Shana Lockwood

---

ANAGRAFICA
Nome e cognome: Shana Alexis Lockwood
Data di nascita/Età: 01/01/1987 - 36 anni
Stato di Sangue: molto probabilmente mezzosangue

---

BACCHETTA Legno d'abete (questo legno predilige un padrone dal comportamento deciso, determinato e, di quando in quando, intimidatorio), 10 pollici, anima di corda di cuore di drago, rigida e particolarmente predisposta per la Trasfigurazione.

---

PATRONUS
Un pitone con cui spesso mi atteggio in comportamenti decisamente provocanti.

---

PROFILO FISICO
Capelli: Salvo particolari ed occasionali pettinature, i miei capelli corvini sono lisci, folti e corposi, e le loro punte arrivano ad accarezzare il centro della linea del mio collo esile. Non sono quindi molto lunghi e sono scalati, pettinati rigorosamente con una riga laterale che lascia ricadere un ciuffo più corto su parte del mio viso regolare.
Occhi: Sul mio volto scuro dai tratti afroamericani - pelle liscia e vellutata, labbra carnose, dentatura smagliante, lineamenti pronunciati - spiccano come smeraldi due occhi di un verde intenso, grandi ed incorniciati da lunghe ciglia scure, il più delle volte attraversati dalle scintille di uno spietato sarcasmo.
Segni particolari:
- mi vesto generalmente di nero e in pelle, ma non disdegno neanche il rosso, i colori fluo e le fantasie leopardate;
- indosso quasi sempre scarpe con tacchi vertiginosi per annullare il disagio dato dalla mia statura non molto alta e mi piace portare bracciali e collane di vario genere;
- ho un piercing all'ombelico;
Aspetto fisico:
Non sono molto alta, supero di poco il metro e cinquanta di statura, ma fortunatamente qualcuno, chissà quanti anni or sono, ha inventato i tacchi per ovviare al problema. Nonostante non sia proprio un gigante, tuttavia, non è difficile per me farmi notare: ho un fisico piuttosto atletico e, pur rimanendo esile ed aggraziata come le convenzioni sociali vogliono che sia la donna del nuovo millennio, non mi vergogno di mettere in risalto nè muscoli, nè forme, per cui devo ringraziare Madre Natura per essere stata particolarmente generosa, con me. Una particolarità del mio aspetto fisico a cui tengo particolarmente, tuttavia, sono le mani: unghie perennemente lunghe e curate, ricostruite e smaltate con colori che vanno dai classici e naturali ai più bizzarri e provocanti. Mi adorno spesso con anelli, collane e bigiotteria varia. Ebbene sì, sono una gran tamarra e non me ne vergogno.

---

PROFILO PSICOLOGICO
Cosa ama:
- amo innanzi tutto la mia motocicletta, un custom modificato con tanto di fiamme e marmitte assordanti. Amo correre a tutta velocità sentendo il vento sul viso e tra i capelli e amo usarla per rovinare il giardinetto all'inglese di tutti quei borghesotti che mi guardano dall'alto in basso. Da quando sono riuscita, con l'aiuto di qualche conoscenza non proprio edificante, ad armeggiarci per renderla in grado di volare, è diventata proprio il massimo!
- amo le sfide e vivere ogni istante della mia vita come se dovessi vincere una gara, innanzi tutto contro me stessa.
- amo le persone che non mi temono e che non mi giudicano, quelle con cui posso instaurare un rapporto alla pari e che mi mettono alla prova.
- amo provocare con ogni mezzo possibile, amo sedurre e punzecchiare, così, per il puro gusto di farlo.
- amo le Pozioni e carpire tutti i segreti della loro preparazione.
- amo gli sport babbani, in particolare il nuoto e l'atletica leggera, oltre che, ovviamente, il motociclismo.
- amo l'alcol e la birra in particolare... Non quella stupida Burrobirra di cui si rimpinzano anche i tredicenni che vanno ad Hogwarts, parlo di birra vera.
- amo divertirmi, infilarmi in situazioni estreme, vivere di eccessi e senza risparmiarmi.
- in ultima istanza, ma solo perché è il mio "dulcis in fundo", il mio lieto fine, il mio approdo sicuro, l'ultima visione su cui voglio posare lo sguardo prima che le palpebre si abbassino per condurmi tra le braccia di Morfeo... Amo la mia compagna Alex, in tutta la sua essenza, per i suoi pregi ed i suoi difetti, ma soprattutto per la sua presenza che, nella mia vita, ha scandito tutte le svolte fondamentali... Anche nell'assenza. Ovviamente non mi sognerei mai di essere tanto sdolcinata con lei, ma se si insinuasse con le sue stregonerie da Legillimens nei meandri più reconditi della mia mente ed indagasse a fondo... Beh, ci troverebbe questo.

