Monitoring the "Bombarda" evolution

Reg e Morgan

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    Poteva sembrare un tardo pomeriggio come un altro, nel cuore di Londra, ma con Morgan non era mai semplicemente "un pomeriggio come un altro".
    Anche se lei e Regan si fossero visti tutti i santi giorni - e di certo non era quello che succedeva - e avessero fatto sempre le stesse banali attività, ogni occasione sarebbe comunque stata speciale solo perché l'Irlandese aveva la fortuna di condividerne i momenti con la ex Tassorosso.
    Dopo tutto, la vera amicizia consisteva in questo: stare bene insieme pur non facendo niente di che, rendersi conto che il tempo volava a prescindere da ciò che capitava loro intorno.
    L'Irlandese si riteneva un ragazzo molto fortunato anche per questo, visto che con Morgan non c'era bisogno di inventarsi chissà quali effetti speciali per trovare una ragione di sorridere e stupirsi.
    Gli bastava stare così, seduto sulla panca imbottita e macchiata da anni di chissà quale salsa di un pub qualsiasi, a scolarsi una birra qualsiasi mentre osservava con sguardo curioso e perplesso gli adolescenti Babbani.
    Sai, sono felice che Gwyn non avrà mai uno di quegli affari... Com'è che si chiamano? Smart qualcosa, quelli che in teoria sono telefoni ma che ormai questi bambini Babbani usano per tutto tranne che per telefonare. accennò con il mento ad una ragazzina di non più di quattordici anni che posizionava le labbra a mo' di culo di Diriclaw per scattarsi una fotografia, mentre un'altra era impaziente di "postare" le crocchette di pollo che aveva di fronte. Damnù, lui il pollo fritto lo mangiava, non perdeva certo tempo con quelle idiozie.
    In questo gli studenti e le studentesse di Hogwarts erano fortunati: almeno entro i confini del castello, non c'era tecnologia babbana che tenesse senza andare in tilt e non c'era il rischio che ci si alienasse con quel coso in mano.
    E sì, lo so che tu sei sempre stata una donna di mondo più tecnologica di noi montanari. Dillo, su, che sono un vecchio orso musone e fuori dal mondo...
    Si sporcò le labbra con la schiuma in cima alla sua pinta, facendone sparire un lungo sorso ghiacciato giù per la gola, in attesa della reazione di Miss Accademia Morrison.
    E a proposito di fuori dal mondo... Da quant'è che non senti Mark? Non lo vedo da un sacco, non sarai stata una "Bombarda Maxima" così esplosiva da farlo saltare in aria, spero!
    Il gufo di Harris di qualche mese prima lo aveva lasciato parecchio perplesso e mortalmente incuriosito ma lui, da discreto e riservato quale era sempre stato, aveva evitato di approfondire il discorso e porre domande. Sperava infatti che fosse Morgan stessa a confidargli qualcosa e a raccontargli qualche dettaglio degli incontri tra lei e il giocatore di Quidditch, ammesso che ce ne fossero stati dopo quel primo appuntamento al buio che l'ex Corvo malandrino aveva combinato ai suoi due amici.
    Reg non era certo che la strega avrebbe colto il riferimento all'incantesimo, del resto era qualcosa che Mark aveva scritto all'Irlandese in via strettamente confidenziale, ma era risaputo che uno dei suoi divertimenti preferiti fosse mettere Morgan in imbarazzo e vederla annaspare... Eppure, lei ultimamente era diventata bravissima a tenergli testa, il che forse lo divertiva ancora di più.
    Se mi racconti qualcosa, ti prometto che prima di andare via canto Don't go breaking my heart con te al karaoke, che ne dici?
