Justin Dustin

Tassorosso

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    Nome e Cognome: Justin Dustin. Sì, mi chiamo proprio così, Justin di nome e Dustin di cognome, perché mamma lo trovava divertente e dice che, se sai far sorridere le persone già solo dicendo come ti chiami, sei una persona capace a prescindere di portare felicità nel mondo schifoso in cui ci troviamo. In effetti, il fatto che io mi chiami così ha fatto ridere un sacco di gente, creandomi non pochi problemi negli anni in cui i ragazzini hanno bisogno di essere stronzi, per sentirsi dei fighi.
    Data di nascita/Età: 31 dicembre 2009, ore 23:59. Il conto degli anni lo fate voi perché è una sottrazione facile facile e perché ehi, qui c'è da festeggiare con cappellini, trombette e trenino l'arrivo del 2010!
    Stato di Sangue: Nato Babbano






    I've learned to be ashamed of all my scars
    run away, they say, no one'll love you as you are


    Capelli: castani, ricci e indomabili, spesso coperti da un cappello a visiera, talvolta definiti con una generosa quantità di gel... Alle ragazze piace toccarli, stando a quello che dicono mi rendono più "orsacchiotto", per questo non li tengo mai troppo corti.
    Occhi: Grigi, tendenti all'azzurro, con un taglio a mandorla che li incastona ai lati del naso grande e schiacciato. Ho uno sguardo che sorride ottimista, anche quando non dovrebbe, anche quando non ci sarebbe niente da sorridere... Eppure lo fa, perché i bulli possono buttarmi nella polvere tutte le volte che vogliono, ma se io mi piaccio così come sono e loro non riescono ad accettarlo, sono loro gli sfigati, quelli che credono di perseguitarmi ma che in realtà si mostrano per i patetici invidiosi che sono: così insicuri - nonostante ad una prima occhiata sembrerebbero molto più avvantaggiati di me - da essere totalmente incapaci di sopportare che la mia autostima voli più alta della loro, sebbene non abbia poi così tanti motivi per farlo. Io mi vado bene e, finché non cambierò per gli altri, avrò sempre un motivo per far sorridere i miei occhi.
    Corporatura: di statura non molto alta in confronto ai miei coetanei, sono un ragazzo in crescita che non ama particolarmente lo sport, ma in compenso adora pizza, hot dog e muffin... Traete da soli le vostre conseguenze. Ad ogni modo non sono sovrappeso, solo non ho tartarughe da esibire o tricipiti d'acciaio, al contrario ho le braccia un po' "moscette" ma ehi, crescerò e vi farò vedere io!
    Segni particolari: sono nato con la disostosi cleidocranica, una malattia congenita dovuta alla mutazione di uno dei miei cromosomi. In soldoni, le mie ossa sono meno sviluppate, ho le clavicole deformate e riesco a fare una cosa tanto affascinante quanto impressionante: so far toccare le mie spalle sul davanti, piegandomi in due come un foglio da origami senza provare alcun dolore! Il rovescio della medaglia è che ho spesso dolori articolari e sono un po' più basso della media... E sì, non ho neanche i denti, anche se spesso ricorro a delle protesi per farmi vedere in giro. Ultimamente, però, nella mia scuola Babbana ho smesso di portarle, perché tanto mi prendevano a pugni e le buttavano nel cesso o nella spazzatura. Se sei un "nano sdentato" che non sa neanche parlare senza sputacchiare sulle "S", sei condannato ad esserlo anche se adotti altre strategie per aggirare il problema. Da piccolo ci soffrivo, ma ormai ho smesso di identificarmi con la mia malattia, che anzi è diventata una parte di me che, al momento, non intendo cambiare neanche grazie alla magia.

    But I won't let them break me down to dust
    I know that there's a place for us


