Quest: They're coming to get You!

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    Help Will Always Be Given At Hogwarts



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    L'ultimo giorno degli Open Day è infine giunto, gli studenti di Hogwarts hanno fatto ritorno al castello tramite le passaporte e nel cortile interno dell'Accademia è rimasto un manipolo di laureandi e professori, tutti intenti a ritirare gli stand prima che il sole cali.
    Il clima è tranquillo e rilassato, nessuno sospetta o può immaginare cosa accadrà di lì a poco. Il disastro è dietro l'angolo... O forse è meglio dire sotto ai loro piedi?
    Spostiamo per un'attimo lo sguardo, seguiamo i passi di un ragazzo dall'aria tesa che si sposta per i corridoi spingendo un carrello mortuario coperto da un telo, sotto di esso si delinea il palese profilo di un corpo umano, ormai rigido e freddo. Il giovane in questione è uno studente di Medimagia, non è strano vederli trasportare di tanto in tanto tali carichi verso l'aula di anatomia, peccato che l'interesse del ragazzo non viri unicamente verso la branca della guarigione.
    Come molti altri, è un'adepto della Necromanzia, rimasto a bocca asciutta a causa di un cambio regolamentare ordito dal Ministero. Quello che il rettore non sa però, è che gli studenti del corso cancellato non hanno preso bene la cosa, ed hanno scelto di proseguire i loro esperimenti in segreto, al riparo da occhi indiscreti.
    Gli ultimi incanti sono stati un fiasco, nessun progresso è stato fatto e tutti i corpi freschi presi in prestito dal piccolo obitorio del campus sono stati riportati indietro, una dozzina in tutto. Volevano ridar loro un'anima, un motivo per tornare a vivere, ma ogni sforzo è stato vano.
    Dunque, ecco che il ragazzo deposita l'ultimo corpo al suo posto. Rimane a fissarli per qualche secondo, sospirando affranto per quel fiasco, solleva persino il telo per sfiorare la pelle di quel corpo giovane strappato troppo presto dal mondo della veglia, forse nella sciocca speranza di vederlo muoversi.
    Con la coda dell'occhio gli sembra di notare un lieve spasmo del volto, ma scuote la testa e decide di lasciar perdere, dev'essere stata la sua immaginazione. Volta quindi le spalle e fa per incamminarsi verso la porta quando un rumore gutturale lo blocca, sembra provenire da uno dei corpi che ha riportato per primo al suo posto e nonostante il suono gli provochi un brivido lungo la spina dorsale, il ragazzo sceglie di avvicinarsi per esaminare il cadavere.
    Nello scostare il telo si scontra con due occhi che lo fissano sotto il velo lattiginoso della morte, ha pochi secondi per provare gioia nei confronti di quello che fino a poco fa era stata una perdita di tempo, poi una mano lo afferra per il polso e lo tira con una forza che non dovrebbe appartenere ad un morto. Il giovane non ha tempo di reagire ed afferrare la bacchetta, i denti del cadavere gli sono addosso, affondano nella carne della guancia mentre la sua gola prova ad urlare senza però emettere alcun suono.
    Si volta disperato per cercare aiuto, ma tutto ciò che vede sono gli altri corpi, alcuni ormai in piedi si stanno trascinando verso di lui. In pochi istanti gli sono addosso, dita ossute scavano nel petto del ragazzo alla ricerca di qualcosa, una traccia di quell'anima che tanto bramano... Non trovano niente, e a terra rimane il corpo seviziato e vuoto di un ragazzo che ha giocato col fuoco e si è bruciato.
    I non-morti rimangono immobili qualche istante, finchè una forza li attrae verso l'esterno. Ci sono delle anime, tante, e loro ne hanno un bisogno viscerale. E poi c'è dell'altro... Qualcosa di grande, qualcosa di speciale.
    Seguendo il loro istinto, i cadaveri percorrono il breve e deserto spazio che li porta dall'obitorio fino al cortile interno, laddove iniziano a sparpagliarsi ed attaccare qualsiasi cosa si trovi sul loro cammino.
    Riusciranno studenti e professori a sopravvivere a quest'orrore rimanendo interi?


    Benvenuti alla prima quest dell'Accademia!
    Riepilogo: i morti sono tornati in vita a causa degli esperimenti del corso segreto di Necromanzia, questi però non somigliano a normali inferi, essendo ancora "freschi". Essendo privi di anima ne stanno cercando una e i loro metodi d'approccio non sono propriamente gentili. Vi attaccheranno in ogni modo possibile, e visto che quelli del corso di Necromanzia sono stronzi, hanno reso i loro vestiti immuni alle fiamme per praticare meglio i loro giochetti, quindi gli incanti di quel tipo non funzionano. Sono inoltre immuni agli incanti di trasfigurazione.
    Sono dodici in tutto, la maggior parte si lancerà contro di voi, ma potrete notarne alcuni muoversi verso la fontana al centro del cortile interno senza prestarvi alcuna attenzione.
    Ora tocca a voi cari partecipanti!
    La scadenza sarà ogni due settimane, questo primo giro però vi daremo un po' più di tempo causa impegni personali dello staff. Avrete tempo di rispondere fino al 4 giugno!


    Edited by .Hel. - 17/5/2023, 10:44
     
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    ...e poi le ho detto che avrebbe dovuto puntare ad un'altra professione visto che a quanto pare possiede la stessa empatia di un fagiolo. Non è scappata a gambe levate riempiendomi d'insulti, quindi lo vedo come un successo.
    Sto raccontando ad Eizen del mio momento di gloria in cui ho dovuto fare il Virgilio del campus -sotto suo caloroso suggerimento, tra l'altro- e di come la piccola Dante che mi è stata affidata sia sopravvissuta a quelle poche ore che abbiamo passato insieme, nonostante il mio iniziale approccio da stronza.
    Però che colpa ne ho io se quella nanerottola col nome da cavalla è venuta a dirmi che la Medimagia non le interessa per vocazione ma solo per guadagnare soldi? Si ok, forse non ha usato proprio questa esatta terminologia, ma il senso era quello! Da brava futura guaritrice ho solo difeso la professione da futuri individui con zero voglia di salvare gli altri, dovrebbero darmi una cazzo di medaglia.
    Prima di rispedirla al castello ha voluto vedere i cadaveri, mi sembrava stesse male quindi l'ho portata fuori dicendole un sacco di cose carine e quella cosa fa? Mi liquida rispondendo come un robot con la puzza sotto il naso! Facendo pure la riverenza, se ci puoi credere!
    Mi viene da ridere per quanto è stata assurda quella chiusura di giornata, e sicuramente mio fratello avrà un commento sarcastico in canna per dirmi quanto sono stata pessima e che con i ragazzini dovrei essere più comprensiva. O qualsiasi altra stronzata da uomo adulto con la testa sulle spalle che vuole prendere per il culo la sorellastra.
    Quasi mi sto pentendo di essere venuta a dargli una mano a sistemare il suo stand di Duelli, tanto con le forti braccia che si ritrova potrà trasportare tutto da solo e senza fatica, no? Non che io stia facendo molto, per ora mi sto limitando a guardarlo lavorare con la schiena appoggiata ad una colonna e le braccia conserte.
    Poco distante da noi altre persone si danno da fare, tra cui due ragazze del mio stesso corso che ho salutato con un cenno del capo quando sono entrata in cortile.
    Il posto è tranquillo, la fontana al centro zampilla gioiosamente e l'unico rumore udibile è il chiacchiericcio di noi pochi rimasti ed il lontano cinguettare dei pennuti prima che si buttino a letto.
    Un tonfo improvviso attira la mia attenzione, sembra il rumore di una delle porte che da sull'interno che viene sbattuta con violenza contro la parete. Mi volto a vedere che cazzo sta succedendo e ciò che il mio cervello registra inizialmente viene bollato come "persone che hanno bisogno di aiuto" a causa del sangue di cui sono coperte le loro mani e parte del volto, ed il mio corpo si mette in allerta, pronto a correre in loro soccorso.
    Qualcosa però mi ferma e, in quella manciata di istanti prima del disastro, noto la vacuità degli sguardi di quelle persone, e in una di esse ritrovo il volto dell'uomo che ho visto con Euphemia. Quello che dovrebbe essere morto d'infarto.
    Eizen...
    Mormoro il nome di mio fratello, il tono è troppo basso perchè mi abbia sentita ma sono troppo incredula per agire come si deve. Nel momento in cui quei corpi iniziano a correre verso di noi però, il torpore svanisce in un battito di ciglia.
    Eizen! Protego!
    Questa volta grido, nella voce si percepisce tutta l'urgenza e l'orrore nel non capire cosa cazzo stia succedendo. Non sono una combattente, in questi ultimi anni mi sono allenata fisicamente per aumentare resistenza e forza, ma le abilità magiche rimangono quelle di una futura Medimaga quindi la prima cosa che faccio è cercare di mettere una barriera tra me e le... cose che mi stanno venendo addosso. Ne conto cinque, il Protego non basterà a un cazzo di niente.
    Fumos!
    Forse posso confonderli abbastanza per permettere a me ed Eizen di correre via. Riesco a trovare la sua mano e stringo, iniziando poi a muovermi velocemente verso la parte del portico alle nostre spalle, nella speranza che il coraggiosissimo professore muscoloso non si metta in testa di spezzare colli o dar fuoco a tutto per salvare noi poveri sfigati.


