Law and disorder

Colloquio auror

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    Forse la coscienza di William Ramirez era particolarmente sporca, da tentare di ripulirla con la carta di un fascicolo di un collega. Erano diversi anni che non mi si affidavano compiti di questo tipo: non che me la fossi presa, erano mansioni a cui rinunciavo volentieri quelle di fare i colloqui. Non ero brava, sicuramente ero fin troppo cinica e poco mi importava che la persona davanti a me potesse performare diversamente perché di fatto sotto esame. Il mistero venne risolto non appena iniziai a guardare meglio: si trattava solamente di un collega che richiedeva un trasferimento nel dipartimento di Londra da quello di Belfast. Non sarebbe stata colpa mia quindi se avessi messo l'OK ad un pazzo megalomane ma degli Irlandesi che l'avevano assunto. E inoltre non sapevo che in ogni caso l'ultima parola sarebbe stata quella di Messico.
    Raggiunsi quindi la stanza dove normalmente si facevano le riunioni, ormai vuota, perché c'era il caffè e tutte quelle cose che potevi fingere di offrire e via dicendo. Mi bloccai un secondo sulla porta tuttavia, intravedendo un profilo incredibilmente familiare..
    Brian Doyle..?
    La somiglianza permase anche cambiando prospettiva e un sorriso mi apparve sul volto, un sorriso che avrebbe potuto essere scambiato come cortesia, ma in realtà altro non era che un ghigno malefico all'idea che Dell si ritrovasse al culo un sosia di mio fratello Ivan, che tanto amava.
    Maidin mhaith.
    Minchia eh? Visto che succede a interagire solo con Irlandesi? Avevo iniziato a dirlo per scherzo, per perculare quella pronuncia orribile di quello che sembrava il verso di una persona che si è per l'appunto appena svegliata e non vuole saperne proprio di interagire. E a forza di perculare Kain mi era entrata come abitudine.
    October Fhest, piacere. Mi spiace ma oggi le sono stata assegnata io per valutare il trasferimento. Le offrirei del whisky ma dopo che abbiamo fatto scappare tutti i Mangiamorte al Nord perché troppo ubriachi ce l'hanno fatto togliere..
    Mi strinsi nelle spalle, profondamente desolata, come se quella fosse una storia terribilmente vera. Mi misi a sedere davanti a lui, indicandogli il piccolo angolo caffè in caso volesse servirsi e invitandolo a farlo pure in autonomia.
    Speravo apprezzasse e soprattutto capisse la battuta, gli irlandesi che conoscevo io avevano più whiskey in corpo che non sangue dopotutto..
    Allora vuole venire a Londra da Belfast.. quale follia la conduce qui..?
    Lo sapevo che dovevo smetterla ma.. andiamo. Un irlandese a Londra doveva espiare sicuramente qualche peccato oppure voleva uccidere qualcuno.
    Sto scherzando, ovviamente. Era un avvocato è ovvio che ami i posti grigi e tristi..
    Un respiro profondo, nel tentativo di frenare queste ondate di sarcasmo: non stavo prendendo sottogamba la cosa, è solo che in questo lavoro spesso ci si trovava ad aver a che fare con persone irritanti ed arroganti. Ed era davvero una cazzo di giornata triste e grigia quella..
     
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    L'invito gli era giunto a Belfast nella sezione che gli Auror occupavano nel Ministero. Come tutte le comunicazioni segnate da un crisma di ufficialità, era planato direttamente sulla scrivania, sotto forma di un aeroplano di finissima pergamena e si era poi dispiegato, rivelando il suo contenuto.
    Brian lo attendeva da tempo e non tanto perchè l'incarico attuale fosse privo di soddisfazioni, quanto per le limitazioni che imponeva alla ricerca cui aveva dedicato gli ultimi dieci anni della sua vita.
    Scorse le righe vergate con una grafia frettolosa: si trattava delle informazioni necessarie a raggiungere l'ufficio preposto con l'indicazione del giorno e dell'ora. Un primo passo verso l'obiettivo finale.
