Lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure.

Dal III° Anno in su.

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    A light heart lives long

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    "Più che altro, io sono estremamente felice di avercelo ancora tra le gambe. Per un po' ho pensato che me l'avrebbe tagliato di netto..."
    -Siamo in due. Ci è andata di culo-, esclamò, assestandogli di nascosto una pacca su una chiappa prima che prendesse posto al proprio fianco. Essere usciti allo scoperto si era rivelato positivo sotto tanti punti di vista, tanto che, davanti all’assenza di opposizioni da parte della sua famiglia, Karen si stava abituando in fretta alla normalità della loro relazione. Peccato non poter dire lo stesso di uno dei suoi amici: lo sguardo per un attimo cadde su Ralph, verso cui Logan cercò di riavvicinarsi poco dopo. Nonostante quel che gli aveva sentito dire a Mielandia rifiutava l’idea che Ralph potesse avercela davvero con Logan: avrebbe voluto che il Capitano di Grifondoro concedesse al Caposcuola una possibilità di conoscerlo veramente ma non era sicura che l’avrebbe visto stringere la mano che Logan gli stava tenendo. Fu con un sorriso un po’ impacciato che invece salutò Dustin: dopo il salvataggio dei kneazle non c’erano più state molte occasioni per chiacchierare con il Tassorosso e si sentiva un po’ colpevole per questo, ma aveva notato una certa simpatia nei confronti della sua amica di Corvonero e si era chiesta se kneazle ci covava. In tal caso avrebbe solo potuto essere contenta per lui.
    Diabhail. Che figura di una Morgana, Karen sollevò un sopracciglio verso la Corvonero seduta accanto a Ralph che aveva appena completato il suo intervento con un piccolo dettaglio che sul campo le era sfuggito. Di fatto suo zio non mancò di sottolineare poco dopo quella mancanza, ma quanto meno parve apprezzare che aveva cercato di essere partecipe della sua lezione.
    -Tutto calcolato come un controllo qualità, Corvetta, verificavo che foste sempre sull’attenti… comunque non c’è bisogno di schiantarlo Ralph. Si può provare a renderlo innocuo in tanti modi, tipo con un levicorpus.-, esaurite le tattiche, non restò che ascoltare il resto della spiegazione: a quanto sembrava lo zio intendeva mettere alla prova la loro prontezza di spirito e la capacità di fare gioco di squadra. Karen si ritenne estremamente fortunata a ritrovarsi insieme a buona parte di studenti con cui andava d’accordo, e non esitò ad affiancare Logan verso l’armadio che il vecchio aveva scelto per loro. Lo scenario che si presentò ai loro occhi era incantevole ma cionondimeno fu inquietante pensare che un paesaggio tanto bello potesse nascondere pericoli forse perfino letali.
    -Una garanzia… sicuro. Sarà merito suo se torneremo sani e salvi alla base, puoi scommetterci le chiappe dei tuoi kneazle.-, confermò rivolta a Justin, con un sarcasmo assai velato. L’ultima volta che Logan aveva preso il comando per poco non erano stati ammazzati da un tranello del diavolo acquatico e dalla maledizione del sonno, il suo entusiasmo non sempre era così produttivo.
    -Così come puoi scommettere che anche noi faremo la nostra parte. Io vi copro le spalle dalla riva-, guadare il ruscello sarebbe stato irresponsabile da parte sua; avrebbe corso il rischio di mettere in pericolo sé stessa e Logan di conseguenza, che avrebbe dovuto sincerarsi non affogasse. Lasciare ai due cavalieri senza macchia e senza paura i riflettori era la cosa più saggia da fare! Di fatto, scegliere di non seguire Logan si era rivelata la scelta più saggia: mentre Karen aiutava Justin a tenere sollevato il ponte con un wingardium leviosa per aiutarlo a mantenere la forma e a non farlo trainare via dal vento, uno dei pericoli accennati da suo zio non tardò a mostrare la sua presenza in acqua, procurando non poche grane ai due ragazzi.
    -Engorgio! Duro!- Karen faticò a mantenere la concentrazione sul ponte, soprattutto quando i loro compagni si ritrovarono sotto attacco, tanto che alla fine rivolse uno sguardo colpevole a Justin e a Parker, rivolgendo loro poche parole prima di lasciar andare l’operazione.
    -Voi continuate a stabilizzarlo, io vado!- si accostò alla riva, dove Feyre era scivolata per essere stata afferrata per la caviglia, le strinse un braccio e la attirò a sé per impedirle di finire in acqua. Prese la mira, mirando ai tentacoli con lo scopo di rallentarlo.
    -Impedimenta! Feyre, stai bene?-, domandò, prima di prendere nuovamente la mira, questa volta sulle teste, per impedir loro eventualmente di azzannare le loro prede ma soprattutto per attirare l’attenzione su di sé in modo da distoglierla dai ragazzi in acqua.
    -Incarceramus! Imposium!- c’era solo da sperare che uno dei due incantesimi avesse fatto effetto, per dare tempo a Logan e Lawrence di attraversare la riva mettendosi in salvo.

    SQUADRA 1 - ALTOPIANO ROCCIOSO - Karen Cavanaugh

    -Interagito con Logan, Cordelia e Ralph in aula
    -Interagito con il gruppo una volta attraversato l'armadio. Inizialmente ho aiutato Dustin a stabilizzare il ponte di carta con diversi incantesimi, vedendo Feyre e i ragazzi in difficoltà ho delegato il compito a Parker.
    -Ho cercato di fermare il kelpie dal trascinare a fondo Feyre con un impedimenta e usato l'imposium per imbrigliarlo senza dare per scontato l'esito.


    Edited by Elhaz - 14/6/2023, 18:38
     
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    Caposcuola
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    Dedicò uno sghembo sorriso criptico e sornione da Stregatto alla verde-argento dalla raffinata irriverenza, allorché lo interrogò su chi sarebbe stato, se solo gli fosse stato concesso di non esser sé medesimo. Un sorriso che tuttavia non coinvolse lo sguardo dell’aspirante cantautore, che rimase cupo e tempestoso, poiché quella era una corda sanguinante che pizzicava con reticenza e sofferenza. - Ti lascerò indovinare - le mormorò di rimando, assecondano la nota ironica che aveva udito nella sua voce ostentando una noncuranza che invero non possedeva. Normale - questo avrebbe scelto di essere, se solo ne avesse avuto la facoltà: una persona stabile ed affidabile, forse persino banale nella propria monotona normalità. Un desiderio che tuttavia aveva cessato d’esprimere da tempo, giacché illudersi di poter essere normale era doloroso quanto rassegnarsi al non poterlo essere mai. - Divertirmi? - fece eco alle parole di Euphemia con una nota di amaro sarcasmo nella voce e poi scosse il capo distogliendo lo sguardo, irrimediabilmente infastidito da quell’affermazione che pure aveva un tono leggero e canzonatorio: non v’era nulla di divertente nell’essere ciò che era, nell’oscurità che gli albergava nell’intimo in perpetuo conflitto esistenziale. Invero, André detestava quella parte di sé, tanto da anelare con disperata ferocia di poterla non solo dominare, bensì annientare. Dopotutto, però, la Serpeverde dalla fulva chioma non poteva saperlo...stava solo giocando, come sovente faceva a sua volta per scoprire l’intimità di chi aveva dinnanzi. - Non è così per tutti… - le rispose dopo qualche istante di silenzio, osservandola in tralice, la voce più carezzevole per quanto roca. - alcuni hanno un lato oscuro che sarebbe meglio non vedere mai. -.
    Un sussurro famigliare lo indusse a voltarsi per incrociare lo sguardo espressivo di Daisy, sopraggiunta pochi graffi di plettro prima dell’inizio della spiegazione. - C’è sempre un posto per te, Uccellino. - le fece cenno d’accomodarsi fra sé e Rick, il cupo e tempestoso sguardo di repente addolcito nell’osservarla: sembrava a disagio, come gli era accaduto altre volte di vederla, e ciò lo rese vittima d’uno spiacevole déjà-vu, che lo riportò a quel giorno a lezione di Cura. Era ancora la sua presenza ad avvelenarla? Un pensiero che gli s’artigliò alla creativa e caotica mente e che non lo abbandonò neppure allorché dovette allontanarsi da lei per unirsi al resto della sua squadra.
    - A più tardi… - le sfiorò la spalla con le dita da ribelle chitarrista mentre s’alzava e poi intercettò lo sguardo di tenebrosi abissi di Rick. - e pensare che sono venuto a lezione solo per te. - celiò mentre affiancava Euphemia, tacendo invero come la prospettiva di affrontare quella lezione senza la presenza del verde-argento lo rendesse ancor più inquieto, poiché non avrebbe potuto far affidamento sul suo equilibrio apparente per dominar il suo caos in agguato.
    - Una foresta offre più nascondigli…ma nasconde anche meglio le insidie. - rispose alla sua compagna di squadra, prima di entrare nell’armadio: per ogni lato illuminato, ve n’era un altro in ombra…il rovescio della medaglia. Un rovescio che forse avrebbero scoperto presto, poiché fu proprio nella tropicale vegetazione che l’armadio scelse di imprigionarli.
    Il caldo lo aggredì con i propri invisibili artigli e l’umidità gli s’aggrappò alla pelle, mentre nella sua mente esordì una melodia di suoni sconosciuti: il frusciare di foglie smosse da animali atterriti, il ronzio d’insetti appena visibili nella penombra, lo scrosciare d’una cascata in lontananza… - minuzie che lo distrassero per qualche graffio di plettro dal suo cupo umore. Mosse subito qualche passo fra gli alberi intricati e ricoperti di liane della foresta, colmandosi lo sguardo di tempestose nubi di tutto ciò che riusciva a scorgere, ammaliato dalla bellezza priva d’ogni artificio di quel luogo.
    - Mademoiselle, prego… - celiò divertito al richiamo della verde-argento dall’irriverente indole, che pretese la sua attenzione con un garbo e una cortesia che invero celarono il tono imperioso della sua richiesta. La aiutò ad arrampicarsi fino al primo ramo, seguitando ad osservare e ad ascoltare l’ambiente circostante. Di repente, qualcosa mutò nel ritmo della melodia suonata dalla foresta, a cui s’aggiunsero delle note irrequiete ed agguerrite, in tagliente disarmonia con la placida quiete che pareva avvilupparli.
    - Qualcosa si sta avvicinando...forse non ci hanno ancora sentiti…nascond… - troppo tardi: due Schiopodi Sparacoda si delinearono nel loro orizzonte e avanzarono con ritmo marziale, le zampe che raschiavano il terreno e i pungiglioni che fendevano l’etere come letali lame, fremendo per colpire. Come fossero sentinelle a protezione della foresta, giunte a sbarazzarsi di loro…gli intrusi. - Cerchiamo di rallentarli e diamocela a gambe… - annuì verso il suo compagno di stendardi, sfoderando la bacchetta pronto a colpire. - Locomotor Mortis! - mirò alle zampe del suo avversario che s’approssimava pericolosamente, ma l’esplosione con cui Alex sconquassò il terreno lo colse alla sprovvista e gli impedì di eseguire il movimento con precisione.
    - Cazzo, Alex! Se c’è ne sono altri, ci verranno tutti addosso! Petrificus Totalus! - ancor una volta, puntò al ventre della creatura, mentre una pioggia di ardenti scintille e lingue di fuoco s’abbatteva sul suo capo e su quello dei suoi compagni…su tutta la zona circostante: alcune lacrime ardenti gli bruciarono la stoffa della camicia e la pelle, ma André quasi non se ne accorse, tanto indomite e impetuose erano le sensazioni adrenaliniche che gli imperversavano nell’intimo.
    - Acqua Eructo! - tentò di proteggere sé medesimo e i suoi compagni dal fuoco con una barriera d’acqua, mentre Hunter poco distante colpiva a suon di Glacius. - Il pungiglione…mirate al pungiglione! - se fossero riusciti a ghiacciarlo, forse gli avrebbero impedito di lanciare fuoco e scintille dalla coda che furibonda si dimenava per annientarli. Era in procinto di tentar a sua volta, allorché uno scricchiolio alle sue spalle lo costrinse a voltarsi, distraendolo: il ramo su cui Euphemia era atterrata, forse nel tentativo di allontanarsi verso la direzione che aveva indicato loro, era stato colpito dalla furia dello Schiopodo Sparacoda e in pochi graffi di plettro si sarebbe spezzato, facendo precipitare la giovane nel vuoto.
    - Mordibo Cadent! - non esitò André, ascoltando ancor una volta il suo istinto, e cessò di difendere sé medesimo per aiutare la sua compagna.