    interagito con Eizen, lo sta aiutando a sistemare il suo stand quando scoppia il casino
    lancia un protego su se stessa e poi un fumos per provare a scappare insieme a suo fratello
     
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    Finalmente quella giornata da incubo stava finendo. Il problema non era presidiare lo stand di Pozionistica Avanzata e Alchimia, nossignore. Quello era anche divertente, parlare con menti fresche che volevano avere informazioni... Il problema era vedere la divisa di Hogwarts ovunque, rivedersi in volti e persone che non conoscevo minimamente e che ormai erano della generazione completamente dopo la mia. Avevo fatto quasi un colpo nel vedere due ragazze dai capelli rossi, così simili ai miei, mi ero calmata solo vedendo che lo stemma non era Corvonero, che non erano un fantasma di me stessa venuto a perseguitarmi.
    Stavamo finendo di sbaraccare, qualche studente che passava il tempo nel giardino interno a rilassarsi dopo la giornata di lezioni mentre poco più in là vedevo Eizen parlare con una ragazza che doveva essere sua sorella. Si somigliavano un po', anche se facevo schifo con le facce, quindi per quanto ne sapevo poteva essere anche una studentessa del suo corso...
    Il pensiero andò a Luis, speravo che non avesse mangiato la povera studentessa che gli era stata affibbiata, perché sapevo che il ragazzo aveva un carattere un po' ermetico ed era difficile capire cosa gli passasse per la testa. Eppure era uno dei miei studenti migliori, quindi non avevo dubbi che avrebbe passato le giuste informazioni e poi dai, era anche l'assistente di Regan, se non riusciva lui ad insegnarli un po' di umanità era davvero una causa persa.
    All'improvviso un trambusto, rumori che non avevano senso di esistere in quel momento e in quel luogo e il mio cervello, ormai abituato alla pace degli ultimi anni, ci mise un po' a mettersi in moto e ad entrare in modalità pericolo.
    Zombie. Fottutissimi zombie! Ed avevano pure l'aspetto umano, come se fossero freschi di morso e, a giudicare dal loro aspetto, qualcuno lo era davvero. Dannazione, chi aveva combinato questo disastro?
    Mi guardai velocemente attorno, cercando di analizzare la situazione. Io ero sempre stata il cervello, mai il braccio, quindi per fortuna c'era Eizen che poteva essere un ottimo assetto per qualsiasi piano potessimo mettere in atto perché, come professori, il nostro primo imperativo era proteggere gli studenti e solo dopo neutralizzare il problema.
    “EIZEN! Io recupero gli studenti, tu tienili impegnati finché riesci, poi arrivo ad aiutarti” gli urlai – cosa che tanto già stava facendo, quindi oh beh - iniziando a correre verso una ragazza dai capelli biondi che vedevo impietrita. Non era il momento giusto di bloccarsi, ma capivo anche che c'era chi aveva quella reazione, era del tutto naturale, dovevo solo riuscire a metterla al sicuro prima che uno zombie arrivasse a lei.
    “Incendio!” urlai, la bacchetta saldamente tra le dita e il fuoco che divampò per un istante, prima di spegnersi. Cosa? Gli inferi di solito non avevano paura del fuoco? Era quella l'arma per sconfiggerli, ma se neppure quella funzionava... Cazzo.
    “Sono resistenti al fuoco se non l'hai notato” ormai era normale urlare, dovevo essere certa che mi sentisse Eizen perché se non comunicavamo tra di noi eravamo spacciati. L'unione faceva la forza, ora più che mai.
    “Avanti andiamo biondina, devi muoverti, ti proteggo io” cercai di essere rassicurante, ma non c'era tempo. La presi per un braccio, un po' tirandola e un po' spingendola tenendo sempre la bacchetta puntata verso il nemico e cercando di bloccare la loro avanzata il più possibile.
    “Incarceramus” speravo che almeno quelle catene servissero a rallentare la loro corsa, finché recuperavo le altre due studentesse che erano presenti in quel giardino. “Ehi bellezze, filate verso la porta e non muovetevi, dobbiamo andarcene alla svelta”
    Dettagli che non avevo nessuna intenzione di andarmene senza essere sicura che quei cosi non potessero fare altri danni, ma l'importante era radunare le pecorelle e tenerle al sicuro. Invitai tutte ad andare verso la porta, controllando che seguissero i miei consigli/ordini e che non si perdessero per strada. Non c'era tempo per improvvisate ed eroismi, dovevamo riunirci e se non l'avessero capito le avrei schiantate e fatte levitare, avevo zero problemi nel farlo. La porta sembrava il punto più lontano dagli zombie e si trovava dietro la sorella di... Fumo. Doveva proprio usare il fumo? Come cazzo ci vedevamo adesso?
    “Accendete le bacchette... Vanya se sei lì batti un colpo, dobbiamo radunarci” per fortuna mi ricordavo il nome della sorella di Eizen – sempre che fosse lei e che non stessi facendo una figura di cacca, ma ehi, per me era normale quindi non c'era problema – e spinsi le ragazze dentro il fumo, controllando nel frattempo che Eizen non avesse bisogno di una mano. Dannazione, ma che cosa volevano? Alcuni stavano attaccando, ma altri sembravano più intenti raggiungere qualcosa...
    Interagito con Eizen tramite urli – ciao <3 – recuperato Morgan e spinta a muoversi verso Vanya, richiamando anche Olympe e Samira a fare lo stesso e spingendole dentro il fumo creato da Vanya una volta arrivate. Spero di non aver dato niente per scontato in caso contattatemi che modifico <3
     
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    La giornata dell’open day era trascorsa abbastanza bene. Non che avesse fatto da tutor, grazie al cielo, ma era stato interessante vedere così tante facce nuove cariche di aspettative aggirarsi per il campus.
    «Sami abbiamo finito qui?» lei e Samira stavano finendo di sistemare degli scatoloni «Ti vanno una pizza e patatine dopo?» le chiese, poteva andare lei a prenderle se le dava l’ok.
    Un vociare attirò la sua attenzione, facendola voltare verso… che diamine stava succedendo? Si tirò su, spazzolandosi le mani dalla polvere.
    Qualcuno stava avanzando verso di loro, sembrava coperto di sangue «Tutto bene?» chiese ma si bloccò a metà del passo che stava facendo, l’espressione del volto di quella cosa era eloquente quanto lo sguardo spento… morto addirittura
    «Samira» chiamò l’amica, prendendo la bacchetta «E’ uno zombie?» fece un passo indietro incredula e impaurita. La voce della Peverell le sembrava lontana, le stava richiamando e quel coso si avvicinava sempre di più. In che film splatter erano finite?
    «Protego» si racchiuse nella barriera, arrivando da Samira e prendendola per mano, la mente che sembrava congelata dalla paura. Cosa potevano fare? Il fuoco di un incantesimo distante la distrasse, ma quel mostro non era stato nemmeno scalfito
    Riuscì a rimettere in moto il corpo e la mente, scappando con lei verso la voce della professoressa di pozioni, seguendo le sue istruzioni e raggiungendo quella barriera di fumo, dove la Peverell le spinse
    «Cosa sta succedendo?!» chiese ad alta voce a nessuno in particolare in realtà, ma sembravano tutti abbastanza sconcertati «Da dove sono usciti?» accese la bacchetta, riconoscendo Vanya
     