    Nel mezzo c'era da superare l'atavica diffidenza inglese verso i traditoridell'Eire, diversi per i motivi più disparati, a cominciare dalla loro insopportabile goliardia. Infine, ma non ultimo, doveva sottoporsi al giudizio del Gran Capo in persona.
    Non aveva mai conosciuto Ramirez, più che altro lo aveva inquadrato nei racconti di qualche collega e ne aveva ricavato il ritratto di un osso duro, poco incline ai convenevoli e molto diretto. In sintesi, proprio il tipo di persona che l'Irlandese preferiva, per indole ed educazione.
    Chissà che non fosse stato proprio lui ad accoglierlo, in quella fredda mattinata invernale.
    Brian aveva scelto un abbigliamento informale, come era solito fare, in cui predominavano i colori scuri che tanto prediligeva: la camicia bianca che spiccava sotto la giacca era l'unico dettaglio in contrasto con il resto.
    La metropolvere lo aveva condotto direttamente nell' immenso atrio del Ministero londinese e calato nella calca eterogenea dei suoi corridoi. Un popolo indaffarato di maghi e streghe lo aveva sfiorato con indifferenza e spinto verso gli ascensori e quindi fino al secondo livello.
    Il funzionario che lo accompagnava superò a passo spedito la porta dell'ufficio di Ramirez e lo fece accomodare in un'ampia sala con un lungo tavolo centrale, alcuni avvisi appesi alle pareti fra quadri di scarso valore artistico e poco altro su cui valesse la pena di posare lo sguardo.
    Brian non aveva particolari aspettative, la sua unica esigenza era che il colloquio si risolvesse nel minor tempo possibile, anche se ovviamente ci teneva a dare la migliore impressione al suo interlocutore.
    ...ice.
    La rossa lo scrutò con un velo di sorpresa dipinto sul volto.
    Si, sono Brian Doyle, buongiorno ammise cautamente, perchè quel velo stentava a dissiparsi, almeno quanto l'incedere della giovane collega nella stanza. Ci conosciamo?
    Era evidente che non l'avesse mai vista - quei tratti li avrebbe sicuramente ricordati - eppure quella sensazione lo accompagnò anche quando lei scandì il saluto con un'improbabile pronuncia. Accompagnò la stretta di mano che seguì con un sorriso.
    Sono colpito! E' difficile anche per me che ho studiato il gaelico. Ma ormai non lo parla più nessuno, è come il latino per gli italiani.
    Piacevoli schermaglie iniziali che servivano a Brian per instaurare quel minimo di rapporto umano, utile a metterlo a suo agio e che lo stesso apprezzò. Era evidente che October Fhest non fosse li solo per quello e che probabilmente il capo dipartimento non sarebbe giunto per continuare il colloquio. Non che fosse necessario.
    Sono più per la birra artigianale. Ma immagino che per lo stesso motivo non abbiamo a disposizione uno spillatore. Un caffè andrà benissimo. Ne vuole uno anche lei?
    La battuta sui Mangiamorte gli allungò un angolo delle labbra, mentre si avvicinava alla macchinetta e la istruiva con un incantesimo non verbale. Nel frattempo osservava la sua esaminatrice con lo stesso sogghigno. Non doveva fare l'errore di sottovalutarla, perchè avrebbe potuto riservargli delle sorprese. Si accomodò di fronte a lei e spinse la tazza nella sua direzione.
    La necessità di cambiare aria, in primo luogo. La follia forse è stagnare troppo a lungo nello stesso posto. Sono dieci anni che girovago per l'Irlanda. Ho lavorato prima a Dublino e poi a Belfast, ma l'ambiente è sostanzialmente lo stesso e lo conosco, essendo nato li.
    Non poteva certo rivelare i motivi che lo avevano portato a quella scelta ad una sconosciuta, non avrebbe forse deposto a suo favore, ma sostanzialmente non mentiva. Ho voglia di cimentarmi con sfide diverse, in un contesto meno provinciale. L'Irlanda del Nord è un territorio che risente ancora delle difficili condizioni che ha vissuto oltre venti anni fa, il che ne ha rallentato ogni aspetto della vita sociale. Vorrei darmi un'altra opportunità.
