Hogwarts Mystery - GdR Harry Potter

Posts written by -Ralph

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    "No". Aveva detto "No". Con quel tono eccessivamente sicuro che ad alcune persone avrebbe dato sui nervi. E sì, ero una di quelle persone. Ironico che un Grifondoro temesse una creatura che rappresentava le paure. Aver paura della paura. Non mi piaceva essere considerato un codardo, come penso non piaccia a nessuno, specie se hai delle aspettative imposte da una divisa rosso-oro.
    Sapevo benissimo che i Mollicci non erano pericolosi, eppure questo non mi rassicurava assolutamente. A dirla tutta avrei preferito 100 volte vedermela con un Ippogrifo impazzito che non con quel Molliccio.
    " Quindi perché non mi dii cosa ti ha frenato davvero?" mi morsi l'interno della guancia, con le mani ben piantate in tasca, stringendomi nelle spalle, con una smorfia che rendeva palese quando non mi andasse di rispondere a quella domanda. Ma sapevo che non aveva granché senso farlo: era evidente che la bionda avrebbe insistito in quella direzione finché le circostanze non avessero preso la piega che voleva lei. Se non altro per dimostrarmi quanto mi ero sbagliato nel "sottovalutarla" o non ritenerla neanche per sbaglio un'insegnante.
    Perché il Riddikulus è un incantesimo stupido. Si prepone di rendere ridicola o divertente una cosa che fa paura e benché apprezzi il messaggio di fondo sull'esorcizzare le proprie paure, riderci su e via dicendo.. all'atto pratico penso che funzioni solo ed esclusivamente per delle paure stupide.
    Una grande metafora e tutto quanto, lo riconosco. Ma alcune cose non potevi renderle divertenti. Non abbastanza da ridere a crepapelle e far sparire il Molliccio. Suscitare una risata era qualcosa di grande. Non doveva essere solo una prospettiva "leggera". Serviva un fragore di risate.
    "Hai presente quella storiella che dice che il Maestro appare quando l’allievo è pronto? " Viva la modestia... si notava così tanto la mia espressione sarcastica ?
    ...non è che basta prendere delle citazioni e infilarle in un contesto perché siano giuste...
    commentai quasi tra me e me, eseguendo comunque l'ordine di camminare in su ed in giù davanti a quel muro come avevamo fatto con Astrid. QUindi cosa..? Bastava camminarci avanti ed indietro per tre volte..?
    Ci sono stato trascinato dentro, letteralmente.. non penso che quel Molliccio fosse per me..
    Era Astrid che mi aveva portato lì, quella stanza assurda con quel giardino, l'aveva trovata lei. E non ritenevo neanche che quel Molliccio fosse stato lì perché lei ne aveva bisogno. Oltretutto considerando che grazie a quella giornata ci eravamo pure mollati. Probabilmente mancavo di prospettiva, ma in quel momento ero sicuro, sicurissimo, che quel Molliccio non mi servisse ad un bel niente e che non fosse servito assolutamente a niente.
    E' vero, le paure servono, affrontarle lo stesso.. ma davvero, non riuscivo assolutamente a immaginarmi neanche un modo, nemmeno uno, in cui avrei mai potuto affrontare quella paura.
    Finita la mia sfilata corrucciata, apparve stavolta una porta diversa: alta il giusto, larga il giusto. Niente di Lillipuziano, niente per cui necessitasse di gattonarci dentro come in Alice nel paese delle Meraviglie.
    Ed era apparsa come per magia. E sul momento non riuscii a soffermarmi sul funzionamento di questa cosa, sul perché apparisse ne perché cambiasse. Perché riuscivo a sentire le mani sudarmi e la gola stringersi. Scossi la testa. Avrei voluto riuscire a mantenere una strafottenza, a fare una battuta, ad esibire sicurezza e cercare di pungere la bionda nell'orgoglio per spingerla a risolvere la questione con le sue mani, salvandomi così dall'umiliazione di esporsi.
    Il Molliccio è mio fratello che si...
    Mi morsi le labbra. Non riuscivo a dirlo. Non riuscivo mai a dirlo. Era una parola che mi metteva i brividi, che avrei voluto non esistesse, come concetto, come azione. Come se non dicendo mai quella parola non potesse mai materializzarsi. C'era impotenza in quella parola. La totale impotenza di riuscire a impedirlo, di avere il controllo sulle azioni altrui. La totale ignoranza di non essere nella testa di un altro.
    ..che si suicida. E non so come fare un Riddikulus con questo.
    Non la guardavo, rimanendo con le mani piantate in tasca, lo sguardo fisso su quella porta. Non volevo rivederlo. Era qualcosa che non volevo mai più rivedere. Era quell'angoscia costante, quel terrore costante e quel dubbio, che mi prendeva ogni volta che ci pensavo, e ogni volta che ripensavo a Karen, che saltava in quel camino per andare da Westwood.
    Quindi preferirei non entrare...