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    Una cosa era certa: se al mio ultimo anno mi avessero chiesto di guidare l'open day dei ragazzini come aveva fatto Vanya, avrei mostrato caldamente a tutti gli accademici di questo posto il dito medio.
    Che diamine, per queste cose esistevano i professori e io volevo diventare una Medimaga e curare la gente, mica una fottuta maestrina!
    Comunque, forse per la sua bontà d'animo, forse per la sua naturale predisposizione a condividere il suo tempo con degli adolescenti dal momento che lavorava anche nell'infermeria di Hogwarts - erano solo ipotesi, dato che ci conoscevamo solo di vista perché frequentavamo lo stesso corso, ma in realtà di lei non sapevo un accidente - Vanya si era fatta incastrare e io ed Olly eravamo rimaste nel cortile a sistemare lo stand assieme a pochi altri per pura solidarietà verso di lei.
    Alla pizza non si dice mai di no! Perché non invitiamo anche Vanya? Dopo una giornata straziante come quella di oggi direi che se lo merita! replicai in direzione della brunetta, mentre con un distratto movimento del polso agitavo la bacchetta per continuare ad impacchettare la roba.
    Gli occhi d'ebano inquadrarono il profilo della strega che parlava con il fratello, soffermandosi ad interiorizzarne davvero i dettagli per la prima volta. Occhiate fugaci, che distoglievo ogni volta che temevo diventassero troppo indiscrete.
    Poi, Olly catturò definitivamente la mia attenzione indicandomi il tizio completamente ricoperto di sangue.
    Ok, si trattava sicuramente di uno scherzo, qualcuno aveva voglia di prendere tutti per il culo e ci stava riuscendo alla grande.
    Ehi amico, è stata una lunga giornata... Che ne dici di smetterla di fare il coglione e darci una mano? Se fai il bravo possiamo anche invitarti a mangiare la pizza con noi, dopo.
    Il giovane sembrò non udirmi nemmeno e non potei fare a meno, con la coda dell'occhio, di notare un generoso gruppo di altri individui che camminavano con la stessa andatura e che provenivano tutti da...
    Laggiù c'è l'obitorio, vero?
    Istintivamente indietreggiati, sguainando la bacchetta. Tra i non-morti c'era anche una donna bionda sulla sessantina che io stessa avevo studiato per Anatomia, giusto un paio di giorni fa.
    Inferi... soffiai mentre un brivido di gelido orrore correva lungo la mia nuca rasata. Corri, Olly!
    La mia compagna di corso e coinquilina, però, mi aveva già agguantato per la mano libera e trascinato via, lanciando un Protego.
    Impedimenta! tuonai io, sperando che questo lo rallentasse quanto bastava per porci a distanza di sicurezza.
    Anche i pochi altri rimasti nel cortile urlavano e lanciavano incantesimi, qualcuno usò perfino un Incendio, senza risultato.
    Dovevo tentare un'altra strategia, l'unica efficace contro i veri zombie delle leggende metropolitane: colpirlo alla testa.
    Con... mi preparai per castare un Confringo, ma proprio in quel momento mi sentii spingere da mani sconosciute, le stesse che reggevano la bacchetta che poco prima aveva provato ad incendiare il mostro.
    Levati! Ma che sei mia madre?!Impedimenta! dovetti gridare ancora, scrollandomi di dosso la presenza di quella giovane donna.
    Ma chi diavolo era? Una professoressa? Una specializzanda? Un'assistente? Di sicuro una rompicoglioni che si era messa in mezzo a dare ordini non richiesti, autoeleggendosi la leader della situazione con l'unica strategia vincente.
    L'attimo era passato e anche alcuni degli altri si stavano avvicinando.
    Radunarci, grande idea, così ci fanno fuori tutti in un colpo solo! Che ne sai che non ce ne sono altri dentro, eh?
    Ad ogni modo, ormai non potevo fare altro che darle retta e mi ritrovai nella sua trappola, in mezzo al fumo evocato da Vanya - ma perché?! - ed evocai un Testabolla a coprirmi la testa. Altro che "Lumos", in quel momento ero talmente incazzata che sarebbe bastata la mia voce a segnalare la mia presenza senza bisogno di sprecare la bacchetta per dare segnali luminosi ai vivi.
    E piantala di darmi ordini, cazzo!
    Mi scrollai dalla presenza ingombrante della rossa, piazzandomi sul bordo del portico di pietra, ad un passo dall'erba su cui mi trovavo fino ad attimo fa. Che diavolo, quella avrà avuto due mesi più di me e voleva anche dirmi che cosa fare? Si vedeva che non mi conosceva proprio.
    Defodio decretai quindi con decisione, disegnando un semicerchio sul terreno nella speranza di riuscire a creare un fossato abbastanza profondo da farci finire dentro quei morti viventi prima che ci raggiungessero.
    Io resto qua a provare ad evitare che ci seguano dentro con il rischio di mettere in pericolo anche tutti gli altri, se voi non avete le palle di rimanere fate quello che vi pare!
    Avevo aiutato persone nelle zone di guerra, le avevo salvate dalle bombe intrise delle peggiori sostanze velenose e corrosive, figuriamoci se mi metteva paura una decina di zombie... Se la rossa e qualcun altro si cagavano addosso, adesso potevano anche togliersi dalle palle, l'importante era che non dicessero cosa fare a me.
    Mi spostai lungo il perimetro del semicerchio che avevo scavato, per difendere il lato del portico che gli inferi avrebbero potuto occupare, nonostante, adesso, avrebbero dovuto fare un giro che gli avrebbe fatto impiegare decisamente più tempo. Tempo che avevamo noi, invece, per organizzare una difesa come si deve e magari, perché no, individuare un loro punto debole per toglierceli di torno.


    Nominato Vanya a più riprese, interagito con Olly, con Heather (perdonala, ma non è proprio il tipo di pg che si fa comandare XD ) e alla fine in generale con tutti
     
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    "Mi piace che dici alla gente che ha l'empatia di un fagiolo, dopo che tu l'hai trattata uno schifo. AHAHAH"
    Sua sorella aveva quasi l'innata capacità di farlo ridere anche senza volere, ma veramente delle volte aveva dei comportamenti che era impossibili non prendere in giro.
    Non che non avesse empatia lei, anzi. Eizen sapeva bene con quanto impegno voleva fare del bene al prossimo, ma era un po' come un orso che se anche se voleva abbracciarti poteva schiacciarti per quanto pesante e quindi Vanya più o meno era uguale.
    "Guarda, sono così buono che ricambio. Io sono stato fregato oggi, mi hanno fatto un accio alle scarpe e sono caduto come uno sfigato. Ora chi è quello che merita più sfottò?"
    Ridacchiò, ancora leggermente imbarazzato per quella caduta di stile, ma in fondo doveva giustamente subirne le conseguenze.
    Non ci avrebbero messo molto a ritirare il tutto comunque, bastava anche qualche incanto per sollevare tutto e metterlo via nei vari sgabuzzini, ma ogni buono intento venne spezzato via da un forte rumore improvviso e una scia di persone che sembravano scappare da qualche parte, ma la realtà dei fatti si palesò presto in tutt'altro di ben peggiore.
    Fu soprattutto la voce spaventata di sua sorella a metterlo in allarme e predisporsi subito per reagire a quello che stava accadendo. Non sembravano affatto "persone".
    Quando lo svedese si sentì tirare indietro lasciò presto la mano della sorella guardandola con serietà e rimprovero.
    "Pensa alla protezione. Limitati a respingere. Sai benissimo come farlo, io mi metto in prima linea."
    Per quanto spaventoso, erano comunque nemici senza armi. Farsi prendere dalla paura non sarebbe servito, potevano respingerli senza troppi problemi se non avessero perso la calma.
    Eizen dovette lanciare subito un primo stupefiucium per impedire a uno di loro di saltargli addosso, doveva però trovare un modo per tenerli occupati il più tempo possibile, senza concentrarsi solo su uno alla volta e quando sentì la voce della collega chiamarlo e informarlo su altri problemi, fece un respiro profondo prima di risponderle.
    "Mi occupo di quelli che si avventano verso gli studenti. Serve però capire perché altri invece vanno verso la fontana!"
    Non poteva pensare anche a quello, ma a quanto pareva c'era qualcosa ad attirarli e doveva lasciare questo compito a qualcun altro.
    Alcuni studenti comunque seguirono le direttive di Heather, altri invece avevano l'anima spericolata. Se non si facevano ammazzare, andava bene così. Fu per questo che scelse di avvicinarsi alla studentessa che aveva iniziato a creare un fosso, dandole man forte.
    "Ottimo, allarghiamo il buco e proviamo buttarceli tutti la dentro. Ci stai?"
    Non sembrava il tipo da stare nelle retrovie, per cui Eizen preferì assecondarla, così anche in caso di pericolo sarebbe stato li al suo fianco.
    Allargò anche lui quel fossato con la magia, così da renderlo più capiente per quei "non morti" o qualsiasi cosa fossero dato che il fuoco non funzionava su di loro.
    Corse quindi alle spalle di tre di loro e lanciò il primo incanto.
    "Mobiliarbus!"
    L'incanto gli diede modo di muovere le radici degli alberi così da usarle per spingere i "non morti" sperando che cadessero nel fossato.
    "Everte statim!"
    Li avrebbe anche scaraventati di peso la dentro, ma sarebbe stato poco saggio toccarli, se non per estrema necessità, per cui lanciò uno schiantesimo verso altri in caso non fossero entrati nel fosso.



    Interagito con Vanya, Heather e Samira.
    Ho suggerito a Heather di controllare la fontana.
    Sto dando man forte a Samira, ho allargato la fossa e iniziato a spingerci dentro i non morti.
     
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    Studenti e professori sguainano le bacchette, pronti a difendersi e contrattaccare il pericolo che li ha colti totalmente alla sprovvista. Tutte le azioni portano però a delle conseguenze, alcune più spiacevoli di altre.