    Poteva essere un buon motivo? Non conosceva nulla della persona che aveva di fronte e magari lei era felice delle sue radici e non le avrebbe sradicate per nulla al mondo.
    In effetti lo sono ancora, anche se non esercito più. Comunque lei ha una visione decisamente pessimista degli avvocati. Sanno divertirsi e Londra, sotto quel cielo grigio, offre non poche possibilità di svago. Ho intenzione di scoprirle tutte.
     
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    Ne dubito ma somiglia molto a mio fratello e l'ho trovata una cosa divertente. Per lei probabilmente non lo sarà..
    Somigliare ad Ivan non era qualcosa che gli avrebbe portato chissà quale vantaggio: a seconda di chi avrebbe incontrato poteva passare dei brutti 5 minuti.
    Ascoltai comunque le motivazioni dell'Irlandese, realizzando come non fossi preparata a una tale insofferenza verso il propro paese. La mia conoscenza dell'Irlanda era recente e si basava su ciò che avevo appreso in via diretta ed indiretta da due personalità piuttosto... nazionaliste e decise. Niente avrebbe fatto cambiare opinione a McCormac e a Cavanaugh: erano incredibilmente attaccati alla propria terra e alla loro gente, avevano totalmente interiorizzato i periodi difficili di cui stava parlando Doyle e riuscivo anche a immaginarmi perfettamente l'ombra di disprezzo che sarebbe apparsa sui loro volti se fossero stati al posto mio. "Traditore della patria, volta le spalle alla gente invece di aiutarla a risollevarsi!" o qualcosa del genere, condita con parole apparentemente inventate che probabilmente non avrei mai capito o appreso.
    Oh beh, se le cose stanno così non mi sorprende questo desiderio di.. "cambiare aria"
    commentai annuendo. Era qualcosa che avevo fatto anche io in realtà e avrei dovuto comprenderlo.
    Ne deduco quindi che siano ragioni personali o ci sono stati dei problemi o delle divergenze con i colleghi o la gestione del reparto Auror? Qualche decisione che non condivideva? Un metodo di lavoro incompatibile?
    C'erano sempre dei problemi a cambiare aria: per un Auror era importante conoscere il posto dove si muoveva, capire che aria di respirava, conoscere i malcontenti, la storia, avere i giusti agganci e conoscenze. Erano tutte cose che richiedevano anni. Non era così banale e non era come altri lavori dove si poteva semplicemente cambiare sede.
    Gli avvocati sono tendenzialmente arroganti, è necessario per il lavoro che svolgono. Oppure hanno scelto quel lavoro proprio per la loro indole arrogante...
    Un po' come l'uovo e la gallina, difficile dire chi fosse venuto prima. La mia opinione per quella categoria d'altronde non poteva essere diversa: Gabriel McAdams era un avvocato, probabilmente grazie alle sue macchinazioni legali i seguaci di Moon erano riusciti a ridicolizzare la legge Inglese.
    Però sarei curiosa di conoscere la sua opinione visto che è del settore.. avrà letto delle modifiche legislative del nuovo Ministro che riguardano il reparto Auror. Che ne pensa?
    Un doppio punto di vista il suo come giurista e auror. La sua risposta non era affatto scontata, così come non lo era per nessuno su quell'argomento ma in ogni caso mi interessavano le argomentazioni, che spesso venivano a mancare quando sentivo i discorsi nei pub o nei corridoi.
    Chi ormai è nel dipartimento da prima se le vede imporre, lei può scegliere in un certo senso se questa linea di governo coincide con i suoi ideali.
    Non avrebbe avuto granché senso entrare in un organo del genere se non si era d'accordo e siccome le cose stavano cambiando era mio dovere assicurarmi di inserire persone che non sarebbero scomparse da un giorno all'altro. Io sapevo bene che cosa voleva dire lavorare sotto governi che non ti rappresentavano: prima con la Gordon, poi con Moon.. io eppure sapevo di avere una mentalità contorta e differente dalla maggior parte dei miei colleghi e avevo delle motivazioni personali che mi avevano spinto ad effettuare determinate scelte e non potevo essere presa come riferimento. Dell di sicuro aveva le proprie opinioni al riguardo e non potevo negare di essere esplosa in una risata leggendole solo ad immaginarmi l'espressione del Messicano.
