catastrophe amoureuse

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    Caposcuola
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    Dobbiamo parlare.
    Il tono che utilizzo è quello che la mia cara amica bionda definirebbe come "tipico del tuo innato portamento da istitutrice germanica". Inutile dire che non importa quante volte io le abbia detto di essere mezza francese invece che tedesca, Daisy si è fissata nel darmi origini teutoniche, ed effettivamente la mia più che una richiesta è un'effettivo ordine.
    Ho bisogno di scambiare quattro chiacchiere con lei riguardo... faccende private, e farlo in Sala Grande non è stata la migliore delle idee ma non potevo aspettare e poi al suo tavolo non c'è praticamente nessuno adesso, saranno tutti impegnati ad allenarsi sulle scope o a tirarsi palle di neve in cortile.
    Potrei sempre fulminare con lo sguardo chiunque osasse avvicinarsi a più di tre metri da noi, non sarebbe affatto fuori personaggio e la gente si aspetta questo e altro dalla caposcuola bisbetica, no? Diamine, spero vivamente di avere ragione.
    Mi siedo sulla panca accanto a Daisy e mi guardo attorno con circospezione un paio di volte prima di consegnarle i macarons avvolti nel fazzoletto di stoffa pulito che conservavo in tasca. Sono visibilmente agitata oltre che irrigidita, tamburello con le dita sul tavolo e con la mano libera mi attorciglio una ciocca castana sull'indice in modo talmente affannoso che riesco a strapparmi un paio di capelli.
    Questi sono da parte di André, specialmente quello alla zucca. Sono molto buoni, ti piaceranno.
    Accenno un sorriso alla Tassa, memore dell'effettivo buon sapore dei dolcetti parigini che il ragazzo mi ha tanto gentilmente offerto durante il nostro secondo incontro.
    Aveva un favore da ricambiare e me ne ha offerto qualcuno... Sapevi che al castello esiste una stanza per gli artisti? Ci sono strumenti musicali e tele su cui disegnare. Un bel pianoforte che suona... ehm... bene. Si, bene.
    Sto girando attorno all'effettivo argomento a cui voglio arrivare, spero che lei non lo noti ma a volte sa essere più sveglia di quanto la sua casata non dia a vedere. E poi, purtroppo, su certe faccende emotive ha più esperienza di me.
    Si, ero io quella con un fidanzatino all'età di quattordici anni, ho vissuto un'amore molto acerbo che probabilmente non si poteva nemmeno definire tale, ma mi aveva resa felice finchè era durato. Ci eravamo avvicinati timidamente, ed altrettanto cauti ci eravamo baciati di nascosto per la prima volta senza bisogno di dire niente o di esprimere i nostri sentimenti.
    In questi giorni ho cercato di reprimere qualsiasi sensazioni o pensiero che considero sbagliato e che porterebbe un sacco di guai, ho evitato di pensare al ragazzo che mi era venuto a prendere sulla torre solo per rifarsi tutti quei piani di scale per andare a lezione nei sotterranei. Ho nascosto ogni rossore ed ammirazione nei suoi confronti, pensavo di stare andando benissimo e di essermi immaginata tutto quanto... Poi l'ho incrociato venendo qui, lui mi ha sorriso con fare gentile ed io ho sentito il cuore accelerare e poi lo stomaco ribaltarsi per la paura di ciò che significa prendersi una cotta per qualcuno.
    Anche solo pensare quella parola mi fa venire i brividi.
    Mi avvicino alla ragazza incrociando un braccio sotto al suo e, con fare circospetto, mi guardo attorno per l'ennesima volta prima di sussurrarle il mio segreto nell'orecchio.
    Daisy, credo che mi piaccia una persona. E' terribile! Non posso permettermelo! Come faccio a farmela passare?!
     
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    Tassorosso
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    ....Sissignora...
    Scattai a sedere con la schiena dritta, sistemandomi il tovagliolo e voltandomi a guardare l'orlo della gonna, come colta da un terrore improvviso che fosse rimasta alzata e fossi con le chiappe all'aria in mezzo alla Sala Grande "Signorina dobbiamo parlare del senso del pudore!". Sembrava tutto apposto e quindi non riuscii a fare a meno di domandarmi che cosa avessi combinato da richiedere una ramanzina in Sala Grande. La osservai sedersi al mio fianco con fare confabulatorio, guardandosi attorno prima di passarmi di nascosto un fazzoletto con qualcosa dentro.
