Samira Green

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    SAMIRA GREEN

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    Nome: Samira. E' un nome di origine araba, significa "narratrice di storie". Nella cultura indiana, invece, viene tradotto come "fiore d'acqua".
    Cognome: Green. Non è sempre stato il suo cognome, ma da quando suo padre ha assunto la sua custodia, decretando qualche anno dopo che sia stato l'errore più grande della sua vita dopo averla concepita, è diventato quello ufficiale.
    Data di nascita/Età: Samira è nata il 20 maggio dell'anno 2000, perciò ha quasi 23 anni.
    Stato di Sangue: Purosangue, come suo padre non fa che ricordarle, come se questo servisse davvero a farle smettere di frequentare Babbani o streghe e maghi dal sangue inquinato.
    Bacchetta: legno di pioppo bianco (è appunto di colore bianco e a grana fine ed è molto apprezzato da tutti i fabbricanti per la sua elegante somiglianza con l'avorio e per gli incantesimi eccezionali che è in grado di produrre. Il proprietario ideale di questa bacchetta è spesso un abile duellante, o lo diventerà, perché il pioppo bianco si addice in modo particolare alla magia da combattimento. Il proprietario di una bacchetta di pioppo bianco di solito è una persona forte e determinata, più facilmente attratta, rispetto agli altri, dalle imprese di ricerca e dai nuovi ordinamenti. Questa è una bacchetta per maghi rivoluzionari), dieci pollici e mezzo, anima di piuma di fenice, semirigida.
    Patronus: uno Spix, il pappagallo blu, ricordo della sua infanzia in Brasile.
    Allineamento: Caotico Neutrale: il Cinico, l'individualista definitivo, colui che si scaglia contro le tradizioni e le leggi solo perché limitano la sua libertà personale. Non si può mai dire cosa farà, né quali danni causerà, poiché le sue azioni sono regolate solo dall'umore del momento. Un esempio classico è l'attaccabrighe fine a se stesso, assolutamente privo del rispetto della legge e della società. Spesso da un suo piccolo gesto possono generarsi numerose sofferenze o inaspettati (ed apparentemente irragionevoli) aiuti. Ligio al principio che, nelle scelte, bene e male siano praticamente ininfluenti, questo allineamento è forse la personificazione più concreta ed instabile del caos.

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    ASPETTO FISICO: snella, slanciata ed orgogliosa della sua pelle scura tipicamente brasiliana, Samira è una ragazza molto alta, motivo per il quale nessuno metteva in dubbio le sue parole, quando da adolescente dichiarava sfacciatamente di essere già maggiorenne pur avendo appena sedici anni. Nonostante sia molto esile (pesa appena 43 chili), possiede il fisico agile e tonico di chi pratica sport con una metodicità rigorosa, le dita lunghe ed affusolate ed un viso piccolo e dai lineamenti dolci e delicati proprio come il suo sorriso bianchissimo che, sotto le labbra carnose, non si arrende mai allo schifo della vita e trova sempre un modo per spuntare fuori.
    Capelli: i capelli di Samira sono nerissimi e crespi, altro segno distintivo della sua etnia, adora portarli rasati o al massimo di una lunghezza che non supera mai i due centimetri. Per una tipa dedita all'attività fisica come lei, è molto più pratico fare così. Inoltre, la vita è troppo breve per perdere tempo ad acconciarsi i capelli.
    Occhi: scuri, grandi ed espressivi, contornati da lunghe ciglia nere.
    Segni particolari: il più delle volte, Samira veste con un abbigliamento sportivo, predilige indossare lunghe maglie larghe, cappelli e occhiali da sole. Attualmente non possiede tatuaggi ma non esclude l'idea di averne uno o più in futuro.