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    Non sono io che ho dei gusti strani sono loro che evidentemente ritengono di avere più chance di integrazione o di mimetismo facendosi crescere funghi in testa e muschio sui vestiti più altra peluria varia..
    erano dati di fatto, mio padre insegnava all'Accademia Magica e ricordavo fin troppo bene le cene coi i suoi colleghi: noia mortale a parte io e mio fratello ci divertivamo ad attendere il ragno appostato nella barba del professore di Magizoologia e a scommettere sulle sorti dell'Asticello che si disperava dinnanzi al vassoio degli asparagi al burro, recuperandoli come nel tentativo di salvarli o dargli una degna sepoltura, per infilarsi nel taschino della giacca dell'anteguerra, costellata, inevitabilmente da macchie di unto.
    Alzai i pollici quando la "professoressa" palesò l'opzione rotolarsi nel fango con un maglione brutto per essere credibile a lezione.
    Non troppo fango o potresti dare l'idea di essere stata sopraffatta dai porci cornuti..
    Cosa sono i porci cornuti? Non ne ho idea, non so nemmeno se esistono. Ma era un'offesa che mia madre ogni tanto ci lanciava specie quando la casa era un merdaio. Non so onestamente che cosa si aspettasse di trovare in casa quella donna facendo sei figli.. non mi sarei mai spiegato quello shock nei suoi occhi.
    " Assecondami per cortesia, continuiamo con “Professoressa”. Io mi ci devo abituare e per te sarà meno imbarazzante in futuro. Professoressa Carter" il seme del dubbio stava iniziando a germogliare... ma non l'avrei dato a vedere!
    Carter come Carter belli capelli?
    La chioma di quell'uomo era ridicolmente perfetta. Se c'era qualche grado di parentela con il professore di incantesimi non potevo che invidiare il patrimonio genetico.
    Ralph.
    Non che ci fossero molti altri Ralph ma se davvero era una professoressa era il caso di dirle il cognome? No, bene che non lo associasse immediatamente a quella mattinata. Lo avrebbe scoperto comunque certo, ovvio, ma confidiamo nella potenza delle associazioni mentali no? Inoltre Ralph alcune volte sembrava più un verso, una specie di bofonchio rabbioso e rassegnato. Tipo "Ehi sai che il cesso non scarica più?" "Rrralph.."
    Per quel che riguardava la domanda della bionda, riconoscevo fosse terribilmente legittima, motivo che rendeva la mia posizione altamente imbarazzante e per cui avrei di gran lunga preferito avere una prof che fosse un incrocio con un troll piuttosto che una biondina giovane.
    Per prima cosa sta in una stanza che appare quando gli pare a caso.
    Oggettivamente questo era un problema no? Come fai a occuparti di una cosa che sta in un posto difficoltoso da raggiungere??
    Per la seconda roba invece avrei dovuto inventarmi una balla: ammettere di essere terrorizzato dalla cosa che si sarebbe materializzata era qualcosa che la mia mascolinità tossica, come la definiva Vanya, non avrebbe mai permesso.
    Beh credo che siano creature sottovalutate, se sbagliassi qualcosa potrebbe andarsene in giro per il castello e, ecco, non credo sia qualcosa che dovrebbe girare liberamente. Alcuni studenti non saprebbero come affrontarlo e.. ed è difficile da riconoscere se non ce lo si aspetta..
    Una pizzicata al naso, per dissimulare il disagio, per sembrare che parlassi di qualcun'altro. Come se non fosse esattamente il mio caso.
    No..?
    Eravamo ormai arrivati davanti a quell'arazzo di merda e della porta non c'era nessuna traccia. E non sapevo come farla apparire. Ma d'altronde..
    Prego "Prof", lei sicuramente sa come far apparire la porta magica..


    Edited by -Ralph - 16/1/2023, 14:10
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    E porca Meride quanto era difficile ingoiare il rospo quando questo si gonfiava gracchiando cercando di scapparsene fuori. Fui costretto a mordermi letteralmente le labbra, neanche avessi appena visto una serie di video spiritosi su gente che sbatte le palle ad alte velocità.
    Già nemmeno io..
    Pensavo onestamente che McCormac fosse meno viscido e manipolatore. Sebbene non lo conoscessi da molto tempo, ne particolarmente bene, contavo se non altro che il rapporto che si ostinavano a definire sanguigno avrebbe comportato nei confronti della rossa un riguardo. Ebbene no. A quanto pareva per l'irlandese la cosa importante era infilarsi in qualche buco, qualunque esso fosse. E vedete grande stima per le sue capacità di rimorchio sia chiaro, le tette della Lloyd erano notevoli, il culo della Rosen..Ros.. ambè della rossa prima, pure. Un filo di invidia impregnato però di ammirazione? Certo.
    Ma che si facesse lei, che non solo era enormemente più piccola ma un pozzo di insicurezze e fragilità.. faticavo notevolmente a vederci qualcosa di nobile in quello. O qualcosa da ammirare. Era troppo grande per lei. Per lei che faceva le bizze per qualsiasi cosa, che si sentiva ignorata per la più piccola stupidaggine e che si offendeva con un niente. Come fanno le ragazzine.