    Insomma spero abbia valutato anche questo aspetto oltre alla.. vita mondana e a divertimenti di Londra..
     
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    Impercettibili note di dissonanza. Dissimulava bene, non poteva negarlo, eppure la sfumatura di contrarietà gli era arrivata dritta e precisa come un proiettile d'argento esploso dalla sua smith & wesson.
    Non si trattava della presunta somiglianza con un tale Fhest, che pure aveva turbato colei che lo aveva ascoltato sorseggiando un caffè.
    Potrebbe esserlo. Dipende da come questa somiglianza verrebbe utilizzata, allora si aprirebbero scenari molto divertenti.
    Qualcosa non l'aveva convinta nella sua spiegazione, ma del resto non doveva motivare l'urgenza di trasferirsi per improrogabili motivi personali, che Brian, in effetti, aveva. Valutò lo scetticismo di October con il pragmatismo di chi era abituato a studiare le persone, per necessità ed abitudine. Si conoscevano da pochi minuti e non era il caso di sviscerargli la sua vita. Esisteva un voluminoso fascicolo sui suoi trascorsi in relazione ai fatti tragici occorsogli dieci anni prima, che puntualmente aveva seguito i suoi trasferimenti in Irlanda. Era probabile che la giovane collega non si era informata o quanto meno non giudicava che ci fosse una connessione tra gli avvenimenti che lo spingevano a chiedere un incarico in Inghilterra e a lui andava bene così.
    No, affatto. Ho instaurato degli ottimi rapporti con i colleghi con cui ho avuto occasione di collaborare e alcuni di questi sono sfociati in solide amicizie. La realtà era che non avrebbe mai barattato il suo stile di vita nell'isola di smeraldo con la più grande opportunità lavorativa in un qualsiasi luogo del mondo magico, ne tanto meno la cerchia di affetti e conoscenze su cui aveva basato la sua stabilità emotiva. La dipartita della sorella e il rapimento di sua nipote avevano messo in discussione i suoi equilibri, esacerbando anche i rapporti con i genitori, il padre in primis, troppo ancorato alla sua integrità morale per abbandonarsi a puerili sentimentalismi senza costrutto.
    Lui invece era stato schiacciato da una cieca disperazione, incapace di accettare la propria inabilità alla vendetta. Per etica e per educazione, l'unica via praticabile per ottenere giustizia prevedeva il ricorso ad un processo per esecutori e mandanti che potesse riequilibrare il torto subito con una pena adeguata.
    Benchè avesse fatto del suo meglio per perseguire quel risultato, aveva dovuto rendersi conto, che certi poteri non potevano essere contrastati e allora si era messo in gioco, reinventandosi, per riuscire a portare a termine quella missione, a qualsiasi costo.
    Non mi fraintenda, amo la mia terra, non sto scappando da Belfast. Aggrottò le sopracciglia e con la mano di taglio scacciò un invisibile moscerino, prima di piegarsi leggermente in avanti e distendere le labbra in un sorriso. Non ho nulla da nascondere, ne fantasmi nascosti in qualche armadio. Del resto il mio stato di servizio parla chiaro e immagino abbiate già sentito i miei superiori, riguardo il rispetto dei regolamenti. Si adagiò nuovamente contro lo schienale.
    Ho già svolto alcune missioni da queste parti e ritengo di poter ampliare il mio raggio di competenze in un ambiente più metropolitano e magari fare anche carriera. E poi vorrei mettere qualche chilometro fra me e mio padre. Sa, non ha ancora digerito il mio cambio di attività, dopo avere a lungo accarezzato l'idea che un giorno avrei preso il suo posto nel Wizengamot.
    Le aveva infine fornito una piccola confessione che, se non era esattamente quella prioritaria, aveva giocato un ruolo non indifferente nella decisione iniziale di approfittare dell'opportunità che l'Irlanda del Nord aveva rappresentato. La collega lo guardava con una vaga espressione di sospetto, ma non avrebbe ottenuto altro da lui a quel proposito.