Cosa odia:
- odio scoprirmi vulnerabile di fronte a qualcosa o a qualcuno, perché significherebbe che mi sto affezionando e io odio anche affezionarmi. I legami feriscono e io il masochismo lo pratico solo in rarissime ma piacevoli circostanze.
- odio tutte quelle persone apparentemente buone e zuccherose, perché secondo me reprimono i loro istinti e non vivono appieno la loro vita. Problemi loro, certo, ma non sopporto averci a che fare, soprattutto perché poi sono proprio persone così, a puntare sempre il dito contro di me e a comportarsi ipocritamente peggio di tante altre.
- odio tutto ciò che è intellettuale o di vago stampo teorico. Sono una persona pragmatica e mi piace solo tutto ciò in cui posso applicarmi dal punto di vista pratico. Il resto, non è roba grazie a cui si può sopravvivere.
- odio i razzisti, i perbenisti, i ricchi con la puzza sotto il naso, gli ipocriti, quelli che si credono migliori degli altri solo perché sono nati con la fortuna di occupare posizioni sociali avvantaggiate, qualunque sia la ragione (soldi, identità di genere, colore della pelle, orientamento sessuale, titoli di studio...).

Carattere:
Sono una persona calcolatrice nei minimi dettagli, un'attenta osservatrice che studia meticolosamente ogni situazione per determinare se possa ricavarne un tornaconto personale. Adoro realizzare piani e sotterfugi per ottenere ciò che voglio e sono capace di ricorrere a qualsiasi mezzo per raggiungere i miei fini.
Obiettivamente non sono una persona affidabile, tradirei chiunque e sarei disposta a compiere qualunque azione, pur di difendere i miei interessi e quelli delle persone - pochissime - che mi stanno davvero a cuore. Con tutti gli altri, non ho problemi ad essere sarcastica, spietata, falsa, provo quasi un piacere perverso a giocare con i sentimenti di determinati tipi di persone (quelle del "cosa odia"). Maliziosa fino al midollo, mi diverto a provocare chiunque mi capiti a tiro.
Tuttavia, esiste anche qualcuno che considero degno della mia considerazione e che riesce a coinvolgermi al punto da attirare su di sé le mie attenzioni con intenzioni meno distruttive. Con queste persone mi lascio travolgere spesso e volentieri dalla passione che, se non ricambiata con la stessa intensità, si trasforma facilmente in un'esplosione di emozioni difficilmente gestibili.
Con i pochi eletti, sono anche capace di mostrare il mio lato più sincero; dimostro affetto, talvolta in modo piuttosto disfunzionale, sono possessiva e gelosa, sempre alla ricerca di adrenalina e gesti eclatanti, in precario equilibrio sul filo dei miei meccanismi di difesa.