    André Stormind - V anno - Tassorosso - squadra 3
    Interagito con Euphemia, Daisy e Rick.
    Lanciato un Locomotor Mortis e un Petrificus sulle zampe dello Schiopodo 2 per tentare di fermarne l'avanzata.
    Lanciato un Acqua Eructo per proteggere sé stesso e gli altri dal fuoco dello Schiopodo 1.
    Suggerisce di provare a colpire il pungiglione per metterlo fuori uso, ma poi si distrae a lanciare un Mordibo Cadent e aiutare Euphemia.
    Non ho scritto gli effetti di nessuno di questi incantesimi, per cui lascio ai posteri.


    Edited by soul of art and anarchy - 14/6/2023, 11:05
     
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    Serpeverde
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    -Sono certo che a partire da oggi McCormac lo terrà in gran conto-, ironizzò verso André, rivolgendogli un sorriso che preannunciava quanto la puntualità del Tassorosso non sarebbe stata l’eccezione ma che fino alla fine di quel che restava dell’anno scolastico sarebbe diventata la normalità. André aveva un palese problema con quella materia, che cercava di eludere alla prima occasione buona; per quanto i suoi interventi sarebbero stati percepiti come invadenti Erik non intendeva dargli tregua.
    L’aula presto si riempì, tanto che i due vennero raggiunto da Mia e Marsilda, che presero posto alle loro spalle. Alla retorica della Serpeverde il ragazzo di Durmstrang aggrottò appena un sopracciglio.
    -Buongiorno a te. Non mi risulta esistano posti riservati, quindi… accomodati pure-, fu a Marsilda che invece dedicò uno sguardo più accogliente, per quanto le circostanze lo permettessero. Vederla presentarsi a lezione dopo il suo messaggio poteva dire tutto e niente, lo avrebbe scoperto solo una volta rimasti da soli. Per un po’ osservò le sue reazioni durante la breve interazione con André, interrogandosi sulle parole che il Tassorosso gli aveva rivolto durante l’ultima lezione si domandò se rivelargli che tra lui e la ragazza di Corvonero avesse in qualche modo rimescolato le carte in tavola.
    -Ti faccio spazio. Fa sempre comodo una guerriera in più in squadra-, commentò infine rivolto a Daisy, che aveva preso posto tra lui e André. L’approfondimento del docente non tardò ad arrivare e non mancò di destare interesse sul dubbio sollevato poco prima: Erik osservò la cicatrice che percorreva il braccio senza dare cenno di sorpresa, erano senza alcuna ombra di dubbio tagli provocati dal sectumsempra. Si domandò in che circostanze lo avesse subito: che fosse stato uno dei loro?
    -Quali sono le conseguenze per il mago che arriva a tanto?-, una domanda di cui immaginava una risposta ben precisa, ma che in realtà voleva chiarirne velatamente un’altra: che fine aveva fatto il mago che l’aveva colpito? Che fine avrebbe fatto, lui stesso, quando un giorno fosse soggiunto quell’ordine e un impedimento non gli avrebbe permesso di portarlo a termine?
    Erik ne sostenne lo sguardo quando giunse l’ammonimento per quanto accaduto nei recinti, ma ritenne saggio non rispondere. Già una volta aveva rassicurato il preside di non rappresentare un pericolo per i suoi studenti, adesso che quella certezza era venuta meno non sarebbe stato credibile rassicurarlo, così come era certo che non sarebbero bastate le sue parole per scacciare la diffidenza.
    -A quanto pare sei salvo, Caposcuola-, commentò sarcastico, notando come nella suddivisione dei gruppi avevano finito per essere stati separati.
    -Il troppo storpia: sai che ho bisogno dei miei spazi.-, ironizzò questa volta rivolto ad André, che aveva affiancato invece Mia. Rick fece cenno a Daisy di precederlo, per poi dedicarle un sorriso prima di entrare nell’armadio.
    -Mi raccomando, Locke: quando saremo lì dentro ricorda che giochiamo nella stessa squadra-, non aveva idea del criterio con cui li avesse smistati il professore, ma trovò notevole, nonché diabolicamente ironica, la prospettiva di essere finito in squadra con sole donne. Da una parte Annie Ross, che aveva ferito durante la lezione galeotta, dall’altra Daisy e Marsilda, tra le quali da un po’ di tempo a quella parte sembrava non scorrere buon sangue: e chi era lui per non metterci del suo?
    Protego, l’incantesimo scudo non protesse lui e Daisy dall’imbrattarsi di fango fino alle ginocchia ma avrebbe reso l’impatto con la palude meno traumatico; Erik si guardò intorno, intercettando Marsilda con lo sguardo e individuando le altre compagne non molto distanti dal punto del loro atterraggio. Non ci fu tempo per tirare le somme e stilare un piano: il gigante di fango che svettava a pochi metri a nord era intenzionato a ridurli in poltiglia, se avessero temporeggiato si sarebbe messa male.
    -Sembra immune agli incantesimi…-, constatò, notando come il fango sembrava aver respinto parte dei loro attacchi.
    -Come neutralizzeresti una minaccia fatta di fango?-, domandò alla tassorosso, rivoltò in realtà a tutta la squadra; dovevano venirne a capo in fretta per chiudere lo scontro con il minimo danno per tutti.
    -È troppo compatto per essere sciolto con l’acqua. Il terreno sembra argilloso… quale è il nemico peggiore argilla?-, aveva un’idea. Forse avrebbe funzionato, forse no, ma valeva la pena tentare: le sculture d’argilla seccavano a contatto con l’aria e con il calore, ma esplodevano se all’interno si formavano bolle d’aria.
    -Conto su di te, Locke. Deprimo-, Erik si mantenne distante ma la prese larga facendo il giro; se si fossero dispersi sarebbe stato più semplice disorientare il golem e renderne più complicata la difesa, visti gli attacchi da più fronti.
    -Immobilus! Impedimenta!-, non era un attacco diretto che gli interessava attuare, serviva solo da diversivo e per impedire: Erik avrebbe sfruttato l’ambiente circostante con lo scopo di cuocerlo come in un forno, così da poterlo farlo saltare in aria al momento giusto.
    -Incendio-, appiccò il fuoco alle sterpaglie secche nei paraggi immediati, che cominciarono ad accerchiare con alte fiammate il lato sinistro del golem.

    Interagito in aula con Mia, André, Daisy. Posto una domanda al professore, punzecchiato Logan.

    SQUADRA 2 - PALUDE
    -Interagito con tutta la squadra e proposto velatamente una strategia per abbattere il golem di fango. In pratica il golem andrebbe "cotto" e in un secondo momento sgretolato e fatto esplodere con incantesimi distruttivi, a voi la scelta se assecondarlo.