    PROFILO PSICOLOGICO:
    Carattere Samira è una ragazza che socializza molto facilmente, riesce sempre a trovare le parole più adatte per attaccare discorso con un perfetto sconosciuto e sa come divertirsi, da sola o in compagnia. E' solare ed espansiva, specialmente con le persone con cui stringe una solida e sincera amicizia o per cui nutre simpatia. Con gli altri, invece, questa strega dal temperamento tenace e passionale non ha problemi a mostrarsi cinica, sprezzante, talvolta perfino crudele, soprattutto con chi la ferisce. Tende ad assecondare le sue emozioni, anche quando sono negative, per questo è tanto capace di fare del bene quanto di ferire a sua volta. Non è una persona vendicativa, principalmente perché la vendetta sobbolle alimentata dal fuoco lento del rancore non espresso... Non è un problema di Samira, che invece è perfettamente in grado di esprimerlo nell'immediato, anche in modo esplosivo.
    Perfettamente consapevole di sé e dei propri limiti ed errori, questa ragazza è anche in grado di chiedere scusa, se lo ritiene giusto. Disciplinata, rigorosa e severa con se stessa da un punto di vista didattico e sportivo, attività alle quali si dedica con tutte le sue forze per emanciparsi da tutto e tutti e riuscire a vivere contando solo sulle proprie forze, Samira non è una persona alla quale importa di rispettare regole e leggi, se un bene superiore contrasta con quanto dicono. Non ha alcun rispetto per l'autorità, ma al contrario ne nutre moltissimo per l'autorevolezza.
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    Cosa ama: ama vivere senza lasciarsi frenare dai pregiudizi, assaggiare ogni esperienza che le circostanze le propongono e vivere di avventure, ovunque esse la portino. Ama quindi viaggiare, incontrare gente che parli lingue diverse dalla sua ed sia cresciuta in altre culture, ama entrare in un contatto così profondo da fare delle usanze di chi incontra anche le proprie, adattandosi molto in fretta. Ama leggere, divorerebbe libri continuamente, se non desiderasse impiegare parte del suo tempo libero anche nello sport, che adora praticare in ogni sua forma: corsa, nuoto, Volo, basket, vari tipi di lotta più o meno convenzionale. Samira adora anche ascoltare musica, hobby che combina spesso e volentieri alle attività sportive più individuali, anche se solitamente si rifugia nell'universo di note e voci quando ha bisogno di identificare i propri stati d'animo con una canzone affine; predilige il rap, che secondo lei rappresenta il vero potere evocativo delle parole, la poesia della rabbia, il vero tormento rivoluzionario scandito in rime taglienti ed incisive. Ama la libertà di essere se stessa senza che nessuno la giudichi ed ama mettersi dalla parte dei più deboli, pronta ad impedire che il potere di un sistema tiranno e portavoce di valori standardizzati ed univoci li schiacci definitivamente. Ama i seni delle ragazze, perché è solo quando si sfiorano che si sente la loro stessa anima vibrare sotto le dita, al suono di un gemito che Samira trova irresistibile... Sensazioni che con un ragazzo non potrebbe mai provare. Ama gli animali, la loro innocenza e sensibilità, il loro silenzio, la loro capacità di saper comunicare tutto ciò di cui hanno bisogno con un solo sguardo.
    Cosa odia: Samira odia le imposizioni, l'ignoranza e la gente dalla mentalità ristretta o, comunque, con un atteggiamento autoritario. Odia l'arroganza e la prepotenza, anche se non si fa problemi ad utilizzarle a sua volta come armi contro chi le sfoggia facendone un vanto. Odia uscire perdente da uno scontro, che sia fisico, sportivo o semplicemente verbale, la sconfitta è qualcosa che la annienta definitivamente e che riesce ad accettare con molta difficoltà, soprattutto per il suo modo di vivere mettendo sempre il massimo di se stessa in tutto ciò che è e che fa. Odia suo padre e tutto ciò che rappresenta a livello politico e militare nel Ministero della Magia americano.
    Più di tutto questo, tuttavia, Samira odia il tradimento in ogni sua accezione ed è completamente incapace di perdonarlo.


    PROFILO SCOLASTICO
    Voti M.A.G.O.:
    Risultati Eccellenti in: Volo, Duelli, Difesa contro le Arti Oscure e Incantesimi.