    ...senti io ho detto che avevo qualche nozione sulla salute dei conigli ma se qua dentro c'è della cacca non ho intenzione di analizzarla. E' normale che sia a pallini se è questo il tuo dubb..
    "Questi sono da parte di André, specialmente quello alla zucca. Sono molto buoni, ti piaceranno."
    Ah... non era cacca di coniglio.. non riuscii a fare a meno di arrossire quando nominò il Tassorosso: nessuno mi aveva mai regalato dei dolcetti... cioè insomma nessun ragazzo.
    Oh.. davvero? E.. e come mai..?
    Non riuscivo a capire perché me li avessi mandati: il mio cervello cercava disperatamente di rimanere aggrappato al realismo e non lasciarsi trasportare dai viaggi mentali eppure mi era molto difficile non farlo. Aprii quindi quel pacchettino improvvisato per guardarli e offrirne uno a Marsilda con un sorriso che cercavo di nascondere ficcandomi in bocca il macaron arancione.
    Mars.. stai straparlando..
    Raramente la Corvonero si faceva prendere dall'agitazione.
    Senti se è per i punti sono sicura che non spediscano delle lettere a casa per informare i genitori.. i tuoi voti vanno bene.
    A meno che non si parlasse di quella coppa delle case: sembrava averle tolto il sonno e fatto intraprendere una crociata di buone maniere per ingraziarsi ogni autorità in grado di elargire punti come se ne andasse della sua stessa vita.
    Ma a quanto pareva non era quello il motivo di tanto cruccio. E mai avrei pensato che la ragione fosse.. "Daisy, credo che mi piaccia una persona."
    Oh sì un problema enorme..
    Risposi inclinando la testa di lato con fare sarcastico. Bastò tuttavia incrociarne lo sguardo per capire che la Corvonero era autenticamente terrorizzata dalla cosa. Appoggiai sul tavolo i dolcetti, sciogliendo quella presa al braccio e mettendomi davanti a lei, a cavalcioni sulla panca: necessitava un contatto visivo questo discorso. Eppure all'improvviso mi ricordai di quel che mi aveva detto l'anno scorso, sul suo fidanzato ballerino. Che si era allontanato e che lei pensava che sarebbe rimasta sola per sempre.
    Mars.. non è una cosa brutta..
    Le sorrisi, stringendole appena il braccio cercandone lo sguardo. Potevo capire che avesse paura dopo quello che era successo. Che avesse paura di soffrire di nuovo, di essere dimenticata di nuovo, di piangere di nuovo. Eppure non si rendeva conto di quanto era fortunata? Che quella paura che non succedesse più.. che quella certezza che non avrebbe mai più trovato qualcuno che le piacesse, che la facesse sentire in quel modo.. erano quelle le cose veramente brutte?
    Perché dovresti volere che passi? Chi è lui?7
    Una piccola pausa mentre facevo mente locale
    E' il ricciolino di Serpeverde vero?
    IO LO SAPEVO!! Li avevo beccati andare insieme a lezione e si erano anche SEDUTI VICINO! Era un segnale INEQUIVOCABILE! Lanciai un'occhiata distratta al quel tavolino che ormai conoscevo fin troppo bene, constatandone l'assenza e QUINDI, la prova del fatto che ci avessi preso. Non sarebbe mai venuta a dirmelo se lui fosse stato nella stessa stanza.
    Sai non tutti i serpeverde devono essere cattivi.. lui sembra gentile e.. e gli ho tirato un sasso questa estate e non mi ha lanciato nessun incantesimo. E nemmeno mi ha risposto male.
    Una piccola pausa.
    Insomma è un po' musone ma quando sorride ha un sorriso molto dolce. E i sorrisi non mentono mai.
    Che io avessi un debole per i sorrisi specialmente quando provenivano da chi era restio ad elargirli al mondo? Indubbiamente. A quanto pareva così tanto che ancora non riuscivo ad andare oltre..
     
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    Deduco sia per tutta quella storia dell'intagliare zucche insieme, avrai fatto una buona impressione.