     
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    Grifondoro
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    " È tipo un ringraziamento per quella volta che mi hai tolto il sangue dalla faccia, quindi non fare la fighetta permalosa ok?" Porcomerlino, morgana e tutta la tavola rotonda. Non potevamo semplicemente ignorarci come si fa tra persone civili? Ora io se lo rifiuto passo per la merda. Lo fa apposta, è palese!! Incrociai lo sguardo di Karen: visto? Lo ha fatto apposta, come faccio a non prenderlo adesso?
    Onorato, gentilissimo.. non dovevi..
    "Quando avrai finito di lucidartici il manico, ci facciamo una birra?" Pure il simpatico? Sollevai il sopracciglio, rigirandomi la latta tra le mani.
    Beh, sei tu l'esperto, mi fido.
    Se lo lucidava un altro po' sarebbe arrivato ad avere uno stuzzicadenti, tuttavia annuii alla proposta della birra. Lo ammetto, più che altro per chiudere lì quella conversazione. Tutto mi andava men che meno di fare gara al manico più lustro della torre con lui.
    Ma tornando al dibattito del cetriolo, improvvisamente fulcro filosofico della lezione.. e stranamente spunto di conversazioni più avvincenti del previsto... seguirono anche puntualizzazioni molto Corve e di conseguenza molto, porcalaputtana, sensate: ecco a cosa cazzo servivano incantesimi tipo il cucurbita.. posso dire onestamente che mi esplose quasi il cervello, facendomi sentire veramente scemo: vedete, ecco perché odio le creature..
    Pfff, andiamo Crowley stavo cercando di fare una gag.. era ovvio, ci penserebbe chiunque...
    Sì, un cazzo.. ormai la congiura d'altronde era sigillata: avrei continuato a passare per pirla in eterno.
    E comunque qua si poneva un altro problema... che non doveva essere sottovalutato ma che ci pensò la Grifondoro bionda ad espletare: giusto per capire se dovevo letteralmente partire con un cetriolo con ideogrammi scritti sopra, sperando che il madrelingue di turno non ci incidesse su "Fetta di culo". Non che ci fossero problemi eh: probabilmente non sarei mai andato in Giappone.
    Incredibile comunque come non riuscissi a imbroccare mezza pronuncia.. eppure ero abbastanza sicura fosse Sanetur.. latino del cazzo, ma un upgrade no?? Chi cazzo sono un monaco con la pelata a ciambella??
    In ogni caso, la prova sembrava prevedere di entrare dentro Narnia, lavorare di gruppo e via dicendo. Automaticamente adocchiai la Crowley che però finì da tutt'altra parte: da una parte ottimo, si riduceva così a zero il rischio di spaccarsi nuovamente le gambe e fare nuovamente la figura del pirla. Dall'altra.. ero con la banda dei testicoli. Più una canaglia rossa. Che è diverso da una gnocca rossa, perché è la versione alfa, giovane e fastidiosa come tutte le rosse con lo svantaggio che non puoi provarci perché ha 5 anni.
    E tra tutti gli ambienti indovinate a me quale tocca?
    Già.
    Esatto: il posto dove si suda come merde.
    ....Fantastico...
    “Io sono brava ad arrampicarmi, potrei farvi da vedetta dall'alto” abbassai lo sguardo sulla ragazzina rossa, per poi alzarlo verso le piante. Che caldo di merda.. "“Qualcun altro di voi ha esperienza con gli alberi e vuole raggiungermi in cima? Altrimenti vi affido il terreno e se gentilmente mi date una spinta inizio subito a vedere con cosa abbiamo a che fare” mio dio quanto parlava?? Io non avevo ancora capito che cazzo dovevamo fare lì dentro.. non ci aveva detto un cazzo di niente quel bacucco di mer.. “Ralph, André? Mi date una mano a raggiungere il primo ramo? Per favore?”
    Sì, perfetto, bellissima idea!
    Annuii ad Andrè, solo per poi sussurrargli mentre la alzavamo muovendo solo l'angolo della bocca, sollevando le sopracciglia in modo allusivo.
    ...almeno ce la togliamo dai piedi...
    Davvero niente contro di lei, è che il caldo mi rende intrattabile.. vedete?? Ho già la camicia ZUPPA! E siamo qua dentro da solo 3 minuti. Fanculo..
    Passa poco tuttavia prima del delirio: onestamente mi sta pure calando il ciuffo sugli occhi come uno di quegli avvoltoi Beatles del libro della Giungla quindi quando sento i Bombarda non capisco cosa abbiano vist....
    Ma che cazz..?? Ma cosa cazzo sono sti... scorpioni cornuti??
    Giuro, sembra che ne abbiano uniti due per la testa, lasciando solo due culi con la coda che.. ottimo.. perfetto.. spara scintille dal culo..
    Protego!.. Protego..
    "Andate verso sud!"
    MA DOVE CAZZO E' IL SUD? CHI CAZZO SONO CRISTOFORO COLOMBO???
    "in arrivo nemici da Est e da Nord Ovest" e va beh, allora continuiamo, mi tatuerò la rosa dei venti da qualche parte... ma comunque: un problema alla volta che qua ne avevamo due che non sembravano da sottovalutare.. e non sembrava neanche che qualsiasi incantesimo lanciato dagli altri compagni stesse sortendo effetti..
    Ok, ok.. niente panico. Se ci colpisce non moriamo davvero, quindi dobbiamo tentarla: qualsiasi danno è solo apparente! Al diavolo gli incantesimi protettivi, direi di puntare sull'attacco coordinato.
    Così, eleggiamoci a capo della situazione senza sapere se mi manderanno a cagare o mi daranno ascolto.. ottimo. Andrè d'altronde aveva già destabilizzato gli Schiopodi, Alex ne aveva ribaltato uno.. qualche secondo di riunione tattica ce lo avevamo.. giusto?
    Allora, dobbiamo cercare di non fargli sparare dal culo.. Hunter e Alex, lanciate un Immobilu o qualcosa di simile per bloccarlo ma insieme, poi passate all'altro.. io provo a ribaltare l'ultimo.. Tarzan e Andrè... Diffindo alla pancia, testa, coda.. quel che trovate ok? Senza pietà.. entrambi su quello già ribaltato, allo stesso momento.. poi passiamo all'altro..
    Beh, la corazza era dura, ok, ma l'unione faceva la forza no? 2 al prezzo di uno, doveva essere per forza più potente..no..??
    Flipendo!
    Sì, esatto, tutto l'eroismo di Grifondoro esternato con un incantesimo normalmente usato per ribaltare le cose... che fine indegna..


    Ralph Finnik, credo V anno- Grifondoro.
    Scusate la pippa.
    Ho interagito con Logan, Cordelia, e la mia squadra.

    -Azioni riassuntive: ho dato i comandi agli altri membri della scquadra e ho provato a ribaltarli con un Flipendo.


    Edited by -Ralph - 20/6/2023, 11:56
     
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    Il professor McCormac non aveva portato un kappa in aula. Aveva preparato qualcosa di ancora più complesso ed interessante: una prova a squadre.
    La Williams non conosceva bene quelli che sarebbero stati i suoi compagni per quell’avventura. Alcuni li aveva visti in sala comune altri solo a lezione. Forse oltre che istruttiva sarebbe stata una sfida che le avrebbe permesso di creare legami con quelle persone.
    Parker seguì i suoi compagni di squadra ed attraversò quell’armadio non sapendo bene cosa aspettarsi. Una forte luce spezzò il buio del mobilio portando i sei studenti ai piedi di un ruscello circondato da montagne e verde. Quel posto le ricordava un po’ gli altopiani scozzesi dove andava a campeggiare con suo padre ed i suoi fratelli.

    Sembrava che seguire il ruscello, attraversandolo fosse davvero l’unica via, come aveva detto la Starfoll, a cui Parker, nel frattempo, si era avvicinata per ispezionare il corso d’acqua. Qualcosa non andava.McCormac aveva ragione. Non poteva essere così semplice, il preside aveva parlato di trappole e prove da superare e quella non sembrava alla sua altezza.
    Il Grifondoro si lanciò deciso nel ruscello per poi avvisare i compagni della presenza di un Kelpie.
    Un Kelpie. Parker era tra l’eccitato e il terrorizzato. Erano stati avvertiti dei pericoli e del fatto che tutto sarebbe stato realistico ma non aveva realizzato quanto fino a quel momento. Presto Lawrence si butto al seguito di Logan. I loro attacchi sembravano rallentare la creatura ma anche farla arrabbiare sempre di più, tanto da portarla ad afferrare la caviglia di Feyre.

    Nel frattempo Dustin aveva avuto la brillante idea di creare un ponte per attraversare il ruscello ma aveva bisogno di aiuto per renderlo stabile e funzionante. Presto Karen e Parker si unirono a lui in quell’intento. La scozzese brandì la sua bacchetta ed imitando la concasata castò l’incantesimo volto ad ingrandire il piccolo origami creato dal compagno, “Engorgio!”. A quel punto il Kelpie aveva catturato la serpe e Karen aveva deciso di correre in suo aiuto.
    “Tranquilla, ci pensiamo noi!” le disse, concentrandosi ancora di più sul ponte e sul posizionarlo in un punto comodo per i compagni da raggiungere. “Duro!” disse ancora castando nuovamente l’incantesimo lanciato dalla compagna che era corsa in soccorso di Freyre. Solo quando il ponte sarebbe sembrato essere abbastanza saldo avrebbe detto al tassorosso “Ci siamo, abbassiamolo”, per poi posare le fondamenta sulle sponde del ruscello con un Descendo deciso ma cauto in modo da non rompere la costruzione.

    “Correte, presto!” Disse alle due ragazze sulla sponda e ai due ragazzi che si trovavano in mezzo al fiume. Per dare loro tempo decise di colpire anche lei la creatura per spiazzarla e distarla dagli attacchi subiti dalla Cavanaugh. “Impedimenta!”. Nella sua testa se il Kelpie fosse stato confuso abbastanza da non capire chi attaccare tutti avrebbero avuto abbastanza tempo per scappare ed attraversare il corso d’acqua.

    Interagito ed aiutato Dustin con il ponte.
    Provato ad attaccare il Kelpie per distrarlo e dare il tempo ai compagni di mettersi in salvo
     
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    - Si, ti racconto dopo - confermò a Juss, prima di guardare il newyorkese.
    Quel “bambolina” la fece sciogliere, quell’americano le piaceva decisamente troppo e non far trapelare nulla era molto difficile.
    Sopratutto quando nel suo discorso sottintende che la sua camera e il suo letto sono a disposizione e può farne ciò che vuole
    - Vorrà dire che verrò a recuperarlo presto - ma avvampò al ricordo di quella sera, fin troppo impressa nella mente - Già, certe cose possono solo essere replicate e basta - un tacito invito, mentre Juss che palesa la castrazione di Loki la fece tornare con i piedi per terra
    - Beh il lupo perde il pelo ma non il vizio - cercò di riprendersi, smettendo di guardare Law. Dea, le mancavano solo gli occhi a cuoricino, doveva darsi una calmata. Si sfregò il volto, cercando di rimanere concentrata e di non ridacchiare al pensiero di come lei e Annie avevano riprodotto la rossa sul manichino, prima di farlo fuori pezzo per pezzo - Siamo state delle artiste perfette - cedette e ridacchiò
    - A dopo splendore mio - soffiò un bacio ad Annie, chiedendosi perché ad un tratto sembrasse così irritata.
    Le avrebbe parlato dopo, ora era tempo di attraversare lo specchio

    Stava contemplando il riflesso del paesaggio nel fiume, sembrava tutto così realistico, quando Logan la raggiunse e le tese la mano. Non era in conferenza con il biondino, ma lo trovava simpatico. La prese ridendo, tirandosi su - Tranquillo, non rischio inutilmente - raggiunse gli altri, mettendosi comunque leggermente in disparte, ascoltandolo e annuendo.
    - Ok, allora iniziamo? - salutò l’altra ragazza - Ciao - poi si rivolse a Karen
    - Ho portato gli altri due kneazle a Regan, gli ha già trovato casa. Juss mi ha detto che le caccabombe sono state una tua idea - rise - fantastica, entrare li è stato disgustoso -
    Fece una leggera smorfia quando anche l’americano si gettò a capofitto nel fiume insieme al biondo grifondoro, contro un fottuto Kelpie imbizzarrito, bofonchiando roba sul testosterone e sul mettersi sempre in pericolo, ma fu distratta da Justin che armeggiava con la carta - Che stai facendo? - si avvicinò, tenendo d’occhio i due in acqua - E’ un ponte… geniale nano - quel ragazzino era una fonte continua di sorprese. Mentre lui lo posizionava sul fiume prese la bacchetta pronta per aiutarlo - Almeno non ci bagnerem… - non finì la frase, perché qualcosa di viscido le afferrò la caviglia, facendola sbattere per terra il viso, e trascinandola via mentre vedeva milioni di stelline per la botta, i sassolini che le graffiavano le gambe e il volto - CAZZO - urlò mentre quel tentacolo le stringeva l’arto - Confringo! - e insieme al suo un altro incanto lo colpì, quello di Law… facendo solo infuriare di più la creatura. La stava trascinando verso il fiume e ogni strattone le faceva un male cane alla caviglia.
    Si avvinghiò a Karen quando corse da lei e l’afferrò come un’ancora di salvezza. Sotto i colpi di bacchetta, il tentacolo finalmente la mollò.
    - Grazie, si a parte la caviglia e le varie escoriazioni - disse alla Grifondoro, cercando di riprendendo fiato - Imposium!! - si unì a lei, quello forse era l’unico rimedio per il Kelpie e magari lanciarlo insieme avrebbe avuto effetto e fu così, le acque si calmarono abbastanza da potersi dare alla fuga. Lanciò uno sguardo agli altri due alle prese col ponte, erano praticamente pronti. Alzarsi fu un dramma, ma strinse i denti - Andiamo, abbiamo pochi minuti prima che si infuri di nuovo. Law e Logan sono quasi fuori - non aveva idea di quanto durasse l’effetto dell’Imposium, ma non voleva scoprirlo vicino all’acqua. Zoppicando vicino alla sua salvatrice raggiunsero il ponte e lo attraversarono. Doveva fare qualcosa per il piede, altrimenti sarebbe stata solo un peso morto per loro.