    -I tentativi di Eizen. e .everGreen. di rallentare i non-morti usando Impedimenta e Stupeficium vanno a buon fine. Quattro di loro cadono nella buca creata da Samira grazie agli incanti di Eizen, peccato che il prof di Duelli verrà trascinato giù dalle forti mani di un Infero che lo afferrerà per le gambe. Anche Samirà finirà nel fossato, spinta alle spalle da un quinto non-morto che la seguirà nella caduta.
    Il peso di tutti quei corpi farà crollare il terreno, facendovi cadere di sotto in un'area sconosciuta del campus. L'ambiente è umido e freddo, sembra un corridoio abbastanza ampio che si estende nel buio, le poche fiaccole illuminano quattro statue in pietra di troll alti all'incirca due metri che si animano non appena percepiscono la presenza di intrusi, il loro scopo è neutralizzarvi.
    Siete finiti nella zona che gli studenti del corso segreto di Necromanzia utilizzano per i loro scopi, buona fortuna.

    -Morgan! rimane indietro, bloccata dalla paura. Nella confusione non nota un Infero che le salta addosso e le lascia due profondi morsi sul braccio destro, più qualche graffio sul volto. Il dolore e lo spavento le fanno perdere i sensi, morirà se qualcuno non si appresta a darle una mano.

    -Peverell il tuo Incarceramus non va a segno e vieni presa di mira da quel non-morto che ti correrà dietro nella nebbia. Se deciderai di seguire il consiglio di Eizen e guarderai verso la fontana, potrai notare tre Inferi a quattro zampe dentro l'acqua, intenti a "scavare" a mani nude per raggiungere qualcosa sotto di essa.

    -Olly~ e Eir. i vostri Protego vanno a segno, ma se non accenderete le bacchette a causa del Fumos perderete di vista gli altri cinque non-morti rimasti, che tenteranno di attaccarvi.


    Buon secondo giro!
    Ricordatevi di mettere in spoiler un riassunto delle vostre azioni. Spero sia tutto chiaro, per qualsiasi dubbo contattate pure questo account via mp.
    Scadenza: 20 giugno


    Edited by .Hel. - 6/6/2023, 16:58
     
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    Se c'era una cosa che mi aveva spiegato più e più volte la mia psichiatra era che dal PTSD provocato dal periodo oscuro non ne sarei mai uscita. Avrei imparato a gestire i flashback, avrei imparato a trovare modi per averne sempre meno, ma qualsiasi situazione potesse ricordarmi quel periodo mi avrebbe fatto reagire in modi imprevedibili. Diciamo che un apocalisse zombie rientrava nel ricordarmi del caos più totale che c'era in quel periodo, mancava solo una cruciatus che volava e potevo giurare di esserci tornata dentro.
    Mi era venuto naturale prendere il comando, dare ordini e ordinare le fila perché quello era quello che ci avevano insegnato a fare, quello era quello che avevamo imparato nella resistenza, sotto le direttive di Maximiliam Carter. Il più preparato, quello più pronto a proteggere i più deboli prendeva il comando e gli altri seguivano e cooperavano, c'era tempo dopo di commentare l'operato.
    A quanto pare mi ero dimenticata che non tutti erano cresciuti con quegli insegnamenti, perché non ero pronta a ricevere quei rimbecchi dalla ragazza nera.
    “Senti ragazzina, sto cercando di fare il meglio che posso per proteggervi, una volta che siamo tutti al sicuro e possiamo pensare ad un piano puoi fare la paladina della giustizia ok?” inutile dire che eravamo due teste calde, lei non sembrava prendere bene gli ordini e io non prendevo bene le persone che continuavano a darmi contro in momenti critici. Non ci conoscevamo, lei non sapeva le mie esperienze e io non sapevo le sue, per quanto potevo saperne era un agente dell'FBI sotto copertura o che so io, solo che nel caso non lo fosse stata era mio compito farle portare a casa la pelle...
    Cosa che a quanto pare non ero riuscita a fare con la biondina che, nonostante i miei sforzi, era rimasta indietro ed era stata azzannata da un cazzo di zombie. Dannazione, perché nessuno sembrava fare quello che gli veniva detto? Eravamo così ribelli anche noi? Non invidiavo Max per il lavoraccio che gli era capitato a cercare di non farci morire tutti.
    “Ma tu non ne vuoi sapere di morire dannazione? Avifors, Oppugno!” lo zombie che poco prima aveva cercato di attaccare era tornato alla carica, probabilmente non ero stata in grado di fermarlo, non che avessi avuto il tempo di controllare che funzionasse tutto, ero più impegnata a fare altro, ma forse, adesso, un po' di attenzione dovevo prestarci se non volevo finire morsa pure io come la ragazzina bionda. Avevo così trasformato i detriti che avevamo intorno in rapaci dal becco possente, lanciandoli contro il non morto e pregando che lo rallentassero abbastanza per spostarci dalla sua traiettoria, magari anche distrarlo abbastanza da cambiare obiettivo.
    “Biancaneve, sei di medimagia giusto?” mi sembrava di aver visto la ragazzina spaurita nella lista dei tirocinanti del San Mungo – ogni tanto controllavo per essere certa che non ci fosse nessuno che conoscessi nella rotazione, visto che mi capitava spesso di andarci per problemi personali e non solo per motivi lavorativi – e se non ricordavo male si chiamava Olympe, ma non volevo fare errori quindi era più sicuro chiamarla con un nomignolo inventato.
    “Ti apro la strada, ma devi raggiungere la biondina e darle una mano o ci finisce secca, ce la puoi fare?”
    Speravo di si, perché non avevo tempo di fare tutto e non avevo nemmeno la possibilità di aiutarla. Di sicuro qualcuno che faceva tirocinio al San Mungo sapeva meglio di me come fermare un emorragia e poi non avevo del dittamo sotto mano, anche se sarebbe stato decisamente utile.
    Per fortuna c'era Eizen a tenere sotto controllo la piccola soldatessa, sapevo che con lui era in mani sicure e potevo prestare più attenzione alle altre e a che diavolo stavano combinando gli zombie in quella fontana. Eizen aveva ragione, era alquanto strano.
    Peccato che più cose successero contemporaneamente: mentre dirigevo i nuovi uccelli che avevo creato per aprire un varco alla studentessa di medimagia per arrivare alla compagna ferita, sentii un possente tuono alle nostre spalle e tempo di girarmi e vidi Eizen e la ragazza di colore venire inghiottiti dalla terra. Dannazione dannazione dannazione dannazionedannazioneeeeee.
    “EIZEN!” urlai, correndo verso quella direzione, ma intercettando subito la sorella del professore che stava correndo anche lei verso il fratello, sicuramente con l'intento di seguirlo, visto che non sembrava voler rallentare. Per fortuna ero più vicina io e mi misi sulla sua strada, frenando la sua corsa con tutto il peso che avevo e stringendole le braccia attorno al tronco, quasi in un abbraccio, per impedire che svicolasse via e facesse una cazzata.
    “VANYA! Vanya, dannazione, ascoltami! Tuo fratello sta bene, lo sai meglio di me che di cosa è capace e non penso che un paio di zombie e una caduta possano fermarlo, o no?” cercavo di farla ragionare, di farle capire che era inutile che si buttasse anche lei, che non avrebbe risolto la situazione. Era una ragazza intelligente a quanto mi aveva detto suo fratello, senza la paura per lui ero sicura avrebbe avuto il sangue fermo di ragionare e capire qual era la cosa migliore da fare. “Se vuoi davvero aiutarlo devi ragionare e fare qualcosa da qui in cima, se ti butti nella buca rischi solo di complicare la situazione lì sotto. Lo so che sei preoccupata per lui, ma non è da solo e la ragazza sembra in gamba, quindi prima capiamo cosa ha creato questi zombie e prima sarà al sicuro anche lui, ok? Ce la fai a darmi una mano a capire come fermare tutto questo?”
    Lo sapevo che la paura per persone amate era la cosa più forte che esisteva. Mi ricordavo ai tempi della scuola, quando la sola idea di sapere Ania in pericolo mi aveva fatto fermare il cuore e fare le cazzate più assurde. Era naturale, era umano, ma purtroppo in quei momenti non si aveva tempo di essere umani, bisognava essere freddi e distaccati come soldati, altrimenti si rischiava solo di diventare carne da macello.
    Vanya mi sembrava più calma, quindi mi permisi di fare un paio di passi indietro e di lasciar scivolare le mani sulle sue braccia, stringendole le mani per farle capire che ce la poteva fare, che sapevo che sarebbe stata in grado di fare la cosa giusta. Volevo anche darle supporto e affetto, perché lo sapevo intimamente cosa volesse dire non sapere il destino di qualcuno che amavi, il non sapere quale fosse la cosa giusta da fare per aiutarlo. Lo comprendevo e le ero vicina, ma purtroppo non era il mio unico pensiero, c'erano altre due ragazze in pericolo e una fontana da scoprire.
    “Devo vedere cosa stanno facendo questi pezzi di merda, riesci a distanza a tenermi controllati gli zombie che non vadano da Olympe e la biondina? Non vorrei avere due morti al prezzo di zero se posso evitarlo”
    La stavo guardando dritta negli occhi, non le stavo davvero dando dei comandi, non pensavo che li avrebbe apprezzati in quella situazione, ma le stavo chiedendo la sua collaborazione. Immaginavo che non volesse allontanarsi troppo da quel punto, per vedere se al fratello serviva una mano per uscire o che altri zombie non cadessero dentro, però le due ragazze non erano tanto lontano, poteva aiutarmi a tenerle d'occhio no?
    “Andrà tutto bene ok? Riabbraccerai tuo fratello prima di quanto pensi” le strinsi un'ultima volta le mani prima di allontanarmi, la bacchetta di nuovo tra le dita e il passo deciso verso quella dannatissima fontana che sembrava il centro di tutto il casino. Cosa poteva mai esserci lì sotto di così importante, perché stavano scavando con così tanta foga?
    “Alarte Ascendare” castai contro uno zombie che si stava avvicinando, sperando che questo giretto in giostra lo stordisse abbastanza da rimanersene fermo per un attimo. L'importante è che mi ero liberata la strada e così, spingendo le gambe al massimo, corsi verso la fontana, saltando sul bordo per poter vedere al suo interno tanto gli stronzi erano impegnati a scavare e non stavano badando a me. Chissà che cosa avrei trovato lì...