    Chiudo in fretta il discorso André, evitandomi così di pensare al rossore che mi aveva causato con le sue parole e tutte le eventuali sensazioni che ne erano conseguite.
    Meglio concentrarsi su un problema per volta, anche perchè quello che era accaduto col Tassorosso non lo era affatto e stavo cercando di tenere il tutto ben sigillato in un'angolo del mio cervello. Stare troppo tempo con Daisy stava iniziando a farmi vedere cose che non esistevano, e sicuramente il ragazzo mezzo francese si era sbagliato a dire quella cosa dell'averlo scombussolato.
    Già faticavo a credere di poter interessare a Rick che si faceva sette piani di scale solo per venirmi a prendere, figuriamoci se di mezzo ci si metteva anche un altro ragazzo! No, no no, assolutamente no!
    Il mio disagio è ben evidente agli occhi esperti di Daisy, che ormai conosce i miei modi ed effettivamente straparlare non è proprio da me. Sono nervosa e le sue battute non aiutano, sembra che non mi stia prendendo seriamente e scalpito sulla panca quando mi risponde con quel tono sarcastico da persona che non capisce quanto il problema sia dannatamente grave!
    Si, certo, lei non sa cosa c'è dietro il mio terrore e desiderio di far passare tutto, in fondo le ho detto solo che una volta qualcuno si è messo in mezzo a me e al mio ex e sono stata dimenticata, ma come fa questo a non bastarle per dirmi che ho ragione? Come fa a non avere paura di tentare mentre guarda il mondo senza provare paura?
    Mi morsico il labbro inferiore quando dice che non è una cosa così brutta, perchè razionalmente so che non lo è e anche se ora vedo l'amore come una distrazione inutile lo sento che, in fondo, non voglio rimanere sola per sempre e mi manca sentire l'abbraccio di qualcuno contro il volto... Eppure non riesco ad estirpare la voce di mio padre da dentro di me, è come un grillo parlante mostruoso e crudele, mi morsica il cuore e sussurra i suoi ordini ogni volta che provo ad uscire dai gangheri e mi rimette a posto col dolore.
    L'amore è per gli altri, a me non è permesso provare questa gioia.
    Daisy! Non parlare a voce così alta!
    Mi avvicino ancora di più a lei strisciando sulla panca e le guance mi diventano rosse nell'istante in cui nomina il ragazzo di Serpeverde, gesto che va a confermare silenziosamente il suo sospetto.
    Si, è lui, ed è davvero gent-aspetta tu gli hai tirato cosa?
    Mi ero persa questo racconto estivo, nemmeno lui lo aveva nominato ed è pur vero che io non avevo mai chiesto se conoscesse la mia amica nonostante a lezione l'avesse salutata. Trovo comunque rassicurante il fatto che Rick non si sia comportato come Axel e le abbia fatto del male in risposta al lancio del sasso, si riconferma l'ennesima prova del suo essere un'anomalia e persona potenzialmente perbene. Purtroppo.
    Ha effettivamente un sorriso molto dolce e bello e io... Ah, dio! E' terribile!
    Porto le mani sul viso per nascondermi mentre i capelli ricadono in avanti dandomi un'ulteriore protezione.
    Mi è venuto a prendere alla torre, vuole passare del tempo con me a vedere le stelle e quando ci siamo conosciuti ero al lago mezza nuda e non ha mai fatto un commento viscido nemmeno per sbaglio. Sembra un ragazzo corretto e lo detesto per questo.
    Mugugno contro i palmi finchè non emetto un grugnito di disappunto ed esco, sconfitta, solo per ritrovare il viso della mia amica che mi attende. Sto ammettendo di provare un'effettivo interesse per qualcuno di potenzialmente speciale ed è dannatamente faticoso, vorrei solo nascondere la testa sotto la sabbia e sparire per sempre.
    Ti prego, dimmi che vuole solo essere mio amico e non è per niente interessato. A me passerà, deve passare per forza, non voglio... n-non voglio stare male come l'ultima volta. E poi...