     
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    Avete presente la pace dei sensi? Sì, quando ti guardi attorno e, ovunque sei, ti senti al posto giusto, al momento giusto, con la persona giusta. Ecco, è questo l'effetto che mi fa la compagnia di Regan, essere con lui mi fa stare e sentire bene, è come se tutta la tensione nervosa, che mi si accumola solitamente all'altezza della cervicale, si sciogliesse e liberasse il mio corpo del suo peso. Regan O'Toole è la quintessenza dell'amicizia per me, del sentirsi a casa, perchè spesso casa non è un luogo, casa è un sentimento, sono persone. Persone che fanno bene all'anima e sanno riempire la tua vita semplicemente con la loro presenza. Regan è entrato nella mia vita come se ci fosse sempre stato, non riesco ad immaginare un solo momento di ciò che era e che sarà senza vederlo al mio fianco, a brontolare di qualcosa mentre sorseggia della birra, rigorosamente proveniente da luppoli coltivati in campi irlandesi da mani irlandesi e blablabla come sta facendo ora. A molti forse sembrerà noiosissima la nostra vita ma invece è ciò che amo di più, la sicurezza di sapere di poterlo trovare sempre qui, accanto, con la mano tesa, la battuta tagliente sempre pronta, ad aiutarmi a svelare al mondo la versione migliore di me stessa. Qui, come ora. Ed istintivamente nascondo lo 'smartphone' sotto la coscia per non mostargli che, mentre lui era intento a studiare le persone che ci circondano in questo locale come una vera pettegola di paese, io leggevo i messaggi sul gruppo delle mamme dell'asilo di Celine. Non è colpa mia se mia figlia frequenta ancora una scuola babbana, no? Dopotutto, con quello che sta succedendo, saperla in un luogo estraneo al mondo magico mi sembra la scelta più giusta per tenerla al sicuro, lontana da pazzi psicopatici con l'ego spropositato e le manie di grandezza.
    ''...ma tu lo sei a prescindere dall'uso o meno della tecnologia babbana'' un leggero sorrisetto divertito incurva le mie labbra mentre nascondo il viso nel calice di vino scelto per questo nostro aperitivo improvvisato. Mi spiace ma fra birra e vino sceglierò sempre vino e sì, anche a costo di sembrare Miss Morrison come direbbe il Corvonero seduto di fronte a me.
    Non sarai stata una "Bombarda Maxima" così esplosiva da farlo saltare in aria, spero! Per fortuna avevo già posato il calice ed ingoiato il suo liquido color rubino oppure rischiavo di annaffiare il tavolo e gli stuzzichini posati su di esso o di strozzarmi. Sono sbiancata, lo so, la sento la gocciolina di sudore freddo che scivola lentamente sulla mia tempia destra, sento il battito che accelera e lo sguardo di ghiaccio dell'irlandese non aiuta. Merda, mi sta scrutando con eccessiva attenzione, mi sta leggendo dentro come solo lui sa fare!
    ''PERCHE'? Ti ha detto qualcosa? No perchè no... non è successo... cioè, no, forse'' ok, brava, ora ci crederà sicuramente, piccolo genio che non sei altro. Sono sempre terribilmente brava a mettermi nel sacco da sola!
    Blaterale un'infinità di lunghissime frasi e snocciolare parole è da sempre la mia specialità, soprattutto quando sono emozionata/agitata/imbarazzata e Regan questo lo sa benissimo, sa quanto posso diventare logorroica, quanto la mia voce è in grado di diventare fastidiosamente squillante... Insomma, il Corvonero è a conoscenza della mia trasformazione in una puffola pigmea e, nonostante tutto, mi ha sempre accettata così, soprattutto perchè alimento il suo ego quando dimostro che ha ragione. Che Merlino mi fulmini! E poi perchè ha usato questo termine per descrivermi? Bombarda maxima. Ogni volta se ne inventa una nuova per sfottermi.
