Hogwarts Mystery - GdR Harry Potter

Posts written by Lea.

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    Lea scuote il capo. Anche evitando di leggere i quotidiani la sensazione di rischio imminente è palpabile. Il Mondo Magico minaccia di svanire, la Magia si sta indebolendo.
    Abbiamo un paziente e una malattia. Dobbiamo assolutamente trovare la causa per curarla e nel frattempo dobbiamo tamponare alla meglio.
    E’ superfluo specificare che siamo tutti pazienti ed è altrettanto superfluo specificare i sintomi della malattia in quanto li stiamo vedendo e li stiamo subendo tutti i giorni.
    Jude e Lea sono quasi coetanei, spetta a loro, alla loro generazione, farsi carico del problema onde evitare che la malattia peggiori e diventi pandemica.
    Annuendo trae un profondo sospiro che tradisce l’insofferenza. Con tutti i problemi che si prospettavano quello della reticenza di certi Purosangue era il più irritante. Pur essendo figlia, nipote e pronipote di Maghi e Streghe di sangue puro era consapevole del fatto che, nel corso degli anni, nessuno poteva dirsi immune da contagi babbani e chi non se ne rendeva conto era cieco e sordo davanti a questa realtà oggettiva.
    Dobbiamo provare a convincere i veterani. Se non si rendono conto della situazione da soli useremo babbanissimi calci in culo ma abbiamo bisogno anche di loro. Da studentessa ero battitrice, so come usare una mazza anche senza l’ausilio della magia.
    Prova a sorridere. La situazione è giù abbastanza tragica e un po’ di leggerezza forse non guasta. Non è da Lea affrontare i problemi partendo dal bicchiere mezzo vuoto. A modo suo è una persona positiva, non si arrende facilmente.
    Nell’apprendere il pensiero di Jude la Strega non nasconde la perplessità. Non ha grande fiducia nelle istituzioni, o, meglio, non ha grande fiducia in coloro che le rappresentano. Ci pensa, esita prima di rispondere ma poi prende atto che tentar non nuoce. Forse.
    Premesso che non confido più di tanto sui Ministeriali credo che dovremmo provare. Potremmo essere di aiuto e forse loro a noi lasciandoci più spazio e più libertà d’azione. Da medici abbiamo un polso sensibile alla situazione. Dovranno ascoltarci.
    Cosa poteva andare storto? Tutto. Ma era un tentativo da prendere in considerazione.
    Possiamo iniziare chiedendo un appuntamento. Dalla risposta, o dalla mancanza di risposta, potremo capire se sono disposti a condividere e a collaborare.
    Propensa all’azione Lea si mostra propositiva oltre che disponibile. Collaborare con Jude ed averlo come alleato oltre che come collega ed amico le fa piacere. Da istintiva ritiene il Guaritore persona preparata, affidabile e seria. Più un amico che un comune collega.
    Concediamocelo questo attimo di pausa. Un tè lo prendo volentieri. Gli inglesi fanno un caffè che fa schifo, nemmeno la magia ha migliorato questa pecca.
    Si accomoda sulla sedia osservando Jude. Comprende la sua preoccupazione oltre a condividerla e forse è un bene che agiscano insieme. Jude è diverso da Lei ma forse questo può essere un bene. Insieme potevano fare la differenza.
    In attesa del tè, sempre che si fosse già arrivati al punto di doverselo fare da soli. Lea sorride e si rimbocca le maniche.
    Come cominciamo la lettera? “Caro Ministero, Spettabile Ministero, Gentilissimo Ministero” Con la presente siamo a richiedere un incontro. E’ questione di vita o di morte.
    Durante la pausa possono anche permettersi di scherzare per cui Lea prosegue nella celia sperando che Jude si rilassi insieme a lei.
    Potrebbero allertare la contraerea vendendo arrivare un gufo. Immagino siano sommersi da richieste di delucidazioni. Meglio andare di presenza. Che dici?
    Ottima pensata Lea. Oltre a rimanere in Ospedale giorno e notte ora pure la camminata fino al Ministero. Se le passaporte iniziavano ad avere problemi forse anche la metropolvere e la smaterializzazione stava perdendo gli effetti magici.

