto presto.
    Quanto a Regan, in fondo non era così stronzo come voleva apparire... Ci stava concedendo ancora mezz'ora e forse, mi dissi, invece che comportarmi da stupida avrei dovuto provare a fidarmi di lui e parlargli della nostra iniziativa.
    Solo allora mi accorsi della bacchetta conficcata nella torta e la cosa mi fece sorridere, mentre la estraevo e la porgevo ad un Tassorosso dalla chioma riccioluta ancora provato dalla botta e da qualsiasi cosa gli avesse fatto Hunter, che adesso si stava invece rivolgendo a me.
    Grazie dell'offerta, ma faresti esattamente la stessa cosa che ha fatto lui per Feyre e credimi... Vanilla ci rimarrebbe male, te lo dico per esperienza personale.
    Mentre la Serpeverde consegnava alla festeggiata il suo regalo, io mi dedicai ad accendere diciassette candeline con piccoli, lievi Incendio sugli stoppini.
    Abbiamo la possibilità di non mandare completamente in malora questa festa, cogliamola ed evitiamo di discutere adesso, se per te va bene. dissi a Lawrence, sollevando su di lui due occhi colmi di rassegnata tristezza. Va' da lei, adesso. Tanto renderla felice ed essere il suo principe azzurro è ciò che ti sta più a cuore, non hai fatto che dimostrarglielo da quando l'hai portata qui... Non vorrai farle mancare i fuochi d'artificio, basta un Aguamenti per attivarli. gli spiegai, accennando alle scatole di giochi pirotecnici del dottor Filibuster con innesto ad acqua, posizionate in un punto strategico fin da prima dell'arrivo di tutti gli invitati.
    Mi avvicinai a Feyre con il mio regalo, ma ancora una volta non riuscii a raggiungerla, bloccata dal tocco gentile di Vanilla sul mio braccio. Io e la Serpeverde eravamo state impegnate su fronti diversi per tutta la serata e non ci eravamo quasi per niente intrattenute insieme, ma lei aveva comunque capito tutto e quella leggera pressione delle sue dita mi infuse un calore inaspettato, al quale risposi con un sorriso sincero.
    No... Per niente. risposi alla sua domanda ed appellai con la bacchetta un terzo braccialetto, che infilai al polso per sentir girare la testa ancora un po' e sorriderle ancora, stavolta con maggiore convinzione. Ma non ha importanza, adesso. Non ho intenzione di essere un ostacolo né un peso per nessuno... Starò bene. Grazie, Vì, sei davvero un'amica.
    Le stampai un bacio sulla guancia e mi avvicinai a Feyre ingoiando il groppo in gola. Le volevo bene, gliene volevo davvero e sapevo che lei non aveva fatto niente di male... Come neanche Lawrence, del resto. Semplicemente, certe cose capitavano ed era impossibile controllarle.
    Tanti auguri, tesoro. Scusa per tutto questo casino... le dissi porgendole il pacchetto con la maglietta, spiegandole poi di cosa si trattava una volta scartato, in attesa di abbracciarla.
     
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    Tassorosso
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    Nella mia percezione della realtà, continuavo a vedere Feyre e Lawrence che volteggiavano anche dopo che la musica era finita.
    In effetti, perfino gli alberi mi sembrano in movimento come gli Ent in marcia, o forse sono io che sto barcollando? Ogni voce mi suona ovattata, ogni rumore rimbomba con un'eco fastidiosa che mi rimbalza nelle orecchie e nel cervello, mentre la bacchetta che stringo tra le dita sembra essere il mio unico appiglio.
    In realtà non ho nessuna intenzione di attaccare il Corvo Americano con intenzioni bellicose, ho più che altro voglia di farmi quattro risate nel prenderlo in giro sfregiando, come Rembrandt dei Guerrieri Della Notte con i suoi graffiti, l'immagine perfetta che le ragazze sembrano avere di lui. Insomma, Annie è cotta a puntino, Feyre parla con lui una lingua tutta sua... Solo Vanilla mostra distacco e diffidenza, ma è troppo occupata a concedere le sue grazie ad Hunter per farmi da babysitter.
    Che poi, diavolo, chi ha bisogno di una tata? Posso cavarmela da solo ed è ciò di cui sono convinto anche quando Randall punta dritto verso di me con aria minacciosa e mi raggiunge con tre falcate di numero.
    Non faccio in tempo a domandarmi quanto siano lunghe le sue gambe, che quello che posso sperimentare direttamente sulla guancia è la lunghezza e la potenza del suo gancio destro, che mi manda ko in due secondi netti.