    Eppure questo non potevo dirlo. Non a lei. Perché avrei messo la mano sul fuoco in quel momento che a una certa lei si sarebbe ritrovata di nuovo accartocciata per colpa di quell'imbecille pieno di sè su cui non si poteva fare un cazzo di affidamento.
    Probabilmente niente: ho solo commesso un errore di valutazione io.
    E speravo che l'argomento potesse considerarsi chiuso. Perché era veramente faticoso mordersi la lingua e probabilmente tra poco l'avrei ingoiata.
    La rossa riusciva ad essere particolarmente irritante. "Se il mio ragazzo mi dicesse una cosa del genere potrebbe dire addio alla sua testa e alle sue palle" gnegnegne!!
    Un sorriso che di sorriso aveva ben poco fu tutto ciò che la mia faccia riuscì a produrre in risposta.
    Poco importa, ci siamo lasciati.
    Annunciai schioccando la lingua e riprendendo a pulire delle ostinate macchie immaginarie sul bancone.
    Ho delle ciambelle di ieri, sono un po' mosce non le posso vendere, se vuoi te le do gratis...
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    Se fossi stata una persona particolarmente brillante sarei forse riuscito a fare in anticipo i collegamenti necessari a individuare la professoressa dispersa nella ragazza che avevo davanti. Ma evidentemente, nel caso vi servissero altre prove per confutare questa ipotesi.. non lo sono.
    Forse però non lo era neanche lei se stava chiedendo a me, a me esatto, se non servissero delle piante in quell'aula. La guardai confuso con la fronte aggrottata.
    ...delle piante..?
    Le piante erano esseri viventi che non ti rammentavano i propri bisogni emettendo suoni, ragion per cui il mio pollice nero mi portava a considerarne l'esistenza altamente superflua. Inoltre davvero dovevamo discutere di arredamento di interni? Per chi mi aveva pres.. ah, fanculo a questo punto credo di dover veramente rivedere il mio guardaroba o almeno il taglio di capelli visto che i miei gusti non sono palesemente chiari. Sì Vanya, la mascolinità tossica è ostinata come la ruggine, auguri con la carta vetrata per grattarla via. Mi strinsi nelle spalle, dimenticandomi quasi per un attimo perché fossi andato lì.
    E giuro, lo so che sembra così, ma non volevo fare il ruffiano chiedendole se non fosse una veela: stavo solo cercando di capire in quale entità quella parte della natura di Astrid fosse stata determinante. Annuii quindi, forse con un'espressione leggermente delusa in volto.
    "- Se con “la vecchia” intendi la Professoressa di Cura temo di doverti dare una piccola delusione…niente capelli bianchi e seno cadente purtroppo, non per qualche altro anno ancora almeno " No ehi aspetta, fermi tutti.. COSA??? Non.. eddai non era possibile! Come.. cosa.. quando?? Quanti cazzo di anni aveva? Come faceva a insegnare di già??
    La risposta era semplice: non lo era.
    ...pfff sì, bella questa. La regola delle balle è che devono essere un minimo credibili insomma.. se la spari troppo grossa la gente non ci casca.
    Le spiegai annuendo con la braccia sui fianchi.
    Cioè la pausa è stata ottima ma.. nah.. è tutto il resto che non è verosimile. E lo dico come un complimento eh. I magizoologi e simili si vestono coi maglioni del 65, lasciano che la natura faccia il proprio corso lasciando che peli e quant'altro gli crescano addosso e danno da mangiare alle bestie tenendo il cibo tra i denti come delle zitelle pazze con un pappagallo più vecchio di loro. Non sei credibile...
    Ma torniamo alla realtà, ovvero il motivo della mia visita in quell'ufficio: la psicologia inversa aveva funzionato.
    C'è un Molliccio.. al piano superiore.
    Spiegai incrociando le braccia.
    Sarebbe il caso che qualcuno lo togliesse.
    Aggiunsi facendo un cenno con la testa alla ragazza di seguirmi affinché potessi mostrarle il luogo infestato.
    Detto ciò.. hai un nome o devo continuare la farsa con un "professoressa"..?
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    Ecco, aggiungiamo alla lista anche profondamente vittimista: il genere di persona più piacevole dell'universo.. Complimenti Ralph, davvero, puoi spuntarlo dalla tua bucket list il fare il piagnone in calzoncini e calzettoni nel bel mezzo di Hogsmeade.. grande.. Arricciai il naso, continuando a scuotere debolmente la testa, infastidito dalle mie stesse reazioni. Non ero granché convinto di quello che stava dicendo Vanya sul non dovere spiegazioni a nessuno: qualche volta delle spiegazioni si dovevano dare, non si poteva pretendere che le altre persone accettassero tutto a prescindere. Forse le avrei dovuto delle spiegazioni ma era più semplice nascondersi e preferivo passare per esagerato che non raccontarle quella serie di azioni in cui non mi rivedevo.