    Feyre Starfoll, primo gruppo
    -Prima parte: interagito con Lawrence, Dustin e Annie
    -Seconda parte:
    Interagito con Karen e Parker. Stava iniziando ad aiutare ma è stata presa.
    Lanciato con Karen Imposium e detto che hanno passato il ponte e che Law e Logan erano quasi fuori dall’acqua.
    Caviglia dolorante da controllare
     
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    Le squadre del professor McCormac dovevo ammetterlo: non mi piacevano. Non solo mi aveva separato dalle persone con cui intrattenevo una conversazione senza troppo disagio, ero pure nello stesso gruppo con Marsilda. Più.. beh altre persone certo.. ma pur sempre persone con cui non sapevo di cosa parlare e che non conoscevo assolutamente! Almeno c'era Rick che quel giorno non sembrava avere la luna storta ma essere stranamente affabile. Non avevo altra scelta se non seguirlo come una formica annuendo alla battuta.
    Non posso prometterlo.. ci sono ancora gli sgambetti..
    In generale non amavo molto le esercitazioni in squadra e per un motivo molto semplice: avevo il timore di essere la palla al piede. Sapete no? Quello che fluttua passivamente nel gruppo senza dare un contributo effettivo, aspirando al massimo a non essere di intralcio. E per qualche motivo avevo idea che in quell'occasione non sarebbe stato poi tanto diverso..
    Primo accollo: entrata nell'armadio. Non avrei mai pensato di fare un Protego per non finire nella palude. E se non fosse stata per la vicinanza a Rick sarei sicuro caduta con le chiappe all'aria sprofondando nella melma.
    Chissà come era felice Marsilda dell'habitat che ci era toccato..
    Oh è pieno di rane..
    Dissi ad alta voce, senza girarmi verso la Corvonero, tuttavia cercando di coglierne la reazione con la coda dell'occhio. Non c'erano rane, era una bugia, ma non avevo saputo trattenermi sapendo quanto le facessero schifo.
    Cattivo da parte mia? Sicuramente. Se lo meritava? ... oggettivamente probabilmente no. Soggettivamente, sì. Sarei stata punita per quello? In modo immediato: esattamente pochi secondi dopo un mostro di fango sbucò apparentemente dal nulla, facendomi sentire ancora più piccola ed inutile del solito. Lo fissai con gli occhi sgranati con l'unico istinto di darmi alla fuga.. cosa per niente facile quando sei immerso oltre le ginocchia in una melma puzzolente..
    "Come neutralizzeresti una minaccia fatta di fango?" onestamente? Avrei usato l'acqua, esattamente come aveva fatto poco prima la studentessa di Serpeverde senza tuttavia che ci fosse alcun risultato. Quindi mi limitai a fissare il ragazzo aprendo e chiudendo la bocca come un pesce rosso, senza sapere cosa dire continuando quella fuga al rallenty e lasciando che gli altri facessero qualcosa: aveva idee migliori, dopotutto qualsiasi cosa è meglio di nessunissima idea e quindi io, cercavo di minimizzare il mio ingombro inutile.
    "Qual'è il nemico peggiore dell'argilla??" Quel COSO si stava avvicinando.. io non ne sapevo niente dell'argilla!! Chi l'aveva mai usata l'argilla!!
    ...le impurità della pelle..?? Non lo so Rick.. Nononono, Rick cosa conti???
    NON PUO' APPIOPPARMI QUESTA RESPONSABILITA' STIAMO SCHERZIAMO? Cosa devo fare?? Osservai il Serpe che se ne andava incespicando lentamente nella palude, senza capire quale fosse la tattica.. e ammetto che impiegai una quantità di tempo vergognosa ad arrivarci, esattamente il tempo che Rick impiegò per appiccare il fuoco.
    Annie Ross ne sarebbe stata entusiasta.. le lanciai uno sguardo preoccupato per vedere se era in un Vietnam di traumi.
    Quindi che dovevo fare??
    Incendio...?
    Presa un po' dall'urgenza e dal panico presi la bacchetta tentati di imitare il Serpeverde con ben poca convinzione, provando a dar fuoco alle sterpaglie vicine al mostro. In realtà riuscivo solo a pensare a tutti i modi con cui una cosa simile avrebbe potuto ucciderci e mi chiesi come mai il Preside ci odiasse così tanto.




    Daisy Locke- III anno -Tassorosso || Squadra 2
    Interagito con Rick, indirettamente con Marsilda. Controllato che Annie non avesse un ptsd per il fuoco.
    Lanciato un Incendio poco convinto seguendo l'esempio di Rick.
    Essenzialmente prova ad intervalli regolari ad uscire dalla palude ma anche a fare qualcosa, non facendo bene, di fatto, nessuna delle due cose.
     
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    Capitano Auror Repubblica d'Irlanda

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    Vi sono innumerevoli fattori da esaminare, ed ogni singolo membro delle tre squadre, nel bene o nel male, si rende protagonista a modo proprio.
    Con lo sguardo seguito a passare da uno scenario all'altro, plasmando gli scenari affinché, con l'aiuto della magia di cui questo posto è pregno, sia per me possibile non perdermi nulla.
    La mia attenzione indugia un poco su Rick, al quale ho riservato un'occhiata piuttosto eloquente non più di pochi minuti fa in risposta a quella sua domanda che, per qualche motivo, m'ha indotto riflettere in misura ben maggiore di quanto avrei voluto.
    Devo dire che alcune decisioni prese dai ragazzi si rivelano capaci di sorprendermi, stupirmi o lasciarmi perplesso.
    Taluni partecipano attendosi alla natura della prova, altri, invece, ricorrono a scappatoie che - su mio ordine - si riveleranno inutili per il superamento diretto degli ostacoli previsti.
    Ovviamente non si tratta di accanimento inutile, assolutamente. In breve, la materia si chiama "Difesa contro le arti oscure" e non "darsela a gambe alla bell'e meglio" per un motivo.
    È mio compito, nonché obbiettivo della materia stessa, formare gli studenti affinché possano affrontare e neutralizzare efficacemente le insidie che potrebbero aspettarli nel mondo esterno. Motivo per cui, per quanto alcuni di loro dimostrino una buona conoscenza di Incantesimi intesi nel senso proprio del termini, dovrò tirare le mie somme riguardo l'attinenza a fine esercitazione.
    Dopotutto, questa è pur sempre una prova di fine anno.


    CITAZIONE
    Squadra Uno.

    Ottime idea e, in linea di massima, buono anche il gioco di squadra.
    Feyre viene tratta in salvo per il mix delle azioni atte da sé stessa e gli altri. Il ponte di Justin, tuttavia, è ben presto raggiunto dalle estremità del kelpie, che lo fanno colare a picco nel momento esatto in cui tutti gli studenti rimasti a terra lo attraversano.
    Benché ciò vi metta nella condizione di ritrovarvi tutti in acqua, niente paura.
    La combinazione di attacchi castati dai vari partecipanti, inferti peraltro con ottimo tempismo e logicità, permettono agli imposium di Karen e Feyre d'andare a segno. Logan e Lawrence hanno il tempo per uscire dal torrente. Gli altri, adesso, potranno , potranno usufruire del Kelpie domato per raggiungere la sponda opposta. Oppure, ovviamente, nuotare.
    Complimenti, avete superato il primo ostacolo, procurandovi giusto qualche ferita minore.
    O, nel caso dei due incursori provetti, un fastidioso e persistente affatticamento da sforzo.

    [...]

    Giunti sull'altra sponda, dovete riorganizzarvi per continuare.
    Il percorso è chiaro a tutti, e si identifica in un sentiero battuto, il quale s'inoltra all'interno d'una fitta foresta di conifere.
    Vi basteranno un paio di minuti là dentro, tuttavia per rendervi conto che la temperatura è calata vertiginosamente, e una foschia incredibilmente secca aleggia tutt'intorno a voi.
    Qualcosa non va, potete sentirlo sotto pelle e nella tristezza o il malessere che, d'un tratto, vi raggiungono.
    Il vostro obbiettivo unico è non perdere il sentiero per i prossimi duecento metri. I quattro dissennatori, tuttavia, sono lì pronti a mangiarvi l'anima e impedirvi di procedere oltre. Buona fortuna.

    CITAZIONE
    Squadra 2

    Non vi ha detto benissimo sulle prime, bisogna ammettero.
    Il Glacius non sortisce l'effetto sperato, poiché il golem trae il materiale di cui è composto direttamente dal terreno fangoso stesso, ricostruendosi in continuazione.
    Gli attacchi berserker di Marsilda, pertanto, possono solamente rallentarlo e farlo imbestialire ulteriormente.
    Contusioni e lividi la faranno da padrone.
    Tuttavia non disperate: il poco tempo guadagnato è comunque sufficente per capire che la strategia di Rick, nonostante le incertezze di Daisy, si rivela efficace.
    Difatto, l'unico modo per battere il gigante di fango è solidificarlo mediante il calore. A voi le conclusioni.
    [...]

    Superato il primo ostacolo, non vi resta che proseguire attraverso gli acquitrini.
    Riuscite a cavarvi fuori dal primo pantano, scoprendo che un sottile lembo di terra solida e tutto ciò che avete a disposizione per avanzare tra le pozze melmose e maleodoranti.
    Esse, ad onor del vero, sono composte in egual misura da fanghiglie varie e acqua resa imperscrutabile dalla marcescente vegetazione di superficie.
    Il peggio per voi sembra passato, almeno finché un esercito di mani cadaveriche non emerge repentino dalle acque cercando di trarvi a sé.
    Vi sono esseri morti, facce morte che vi guardano vitree da sotto il pelo dell'acqua.
    Vi trovate ad affrontare un corposo drappello di Inferi ragazzi. I quali, per quanto gli studenti più grandi possano averli studiati durante l'anno, faranno di tutto pur di eliminarvi.

    CITAZIONE
    Squadra 3:

    Euphemia avanza intenzioni corrente, dimenticando però che, in un gruppo di per sé già scarno, un mancanza di collaborazione così precoce potrebbe rivelarsi fatale.
    Meno adatto è l'attacco preventivo castato da un membro della squadra, che mette in pericolo tutti.
    Le contromisure adottate, tuttavia, paiono funzionare. La serpeverde viene aiutata dal pronto intervento di André e i nemici in avvicinamento, si rivelano esser altri due schiopodi. Per vostra fortuna, la natura di tali creature è ambigua. Diffatto esse iniziano una lotta intestina tra loro, rendendo il luogo in cui vi trovate un vero è proprio tripudio di scoppi e scintille. A voi la scelta ora: restare e provare a neutralizzarli tutti cercando di non saltare per aria, oppure sfruttare l'occasione per imboccare il percorso favorevole intravisto dall'alto ed evitare di procurarvi ulteriori ustioni. Perché si, vi porterete dietro delle fastidiose "ferite di guerra".
    [...]
    Dal momento in cui lascerete il primo campo di battaglia, qualcosa cambierà nel paesaggio. La foresta si farà più fitta e incredibilmente simile metro dopo metro. Attenti ora, dividersi innavertitamente vorrebbe dire perdersi e venire inghiottiti dal tripudio di vegetazione pluviale.
    Non riponete troppa fiducia né crogiolatevi nel sollievo che un'apparente leggera brezza potrebbe offrire. Badate a quei fruscii sinistri nel sottobosco, poiché essi sono prodotti dai movimenti impercettibili di due <b>Lethifold. Tali creature oscure proveranno sicuramente a nutrirsi di almeno altrettanti voi, attendendo solo il momento più propizio.
    Là infondo, la luce del giorno vi informa che siete quasi riusciti ad uscire dalla foresta, sarebbe davvero deplorevole perire proprio adesso.