Allineamento: Neutrale. So di essere tendenzialmente incline a non farmi condizionare da vincoli morali, spesso attratta anche dalle Arti Oscure o da tutto ciò che comunque è considerato proibito, solo per il gusto di tentare di infrangere qualche tabù senza essere scoperta. Tuttavia, se orientata e consigliata dalle persone giuste, sono abbastanza intelligente da capire quale sia la via giusta da seguire e, soprattutto, per l'amore che nutro verso quelle persone riesco a non esagerare.

---

PROFILO LAVORATIVO
Competenze magiche
-Bonus: le mie abilità come strega sono quelle che ho acquisito prevalentemente sulla strada e nella vita, molto più che a scuola o al lavoro. Per le mie inclinazioni ed il mio modo di essere, sono stata sempre attratta da tutto ciò che posso utilizzare per ricavare un vantaggio dalle varie situazioni senza mettermi particolarmente in pericolo. Fin dal mio primo anno a Ilvermorny, sono stata catturata e affascinata dalla preparazione delle Pozioni, dall'idea che un semplice sorso di un liquido insapore diluito in una zuppa, in una tazza di tè o in un bicchiere di whisky potesse piegare anche la volontà dei più potenti. Lo studio delle Pozioni, che mi ha portata anche a conseguire un master in Pozioni Avanzate a Londra, è ciò che caratterizza prevalentemente le mie competenze come strega, sul filo della legalità e talvolta anche oltre.
Sono inoltre molto abile con la Trasfigurazione, sia per la naturale predisposizione della mia bacchetta, sia per l'impatto psicologico destabilizzante che potrebbe avere una modifica di un ambiente, di un oggetto, di un tratto fisico, su un altro essere umano che desidererei porre in condizione di svantaggio. Mi piace giocare con le mie prede e trovo che farlo attraverso la Trasfigurazione sia particolarmente divertente e possa sfogare la mia creatività più di molte altre strategie.
-Malus: il Volo sulla scopa non è decisamente il mio forte, non mi ha mai fatto sentire al sicuro. La mia incolumità deve essere sempre e comunque al primo posto, per questo non sono molto abile neanche negli incantesimi di attacco, poiché mi farebbero correre il rischio di scoprirmi troppo e subire danni che vorrei evitare. So come difendermi ma, in uno scontro aperto, a parte proteggere me stessa è piuttosto difficile che io riesca a mettere KO il mio avversario. Sono molto più brava ad agire nell'ombra, se si dovesse arrivare a combattere in un duello sarei utile come un Lumos a mezzogiorno.

---

PROFILO SCOLASTICO
VOTI M.A.G.O.
Non sono mai stata particolarmente portata per lo studio, ero brava principalmente in ciò che mi riusciva in modo naturale e senza particolari sforzi. L'unica disciplina in cui io mi sia mai davvero applicata è Pozioni ma, oltre che in questa materia, ho conseguito valutazioni Eccellenti anche in Trasfigurazione.
Oltre Ogni Previsione le mie valutazioni in Difesa Contro le Arti Oscure, Incantesimi e Babbanologia.
Accettabile il mio rendimento in Erbologia e Cura Delle Creature Magiche.

Materie che amava:
- Pozioni (il mio vero punto forte)
- Difesa contro le Arti Oscure
- Trasfigurazione
- Incantesimi
- Babbanologia (grazie alla quale, oltre che un'ottima motociclista, sono diventata anche un abilissimo meccanico)

Materie che odiava:
Tutte quelle che non erano di utilità pratica nella vita quotidiana e non facevano altro che impegnare la mia mente in ragionamenti contorti e privi di senso, perciò:
- Antiche Rune
-Aritmanzia
- Storia della Magia
- Astronomia
- Divinazione
- Volo (tutto ciò su cui amo volare è la mia moto)

Scuola frequentata: Ilvermorny
Ex Casata di Appartenenza:
Wampus, la Casata dei guerrieri.

