Quest: Damnatio Memoriae

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    -La sua vita è tua: a noi non occorre altro che il suo cadavere-


    Kostia aveva passato gli ultimi giorni in fremente attesa, in una cella deserta che la sua mente popolava di incubi. Non ne era intaccato quanto avrebbe potuto: sapere quali tiri la sua mente gli stesse giocando lo aiutava a non farsene travolgere, ma in quelle lunghe ora passate fra le due visite di Eleonor Kostia non poté che chiedersi se anche quello non fosse stato uno scherzo dei suoi pensieri, o l’ennesima tortura di Michael.
    Vedere Moon cadere, folgorato dalla sua stessa cella, gli diede però la conferma che stava aspettando.
    Non la certezza che fosse tutto reale, quanto piuttosto la certezza che il concetto di realtà non avesse per lui nessun tipo di importanza in quel momento. Kostia mosse un primo passo fuori dalla cella in modo quasi timido, poi un secondo più deciso. Allungò una mano fino a posarla sul braccio di Castiel, stringendo appena. C’era dell’ironia nel fatto che dopo anni a combattere la follia il suo primo contatto umano da uomo libero fosse proprio con lui.
    Sempre che potesse davvero considerarsi libero, rifletté guardando Eleonor.
    Prese la bacchetta che la donna gli porgeva, soppesandola per la prima volta dopo anni. Gli ci sarebbe voluto qualche tempo, supponeva, per tornare a sentirla come l’estensione piena del suo braccio. La mosse in aria un paio di volte, trovandone i movimento scorretti e scoordinati. La ripose in una delle tasche, volgendosi verso i suoi nuovi alleati - Se poteste legarmelo alla mia branda ve ne sarei grato. Mani e piedi - specificò, prima di rivolgersi al solo Castiel, allungando una mano verso di lui, il palmo rivolto verso l’alto - Avresti un coltello da prestarmi per caso? - domandò.
    Non aveva ancora degnato Michael di uno sguardo fino a quel momento. Preferiva prendersi il tempo di studiarsi le cose con calma, anche se Eleonore non gli avrebbe mai permesso di passare con lui tutto il tempo che avrebbe voluto. Probabilmente nessuno di loro aveva nella vita abbastanza tempo da colmare quello che Kostia avrebbe voluto passare a torturare Michael.
    - Niente testa, niente Marchio - confermò. Si rigirò fra le dita il coltello di Castiel, e solo allora si avvicinò al corpo legato di Michael. Era invecchiato anche lui ma, a differenza dell’Ucraino, era ancora tonico e in forma. Non importava. Kostia avrebbe avuto modo di tornare ciò che era, Michael no.
    - Sai ho immaginato molto questo momento negli ultimi anni - disse con calma, mentre iniziava a tagliargli i vestiti per mettere in mostra la pelle. Aveva passato gran parte della sua vita a studiare i modi migliori per manipolare il prossimo attraverso il dolore, psicologico o fisico che fosse, e quel ritorno a stanze buie e coltelli gli faceva pensare alla sua adolescenza, a quando aveva iniziato. Tutto il resto, perfino Azkaban e la sua gestione, non erano stati altro che una variazione e un ampliamento di quell’unico tema: piegare la mente del prossimo tramite il terrore e la paura.
    Michael non aveva paura, non ancora. Ma ne avrebbe avuta, ora di quella sera.
    - Ora, Michael, vorrei discutessimo un po’ di quello che mi hai detto avere in programma per mia figlia, nel caso in cui l’avessi trovata. Che ripercorressimo tutte le cose che mi hai detto avresti voluto farle - allungò una mano verso il pavimento, là dov’era ancora poggiato il piatto che aveva usato la sera precedente per mangiare. Lo scosse in aria per levarne le briciole - Sono molti i pezzi di un essere umano che si possono tagliare senza che muoia, sai? Basta solo stare attenti a non dissanguarlo - iniziò dalla sua virilità, che taglio a metà prima di asportare del tutto. Gliene mostrò i pezzi, per poi cauterizzare la ferita. L’aria della cella si riempì dell’odore di sangue e carne bruciata.
    - Il corpo di un uomo lotta sempre per sopravvivere e aiuta il torturtore in questo, anche dove la mente sa che potrà essere uomo solo a metà d’ora in poi -
    Un sorriso, poi la punta del coltello che si inseriva nella pelle della coscia destra, a disegnare un taglio verticale, pulito. Fece leggermente leva, alzandone un lembo che poi prese a strappare delicatamente, nella versione artistica di una scuoiatura. Di lì a poco i muscoli della gamba, tagliati con attenzione per evitare danni all’arteria femorale, avrebbe seguito il resto sul piatto.
    Ci sarebbe voluto tempo e cura per farlo bene ma una cosa che non gli era mai mancata era la pazienza.
    Sette anni, tre mesi e dodici giorni di pazienza.