    Il suo abbraccio fu inaspettato. Perché Vanya di solito ti tirava un cazzotto o un coppino dietro al collo. Non era la prima volta che lo faceva eppure stavolta non ero distratto dal suo corpo contro al mio o dai mille possibili significati che speravo si celassero dietro a quel gesto. Un'espressione di amicizia che prendeva forma, pura e semplice. Un abbraccio che non ricambiai subito, come se ritenessi di non meritarlo, ancora indeciso. "Sii sempre te stesso, me lo prometti?" una specie di fitta allo stomaco, che mi costrinse a chiudere gli occhi e abbassare di un po' la testa, finendo contro la sua spalla. "Smussa gli angoli che ti danno più fastidio e tieni tutto il resto, perché ti giuro che vai bene così come sei. Non hai bisogno di essere niente che tu non voglia." Non avevo mai realizzato di aver bisogno di sentirmelo dire.
    Lo dicevo a tutti, lo dicevo a Karen, lo dicevo a mio fratello... eppure era difficile dirlo a se stessi. Anche se non era vero, anche se quel bisogno di essere di più, di voler fare di più non avrebbe mai smesso di essere lì.. mi resi conto nell'esatto momento in cui sentii quelle parole, di quanto ne avessi bisogno. La strinsi a mia volta, cercando di accogliere quel messaggio, provando a non opporre resistenza all'idea di andare bene così.
    ...un po' bulla sei in effetti..
    Replicai dopo, pizzicandomi il naso per dissimulare quel velo di imbarazzo dell'essersi messi parzialmente chiappe al vento. Un respiro profondo, annuendo alle sue parole, sapendo che non c'era bisogno di chiederle di fare lo stesso, perchè di certo non si sarebbe risparmiata.
    Sai non saprò fare il culo ai manichini come in ninja come tuo fratello ma... so fare le prese.... WHHAAAAARRGH!
    Le passai un braccio dietro la vita, afferrandole un polso per caricarla sulla schiena, alzandola da terra come se stessi per lanciarla al tappeto come in una mossa di wrestling, ma fermandomi appena prima che ci sbilanciassimo del tutto.
    Ah cazzo.. sei più pesante del previsto... o forse è solo il terribile peso della.. come l'hai chiamata? Mascolinità tossica?
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    Il mio tentativo di resa non fu accolto, ma non fu neanche rifiutato e questo se non altro era un buon segno: che la resa venisse accolta in un battito di ciglia potevo aspettarmelo da Astrid, ma Corinne.. non era niente facile con lei. Non ero riuscito a farla smettere di piangere ma andava bene così, perché quelle lacrime non mi turbavano come facevano di solito quelle di una ragazza, non facevano partire la sirena rossa di allarme che ti mandava nel panico facendoti questionare ogni azione svolta nelle ultime 24 ore che aveva portato a quella tragedia. No, quelle lacrime erano quasi rassicuranti, la conferma che c'era un qualcosa sotto la cenere della strafottenza verso ogni cosa.
    Nel ritrovarmela a pochi palmi dal naso tuttavia rimasi con la fronte aggrottata, indeciso su come rispondere a quella domanda, rimpiangendo ancora una volta che non bastasse uno sguardo per capirsi senza doversi intrigare con troppe parole: non ero bravo in quelle..
    Penso che tu faccia la stronza quasi sempre. Perché vuoi mettere alla prova gli altri, perché infondo ti diverti e sai che sei più intelligente della maggior parte delle persone quindi le sfidi altrimenti ti annoieresti
    Non era la risposta che la Miller cercava, ma non avevo intenzione di dargliele tutte vinte: lei faceva la stronza e qualche volta potevamo riderci su, tirarci delle frecciatine e cazzeggiare. Ma c'era un momento in cui doveva abbassare quella corazza. E doveva rendersene conto o quelle lacrime non sarebbero state altro che un capriccio.
    ….e perché è più facile essere stronzi così puoi tenere tutti a distanza e non deludere nessuno.
    Non avevo idea di quale fosse la reale motivazione: quella solo lei la conosceva e forse non l'avrebbe mai condivisa con nessuno. Perché neanche io riuscivo a capire cosa ci fosse nel non detto sul fondo di quegli occhi azzurri inondati di lacrime.
    Non sei stronza Miller ma sei talmente abituata a fingere di esserlo che qualche volta ti dimentichi che lo stai facendo. Ed è questo che mi fa incazzare...
    Che non riuscisse a capire quando era il caso di piantarla, che non si fidasse abbastanza di chi stava dall'altra parte per mostrarsi e parlare e far vedere che anche Corinne Miller aveva un cuore. Faceva di tutto per passare per una stronza egoista e poi si sorprendeva se gli altri pensavano questo di lei?
    Se pensassi che lo sei davvero neanche starei qua a parlare con te, neanche mi incazzerei Miller. Ma piantala, piantala, di fare così..
    C'era un limite a tutto: a forza di fingere prima o poi le sarebbe venuto talmente naturale da diventare parte di lei. E io lo sapevo, cazzo lo sapevo che c'era un sacco di più. Perché lei non lo tirava fuori? Per quale cazzo di motivo non usciva da quella facciata di strafottenza? Sì, quelle lacrime erano estremamente rassicuranti... sebbene lei continuasse ad essere terribilmente egocentrica. Rimarcando come non la si fosse ritenuta abbastanza affidabile o degna di fiducia per confidare in un suo ritorno in caso di bisogno. Una smorfia stizzita, chiedendomi se effettivamente non avessi sbagliato mentre si insinuava il dubbio che avessi commesso un errore terribile..
