Tá failte romhat

M. Manor, Proprietà McCormac.

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  1. .Fay.
     
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    S.S.M.Auror
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    Mi resi conto che la mia reazione non era stata gradita eppure da parte mia non potevo fare a meno di ritenerla una decisione presa a cuor leggero, senza riflettere e senza essersi documentati. A mio avviso avrebbero solo dovuto ringraziarmi per avergli fornito abbastanza tempo per raccogliere le informazioni mancanti, riformulare i pensieri e ritirare la proposta prima ancora di poterla prendere in considerazione. Irritare Jack non era difficile, bastava puntare al suo ego, che essendo praticamente un Menhir era impossibile da mancare pure da bendati. Se la sua doveva essere una risposta piccata mirata a ferirmi nell'orgoglio beh.. sicuramente era arrivato tardi. Perché sì, c'erano cose che sfuggivano loro e di questo ne ero convinta e non perché li ritenessi superficiali o approssimativi nel lavoro ma.. non ero semplice. Mi sorprese di più la reazione di Kain, normalmente imperturbabile e sempre estremamente controllato. Mi irritò eppure la sua risposta che sottintendeva che rifiutassi di prendere "decisioni scomode".
    Forse se la smettessi per cinque minuti di bere e di fumare saresti lucido abbastanza da avere un'illuminazione o capire quando farti i cazzi tuoi..?
    Ecco, quello sì, che mi aveva infastidito terribilmente. Lui non sapeva un cazzo delle decisioni scomode che avevo preso negli ultimi anni. Non avevo mai scelto la via più comoda, quella che poteva evitarmi complicazioni o che avrebbe fatto felici tutti quanti. Ed ero semplicemente stanca di stare sempre a prendere le strade più difficili, quelle in salita, con la gente che ti tirava anche qualche sasso di tanto in tanto. Tanto che pensavo di meritarmelo e che quindi per una volta, prendere la via più tranquilla sembrava la scelta migliore.
    Perché se da una parte avrei voluto essere valutata per come ero adesso.. sarebbe stato ingenuo pensare che le cose passate non avessero rilevanza. C'erano state e avevano plasmato tutto quello che era venuto dopo. Non potevano essere ignorate e onestamente non sapevo se loro ne sapessero qualcosa, che idea si fossero fatti e quanto fosse giusta. C'erano problemi di fiducia con Dell, più grandi di quelli di comunicazione. E non mi andava di creare nuove connessioni con una fiducia basata su false credenze o percezioni.
    Io non sapevo come ragionavano ed ero troppo abituata ad essere circondata da un ambiente dove mi sentivo costantemente squadrata si sottecchi, come se tutti si aspettassero l'ennesimo colpo di testa, l'ennesimo cambio di fazione, l'ennesimo licenziamento. Un pellegrinaggio che riportava sempre a casa, come un adolescente ribelle che tornava dal genitore con la coda tra le gambe e un'ammenda da fare. Temetti quasi di rompermi un dito mentre stringendo il pugno, spingevo sull'indice per impedirmi di diventare ancora più scortese di quanto non fossi già stata.
    Eppure continuavo a rimanere sorpresa dal cameratismo irlandese, pure di fronte alle mie risposte al vetriolo, come nonostante tutto venisse anteposto altro.
    La curiosità aveva il sopravvento sul fastidio di poco prima, l'aver afferrato una sigaretta nel nervoso, forse, aveva anche aiutato a focalizzare l'attenzione su altro. E le loro risposte mi sorpresero a tal punto che mi ritrovai quasi a chiedermi se non fosse una specie di prova.
    Il mio modo di pensare forse, potrebbe avvicinarsi di più a quello del padrone di casa, eppure, avevo visto Kain e non ritenevo che fosse sempre pienamente padrone delle proprie azioni. Non c'era poi tutta questa differenza.
    "A questo punto, permetti che sia io a porti una domanda: come agiresti, tu, se ti trovassi il responsabile tra le mani?"
    L'anno scorso credo abbiate trovato un mago murato vivo alla vecchia stazione metro di Dublino, il giorno in cui è sparita la Monhagan... giusto?
    Forse se lo ricordavano, anche per via del Marchio Nero che avevo lanciato nel quartiere magico della città come diversivo. Non sapevo quanto il mago fosse rimasto là dentro, sicuramente non più di un'ora dal momento che io e Sarah avevamo provveduto a segnalare la zona agli irlandesi prima di smaterializzarci a casa dei genitori della donna, sperando di trovare sia lei che il nipotino di Sarah ancora incolumi. Il bambino era riuscito a nascondersi, la sua madre era sparita e onestamente se quel mago, reso muto dal Silencio e fatto sparire sotto i mattoni fosse stato impossibile da trovare.. avrei comunque dormito sonni sereni. Speravo che quello rispondesse in un certo senso alla domanda.
    Non fu difficile quindi immaginare che giornata avesse appena trascorso l'uomo che fu portato nel salottino, pregando di essere portato a Kilmainham Gaol o ovunque tranne che lì. Avrei forse dovuto provarne pena, essendomi ritrovata al suo posto. Ma io non avevo attaccato nessuno quando ero stata arrestata. Le mie mani al tempo non si erano macchiate, l'unico crimine era stato non inginocchiarsi a Moon. E quindi nessuna emozione mi passò sul volto mentre l'elfo lo portava via.
    Ma non sembrava essere l'unico prigioniero tenuto nel Manor: la strega che lavorava con Westwood era proprio lì.
    Direi di sì..
    Commentai riguardo al doverle cancellare la memoria: finalmente, cazzo. Per quel che riguardava invece la "Runa Bianca" un'espressione vacua rispecchiò lo sguardo del Capo Auror irlandese.
    No.
    Risposi schioccando la lingua. Io mi occupavo di casi semplici, tranquilli. E mai da sola!
    Ma si spiegano le rune e il giornalista sparso per tutto il Calamaio.
    Mi ero ritrovata su quella scena del crimine prima che potesse essere ricollegata a Westwood con la lettera che aveva inviato alla figlia di Kain, e da cui, per questo, avevo dovuto fare un passo indietro e tirarmene fuori. Mi irritava non essere a conoscenza di queste cose, ma sapevo anche di non poter pretendere diversamente.
    E' mezza veela avete detto.. come ve la cavate con l'autocontrollo?
    guardai prima uno e poi l'altro sollevando le sopracciglia: la potenziale problematica era palese.
    Niente sangue quindi..
    una specie di appunto mentale a voce alta: non ero esperta di rune, ne di magia antica, ma se veniva veicolata dal sangue avremmo dovuto evitare di versarne.
    Non è l'unica che aiuta Westwood: sono anni che ha qualcuno qua, non ha mai lasciato il paese neanche da ricercato.. non credo sia solo la sorella: o gioca a fare la finta tonta o lo è davvero.. e la tizia di sotto
    è una novità. Potrebbe aprire diverse strade...

    Era solo da capire quanto gli interessava restituirla in condizioni decenti..
     
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