    ''Vedi perchè tuo padre è il mio preferito per le serate karaoke? Saprebbe che il mio cavallo di battaglia nei duetti è Ain't no mountain high enough! - nonostante il mio musical preferito sia Mamma Mia! Ma sto tergiversando ed il modo in cui Regan si è allungato verso di me è la prova che non usciremo da qui fino a che non gli avrò confessato qualcosa. Beh, almeno ottengo un duetto al karaoke, ce lo vedo bene con una salopette rosa come Kiki Dee, io gli occhiali alla Elton li ho già - Non lo sento dalla sera che abbiamo passato alla Merlin's Cave, quindi non saprei dirti. Scrivigli, magari ad uno dei tuoi gufo risponde'' dico recuperando una mangiata di noccioline che mi porto nervosamente alle labbra. Le noccioline sono il miglior cibo antistress, sappiatelo... ok, forse quest'ultima frase mi è uscita più acida del previsto. Provo rancore? Sì, forse un po' sì, ma sono più che altro ferita, fra tutte le persone che ho conosciuto non pensavo che fosse proprio Mark Harris quello in grado di smaterializzarsi completamente. Così imparo a uscire coi così detti 'bravi ragazzi'
     
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    Forse era solo lui, l'idiota che si ostinava ancora a considerare Morgan come la ragazzina impacciata che aveva conosciuto a Hogwarts tanti anni prima.
    Era un meccanismo strano, quello che portava le persone a comportarsi esattamente come quando si erano incontrate e legate per la prima volta, indipendentemente dalla sabbia che continuava a cadere, un granello alla volta, nella parte inferiore delle clessidre delle loro esistenze. Un giorno sarebbero stati vecchi e rugosi e per l'Irlandese, forse, la donna che al momento gli sorrideva dietro il calice di vino che sorseggiava con eleganza sarebbe stata, ai suoi occhi, la stessa bambina che arrossiva e inciampava sui suoi stessi piedi quando l'ex Battitore dei Corvi le rivolgeva la parola ai tempi della scuola.
    Invece, ormai Regan doveva prendere atto del fatto che Morgs fosse cresciuta. Cioè, non che non ne fosse già consapevole, ma era sempre una sorpresa realizzare che dall'altra parte del tavolo c'era una donna intraprendente, determinata, piena di obiettivi ed ambizioni, una strega piena di esperienza, una madre in gamba, un'amica saggia e presente come nessun'altra. Ovviamente glielo avrebbe detto solo in un attacco di sentimentalismo incendiato da una dose alcolica molto più consistente di quella pinta di birra che si stava scolando, ma con lei fortunatamente non c'era bisogno di usare troppe parole e forse era proprio questo il motivo per cui l'Irlandese si era sempre trovato così bene con lei: non doveva dimostrarle niente, perché di sicuro lei non lo avrebbe mai giudicato o misurato sulla base di quanto fossero argute le sue parole, interessanti i suoi argomenti di conversazione, accattivante il suo sorriso o mirabolanti le sue imprese.
    E sono comunque una delle tue persone preferite, pensa quanto sono fortunato! replicò di rimando alle sue parole con un sorrisetto altrettanto divertito che gli sollevò un angolo delle labbra, un attimo prima di far sparire oltre i denti una pepita di pollo fritta. Quando c'era da godersi uno spettacolo bisognava sempre mangiare qualcosa e Morgan che annaspava nel suo imbarazzo era indubbiamente uno show da non perdere e che lo fece scoppiare a ridere, in barba all'orso serio e brontolone che si divertiva a fingere di essere.
    Ma come sarebbe a dire forse? E' successo o non è successo? Voglio sentirlo da te, non vado a chiedere a Mark cosa ha combinato con la mia migliore amica! Diciamo che però mi è sembrato parecchio intrigato ed ero curioso di sapere gli sviluppi. Non me li dire, se vuoi fare la preziosa! Fa' come se non ti avessi chiesto nulla, ok?
    Insomma, era vero quando Regan ci si metteva era più pettegolo di una lavandaia, ma non gliene sarebbe fregato niente se non si fosse trattato di una delle persone a cui teneva di più al mondo e di un suo caro amico. Era sicuro che sentimentalmente Morgan non avrebbe più avuto a che fare con nessuno del corpo Auror, dopo i precedenti con Ares, perciò non si preoccupava più di tanto di cosa combinava la bionda con i colleghi di AJ, che incontrava spesso al Ministero quando lui le teneva Celine. Con Harris però era diverso, aveva avuto un'enorme delusione da Anastasia e non si era mai più impegnato in modo serio con nessuna, perciò l'Irlandese era sinceramente interessato solo per via del grande affetto che nutriva per entrambi.