    Esito, incerta se dirglielo o meno, se aggiungere l'ennesimo piccolo pezzo del puzzle che va a comporre quella statua di severità che è mio padre. Le ho già detto molto più di quanto altre persone avrebbero mai potuto scoprire, solo il signor Ramirez ha visto la cicatrice e con Daisy non dovrò arrivare a tanto. Posso farcela, posso camminare ancora un po' nell'acqua gelida senza rischiare di soffocare.
    A mio padre non piacerebbe sapere che provo interesse nei confronti di un ragazzo. Lo so che il corpo è mio e nessun'altro deve decidere per me, ma Daisy, tu non sai quanto può essere rigido quando ci si mette. Devo pensare alla scuola e basta, il resto potrà attendere.
    Sussurro con tono più basso di prima, quasi avessi paura che la sua voce nella mia testa possa udirmi e riferire tutto, ed allora finirei con anche l'altra gamba rotta, se non peggio.
    Devo dire a Rick di lasciarmi perdere, è l'unica soluzione possibile. Anche se... ah, non ci credo che lo sto per dire davvero... anche se penso abbia dei capelli molto belli e mi piacerebbe toccarglieli. Dannazione, l'adolescenza fa schifo!
     
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    L'osservazione della Corvonero delineava una situazione abbastanza insolita: Marsilda andava nel panico molto spesso per un sacco di cose, generalmente per tutto ciò che riguardava i punti, i compiti e la disciplina, tutte cose che nessun'altro della nostra età curava particolarmente, motivo per cui l'avevo soprannominata Frau Millais. E germanica e un sacco di altre cose...
    Con il tempo avevo iniziato a farmi un'idea che giustificasse tutto questo struggimento nell'essere perennemente impeccabile: a lei non importava davvero ma ai suoi genitori sì. A suo padre almeno da quel poco che mi aveva detto. Mi era difficile immedesimarmi in un eccesso di disciplina e severità: i miei genitori erano abbastanza vecchiotti e praticamente mi avevano sempre steso un tappeto rosso sotto ai piedi con ben poco pugno di ferro.
    La osservavo mordersi il labbro inferiore, chiedendomi se dipendesse ancora una volta da quello, senza riuscire tuttavia a trovarne una correlazione.
    ...pensavo fosse un'altra persona..
    risposi stringendomi nelle spalle per giustificarmi di quell'atto ignobile.
    ..e c'era la luna piena imminente.
    Potevo usarla come scusa per ogni mia cattiva azione? In ogni caso mi accomodai meglio sulla panca, incrociando le gambe per voltarmi verso la Corvonero.
    " Sembra un ragazzo corretto e lo detesto per questo."
    Sì capisco, troppo buoni perdono di fascino.. però ha anche una nota da principe delle tenebre, nel complesso mi sembra equilibrato.
    Sì, probabilmente Marsilda non si stava riferendo a quello manifestando il proprio disappunto riguardo alla "correttezza" del Serpeverde ma mi era difficile non distorcere la conversazione sulla base dei miei gusti personali. E ormai era innegabile che fossi inevitabilmente attratta da un cliché scontatissimo del cattivo-ragazzo-ma-solo-con-gli-altri-con-me-no-perché-sono-speciale. Che non trovava comunque riscontro alcuno al momento ma sognare non costava niente, no? Solo un po' di sanità mentale e struggimento che attualmente avevo senza dubbio in comune con la mia amica bluargento.
    Ed è fissato con le regole potreste criticare le attitudini altrui assieme.
    Ok no, non era lui a turbarla.. almeno non lui nello specifico ma la sua figura. Con qualsiasi persona Marsilda avrebbe provato quel desiderio di non essere.. innamorata. Perché ne aveva terribilmente paura. Perché aveva paura di farsi male, aveva paura di nuovo di suo padre. E forse aveva paura anche di qualcos'altro.
    Mars.. calmati. Ti piace una persona.. non è una cosa brutta! E non penso sia una persona che ti distrarrebbe dallo studio è più serio e secchione di te..
    E ce ne voleva.. in realtà non lo vedevo studiare poi così tanto ma sembrava aver ingoiato un manuale di qualsiasi cosa ogni volta che apriva bocca. Il mio tentativo di sdrammatizzare però non era ciò di cui la corva aveva bisogno in quel momento. Sospirando le afferrai le mani, sperando di ancorarla via da tutti quegli scenari tragici che le affollavano la mente.