    Il coltello gli spaccò in due il cuore quando infine Eleonor gli diede il segnale di porre fine alla sua opera. Kostia si pulì le mani in un asciugamano con fare professionale, incurante del fatto che il sangue di Moon gli riempisse comunque la casacca un po’ ovunque. Ne aveva perfino sulla fronte, nebulizzato dal suo fiato.
    - E’ stato…soddisfacente - decise nel lasciar cadere in terra il telo. Gli sarebbe piaciuto durasse di più, ma non si poteva avere tutto nella vita e per quanto Moon fosse stato crudele con lui, di sicuro al Ministro era andata peggio. A tutte le parti dell’Ex-Ministro a dire il vero, separate le une dalle altre e rantolanti fino a poco prima.
    Indicò il cadavere di Moon con un cenno del capo. Se c’era un messaggio lì, Kostia l’aveva già recapitato a tutti.
    La lealtà, diceva, è una strada a doppio senso.
    Ed era pericoloso dimenticarsene.

     
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    Non appena l’argentea iena si rifletté nello smeraldino sguardo di Roxanne, s’insinuò nella sua ambiziosa e astuta mente il rammento delle scarlatte lettere che con suadente lentezza avevano vergato il suo nome all’epilogo d’una maledetta pergamena, sancendo il suo voto di cieca obbedienza e immacolata lealtà a una causa che giammai aveva abbracciato come propria…che probabilmente mai nel profondo le sarebbe appartenuta. Una causa a cui tuttavia aveva scelto d’inchinarsi per la propria vendetta, divenendo docile marionetta nelle mani di burattinai che ne avrebbero mosso i fili su una scacchiera di strategie e inganni. Fili scarlatti che aveva ella medesima creato con il proprio corrotto sangue, velenifero com’i suoi fedeli e letali alleati custoditi in sottili ampolle di vetro infrangibile che sempre portava con sé, celandoli al prossimo – infida serpe dalle parvenze d’un innocente fiore sbocciato fra i rovi.
    Il Patronus della sua Burattinaia si dissolse nell’etere in pochi battiti di ciglia, senza emetter alcun suono, eppure il suo sguardo insidioso e famelico le restò irrimediabilmente addosso, scavando oltre la sua dorata pelle per ghermirle l’intimo ammorbato dalle ceneri d’un passionale fuoco che s’era estinto, ucciso da un crudele Ardemonio. Uno sguardo a cui senza esitare l’ultima superstite dei Wilefyre obbedì, concedendosi sol il tempo d’imbottigliare la sua ultima creazione: un veleno denso com’il sangue che quella notte sarebbe scorso a saziar una vendetta covata troppo a lungo, ma nero come le anime di coloro che lo avrebbero preteso. Lo avrebbe portato con sé, insieme agli altri, per esser sempre protetta e pronta a fronteggiar ogni imprevedibile avversità.
    Aprì il dorato medaglione che indossava, permettendo al suo menzognero e ingannevole sguardo di posarsi sul viso di suo fratello che dalla foto all’interno le sorrideva, eternamente prigioniero dei suoi sedici anni. Lo fece sol per pochi battiti di ciglia, un istante di fragilità e debolezza che la fece apparir una bambina prigioniera della sua solitudine. Un istante che fu effimero, giacché Roxanne fu svelta ad indossare la propria usuale maschera imperturbabile e indecifrabile ed a tornare la giovane donna egoista e calcolatrice che era diventata...in cui la sofferenza l'aveva trasformata.
    Con un movimento aggrazziato della bacchetta, fece dunque levitare la candida piuma di pavone nascosta nel ciondolo, che si riappropriò delle sue originali dimensioni prima di giungere fra le sue dita d’amante e d’aguzzina: un tocco leggero fu sufficiente, giusto il tempo di percepire la morbidezza della piuma fra i polpastrelli, e poi la camaleontica fanciulla fu risucchiata dal potere che in essa era stato impresso.