    Sento la testa esplodermi ed è una fortuna che, proprio dietro di me, ci sia un tronco contro cui accasciarmi per non finire disteso senza alcuna dignità.
    In tutto ciò, Feyre sembra essere furiosa e mi rendo conto che stia inveendo proprio contro di me, nonostante non riesca a distinguere neanche una parola. E' un po' come nei cartoni animati, quando, dopo aver preso una botta stordente, attorno al personaggio iniziano a ruotare delle stelline... Ecco, quelle che orbitano attorno alla mia testa riccioluta hanno la forma di quelle di Van Gogh e sono alternate a Lawrence e Feyre che ballano.
    Almeno tre o quattro ore, quindi... biascico reggendomi la guancia, facendo un rapido calcolo di quanto dovrebbe essere il tempo che la mia Regina dai capelli d'ebano mi dovrebbe concedere per una fuga come si deve, prima che Capitan America mi raggiunga.
    Mmmmhh... riesco solo a replicare alla recriminazione della Scozzese, i pensieri che mi muoiono sulle labbra nell'istante in cui realizzo quanto sia doloroso parlare, con il pugno che ho preso.
    Le ha regalato un ballo, lo spilungone, che fantasia!
    Mica come me, che ho risparmiato fino all'ultimo Zellino convertito dalle sterline della paghetta dei miei genitori - con un cambio alla Gringott ai limiti dello strozzinaggio - per donare a Feyre la più bella scacchiera mai realizzata.
    L'ho commissionata settimane fa ad un artigiano di Hogsemade, che ha lavorato i materiali più pregiati, dal legno al marmo, per plasmare un tavoliere dipinto con i colori del giorno e della notte, il regno dei pezzi bianchi e quello dei neri.
    Le torri rappresentano quella di Corvonero e quella di Astronomia, i cavalli sono unicorni con la protuberanza d'oro per l'equino dal candido manto e d'argento, invece, per il rampante stallone color inchiostro.
    Gli alfieri hanno le sembianze di André e, indovina indovinello, proprio dello spilungone che mi ha appena steso, mentre il re è un aitante sovrano senza volto. La mia testa, invece, compare su ogni singolo pedone, mentre lei, con un frammento di zaffiro ed uno di smeraldo ad illuminarle lo sguardo austero, impersona entrambe le regine. Elegante, dolce ed eterea la dama di luce, intrigante, misteriosa e letale la monarca delle tenebre, tutte e due raffigurano Feyre nella sua complessità; lei, che possiede così tante sfaccettature nello stesso momento, che non esclude dal suo modo di essere nessuna opzione.
    Ma certo, guai a chi le tocca Lawrence, che invece le ha regalato uno stupido ballo improvvisato!
    E' chiaro che, nonostante il viso inizi a gonfiarmi, lo spilungone non ne ha ancora abbastanza, perché si avvicina e mi prende per la mascella, soffiandomi veleno ad un centimetro dal naso. Le sue parole, se possibile, mi provocano un dolore ancora più lancinante del suo pugno, dal momento che sono talmente vere da farmi sentire un perfetto imbecille.
    Nuuuoooo piagnucolo quando Hunter si mette in mezzo con la possanza di Thor che abbatte il suo martello contro lo scudo di Capitan America. Diamine, quanto mi sento piccolo, insignificante ed inutile!
    Mi lascio trascinare dal Grifondoro e solo adesso mi accorgo dell'arrivo del Guardiacaccia, che ci fa una ramanzina sul rispetto e blablabla. Non è molto facile concentrarsi sulle parole strascicate dell'Irlandese con il suo bizzarro accento, dal momento che mi arriva un altro pugno a tradimento proprio sulla bocca dello stomaco.
    Mi piego come un foglio da origami e probabilmente vomito anche quello che ho mangiato nel giorno della mia Prima Comunione, ma O'Donogh ha ragione... Dopo un tempo interminabile e nonostante la sensazione di svenire per la spossatezza da un momento all'altro, mi sento meglio.
    Fhcusa se non ti ringrazio adeffho eh... tossicchio nel tirarmi su un po' alla volta, riconquistando la posizione eretta. Hai detto allenamenti, eh? Si può fare, sì... Ma quella bacchetta è mia!
    Mi avvicino alla torta con l'andamento del gobbo di Notre Dame e realizzo che qualcuno ha già acceso le candeline.
    Ehi, Fey... Efhprimi un desiderio. Rifhparmiati quello in cui fhperi che io mi dilegui, per fhtasera è davvero meglio che io vada a letto, prima che combini qualcos'altro.