    Oh beh, allora forse diventerà il tuo O'Toole preferito anche per le tue confidenze, chi lo sa. mugugnò il magizoolgo con le braccia conserte e gli occhi turchesi distolti altrove. Non era davvero arrabbiato, di certo non con lei, ma lo feriva essere tagliato fuori dalle faccende di Morgan come se lui fosse un perfetto estraneo. A chi sarebbe andato a raccontarle? Ai Doxy nella foresta? Non avrebbe detto niente neanche ad April, se la Tassorosso gli avesse chiesto di non farlo.
    Comunque tranquilla, non volevo costringerti neanche a fare quello, canta quello che ti pare con chi ti pare, ci mancherebbe.
    Era calmo, del resto Regan non alzava la voce quasi mai e l'unico che era in grado di tirare fuori i suoi do di petto era proprio il genitore dal temperamento di Godric, ma non per questo meno sulla difensiva. E avrebbe continuato su quella china, se non fosse per il fatto che Mark non aveva più scritto a Morgan e Reg lo stava venendo a sapere proprio in quel momento.
    Accigliato, il ragazzo bevve un altro sorso del suo nettare di luppolo e corrugò la fronte, pensieroso. Non era da Mark sparire così, men che meno se tra lui e la strega c'era stato qualcosa. Insomma, se O'Toole aveva combinato quell'incontro lo aveva fatto perché era sicuro che lui non si sarebbe mai approfittato di una donna per poi sparire dalla circolazione così, tanto meno se si trattava di una delle sue più care amiche. Era Mark Harris, damnù, mica Russell Carter!
    Puoi giurarci che gli scriverò, ma avrebbe dovuto rispondere anche a te. Lo conosco, non ti avrebbe mai ignorata di proposito senza una buona ragione. Quante volte gli hai scritto? Magari il tuo gufo ha sbagliato indirizzo, o ha perso il messaggio...
    Non ci credeva neanche lui. Il gufo di Morgan sapeva trovare Regan anche nei meandri più sperduti degli habitat naturali impervi e pericolosi, figuriamoci se non sapeva rintracciare Mark a Londra o in Accademia.
    Non ti avrei mai fatto uscire con uno stronzo, questo lo sai vero? Non sono tutti Ares...
     
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    Certo che io sono veramente polla. Avete presente una polla di dimensioni veramente cosmiche? Ecco, quella sono io, la qui presente Morgan Marie Morrison! Con Regan finisco sempre per fregarmi con le mie stesse mani perchè fondamentalmente, a parte essere una testa di fico secco, non riesco mai davvero a nascondergli qualcosa. I suoi occhi di ghiaccio indugiano su di me, mi leggono come un libro aperto ed io mi sciolgo. Il figlio di Rowena è l'unica persona al Mondo in grado di capirmi, di non giudicarmi mai e di strapparmi un sorriso sincero anche nei momenti più difficili, mi conosce come nessun altro e devo ammettere che questo aiuta in tante, tantissime situazioni, situazioni come quella attuale. Perchè sì, il fatto che lui sappia così bene ogni sfumatura che può prendere il mio carattere mi permette di essere me stessa al suo fianco, lui vede sempre e solamente la vera Morgan, la Morgan che al suo fianco non ha paura di mostrarsi fragile o insicura, che non si imbarazza delle sue pessime abitudini e che ride alle battute più sceme. E Regan lo è con me, negli anni abbiamo imparato a distruggere a vicenda i muri che l'altro si era costruito attorno fino a diventare l'uno il porto sicuro dell'altro. Lo ha capito, ha capito che dietro il mio sguardo si cela molto di più di quello che ho il coraggio di dire ed indaga, e piano piano riesce a raggiungere il suo scopo.