    La accolsero la soffocante penombra d’un sotterraneo dalle parvenze d’un Oltretomba in terra e l’odore penetrante e ferrigno del sangue, che le s’insinuò nella mente con la consapevolezza che la Morte si fosse appena appropriata dell’ultimo anelito d’un traditore – la prima pedina costretta in ginocchio sulla scacchiera che quella notte sarebbe stata rivelata, con il suo esercito di tenebra in procinto di ricomporsi, pezzo dopo pezzo. Michael Moon giaceva riverso nel suo medesimo sangue, il petto ed il cuore squarciati a metà da una lama che il suo assassino ancora brandiva: quella era la ferita che l’aveva ucciso, facendo calare la falce del Tristo Mietitore sul suo collo, ma non era l’unica che il vendicatore gli aveva inferto nel corso di quella lunga morte, come Roxanne poté appurare dopo aver varcato la soglia della cella ed essersi approssimata alla branda a cui il cadavere era ancora legato. Invano, oramai, poiché da quel giaciglio immondo non si sarebbe mai più alzato.
    Il suo sguardo d’Anatema che Uccide carezzò la figura dell’uomo ebbro di soddisfazione per aver assecondato la propria brama di vendetta e poi scivolò sul corpo smembrato della sua vittima: ogni parte era stata rimossa con meticolosa precisione e macabro diletto, ogni ferita inferta con gelida crudeltà cauterizzata affinché Moon non spirasse anzitempo – minuzie che avrebbero potuto indurre a credere che l’opera fosse stata compiuta da un abile Medimago, perfettamente conscio del limite di tortura oltre cui il cuore d’un uomo non avrebbe retto. E pertanto in silenzio si domandò la fanciulla dalle plurime maschere se fosse una precisione che egli aveva affinato vittima dopo vittima, sperimentando sin a trovar un infallibile modus operandi con cui saziar il proprio diletto: un quesito che la indusse a valutare l’ipotesi che un giorno sarebbe potuto esser il suo il corpo su cui avrebbero banchettato, se solo la sua farsa fosse infine crollata, se solo non fosse stata abbastanza astuta da mantener il suo inganno. Un brivido, gelido come la lama del coltello con cui Michael Moon era stato castigato per i propri peccati, le corse lungo la schiena mentre incrociava gli sguardi degli spettatori del suo operato, e per qualche battito di ciglia, Roxanne ebbe paura. Una paura che credeva d’aver obliato…che credeva non avrebbe mai più sentito, giacché non aveva più un cuore per farlo: quella di morire, così com’erano morti suo padre…suo nonno…suo fratello?
    La voce posata e distaccata di Eleonor di repente infranse il funereo silenzio che era piombato sui sotterranei e le impose di voltarsi per specchiarsi vanesia nel lacerante piombo dei suoi occhi e donarle la sua attenzione: la donna dalla raffinata e spietata bellezza le rivolse poche parole, istruzioni mirate che le cucirono addosso un onere che non le concesse alcuna possibilità d’esprimer il proprio estro, come invece aveva fatto il prigioniero che s’era avventato sul suo carceriere com’un avvoltoio sulla propria preda. Un onere che tuttavia le permise d’annegare nel vitreo sguardo dell’uomo che con un sol irrazionale ed incurante ordine aveva mandato suo fratello a perire in una guerra già perduta: scorger in quelle lattiginose iridi la Morte che rancorosa aveva bramato lo ghermisse, senza tuttavia poterlo in quegli anni raggiungere da sola, la spogliò del timore che l’aveva ghermita e fece sbocciare sulle sue peccatrici labbra un sorriso ebbro di soddisfazione. Giacché poco importava che non fosse stata sua la mano a brandire la lama che lo aveva ucciso, il leader che aveva tradito i suoi seguaci, che li aveva abbandonati alla mercé dei loro nemici com’era stato per Robin, era stato punito ed aveva sofferto, ancora ed ancora. Proprio come aveva sofferto lei, ancora ed ancora. Proprio come ancora soffriva, ancora ed ancora. E così altresì la sua brama di vendetta era stata saziata quella notte. Ma presto sarebbe tornata a scalpitare famelica nelle sue viscere, poiché v’erano altre teste che Roxanne anelava cadessero…quelle di chi aveva strappato la luce dallo sguardo di Robin e congelato il suo sorriso per l’eternità, come in quella fotografia celata nell’oro del ciondolo che sempre indossava.
    La sua bacchetta parve sibilare com’una ghigliottina, allorché l’ultima superstite dei Wilefyre decapitò Michael Moon, senza indugiar oltre: un unico e preciso taglio che separò la testa del Ministro del Nord da ciò che restava del suo martoriato corpo, seviziato in ogni lembo di carne ed ossa ma non nell’avambraccio su cui il Marchio Nero pareva pulsare di Vita, in beffarda contrapposizione alla Morte che invece aveva rapito il suo portatore. Un marchio di cui la docile marionetta s’appropriò così come aveva fatto con la testa del traditore, obbedendo agli ordini della sua burattinaia al cui servizio offrì la sua arte nelle Pozioni ed il suo talento nella Medimagia.
    Eleonor era stata di parola: aveva tutti gli strumenti necessari per impedire alla decomposizione di corrompere la carne di Michael Moon…per intrappolar il suo volto nella deformazione del dolore che gli era stato inflitto quella notte, affinché la sua punizione apparisse eterna…affinché la tortura sembrasse non aver mai avuto epilogo. Un messaggio: questo Roxanne creò, conscia che fosse solo l’esordio.
     
