Lying is done with words and also with silence.

Ufficio del Prof. Korczak

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  1. Rick.
     
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    Erik fissò a lungo il professore, tenendo le mani conserte dietro la schiena in una postura aperta nei suoi confronti. Il ragazzo non si mosse, non si scompose nemmeno quando si vide puntare la bacchetta contro la fronte ma non abbassò la guardia. Rimase impassibile, come se nell’ufficio stesse avvenendo una chiacchierata informale tra professore e studente.
    -Mai messo in dubbio questo, Professore.-, per un attimo quasi impercettibile l’angolo della bocca del ragazzo si arcuò nell’accenno di un sorriso ironico, mentre le palpebre si assottigliarono; adesso aveva anche la prova che, nonostante la risata del professore e la leggerezza con cui stemprò la conversazione verso toni più sfumati, non si sarebbe posto problemi nel fare di lui la propria marionetta. Fu quando prese parola, tuttavia, che il battito sembrò accelerare nel suo petto. La sfumatura con la quale sottolineò il suo cognome era inconfondibile e nella sua fissità il ragazzo di Durmstrang realizzò di aver sovrastimato le proprie abilità. Adesso si trovava con le spalle al muro: impossibilitato a tirarsi dietro da quel confronto, e allo stesso tempo impossibilitato a poterne parlare francamente. Perché avrebbe dovuto? Non aveva alcuna certezza di cosa avrebbe fatto di quelle informazioni, isolare la stanza non era una prova sufficiente per tranquillizzarlo.
    -Supponiamo che per lei un giorno questa scuola possa diventare inospitale. Al punto da costituire una minaccia non solo per la sua libertà personale… ma soprattutto per la sua incolumità.-, il ragazzo tacque. Per un attimo i suoi occhi vacillarono e riaffiorò un’emozione creduta dimenticata. La paura. Non gli faceva visita da quella notte. Si era impressa nella pelle prendendo forma attraverso le cicatrici che gli avevano segnato la spalla, dove la creatura aveva affondato i canini.
    -Potrebbe scegliere di restare: quale corte la condannerebbe per una difesa legittima. Tuttavia… esistono Maghi e Streghe che non obbediscono alle leggi del mondo dei maghi. Perché l’unica legge che riconoscono è la magia della loro natura. Restare significherebbe morire-, le creature non rispondevano agli umani. Quella creatura in particolare era legata un Antico che sapeva della sua esistenza e che poteva reclamare la sua testa in qualsiasi momento.
    -Non ricordo da un po’ cosa significhi dormire sereno. Forse è per questo che le do la sensazione di essere sotto pressione. Ma pare non sia il solo a sentirmi fuoriposto-, la tua oscurità è la mia. Cosa intendeva il professore con quelle parole? Cosa stava cercando di dirgli con esattezza?
    -Cosa l’ha spinta fin qui, Professor Korczak?- Korczak non era un mago che amava perdere tempo. Esercitava la sua professione con la precisione chirurgica di un medimago ed era il solo, del corpo docenti, di cui Erik non era riuscito a stilare un profilo sommario. Fatta eccezione per le occasioni dove veniva coinvolto perché il lavoro lo richiedeva, non lo aveva mai visto intrattenersi con i suoi colleghi. E a dirla tutta anche all’interno del castello non esisteva un luogo a cui poteva essere associato: sembrava impegnarsi per evitare i contatti, specialmente con i suoi studenti.
     
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7 replies since 14/1/2023, 21:54   165 views
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