    Scadenza il 3 Luglio.

    Dopodiché, ostacolo finale con conclusioni annesse. Buon gioco 😁
     
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    In quel Bombarda ci metto tutto l'astio che mi ribolle dentro. Non bastava l'ambiente fangoso e lercio in cui il preside ci ha lanciati, no... Ovviamente oltre ai danni arrivano anche le beffe, ed il modo in cui Rick sta appresso a Daisy aiuta ad innalzare il mio livello di nervosismo.
    So che in passato si sono parlati e lei gli ha lanciato contro un sasso, ma non avevo idea che lui la prendesse così tanto in considerazione. Mi appare chiara in testa l'immagine impressa su quel giornalino di dubbio gusto, dove una freccia partiva da Rick per finire sul visino delicato della Locke, e con profondo disappunto mi domando quanta verità ci sia dietro quelle sciocchezze. E allora perchè dare a me tutte quelle attenzioni se il suo obiettivo era un altro? E se in questi mesi si fosse allontanato a causa di qualcosa che ho fatto ed avesse trovato nella Tassorosso qualcosa di più interessante? Perchè chiamarmi a lezione, poi?
    Sono un sacco di domande a cui, al momento, non posso darmi una risposta visto che sono troppo occupata a sopravvivere. Stringo i denti e tento di buttar giù il groppo di gelosia che mi si è formato in gola mentre la furia del gigante di fango mi finisce addosso colpendomi alla spalla e facendomi finire a terra.
    Ovviamente ciò che ho fatto non ha funzionato e il dolore all'arto è forte... Probabilmente è lussato. Meraviglioso. Fortunatamente, una volta fuori di qui, tutto tornerà come prima e non dovremo viaggiare in branco verso l'infermeria.
    Nel frattempo Rick continua ad ignorarmi, anzi, dice a Daisy che conta su di lei! Una smorfia di fastidio mi si palesa in viso, stringo la bacchetta ma mantengo il più possibile la calma perchè non devo ripetere quello che ho fatto durante la lezione di Carter. Durante le lezioni farsi guidare dai sentimenti negativi è sbagliato, ed il preside sicuramente mi sta controllando quindi non devo fare sciocchezze. Se il Serpeverde preferisce la compagnia di Daisy allora buon per lui, che trovi però il coraggio di dirmelo in faccia invece di sparire come un fantasma!
    Perlomeno la sua strategia sembra vincente e, dopo essermi rialzata con fatica, tiro su il braccio sano per aiutare a cuocere il mostro con un'Incendio. Quando tutto finisce mi concedo un sospiro di sollievo, anche se sento durerà poco.
    Bene, direi che possiamo provare ad uscire da questo schifo adesso.
    Mi muovo con fatica nel fango verso quello che sembra essere un lembo di terra più solido, nel dubbio ne tasto la stabilità con un piede prima di girarmi verso i miei compagni e chiamarli verso di me.
    Qui c'è un passaggio, venite!
    Lascia andare avanti le ragazze, quando Daisy mi passa davanti la ignoro cercando di mantenere un'espressione neutra e solo quando mi si avvicina Rick allungo una mano per prendergli un braccio e tenerlo indietro rispetto a lei. Vorrei sentisse il meno possibile, se poi il suo nuovo amico del cuore vorrà riferirle tutto allora che lo faccia lontano dalla mia vista.
    Come mai mi hai mandato quel biglietto? Volevi dirmi qualcosa d'importante?
    Sussurro con finto distacco, peccato che ora, ad averlo così vicino, un briciolo di quell'affezione che ho per lui torna a farsi sentire e per un momento la maschera di ghiaccio scivola via e gli rivolgo un mezzo sorriso malinconico mentre proseguiamo lungo quello stretto passaggio.
    Mi è mancato parlare con te.
    E' vero, il ragazzo nei miei confronti è sempre stato gentile e interessato a quello che avevo da dire. Pensavo avessimo qualcosa in comune e per lui sarei stata disposta a lasciar perdere André... Possibile che mi sia sbagliata così tanto?
    Un rumore proveniente dalle acque attorno a noi mi fa voltare repentinamente lo sguardo, con orrore vedo delle mani emergere dai flutti limacciosi e d'istinto muovo il braccio ferito per afferrare la spalla di Rick, gemendo di dolore l'istante dopo.
    Accidenti... Perchè non c'è mai pace?!
    Lamentarsi ora serve a poco, specie visto il modo in cui quelle mani si stanno avvicinando. Da sotto il pelo dell'acqua si notano delle facce che ricordano molto degli esseri umani se qualcuno li avesse svuotati di tutta la carne ed i muscoli.
    Credo siano degli Inferi!
    Comunico al resto del gruppo la mia ipotesi, ricordo di aver letto qualcosa su questi morti riportati in vita dalla Necromanzia, branca della magia ormai resa illegale.
    Dovrebbero andarsene se gli diamo fuoco...
    Guardo per un momento Rick, quasi volessi una conferma. In fondo è stato lui ad uscirsene con quel piano poco fa, se ha in mente di meglio che lo dica, io intanto mi metto sulla difensiva.
    Lacarnum Inflamare!
    Peccato che mi sia persa una mano di morto che, arrivata vicino al mio piede, me lo afferra ed inizia a tirare, facendomi finire col sedere per terra e verso l'acqua. Odio questa stupida materia.


    squadra 2, Marsilda Everett-Millais, Corvonero

    ha una spalla lussata a causa del mostro di fango
    ha trovato il passaggio e invitato gli altri a seguirla
    è rimasta indietro per parlare con Rick
    quando sono arrivati gli inferi ha proposto agli altri di usare il fuoco e casta un lacarnum inflamare ma si perde una mano per strada e il morto inizia a tirarla


    Edited by .Hel. - 26/6/2023, 12:11
     
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    L’impatto con l’acqua non fu dei migliori: non toccando terra Karen andò letteralmente in panico, e fu solo per puro istinto di sopravvivenza che si aggrappò alla creatura, terrorizzata maggiormente dall’idea di annegare che non da quella di essere divorata.
    -L’abbiamo scampata bella…-, commentò retorica rivolta a Feyre, offrendosi come sostegno d’appoggio per aiutarla a uscire dall’acqua quando la creatura ebbe raggiunto la riva.
    -Bel gioco di squadra Williams, dovremmo farlo più spesso… magari senza ruscelli e senza ponti sospesi-, lo zio era stato un sadico nel porre due delle sue più grandi paure nello stesso scenario. Aveva quasi paura a scoprire cosa li avrebbe aspettati da quel momento in avanti!
    -Ehi! Voi due state bene?!-, domandò rivolta a Logan e Lawrence, che avevano appena finito di attraversare il torrente. Per un attimo il suo sguardo indugiò su Logan, per cui era maggiormente preoccupata: a occhio e croce il Grifondoro non sembrò aver riportato danni, constatazione che le restituì la calma necessaria per riprendere la concentrazione e focalizzarsi su Feyre, la cui caduta di poco prima sembrava ancora causarle dolore. Lontano dalla riva e dalle grinfie del kelpie le fece cenno di fermarsi.
    -Siediti un attimo. Sarà meglio dare un’occhiata alla tua caviglia-, Karen si chinò su di lei per tastare con delicatezza la parte dolorante, che era visibilmente gonfia e calda al tatto.
    -Ho una notizia buona e una cattiva: quella buona è che per tua fortuna non si è rotta, credo sia solo una piccola distorsione. Il nostro eroe è un esperto, vedrai che confermerà la mia diagnosi-, ironizzò, indirizzando a Logan uno sguardo complice e un sorriso appena fu nei loro paraggi. Lo sport che praticava Logan non era esente da situazioni simili, inoltre Kain le aveva prestato soccorso quando durante una partita di paintball si era ritrovata nella stessa situazione di Feyre. A meno che non si fosse sbagliata, sapeva cosa andava fatto.
    -Quella cattiva è che a partire da adesso fino ai prossimi giorni ti farà un male cane. Ferula-, la prima accortezza che preferì adottare fu applicare un bendaggio per comprimere la zona; in un secondo momento Karen trasse dalla tasca un fazzoletto, che ghiacciò con un glacius.
    -Tienilo per un po’, allevierà il dolore. Per quanto riguarda l’appoggio credo sia meglio tu faccia affidamento su qualcuno che non ti faccia cadere dopo tre passi… Dus! Ci dai una mano?-, fu allora che lanciò un’occhiata eloquente a Dustin: aveva notato quanto la simpatia tra i due, dalla loro ultima chiacchierata, si fosse intensificata, inoltre lo sguardo di Feyre poco prima le era parso pensieroso, chissà che non si sentisse un peso per la squadra. quindi perché non offrire al tasso un’occasione per starle accanto e risollevarle l’umore?
    -Andiamo avanti? Non potrei mai sopportare l’idea di essere battuta dai Serpeverde, ne va dell’onore della mia casata-, ironizzò, volgendo lo sguardo verso la foresta verso la quale conduceva il sentiero battuto davanti ai loro occhi. L’aspetto non era affatto familiare così come non lo era il percorso; complice il freddo che provava dal bagno imprevisto nel torrente, via via che vi si inoltrarono Karen cominciò a tremare per il freddo. Inoltre la foschia che si era alzata rendeva poco visibile il perimetro circostante e sempre più difficile mantenere l’orientamento.
    -Di questo passo ci perderemo… lumos- la luce non servì a molto se non a illuminare quanto aveva a un palmo dal naso; Karen avvertì maggiore inquietudine, per istinto si mantenne vicina a Logan, voltandosi di tanto in tanto in direzione del ragazzo come per controllare che fosse ancora al suo fianco. L’ultima volta che aveva avvertito quel malessere stava correndo sulle scale di un museo parigino, con il cuore in gola e il tremore nelle gambe, per scappare da una Mangiamorte. Possibile che le due situazioni fossero connesse…?
    -Mamma…?- sussurrò confusa, intorpidita. Per un attimo trattenne il fiato, irrigidendosi all’istante: le era parso di aver sentito la sua voce, il respiro ridotto a un rantolo negli istanti che ne avevano preceduto la morte. Ma sua madre non poteva essere lì, quel momento apparteneva al passato: c’era qualcosa, in quella nebbia, di sinistro.
    -Protego!-, il sortilegio scudo valse a poco contro quella minaccia: il dissennatore che fluttuava a pochi centimetri da lei continuò ad avvicinarsi rendendole l’equilibrio malfermo ed intenzionato ad attaccarla. Karen chiuse gli occhi, sforzandosi di non cedere al sonno. Ricordò il volto di Logan la prima volta che lo aveva visto al suo manor, il modo in cui l’aveva punzecchiata per rompere il ghiaccio e la gentilezza che le aveva mostrato per farla sentire a casa sua. Ricordò il suo sorriso quando poche ore prima lo aveva raggiunto in biblioteca, l’immediatezza con cui l’aveva accolta quando lo aveva baciato senza più doversi nascondere e la felicità che provava ogni volta che lui la contraccambiava. Fu allora che, in modo naturale, quasi senza accorgersene, sollevò nuovamente la bacchetta davanti a sé.
    -Expecto patronum!-, lo sbuffo di fumo argenteo durò che pochi secondi, a sufficienza per allontanarlo da sé quel tanto da riprendere fiato. Istantaneamente si sentì meglio, ma fu con sguardo confuso che si guardò intorno cercando di capire dove fosse finita la creatura oscura e soprattutto… se anche essa fosse in compagnia.