    Oltre Ogni Previsione: Pozioni, Erbologia, Trasfigurazione.
    Accettabile: Cura delle Creature Magiche.
    Materie preferite/odiate: appassionata di combattimento ed autodifesa, le preferenze di Samira vertono in direzione di materie come Duelli ed Incantesimi. Ama inoltre il Volo - a Ilvermorny, diventando Cercatrice dei Thunderbird, ha fatto vincere la Coppa del Quidditch alla sua Casata per due anni consecutivi - ed è molto incuriosita dalla Trasfigurazione. Le materie in cui invece necessita più applicazione per ottenere comunque un'ottima riuscita sono Pozioni ed Erbologia. Non ha mai avuto un particolare feeling con le creature magiche, anche se le sono sempre piaciute.
    Trova del tutto inutili, invece, materie come Divinazione, Antiche Rune, Aritmanzia e altre sciocchezze simili.
    Scuola frequentata: La sua formazione scolastica magica sì è svolta quasi interamente nell'istituto americano di Ilvermorny, ma i due anni conclusivi sono stati frequentati a Durmstrang.
    Ex Casata di appartenenza: Thunderbird.

    PROFILO LAVORATIVO:
    Ha giocato come Cercatrice in una squadra di Quidditch nel campionato turco e lavorato clandestinamente come duellante nel mondo delle scommesse in Medio Oriente. Dopo due anni come volontaria negli ospedali da campo organizzati fortunosamente nelle zone di guerra, tuttavia, ha trovato la sua vocazione nel campo della Medimagia. Per questo, adesso, frequenta l'Accademia delle Arti Magiche per specializzarsi in questa branca, disponibile a mettere in campo tutte le sue competenze apprese nel campo della Medimagia d'emergenza.
    Competenze magiche:
    Bonus: Samira è un'abilissima duellante, ha i riflessi pronti ed un'ottima padronanza di Incantesimi e fatture che, in caso di necessità, non si fa problemi ad utilizzare pur di difendere gli innocenti, lasciando il "politicamente corretto" a chi possiede meno spina dorsale di lei. Non è una grande stratega, preferisce buttarsi nella mischia e attaccare con tutte le sue forze, nella convinzione che in qualche modo riuscirà sempre a cavarsela e ad avere la meglio. Soffermarsi troppo a pensare, secondo lei, in determinate situazioni può essere un grosso svantaggio. In sella ad una scopa, inoltre, è capace di tutto, complice il suo fisico esile che la rende agile e leggera. Ultimamente si è anche specializzata - e sta continuando a farlo all'Accademia - negli incantesimi curativi ed in quelli di Trasfigurazione, particolarmente legati alla medimagia d'emergenza.
    Malus: le sue intenzioni sono un libro fin troppo aperto per chiunque, è difficile che sappia cogliere un avversario di sorpresa o che, di fronte ad un abile Legillimens, sappia mettere in pratica l'Occlumanzia, arte magica nella quale ha sempre fatto schifo. Inoltre, non è particolarmente capace di relazionarsi ed interagire con le Creature Magiche, con le quali sono necessari un temperamento ed una pazienza di cui lei non è capace. La sua tendenza a buttarsi nella mischia e la sua abilità negli scontri aperti e diretti, la rende meno perspicace e la mette più in difficoltà se qualcuno dovesse tenderle una trappola magica di qualche tipo. Non le sa riconoscere e, anche se dovesse riuscirci, non saprebbe da dove iniziare per disinnescarne una.