---

BACKGROUND
Non so chi sia il mio vero padre ma, dal momento che sia la donna che mi ha messa al mondo che il mio patrigno sono due Babbani senza capo né coda, deduco che il tizio che si sbatté mia madre in quello squallido strip-club nella primavera in cui Madonna cantava per la prima volta "Papa don't preach" abbia fatto anche in modo che, nel mio DNA, fossero scritti i geni della magia.
Non posso credere di essere stata tanto fortunata da possedere la Magia in modo del tutto innato e casuale, perché sono stata sfigata dal momento in cui mi hanno deposto nella culla. Ebbene sì... Mia madre è una spogliarellista e il mio patrigno non è altri che il viscido proprietario del locale che le dava da mangiare finché non l'hanno sbattuto in galera per spaccio di crack e cocaina. Reietta nella società perbenista newyorkese, sono cresciuta nel disagio e nell'emarginazione, disprezzata invece che aiutata, circondata sempre e solo da persone che non hanno mai avuto fiducia in me.
Un giorno, del tutto inaspettatamente, ricevetti la lettera per la Scuola di Magia nella quale mia madre fu felicissima di spedirmi per non avere un'altra bocca da sfamare. Io, ancora più felice di lei, seppi che la vita mi aveva dato una seconda occasione e avevo tutte le intenzioni di non lasciarmela scappare. Quanto agli assistenti sociali da cui ero seguita, bastò un blando incantesimo di memoria da parte delle autorità americane e la cancellazione del mio nome da tutti i fascicoli per far sì che Shana Lockwood non fosse neanche mai esistita.
Finii nella Casata dei Wampus, ma in quegli anni non riuscii mai a farmi dei veri amici, soprattutto perché mi era stato insegnato a vivere secondo la filosofia dell' "usa e getta", con le persone. E così facevo, in particolare coi miei coetanei.
Inoltre, l'ambiente in cui ero cresciuta e stata educata mi aveva anche insegnato l'arte dell'arrangiarsi, perciò mi capitava spesso di lasciarmi andare a quelle che per me erano solo piccole marachelle, soprattutto furti. In quelli ero davvero brava fin da quando ero molto piccola, complici le piccole magie involontarie di cui non mi rendevo neanche pienamente conto e che mi permettevano di non sbagliare un colpo.
Tuttavia ero tutt'altro che una sociopatica, al contrario, essere sulla cresta dell'onda della popolarità mi permetteva di ottenere ciò che desideravo con estrema facilità, di qualunque sciocchezza di poco conto si trattasse.
Essere cresciuta in condizioni di totale deprivazione mi aveva portata ad essere un'adolescente che non si vergognava ad apparire, amante del lusso e dell'oro e disposta a tutto per procurarselo. Frequentavo dunque le giovani streghe ed i giovani maghi delle famiglie più facoltose, mi facevo invitare alle loro feste, feci in modo di ottenere la loro simpatia, i loro regali ed i loro favori, consapevole del fatto che, al termine del mio percorso scolastico, avrei comunque smesso di frequentarli, quindi tanto valeva prendersi tutto il possibile finché potevo godere di quei benefici.
Poi conobbi Alex e scoprii che la sua infanzia non era stata poi così diversa dalla mia. Solo che lei, a differenza della sottoscritta, aveva sviluppato una nobiltà d'animo ed una purezza di intenti che all'epoca non riuscivo a sopportare. La ammirai e la odiai fin dal primo istante, così determinata a non piegarsi di fronte a nessuno e a non farsi abbattere, così leggiadra e sicura di sé, un asso del Quidditch... Era praticamente perfetta, dettaglio che la designò come bersaglio principale del mio mirino di bulla stronza e insensibile.
Almeno fino a che non partecipammo entrambe ad una festa di fine anno scolastico e non venne il turno di una di quelle ricche figlie di papà di provare ad umiliare Alex davanti a me. Troppo sbronza per rendermi pienamente conto di cosa stessi facendo, scatenai una rissa senza neanche contare fino a tre e io e Alex, dopo l'ennesima discussione, finimmo per trasformare le nostre divergenze in un incontro molto più piacevole... Troppo ed inaspettatamente gratificante, per pensare di non ripetere l'esperienza. Dannata Bell, era stata perfetta anche in quello e per me, per la prima volta, fu destabilizzante realizzare di aver sempre allontanato qualcuno solo perché mi piaceva troppo. A me non era mai piaciuto nessuno, neanche per un legame d'amicizia, figuriamoci per qualcosa di esclusivo come quello che avevo realizzato di provare per quella ragazza!
Solo che, il mattino seguente, lei se ne era già andata... Ero io, quella che era stata usata!
Con la ferocia di una pantera ferita, riversai su di lei tutta la mia aggressività per tutto il tempo di permanenza che mi rimase da trascorrere a Ilvermorny, senza mai permetterle di darmi alcuna spiegazione. Non ne volevo, né intendevo cedere ancora alla mia debolezza. Poi, conseguito il diploma, mi trasferii a Londra per il Master in Pozioni Avanzate, complice la spinta delle conoscenze del mio professore di Astronomia, che avevo ricattato grazie ad alcune informazioni che gli avevo estorto grazie alla preparazione del mio primo Veritaserum.

