Assassinio Avventura sull'Hogwarts Express!

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  1. .Cam
     
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    Grifondoro
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    Aveva preso posto in quel vagone senza preoccuparsi troppo della compagnia che ben presto avrebbe certamente avuto, conscia di quanto poco avrebbe fatto conversazione a causa di una mente che, meticolosa, rifletteva su quanto sarebbe successo una volta attraversata la soglia di casa. Non aveva accennato mai, neppure una volta alla speranza che suo padre si presentasse a recuperarla in stazione, all'insegna di vacanze natalizie che chiunque, persino il più ribelle fra gli adolescente, avrebbe aborrito. Sarebbe stata in silenzio, Cameron, soppesando le parole per giorni e tacendo lì dove qualunque risposta sarebbe parsa inadeguata alle orecchie di un padre che senza alcun dubbio l'amava, ma che tuttavia risultava plagiato dalla presenza asfissiante di una donna che pretendeva per sé le sue attenzioni. Più di quanto non facesse in qualunque altro giorno dell'anno, quando la figura della figliola prediletta - nonché unica - non era che un lontano miraggio.
    Il motivo, si era detta più volte la Grifondoro, era evidente a chiunque: la sua sola presenza fra le mura domestiche era un incentivo tale a convincere la matrigna a dare il meglio di sé: il confronto fra lei ed Evelyn, la sorellastra, era divenuto ormai una prassi che si svolgeva con puntualità minuziosa ogni qualvolta ve ne fosse occasione, stando bene attenti a sottolineare solo le qualità che potevano essere evidenziate nella giovane Babbana, lì dove la strega sapeva di non poter neppure competere; il disegno e il canto rientravano certamente fra le doti di Evelyn ed era di vitale rilevanza far notare la discrepanza fra le due adolescenti in tali ambiti.
    Con un sospiro di evidente resa, la Grifondoro poggiò il mento sul pugno della mano sinistra. Lo sguardo fu impegnato a rimirare la banchina del binario nove e tre quarti per un quantitativo di minuti sufficienti a far sì che l'ingresso dei compagni passasse in secondo piano, lasciandole concedere loro un paio di cenni del capo e saluti biascicati. Non diede segno di riconoscere la Miller, Fry né Finnick, lasciandosi rapire dalla loro conversazione solo quando il Grifondoro la nominò con una motivazione valida a convincerla a non fasciarsi la testa prima di essersela rotta.
    Il commento sulle sorelle gli fece guadagnare un'occhiata in tralice da parte della concasata, che inarcò un sopracciglia e fece schioccare la lingua fra i denti. "Una piaga." Non potevano essere definite altrimenti, soprattutto se non erano realmente sorelle.
    Lo sguardo cadde inevitabilmente sui sacchetti detenuti gelosamente fra le dita del ragazzo, gli stessi che emanavano un profumo tipico di vacanze natalizie da lei tutt'altro che gradite. Allungò il collo, Cameron, sporgendosi appena per validare le proprie ipotesi. "Sono castagne quelle?" Fece per distendere il braccio verso Ralph, la gamba destra che tornava a posare il piede sul pavimento del vagone e il peso del corpo che si spostava equamente sugli arti inferiori. Ma la reazione del compagno fu talmente brusca da frenare ogni altro movimento da parte della strega, facendo invece sì che la sua fronte si aggrottasse e i lineamenti si tendessero in un'espressione sgomenta. "Per caso ti ha punto uno Schiopodo stamattina?"
    Si ritirò fino a lasciar poggiare nuovamente le spalle contro lo schienale, le iridi plumbee a scrutare nuovamente il cielo fumoso che ricopriva la Scozia. La voce di Ralph la attirò nuovamente su di lui, in un'inclinazione quella volta ben più scettica della precedente. Cosa l'altro avesse in mente non le interessava particolarmente, ma l'idea di poter distrarsi da ciò che la aspettava da lì a distanza di poche ore fu talmente invitante da convincerla a sfiorare la tentazione di spingersi fino all'estremità di una corda ormai fin troppo tesa.
    Conosceva abbastanza Ralph Finnick da sapere di non dover avere nulla da temere, per lo meno in quanto a stato di salute. Dunque sospirò e allungò una mano in direzione del compagno, dita ben distese e palmo rivolto verso l'alto. "Cinque e te lo faccio io, il palo." Almeno ci avrebbe guadagnato qualcosa, si disse, mentre si alzava dalla propria postazione per seguire il compagno con espressione rassegnata.