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    Ma come non c’è? Guarda meglio Darius, non è possibile che sia finita.
    La voce di Lea è irritata e nel contempo ansiosa mentre osserva le spalle dell’infermiere che fruga nell’armadietto dei medicamenti. Quando l’aitante giovanotto si gira la sua espressione è desolata.
    Ho controllato tre volte, manca.
    Lea si passa le mani sul volto e reprime uno sbuffo. Si alza e controlla di presenza. Sposta le boccette rendendosi conto che le scorte si sono assottigliate in maniera importante dall’ultima volta che ha fatto l’inventario.
    Sconsolata guarda il ragazzo al quale appoggia una mano sul bicipite più per scusarsi che per testarne la consistenza. O forse per entrambe le cose ma questo è secondario rispetto al problema.
    Di questo passo presto useremo siringhe di vetro da far bollire ad ogni uso.
    Scenario che avrebbe volentieri scongiurato ma che non era il peggiore. Erano le scorte degli ingredienti a far increspare di preoccupazione la fronte della Medimaga.
    Il dott. Wilshaw l’aspetta nel suo studio. Credo sia già in ritardo dottoressa.
    Mano alla fronte con pacca sonora incorporata. Si era dimenticata della richiesta di incontro di Jude.
    Tu cerca ancora. Io vado.
    Di corsa esce dal suo studio, di corsa percorre la distanza che la separano da quello del Collega fermandosi solo un attimo, per sistemare il camice, prima di aprire la porta.
    Nessun problema Jude. Stavo perdendo tempo a cercare quel che non c’è.
    Tutto il personale Medimagico accusava il problema, nell’aria si sentiva più odore di timore che di dittamo.
    Dal tuo aspetto non si direbbe ma immagino che tu sia stanco. Siamo tutti sotto pressione. I giovani e i meno giovani.
    Per le reclute era un fatto impensabile trovarsi ad operare con scarsità di mezzi, per i collaudati anche.
    Prendendo dalle mani il foglio offerto dal Collega Lea lo scorre e la cosa che salta principalmente agli occhi è il numero impressionante di scorte in esaurimento. Per una volta i giornali non esageravano nell’essere catastrofici nell’allarme circa lo stato in cui versava la sanità.
    E’ ancora peggio di quel che pensavo.
    Si accascia sulla sedia rileggendo le note sperando che i numeri cambino ma la situazione è quella che è. Vicina al collasso.
    Hai ragione, dobbiamo essere pronti a rivedere il nostro modo di lavorare. Dobbiamo rimetterci tutti a studiare e a ripassare le vecchie tecniche cominciando da quelle basilari.
    Se le cose non cambiavano ci sarebbe stato bisogno di supporto medico extra per come la vede Lea. Raramente eventi come quelli che stavano interessando il mondo magico si risolvevano senza scatenare tumulti e i tumulti generavano feriti, quando andava bene.
    Considerami fra quelli felici di aderire al corso di aggiornamento. Forse non ho dimenticato come si ricuce con ago e filo ma una ripassata mi pare cosa saggia. Come posso aiutare?
    Si sarebbe messa a disposizione offrendo tempo e presenza pur di essere utile. Essere pronti e farlo capire a tutti doveva essere imperativo e per lei lo è.