    - Risposto a Samira (don't worry, teste calde tutte e due <3 )
    - Lanciato Avifors e Oppugno verso lo zombie che mi inseguiva, trasformando dei detriti
    - Chiesto ad Olympe di andare ad aiutare Morgan mentre le apro la strada con gli uccelli evocati
    - Sento il crollo del terreno dopo la caduta di Eizen e Samira e corro a bloccare Vanya dal seguirli (concordato con la player)
    - Parlo a Vanya, cercando di convincerla a non andare dentro la buca e di aiutarmi a tenere a bada gli zombie in superficie
    - Mi dirigo verso la fontana, alzando e facendo ricadere a terra uno zombie sulla mia strada per poi saltare sul bordo e guardare dentro


    Edited by Peverell - 9/6/2023, 20:02
     
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    Ovviamente quel coglione coraggioso di mio fratello deve fare il soldato responsabile della situazione, scema io che per due secondi ho sperato il contrario. Impedire ad Eizen di fare il suo dovere è un po' come scontrarsi a tutta velocità contro un muro di mattoni con la consapevolezza che l'unico che si farà male sarai tu. E gli eventuali avversari di mio fratello, ovviamente.
    Io non sono una codarda priva d'empatia, altrimenti non avrei scelto la fottutissima Medimagia come professione, eppure dinnanzi a questi cosi coperti di sangue che hanno un'aria tutt'altro che simpatica mi sono fatta prendere dal panico. Lo sguardo di rimprovero di Eizen riesce a svegliarmi in parte dal torpore, il resto lo fa il desiderio di rivalsa per mettermi in gioco e mostrare al generale qui che so cavarmela.
    Sono incompetente nel mettere giù piani d'azione, ma lui mi ha addestrata a difendermi e so eseguire gli ordini, quindi andrà tutto alla grande. Faccio giusto in tempo a mordermi l'interno delle guance e ad annuire a mio fratello prima di vederlo allontanarsi per fare il culo ai non-morti, evito di pensare all'ansia che mi stringe le viscere perchè lui è forte e starà benissimo, quando tutto sarà finito lo abbraccerò e curerò le sue eventuali ferite.
    Mi muovo velocemente verso la voce della prof di pozioni che sta discutendo con Samira e si ok, forse radunarci non è stata una grandissima idea, però radunare le pecorelle smarrite e deboli potrebbe evitare di farle morire. Nella confusione seguo il consiglio della rossa e accendo la bacchetta giusto in tempo per vedere corrermi addosso dei morti di merda.
    Fanculo! Stupeficium!
    Sicuramente i morti non possono perdere i sensi, però un bel volo dovrebbe rallentarli a dovere. Ne lancio ancora un paio mentre mi allontano velocemente dalla nebbia per avvicinarmi alla zona dove ho visto dirigersi Eizen, le altre stanno bene con Heather e voglio sincerarmi che a mio fratello siano rimasti tutti gli arti.
    Quando vedo che viene trascinato per le gambe in una buca da uno di quegli schifosi, tutto il mondo sembra fermarsi. Sento il battito del cuore che mi rimbomba nel petto mentre attorno a me c'è gente che urla e poi... Il crollo. Rumore di detriti che cadono chissà dove, me lo sto immaginando coperto di terra e chissà cos'altro mentre i non-morti gli strappano la carne dalle ossa.
    L'istinto ha il sopravvento, inizio a correre col terrore negli occhi.
    Mi accorgo della rossa solo quando mi sbatte addosso e stringe le braccia contro al tronco, provo a divincolarmi con furia dalla presa mentre lancio improperi contro la nanerottola.
    Vaffanculo! Lasciami subito andare, stronza! C'è mio fratello lì sotto!
    Sicuramente non merita gli insulti, sta solo cercando di tenermi in vita e una parte di me riesce persino a provare stima per il modo in cui mi tiene testa, sia fisicamente che con le parole. Col petto che si alza ed abbassa con ritmo fin troppo veloce, fermo la mia ribellione e la ascolto, aggrappandomi con tutte le forze al buonsenso e, per quanto mi duole ammetterlo, la prof ha ragione.
    Eizen sa cavarsela meglio di tutti i presenti messi assieme, Samira ha la testa sulle spalle e la giusta tempra per sopravvivere insieme a lui. Guardo prima la rossa e poi la buca da cui sento provenire dei rumori, uno di essi mi sembra la sua voce e prima di fare qualsiasi cosa devo constatare che lui stia bene perchè se non mi risponde giuro che tiro una testata a questa tappetta e mi butto nel vuoto.
    EIZEN! DIMMI QUALCOSA O TI RAGGIUNGO!
    La risposta del coglione coraggioso non tarda ad arrivare, forse stava persino aspettando di vedermi apparire oltre l'orlo della buca per alzare la testa ed ammonirmi con uno sguardo di fuoco.
    Bene, ora posso più o meno calmarmi ed aiutare gli altri. Le mani di Heather mi stringono e danno un minimo di sicurezza, anche se io non rispondo a quel tocco rimango comunque lì perchè in un certo senso mi fa piacere che sia rimasta tra noi una persona in grado di dirci cosa fare per evitare disastri.
    Annuisco alla sua richiesta, seppur le sopracciglia mi rimangono aggrottate in un'espressione preoccupata posso darle retta e occuparmi di salvare il culo alle due nanerottole.
    Vai, io ce la faccio. Scusa se ti ho dato della stronza.
    Dirglielo mi sembra il minimo, anche se più tardi le dirò d'evitare di placcare persone più grosse di lei in futuro se vuole preservarsi il naso.
    Rimango a distanza e mi concentro sulla biondina svenuta e la ragazza castana, qualche bestia schifosa sta andando da loro.
    Locomotor Mortis!
    Se ha le gambe legate non può più correre, giusto?
    Immobilus!
    Mai avrei pensato di combattere con dei cadaveri studiati fino al giorno prima... Il mondo ha davvero un senso dell'umorismo di merda.


    acceso la bacchetta e lanciato uno stupeficium contro uno dei mostri
    si è allontanata e dopo aver visto suo fratello cadere è stata bloccata da heather
    ha seguito il suo ordine e sta difendendo Morgan e Olly con un locomotor mortis ed un immobilus
     
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    Il caos era totale ora, Sami aveva reagito contro Peverell che le aveva dato ordini. Poverina, con Sami non era proprio l’approccio giusto.
    Riprese fiato «Lumos» castò, spaventandosi quando vide le creature andarle incontro «Everte statim!!» Li colpì, lanciandoli il più lontano possibile.
    «Da dove cazzo spuntano fuori?!» Chiese nuovamente, prima che Peverell le rivolgesse la parola, chiamandola Biancaneve
    «Si» rispose annuendo e voltandosi verso la direzione che le indicava «Certo che si» era piccolina ma poteva farcela tranquillamente a recuperare la bionda e soccorrerla se necessitava.
    Appena gli uccellini le aprirono il varco si gettò di corsa verso la povera ragazza.
    Era svenuta e mentre la controllava vide che era stata morsa. Cazzo cazzo cazzo «Ferula» una benda avvolse la parte lesa e lei potè alzarsi e provò a tirarla su, ma non ce l'avrebbe mai fatta da sola. Aveva bisogno di un aiuto per trarla in salvo e chiamò Vanya «E' svenuta, ho bisogno di una mano per portarla al sicuro!» nel mentre evocò uno scudo, per sentirsi più sicura

