Recupero Incantesimi III/V anno

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  1. DustinTheDwarf
     
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    Tassorosso
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    Non riesco a vedere me stesso, percepisco tutto dal di dentro, come in quei videogiochi sparatutto in prima persona in cui ti muovi vedendo solo le tue braccia ma non è come quando vivi per davvero.
    Almeno per me è così, neanche quando mangio, leggo o cammino riesco a vedere il mio viso ed il mio corpo dall'esterno, ma su uno schermo quelle sensazioni sono decisamente diverse e fastidiose, assolutamente innaturali.
    Ecco, è in quel senso di innaturalezza che mi muovo passeggiando per le accoglienti vie di Hogsmeade.
    C'è un bel sole, ma non percepisco alcun calore.
    C'è gente dappertutto, ma le loro voci non sono che un allegro brusio indistinto di cui non riesco a distinguere neanche una parola.
    E' strano, molto strano, chiaramente irreale... Un sogno dal quale non sono capace di svegliarmi.
    Poi, all'improvviso, entra nel mio campo visivo una figura che mi arriva all'anca. Mi sta toccando, ma a livello tattile non riesco a percepire alcunché.
    Un bambino, probabilmente un mendicante, che protende le mani ma non dice una parola.
    Mi dispiace, piccolo, ho le tasche completamente vuote...
    Ci affondo le mani, infatti, ma oltre a non sentire il contatto con tessuto dei jeans non riesco a provare neanche la sensazione di qualcosa che impatta sui miei polpastrelli, che sia qualche falce argentato o semplicemente una Cioccorana.
    Solo a quel punto, con gli occhi iniettati di sangue, la creatura solleva lo sguardo su di me.
    Oh cazzo! esclamo senza fiato, balzando all'indietro! Non ho la zeppola, quindi sto sicuramente sognando, perché nei sogni non ce l'ho mai.
    La luce cambia di colpo e le dita scheletriche del bambino si serrano attorno al mio polso, che libero con uno strattone solo per vedere la pelle lacerata... Eppure non sento alcun dolore, anche se la paura è decisamente parecchia.
    Inizio a correre lungo i vicoli di Hogsmeade illuminati da quella sinistra luce rossa, come se fosse improvvisamente spuntata una luna imbevuta di sangue, al pari degli occhi del mostriciattolo in cui continuo ad imbattermi ogni volta che svolto ad un angolo.
    Grida ed il suono della sua voce sembra quello del gessetto che stride sulla lavagna, solo ancora più forte. Provo a gridare anch'io, ma come al solito, nei sogni, è come se qualcuno avesse castato un Silencio sulle tue corde vocali. Così grugnisco qualcosa, un suono che probabilmente produce anche il vero me, sudo, ho caldo, il respiro si fa affannoso perché la paura comprime i polmoni, soprattutto quando imbocco un vicolo che termina con una rete impossibile da scavalcare, altissima e arrugginita.
    Per di più, improvvisamente le gambe sono diventate molli e pesanti e non riesco più a muovere un solo passo. Graffi grondanti sangue si aprono sulle mie braccia, sul mio viso di cui scorgo il riflesso in una pozzanghera. Il bambino è ormai di fronte a me ed è impossibile evitare di guardarlo. Sarà l'ultima cosa che vedrò prima di morire...

    E solo adesso mi accorgo di quanto mi assomigli. Ha i miei stessi riccioli, le stesse guance paffute, la stessa bocca sdentata. TO THE DUST, DUSTIN! E' il piccoletto lacerato e ferito che vive dentro di me, vittima di anni di bullismo
    e crudeltà, che brama di uscire per vendicarsi di tutti i torti subiti.
    Mi terrorizza, perché non gli ho mai permesso di prendere il sopravvento e di togliermi il sorriso, sempre concentrato sulle mie qualità piuttosto che su tutto quello che non va in me e che mi rende grottesco perfino ai miei stessi occhi.
    A noi due, piccolo mostriciattolo arreso e crudele!
    Nell'istante in cui mi decido a farmi sotto, vedo le ferite rimarginarsi e ogni centimetro del mio corpo ricoprirsi della sgargiante armatura dorata e scarlatta di Iron Man, il mio Vendicatore preferito.
    Carico il pugno e lo colpisco in pieno viso, facendolo diventare in un istante un palloncino rosso che, sgonfiandosi con una sonora pernacchia, vola via diventando sempre più piccolo nel cielo.
    Solo adesso scoppio a ridere, esibendomi in un ridicolo balletto di cui Tony Stark non andrebbe affatto fiero.
     
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10 replies since 19/1/2023, 15:12   218 views
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