    Non è così semplice Corinne.. non potevo rischiare su questa cosa. Forse ho sbagliato ma.. non sapevo cosa fare.
    Non era difficile ricordare quella sensazione di immobile terrore, perché ogni tanto tornava. Mi impediva di addormentarmi o mi svegliava nel cuore della notte con un'ansia che opprimeva il petto. E da quella paura usciva immancabilmente frustrazione e rabbia. Indirizzata verso nessuno.. indirizzata verso chi non c'era, per il semplice motivo che non fosse lì.
    Kiddo ha qualcosa che non va.
    Non la guardavo negli occhi, perché quello era il mio turno per nascondermi. Come se fosse un mio fallimento, come se non avessi gestito bene la situazione, perché avrei voluto fare di più, avrei voluto sistemare le cose. Avrei dovuto.. avrei dovuto esserne in grado e invece non sapevo come fare, ne cosa fosse meglio fare.
    Quel giornalista che era sulla Gazzetta del Profeta.. quello ritrovato a pezzi.. Westwood ne ha mandato uno a Karen.
    Sui giornali non c'era questa parte, non era scritto da nessuna parte. Il braccio di Hilton era arrivato in stato di decomposizione con tanto di biglietto dedicato alla Grifondoro.
    Eravamo a scuola, c'era.. modo di avvertire chiunque, di far intervenire auror, professori... ma lei si è lanciata nel camino, da sola per andare da Westwood e mettere fine a tutto.
    Un'altra pausa, perché era faticoso da raccontare e perché speravo che lei ci arrivasse prima che dovessi dirlo di nuovo ad alta voce. Cercai gli occhi della Corvonero, sperando che capisse, eppure sapendo che aveva bisogno che quelle parole fossero pronunciate.
    Ha pensato che se l'avesse uc.. se l'avesse uccisa sarebbe finito tutto perché pensa che sia colpa sua. Pensa che sia colpa sua di tutto.
    Possono bucare le parole? E' possibile sentirle in bocca come fossero ricoperte di spine?
    ..e ho paura che possa farlo di nuovo e di non accorgermi di niente.
    Perché io non mi accorgevo mai di niente.. e non era in mio potere evitare queste cose. Avevo paura di fare dei passi falsi, di accellerare il declino invece di migliorarlo. Come quando mio fratello aveva denunciato tutto alla scuola: era la cosa giusta da fare, era quella che si doveva fare.. e invece era stata la scintilla del disastro. E sebbene chiamare la Miller sarebbe stata la cosa giusta da fare avevo il timore che diventasse a sua volta una scintilla.
    L'ho detto a McCormac ma non penso che abbia capito davvero..
    Servivi tu Miller. E non c'eri. E forse ho commesso un errore terribile a permetterlo.
    ...e ora lo sai anche tu.
    Dimostrami che ho sbagliato a non dirtelo...
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    Sì ok ho rovinato la giornata a tutti, va bene? Però.. cazzo però anche lei perché cazzo non me lo aveva detto prima? Le avrei detto di no e.. e.. ora non avrei davanti suo fratello che mi fissa come se fossi.. non lo so una checca isterica che si esibisce in un momento massimo di dramma. Ironico per inciso. Quindi la colpa è ugualmente ripartita..
    Eppure niente, mi sentivo uno stronzo ugualmente e stavo cercando quindi di rimediare, di.. non lo so, rimontare quella prima impressione di merda che avevo fatto con suo fratello.. non perché mi importasse un cazzo di suo fratello ma andiamo i gustafeste stanno in culo a tutti. E io non sono un guastafeste di solito. Saremmo andati a mangiare, mangiare risolleva sempre l'umore a tutti, avremmo bevuto della birra e niente, la giornata sarebbe ripartita e.. "Sta fermo lì." E a quanto pareva no.
    Il suo tono non mi lasciava granchè scelta, motivo per cui rimasi fermo sul posto, scuotendo debolmente la testa, mani sui fianchi, consapevole che non appena suo fratello se ne sarebbe andato sarebbe partita una ramanzina.
    Dai andiamo Vanya non.. perché devi farlo andare via. Eizen dai non è successo niente non.. eeee ok lo hai mandato via..
    Si avvicinò con una specie di marcia, che normalmente si sarebbe conclusa con un pugno sulla spalla e un "coglione" detto con sentimento, col solito protocollo. Stavolta dovevo averla punta sul vivo perché le sue braccia andarono a intrecciarsi: stavolta Vanya Hellstrom era sulla difensiva. Eppure era una difesa piuttosto debole, che lasciava intravedere come quella battuta indotta dalla stizza nel sentirmi alle strette, in qualcosa che non volevo fare, fosse arrivata più a fondo di quanto non avessi voluto farla arrivare. Mi ritrovai a evitarne lo sguardo, con ancora le mani sui fianchi, come a cercare una stabilità in quella posa e gli occhi sui ciottoli del vicolo di Hogsmeade, vergognandomi per tutta quella situazione.