    Acceso la bacchetta e lanciato un everte statim sui cadaveri. Parla con Peverell e va a soccorrere Morgan. Chiama Vanya per aiutarla (concordato) a portarla al sicuro


    Edited by Olly~ - 11/6/2023, 23:23
     
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    L'istinto era quello di girarsi verso sua sorella per accertarsi che stesse bene e stesse facendo del suo meglio, ma sapeva anche Eizen che distrarsi poteva essere fatale, soprattutto di fronte a nemici di cui si sapeva troppo poco. Avrebbe fatto del suo meglio per temporeggiare e quindi dare modo a Heather o qualcun altro di avere un'illuminazione.
    Avrebbe anche voluto mandare un Patronus al Ministero della magia, ma non era particolarmente semplice ora concentrarsi per evocarlo e mandare un messaggio, doveva cercare di ritagliarsi qualche prezioso e lungo secondo per farlo.
    Insieme all'intrepida studentessa quindi cercò in ogni modo di tenere lontano quei "non-morti", ma la loro bramosia era più forte di quello che aveva preventivato, trovandosi a dover subire un attacco dal basso che lo trascinò verso il buco da loro stessi creato.
    Forse era deformazione professionale, fatto stava che Hellstrom agì immediatamente per lanciare verso la ragazza che stava cadendo insieme a lui un "Mordibo Cadent" così da renderle la caduta meno rovinosa, dal canto suo dovette fare perno con la braccia per cadere senza trovarsi il muso fracassato.
    Sentiva le braccia leggermente dolere e un detrito doveva avergli graffiato la fronte perché la sentiva calda, ma niente di preoccupante, in un certo senso sapeva come "cadere".
    Si rese subito conto di essere caduto su un terreno freddo, fatto di pietra e mentre tossiva per via della terra e della polvere aprì gli occhi per guardarsi attorno constatando di essere in un'area dell'accademia sconosciuta.
    Non aveva però granché tempo di analizzare il luogo in cui si trovava, perché non solo c'erano i non-morti che non ne volevano sapere di perdere almeno i sensi, ma quattro fottutissime statue di pietra presero vita non mostrando sicuramente buone intenzioni.
    La situazione stava diventando effettivamente parecchio rischiosa.
    Si tirò su in piedi, proprio mentre sentiva delle urla dal buco sopra la sua testa, sentì indistintamente la voce della sorella e si premurò di avvisarla che era vivo.
    "STO BENE."
    Circa, ma sicuro era ancora in forze per combattere, dunque si avvicinò alla ragazza per darle man forte e protezione pronto a respingere la qualsiasi nella speranza di farla finire il più fretta possibile.
    "Io cerco di radunarli e bloccarli e tu...beh, facciamoli esplodere e basta, che dici?"
    Dato il suo temperamento Eizen dubitava che si sarebbe tirata indietro, così non perse altro tempo.
    "Waddiwasi....Vapom"
    Lo svedese, per prima cosa, usò i vari detriti caduti con loro per scaraventarli verso i non-morti, sperando di respingere i non-morti per farli avvicinare alle statue, oppure anche per far perdere loro i sensi.
    Con il Vapom l'obbiettivo era il medesimo, non doveva dar tregua a nessuno, se si fossero avvicinati troppo sarebbe stato un problema.
    Fece un ultimo tentativo disperato, per quanto forse inutile, preferiva però escludere ogni opzione, così puntò la bacchetta verso la statua più vicina a loro lanciando un "Finite Incantatem!", le statue erano incantate e c'era la minima possibilità che si potessero proprio fermare.


    - Lanciato incanto per attutire la caduta di Samira nel buco
    - Ferito alla fronte
    - urlato verso Vanya ed Heather che sto bene
    - Sto cercando di respingere i non-morti verso le statue dando modo a Samira di farli esplodere tutti assieme ahaha
    - Provato a lanciare un finite incantatem verso la statua più vicina per capire se si può bloccare l'incanto con cui sono stati animati.
     
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    Scossi la testa e lasciai la rossa a blaterare da sola, non c'era tempo per mettersi a discutere e la situazione era decisamente troppo critica per perdersi in chiacchiere.
    Del resto, cosa avrei dovuto dirle? Che nessuno le aveva chiesto un bel niente e nessuno l'aveva eletta come leader? Ma soprattutto... Cosa le dava la presunzione di supporre che io avessi bisogno di protezione o semplicemente volessi essere protetta? E no, non si trattava di voler fare la paladina della giustizia, quanto di un istinto quasi animale di lanciarmi nella mischia per fare il culo a quegli zombie schifosi, guidata solo dalla mia rabbia e dal desiderio di vincere. La gloria la lasciavo a chi era talmente poco sicuro di sé da aver bisogno della gratitudine degli altri, o di sentirsi importante, per provare gratificazione nella vita.
    Io ero una guerriera e ciò che mi interessava di più era semplicemente annientare le minacce, godendo dell'adrenalina che iniziava a scorrermi nelle vene quando dovevo affrontare situazioni come quella di questo momento, che fosse su un campo di battaglia o contro una malattia o una ferita nell'ospedale di campo, o al Saint Patrick's di Dublino in cui svolgevo il tirocinio.
    Potevo solo sentire l'Ardemonio incendiarmi lo sguardo di momentaneo trionfo, mentre quattro di quei non-morti finivano neutralizzati nella buca, abbastanza in profondità da non nuocere più a nessuno, almeno finché...
    Merda! Relascio! tuonai puntando la bacchetta verso le caviglie del professore di Duelli, serrate in una morsa dalle dita degli Inferi, ma non so se mancai la mira o se, più semplicemente, l'incantesimo non ebbe effetto come quelli che altri prima di me avevano lanciato direttamente contro quelle orride creature.
    Fatto sta che Eizen cadde giù e io feci appena in tempo ad incrociare lo sguardo atterrito di sua sorella, non troppo distante da noi. Avrei voluto dirle che mi dispiaceva, che mi sarei buttata lì dentro per salvarlo e riportarglielo a costo di rimetterci la vita, perché se non fosse stato per la mia idea folle non vi sarebbe stato alcun buco in cui sprofondare. In quella frazione di secondo guardai Vanya e implorai il suo perdono e la sua fiducia, un istante di troppo in cui mi distrassi e non mi accorsi del mostro alle mie spalle, che mi spingeva giù, incontro allo stesso destino del mago che intendevo recuperare.

    Grazie... tossicchiai quando mi resi conto che la mia caduta era stata attutita da una protezione dello stesso Eizen, un attimo prima che entrambi, assieme ai non-morti che avevamo intrappolato finendo nello stesso tranello, sprofondassimo ancora più giù in un ambiente molto simile ad un corridoio.
    Ehi, aspetta un secondo, campione... Epismendo sussurrai quindi dopo aver momentaneamente trattenuto Eizen per evitare che la ferita sulla fronte continuasse a sanguinare.
    Non c'era tempo di pulire il taglio come si deve, di quello mi sarei occupata più tardi... Se fossimo sopravvissuti. Per il momento, ciò che contava maggiormente era solo che il sangue non gli finisse negli occhi oscurandogli la visuale.
    Lo udii rassicurare sua sorella e poi, alla luce delle fiaccole, mi accorsi delle statue dei troll che prendevano improvvisamente vita.
    Magnifico, ci mancavano solo loro! Ok, facciamo saltare in aria questi stronzi!
    Indietreggiai quanto bastava per consentire ad Eizen tutti i movimenti necessari a scagliare, sia contro troll di pietra animati e piuttosto incazzati sia contro gli Inferi, tutti i detriti provocati dalla nostra caduta.
    Solo quando mi sentii abbastanza pronta e sicura, puntai la bacchetta contro il gruppo di nemici, determinata a svolgere la mia parte del piano secondo le indicazioni del mago.
    CONFRINGO! riuscii finalmente a ruggire, la presa delle mie dita ben salda attorno all'impugnatura, che direzionava la mia arma contro la testa di uno degli Inferi più vicini.
    Confringo! CONFRINGO! Confringo! ripetei più volte, spostandomi nel tentativo di trovarmi ad ogni lancio nella posizione più ottimale, sperando che questo servisse a far esplodere teste di non-morto e pietra come se non ci fosse un domani.
    In effetti, se non ci fossimo tirati fuori da quell'impiccio, difficilmente ci saremmo arrivati.
    DEPRIMO! aggiunsi quindi nel ritrovarmi non troppo distante da una delle gambe di pietra di una delle statue, nella speranza di riuscire a sgretolargliela e farlo cadere a terra.