    Cosa amo: per riassumerlo in un unico concetto, amo tutto ciò che identifica un nerd in questa categoria. Da dove posso iniziare? I giochi di ruolo? Ok, partiamo da quelli: Dungeons and Dragons è la mia più grande passione e io lì dentro sono "Dustin il Nano", un potente guerriero delle montagne che con la sua ascia micidiale lancia fendenti a destra e a sinistra e nei combattimenti corpo a corpo è praticamente invincibile! Ce ne sono anche molti altri, ma se mi dilungassi ad elencarli tutti starei qui a blaterare fino a domattina, perciò andiamo avanti. Amo i videogiochi ed i fumetti, di qualunque tipo essi siano, ma soprattutto amo immaginarmi al loro interno come il più grande eroe di tutti i tempi, così diverso e al contempo così fico! Se facessero un anime su di me, sarei bellissimo e tutti vorrebbero fare il mio cosplay, ne sono sicuro... Invece per adesso sono io che ancora mi travesto da una delle tartarughe ninja, da ghostbuster o da uno dei fantasmini di PacMan, assieme al piccolo gruppo di amici nerd che frequentano la mia scuola. Ma cribbio, ho ancora quattordici anni, diamo tempo al tempo... Perfino Luke Skywalker, da bambino, non se lo filava nessuno, per non parlare di Frodo.
    Amo immaginare mondi paralleli popolati da fate, elfi, unicorni e tutto ciò che costituisce il mio Altrove di evasione dalla realtà, potete immaginare che colpo sia stato per me scoprire che tutto questo esiste davvero.
    Poi va beh, amo la scienza in tutte le sue accezioni: la fisica, la chimica, la biologia, le geologia, l'astronomia, la botanica, la zoologia, tutto ciò che appartiene alla sfera dei saperi scientifici mi appassiona e mi incuriosisce, perché sono il suo studio e la sua comprensione che avvicinano le persone alla vera comprensione del mondo; le persone sono troppo complicate, capirle non fa per me, ma lì dove tutto è osservabile, dimostrabile e calcolabile, trovo il pane per i miei denti.
    Amo inventare oggetti, scoprire la loro meccanica ed il loro funzionamento, smontarli e riassemblarli a mio piacimento per costruire qualcosa di nuovo: è così che ho scoperto di avere i poteri, anche se nessuno mi ha creduto, quando a dieci anni sono riuscito a sfruttare il campo magnetico generato dalle pile del rasoio elettrico di mio padre per dare vita al mio orsacchiotto. L'ho fatto correre per tutta la mia stanza e alla fine, spaventato a morte, ho fatto scaturire dalla batteria una scarica elettrica talmente forte da mandarlo a fuoco. Mia madre ovviamente ha creduto che volessi sfogare la mia frustrazione per le prese in giro che subivo a scuola sul povero orsetto di peluche e mi ha portato dalla strizzacervelli, che si sentiva proprio una tosta quando diceva che dovevo affrontare la realtà senza nascondermi dietro la mia immaginazione.
    In verità, anche se quella volta era tutto vero, io amo immaginare, sognare, fantasticare... Altrimenti come si fa a cambiare il mondo, se uno non sa vedere oltre ciò che già esiste?
    Ecco perché adoro sperimentare, anche in cucina, soprattutto con i dolci... Oh, quelli mi vengono davvero buonissimi! Amo stare in compagnia e aiutare le persone con il mio gruppo boy-scout, fare volontariato con gli anziani e con gli animali abbandonati, andare a giocare con i bambini delle case-famiglia.
    Ma soprattutto amo essere un mago e tutte le prospettive che si aprono di fronte a me all'idea di far parte di questo mondo finora totalmente sconosciuto, per scoprirlo, comprenderlo e realizzare che forse è proprio lì che è sempre stato il mio posto.
    Cosa odio
    Probabilmente quello che è odio è soltanto una condizione: sentirmi inadeguato, sbagliato, non accettato per ciò che sono. Questo include odiare tutte le volte che sono stato spinto per terra, sbeffeggiato, insultato per il mio aspetto, sminuito, rinchiuso nel gabinetto puzzolente della scuola, tutte le volte che mi hanno appiccicato sulla schiena bigliettini con epiteti e insulti umilianti. So bene che tutto ciò che mi pone al centro della derisione altrui il più delle volte non è vero o non è comunque motivo di cui vergognarsi, ma perché sono così socialmente inaccettabile e attaccabile? Perchè sembra che sulla mia faccia ci sia scritto "bersaglio mobile per imbecilli repressi"? Odio tutto questo e odio soprattutto che esistano persone ancora più imbecilli che se ne fanno influenzare, che non vogliono essere mie amiche, per non parlare delle ragazze, dato che nessuna di loro vorrebbe mai essere la mia ragazza. Odio sentirmi così solo e incompreso, perché l'alternativa è essere costretto a fingere di essere qualcuno che non sono, per sentirmi parte qualcosa. No, grazie, non voglio essere parte di un bel niente, se quel "qualcosa" non mi vuole esattamente così... Solo Justin, "just Justin", ma nel suo significato più positivo e autentico.