    SQUADRA 1 - ALTOPIANO ROCCIOSO - Karen Cavanaugh

    -Finita in acqua non appena attraversato il ponte, non sa nuotare quindi si aggrappa al kelpie per raggiungere la riva.
    -Interagito un po' con tutti, sincerandosi che gli altri in squadra stiano bene.
    -Controlla che Feyre non si sia rotta la caviglia. Provvede a fasciarla e porge alla ragazza un fazzoletto reso di ghiaccio per alleviare il dolore. Propone a Dustin di aiutarla a camminare.
    -Inoltratasi nella Foresta si tiene accanto a Logan, accorgendosi della presenza di un Dissennatore evoca il patronus per respingerlo. Chiaramente non riesce ad essere più forte di uno sbuffo argenteo, dura pochi secondi, a sufficienza per allontanarlo temporaneamente
     
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    -Dicevi, Daisy?-, commentò retorico in direzione della ragazza, rivolgendole un sorriso ironico. Ogni avversario, vivente o inanimato che fosse, aveva il suo corrispettivo punto debole. Nel caso del loro golem di argilla le alte temperature lo avevano cotto rendendone compatta la struttura, di fatto impedendogli qualsiasi altro movimento non rappresentò più una minaccia. Marsilda richiamò la loro attenzione indicando loro un varco attraverso cui trovare rifugio ma Erik attese prima che tutti i componenti della sua squadra lo precedessero, facendo da chiudi fila. Non aveva alcun interesse nell’incolumità di quelle ragazze, sarebbe stato un errore crederlo: stava semplicemente eseguendo gli ordini di McCormac, con il quale sapeva di non potersi permettere un altro passo falso. Nel momento in cui Marsilda lo afferrò per un braccio in modo da trarsi in disparte con lui il ragazzo si irrigidì di colpo, provando repulsione istantanea per quel contatto.
    -Scusami, l’impatto con la palude non è stato dei migliori.-, una piccola menzogna che gli permise di ritrarsi senza movimenti bruschi, rivolgendole uno sguardo più morbido che annullò il gelo di poco prima.
    -No. Volevo soltanto vederti.-, ammise semplicemente, riflettendo sul distacco che Marsilda sembrava mostrare di recente nei suoi confronti. Durante il brief di McCormac la ragazza si era mantenuta in disparte alle sue spalle, senza rivolgergli parola se non fatta eccezione per un breve saluto, quindi non avrebbe potuto dire con certezza quanto il suo biglietto avesse influito sulla sua presenza a lezione; più in generale si era domandato quanto ci fosse ancora di vivo nell’interesse che aveva mostrato per lui agli esordi e se invece non avesse più leva su di lei.
    -Tu, invece? C’è qualcosa di cui vorresti mettermi al corrente?- André si era dimostrato onesto e leale: gli aveva parlato subito del bacio che era seguito tra lui e Marsilda, inoltre per rispetto si era fatto da parte. La Corvonero invece aveva taciuto quel dettaglio, ed Erik era curioso di capirne le motivazioni. L’ammissione che seguì poco dopo gli diede di sperare bene: chiusa com’era, probabilmente la ragazza non attendeva altro che il suo compagno compisse il primo passo verso di lei. Fu allora che Erik mandò a fondo un secondo fendente, avvelenando con le proprie parole le buone intenzioni con cui l’aveva avvicinata.
    -Mi fa piacere sentirlo. Ero invece convinto che avesse smesso di importarti-, commentò, proseguendo nel percorso.
    -Questa però non è la sede adatta per parlarne.-, l’ostacolo successivo non tardò a palesare la propria presenza e lo fece prima che il ragazzo potesse concludere l’avvertimento. Quella distrazione gli costò il culo in acqua e la perdita della bacchetta: senza neanche avere il tempo di incassare il dolore, Erik scalciò il volto dell’infero che lo aveva afferrato per le caviglie, tastando alla cieca sott’acqua per recuperare il catalizzatore. Non appena sentì l’impugnatura sotto le dita non esitò a stringerla e a puntarla contro la faccia del cadavere, evocando una fiammata che sperava fosse sufficiente per distruggerlo.
    -Incendio!-, il ragazzo guadagnò una manciata di secondi, indispensabili per rimettersi in piedi; attaccò nuovamente il burattino che stava aggredendo Marsilda cercando di allontanarlo da lei perché non venisse ferita da una potenziale ustione.
    -Levicorpus! Depulso!- Erik diede un rapido sguardo intorno a sé per individuare le sue compagne e intervenire in loro supporto, nel caso in cui si fosse rivelato necessario. In particolare la sua attenzione fu rivolta a Daisy, che cercò per verificare come se la stesse cavando. Senza distogliere lo sguardo da lei rispose riflessivo a Marsilda.
    -Non se ne andranno. Sono qui per uno scopo-, gli inferi erano cadaveri animati dalle Arti Oscure posti a guardia di luoghi da proteggere e che solitamente custodivano tesori da tenere fuori dalla portata del Mago o della Strega che incappava nel perimetro designato. Poco importava che accadesse accidentalmente o intenzionalmente, non facevano alcuna distinzione. Quel che provava il ragazzo in quel momento all'idea di fronteggiare una minaccia tanto ampia, oltre al disgusto per l’odore e per il contatto a cui era sottoposto, era adrenalina: stentava a ricordare l’ultima volta che si era sentito così vivo.
    -Di solito rispondono agli ordini di un solo mago: una volta neutralizzato il burattinaio la magia dovrebbe perdere d’effetto e tornerebbero comuni cadaveri. Per come la vedo abbiamo due alternative: o cerchiamo di individuarlo, con il vantaggio di chiuderla in fretta ma con il rischio che non sia effettivamente nei paraggi, oppure avanziamo compatti avvalendoci del fuoco finché non superiamo il punto di innesco, più lenta e più rischiosa ma altrettanto efficace. Se avete qualche idea migliore sono pronto ad ascoltarvi-, commentò, continuando a rispondere agli attacchi tra un ragionamento e l’altro attendendo che anche le ragazze esprimessero le loro strategie per uscirne vivi. Purché lo facessero in fretta.
    -Dobbiamo uscire dall’acqua-

    SQUADRA 2 – PALUDE – Erik Sanders

    -Aiutato Marsilda a disfarsi dell’infero, si guarda intorno per verificare la posizione e la situazione delle altre compagne di squadra.
    -Propone alla squadra due alternative per risolvere la faccenda: la prima prevede di individuare il burattinaio che ha creato gli inferi e neutralizzarlo, la seconda prevedere di proseguire compatti fino al prossimo checkpoint.
     
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    Caposcuola
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    -Resta concentrato. - mentre l’incanto della sua lignea arma proteggeva la verde-argento dalla ramata chioma da una maldestra caduta, la creativa e caotica mente di André fu invasa dalla voce ferma e rassicurante di suo padre. - Non lasciare che le emozioni ti annebbino la mente. - un insegnamento che Roussell aveva tentato invano di cucirgli addosso, allorché ancora credeva fosse possibile aiutarlo a dominare la feroce impetuosità delle sue emozioni…allorché ancora dei guaritori non avevano decretato che non sarebbe mai stato capace di farlo. Non senza l’aiuto di Pozioni che a poco, a poco avrebbero costretto a sbiadire ogni suo sentimento ed ogni suo istinto, sin ad impedirgli di vivere…vivere davvero. -Concentrati, André… -.
    - Sì. - come aveva risposto a suo padre, così rispose altresì a Ralph, appoggiando la sua strategia. Sforzandosi di restare concentrato…d’ignorare le caotiche ed adrenaliniche emozioni che si facevano sempre più impetuose nel suo contraddittorio cuore, mano a mano che percepiva più prossimo il rischio e più intenso il conflitto.
    Incrociò lo sguardo di Euphemia per qualche graffio di plettro e poi attaccò impietoso, rinnegando la propria indole avversa ai conflitti giacché oramai rassegnato al fatto che non vi fossero alternative per sopravvivere se non ferendo e predominando. - Diffindo! - s'accaní sullo Schiopodo che si dimenava, fendendo l’etere con la coda che lacrimava scintille e lingue di fuoco tutt’attorno, ardendo impietosa la vegetazione circostante. - Recido! - mirò poi alla coda infuocata, desideroso di tranciarla di netto per estinguerne la fiamma una volta per tutte.
    La Foresta s’agitò irrequieta e dal folto di repente sbucarono altri due Schiopodi, attratti dal trambusto che avevano creato. Senza vaticino, però, i due animali si scagliarono contro i loro simili con ebbra violenza, dilaniandosi l’uno con l’altro con atroci versi di dolore, a tratti sovrastati dagli irruenti scoppi delle loro code che tinsero il campo di battaglia di ardente scarlatto; il fuoco piovve un’altra volta su di loro, inarrestabile, e benché fu ancor una volta svelto ad agire, André non poté proteggersi del tutto.
    -Acqua Eructo! - creò ancor una volta una barriera d’acqua scrosciante per i suoi compagni, indietreggiando in cerca d’un riparo. E mentre osservava il getto d’acqua creare pozze e rigagnoli fra gli Schiopodi in aperto conflitto, un’idea si delineò nella sua creativa e caotica mente…un’idea forse folle, invero, ma dopotutto quella era la sua natura.
    - Ascoltate! Lanciate un Elettro mentre io continuo a bagnarli… - urlò ai suoi compagni, tentando di spiegare la sua strategia malgrado la gola resa arida dal caldo ed il fumo che lo intossicava. - l’acqua potrebbe aiutare l’elettricità a passare nei loro corpi…forse abbastanza da arrivare ai cervelli e…friggerli per un po’. - per qualche graffio di plettro, il volto dell’aspirante cantautore assunse parvenze demoniache, mentre il suo intimo veniva travolto dal quel feroce istinto a prevaricare…a punire…a ferire...che tanto detestava. Contro cui disperatamente combatteva, fallendo miserabilmente ogni volta nel non lasciarsi dominare da esso.
    - Ci state? - se il suo piano avesse avuto successo, l’acqua avrebbe permesso all’elettricità d’attraversare le membra degli Schiopodi in un effetto domino favorito dal fatto che fossero uno addosso all’altro, rapiti dal loro feroce conflitto. E una volta che il black-out avesse colpito le loro teste, forse altresì i loro meccanismi di difesa sarebbero andati in cortocircuito, concedendo loro d’allontanarsi da quel campo di battaglia senza esser inseguiti da esplosioni e fiamme.