    Menzionate Heather e Vanya, con cui ho interagito non verbalmente
    Interagito con Eizen, attenendomi al suo piano e scagliando Confringo e Deprimo contro gli Inferi e le statue
     
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    -Peverell non appena ti affacci oltre il bordo della fontana senti dei sussurri, voci di persone a te care trapassate ormai da tempo. Ti senti scivolare via, preda di una forza a cui non sai dare un nome, perderai lentamente conoscenza se qualcuno non verrà a prenderti.

    -Eir. i tuoi incantesimi per rallentare i non-morti vanno a buon fine e riesci ad avvicinarti a Olly~ e Morgan! per prestare soccorso. Coi dovuti aiuti, Morgan riprende conoscenza e rientra in gioco.

    -Eizen. il Finite Incantatem non ha effetto sulle statue, poichè protette da un'incanto ben più potente. Una di esse ti colpisce con una forte manata, scagliandoti contro il muro. Waddiwasi e Vapom raggiungono però l'effetto desiderato, e insieme ai colpi di .everGreen. riuscite a far fuori tre non-morti, i due restanti li vedete fuggire via nel corridoio buio alla vostra sinistra, attratti da qualcosa di ben più importane delle vostre vite.
    Il Deprimo di Samira riesca a far crollare la statua che, durante la rovinosa caduta, tira giù una compagna ed entrambe finiscono goffamente a terra, ridotte in pezzi. Ne rimangono due, a cui vi verrà concesso di distruggerle come meglio ritenete opportuno e senza attendere il permesso della mano del fato.
    Durante tutto questo, anche voi iniziate a sentire i sussurri dei vostri morti che vi chiamano a sé. Se sceglierete d'indagare e andrete a destra vi troverete davanti le stanze in cui gli studenti di Necromanzia effettuano i loro esperimenti, luoghi bui e freddi in cui i morti riposano adagiati su letti di pietra e libri antichi nascondono incantesimi ormai illegali e che, a dire di molti, dovrebbero solo venir dimenticati.
    Se invece deciderete di seguire i non-morti andando sulla a sinistra troverete un lungo corridoio che prosegue per decine e decine di metri nella semi-oscurità, finchè non vi troverete davanti ad una porta in legno spalancata, e dietro di essa una stanza dalle pareti di pietra al cui centro vi è un arco in pietra su cui scorre il Velo che divide il nostro regno da quello dei morti. Gli Inferi lo hanno attraversato, e dei loro corpi non vi è più traccia.


    Tutto potrebbe finire qui, sarebbe persino facile, no? Eppure, si sa, il destino è beffardo.
    La terra del cortile interno, già provato dal primo crollo e dal peso di anni ed anni in cui studenti e professori lo hanno attraversato, inizia a tremare. Una volta terminate le loro azioni tutte le persone che si trovano in cortile verranno risucchiate dalla terra e finiranno insieme ai loro compagni in quei freddi corridoi dimenticati dai più.
    I non-morti cadranno con voi, ma inizieranno a correre verso il corridoio di sinistra, lasciandovi in pace. A causa della vicinanza col velo, anche voi inizierete a sentire i sussurri.


    scadenza: 5 luglio


    Edited by .Hel. - 22/6/2023, 00:25
     
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    Lo schifoso con le gambe legate si dimena a terra, quando gli passo di fianco per correre verso le due ragazze schivo con un salto quelle manacce che si allungano verso di me. Mi spiace amico, oggi non sarò la tua cazzo di cena!
    Quella svenuta è un peso morto -ah! Che ridere!- ed è troppo pesante perchè la brunetta ce la faccia da sola, così mi metto alla destra della bionda e l'afferro per il busto in modo da dividere il compito con l'altra ragazza. In due la solleviamo senza troppe difficoltà e iniziamo a camminare, mi guardo attorno con la bacchetta in mano, pronta a lanciare altri incanti per difenderci dai non-morti.
    Nel caos gli occhi si posano sulla figura di Heather, sta guardando dentro la fontana e il suo sguardo è strano... Non mi piace per un cazzo di niente e la campanella del pericolo mi trilla in testa neanche fosse orario d'intervallo al liceo. Quando mi pare stia iniziando ad accasciarsi raggiungo il limite, devo andare a toglierla da lì, qualsiasi cosa stia guardando le sta facendo male. Fottutissimo istinto dell'eroe degli Hellstrom, ne avrei volentieri fatto a meno.
    Tu falla rinvenire, io torno subito!
    Strillo alla brunetta mentre la mollo con la bionda ed inizio a correre. Il buco nel terreno è sempre lì, mi sembra di sentire dei rumori ed il non sapere cosa cazzo sta succedendo ad Eizen mi logora, però sono sicura che ad almeno uno o due figli della merda ha fatto il culo. Mio fratello non può morire per così poco. Non può e basta.
    Arrivata dalla rossa col fiato corto e l'adrenalina a mille la afferro da dietro per il busto, in quella che è quasi una copia esatta di quanto lei ha fatto a me poco prima. Nel dubbio, mentre la tiro indietro, meglio tenere gli occhi chiusi per non guardare l'acqua ed evitarmi qualsiasi stronzata possa rendermi inerme.
    Ci metto talmente tanta forza che finiamo a terra, l'una di fianco all'altra, ma vive.
    Cazzo, tutto bene?!
    Provo a mettermi in ginocchio mentre controllo prima il viso della prof e poi le due ragazze che ho lasciato poco più indietro, vedo che la bionda è sveglia e questo mi fa tirare un sospiro di sollievo. Il tutto dura comunque molto poco perchè la terra inizia a tremare sotto di noi.
    E adesso cosa cazzo sta succedendo?!
    Non ne posso più, voglio tornare a casa e dormire per un'anno intero dentro la vasca da bagno piena di acqua calda e sali alla lavanda. L'istante dopo, la terra crolla, e noi con loro. La sorpresa è tale che non riesco a castare nulla per proteggere me o Heather, pure perchè ho la bocca piena di terriccio e improperi coloriti.
    L'impatto è forte, ma niente a cui non si possa sopravvivere. Sento qualcosa che mi cola lungo la gamba... Sangue, ovviamente. Sarà colpa dei detriti di merda. Fanculo a tutto. Tossisco e mi guardo attorno, nel caos e con la polvere ancora alta riesco appena a notare dove siamo, il pavimento è duro e l'aria fredda, e i non- morti rimasti... Dove stanno andando? Perchè ci hanno ignorate?
    Vanya...
    Quella voce mi gela all'istante mentre sto tentando di mettermi in piedi, tanto che inciampo goffamente su me stessa e torno col culo per terra. Devo essermela immaginata, non c'è altra spiegazione, è solo frutto dello stress di questi pochi minuti di merda e la mia testa sta giocando un tiro del cazzo. Oppure sto impazzendo.
    Vanya... Mi dispiace tanto...
    Con un sussurro, la voce di mia madre mi riempie le orecchie ed io guardo ovunque per cercare il suo viso.
    La sentite anche voi?
    Chiedo con occhi sgranati e voce atterrita alle altre, poco più avanti nel corridoio scorgo mio fratello e Samira, anche lui sembra ferito ma è vivo. La parte della mia famiglia che conta davvero sta bene, mentre quella bastarda di donna mi sta parlando nella testa e vorrei solo smettere di sentirla.
    Vanya...
    Lasciami in pace!
    Urlo a non so bene cosa o chi. Dev'essere solo uno scherzo, un brutto scherzo.
    Nel panico riesco ad alzarmi, ignoro le altre e in parte so che non dovrei perchè hanno bisogno di soccorso, ma tutto in me non vede l'ora di allontanarsi da lì per evitare d'incontrare la stronza che mi ha dato in pasto agli aguzzini che mi hanno stuprata per anni e poi si è tolta la vita davanti ai miei occhi in quel suo modo malato che aveva per chiedere scusa.
    La sento che mi chiama dal corridoio di sinistra quindi mi dirigo dalla parte opposta, zoppicando ma mettendoci tutta la velocità e disperazione di cui sono capace. Mi copro le orecchie con le mani per non dover più sentire i suoi stupidi "mi dispiace" perchè non valgono un cazzo, nemmeno ora che è morta. Posso affrontare decine di non-morti che vogliono strapparmi la carne dalle ossa, ma non lei.
    Non sto pensando lucidamente, ignoro tutti, anche mio fratello. Passo oltre e continuo a camminare, perchè qualsiasi cosa ci sia da quella parte, mi fa paura e, questa volta, non mi fa schifo ammetterlo.



    aiuta Heather strappandola via dalla fontana
    nella caduta si fa male ad una gamba
    inizia a sentire la voce di sua madre e, presa dalla paura, si dirige di corsa verso il corridoio a destra ignorando chiunque si trovi sul suo passaggio