    Another round of bullets hits my skin
    Well, fire away 'cause today, I won't let the shame sink in


    Materie preferite/odiate:
    ✓ Pozioni (è facile perché è un po' come fare il milkshake, solo con la milza di pipistrello)
    ✓ Erbologia (sono un boyscout appassionato di scienze e botanica, gente, potrei mai non appassionarmi?)
    ✓ Trasfigurazione (non che sia molto bravo per via della pronuncia delle formule, ma solo l'idea di poter trasformare il contenuto dei piatti dei bulli in merda di cane fumante mi fa impazzire di felicità!)
    ✓ Cura delle Creature Magiche (soprattutto quelle pericolose, perché tutto dipende da come le educhi, no? Possono avere i denti aguzzi e sputare fiamme, ma anche loro sono state dei cuccioli, un tempo!)
    ✓ Babbanologia (Ok, lo ammetto, questa mi piace perché per una volta posso fare il figo, dato che so già tutto)
    ✓ Astronomia (Sono uno scienziato e punto alle stelle, perché chi non porta lo sguardo al cielo non sa sognare)
    X Volo (Io su una scopa? Siamo seri, dai...)
    X Difesa Contro le Arti Oscure/Duelli (Come si fa a fare uno Stupeficium come si deve con la mia zeppola e con una bacchetta che scoreggia? Andiamo!)
    X Incantesimi (stesso discorso di sopra, con le formule che contengono la "S" finisco sempre per fare casini!)
    X Divinazione e materie ad essa affini (Non ci credo a queste cavolate che il destino di ognuno di noi sia già scritto e non può essere cambiato anche perché, viste le premesse, sembrerebbe proprio che il mio sia stato scritto da un disgrafico disortografico quindi no, grazie, non ci sto)
    Bacchetta: CORNIOLO (le bacchette di corniolo sono vivaci e capricciose; giocherellone per natura, cercano ostinatamente un compagno che offra emozioni e divertimento. Detto ciò, non c'è niente di più sbagliato che pensare che le bacchette di corniolo non siano in grado di cimentarsi in magie serie quando richiesto. È risaputo, infatti, che in condizioni difficili esse sappiano compiere incantesimi notevoli e, in coppia con un mago abile e ingegnoso, possono produrre incantesimi davvero splendidi. Molte bacchette di corniolo hanno una curiosa fissazione: si rifiutano di compiere incantesimi non-verbali e spesso sono piuttosto rumorose. Quella di Justin, ovviamente, sembra che lanci dei peti ogni volta che esegue un incanto) - 10 pollici e mezzo - rigida - anima di crine dorato di cucciolo di unicorno.
    Allineamento NEUTRALE BUONO: il Benefattore, fa sempre del suo meglio per aiutare gli altri nei limiti delle sue possibilità. Si sente meglio nel prestare aiuto ai bisognosi, lavora volentieri con regnanti e tutori dell'ordine, ma non sente alcun legame verso di loro. È in realtà il personaggio dominato maggiormente dal "bene incondizionato" poiché il suo istinto di fare del bene difficilmente verrà ostacolato da alcunché.
    Casa di appartenenza: TASSOROSSO

    Anno frequentato: considerato il suo arrivo dal Mondo Babbano e la sua età anagrafica molto più vicina ai 13 anni, nonostante per millesimo ne avrebbe 14, inizia a frequentare dal III anno, sapendo che dovrà farsi un notevole mazzo per recuperare tutto quello che ha perso dei primi due anni!

