Lezione di Difesa Contro Le Arti Oscure.

Dal III° Anno in su.

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    Grifondoro
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    Avrei dovuto prevedere, visto quanto successo dopo l'attacco di Vanilla, che l'incantesimo di congelamento non avrebbe sortito l'effetto sperato.
    In ogni caso, la combo magica messa su con la Caposcuola di Corvonero mi aveva esaltata, sebbene lei desse tutta l'impressione di desiderare di trovarsi qui quanto un cetriolo poteva essere felice di essere nella cucina di un vegano.
    Ehi, è stato comunque un ottimo lavoro! la rassicurai sollevando una mano ancora un po' ricoperta di fango per darle il cinque.
    Se solo l'acqua presente nel fango che componeva il mostro si fosse congelata a contatto con il mio Glacius, il Bombarda lo avrebbe sicuramente fatto a pezzi, invece...
    Beh, invece, con mio grande disappunto, il piano più efficace si rivelò essere quello del Serpeverde, che per quanto poteva fregargliene del lavoro di squadra poteva fare coppia anche da solo con la Tassorosso, visto che si rivolgeva esclusivamente a lei. Pazienza, era risaputo che i figli di Salazar non fossero tra le persone più inclusive, sebbene Vanilla fosse lì accanto a lei a smentire la regola con il suo sorriso sempre ottimista.
    Quando poi Rick diede fuoco alle sterpaglie, approfittando della momentanea distrazione del golem d'argilla, per un momento mi ritrovai a pensare che questo tizio ce l'avesse per vizio, la piromania. A giudicare da come mi guardò Daisy, i miei pensieri dovevano leggermisi in faccia, ma vista l'urgenza di muoverci tempestivamente mi limitai a fare spallucce e a rivolgerle un sorrisetto.
    Ad ogni modo, a differenza dell'occasione in cui la sua bacchetta scagliò l'Incendio l'ultima volta che lo avevo visto praticare magie, stavolta il fuoco parve rivelarsi la soluzione più ottimale, l'ultima a cui onestamente avrei pensato.
    Ok, forza, aiutiamolo! esortai le altre componenti del gruppo, quando vidi che l'incendio appiccato dalla Tassa, assieme all'attacco di Rick, stava effettivamente mettendo il mostro di fango in difficoltà.
    Corsi dal lato opposto e castai un Incendio a mia volta, tentando così di bloccare la via di fuga del mostro anche da quella parte, seguito da un Testabolla con cui tentai di schermarmi dall'inalazione del fumo, mentre tornavo a compattarmi con il resto del gruppo.
    Seguii poi le esortazioni di Marsilda a raggiungere il passaggio solido tra gli acquitrini.
    Come va la spalla? Fa tanto male? Senti, magari non te la sistemo del tutto, però posso provare ad alleviare un po' il dolore. Scapula Emendo avvicinai la punta della bacchetta alla spalla dolorante della Caposcuola bronzo-blu fin quasi a toccarla, memore della dicitura latina per la sistemazione delle spalle, che più volte era stata praticata su di me per le lussazioni durante le prove delle coreografie dei miei concerti.
    Chissà, magari adesso Marsilda avrebbe avuto un motivo, seppur piccolo, per fare un sorriso.
    Solo che poi la ragazza si avvicinò a Daisy e io mi ritrovai ad allungare una mano verso Vanilla, per darci man forte a vicenda ad uscire dal pantano.
    Riusciremo mai a vederci in un posto che non puzza di morto e uova marce, io e te? ridacchiai, sempre rivolgendomi alla Serpeverde, consapevole che questo fosse l'unico modo per esorcizzare l'effetto che mi facevano tutte quelle facce cadaveriche che spuntavano dalle acque fangose.
    Rividi per un momento il volto esanime di Ashley Johnson, la dodicenne uccisa al mio ultimo concerto a Central Park, ed impallidii al pensiero di scoprirla lì, in quel momento, pronta ad afferrarmi per trascinarmi giù con sé come probabilmente avrei meritato.
    Per questo, per qualche istante, rimasi letteralmente paralizzata da un terrore atavico quando realizzammo che quelli che avremmo dovuto fronteggiare a breve erano Inferi.
    Magnifico, quasi quasi avevo nostalgia per il mostro di fango!
    Dovetti ammettere che la lezioncina di Rick fu piuttosto efficace, sebbene continuasse a rivolgersi prevalentemente a Daisy come se il resto di noi fosse invisibile... E non era una novità, che a me non piacesse essere messa in disparte.
    Se il necromante potrebbe non essere neanche nei paraggi, rischiamo solo di... Flagramus! esclamai puntando la bacchetta di quercia rossa contro la creatura a me più vicina. ... Di farci male senza ottenere niente, oltre che di perdere tempo.
    Ed ero certa di non parlare solo per me, se lasciavo chiaramente intendere di non essere l'unica, a non vedere l'ora di andar via da lì... Mi giravano già abbastanza e dovevo ammettere che appiccare energicamente il fuoco a destra e a sinistra era una bella valvola di sfogo.
    Lacarnum Inflamare! aggiunsi quindi, scegliendo implicitamente la seconda opzione avanzata dal Serpeverde, sicuramente complicata, ma diretta ed efficace.
    Ragionare troppo non faceva per me, preferivo l'azione stancante che mi avrebbe fatto raggiungere l'obiettivo percorrendo la via più diretta.
    Se poi le altre volevano accomodarsi a fare la caccia al tesoro, come volevano... Io, visto che tanto il capetto di turno non mi rivolgeva neanche la parola e questo gruppo era una squadra solo per modo di dire, desideravo solo andare via e sparire sotto la doccia.
    Chissà se a Lawrence, Feyre e Justin stava andando meglio...