    Tendenzialmente lo sono. Presuntuoso, dico. Quel tanto che basta per informare il mio prossimo che ciò che affermo ha una base e che parlo con cognizione di causa. Sarà per tutti gli anni dedicati allo studio, sarà perchè a volte, si tende a sottovalutare la ragnatela di norme che regolano il vivere civile. Mi creda, questo è l'errore che molti fanno, quando per loro sfortuna, si trovano a dover fare i conti con la Legge. Un avvocato troverà sempre un cavillo per smontare qualsiasi falsa certezza.
    Una impercettibile smorfia attraversò la fisionomia di Brian, quindi annuì pensieroso.
    Un auror è tenuto a muoversi nell'ambito della normativa, che per antonomasia non ammette ignoranza, anche quando non è completamente d'accordo.
    Fissò la giovane donna prima di proseguire. Non credeva che la stessa volesse tendergli un tranello, ma l'argomento era estremamente spinoso, soprattutto da un punto di vista giuridico.
    Il Diritto spesso ci pone di fronte ad apparenti contraddizioni, proprio perchè deve tutelare tutti, anche coloro che commettono reati.
    La premessa gli sembrò necessaria. La recente introduzione delle modifiche legislative aveva sollevato un vespaio a Belfast e a Dublino, soprattutto tra i suoi excolleghi, che profetizzavano una valanga di cause contro l'Apparato della Giustizia.
    D'altronde i recenti fatti di cronaca giustificano ampiamente una stretta per certi reati, che permetta agli Auror di muoversi più liberamente in certi ambiti. Il punto è, quanto sia lecita questa libertà d'azione. Il rischio più grande, a mio parere, è che si possa ampiamente configurare il reato di abuso di potere e il limite diventa strettissimo, soprattutto se chi è chiamato ad applicare certe norme, esercitasse un uso indiscriminato delle stesse. La faccenda è estremamente delicata.
     
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    Se dovesse avere il lavoro sono certa si divertirà a sperimentare...
    Non avrei voluto essere nei suoi panni: una ex moglie, un enorme problema internazionale che l'aveva visto sparire dalla circolazione per ben due anni nascondendosi da dei pericolosi trafficanti di creature magiche.. già, c'era un motivo se Ivan aveva deciso che alla fine, lavorare nella tenuta di draghi di famiglia non fosse poi così male.
    Per quel che riguardava i rapporti lavorativi coi colleghi comunque sembrava che Doyle non avesse problemi e anche dai fascicoli non erano emersi rilevanti rapporti disciplinari che lo riguardavano: il cambio di sede sembrava motivato da una serie di ragioni che non erano state prese sottogamba o spinte da necessità. Il fatto che volesse esplicitamente fare carriera non mi sorprese, corrispondendo perfettamente col profilo da ex avvocato.
    Per esempio a quale carica le piacerebbe arrivare?
    Certo c'era la questione di sua sorella, ma non trovavo correlazione sul territorio inglese al momento con le informazioni a mia disposizione: erano passati diversi anni.. forse era proprio per lasciarsi alle spalle quei fantasmi.
    Non sottintendevo che avesse qualcosa da nascondere.. ma il fatto che stia sulla difensiva adesso mi fa venire qualche dubbio..
    Un'aria pensosa, stringendo leggermente gli occhi, in un'espressione vagamente scherzosa ma con un appunto mentale di far attenzione, in futuro, ad alcuni dei comportamenti dell'Auror che avevo davanti. Tutti gli auror avevano qualcosa da nascondere: qualcuno lo nascondevano alle proprie famiglie, altri a se stessi, altri ancora al mondo intero o ai colleghi. Chiunque facesse questo lavoro da abbastanza tempo si era trovato a scontrarsi con situazioni che non avrebbe messo in conto, o che, se anche lo aveva fatto, si erano rivelate ben diverse dall'atteso.
    Nessun genitore farà mai i salti di gioia nel vedere il proprio figlio su questo cammino. E' un lavoro che non fa sconti.
    Era estremamente difficile arrivare alla fine così come si era partiti. Dovevi lasciare diversi pezzi e montarne altri. E non sempre il risultato era gradevole. Qualunque fossero le ragioni che lo avevano spinto a voler cambiare aria in ogni caso, non mi riguardavano e gli appartenevano: la domanda serviva a valutare essenzialmente la sua reazione e mi era impossibile notare come Doyle stesse giocando in difesa.