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    Da mesi Lea conduce ricerche per avere indizi che la portino sulle tracce degli assassini di Connor. Pare tutto inutile o tutto molto strano. Si è rivolta in primis al Ministero ma nessuno ha saputo o voluto aiutarla. Ha assunto un investigatore privato, un tipo poco raccomandabile al quale ha sborsato una notevole somma senza ricevere altro che vaghe supposizioni. I Carrow non parlano. Apparentemente chiusi nel dolore per la perdita del figlio trovano sempre pretesti per evadere l’argomento. L’unica e ultima speranza rimane quella di fare da sola.
    Lea non è mai considerata una donna temeraria, non ama il rischio ad ogni costo. Il venerdì sera, alla fine del turno, preferirebbe bere qualcosa al pub con i Colleghi e tornare a casa a riposare piuttosto che smettere il camice, indossare un mantello con cappuccio e raggiungere le zone più discutibili e peggio frequentate del Mondo Magico.
    Non può lasciar perdere, ha bisogno di sapere. Per stessa e per sua figlia. Sente il dovere e la responsabilità di proteggere la sua bambina in caso venisse anch’essa presa di mira da chi l’ha privata del padre. Il pensiero di vivere una vita guardandosi le spalle la spaventa più dei pericoli nei quali può incorrere camminando, a passo svelto, sul selciato diroccato e bagnato di Nocturn Alley.
    Non sta piovendo, non ancora. Dal cielo plumbeo scende una nebbia fitta ed umida che penetra le ossa. Eva si stringe nel mantello mentre cammina a testa bassa. Il rumore dei suoi passi pare rimbombi nel silenzio della via. Non ha una destinazione, sa solo che da qualche parte deve iniziare. Non è certo a Milandia che può trovare qualcosa o qualcuno che la porti verso il suo obiettivo. E’ consapevole che non si trova in un luogo sicuro. Nella destra, coperta dal mantello, stringe la bacchetta, deve essere pronta in caso di bisogno.
    Voci alterate attraggono la sua attenzione, girando appena il capo nota un’insegna che cigola, sospinta dal vento, dall’altra parte della strada. Per fare un casino del genere ci potrebbe essere gente che ha alzato il gomito e chi beve parla, a volte troppo. La convinzione la risolve a tentare la sorte, potrebbe essere utile approfittare della situazione. Pur strizzando gli occhi non riesce al leggere il nome del pub, può solo intravvedere una luce fioca filtrare da vetri sporchi. Più rassegnata che entusiasta attraversa la via cercando di evitare le buche, usa il lembo della manica per abbassare la maniglia della porta che sospinge.
    Mantenendo il cappuccio calato in testa si avvicina al bancone. L’aria è satura di odori molti dei quali non gradevoli. Umidità, alcol, scarsa pulizia e profumi femminili da pochi spicci, di quelli che fanno arricciare il naso.
    Controlla gli sgabelli allineati davanti al banco e sceglie di sedersi in quello di fronte ad uno specchio che, all’apparenza, non viene pulito da settimane. Da quella posizione ritiene di essere in grado di sbirciare i presenti oltre ad udirne distintamente le voci.
    Una burrobirra
    L’ordine, anonimo e senza inclinazioni del tono della voce, viene rivolto al banconiere, un tipo dall’aspetto poco sveglio, pare dorma in piedi.
    In attesa di essere servita il suo sguardo si fissa sullo specchio. Non sa cosa cercare ma osserva, in silenzio, cercando di non farsi notare.
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    Grazie! Approfitterò sicuramente ;)
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    Grazie a tutti, mi fa piacere essere qui e poter fare danni insieme a voi.
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    Bonjour a tout le monde. Non so mai che dire nelle presentazioni quindi sarò breve. Gioco di ruolo da diverso tempo anche se non sembra, da sempre faccio paciughi con i codici e i regolamenti e siccome sono anzianotta mi trovo più a mio agio a muovere pg adulti. Mi piace scrivere anche se il tempo e la vita sono tiranni e non lasciano grandi spazi per le passioni. Qui cerco svago, leggerezza e, perchè no, anche un po' di drama che non guasta.
    Quindi...sotto a chi tocca e andiamo a cominciare.
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    ANAGRAFICA
    Nome e cognome: Leamhan Macmillan
    Data di nascita/Età: 31 gennaio 1994 – 30 anni
    Stato di Sangue: Purosangue


    BACCHETTA Legno di Cipresso
    Nucleo: Piuma di fenice
    Misura : 12 pollici – Flessibile