    Annie Ross - Grifondoro - V Anno - Squadra 2
     
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    Gli attacchi congiunti che gli studenti avevano rivolto al Kelpie avevano avuto l’effetto sperato. La creatura era stata domata ma il ponte, che avevano costruito e che stavano attraversando, crollò all’improvviso. Parker si ritrovò in acqua, ma avendo la sicurezza di non essere attaccata decise di attraversare il pezzo di torrente che la separava dalla riva a nuoto.

    “Grazie! Lo stesso vale per voi!” rispose al complimento della Cavanaugh ed allargando il discorso anche con la Starfoll. “Quando vuoi” aggiunse poi sorridendo. Si era dunque avvicinata alle due ragazze per vedere come era ridotta la caviglia della compagna. Fortunatamente non sembrava essere nulla di grave e Karen era stata pronta nell’occuparsene. “Ti fa molto male?” chiese sinceramente preoccupata alla Corvonero.
    Era vero che Parker non conosceva bene nessuno dei suoi compagni ma come poteva non preoccuparsi per loro in situazioni come quella?

    Come richiesto Dustin era pronto a portare a cavalcioni la ferita della squadra ma ecco subito che uno dei due ragazzi che si erano lanciati nel fiume poco prima, il Corvonero, era scattato e si era offerto al suo posto. Quello che poteva essere visto come un gesto gentile era però stato macchiato dall’arroganza con cui si era rivolto al Tassorosso, sminuendone le capacità fisiche. Lawrence aveva ragione, sarebbero stati più veloci. Tutti avevano gli occhi per vedere la differenza nei fisici dei due ragazzi eppure niente dava diritto ad uno di sentirsi più forte o migliore dell’altro.
    “Ehi, Justin! L’idea del ponte è stata ottima, davvero” disse al tasso dandogli un colpetto sulla spalla.
    Parker era cresciuta con quattro fratelli, sapeva che probabilmente le parole del corvo lo avevano ferito ma sapeva anche che i ragazzi preferivano far finta di nulla, e così decide di non dire niente al riguardo e sviare la conversazione.