    Carattere
    Ho luci ed ombre come tutti, quella che però non mi manca è la determinazione a non farmi sopraffare dall'oscurità, a trovare sempre una buona ragione per sorridere, per essere solare... Il più delle volte la trovo nella generosità, nella solidarietà, nel buono che si ricava dall'aiutare gli altri, i reietti, i meno fortunati, gli esclusi. Per certi versi sono un escluso anch'io, quindi so bene cosa significa sentirsi in un certo modo... La mia fortuna è che sono abbastanza forte ed ottimista da non lasciarmi abbattere, abbastanza intelligente da guardare e passare oltre, dedicandomi alle mie passioni e all'ambizione che queste mi facciano un giorno diventare qualcuno di importante, qualcuno che mi riscatti dal ragazzino che buttavano nella polvere con ogni offesa possibile, latrando "Down to dust, Dustin!". C'è una parte di me che quella polvere vorrebbe gettarla in faccia ai bulli a calci, ma poi mi ricordo che tutto ciò a cui vado incontro con impegno, dando il massimo di me, non lo faccio per loro, bensì per me stesso e per tutti quelli che sono stati trattati come me, affinché io sia un esempio e un eroe, qualcuno che faccia pensare "beh, se ce l'ha fatta quel piccoletto sdentato e con la zeppola, allora posso farcela anch'io!". Non è coraggio, no... Al contrario sono un vero fifone e non vado a caccia di guai non richiesti, né sono bravo ad affrontare a muso duro la gente senza una via di fuga bella grossa in direzione della quale darmela a gambe. Non tutti gli eroi sono impavidi e coraggiosi, ci sono anche quelli che si guadagnano il loro posto sull'Olimpo con il cervello e la bontà d'animo. Io penso di essere tra quelli e se qualche volta, per sfogare la rabbia del momento o per sentirmi più grande e più fico, mi scappasse qualche parolaccia, non ce l'abbiate troppo con me... Sono solo la mia armatura, a supporto di una forza d'animo che viene solo ed esclusivamente da dentro di me.
    A parte questo, non mi vergogno a dire che sono anche un sensibile piagnone, empatico, di quelli che si commuovono a guardare i cartoni della Disney e vorrebbero sempre un lieto fine per tutti. Mi dicono che sono dolce e tenero, soprattutto le ragazze che non scappano alla mia vista e non si divertono a ridere sguaiatamente di fronte alle battute sprezzanti degli adolescenti più prestanti di me, quelli su cui vorrebbero fare colpo con il loro starnazzare. Fortunatamente esistono anche le ragazze belle, intelligenti e sensibili e quelle, quando mi chiamano "tesoro", mi fanno letteralmente sciogliere il cuore.

    Storia del pg:

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    Sono sempre stato il più piccolo, fin dal momento in cui sono venuto al mondo... Ancora un minuto e sarei stato il più grande, il più anziano in assoluto, del 2010. Invece il Destino ha voluto scrivere per me una storia molto diversa, quella del bambino nato alle 23:59 dell'ultimo giorno dell'anno. Che avessi dei problemi nello sviluppo dell'apparato scheletrico si vedeva già dalle ecografie, ma mia madre è la donna più in gamba del mondo e non mi ha certo abortito o dato in adozione per questo! Grazie mamma, hai reso un servizio all'umanità che neanche ti immagini!
    In famiglia sono sempre stato benvoluto da tutti, anche se parlavo male e ho iniziato a camminare più tardi rispetto agli altri bambini. Chi se ne importa, avevo l'autostima alle stelle, anche perché mi trovavano tutti estremamente buffo e simpatico e questo aiuta molto nello sviluppo della fiducia in se stessi. La mia è una famiglia semplice, siamo gente inglese di campagna, di Bakewell per la precisione, nel Derbyshire. Esatto, Bakewell, come la famosa torta! Mio padre fa il pasticcere, quindi ci sono praticamente cresciuto, in mezzo ai dolci, invece la mamma è la sua commercialista. Siamo una famiglia normale, con i problemi di tutte le famiglie comuni: come pagare le bollette, dove andare in vacanza, come far smettere la nonna di telefonare sei volte al giorno, dove potessi avere la migliore istruzione... Bakewell è un paese troppo poco all'avanguardia, per quelli che sono gli standard educativi dei miei, che hanno sempre avuto grandi aspettative nei miei confronti. Così, a costo di caricarmi su un pullman per fare 40 km fin dall'età di sei anni, mi hanno mandato a Sheffield, la città più vicina. Ad ogni modo, ci ho messo pochi mesi a rinominarla "Hellfield". E' lì che i ragazzini di città hanno iniziato a prendermi in giro, a cominciare dal mio modo di parlare. La logopedia aiuta, certo, ma se non hai i denti non è comunque facile pronunciare certe consonanti senza suonare estremamente ridicolo... Quello che però a casa veniva interpretato come simpatico e divertente, a Sheffield era una scusa per bersagliarmi, per prendermi in giro, per essere escluso ed emarginato. Per un bambino o una bambina che potevo definire amici, ce ne erano cinque o sei, quelli considerati più popolari, che invece non vedevano l'ora di umiliarmi in tutti i modi possibili, per divertirsi. Così sono diventato Just Justin, quello che non vale niente, quello che può essere il bersaglio più facile solo perché è il più piccolo, il più debole, uno con talmente tanti difetti che è praticamente impossibile non volerlo deridere. Il menefreghismo e il mio continuare a sorridere nonostante tutto, poi, probabilmente li faceva accanire ancora di più, perché ormai per loro piegarmi e spezzarmi era diventata una sorta di questione d'orgoglio. Invece, al loro grido di "Down to DUST, Dustin!", io mi rialzavo ogni volta, testardamente, senza nascondere quanto provassi pena per quegli atteggiamenti, senza dare soddisfazione sebbene dentro mi sentissi morire ogni volta, soprattutto perché non avevo il coraggio di reagire, se non con quell'apparente passiva serenità.
    Eppure c'erano anche dei lati positivi, nel frequentare la scuola a Sheffield, primo tra tutti il club della scienza di cui ero entrato a fare parte. Ecco, il fatto di essere un secchione cocco dell'insegnante probabilmente non mi aiutava granché nelle interazioni sociali, se non quando non implicavano le minacce in qualche cubicolo dei bagni per ottenere suggerimenti durante i testi di verifica. Ad ogni modo, la passione per le materie scientifiche crebbe con me al pari di quella per i fumetti che, assieme agli unici tre amici che avessi - ugualmente vessati dalla maggior parte dei nostri compagni - leggevo di nascosto dietro ai cassonetti, per non essere visti.
    Mi sono appassionato alla fisica quando ho iniziato a far accadere cose strane agli oggetti intorno a me, soprattutto quelli dotati di carica magnetica: li facevo muovere, generavo attorno ad essi strane scintille... Una volta ho perfino fatto saltare tutte le lampadine della mensa scolastica, solo perché mi avevano rovesciato addosso la zuppa. Ero furioso e in cuor mio sapevo di essere stato io, anche se non avevo la più pallida idea di come ci fossi riuscito. Ero un cavolo di x-Men e non avevo il coraggio di dirlo a nessuno, né di crederci!
    Invece... Ancora meglio: ero un mago. Lo scoprii all'età di undici anni, quando arrivò la mia lettera per Hogwarts, portata da un gufo, un gufo vero! Da qualche parte in Scozia esisteva una scuola di magia che aspettava solo me, per insegnarmi a controllare e potenziare le mie abilità magiche... Per settimane ho pensato che si trattasse di uno scherzo e anche i miei non riuscivano a crederci, ma poi le lettere hanno continuato ad arrivare e i fenomeni "paranormali" intorno a me sembrava si moltiplicassero. E' stato quando i miei stavano per andare dalla polizia a denunciare le stranezze, che è apparso un tipo vestito in modo strambo e ci ha detto di essere un impiegato del Ministero della Magia, pronto ad introdurre a quel mondo segreto le famiglie in cui si trovavano i maghi cosiddetti Nati Babbani. La cosa peggiore, ovviamente, era non poter parlare di tutto questo con anima viva, ma io ero elettrizzato e non vedevo l'ora di poter iniziare la mia nuova vita!
    Invece i miei sono stati risoluti nella loro decisione: avrei cominciato a frequentare Hogwarts solo in corrispondenza dell'inizio delle superiori. Per altri tre anni, ho realizzato con orrore, avrei dovuto continuare ad andare a scuola a "Hellfield", a farmi bullizzare. Tuttavia, la mia famiglia ne ha approfittato per organizzarsi, anche da un punto di vista economico, visto che il sistema monetario magico è completamente diverso da quello a cui eravamo abituati noi: ho scoperto i luoghi magici di Londra, Diagon Alley, il Ministero, mi sono documentato su tutto ciò che non sapevo e soprattutto, aspetto più importante, ho iniziato a fantasticare su quello che sarebbe diventato il mio posto, quello in cui finalmente mi sarei riscattato da tutto ciò che avevo vissuto, in cui avrei trovato altri come me e sarei stato più capito, più accettato, più libero di essere me stesso.
    Ho vinto anche la mostra della scienza, alla fine del mio ultimo anno a Shelfield. Non sarei mancato a nessuno, ma avrei affrontato il mio ingresso a Hogwarts con la grinta di un guerriero, la stessa del mio alter ego di D&D. I'm Dustin The Dwarf, look out, 'cause here I come!

    Foto del pg - Prestavolto Gaten Matarazzo

    credits for song lyrics

    Edited by DustinTheDwarf - 12/1/2023, 19:42
     
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    Edited by Elhaz - 12/1/2023, 20:56
     
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