    André Stormind - V anno - Tassorosso - Squadra 3
    Assecondato l'idea di Ralph, lanciando prima un Diffindo e poi un Recido contro lo Schiopodo ribaltato da Alex. L'intento è quello di tagliargli quella maledetta coda.
    All'arrivo dei due nuovi Schiopodi crea un'altra barriera con un'Acqua Eructo per sé
    e per chi gli sta vicino.
    Al ché propone una strategia: mentre lui continua ad usare l'Acqua Eructo, suggerisce agli altri di usare l'incantesimo Elettro per friggere gli Schiopodi, sfruttando l'acqua per trasmettere la scossa elettrica più a fondo. Nella speranza di mettergli ko la testa e che quindi smettano anche di sparare fuoco e fiamme, ecc.
    Lascio a voi la scelta se assecondarlo oppure trascinarvelo dietro nella fuga. O va bè lasciarlo morire da sol con gli Schiopodi, la player non si offende.
     
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    Corvonero
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    Arranco verso la riva con la stessa agilità di un bradipo e tocco la sponda cadendo sulle ginocchia. Ho investito nell'impresa più energie di quante ne servissero, senza contare che, tutto questo, sia soltanto un fottuto tentativo di saggiare le nostre competenze. Ora so che è a causa di quella mano ritratta e sottratta alle mie dita con troppa fretta, il motivo per cui non mi sono risparmiato. Un sottile linea di demarcazione che ho oltrepassato senza neppure accorgermene. E' negli occhi di Annie che ho scorto una tensione anomala, un' ingestibile passo indietro di cui ho accusato il colpo. Mi sono domandato se avessi osato troppo nella confidenza che, pure, credevo di aver guadagnato e ho provato a dissuadermi, senza trovare altre spiegazioni. La verità è che non mi è consentito lasciarmi andare e provare ad essere meno guardingo: devo combattere per ogni singolo istante di cedimento, meritarmi ogni centimetro lungo la strada di un'intesa auspicata e non avere aspettative troppo fuori della mia portata. Tuttavia, se l'insofferenza per quel repentino voltafaccia diventa rabbia incontrollata, allora devo capirne la ragione. Non intendo soprassedere, questa volta. Pretenderò una spiegazione.
    Sono decisamente stanco e ammaccato, ma riavvio i capelli che mi penzolano davanti agli occhi e mi concedo una risata bassa e rauca.
    Ehi Logan di a tuo padre che siamo pronti per un altro giro. Non si facesse troppi scrupoli, con il cazzo che gliela daremo vinta! Sembra più il rantolo di un moribondo che un guanto di sfida, ma non lesino un ghigno al mio nuovo compagno di avventure . Merda! soffio invece più laconico, quando mi isso sulle ginocchia e riprendo fiato mentre alle mie spalle la furia devastatrice del kelpie si è sgonfiata in una bolla trasparente, tremolante ed inoffensiva. Per un attimo ho temuto di veder finire in acqua tutto il gruppo, dopo che il ponte di Justin è crollato sotto i colpi del demone, ma le ragazze hanno splendidamente ammansito la creatura evitando a tutti noi una fine indecorosa. Mi volto verso il torrente proprio mentre le due lo guadano a cavallo del Kelpie e Justin trova il mio braccio pronto ad aiutarlo a guadagnare la riva.
    L'idea era geniale. Un pensiero del tutto sincero, scaturito dalla constatazione che, per la prima volta dacché sono ad Hogwarts, faccio parte di qualcosa che nel complesso ha funzionato ed è una sensazione strana, difficile da decifrare. Riesco persino a sorridere a Karen che si preoccupa per i due temerari cazzoni allo sbaraglio e poi la mia attenzione viene catturata da Feyre e dalla sua caviglia gonfia. Non c'è stato il modo di impedire che accadesse, piuttosto è sembrato più impellente salvarci il culo ed ora sono li a sperare che non sia niente di grave. La grifondoro le fornisce le cure d'emergenza, ma dubito che sia sufficiente la buona volontà, in questo caso. La Corvonero reagisce stoicamente e forse potrebbe ritirarsi, auspico quando la vedo contrarre la mandibola in una smorfia di dolore. Ma se la conosco un minimo non lo farà e allora bisogna aver pronto un piano B. Così quando viene richiesto l'aiuto di Justin, mi faccio avanti.
    Senti Karen, io non ho intenzione di perdere altro tempo con questa montatura del cazzo. Entro a gamba tesa fra gli sforzi per assistere l'infortunata con più acredine di quanta vorrei mettercene. Lui non è in grado di pensare a se stesso, figuriamoci se possa trasportare Feyre per tutto il tragitto. Poi fissando il tasso, sollevo un angolo delle labbra. Niente di personale Dustin, ma è meglio che ci pensi io. Mi piego in modo che Feyre possa arrampicarsi sulla mia schiena e la sostengo con le mani sotto le ginocchia. Attenta a non strozzarmi le intimo quando sento le sue braccia avvolgere il mio collo e avanzo verso la Foresta che si delinea di fronte a noi e da cui veniamo inghiottiti ancor prima di rendercene conto.
    Ti ricordavo più leggera Provo ad ironizzare mentre un freddo anomalo si insinua tra le mie ossa. I miei abiti sono ancora umidi ed è per questo che non presto abbastanza attenzione a questo dettaglio. I miei sensi però sono allertati. So che, anche questa volta, il pericolo ci sorprenderà all'improvviso sotto forma di un altro incubo da cui ridestarci.
    Vedi niente? Fa un po' di luce. Sembra un intricato labirinto di rami e foglie, avvolti in una bambagia densa, oltre la la quale è impossibile persino orientarsi. La foschia è salita lentamente, ma in breve ha cancellato ogni segno, rendendo spettrali persino le sagome degli alberi. Un fruscio sospetto, l'ennesimo di cui non riesco a tracciare la direzione, mi blocca all'improvviso. Questo sembra più nitido e prossimo. Faccio scendere Feyre e mi armo di bacchetta.
    Hai sentito? E' retorico persino chiederlo. L'angoscia che mi assale è già un indizio sufficiente per comprendere che, a pochi passi da noi, si nasconda qualcosa di malefico. Ascolto il silenzio indicando con un dito alla Corvonero di non fare rumore. Ed eccone un altro, proveniente dal lato opposto. La figura fluttua grottescamente nell'aria, più nera del nero che la circonda. Un secondo dissennatore appare poco lontano. Non ho armi contro questa insidia, non trovo niente, dentro di me, per cui valga la pena sorridere. Indietreggio con la certezza che nessun ricordo sia abbastanza felice da salvarmi. Scavo in una vita piena di volti e luoghi in cui non ho conosciuto che indifferenza, mentre la mia visuale si riempie di una veste stracciata e di un oscuro nulla circondato da un cappuccio. Uno sbaffo rosso si interpone nel soffio gelido che si anima tra le mie labbra. E' la mia faccia quella che vedo come in uno specchio, con strie vermiglie che l'attraversano. Cado all'indietro e sollevo la bacchetta davanti a me come uno scudo.
    Expecto patronum!

    Interagito con Logan, mentre usciamo dal torrente. Quindi con Justin cui ho porto la mano, con Karen mentre medica Feyre e con quest'ultima mi sono inoltrato nella Foresta per incontrare i dissennatori. Castato l'incantesimo senza un vero ricordo felice
     
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    Caposcuola
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    Andare sugli alberi era stata la cosa giusta. Aveva potuto individuare la direzione e cercare di indirizzare i suoi compagni verso la salvezza... Peccato che non erano tutti proprio sulla stessa pagina e quelle che pensava fossero indicazioni precise ed efficienti si erano rivelate troppo complesse da decifrare.
    “GUIDAMI! USA IL GUIDAMI” si ritrovò ad urlare, cercando di trattenersi dal roteare gli occhi. Adesso capiva perché le avevano sempre detto che con i Grifondoro era meglio usare parole semplici e limitare i giri di parole. Aveva sempre pensato fosse un'esagerazione, ma più ne incontrava e più pensava che fosse proprio vero. Erano bravi ad ideare piani sul momento, ad agire invece di rimanere lì a pensare come tendevano a fare Serpeverde e Corvonero, però dovevi essere diretto e semplice, altrimenti rischiavi di perderli.
    Sperava di starsene fuori dal disastro che stava succedendo lì sotto, che potesse continuare a fare la vedetta dall'alto, riparandosi dal peggio delle ferite – anche se saltare sugli alberi aveva i suoi problemi, non è che era immune dai lividi – quando il ramo si spezzò, facendola volare verso il basso.
    “Carpe Retractum” provò di nuovo a castare, ma il ramo più vicino era troppo lontano per far arrivare l'incanto e così fu costretta a fare l'unica cosa che poteva fare: cercare di non urlare per non attirare ulteriori problemi verso di loro. E chi diceva che i Serpeverde erano egoisti doveva ingoiare un rospo.
    Per fortuna André sembrò avere pietà di lei e le ammorbidì la caduta, anche se comunque, arrivando da un'altezza di almeno tre metri, il tonfo le tolse completamente l'aria dai polmoni e il braccio su cui era caduta, per proteggere la testa, le doleva non poco. Era viva almeno, e ancora cosciente, più di così dubitava di poter chiedere.
    “Questo lo sentirò per un po' di giorni... Grazie André, ti devo un favore” mormorò, dolorante, cercando di mettersi in piedi il più velocemente possibile, perché le scintille che avevano distrutto il suo ramo stavano ancora sfrigolando nell'aria, rendendo l'atmosfera decisamente infiammabile, sia fisicamente, che metaforicamente, visto il nervosismo che si sentiva nelle voci di tutti i componenti del gruppo.
    “Agli ordini capitano” scandì, senza ironia, ma con un sorrisetto divertito al Grifondoro, facendogli un saluto militare prima di iniziare a castare “Diffindo” come le era stato detto di fare, uno dopo l'altro, cercando di colpire le parti molli dell'essere che erano sulla pancia.
    Peccato che i signorini avevano rinforzi e ben presto i maledetti schioppodi iniziarono ad attaccarsi tra di loro, creando un mare di scintille incandescenti che sembravano tanti piccoli fuochi d'artificio.
    “Protego” castò con forza, deviando una scintilla che arrivava nella sua direzione, prima di voltarsi verso André e guardarlo con interesse. Non era un piano malvagio, dava loro la possibilità di creare un momento di stasi per potersi dare alla fuga, cosa che dovevano fare, perché quei mostriciattoli non si sarebbero arresi tanto velocemente.
    “Ok, cerca di bagnare bene verso il sotto, non la corazza, non so se è resistente anche all'elettricità, ma sotto sicuramente sono più deboli e potrebbero sentire l'effetto per qualche secondo. Però dobbiamo essere pronti a fuggire una volta castato l'elettro...”
    Guardò i suoi compagni, cercando di capire come sfruttarli al meglio. Alla fine erano tutti come delle pedine di una scacchiera, non potevano essere tutti re e regine, servivano anche i pedoni e le torri, altrimenti la partita non poteva essere giocata.
    “Alex, sai fare il guidami? Bene, trova il sud e pronto a farci da guida, sarai i nostri occhi. Bel ciuffo dacci dentro con l'elettro e Hunter, io e te dobbiamo portarli via mentre ci tengono la strada libera, quindi occhio a non far inciampare la principessa o finiamo tutti fritti. E non toccate l'acqua se non volete morire”
    Euphemia non poteva essere di meno, anche lei voleva dimostrare di avere il cervello adatto a creare piani sul momento e le abilità di leader per poter guidare una squadra. Era un po' una competizione amichevole, perché erano tutti nello stesso team, dovevano vincere tutti, ma allo stesso tempo dovevano anche dimostrare di essere all'altezza di avere i punti per la lezione. Era un confine sottile quello del lavoro di gruppo, perché non si doveva dimenticare anche il singolo.
    “Ok andiamo! Evanesco” prese per un braccio André, sperando che Hunter facesse lo stesso con Ralph, cercando di seguire le indicazioni verbali di Alex mentre guardava per terra e trascinava via André, controllando che non inciampasse su qualche roccia o tronco, visto che la vegetazione sembrava diventare sempre più fitta, castando evanesco su ogni cosa che potesse risultare pericolosa da saltare. Sperava davvero che gli schioppodi li lasciassero in pace, mentre si davano alla fuga. Anche perché chissà cos'altro avrebbero trovato sulla loro strada.
    Euphemia Theodora le Grant - 3 squadra
    - Caduta dall'albero e ringraziato André per il salvataggio
    - Seguito il piano di Ralph e usato Diffindo
    - Aggiunto idee al piano di André dando il compito ad Alex di fare da guida per portarci verso sud mentre io e Hunter cerchiamo di guidare gli altri due che castano gli incantesimi necessari
     