    Ora che tutti erano al sicuro, era arrivato il momento di proseguire l’avventura. Un sentiero battuto si apriva davanti a loro, senza tentennare troppo lo imboccarono.
    Il sentiero era circondato da alti alberi ed specie di… foschia. Gelida. Secca. Triste. Parker strinse le braccia al corpo, aveva freddo, la testa le girava, le uniche cose a cui riusciva a pensare erano cose tristi. L’addio a suo padre prima della partenza. Le lacrime della nonna materna ogni volte che le sorrideva. Sua madre. Non c’era dubbio, quella era opera di un dissennatore. O forse più di uno.
    Eccolo, lo vedeva, nero, cupo avvolto il quel mantello, cercando di sottrarle la vitalità. Parker strinse i denti e chiuse gli occhi. *Forza! Pensa a qualcosa di bello!* La mente della rossa volò ai pomeriggi passati con i suoi fratelli nel cortile di casa e poi al sorriso della madre. L’unica cosa che si ricordava bene di lei. Strinse la presa intorno al suo catalizzatore e con voce deciso disse “Expecto Patronum!”
     
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    Non ci stavo capendo più un cazzo. Sinceramente non vedevo l’ora di uscire da quel caos
    Tra una coda mozzata e incantesimi vari la situazione non era molto migliorata. L’idea di André di usare l’elettro era la cosa migliore che avevo sentito fin’ora. Guardai la rossa Serpeverde, chiedendomi se affidare ad Alex la guida fosse una buona idea, ma alla fine bastava avanzare
    <Nessuno finirà fritto rossa> le assicurai, preparandomi a seguire le indicazioni del Tasso. Al suo “andiamo” afferrai Ralph e lo guidai dietro a Euphemia e l’altro Tasso, evitando ogni possibile ostacolo castando sia Evanesco su sassi e radici, che Diffindo su rami troppo sporgenti di quella maledetta vegetazione. Mi voltai solo un’attimo per vedere come procedeva la situazione, la strategia sembrava funzionare davvero <Forse ce la facciamo, Alex dove andiamo ora?> gli chiesi quasi urlando. Dannata lezione

    Hunter O’Donogh - 3° squadra
    Seguo le indicazioni di Euphemia... gente mi son perso la metà dei post, scusate cerco di riprendermi
     