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    BERLINO


    Il 15 Marzo 2023 il Ministro del Nord Michael Moon non rientrò a casa. Sua moglie ne denunciò la scomparsa la mattina seguente e trovò riscontro dei suoi timori nel perpetrarsi dell’assenza del Mago, che nei giorni seguenti non si presentò a lavoro né diede notizia di sé. A nulla valsero i tentativi per rintracciarlo della sua SSMA, che diramò un comunicato apposito a livello nazionale. La notizia della sua scomparsa venne estesa a livello internazionale il mese seguente, che registrò segnalazioni di avvistamenti in diversi paesi dell’Europa Occidentale. L’ultimo avvistamento segnalato è in Gran Bretagna e risale a inizio Giugno, ma ad oggi non è pervenuta nessuna richiesta di riscatto.


    LONDRA


    Il 13 Giugno 2023 il Marchio Nero svetta sopra il Ministero della Magia del Regno Unito.
    La strega che lo ha evocato viene fermata dalla SSMA inglese, ma non oppone resistenza all’arresto. Tra le mani stringe una scatola laccata di nero, sigillata in ceralacca rossa. Il simbolo che si può intravvedere all’interno della cera è quello di una piuma, presenta analogie con il contenuto al suo interno: una piuma di pavone bianco immacolata. Una volta riportata al suo aspetto reale rivelerà un contenuto assai più macabro: un cuore umano spaccato a metà, suturato e imbalsamato in modo da arrivare perfettamente conservato. All’interno di uno dei due ventricoli custodisce una striscia di pergamena con una dicitura in latino (Amo il tradimento, ma odio il traditore) tracciata con calligrafia elegante e in corsivo, non con inchiostro ma sangue umano.
    Se interrogata, l’unica risposta che la Strega riesce a dare in stato confusionale riguarda il nome del destinatario: il Capo Auror William Dell Ramirez (Dell.).

    DUBLINO


    Il 15 Luglio 2023 il Marchio Nero svetterà sopra il Ministero della Magia dell’Éire.
    Il Mago che lo ha evocato viene fermato dalla Divisione Irlandese, ma non oppone resistenza all’arresto. Tra le mani stringe una scatola laccata di nero, sigillata in ceralacca rossa. Il simbolo del sigillo è una piuma, confrontato con quello sulla scatola consegnata nel Regno Unito non c’è ombra di dubbio: proviene dalla stessa matrice. Anche la piuma condivide lo stesso dna di quella già rinvenuta in precedenza. La cannula è imbevuta di sangue; una volta riportata al suo aspetto reale si scoprirà essere un lungo, lembo di epidermide trattato con natron e formalina. Si tratta del pezzo di un avambraccio (il sinistro): su di esso è ben visibile il tatuaggio del marchio nero e dopo una attenta analisi si scoprirà essere autentico.
    Se interrogato, l’unica risposta che il Mago riesce a dare in stato confusionale riguarda il nome del destinatario: il Capo Auror Kain Cavanaugh (Kenaz).