    ''Eddai piccolo permaloso del mio cuore, lo sai che non c'è cosa più divertente che vederti imbronciare quando dichiaro il mio amore per tuo padre. Sai di chi è veramente il preferito? Di Cece'' una leggera risata dischiude le mie labbra in maniera quasi imbarazzata mentre nascondo nuovamente il viso nel calice di vino mentre l'ex Corvonero mi osserva, addentando pepite di pollo fritto, reclinando appena la testa di lato, sa che sto cambiando appositamente argomento. Perchè mi vergogno di ammettere ciò che è avvenuto con Mark? Non c'è niente di male, anzi, è stato lo stesso Regan ad organizzare il nostro primo incontro quindi mica mi giudica se gli confesso che al secondo appuntamento sono andata direttamente a casa base. Vero? Ma forse sono io stessa a giudicarmi, ad incolparmi di essermi fatta fregare come una fessa nel giro di una notte, di non essere in grado di divertirmi, di vivermi quello che è successo con la leggerezza della nostra giovane età.
    ''Sì, cioè è successo... cioè ci siamo dati appuntamento e siamo andati alla Merlin's Cave... dovevamo cercare il tesoro di Re Artù e beh, una cosa tira l'altra e...'' sto balbettando, me ne rendo conto, senza il coraggio di guardarlo dritto negli occhi. Ecco, io lo sapevo che sarei arrossita. Deglutisco rumorosamente e sollevo il viso timidamente verso di lui come quando fa Celine quando ha combinato una marachella.
    ''E abbiamo passato la notte insieme- al ricordo di quella sera, delle emozioni provate mi viene spontaneo sorridere e, se possibile, arrossire ancora di più. - lo so che non mi avresti mai presentato uno stronzo Reg, solo che pensavo ci fossimo trovati bene ma forse ho sbagliato qualcosa'' solo a Regan posso ammettere una cosa del genere, questo pensiero che mi tortura dal giorno in cui Mark non ha risposto al mio primo gufo, mi aveva detto che ci saremmo rivisti per provare un nuovo locale nel quartiere in cui si sta trasferendo e invece non si è mai più fatto vivo... E io ovviamente sono Miss Autostima quindi posso non incolparmi della sua assenza? Accenno un sorriso rivolta al mio migliore amico che prova a trovare una scusa sensata, forse senza trovare il coraggio di dirmi che, se non si fa vivo è perchè non gli sono piaciuta abbastanza.
    ''Gli ho scritto un paio di volte, ma ad una certa anche io so essere orgogliosa, se mai vorrà sa dove trovarmi, che dici? '' sollevo leggermente le spalle, quasi rassegnata all'idea che le cose siano andate così, portandomi poi alle labbra uno dei bocconcini di pollo che rubo dal piatto di Regan.
    ''Forse devo smetterla di provare frequentare Auror o aspiranti tale''

     
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    La guardò con un sorrisetto celato dal boccale della sua pinta sollevato a sporcargli i baffi di schiuma, mentre gli occhi turchesi si riducevano a due fessure nel lanciarle uno sguardo truce al quale, ne era certo, Morgan non avrebbe mai creduto.
    Davvero preferisce lui? Beh, allora auguri con il tipo di ragazzi a cui andrà dietro quando sarà un po' più grande... replicò, divertito nel continuare quella buffa pantomima del grumpy Regan. Damnù, ma quando era diventato così? Possibile che maturando stesse diventando sempre più simile al suo vecchio, discostandosi dall'innata gentilezza, grazia e armonia che era sempre stato fiero di aver ereditato da sua madre?
    A parte gli scherzi, Morg... Non penso ci sia bisogno di ricordarti che non sono un estraneo e che con me puoi parlare di tutto quello che vuoi. aggiunse dopo essersi pulito la bocca con il tovagliolo, in un retaggio di buona educazione, prima che prevalesse l'istinto O'Tooliano di farlo con la manica della camicia come nel pub del villaggio. Mi ferisce se non ti fidi di me, non che tu te ne vai in brodo di giuggiole per il Sindaco di Wicklow, piccola arrivista che non sei altro!
    Non c'era proprio competizione, dopotutto chi non aveva un debole per Anthony O'Toole? Chiunque, perfino il suo primogenito, smaniava per un briciolo delle sue attenzioni e del suo affetto e Regan si riteneva più che fortunato ad avere un padre come lui, nonostante lo avrebbe ammesso solo in circostanze molto particolari e fuori portata dalle orecchie del suo vecchio.