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    Basta acqua, non ne poteva più di quel torrente. Il ponte andò giù sotto i colpi della bestia e lei precipitò insieme a Karen. L’impatto la lasciò senza fiato, ma ebbe la prontezza di aggrapparsi alla creatura mollandosi sulla riva insieme alla Grifondoro, che l’aiutò nuovamente
    -Puoi ben dirlo- si lasciò andare giù, riprendendo fiato. Le bruciava ogni singolo muscolo e ogni dannato graffio che quella bestia le aveva procurato. Tirò su un pollice, lo sforzo maggiore che poteva fare al momento -Ottimo gioco, la prossima volta però salto la lezione- la testa le pulsava più della caviglia, che botta che aveva preso. Si tirò su a sedere, cercando con lo sguardo sia Justin che Lawrence, ascoltando distrattamente la Grifondoro, individuandoli. Entrambi stavano bene
    -Che gran culo- commentò, riportando l’attenzione su di lei mentre la medicava, stringendo i denti e sibilando dal dolore -Non è rotta, non fa male come un osso rotto- e ne sapeva decisamente qualcosa. Si era fratturata metà del corpo nel corso degli anni, ancora si chiedeva come faceva a stare in piedi -Nessun problema, prenderò qualcosa per alleviarlo- annuì brevemente -Grazie- sospirò, osservando la sua caviglia mentre si rivolgeva a Juss e a Parker -Sto bene, tranquilli- li rassicurò, spostando il suo sguardo su Lawrence che si era avvicinato fino a Juss -Non è colpa tua, non è colpa di nessuno. Hai fatto un lavoro magnifico- gli strinse brevemente la mano -Sono io che attiro le sfighe- fece una smorfia, cercando di tirarsi su
    -Posso camminare, davvero- disse a Juss e a Lawrence, che senza tante cerimonie si piegò per farla salire in spalle e lanciò uno sguardo di scuse al piccolo tasso, mentre si arrampicava su di lui. Il Corvo sapeva essere prepotente quando voleva -Sei già troppo stanco, mi basta un bastone- protestò, poggiandosi però a lui mentre si inoltravano per il sentiero nella foresta.
    -Non lo farei mai, dovrei trovarmi un altro con cui cazzeggiare poi e non avrei le energie- borbottò, sistemandosi in modo da non fargli male, tenendo comunque la bacchetta tra le mani
    -Ma quanto sei simpatico newyorkese?- gli diede una bottarella sul petto con il teschio della bacchetta -Forse perché eri sdraiato, leggi della fisica-
    Si zittì, mentre un senso di tristezza la invadeva. Non che fosse una novità, ma questo era più.. denso. Quasi come una macchia d’olio -C’è troppo silenzio- disse, la foresta sembra di colpo morta. Se prima si sentivano in lontananza i normali rumori della vita adesso… niente, il nulla più assoluto immerso in quella strana foschia
    -Lumos- sussurrò, illuminando il loro cammino, iniziando a tremare -Oh no- il suono le uscì con una nuvoletta, aveva capito -Dissennatori- la paura la colpì al centro dello stomaco, mentre scendeva dalla schiena del corvo e trovava un equilibrio precario.
    La sagoma le comparve davanti, in tutta il suo spettrale fascino. Qualcosa stava urlando dentro la sua testa e si voltò di scatto quando vide Law cadere all’indietro e il suo Patronum fallire. La consapevolezza la invase subito: non aveva ricordi felici da usare, il suo passato era troppo triste per poterlo usare.
    Doveva calmarsi, concentrarsi, non lasciarsi predominare dalla paura e dai rimproveri del padre che rimbalzavano nella sua mente. Si era esercitata dopo aver visto il drago di Regan, sopratutto per curiosità di vedere il suo animale. Aveva seguito i consigli del guardiacaccia ma non era riuscita ad ottenere nulla di più di un’immagine sfocata di una coda vaporosa… forse quella di una volpe.
    L’ansia la invase mentre uno di quei mostri si avvicinava troppo velocemente e sentiva vagamente gli altri lanciare l’unico rimedio possibile. Si spostò d’istinto davanti all’americano, traballando un po’, ma poteva provare ad impedire che venisse aggredito e spostò Juss dietro di lei -Aiutalo a rialzarsi-
    Lasciò che il punto più nascosto della sua mente si aprisse, inondando la sua mente di ricordi felici. Curiosamente alcuni di loro li riguardavano…
    Un bacio dato sotto la pioggia, una partita a scacchi, le risate fatte durante le lezioni di chitarra con André, quelle con le sue bionde preferite e una caduta dal panchetto del piano, seguita da risate e altro..
    -Expecto patronum- disse con sicurezza, la bacchetta puntata davanti a lei da cui scaturì uno scudo d’argento -Non so quanto resisterò… quindi muovete il culo- ringhiò ai due, sorridendo orgogliosa a Justin quando riuscì a pronunciare perfettamente l’incanto -Veloci!-

    Feyre Starfoll - Corvonero - I° gruppo
    -Si aggrappa al kelpie con Karen
    -Interagito con Justin, Karen e Parker. Ringrazia per le cure e prova ad alzarsi. Accetta l'aiuto di Lawrence e con lui si inoltra nella foresta
    -Castato un Lumos e il Patronus, in cui si è esercitata, quindi va abbastanza bene
    A voi la scelta di dire se scaccia o no i Dissennatori
     