    Oh andiamo Doyle.. non siamo in tribunale.
    Uno sbuffo, sollevando gli occhi al cielo. Mal sopportavo le risposte da avvocato che non erano davvero delle risposte.
    Ha capito cosa le stavo chiedendo...
    Aveva dato la classica risposta che ormai si leggeva su tutti i giornali, mossa da quella fetta di popolazione che si domandava se il corpo auror non avrebbe approfittato di quei poteri applicandoli in modo indiscriminato. A me non interessava il compitino o il trattato etico. Mi interessava sapere come si sarebbe comportato sul campo. Mi sporsi leggermente sul tavolo, appoggiando i gomiti sui vari fogli che lo riguardavano.
    Ok le faccio un esempio. Se trovasse delle persone potenzialmente collegate al caso di sua sorella e di sua nipote che si rifiutano di collaborare in alcun modo?
    Era un colpo basso quello, ma ritenevo che uno dei pericoli maggiori dove potesse verificarsi l'abuso di potere, risiedesse proprio nei casi in cui c'erano delle questioni personali. Dalla sua risposta di prima non si capiva di fatto come lui si sarebbe comportato. Aveva detto che conosceva le leggi, sapeva gestire i cavilli di conseguenza potevo pensare che difficilmente non sarebbe stato in grado di valutare le implicazioni di ogni sua azione e avrebbe agito con prudenza. Ma... se di mezzo c'era qualcosa di importante?
    Hanno delle informazioni importanti ma temono per la propria vita: non parleranno mai. Sono l'unico briciolo di un indizio da anni. Lo farebbe?
    Aveva detto che rispettava le gerarchie e la legge.
    Chiede l'autorizzazione al Capo Auror, ma lui gliela nega:ritiene che non vi siano imminenti pericoli per la sicurezza della popolazione perché il caso è datato e non ci sono stati casi analoghi negli ultimi anni. Come si comporterebbe a quel punto?
    Stavo mettendo molta carne al fuoco con lui, era vero. Probabilmente gli sarebbe andata meglio se Dell si fosse occupato del colloquio ma per sua disgrazia aveva deciso di affidare a me quel compito. E a me non piaceva girare troppo attorno alle parole e alle cose.
     
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    Generalmente non mi pongo limiti e anzi, il superarli è uno stimolo a cui difficilmente mi sottraggo. inspirò, senza eludere quello sguardo volutamente disinteressato, come se l'argomento della conversazione non fosse poi così importante. Brian si stava domandando se quella fosse per la Fhest una fra le sue normali mansioni o se piuttosto fosse stata scelta dal suo capo, proprio per la capacità di mostrarsi indifferente celando ad arte tutta la sua attenzione. Più banalmente, era magari la sua tendenza a sentirsi costantemente sotto esame, a rivestire di significati un comportamento che non aveva secondi fini, ma non ne era del tutto convinto.
    Cose come essere il primo della classe, il primo all'esame di abilitazione, il primo al corso Auror... sollevò contemporaneamente le sopracciglia diciamo quindi che a motivarmi è il gusto della competizione e la curiosità di capire dove l'ambizione può condurmi. Ma non ho programmi prestabiliti.
    Del resto era ciò a cui suo padre lo aveva abituato e che la sua indole aveva accolto senza troppe rimostranze. Poi le cose non erano cambiate anzi, se possibile, il senso di rivalsa verso un genitore privo del più elementare senso di pìetas per la scomparsa di una figlia, aveva acuito certi atteggiamenti.
    Brian custodiva quel livore da così tanto tempo da averlo assorbito, facendolo diventare una parte di se, quella che emergeva nei momenti più bui. Si, aveva qualcosa da nascondere ma sorrise con aria furba, quando l'altra lo ipotizzò.
    La sfido a trovare qualcuno che non abbia un segreto da nascondere.
    Anche lei forse ne aveva un paio, sotto tutte quelle lentiggini ed era intrigante perchè a confrontarsi su quel particolare argomento erano due che i segreti, di solito, dovevano svelarli.
