A good companion shortens the longest road

Ralph

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  1. -Ralph
     
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    Grifondoro
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    "Kiddo è una ragazza. Forse ogni tanto vorrebbe solo sentirsi più carina." Impossibile per me accettare che questo desiderio non fosse mosso da una causa esterna. Impossibile pensare che fosse normale, per una ragazza, avvertire quel bisogno. Ormai il mio cervello era fossilizzato su un solo punto di vista ed il punto di vista era che questo cambiamento fosse indotto da McCormac e che provenisse da lui stesso.
    Lo so che sei una ragazza.
    Borbottai sfregandomi gli occhi con indice e pollice, con un tono vagamente esasperato da questa tendenza, esclusivamente femminile, di inasprire i toni e drizzare le penne in moti femministi che, davvero, erano esagerati ed immotivati. Non stavo mettendo in discussione che fosse una ragazza: era sufficientemente irritante quando ci si metteva da non poterselo dimenticare dopotutto.
    "dovresti mettere da parte il rancore e andare a trovarlo. Vivete nella stessa casata e a momenti neanche sai che gli succede…"
    Ma stiamo scherzando?? Alzai le sopracciglia guardandola come se si fosse appena tirata fuori un elefante rosa dal culo, soffiando una risata sarcastica mentre mi allontanavo dal bancone, afferrando un panno per pulire le sue briciole, tanto per fare qualcosa e tentare, disperatamente, di non lanciarmi in quelle sabbie mobili.
    Sì, non credo che lo farò francamente ...
    E non felice rincarava pure la dose, confermandomi fino a che punto i viscidi tentacoli del Caposcuola si fossero aggrappati alla piccola irlandese. Lui abbattuto. In infermeria. McCormac.. quello che sputava i denti dopo un pugno in faccia e diceva che non aveva sentito niente. Quello che pisciava sangue e si stringeva nelle spalle perché ehi, lui era talmente macho che niente poteva sconfiggerlo. Lui. Lui era abbattuto perché aveva male al pancino e non riusciva a vomitare l'erba cattiva. Quanto poteva essere manipolatore?
    Oh povera stellina.. Dirò a Vanya di fargli una lavanda gastrica.. magari anche un lavaggio del colon così ne esce bello ripulito e splendente, come nuovo...
    A dirla tutta l'avrei fatto, onestamente. Mi morsi poi le labbra, cercando di non farmi prendere troppo da quella sensazione di voler.. controllare tutto. Non sarebbe servito a niente fare quel discorso con lei.. l'avrebbe solo indispettita, ci sarebbe rimasta male, si sarebbe attaccata ancora di più a lui. E non doveva attaccarsi ancora di più a lui.. dovevo mandare giù il rospo e cercare di fare buon viso a cattivo gioco. Perché quando quel verme merdoso le avrebbe fatto una qualche porcata non doveva assolutamente ritrovarsi da sola come qualche mese prima, lanciandosi in qualche altro camino o stronzate del genere.
    Quel che voglio dire è che.. è grande e grosso e starà bene e i.. maschi non si vanno a trovare in infermeria tra di loro.
    Cercare di recuperare così, sperando che basti.. manda giù il rospo e basta Finnik.. ti odierà e basta se le dici quello che pensi. E forse mi ero già sbilanciato troppo e dovevo in tutti i modi sforzarmi di tirare i remi in barca.
    Non lo so, non.. non te ne è mai importato niente...
    Perché tutta questa fretta di crescere kiddo? Essere grandi è uno schifo.. hai già troppa roba sulle spalle che ti ostini a portarti dietro. Perché tutta questa fretta di cercare carichi sempre più grandi? Ma dopotutto la so già la risposta: perché se stai con qualcuno che è molto più grande di te, perché se ti piace, l'ultima cosa che vuoi è che ti tratti come un kiddo. L'avevo fatto anche io con Vanya. Lo stava facendo per lui, per compiacere quell'infame del cazzo. Ed era questo che mi infastidiva: che ancora una volta fosse totalmente in balia di quello che gli altri pensavano, che ancora una volta si sentisse in difetto.
    Non.. non ne hai bisogno Karen.
    Perché aveva bisogno di sentirsi "più carina" più.. "ragazza"? Lo era già, lo era comunque.. senza troppo sforzo e senza troppo impegno. A modo suo che era quello che le stava meglio.
    "Che hai combinato?" Ah, quanto non avevo voglia di parlarne... quanto non mi andava di farlo con una ragazza.
    Eppure.. eppure avevo appena augurato al suo ragazzo di passare la prossima ora con un tubo in bocca e uno nel culo..
    anche se dovevo ammettere che fosse irritante il modo in cui si poneva quel giorno. Tamburellai le dita sul bancone, continuando a tormentarmi l'interno della guancia.
    ..potrei averle detto che.. non mi è mancata..
    feci ondeggiare leggermente la testa, come a far fluire il disagio di quell'uscita del cazzo come se lo rivivessi ogni volta che ci ripensavo.
    Si stava sentendo una merda perché ci eravamo visti poco, l'ho detto senza pensare pensavo di sai.. tirarla su, farla sentire meno in colpa e.. ed è uscita una merda...
     
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