    Tu non sei una bulla ok? Io lo sono..
    Ironico come, cercando il più possibile di non far sentire le persone in difetto, a disagio, sole fossi finito per non essere poi meglio dei carnefici che tanto mi facevano schifo.
    Senti io lo capisco che per te saper prendere a pugni qualcuno, saper... farlo volare oltre una staccionata o qualsiasi cosa voi due facciate per divertirvi ti fa sentire.. al sicuro, in controllo. Ma per me non è così ok?
    Non volevo alimentare quella parte, quella che era stata in grado di non farsi alcun scrupolo, nemmeno mezzo, prima di usare il proprio vantaggio su qualcuno che non aveva modo di difendersi con la stessa forza. Quella parte che ne era stata soddisfatta, che aveva pensato che era ora che qualcuno gli facesse provare sulla loro pelle cosa significava essere la vittima.
    Non è qualcosa che voglio saper fare.. non mi fa sentire meglio, mi ricorda solo che..
    Mi interruppi, mordendomi le labbra, scuotendo di nuovo la testa, evitandone lo sguardo come un codardo. Non volevo dirglielo. Mi avrebbe guardato con occhi diversi. Quella fiducia che mi ero guadagnato, da quello sguardo di orrore di appena un anno prima.. e se in me avesse visto di nuovo quelle persone? Se quello sguardo terrorizzato fosse tornato?
    Io non sono come te, ok? Non riesco a.. a prendere delle situazioni di merda e non riversarle su chi mi sta intorno. Non sono capace di farlo...
    Lei era riuscita a non interiorizzare quella violenza.. l'aveva presa e montata sul guscio esterno come una armatura.. ma rimaneva in superfice. Io invece riuscivo a ricordare vividamente quella morsa allo stomaco, quella rabbia e frustrazione crescere dal centro dell'addome e riversarsi ovunque. Ed era così difficile da gestire che inevitabilmente usciva fuori, noncurante di chi trovasse. Non avevo mai pensato di essere una persona violenta finché non era successo. E avevo paura che succedesse di nuovo e che, anche senza volerlo, mi ritrovassi ad essere un qualcuno che avevo sempre disprezzato.
    " Tu mi piaci di più quando sei te stesso, non hai bisogno di essere per forza un fighetto del cazzo."
    ..e se non fosse così?
    E se avesse visto che ero solo un ragazzino come tanti altri, insicuro, terrorizzato e testa di cazzo? Incapace di evitar che le persone a cui teneva venissero travolte? Capace solo di vederne la fragilità quando era troppo tardi e non riuscire ad impedire niente di niente?
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    chimica
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    "Kiddo è una ragazza. Forse ogni tanto vorrebbe solo sentirsi più carina." Impossibile per me accettare che questo desiderio non fosse mosso da una causa esterna. Impossibile pensare che fosse normale, per una ragazza, avvertire quel bisogno. Ormai il mio cervello era fossilizzato su un solo punto di vista ed il punto di vista era che questo cambiamento fosse indotto da McCormac e che provenisse da lui stesso.
    Lo so che sei una ragazza.
    Borbottai sfregandomi gli occhi con indice e pollice, con un tono vagamente esasperato da questa tendenza, esclusivamente femminile, di inasprire i toni e drizzare le penne in moti femministi che, davvero, erano esagerati ed immotivati. Non stavo mettendo in discussione che fosse una ragazza: era sufficientemente irritante quando ci si metteva da non poterselo dimenticare dopotutto.
    "dovresti mettere da parte il rancore e andare a trovarlo. Vivete nella stessa casata e a momenti neanche sai che gli succede…"
    Ma stiamo scherzando?? Alzai le sopracciglia guardandola come se si fosse appena tirata fuori un elefante rosa dal culo, soffiando una risata sarcastica mentre mi allontanavo dal bancone, afferrando un panno per pulire le sue briciole, tanto per fare qualcosa e tentare, disperatamente, di non lanciarmi in quelle sabbie mobili.
    Sì, non credo che lo farò francamente ...
    E non felice rincarava pure la dose, confermandomi fino a che punto i viscidi tentacoli del Caposcuola si fossero aggrappati alla piccola irlandese. Lui abbattuto. In infermeria. McCormac.. quello che sputava i denti dopo un pugno in faccia e diceva che non aveva sentito niente. Quello che pisciava sangue e si stringeva nelle spalle perché ehi, lui era talmente macho che niente poteva sconfiggerlo. Lui. Lui era abbattuto perché aveva male al pancino e non riusciva a vomitare l'erba cattiva. Quanto poteva essere manipolatore?
    Oh povera stellina.. Dirò a Vanya di fargli una lavanda gastrica.. magari anche un lavaggio del colon così ne esce bello ripulito e splendente, come nuovo...