    Edited by .Hel. - 23/6/2023, 18:31
     
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    Mi ero immaginata la reazione di Vanya al mio tentativo di bloccarla, quindi non mi ero assolutamente offesa per l'epiteto con cui mi aveva apostrofata. Fondamentalmente ero una stronza, quindi sentirmelo dire non mi faceva né caldo, né freddo, ero solo contenta che poi avesse capito perché l'avevo fermata e che avesse accettato le mie direttive. Almeno qualcuno che non dibatteva ogni singola parola che mi usciva dalla bocca!
    “Mi sono sentita dire di peggio” ridacchiai, facendole l'occhiolino prima di scappare via a cercare di arrivare a quella dannata fontana. Era strano dire che ero abituata a quella situazione? Cioè, non era così strano trovarmici dentro, non avevo l'ansia a mille o il panico da prima volta, ero lucida e facevo le cose ragionando. Mi sa che il tentativo di Maximiliam di farci diventare perfetti soldatini aveva funzionato, anche se lasciandoci strascichi permanenti nella psiche se dopo dieci anni riuscivo a rientrare in quello stato mentale con uno schiocco di dita.
    Meglio concentrarsi sulla fontana e si, giusto Maximiliam, devo prestare attenzione a tutto, hai ragione come sempre... Aspetta, Max? Perché sentivo la sua voce? Stavo diventando pazza per caso? Cioè, era morto, Ania me l'aveva confermato oltre ad averlo letto sui giornali quindi non poteva essere lui... O forse era suggestione visto che ci avevo appena pensato. Però volevo vedere, perché se era davvero lui sicuramente aveva qualcosa di importante da dirmi, magari era tornato... Non l'avrei messo in dubbio se avessi scoperto che aveva finto la sua morte per qualche scopo sconosciuto, era manipolatore in quel senso, ma lo faceva a fin di bene... Spesso. Ogni tanto... Insomma qualche volta.
    E perché c'era anche mia zia con lui? Cioè, non è che l'aveva accalappiata nell'aldilà e se l'era portata dietro, perché era da anni che ormai non pensavo più a lei, ma adesso mi mancava... e mi mancavano i suoi saggi consigli su come usare una padella, infatti mi stava sgridando perché avevo smesso di tenerla sempre in borsa.
    Mi sembrava di avvicinarmi sempre di più alla fontana, sia mentalmente che fisicamente, ma non riuscivo a controllarmi, era come se dovessi andarci dentro, anche se mi sentivo stanca... tanto stanca...
    Prima che potessi chiudere gli occhi però mi sentii tirare per la vita e con un urlo rotolai a terra, trascinata a quanto pare da Vanya, che aveva ricambiato il favore di poco prima, finendo per salvare me da... Che cavolo era quella roba? Erano morti giusto? O voci di morti? E perché farmi addormentare, volevano annegarmi? No non aveva senso...
    “Cosa? Ah si, grazie, tutto bene Vanya, mi hai salvato, ti devo un favore” ero ancora abbastanza stordita, le parole uscivano quasi strascicate dalle mie labbra, non che me ne rendessi conto visto il senso di ovattamento che sentivo nella testa. Era quasi come quando mi avevano dato i farmaci pesanti per calmare le crisi, quel momento in cui sei presente ma allo stesso tempo disconnessa dal corpo e non sai quanto ci sei dentro e quanto stai andando in automatico. Che bello, non mi mancava per niente quella sensazione.
    Prima che potessi dire o fare qualsiasi cosa però sentii solo le parole di Vanya e poi un gran fragore e la sensazione di cadere. Avevate mai provato a volare sotto effetto di farmaci? Ecco, non era una sensazione che consigliavo perché la nausea era all'ordine del giorno e le vertigini pure. Per non dire che la botta sul lato della testa che avevo ricevuto cadendo, non essendo riuscita ad attutire la caduta, e la spalla che molto probabilmente era lussata non aiutavano a farmi sentire meno nausea. Speravo solo di non vomitare. Sentivo quasi un fischio nell'orecchio dal lato che aveva colpito terra, misto ad ovattamento e crepitii che mi rendevano impossibile sentire qualsiasi cosa da quel lato. Ottimo, mi mancava perdere un senso, per fortuna l'altro orecchio sembrava funzionare.
    “State tutti bene?” alzai lo sguardo, per vedere cosa stava succedendo, cercando di rimettermi in piedi per essere pronta ad affrontare qualsiasi cosa ci fosse intorno a noi anche se al momento vedevo solo detriti e persone accasciate a terra per la caduta, speravo stessero tutti bene, perché non riuscivo a sentire le loro voci, dannato fischio nell'orecchio, era più forte di qualsiasi cosa. Dove stavano andando i cavolo di zombie? Però aspetta era Vanya quella? Cioè, i capelli sembravano i suoi, l'altezza pure però...
    “Vanya dove... Cosa... EHY DOVE VAI?” urlare con il gran mal di testa che provavo non era esattamente il massimo, ma al momento mi preoccupava solo la ragazza che sembrava andare dritta come un treno verso una direzione, ignorando tutto e tutti, cosa non buona, perché poteva esserci chiunque o qualunque cosa da quella parte e non sarebbe stata in grado di difendersi così confusa come sembrava. Magari aveva sbattuto la testa, dovevo controllare. Cioè, io di sicuro l'avevo sbattuta e stavo pensando strano, ma magari due teste bacate ne facevano una di sana.
    “Ho capito, vuoi farti rincorrere! Va bene, hai vinto tu! Io vado con lei, voi fate... cose. Dall'altra parte. Dove ci sono gli zombie. Faccio finta abbiate detto di si perché non vi sento” alzai le spalle a mo' di scusa, anche se dovetti trattenere un sussulto di dolore quando mi resi conto che muovere la sinistra era un incubo in terra, e mi fiondai - dondolando come un ubriaca, avevo forse colpito qualcosa nell'orecchio interno? Si spiegava perché il fischio e il mio equilibrio precario – verso la ragazza, finendo per afferrarla di nuovo per la vita, come sembravamo fare per tutta quella dannata giornata, sgusciando intorno a lei per mettermi di fronte e sbarrarle la strada.
    “Ehi bellezza, mi sembra che oggi sia la mia giornata per rincorrerti... Max sta un po' zitto per favore, no che non ci sto provando con lei! E no, non posso seguirti devo aiutare Van... Oh cazzo. Aspetta tu sei morto” cioè morto morto, non finto morto come quelli che ci avevano inseguito fino a poco fa, quindi non avrebbe dovuto essere lì. Sentivo la sua voce, ma non lo vedevo, quindi... Era nella mia testa? Oh cielo, no, ti prego, Max nella mia testa per sempre no!
    “Ok Vanya, qualsiasi cosa tu stia sentendo non è reale, sono solo un branco di morti che cercano di attirarci chissà dove. Adesso facciamo un respiro profondo e pensiamo che niente di tutto questo è reale e che magari allontanandoci smettiamo di sentirli ok?”
    La presi per un braccio, con la destra, visto che era l'unico braccio sano, il sinistro era fuori uso dalla spalla in giù, cercando di trascinarla lontano dal sussurro delle voci e più ci allontanavamo meno sentivo la voce di Max ricordarmi il mio addestramento. Per fortuna non si era messo a parlarmi di Ania, ma già in vita avevamo chiarito che lui non voleva sapere niente di noi e di certo non voleva sapere della brutta fine che avevamo fatto da morto. Meglio così.
    “Se parli non ti sento dall'orecchio sinistro, sappilo, mi sta fischiando... e credo sanguini. Forse ho preso una botta in testa e ho un trauma cranico, di certo fa male come se lo fosse. Ma sei tu che studi medimagia, ne saprai sicuramente più di me”
    Un po' stavo cercando di distrarla, un po' blateravo perché non riuscivo a fermarmi. Tra il fischio all'orecchio e i pensieri ovattati era un miracolo che sapessi mettere due parole sensate una dietro l'altra, smettere di parlare era troppo però, mi ci voleva molta concentrazione normalmente, figuriamoci quando stavo male.
    “E queste che cazzo sono?” perché c'erano delle aule piene di corpi spiaggiati su banchi pietra? E perché c'erano più libri malconci che nella sezione proibita della biblioteca ad Hogwarts? Ma che diavolo avevano combinato lì dentro?
    “Ehm... Vedi anche tu quello che vedo io?” lo speravo, perché se dovevo aggiungere le allucinazioni visive a quelle uditive forse era davvero il caso che mi facessi controllare la testa.

    - Risposto a Vanya prima di andare alla fontana
    - Arrivata alla fontana sente la voce di Maximiliam Carter e di sua Zia e inizia a sentirsi stanca
    - Placcata da Vanya e ancora confusa parla con Vanya
    - Cade sbattendo la testa (zona orecchio sinistro) spalla e fianco sinistro.
    - Molto confusa per la botta in testa, sente un fischio all'orecchio e ha i pensieri ovattati
    - Vede Vanya andare via e dice agli altri che la insegue prima di farlo
    - La acchiappa e cerca di farla ragionare, rendendosi conto che le voci che sente sono dei morti
    - La porta via, lontano dalle voci, finendo davanti alle aule di Necromanzia
     
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