    E poi ti ho già baciata, ormai ti rimane lui come sogno proibito! stavolta toccò a lui provocarla, facendole l'occhiolino un attimo prima di scoppiare a ridere.
    Ebbene sì, se lo ricordava ed era stato cosciente tutto il tempo, anche se non era certo di averlo mai detto a Morgan; a dirla tutta, anche quel giorno voleva solo prenderla in giro e avrebbe scommesso tutti i suoi Galeoni che lei si sarebbe sottratta prima che l'ex Corvonero arrivasse a lambirle le labbra. Invece non lo aveva fatto ed entrambi, probabilmente spinti dall'orgoglio di non arrendersi per primi, erano arrivati a quel contatto ridicolo, Morgan perfettamente calata nella parte di una seducente Calypso e Regan determinato ad interpretare il ruolo del povero marinaio incantato dal suo filtro d'amore fino in fondo.
    Quelli che però stuzzicavano decisamente di più gli interessi del magizoologo erano i baci veri che la sua amica si era evidentemente scambiata con Mark. E così l'Irlandese aveva fatto centro, con le frecce da dispettoso Cupido che aveva scagliato sui suoi due amici!
    La Merlin's Cave, eh? Lo sapevo che il ragazzo ha stile! Dai, Morgan, sono felice per te. E' impossibile che Mark sia sparito solo perché ti sarai messa il pigiama della Sirenetta... Vedrai che si farà vivo, ne sono sicuro come lo ero del fatto che tra voi due sarebbe scattato qualcosa .
    Non aveva dimenticato quello che Mark gli aveva detto quando, per pura casualità, i due si erano ritrovati dopo tanto tempo alla partita dei Ballycastle Bats. Lui voleva sistemarsi, trovare una persona con cui costruire qualcosa in più di una semplice avventura, aveva conosciuto Morgan e si erano perfino rivisti... Non vi era alcuna logica, in una sua sparizione che non fosse per cause di forza maggiore.
    Dai, se gli Auror ti piacciono così tanto l'anno prossimo ti regalerò il calendario. rise e fece sparire oltre le labbra un'altra crocchetta di pollo, dopo averla inzuppata nella ciotolina della salsa.
    Ne hai frequentati così tanti? le domandò con un sorrisetto curioso, prima di farsi serio un'altra volta.
    Comunque sia, Mark è il figlio della Westwood e so che ha lasciato la sua cattedra di Erbologia a Hogwarts. Magari le due cose sono collegate...
    Non aveva frequentato Every come avrebbe voluto, da quando Jack lo aveva assunto a Hogwarts. Regan aveva sempre ammirato quella donna, l'aveva adorata come insegnante ai tempi in cui era studente e si era affezionato a lei come persona, oltre quelli che erano i loro ruoli istituzionali.
    Eppure, ultimamente, la luce che brillava negli occhi della strega si era affievolita, lasciando di lei l'ombra di ciò che era un tempo... Senza che l'Irlandese avesse idea di come aiutarla.
    Chissà, forse ragionando di questi fatti assieme a Morgan sarebbe riuscito a vederci un po' più chiaro.
     
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    ''Ah non vuoi avere l'onore di tenerli alla larga i suoi pretendenti con il tuo sguardo di ghiaccio? Tipo quel Rufus con cui va all'asilo... piccolo arrogantello''
    Ci sono volte in cui lo guardo, guardo l'uomo che Regan O'Toole è diventato e mi domando se lo sa, se è in grado di leggere i miei pensieri, nei miei occhi l'affetto profondo che provo per lui e la devozione, la gratitudine per tutto ciò che ha fatto per me soprattutto in questi ultimi anni. So che non glielo dico spesso, e non perchè me ne vergogno, anzi, ma perchè so che se ne vergognerebbe lui, si sminuirebbe ed è l'ultima cosa che voglio, ma mi ritengo una delle persone più fortunate al Mondo per il solo fatto di averlo nella mia vita. Ci siamo incontrati che eravamo due ragazzini, io ancora completamente ignara di ciò che mi circondava, e insieme siamo cresciuti, abbiamo affrontato delusioni e rivincite, ci siamo supportati e a volte sopportati senza mai dubitare l'uno dell'altro, sempre fianco a fianco e la sua presenza è ciò che mi ha salvata dal buco nero in cui ero imprigionata con l'abbandono di Ares. Sì, lui ed April non mi hanno mai lasciata sola, l'irlandese si è fatto carico della mia salute fisica e mentale oltre che di quella di mia figlia, è lui la figura di riferimento maschile che voglio al fianco di Celine. Per questo mi lascia perplessa e con un sopracciglio leggermente sollevato la sua affermazione.