    A dirla tutta l'avrei fatto, onestamente. Mi morsi poi le labbra, cercando di non farmi prendere troppo da quella sensazione di voler.. controllare tutto. Non sarebbe servito a niente fare quel discorso con lei.. l'avrebbe solo indispettita, ci sarebbe rimasta male, si sarebbe attaccata ancora di più a lui. E non doveva attaccarsi ancora di più a lui.. dovevo mandare giù il rospo e cercare di fare buon viso a cattivo gioco. Perché quando quel verme merdoso le avrebbe fatto una qualche porcata non doveva assolutamente ritrovarsi da sola come qualche mese prima, lanciandosi in qualche altro camino o stronzate del genere.
    Quel che voglio dire è che.. è grande e grosso e starà bene e i.. maschi non si vanno a trovare in infermeria tra di loro.
    Cercare di recuperare così, sperando che basti.. manda giù il rospo e basta Finnik.. ti odierà e basta se le dici quello che pensi. E forse mi ero già sbilanciato troppo e dovevo in tutti i modi sforzarmi di tirare i remi in barca.
    Non lo so, non.. non te ne è mai importato niente...
    Perché tutta questa fretta di crescere kiddo? Essere grandi è uno schifo.. hai già troppa roba sulle spalle che ti ostini a portarti dietro. Perché tutta questa fretta di cercare carichi sempre più grandi? Ma dopotutto la so già la risposta: perché se stai con qualcuno che è molto più grande di te, perché se ti piace, l'ultima cosa che vuoi è che ti tratti come un kiddo. L'avevo fatto anche io con Vanya. Lo stava facendo per lui, per compiacere quell'infame del cazzo. Ed era questo che mi infastidiva: che ancora una volta fosse totalmente in balia di quello che gli altri pensavano, che ancora una volta si sentisse in difetto.
    Non.. non ne hai bisogno Karen.
    Perché aveva bisogno di sentirsi "più carina" più.. "ragazza"? Lo era già, lo era comunque.. senza troppo sforzo e senza troppo impegno. A modo suo che era quello che le stava meglio.
    "Che hai combinato?" Ah, quanto non avevo voglia di parlarne... quanto non mi andava di farlo con una ragazza.
    Eppure.. eppure avevo appena augurato al suo ragazzo di passare la prossima ora con un tubo in bocca e uno nel culo..
    anche se dovevo ammettere che fosse irritante il modo in cui si poneva quel giorno. Tamburellai le dita sul bancone, continuando a tormentarmi l'interno della guancia.
    ..potrei averle detto che.. non mi è mancata..
    feci ondeggiare leggermente la testa, come a far fluire il disagio di quell'uscita del cazzo come se lo rivivessi ogni volta che ci ripensavo.
    Si stava sentendo una merda perché ci eravamo visti poco, l'ho detto senza pensare pensavo di sai.. tirarla su, farla sentire meno in colpa e.. ed è uscita una merda...
  10. .
    Allora, non giudicatemi per quello che sto per dire ok, perché io non ho assolutamente nulla contro le bionde, ormai siamo assieme da diverso tempo, dovreste averlo capito no? Ma nel caso foste lettori nuovi ci tengo a sottolinearlo prima che mi si dia dello zotico maschilista e via dicendo: me piacciono le bionde, la mia.. ragazza.. ex ragazza.. questa situazione mezza zoppa in corso qualsiasi cosa sia.. è bionda. Incredibilmente bionda. E anche Vanya è vagamente bionda. A me piacciono le bionde ok? Non che faccia grandissima differenza il cazzo di colore dei capelli ma.. Eppure questa è la classica situazione in cui trovare una biondina piccola e minuta che sembra uscita dal mago di Oz.. ti fa inevitabilmente storcere il naso. Perché preferiresti trovare un donnone con i capelli grigi, i muscoli da scaricatore di porto con i baffi decolorati.. o qualsiasi aspetto abbiano di solito i professori di Cura delle Creature Magiche, ovvero il mestiere più brutto del mondo. Questa qua era adorabile intendiamoci ma.. inevitabile per me aggrottare la fronte. Non era quel che mi serviva in quel momento.
    "Non sono iscritta qui" Ecco perfetto, ottimo, grandioso.
    ..e quindi chi sei..?
    Mi importava? No serio, in quel momento mi importava..?
    ...si no era una battuta.. sai.. perché i professori non sono nel posto dove dovrebbero quando servono..
    Non c'era nessun odore la dentro.. a meno che.. una leggera inclinazione della testa per annusarmi la felpa memore delle parole della Miller " acido cloridrico e sciroppo di ratto" nel definire la puzza del mio sudore. Onestamente non sentivo niente.. era a posto, dopotutto faccio sempre un check olfattivo prima di vestirmi la mattina.
    ..quarto anno..
    Risposi distrattamente con una mano sul fianco fissando la ragazza che tornava verso la cattedra. Che fosse lei l'oggetto della lezione? La guardai più attentamente: ok niente luci, niente effetto vento, niente..
    Tu non sei una veela giusto..?