    Giunsero nell'ultimo vagone superando schiamazzi e risate, gente che non vedeva l'ora di rivedere la propria famiglia e altri che si lamentavano di dover tornare a casa troppo presto. L'eterogeneità degli studenti di Hogwarts l'aveva sempre incuriosita nonché a tratti affascinata, oggetto di uno studio approfondito che, lasciando vagare lo sguardo su ciascuno di loro, prima o poi Cameron si sarebbe concessa.
    Non seguì il filo conduttore che direzionò le mosse del compagno, concentrata sul compito che si era appena imposta di portare a termine una volta tornata fra le mura rassicuranti del castello. Fu per tale motivo che, nel vedere il compagno affaccendarsi con qualcosa, Cameron cadde dalle nuvole nel corrucciare il viso in un'espressone di stupita incertezza. "Ralph, che diavolo sta-" Non riuscì a completare quella domanda, sbalzata all'indietro da un'esplosione tale da stordirla, facendole perdere tanto l'equilibrio quanto il senso della realtà per attimi che parvero infiniti.
    Il terrore, lo sgomento, l'incertezza di come muoversi furono il minimo che toccò a una quindicenne inconsapevole di cosa fosse appena successo e, ancor di più, di quel che avrebbe dovuto affrontare. Accusò l'impatto subito dopo aver sentito il cuore arrivarle in gola, causa la caduta libera che le tolse il respiro. I vetri s'infransero sotto la pressione dell'acqua che invase rapidamente lo scompartimento, mentre i più lucidi estraevano le bacchette e ricorrevano ai primi incantesimi salvavita.
    Lo sguardo di Cameron cadde su una compagna di Corvonero, vedendola successivamente svanire sotto il fluire dell'acqua. "Pervinca!" La chiamò la Grifondoro, mentre il panico prendeva possesso della sua mente e ancor di più della sua coscienza.
    Fu la voce di un ragazzo poco distante da lei a farla rinsavire quell'attimo necessario a farle riprendere il contatto con la realtà e con ciò che avrebbe dovuto fare per rimediare all'incidente. "Egan..." Desiderò tanto dare all'altro la risposta a una domanda lecita e che lei stessa condivideva, ma l'unica cosa sensata che le venne da fare fu cogliere il suggerimento di Feyre e imitarla nella prima mossa atta a mantenersi vigile. Puntò su di sé il catalizzatore e si preparò a trattenere il fiato laddove qualcosa non avesse funzionato, castando l'incanto Testabolla. E, indipendentemente dalla sua riuscita, avrebbe tentato con un secondo, più mirato tentativo dirigendo l'estremità della bacchetta su uno dei finestrini a pezzi. "Reparo!"

    Duuunque: Cameron fa da palo a Ralph dopo aver più o meno salutato tutti (ho inserito la Miller e Fry). Poi vede Pervinca svanire nell'acqua (se ho sbagliato ignoratemi pure) e coglie la voce di Egan. Poi, sentendo Feyre, usa un Testabolla e un Reparo.
    Non ho capito quanti incantesimi si possono fare (ho pensato che l'esito debba spettare al master). Se ce n'è concesso solo uno direi che da bg il Testabolla fallisce e punto al Reparo.

    Grazie e scusate i drammi!


    Edited by .Cam - 18/3/2024, 09:38
     
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21 replies since 13/3/2024, 20:21   800 views
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