    PATRONUS Delfino


    PROFILO FISICO
    Capelli: Castano scuri, lunghi fin sotto le spalle, ricci, molto folti.
    Occhi: Azzurri
    Segni particolari: Una cicatrice di circa 2 cm sul fianco destro


    PROFILO PSICOLOGICO
    Cosa ama: Ama sua figlia sopra ogni cosa. Ama il suo lavoro che svolge con impegno e passione. Ama il cibo, se lo trova già pronto lo ama di più. Ama il mare e l’acqua in generale. Passeggiare in spiaggia, nuotare, per lei è rilassante e rinvigorente. Ama il gioco del quidditch che ha praticato da studentessa con la qualifica di battitrice. Ora, quando gli impegni lo permettono, si reca ad assistere a qualche partita. Il piccolo giardino di casa sua è il suo orgoglio: pianta semi ovunque, fiori e qualche albero da frutto sotto il quale ama riposare all’ombra durante le giornate estive. Considera l’amicizia e i rapporti cose molto serie da dare a chi dimostra di meritarle. E’ socievole ma solo fino ad un certo punto. Istintiva fino all’ennesima potenza reagisce, anche molto male, se viene ferita o se avverte un percolo per lei, per sua figlia o per qualcuno che le è caro. Schietta, dinamica, vivace, trae energia dalla sua grande voglia di vivere di essere felice.
    Cosa odia: Le persone subdole. Le odia più della carne e del pesce crudo che detesta. Odia il caldo, i lunghi pomeriggi di canicola estiva durante i quali suda anche a riposo. Non è tipo che passa da una festa all’altra, preferisce scegliere il tipo di persone e i locali da frequentare. Cerca di non pensarci spesso ma è arrabbiata contro il destino che ha privato sua figlia di un padre e lei di un marito amorevole e amato. Mal sopporta chi si lamenta a prescindere, le salta la mosca al naso se chi si lamenta è la causa del proprio malessere. Aborre l’aggettivo solare: non è nelle sue corde. Che nessuno si provi a chiamarla ‘cara’, potrebbe mordere.
    Carattere: Socievole ma ben lungi dall’essere social. E’ riservata; non è tipo da sbandierare ai quattro venti quello che fa, quello che pensa e quello che prova. E’ consapevole di essere una persona difficile da trattare, il suo carattere schietto, impulsivo, a tratti ostico, tiene a distanza le persone e questo a lei va bene; lo trova un ottimo filtro.
    Allineamento: Neutrale


    PROFILO LAVORATIVO
    Competenze magiche Guaritrice presso il S. Mungo
    -Bonus:Specializzata in Medimagia è sempre disponibile anche per i turni in Pronto Soccorso. Durante il tirocino è stata affiancata ad un Magipsicogo e l'esperienza l'ha arricchita sia personalmente che professionalmente. Se la cava abbastanza bene nella preparazione delle pozioni, curative e generiche. E' meno precisa nella preparazione dei veleni ma è abile nell'usare gli incantesimi, curativi e non. Ha grande affinità con l'acqua, gli incanti che riguardano questo elemento sono quelli che le riescono meglio.
    -Malus: Preferisce la difesa all’attacco. Trova che avere un lasso di tempo, anche minimo, per studiare l’avversario le dia modo di poter contrattaccare con maggior precisione. Non ha molta destrezza negli scontri fisici ma ritiene che le parole, a volte, feriscano più delle armi. In erbologia ha avuto ottimi voti, sa riconoscere, curare e usare le piante magiche. In compenso, visto che la perfezione non appartiene e questo modo, fatica mantenere vivo il basilico e gerani del suo giardino.