    Cioè insomma se lo fosse stata era tutto sistemato, andava tutto apposto con Astrid! L'effetto vento/rallenty/alone di luce non avrebbe avuto niente, assolutamente niente, a che fare col fatto che fosse mezza Veela. Avrebbe solo voluto dire che.. che ero uno stronzo, certo, quello non me lo toglieva nessuno a priori. Era qualcosa a cui avrei potuto comunque rimediare. Ma avrebbe voluto dire che quell'attrazione non dipendeva dalla sua natura ma esclusivamente dalla sua persona. Mi ritrovai quindi quasi a sperare che la nanetta qua davanti sbattesse le ciglia, improvvisasse una piroetta e mi lanciasse una coroncina di fiori gioendo per la mia conclusione.
    In ogni caso ehm.. sai quando torna la vecchia? Perché ne avrei bisogno per una cosa e...
    Lasciai la frase in sospeso, guardandola ancora dall'alto in basso..
    Anche se forse tu..No.. niente.. probabilmente non ne saresti in grado.. tornerò dopo.
  11. .
    meringa
  12. .
    OLE'
  13. .
    frusta
    (niente oggi mi diverto a cambiare le lettere)
  14. .
    impotenza
  15. .
    Sì.. certo.. perché tu sei proprio il tipo che si fa usare come bambolina dagli altri..
    Il sarcasmo era inarrestabile, ma di fronte a quella storiella che il suo cambio di look dipendesse dalla biondina di Tassorosso.. andiamo almeno avrebbe potuto inventarsi una balla più probabile! Forse la aiutava.. ma Karen Cavanaugh, la rompiballe suprema.. non si sarebbe fatta conciare in modo diverso da come era solo perché la sua amica fiocchettosa le aveva detto che i vestiti le stavano bene. I vestiti stanno bene lo sappiamo tutti perché: perchè sono una comoda via di accesso al.. AGH, GAAAH! NO! Cervello, smettila..kiddo non ha un.. un culo, ne una... no, zero, niente. Anatomicamente pari ad un manichino! Ecco cosa!
    Impossibile anche non alzare un sopracciglio dinnanzi alla sua risposta: ovviamente da bravo spaccone McCormac aveva dovuto farsi fuori che cosa? Un intero chilo di erballegra? Perché lui fa a botte, lui è fortissimo, con lui siamo tutti in ottime mani, perché lui fa i gargarismi con l'incendiario la mattina..
    ...affascinante..
    Ce lo vedevo K.O per aver esagerato e aver sovrastimato la sua resistenza. Sì, ben gli stava, sicuramente. Testa di cazzo moscio... Ammirabile anche la sfrontatezza con cui la ragazzina parlava dell'argomento, neanche stessimo discutendo del suo coniglio. Una sfrontatezza che per qualche motivo mi indispettì ancora di più: stonava troppo. Lei era kiddo.. per quale diamine di motivo adesso era seduta su uno sgabello a gambe incrociate, mangiando della torta e parlando di.. di quel cazzone viscido del suo fidanzato come una donna di mondo?
    Sì come no, bella questa, gli sei sempre appiccicata.. oggi sei un po' scarsa con le balle kiddo..
    Che tirasse una brutta aria tra me ed il Caposcuola non mi ero neanche preoccupato che fossi così evidente: cercavo di evitare anche lui il più possibile, cosa ben difficile avendolo a un letto di distanza in Dormitorio. Ma no nella lista delle mie priorità di certo non c'era l'intento di non ferire i suoi sentimenti o di non offenderlo: era un pezzo di stronzo infame e basta. Non si meritava nessun trattamento di cortesia e per quel che mi riguardava poteva rimanerci per un mese in infermeria. Alla sua dichiarazione tuttavia dissimulai stringendomi nelle spalle con una smorfia che lasciava intendere che non ne sapevo niente di nessuna brutta aria.
    "mi guardi quasi come se stentassi a riconoscermi" Respira Finnik.. non puoi imboccare quella strada.. non ne hai alcun diritto.. morditi ancora un po' interno della guancia.. non dirle niente..
    In effetti..
    Non era con lei che ce l'avevo. Ma non potevo negare di non riconoscerla più come kiddo. Improvvisamente sembrava essere cresciuta tutta assieme.. ma non riuscivo a non intravedere, ogni volta, quella ragazzina esile e fragile, accartocciata su se stessa alla centrale di polizia. Che avrebbe potuto essere spazzata via da un soffio di vento troppo forte, da parole troppo crude.. Non bastava un vestito, una posa più da.. ragazza a cambiare questo. Avevo visto quella fragilità e mi terrorizzava quella situazione. Mi faceva imbestialire che la persona a cui avevo scelto di confidare questa cosa, sperando nel suo aiuto, sperando che ci tenesse.. se ne fosse approfittato in questo modo così... viscido e scorretto.
    Con un accento francese potresti passare per tua sorella ormai... ti stai preparando per fare tipo quel film con lo scambio di gemelle..?
    Non era colpa sua e non volevo farglielo pesare.. ma cazzo quanto mi dava fastidio.. anche se non erano affari miei avrei solo voluto spingerlo via e mandarlo a fanculo..
    Fsk... penso che la gallina sia l'ultimo motivo per cui potrebbe tenermi in punizione..
    Una risata amara mentre scuotevo la testa e mi ficcavo in bocca, finalmente, a mia volta, un pezzo di torta a casaccio.
265 replies since 30/7/2012
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