Non sprecai la mia occasione, adesso che avevo ottenuto il denaro per poter studiare al massimo livello possibile ciò che più mi interessava, mi applicai fino ad ottenere il massimo dei voti.
Fu allora che mi imbattei per la prima volta nella famiglia Carter. Partecipai ad un evento organizzato nel loro maniero e fu lì, dopo essere sgattaiolata per esplorare le varie stanze alla ricerca di qualche cimelio da portare a casa come souvenir, che finii nel garage in cui era parcheggiata La Poderosa. Era la più bella moto che avessi mai visto, qualcosa che doveva a tutti i costi essere mio.
Rubarla fu probabilmente il colpo più grosso della mia vita e ci riuscii grazie a Patricia Ivanova, l'identità fittizia dell'avvenente strega russa in cui mi polisuccai per quasi un anno, facendomi assumere come segretaria alle dipendenze di Adam Carter in persona, che all'epoca era il Capo degli Auror.
Tuttavia, il dolce sapore della vittoria si tramutò dopo alcuni mesi nell'amarezza di essere stata scoperta e, ancora peggio, di scoprire quanto mi facesse male l'idea di aver deluso e tradito la fiducia di un brav'uomo come Adam. Nei mesi in cui il Capo Auror, sua moglie, i suoi figli e suo padre Max mi avevano accolta nella loro vita senza riserve, avevo scoperto per la prima volta cosa significasse il calore di una vera famiglia e avevo finito per affezionarmi a tutti loro, sperimentando la sensazione inedita di crogiolarmi nel tepore del loro affetto, scoprendo di averne bisogno tanto quanto ne avevo dei miei bei vestiti e della mia bella casa a Londra, quella di cui potevo permettermi l'affitto grazie allo stipendio del Ministero e, soprattutto, grazie alla fiducia di Adam.
Non so cosa portò il Capo Auror a non denunciarmi, a perdonarmi per essere ciò che ero... Nient'altro che una meschina approfittatrice. Forse, si rese conto che il mio pentimento era stato sincero. Decise perfino di regalarmi la moto e io ero e sono davvero troppo vile per rinunciarvi. Accettai, offrendogli in cambio la mia totale devozione e lealtà.
Continuai il mio lavoro come segretaria nelle mie reali sembianze e, dopo qualche mese, fecero il loro ingresso nel corpo Auror le nuove reclute... Sì, tra queste c'era anche Alexandra Bell. Sì, questo mi sconvolse. Sì, questo portò ad un nuovo punto di svolta nella mia vita.
Io ed Alex non eravamo più due adolescenti e doveva necessariamente esserci una ragione, per esserci ritrovate insieme nel Ministero di Londra dopo tutto quel tempo. Non sprecai anche questa occasione, in qualche modo e grazie alla spinta di alcune fortunate circostanze, i miei sentimenti per Alex vennero a galla e cominciammo una vera relazione... Più o meno. Non so quanto fosse seria all'epoca, non sono mai stata tipa da lunghi discorsi esistenziali. L'amavo e so che lo avrei fatto per l'eternità, ma questo non significava che fossi capace di promesse d'amore eterno, soprattutto se correvo il rischio che queste potessero essere rifiutate.