    Mars.. non è una.. circostanza per cui puoi farci qualcosa. Non lo decidi tu chi ti piace e nemmeno puoi farlo smettere semplicemente decidendolo. Magari fosse così facile..
    In un certo senso forse aveva ragione lei: era qualcosa di terribile. Era come se una forza esterna ti cadesse addosso, come una specie di malattia che non potevi far altro che non aspettare che passasse. Non potevi cambiarla, non potevi decidere quando attirarla a te ne quando ripudiarla. Ma non volevo accrescere la sua preoccupazione, quindi mi presi qualche secondo di silenzio per pensare a cosa dirle.
    Però deve essere una cosa bella e se lui.. facesse qualche mossa tu.. beh sai, non sei obbligata a fare niente se non ti senti al sicuro o a tuo agio. Neanche se ti piace.
    Un'altra pausa, riuscendo a vedere che non quella risposta non le offriva veramente una soluzione ai suoi dilemmi.
    ..cos'è che ti fa davvero paura M? La cosa peggiore che potrebbe accadere?
     
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    "Sì capisco, troppo buoni perdono di fascino..".
    Riemergo dal mio nascondiglio di dita per fulminarla con un'occhiataccia degna della migliore versione d'istitutrice germanica che Daisy ha di me. Lei e questa sua ossessione per i buzzurri maleducati non la capirò mai... Insomma, non le è bastato sapere ciò di cui sono capaci i tipi come Axel? Cos'è, devo farmi elettrizzare di nuovo per farla finalmente ragionare?!
    E poi non capisco a cosa si riferisce quando definisce Rick un "principe delle tenebre", che sia a causa del suo passato a Durmstrang? Forse è perchè sorride di rado, ma non mi sembra un dettaglio così scabroso, anche io lo faccio poche volte al giorno e mai nessuno mi ha mai dato della principessa di ghiaccio. Non in prossimità delle mie orecchie, quantomeno.
    Mi duole comunque ammettere che si, purtroppo il ragazzo possiede una strana aura di fascino e non so spiegarmi perchè mi abbia colpita, capelli belli e passione per lo studio a parte. E per tutte le volte in cui mi ha guardata e considerata sul serio.
    Di certo non aiuta il fatto che Daisy la stia prendendo sul ridere con le sue pseudo-battute... Lo so, lo sta facendo per alleggerire la tensione ed evitarmi un'attacco di panico, ma non mi viene proprio da sorridere in un momento del genere perchè il mio cervello riesce a concentrarsi solo sulle catastrofi, i fallimenti ed il dolore a cui andrò incontro se solo oso avvicinarmi di più a quel... bel ragazzo che si, era effettivamente un secchione serioso, ma erano qualità che guardavo con rispetto e... occhi luccicanti, probabilmente anche un po' a cuoricino a volte e... Oddio, voglio urlare.
    Perchè ho scelto la Sala Grande per parlarle?! Se l'avessi brancata vicino alle cucine avrei potuto sfogarmi strillando e riversando il caos interiore dentro una pentola.
    Mi afferra le mani ed io le stringo di rimando, sentendomi riportare se non del tutto coi piedi per terra, un po' più lontana dalla stratosfera. Sospiro ed annuisco perchè ha ragione, le emozioni non sono qualcosa che puoi decidere a tavolino ed è per questo che le detesto, mi fanno commettere idiozie come quella volta ad incantesimi dove ho colpito la Cavanaugh alle spalle.
    Eppure questa volta è diverso, non è la rabbia a guidarmi, ma qualcosa di potenzialmente bello e, detesto ammetterlo, ma mi piace sentirmi così. Era da qualche anno che non mi capitava e lo sento che sotto la paura c'è anche un pizzico di quella felicità che provai all'inizio della mia prima e finora unica relazione.
    Oh, no no, non ho paura di quello.
    Sussurro arrossendo un secondo dopo al pensiero di Rick che prova a... fare qualcosa.
    Sono sicura che l-lui non mi farebbe mai niente di male, te l'ho detto che è un bravo ragazzo. E poi so che non devo, ehm, d-denudarmi solo per piacere di più a qualcuno, quindi puoi stare tranquilla.