    SCOZIA


    Il 15 Agosto 2023 il Marchio nero svetterà sopra la Scuola di Magia e di Stregoneria di Hogwarts.
    A evocarlo è stato uno dei suoi studenti, che non oppone resistenza qualora scoperto e fermato dal personale scolastico. La scatola è stata consegnata dal gufo all’interno dell’Ufficio del Preside Jack McCormac, uguale nell’aspetto alle altre due che l’hanno preceduta. Non appena la piuma tornerà al suo aspetto reale si scoprirà essere il cadavere di un uomo adulto: indossa Divisa e Distintivo identificativo dell’SSMA inglese. La divisa è consunta e per forma e aspetto risale a quasi dieci anni addietro, quando i Mangiamorte hanno rovesciato il governo a Londra con un colpo di stato. L’uomo è sprovvisto di testa e genitali, presenta sul corpo segni di tortura (lividi su polsi e caviglie; muscoli e tendini recisi; gamba sinistra scuoiata) e la pelle risulta suturata all’altezza del torace, aprendo sarà evidente che manca il cuore. I tessuti sono mantenuti intatti grazie a un trattamento di cloro, metilfenolo, sali e glicole etilenico. (Battlin' Jack)
    Nello stesso giorno il Marchio nero svetterà sopra la dimora del Ministro della Magia Inglese Charles Nott. Il Mago che lo ha evocato riesce a fuggire; la scatola è stata lasciata davanti alla porta d’ingresso, una volta che la piuma verrà trasfigurata rivelerà la testa imbalsamata di un uomo. Si scopre essere il Ministro del Nord Michael Moon, scomparso lo scorso Marzo: all’interno della bocca la stessa carta usata per il messaggio della prima scatola riporta un avvertimento (la tua sarà la prossima a cadere).

    E infine giungiamo all’epilogo! Il dado è tratto, il Ministro del Nord è morto e i suoi pezzi sono stati recapitati a chi di dovere.

    -Ai destinatari delle piume:
    è obbligatorio citarne la ricezione in on e prendere provvedimenti organizzando le dovute indagini entro fine agosto. Non è indispensabile aprire una role apposita: si può citare l’evento mentre siete in compagnia di altri pg e avevate altro in corso, a patto che la role venga ambientata durante l’arco temporale indicato. In ogni caso, non è necessario aspettare la data indicata nel post per giocare l'evento. Riceverete maggiori informazioni in privato!
    -Ai Mangiamorte che possiedono il Marchio Nero:
    Eleonor adopererà un composto alchemico creato dai suoi spezza-incantesimi per rendere il marchio visibile soltanto a coloro che hanno apposto la propria firma sulla pergamena. Da questo momento in poi chiunque altro non abbia firmato col sangue non può identificare visivamente un Mangiamorte.
    -Per i Maghi Oscuri che vogliono entrare nel gruppo:
    Avete superato il primo step guadagnandovi la stima del loro leader, ma non si può dire lo stesso della sua fiducia. Eleonor continuerà a mettervi alla prova affidandovi altri incarichi da portare a termine. Riceverete maggiori informazioni in privato!
    -Premio QUEST:
    A tutti i partecipanti viene consegnata una ampolla che protegge chi beve il contenuto da qualsiasi incantesimo mentale o pozione mentale (inclusi Legilimanzia e Veritaserum). La dose copre circa 12 ore e può essere usata soltanto una volta (una role), scade tra cinque mesi a partire da oggi. Superata la scadenza non avrà più alcun effetto.


    Un grazie dallo staff per la vostra partecipazione, speriamo che la quest vi sia piaciuta e di continuare a darvi spunti per nuove role! Buon gioco a tutti/e!
     
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17 replies since 1/2/2023, 20:27   624 views
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