    PROFILO SCOLASTICO
    VOTI M.A.G.O.Trasfigurazione E
    Cura delle creature magiche E
    Pozioni O
    Astronomia O
    Erbologia E


    Materie che odiava/amava: Volo era sicuramente la sua preferita mentre la bestia nera è ed è sempre stata Divinazione. Non saprebbe leggere un fondo di caffè nemmeno se fosse scritto in francese, sua lingua madre. Le lezioni che frequentava più volentieri erano quelle di Astronomia e di Erbologia. Quelle durante le quali rischiava l’abbiocco Storia della Magia e Rune.
    Scuola frequentata: Beauxbatons



    BACKGROUND Vede la luce a S. Andrews, regione Fife, in Scozia, nel piccolo cottage usato da residenza estiva dei suoi genitori. Leamhan, il suo nome, viene ispirato dal fiume Leven che scorre nei pressi della casa natia. Suo padre Thedore Mcmillan è uno Spezzaincantesimi in pensione e sua madre, Grace Travis, è docente di Babbanologia a Beauxbatons. Attualmente vivono a Londra.
    L’infanzia di Lea trascorre serena. E’ una bambina vivace che passa dal sorriso al broncio più velocemente del mutar del tempo inglese. Di famiglia benestante alla piccola non manca nulla anche se i genitori evitano di viziarla. La educano seguendo le regole delle loro antiche e nobili famiglie. Le inculcano il senso del dovere e del rispetto. Viene istruita a Beauxbatons in quanto ritengono che una ragazza di buona famiglia deve sapere parlare fluentemente il francese. Lea si adatta alle regole fino all’arrivo dell’adolescenza, età che, per antonomasia, mette tutto in discussione. Il suo profitto è più che accettabile a differenza del comportamento che lascia a desiderare. Finiti gli studi ad attenderla c’è un marito scelto dalla famiglia. Lea incontra il futuro sposo, Connor, il giorno del fidanzamento ufficiale, a diciassette anni. Strano ma vero si innamora di Connor e, ancor più strano ma ugualmente vero, è ampliamente ricambiata. I fidanzati fanno progetti per il futuro: Lea continua a studiare per diventare Guaritrice e Connor si dedica agli affari della sua famiglia: i Carrow. Per quanto Lea chieda e si interroghi non verrà mai a sapere di cosa si occupa ma è giovane, innamorata e non da troppo peso a questa questione. Un anno dopo, un mese prima della data fissata per il matrimonio, nasce Viola, la sua bambina. Alla vigilia delle nozze i preparativi fervevano, ormai era tutto pronto, organizzato in pompa magna e con tutti i rituali del caso. Connor saluta la fidanzata per celebrare il rituale dell’addio al nubilato con gli amici e quella è l’ultima volta che Lea lo vede vivo. Durante la notte Connor cade vittima di una imboscata. Lea viene prontamente avvisata e accorre sul luogo del delitto mentre lo scontro è ancora in corso. Il tentativo di difendere Connor le procura una profonda ferita al fianco destro ma la difesa risulta vana. Il futuro sposo spira fra le sue braccia senza riprendere conoscenza. Gli assassini a tutt’oggi rimangono ignoti così come ignoto rimane il motivo dell’attacco. Col tempo e in seguito ad indagini Lea ha raggiunto la convinzione che i Carrow, Connor compreso, trafficassero sostanze illecite e artefatti oscuri. Non può esserne certa ma è molto probabile che Connor sia perito per qualche sgarro fatto alla concorrenza. Lea si strugge, si dispera ma ha una bambina da crescere e per lei deve farsi forza. Prosegue gli studi e si laurea cercando di non trascurare la piccola. Viola cresce, fin troppo in fretta, attorniata dall’amore della mamma e dei nonni. Quando per lei arriva il momento di iniziare la scuola viene scelto Hogwarts come istituto per la sua formazione. Lea vive a Londra, in una piccola casetta con giardino nella prima periferia della City. Prende servizio al San Mungo dove può svolgere la professione che ama e che le consente di tenersi impegnata ma il ricordo di ciò che è accaduto non l’abbandona mai. Con Viola lontana da casa per la maggior parte dell’anno aumenta il suo bisogno di capire e di sapere chi ha ucciso il padre di sua figlia e perché.




    PRESTAVOLTO Neslihan Atagül


    Edited by Elhaz - 29/4/2024, 15:28
7 replies since 23/2/2021
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