    Qualcuno mi passa un bicchiere con del ghiaccio e me lo poso sulla guancia in fiamme, provando un immediato sollievo. Uso la bacchetta per Appellare il mio pacco regalo e lo faccio levitare proprio davanti alla festeggiata, abbozzando un timido sorriso.
    Non devi aprirlo per forza adeffho, se non vuoi.
    Alla mia Regina, che per vincere danza tra luci e tenebre. Con amore, il tuo umile pedone. Due righe, queste, che accompagnavano con un biglietto il dono che avevo deciso di farle.
     
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    Corvonero
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    Ho tenuto a bada il fuoco che mi divora, per un pò. Arginare la dilagante insoddisfazione mi rende estremo, al di la di ogni mia intenzione ed è un lavoro minuzioso quello a cui mi sottopongo, perchè niente sfugga alla mia vigilanza. Ma basta una perturbazione sulla corda tesa, una piccola onda che faccia vibrare un equilibrio precario, perchè io non riesca più a tenere tutto sotto controllo, impulso di rabbia compreso.
    Non mi volto ad osservare quanto ho appena compiuto, ne tanto meno a rimediare all'enorme divario fra il gesto giocoso di Dustin e la mia reazione. Ormai, è fatta. Anche le parole possono ferire e io ne ho pronunciate di inutilmente pesanti verso il tasso, tanto da provare qualcosa di simile alla vergogna. La mia rabbia si sgonfia in un istante. Ho bisogno di questo per rendermi riconoscibile, per affermare chi sono, è sempre stato così, sempre all'erta in un mondo dove lottavo per la sopravvivenza. Ed è dura rinunciare alle vecchie abitudini, scindere una realtà dall'altra, esaminare freddamente il contesto. Dustin è solo una scusa, la più semplice a portata di mano.
    Annie invece è il fulcro della mia stabilità ed è verso di lei che mi dirigo, nella certezza di riconquistarla ad ogni passo che mi separa dalla sua cura. Sono troppo concentrato su me stesso per accorgermi di aver sottovalutato le conseguenze. Il suo sguardo è pieno di una tristezza distante, per nulla accogliente e venato da una patina inespressiva. Sul momento non comprendo il senso delle sue parole. Aggrotto la fronte e mi chiedo perchè abbia voluto indossare un altro di quegli stupidi braccialetti. Lascio che scivoli dalle mie braccia e prima che possa risolvere il dilemma, ecco spuntare tra alberi il giustiziere, colui che decreterà la fine più idonea per questa festa.
    Ci hai messo meno di quanto prevedessi fischio con ironica approvazione, ignorando bellamente l'evidente fastidio di Vanilla e di Hunter, visibilmente provati dall'essere stati scoperti dietro qualche cespuglio. Di certo, la bionda non potrà far valere la sua carica e anzi le converrà adottare un profilo basso se vuole mantenerla.
    Mi aspettavo come minimo un duello che lavasse l'onta gli rispondo spavaldo emettendo una voluta di fumo Cos'è, hai bisogno di qualcuno per zappare il tuo orticello?
    Non conosco il limite più appropriato per evitare guai, nonostante il tono conciliante dell'uomo che dimostra disponibile ad evitarci pesanti sanzioni per quell'inadempienza. Non conosco limite, semplicemente e osservo il mio angelo di luce provare a mettere un riparo anche alla noncuranza con cui mi rapporto con gli altri.
    Non serve Annie le sorrido debolmente non serve che ti assuma responsabilità che non hai. Sapevo che sarebbe arrivato il conto. Le sue dita sono molto vicine alle mie, ma non ho il coraggio di toccarle, soprattutto dopo quanto mi rivela a risposta delle mie perplessità. Ora conosco il vero motivo del suo cambiamento. E per me è una specie di sorpresa, un grande equivoco da sciogliere al più presto. Come le viene in mente che io possa preferire Feyre a lei? Ho cercato di assecondarla, perchè la sua sorpresa per la Corvonero riuscisse. Ho fatto del mio meglio per essere ciò che normalmente rifiuto e vengo frainteso, nonostante abbia fatto tutto questo per lei.
    Se permetti, preferisco rimanere dove sono, penso di aver dato abbastanza per una sola sera. Non c'è astio nella mia voce, ma una punta di delusione si. Vorrei chiarire immediatamente, ma non è il luogo opportuno per farlo e sposto la mia attenzione verso Justin. Ha una guancia tumefatta e probabilmente, domani, anche la pelle intorno all'occhio avrà una colorazione più scura del normale.
    Dustin, tocca a te accendere i fuochi. Non ci sono consonanti difficili in quell'incantesimo. Per me, la festa finisce qui
     
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