    BACKGROUND DEL PG: Questa storia inizia a Curitiba, una città caotica e colorata nel cuore del Brasile. La madre di Samira, Ana Lucìa, era una ragazzina appena diciassettenne quando, come accade a tante giovani donne, decise di cedere alle attenzioni passionali ed economiche di Wilford Green, un promettente Auror americano della divisione Difesa Internazionale di circa quindici anni più anziano. Sinceramente innamorato della ragazza, nonostante le sue vacanze estive fossero giunte al termine, Wilford si offrì di sposare Ana Lucìa e di prendersi cura di lei e del bambino che avevano incoscientemente concepito, a patto che lei si trasferisse negli Stati Uniti. Tuttavia Ana era fatta per la vita semplice, allegra, spensierata ed impregnata del calore carioca, pertanto non aveva nessuna intenzione di andarsene. Sradicarla dal suo mondo sarebbe significato, per Ana Lucìa, iniziare a morire lentamente, diventare di punto in bianco una persona che non si sentiva pronta ad essere, madre, Americana ed immersa negli agi e nel lusso di cui non le era mai importato.
    Senza un lavoro e senza la vaga idea di come crescere una neonata, la giovanissima età e l'inguaribile ottimismo di Ana Lucia fecero comunque sì che i mesi della gravidanza e le prime settimane di vita della piccola Samira trascorressero felici, carichi di aspettativa ed emozione nonostante le minacce di Wilford di rapire la sua erede mentre lei, puttana brasiliana che lo aveva rifiutato, avrebbe potuto continuare la sua vita miserabile come meglio credeva.
    Tuttavia, ben presto Ana si rese conto di quanto la vita da madre fosse davvero difficile, impegnativa e lontana da qualsiasi spensieratezza. Di colpo, un'adolescente si ritrovava a vivere l'esistenza di un'adulta, con pochi mezzi e pressoché abbandonata a se stessa.
    Sola come non si era mai sentita in tutta la sua vita ed oppressa da responsabilità troppo grandi per lei, Ana Lucìa cadde in una profonda depressione che sconfinò presto nei limiti della legalità e dell'autolesionismo: cattive compagnie, alcool, droghe, tutto pur di fuggire dal suo dolore e dai pianti che nel cuore della notte riempivano la sua stanza, quando Samira la faceva impazzire per via delle coliche o dei dentini che iniziavano a spuntare.
    Nonostante questo, tuttavia, la comunità di Curitiba si prese cura come poté della piccola Samira, che negli otto anni successivi crebbe forte, disinvolta, indipendente ed allegra nonostante le avversità, ginocchia perennemente sbucciate, abiti smessi dei vicini di casa più grandi e tanta, tanta curiosità e voglia di imparare. Dalla strada, la piccola strega apprendeva tutto quello che riusciva, diventando un asso nell'arte di arrangiarsi.
    Un'esistenza non agiata ma neanche terribile, quella di Samira, che però fu bruscamente interrotta da una nuova tragedia: Ana Lucìa, scomparsa per tre giorni, venne ritrovata morta nella toilette di un locale di periferia, la siringa ancora conficcata nel braccio.
    Il vero trauma arrivò tuttavia circa un mese dopo quando, non più di tanto sconvolta per la scomparsa di una figura che nella vita di Samira era sempre stata assente e spesso aggressiva, un uomo di nome Wilford Green si presentò alla porta della struttura per minori in cui era stata accolta in attesa di un affido, reclamando il suo diritto di poter finalmente esercitare la sua patria potestà verso la figlia e portarla ovunque desiderasse.
    Ignorando la disperazione della bambina, il cui mondo sarebbe stato brutalmente cancellato di colpo come se non fosse mai esistito, Wilford, divenuto ormai Capo Auror nella sua Divisione, portò la piccola con sé a Washington D.C. , un luogo di cui Samira ancora adesso conserva come primo ricordo il freddo.
    Da quel momento, Samira iniziò a muovere i primi passi una nuova vita e ricordare il suo passato le faceva più male che mai. Adesso, la piccola Green viveva con il suo papà quarantenne che pretendeva di essere chiamato Signore, vestiva in modo impeccabile ed era circondata da maghi e streghe facoltosi che tentavano di metterle in testa idee assurde quali l'importanza del Sangue Puro, la conservazione delle arti magiche tra soli maghi ed altre idiozie che lei non riusciva proprio a concepire. Abituata ad essere indipendente, fu molto difficile per lei adattarsi ad uno stile di vita così rigido.