    ''Come puoi anche solo pensare che io non mi fidi di te? - se potessi gli metterei volentieri il broncio ma, quando lo faccio, lui mi prende ancora meno seriamente - sei la persona di cui più mi fido al Mondo, tanto da aver giocato con te, averti baciato quel giorno senza paura di ripercussioni...'' sapevo quel che facevo durante la gira organizzata dal signor Leonard, che la confidenza fra noi due è a livelli talmente alti che ne avremmo riso assieme, lui è l'unico uomo che ho sempre guardato senza aver mai avuto alcun dubbio sul tipo di sentimenti che alberga il mio cuore, è il mio confidente, a volte la mia guida, il mio fratello maggiore. E questo sono sicura non cambierà mai.
    ''In realtà è stata una mia idea... - un lieve nota di porpora colora le mie gote mentre provo ad evitare il suo sguardo indagatore, io l'ho portato alla Merlin's Cave, io per prima ho sfiorato le sue labbra, io mi sono sfilata il costume svelando le mie intenzioni. Che cosa potevo aspettarmi? Mi sono messa subito in gioco perchè... perchè sì, perchè mi piaceva, perchè mi andava, perchè sentivo il peso di tutte le volte che mi hanno categorizzata fra le suorine di Hogwarts prima e dell'Accademia poi, quelle frigide, incapaci di divertirsi, quella che si è chiusa in una relazione infelice per almeno cinque anni su sette, perchè volevo dimostrare più a me stessa che agli altri di sapermi divertire... insomma, perchè fondamentalmente sono una grandissima testa di cazzo! - ..e poi io non ho il pigiama della Sirenetta'' non che siano decisamente poco sensuali i miei pigiami, ma dettagli! Ed ora cerco disperatamente qualcosa su cui concentrare la mia attenzione, come la gocciolina di vino che scivola lenta dal bordo del calice o sulla panatura del bocconcino di pollo che Regan si porta alle labbra, tutto per ignorare quanto più possibile la domanda sul numero di Auror che conosco e frequento... giusto un paio dai
    ''Beh... insomma, Ares e Cris, e Aj e Dell e'' nomi che già conosce, nomi di membri ed ex membri del Corpo Auror inglese che, per forza di cose, hanno sfiorato la mia quotidianità da quando ho messo piede a Londra e ho iniziato a frequentare il francese.
    ''E Mark... e Brian...- tossisco appena sperando che quella sera a casa sua, quando ci siamo divertiti con anche April a causa di funghetti speciali, non abbia attentamente ascoltato i miei discorsi su quanto mi sarei 'fatta' i due Auror, che il nome del suo connazionale gli sia completamente nuovo. - La Westwood ha lasciato la cattedra di Erbologia? Perchè? No, è impossibile, mi stai prendendo in giro'' tutti quanti noi siamo sempre stati consapevoli di quanto la cattedra di Hogwarts sembrasse fatta su misura per una delle insegnanti preferite di tutti gli studenti, la zia di Ares infatti non sembra destinata a fare altro se non la Professoressa... c'è qualcosa che non va, non può essere un caso, la sparizione di Mark e l'abbandono della Westwood devono essere collegati.
    ''Ma tu hai avuto modo di vederla? Cioè lei è...non è che c'entra Castiel?'' devo ammettere che ora, con queste nuove notizie, un leggero senso di panico mi sta stringendo lo stomaco.

     
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