    Sono del parere che il nostro sia un un lavoro che ci sceglie, perchè l'amore per la giustizia è solo una concausa. Molti dei nostri colleghi ritengono addirittura superfluo il perseguimento della verità, l'importante è ottenere un risultato, qualunque esso sia. Ognuno ha i suoi demoni da combattere, non crede?
    La piega scherzosa era sfumata quando si erano addentrati nelle considerazioni più tecniche e lei aveva manifestato una certa insofferenza rispetto alle considerazioni di Brian.
    Lui per tutta risposta aveva raddrizzato la schiena e sollevato le dita dal superficie del tavolo.
    Ho capito benissimo cosa mi sta chiedendo e le ho fornito una risposta formalmente valida. Certe pratiche possono farci cadere addosso un mare di merda se venissero attuati con troppa diligenza. Noi Auror ci poniamo, in questo modo, al di sopra della Legge, non abbiamo praticamente limiti di sorta e lei sa cosa significa dare certi strumenti in mano a chi non sa gestirli o che non voglia. Paradossalmente siamo in grado di decidere le sorti di chicchessia, proprio perchè non sono stati specificati vincoli, ancor prima che un tribunale possa deliberare in merito.
    Tuttavia aveva capito dove la Fhest intendesse arrivare. Tutta quella libertà che la sua carica gli concedeva lo avrebbe spinto a trasgredire per una vendetta personale?
    La domanda arrivò immediata e rimase sospesa per un solo secondo, mentre loro due si fronteggiavano.
    Non aveva mai abusato del suo potere, ma quello che si era ritrovato fra le mani era enorme, profondamente sbagliato da affidare anche al più integerrimo degli uomini, figuriamoci ad un mago.
    Scosse la testa, ripensando ai fallimenti degli ultimi anni, spesi in una ricerca inutile in cui nessuno gli aveva mai fornito il più piccolo indizio.
    Mi sta chiedendo dove sarei disposto a spingermi, se approfitterei del mio status per ottenere ciò che voglio, praticando una giustizia sommaria?
    No, non credo proprio. La fissò senza incertezze. Se c'era qualcosa che non era mai riuscito a fare , era prevaricare il prossimo utilizzando mezzi coercitivi, anche avendone la possibilità. Era diventato Auror per raggiungere il suo obiettivo di consegnare gli assassini di sua sorella alla Giustizia, non per vendicarsi personalmente. Non poteva sapere se quell'idea lo avrebbe sfiorato nel momento in cui se li fosse trovati davanti, ma era sicuro che avrebbe prevalso comunque la sua integrità morale.
    Utilizzerei i mezzi a mia disposizione per ottenere informazioni, questo si, ma non mi spingerei mai fino alle estreme conseguenze. Il punto è, che con le nuove disposizione, potrei legittimamente farlo senza neanche chiedere l'autorizzazione di un superiore.
    Se lo avesse fatto, probabilmente la sua attesa sarebbe stata molto più breve, ma avrebbe fatto di lui un uomo diverso.
     
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    Era abbastanza chiaro che l'Auror che avevo davanti fosse una persona estremamente ambiziosa: da quel che diceva era abituato ad essere il migliore nei campi che gli interessavano. L'ambizione poteva essere una cosa buona, spingendo a prendere le cose sul serio, a impegnarsi a documentarsi a fare il lavoro nel modo migliore. Il rischio era che l'ambizione sforasse nell'arrivismo, nel bisogno di primeggiare a discapito di chi mettevi sotto per correre in vetta e nell'assenza di scrupoli. E solo il tempo avrebbe potuto dirci che tipo di ambizione avesse Doyle.
    Non siamo al di sopra delle legge: la applichiamo in determinate circostanze. Non farlo risulterebbe come una negligenza, farlo in situazioni dove non è necessario risulterebbe come abuso di potere, eccesso di zelo o qualunque sia la terminologia che ritiene più appropriata. Anche noi Auror in caso verremmo sottoposti alla legge per verificare se abbiamo svolto correttamente il nostro lavoro oppure no.