    Samira non perdeva comunque occasione per uscire di casa di nascosto, girovagare per la città e fare amicizia con i ragazzini che giocavano nei campetti da basket, oppure con Tom, un diciassettenne che prendeva il suo stesso autobus e che aveva la passione per il rap. L'unica evasione della ragazzina, che nel frattempo era stata costretta ad imparare a leggere e a godere della migliore istruzione privata possibile, erano i libri, che divorava incessantemente.
    A tredici anni, dopo quasi un quinquennio infernale tanto per il Comandante Green quanto per la sua figlia dal carattere impossibile, selvaggia come sua madre, giunse il momento di iscriversi alla scuola di magia di Ilvermorny.
    Lì, dopo tanto tempo, Samira si sentì per la prima volta accolta e a casa. Dimostrò subito spiccata intelligenza ed eccellenti doti, in particolare nel combattimento, ma il più grande sfogo alla sua rabbia repressa era il Volo. Cercatrice dei Thunderbird a partire dal secondo anno, Samira portò la sua squadra alla vittoria della Coppa del Quidditch per due anni di seguito.
    Fu grazie al suo amore per il Quidditch che a sedici anni conobbe Shelley, assistente di tre anni più grande del professore di Volo. Fin dalla prima volta che la vide, Samira la trovò bellissima, i lunghi capelli color miele che le ricadevano scomposti sulle spalle e le fossette sul viso ogni volta che le sorrideva. La amò segretamente per un lungo interminabile anno, prima di trovare il coraggio - e abbastanza erballegra da riuscire a non pensarci troppo - per posarle un bacio sotto l'orecchio ad un party di festeggiamento per la vittoria della loro squadra, un attimo prima di appoggiarsi sulla sua spalla e chiudere gli occhi, convinta che si sarebbe addormentata così, su quel divano a casa del loro Capitano Patterson, il battitore, tra i bicchieri di Burrobirra corretta svuotati. Invece Shelley la prese per mano, attraversò con lei la folla ignara e la condusse al piano di sopra, infilandosi con lei nella prima camera da letto libera.
    "Sarà il nostro segreto..." le disse Shelley dopo un lungo bacio con il quale la salutò la mattina dopo, al risveglio, provandole che tutto ciò che era accaduto lì quella notte non era stato solo un sogno, anche se ogni sensazione provata avrebbe potuto ricordarlo perfettamente.
    Per tutta la durata del quinto anno di Samira, lei e Shelley continuarono a vedersi di nascosto, regalandosi una magia che andava al di là di tutto ciò che poteva essere studiato ad Ilvermorny. Motivata a dare il massimo, Samira conseguiva un successo scolastico e sportivo dopo l'altro.
    Di nuovo, Samira aveva trovato la sua stabilità. Di nuovo, il Fato si accanì contro di lei. L'inverno successivo, piombando come una furia nel motel nel quale lei e Shelley avevano pensato di trascorrere indisturbate il weekend tra Natale e Capodanno, Wilford le colse in flagrante sul letto, immerse in una nebbia di fumo prelibato.
    Il dolore più lancinante per Samira, più degli schiaffi, più dei suoi libri preferiti bruciati davanti ai suoi occhi, più degli insulti e delle offese contro sua madre, contro la sua ingratitudine e la sua "malattia", fu l'atteggiamento di Shelley una volta rientrate a scuola. Evitava perfino di guardarla, fingeva di non averle mai dato confidenza e la apostrofava come "la sciocca ragazzina che si è messa chissà quale idea in testa".
    I voti di Samira precipitarono vertiginosamente, soprattutto quando incontrò Shelley deliberatamente avvinghiata ad un ragazzo più grande. Il suo unico sfogo, ormai, era quello di spararsi rabbia e odio nelle orecchie e colpire con calci e pugni ben assestati il suo manichino da addestramento.