Dopo tutto, Alex era un'Auror, una supereroina, una paladina della giustizia che prendeva molto sul serio la sua missione. Ci fu una guerra, complotti politici e questioni molto più grandi di noi in cui finì implicata anche la famiglia Carter e l'intero Corpo Auror.
Supplicai Alex di tirarsene fuori prima che fosse troppo tardi, di non farsi trascinare nel baratro di un colpo di stato che non ci riguardava, di provare ad essere felici altrove... Ero sicura che Adam avrebbe capito e non ci avrebbe giudicate per questo.
Invece, lei scelse loro e mi fece toccare con l'inganno una Passaporta che mi spedì dritta a Los Angeles, nella casa dei suoi padri adottivi. A quanto pare, Alex e il suo papà Brady si erano messi d'accordo per mandarmi dall'altra parte del mondo, dove secondo lei sarei stata al sicuro finché quella dannata guerra non si fosse conclusa.
Certo, perché i legami erano un enorme punto debole che poteva essere utilizzato come merce di scambio, in determinate situazioni.
Alex mi aveva messa nella sua personalissima cassetta di sicurezza, convinta che sarei rimasta lì dentro ad aspettarla senza morire dentro a poco a poco finché lei non fosse tornata a prendermi. Mi aveva deposta lì come avrebbe potuto fare con un lingotto d'oro, senza curarsi del fatto che io fossi ben più di un freddo pezzo di metallo incapace di provare emozioni e sentimenti.
La rividi due anni dopo, cambiata e segnata dalle cicatrici - specialmente interiori - che quella guerra assurda aveva lasciato su di lei. Ne era valsa la pena? Io sono tuttora convinta di no, soprattutto perché avevo trascorso la maggior parte di quel tempo a cercarla in lungo e in largo per tutto il Regno Unito e, successivamente, per tutta l'Europa, scambiando ingredienti proibiti, veleni e pozioni al Mercato Nero con informazioni sul suo conto. Niente da fare, Alex era diventata un fantasma e aveva interrotto i contatti perfino con la sua famiglia adottiva, che avevo abbandonato dopo neanche un mese dal mio arrivo, giusto il tempo di racimolare il denaro necessario a partire per tornare indietro, nella nostra casa vuota, abitata unicamente dal ricordo di noi due.
Ad ogni modo fu proprio Brady a scrivermi di tornare a Los Angeles, comunicandomi che Alex si era appena messa in contatto con lui e che chiedeva di me.
Avrei dovuto fargliela pagare, mandarla al diavolo, sparire definitivamente così come lei aveva fatto con me. Invece tornai, perché era ciò che volevo davvero, perché sapevo che, se non lo avessi fatto, non avrei più avuto una chance per essere davvero felice e perché, soprattutto, non ci sarebbe mai stata più grande vendetta di starle in mezzo ai piedi per il resto dei suoi giorni.
Così adesso siamo qui, di nuovo a Londra, di nuovo insieme, più vicine ai quarant'anni che ai venti, in equilibrio sulle nostre certezze: la nostra relazione, il suo lavoro come Auror, il mio continuare ad arrangiarmi nell'attesa di un'occupazione che mi dia reale soddisfazione, nel mondo magico britannico che ormai è diventato il nostro mondo, un mondo dal quale ho giurato che non ci faremo più schiacciare o dividere, ma che domineremo a testa alta, insieme.

---

PRESTAVOLTO
Rihanna