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    Esistono due tipi di persone, nella vita: quelle che affrontano coraggiosamente le situazioni di petto perché hanno le caratteristiche fisiche e le attitudini per farlo e quelle che perfettamente consapevoli che, per loro, la miglior difesa stava nel costruirsi una via di fuga efficace.
    Chissà a quale di questi due gruppi appartiene Justin Dustin di Tassorosso... Boh? Chi può dirlo? Fatto sta che, sebbene i miei voti si mantengano sulla sufficienza grazie alla teoria, so benissimo che la mia temerarietà va a farsi benedire nella pratica, sia a causa dei difetti di pronuncia di alcune consonanti, sia perché la mia prestanza fisica è pari a quella di un ranocchio. Cosa ne può sapere, il Preside Mc Cormac, illustre Auror ed ex Grifondoro che si è sempre buttato nella mischia, di cosa significhi essere me?
    Per questo quella del ponte mi era sembrata un'ottima idea e quando, con somma soddisfazione, vidi i due basamenti ormai di pietra posarsi in perfetto equilibrio tra le due sponde del ruscello, ero sicuro che ce l'avremmo fatta.
    Grandi ragaffhe, grazie! Corriamo adeffho!
    Più facile a dirsi - neanche più di tanto - che a farsi, per me, che non ero mai stato un asso neanche nella corsa.
    Ad ogni modo con tutta la forza che ho nelle gambe e nei polmoni scatto in avanti verso il ponte, più veloce che posso, sperando di riuscire ad attraversare in tempo e che gli attacchi dei miei compagni volti direttamente a colpire il Kelpie possano essere abbastanza efficaci da darci il tempo necessario a coprire tutto il tragitto.
    Invece, il Fato ha lanciato dei dadi avversi e la creatura infuriata abbatte la sua ira sulla lastra di pietra sottile, sgretolandola mentre chi di noi non si trovasse già in acqua la stava percorrendo.
    Finisco in acqua, le pietre mi rovinano addosso ed intorno e batto gomiti, braccia, spalle, ginocchia, praticamente tutto, mentre in qualche fortunoso modo riesco a guadagnare l'altra sponda del corso d'acqua grazie all'intervento di chi ha affrontato il demone direttamente.
    Alla proffhima lezione mi porto davvero la fhcopa, per le chiappe di Tofhca! commento ancora con il fiato corto, tastandomi le costole con una mano e scostandomi dalla fronte i capelli fradici. Siamo tutti bagnati come pulcini e, adesso che siamo fuori pericolo, non impiego più di tre secondi a raggiungere Feyre per sincerarmi delle sue condizioni.
    Karen si sta occupando di lei e mi accovaccio di fianco alla mia personale regina delle tenebre per osservare la sua caviglia fasciata.
    Come va? E' colpa mia, se non ti aveffhi chiefhto di aiutarmi con quello fhtupido ponte... E' evidente che non foffhe un'idea poi così geniale. le sorrido mesto, carezzandole una mano che prendo istintivamente nella mia, guardando la Grifondoro con occhi colmi di gratitudine, certo che comunque il suo tentativo di aiutarla sia stato almeno cento volte più efficace di quanto sarebbe invece stato il mio.
    Per quanto riguarda l’appoggio credo sia meglio tu faccia affidamento su qualcuno che non ti faccia cadere dopo tre passi… Dus! Ci dai una mano?

    Chi? Io? Sicura per un momento guardo Karen, perplesso che di più non si può. Ok, sono grato per la fiducia e le voglio ancora più bene per il semplice fatto che creda in me e nelle mie possibilità, ma non so se sono la persona più indicata... Tendo ad essere goffo anche in situazioni normali e non sono poi così tanto più alto di Feyre da riuscire a sorreggerla, se il suo appoggio dovesse cedere.
    V-voglio dire, certo sì... Fey, riesfhi a salirmi sulla fhchiena?
    Mi accovaccio per farla aggrappare a me come un koala al suo albero di eucalipto, ma ecco che torna Capitan America all'attacco.
    E' stato proprio lui a tirarmi fuori dal ruscello e probabilmente questo mi ha bruciato nell'orgoglio molto più di quanto non avrebbe fatto se ad estrarmi fosse stato Logan, o chiunque altro.
    Per di più, lo spilungone si è anche complimentato per il ponte, definendolo a sua volta "geniale"... Magnifico, adesso lui e Feyre usavano perfino le stesse parole! Sul momento avevo tagliato corto con un "come no...", decisamente troppo impegnato a recuperare ossigeno per dilungarmi oltre, ma adesso che lo guardo caricarsi Feyre al mio posto mi sento davvero peggio che se il Kelpie mi avesse masticato tutte le ossa una per una.
    Io ci so pensare, a me fhteffho, ti ricordo che per tre mesi ho allevato la tua gatta in un gabinetto, fenomeno. sibilo a denti stretti, nonostante lo lasci fare.
    La verità è che ha ragione e probabilmente è proprio questo che mi fa rosicare più di tutto il resto... In questo momento, Feyre è più al sicuro con lui. La guardo e annuisco come a dirle di stare tranquilla, che va bene così, senza aggiungere altro che potrebbe uscire distorto da un pianto che faccio di tutto per trattenere.
    Inoltre, non c'è tempo da perdere e il resto del gruppo non può certo stare dietro ai nostri drammi.
    Ci rimettiamo in marcia e rimango dietro, in silenzio, a scalciare tutte le pietre e tutti i ramoscelli che incontro. Sento Lawrence scherzare con Feyre e fare una battuta che non riesco a capire del tutto e so perfettamente che piangermi addosso e fare la vittima, puntando i piedi come un bambino capriccioso, non sarà ciò che mi aiuterà a non perderla... E io non mi sono mai perso d'animo, perciò non lo farò neanche adesso solo perché in questo momento il bellimbusto della situazione è lui. Voglio dire, nei fumetti quelli come il Corvonero perdono sempre... Devo avere fiducia che anche stavolta sarà così.
    Comunque grazie per averlo chiefhto a me, Karen... E' tutto ok, davvero. Quello ha ragione, se l'aveffhi presa io a quefht'ora fhtarefhte soccorrendo anche me. dico alla Grifondoro, sforzandomi di sorridere per non dare a nessuno la soddisfazione di scorgere l'amarezza della sconfitta sul mio viso già provato dalla fatica.
    Ma solo io fhto fhchiattando di freddo? domando a tutto il gruppo man mano che avanziamo nel fitto degli alberi, ritrovandomi di punto in bianco a battere letteralmente i denti.
    Feyre starà sicuramente bene, avvinghiata a quella pertica di Americano...
    Comunque siamo tutti un po' strani, come se improvvisamente una cappa d'angoscia ci stesse opprimendo tutti, mentre fa sempre più freddo e vedo addirittura il mio fiato condensarsi di fronte alle labbra ad ogni respiro.
    Poi le scorgiamo, le quattro enormi minacciose figure in putrefazione sotto gli stracci logori.
    Non ditemi che sono...
    Non c'è bisogno che nessuno me lo confermi, lo leggo negli sguardi dei miei compagni così come loro lo comprendono dal mio. Dissennatori. Terribili, come il peggiore degli incubi dal quale è impossibile risvegliarsi.
    L'unica arma per combatterli, lo sappiamo bene, è il nostro pensiero più felice, a cui aggrapparci per evocare il Patronus.
    Già, peccato che io sono solo alla fine del mio terzo anno e posso padroneggiarlo appena, ammesso che qualcosa sbuffi fuori dalla mia bacchetta scorreggiante nonostante il suono X presente nella formula.
    Molto più facile concentrarsi e provare senza un vero Dissennatore da affrontare, comunque.
    Cercate il vostro ricordo più felice! sento di ricordare a tutti, sebbene non ce ne sia bisogno.
    I miei, per lo più, appartengono alla brunetta che Lawrence ha posato di nuovo a terra, mentre tenta la sua difesa e cade perfino all'indietro.
    Insieme ce la facciamo dico a Feyre con rinnovata sicurezza, portandomi di fianco a lei con la bacchetta di corniolo sguainata. So bene quanto per lei sia più difficile evocare la felicità tra i suoi ricordi, visto che gli accenni rivolti al suo passato erano sempre stati quanto di più straziante si potesse immaginare. Per questo devo starle vicino e darle tutto il mio supporto, qualcosa a cui aggrapparsi, sebbene il pensiero che possa essere io sia più una speranza che una certezza, ormai.
    Per quanto riguarda me, ripenso al giorno di pioggia in cui mi si è buttata addosso nei pressi del lago, al primo bacio che mi ha dato e a tutti quelli che sono seguiti nei minuti successivi, quando l'essenziale era tra le mie braccia ed il cuore esplodeva della più grande felicità mai provata.
    Efhpecto Patronum! gridai con quanto fiato avessi, sperando che questo bastasse a far uscire dalla bacchetta qualcosa, anche il più piccolo sbuffo di fumo argentato che potesse difenderci dalla mostruosa creatura che stavamo fronteggiando.
    Resifhti, Fey, ti prego... E...xxxpecto Patronum!



    SPOILER (click to view)
    Gruppo 1 - Justin Dustin - Tassorosso - III anno


    Edited by DustinTheDwarf - 27/6/2023, 17:05
     
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