    Hai diciassette anni, puoi iniziare in anticipo la tua carriera militare. Non ti voglio più in casa mia, non voglio più che nessuno associ a te il cognome dei Green, un cognome che hai solo saputo infangare da quanto ti ho tolto dalla strada, mocciosa ingrata.
    Ne scaturì una lite furiosa ed interminabile, che accese Samira dell'odio e della furia di un animale in cattività, costretto ad una vita che non avrebbe mai desiderato né chiesto.
    Se non vuoi questo, vattene. Hai il permesso di frequentare la scuola di magia di Durmstrang, nel Nord Europa. Ho un amico che può farti avere un'iscrizione lì.
    Scelse la fuga, di ricominciare per sempre lontano da lì, da un'America che aveva infranto e calpestato tutto ciò in cui credeva, derubandola di qualsiasi sogno. In Europa, forse, sarebbe davvero potuta ripartire da zero.
    Chiuse le valigie e sgattaiolò via nel cuore della notte, senza salutare nessuno se non con il murale di un dito medio sollevato, proprio in mezzo alla parete della sua ormai ex camera da letto.
    Iniziò quindi l'avventura di Samira a Durmstrang, due anni durante i quali riuscì ad intrecciare una rete di amicizie di circostanza che la aiutarono a non sentirsi mai sola, ma che non divennero mai rapporti significativi. Troppe volte era stata sradicata dalla terra, per riuscire a stabilirsi davvero in un luogo per restarci. Il mondo magico europeo, comunque, le permise di vivere esperienze interessanti, conoscere persone di ogni Paese del vecchio continente, in particolare durante l'ultimo anno a Durmstrang, quando uno scambio studentesco le permise di mettere per la prima volta piede ad Hogwarts.
    Si divertì tantissimo e si prese anche una cotta per Anastasia Carter, una Corvonero dell'ultimo anno, ma le ricordava troppo la sua Shelley, per trovare il coraggio di legarsi a lei... E poi quella ragazza era davvero troppo ricca e altolocata, troppo immersa nella melma della società ipocrita dalla quale Samira era miracolosamente riuscita a tirarsi fuori, per rischiare di impantanarsi di nuovo per un biondina.
    Le passioni della Green avevano poco a che vedere con l'amore e con l'amicizia, riguardavano prevalentemente ciò che con le sue forze poteva essere in grado di fare e le avventure che, da questo, poteva incontrare sul suo cammino: l'amore per lo sport e per il Quidditch, che la portò a giocare per sei mesi in una squadra turca; la sua capacità di eccellere nei Duelli che, sempre in Turchia, la spinse nel mondo delle scommesse clandestine, facendole guadagnare un cospicuo gruzzoletto e rendendola piuttosto popolare in quell'ambiente poco raccomandabile, che la portò perfino a venire arrestata e posta di fronte a due condizioni: scontare la sua pena di un anno in un carcere magico turco, o impiegare il suo talento in qualcosa di utile come le missioni umanitarie in Medio Oriente, dove guerre e lotte tra gruppi organizzati di maghi stavano riducendo alla povertà e alla rovina interi villaggi, calpestando diritti, stroncando senza alcuna ragione le vite di persone innocenti che volevano solo essere libere. In quel contesto, ogni fazione credeva di combattere per la realizzazione di un Bene superiore, ma non poteva esserci alcun bene, in quel tripudio di sangue, morte e dolore. Fu lì, a contatto con la vera sofferenza delle persone comuni, che Samira iniziò a prendersi cura dei feriti in vari ospedali di campo magici, trovando finalmente la sua vera vocazione: la Medimagia.
    A ventidue anni, quando da quel mondo aveva appreso tutto quello che poteva e si era decisa a fare qualcosa di sensato ed importante nella sua vita, Samira tornò in Europa, dove decise di iscriversi all'Accademia delle Arti Magiche per diventare un vero ed abile Medimago. Solo così, infatti, avrebbe potuto fare davvero la differenza per tante persone.

    Prestavolto: Samira Wiley

    Edited by .everGreen. - 14/1/2023, 15:08
     
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