    Con le guance che vanno a fuoco riesco comunque a sorridere alla mia amica per rassicurarla; anche perchè, se ad Axel ho dato un calcio nelle palle per molto meno, non ho idea di come potrei conciare qualcuno pronto a palparmi senza consenso.
    E' il mio turno di rimanere in silenzio per un attimo, guardo lei e poi le nostri mani unite mentre mi morsico il labbro inferiore e rifletto sul come parlarle senza creare un gigantesco macello.
    P-potrebbe...
    Deglutisco a fatica, forse spero di buttar giù anche le parole insieme al groppo, così da non dover convivere con le domande che seguiranno, ma dopo un sospiro trovo il modo di raccontarle la mia storia.
    Ho paura di essere felice insieme a lui, e poi di vedermelo strappare via. Quando mio p-padre ha scoperto del mio precedente ragazzo ha... fatto in modo di allontanarlo da me, e poi mi ha spedita ad Hogwarts. La sua punizione è stata impedirmi di tornare a b-ballare.
    Mancano dei dettagli, omissioni per salvare me stessa e lei da una punizione terribile, ma già così basta per farmi sentire più leggera. Mi ci vorrebbe un secondo per abbassare il calzettone e mostrarle la cicatrice, come feci poco tempo fa col signor Ramirez, però non le darò quest'ulteriore peso da reggere; senza contare che sicuramente correrebbe dritta filata dal preside a denunciare mio padre, e per impedirglielo dovrei chiuderla in qualche armadio.
    Te l'ho detto, è un'uomo molto rigido e attento alle regole.
    Mormoro tra me e me, sperando che la severità possa essere una spiegazione decente al mio essere così in preda al panico.
    Promettimi che manterrai il segreto su Rick, se mai dovessimo... andare oltre ad una semplice amicizia.
    Arrossisco di nuovo, anche se l'ipotesi mi sembra sciocca e stupida, roba da ragazzine di sedici anni. Oggi però, chissà perchè, è un'età a cui mi sento di appartenere e non capisco quanto bene potrà apportare alle mie scelte future.
     
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    "E poi so che non devo, ehm, d-denudarmi solo per piacere di più a qualcuno"
    Ehm.. non era quello che.. non intendevo quello era più una cosa interiore e..
    Farfugliai in risposta, assumendo un colorito acceso accompagnato da quella sgradevole sensazione di avere le guance in fiamme. Mi riferivo più al fatto che una persona poteva piacere ma si poteva comunque aver paura a iniziare qualcosa, per un motivo qualsiasi. Poteva volerci magari del tempo per sentirsi abbastanza sicuri.. o abbastanza impavidi da fidarsi. O per infischiarsene se ci si sarebbe fatti male, decidendo di voler provare il brivido del volo, senza preoccuparsi dell'atterraggio.
    Comunque.. sembra non sia un problema quindi.. andiamo oltre..
    tossicchiai annuendo come ad incoraggiarla a continuare a parlare per approfondire il discorso. Riuscivo a vedere che faceva fatica a mettere insieme le parole per spiegare quale fosse esattamente la sua paura, eppure la sua dialettica era decisamente migliore della mia e ci riuscì perfettamente. Non era una situazione semplice e non sapevo come consigliarla: non avevo mai visto suo padre, eppure si capiva che ne fosse terrorizzata, quando sottolineava la sua severità c'era un urgenza nel suo sguardo, come se potesse arrivare da un momento all'altro anche in quel momento. Potevo davvero spingerla verso quel terrore..? Potevo invece ancorarcela?
    Ok.. mettiamola così: preferiresti cancellare quella storia oppure.. sono dei ricordi a cui non rinunceresti per niente al mondo?
    Alla fine non dovevo spingerla da nessuna parte: doveva decidere lei che cosa voleva di più.
    In ogni caso lui non è qui e io non dirò niente a nessuno. Promesso.
    Le tesi il mignolino, per suggellare l'accordo, sorridendole.
    ...se però dovessi uscirci non metterti quel cardigan coi bottoni madreperla ti prego... prima o poi te lo brucerò.. e non me ne frega niente se è di Louis Vuitton.. è orribile...
     
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5 replies since 8/12/2022, 20:40   111 views
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