    Non gli stavo raccontando niente di nuovo: se era laureato in Magisprudenza sapeva benissimo leggere ed interpretare i decreti meglio di me. Ma era nei miei compiti del giorno puntualizzare queste cose. Alcune volte mi sembrava che i miei colleghi non si fossero mai trovati sul campo in situazioni in cui il silenzio di una persona aveva permesso che la libertà e la sicurezza di tanti altri venissero violate. Mi intimorivano in prima persona quei decreti, ma perché li ritenevo un'arma a doppio taglio. Ed essendo qualcosa di nuovo, erano un terreno molto impervio su cui muoversi.
    La risposta dell'uomo infatti non era di nuovo chiara.
    Cosa intende con "estreme conseguenze"?
    domandai sinceramente curiosa di chiarire il suo punto di vista al riguardo. Dal non violare la mente di una persona a ridurla in pappa c'erano un'infinità di step intermedi: spesso ero la prima a drammatizzare le situazioni per rendere più chiari dei concetti ma iniziavo ad avere il dubbio di avere davanti un altro Dell 2.0 in cui tutto era bianco o nero.
    Comunque sì.. ha ragione per quanto riguarda l'autorizzazione.
    In ogni caso non stava a me decidere. Richiusi il fascicolo e posai la piuma, lanciando un'occhiata all'orologio alla parete.
    Più o meno ho tutto quello che mi serviva.. è stato un piacere conoscerla: la decisione ovviamente spetta al Capo Auror quindi in bocca al lupo per il posto.
     
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    A costo di sembrarle pedante.. Lo era stato e non poco. Del resto gli capitava quando l'argomento della conversazione solleticava alcune corde ed il nuovo regolamento aveva sollevato tutta una serie di riflessioni che avevano occupato la sua mente per giorni. Sembrava che chi aveva proposto quelle rettifiche avesse agito sull'onda di una certa emotività di fondo, più che alla concretezza dei casi specifici da trattare o che comunque fosse stato investito da una sorta di risentimento che a ben vedere poteva confluire nella vendetta spicciola, che mal si collegava ad una figura super partes come quella dell'Auror. In ogni caso, risultava una distorsione della giustizia che non poteva non risultare evidente. Lui quel problema se lo era posto, ma era pur vero che ancora non si era mai trovato ad affrontare un tale dilemma nello specifico.
    A me sembra che manchi un dettaglio fondamentale. e andava puntualizzato perchè la Fhest pareva aver tratto la sua risposta dal Manuale dell'Auror Senza Macchia,una sorta di compendio ideale a beneficio dell'infanzia, in cui si spiegava come questi eroi, fossero fondamentalmente privi di ogni difetto, o meglio di qualsivoglia tentazione.
    Ossia l'oggetto di tale trattamento. Per come è stato formulato, il decreto può essere applicato indifferentemente a un Mangiamorte, reo dei più atroci misfatti e al minore in odore di presunto crimine senza differenziazione alcuna. E' una lacuna inquietante a mio avviso e conduce inevitabilmente ad approssimazioni colpevoli.
    Brian non intendeva convincerla, ma spiegare il suo punto di vista, a chi sembrava aver accolto in toto le contraddizioni evidenti della nuova modalità investigativa. Eccedere era una possibilità ?
    E' un rischio che va calcolato, quello di essere così diligenti nel proprio lavoro da spingersi ben oltre le proprie competenze e causare danni irreparabili o letali. Pensi per esempio se, nell'espletamento delle proprie funzioni, ci si trovasse nella situazione di utilizzare incantesimi proibiti, perchè travolti dalle circostanze e dallo stress. Lasciò la frase in sospeso, senza proseguire nella domanda che a quel punto avrebbe potuto rivolgerle.
    Gli dispiacque quasi che quel colloquio si interrompesse, ma lo sapeva. Si trattava soltanto di un'anticipazione che lo avrebbe portato di fronte a Dell Ramirez. La burocrazia era il grande Male dell'era moderna, anche se lui non aveva alcun problema ad affrontare il grande capo in persona: le sue motivazioni erano decisamente più importanti.
    Piacere reciproco, spero di rivederla in un'occasione meno formale Si congedò porgendole la mano e con un sorriso, era stato piacevole conoscerla
     
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