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    Quella roba non funzionerà mai, maledizione!, rimugino scorgendo con la coda dell'occhio il ponte che gli altri membri della squadra di son messi in testa di costruire.
    E non è mancanza di fiducia in loro, o risentimento perché l'unico che mi ha dato man forte è questo qui che, seppur ammetto mi stia simpatico a pelle, con me non ci ha nemmeno mai parlato prima. Nono, le motivazioni sono essenzialmente altre due, ed entrambe da ricercarsi altrove.
    La prima, non è mai una buona idea pensare di passare sopra ad un Kelpie così grosso; a prescindere dalla struttura che si impieghi per tentare di farlo.
    Secondo poi, nonché più importante, ci scommetto le palle che il vecchio ha previsto questo demone perché noi lo superassimo e tentassimo di domarlo. Fatto che può significare solo una cosa: eventuali tattiche varie per aggirare l'ostacolo, ahimè, sono destinate a fallire in partenza.
    "Come se fosse il mio Randall, come se fosse il mio...", ribatto vagamente ironico con la voce provata dallo sforzo di nuotare e continuare a castare incantesimi contemporaneamente.
    "Fanculo...Impos... Sono due. Due fottuti litri d'acqua che mi entrano in bocca perché il nostro nuovo amico fatto di alghe e cattive intenzioni, come da copione, dopo aver attaccato qualcuno dei rimasti a terra perché troppo vicino alla riva, ha deciso di far colare a picco il pronte con loro sopra.
    E solo ora, mentre un detrito spinto a trecento orari dalla corrente mi picchia sulle costole spezzandomi il fiato, mi rendo contro di una cosa: Karen non sa nuotare. Panico. Direi che questa sensazione si può tranquillamente definire così.
    "Dobbiamo attraversare alla svelta, sei tutto intero amico? Perché se lo sei, ti conviene muovere quelle chiappe."
    Nessun astio nella voce, solo una certa urgenza. Dettata dal fatto che con tutto questo remescio del porco Merlino non ci vedo un cazzo e, pertanto, non ho la minima idea di come stiano gli altri.
    Ad ogni modo, d'un tratto la situazione si fa calma. Tipo proprio calma calma, roba che in un film sbucherebbe il sole da dietro le nuvole e compagnia bella. Grazie a tutto ciò, e comunque non senza un corposo dispendio di energie, infine riesco a toccare l'altra sponda. Alzando il capo giusto il tempo necessario per vedermi Karen e gli altri che se ne vengono in qua belli e tranquilli sulla groppa del Kelpie, prima di buttarmi pancia all'aria di fianco al corvonero per riprendere fiato.
    "Una di queste sere... alcol...offro io.", ribatto a Lawrence con un velo di complicità in virtù di ciò che abbiamo appena trascorso dentro quel fottuto torrente.
    Sento Karen avvicinarsi, motivo per cui emetto un breve sospiro e mi rimetto in piedi mediante quello che, almeno nelle intenzioni, vorrebbe essere un "movimento ginnico".
    "Noi? Siamo due fiorellini di bosco, che domande K.", ironizzo sincerandomi delle condizioni del mio compagno di sguazzate prima di recarmi, a mia volta, nei pressi della Starfoll.
    "Brutto colpo, le caviglie son bastarde. Però si, sembra solo una distorsione.", confermo cominciando ad avanzare per propormi di accompagnare Feyre. Ciò a cui assisto invece, rimanendomene qui a guardare con un espressione vagamente corrucciata, è uno "scambio di idee" sul chi dovrebbe sorregge la corvonero, intrattenuto da tre dei miei compagni di squadra.
    "Sono d'accordo con Lawrence. E poi Justin, diciamocelo, mentre lui sorreggerà Feyre noi avremo bisogno di te dietro o davanti a loro. È stato un bel colpo quello del ponte, nonostante tutto, sono certo che ci sarai più utile con le dita strette attorno alla bacchetta."
    Strizzo l'occhio al tassorosso rimuginando su quanto il morale, in situazioni simili, sia un qualcosa che bisogna assolutamente mantenere ben nutrito. Altrimenti si finisce con l'infilarsi dentro inutili tensioni, buone solo per perdere tempo e ledere a quel gioco di squadra così caro al vecchio. Del quale, oltretutto, avremo maledettamente bisogno. Mi ci gioco la bacchetta.
    "Parker, tu stai bene, si?", Morgana fa che io ci abbia preso col nome; Evitandomi la solita figura di merda dovuta alla mia meravigliosa memoria da pesce rosso, grazie. In ogni caso, mi sembra doveroso chiedere.
    Idealmente mi sarei messo in testa e vicino a Karen solo che, sulle prime, ci ritroviamo ad avanzare un po' tutti come un gruppo compatto e coeso lungo il percorso designato. In parole povere, Lawrence si fa carico di Feyre e noi ci manteniamo tutti piuttosto vicini a loro. Il che, a mio avviso, è un bene. Un gran bene.
    Le conifere ben presto ci circondano e, praticamente da subito, è palese quanto qui dentro ci sia qualcosa di oggettivamente sinistro. Fa freddo, non si vede un cazzo che manco il caligo sulle scogliere di Galway a gennaio e, soprattutto, tutto diviene tetro. E lo è sempre di più, passo dopo passo.
    "Karen, qualunque cosa accada, cerchiamo di stare tutti il più vicino possibile. Ho una pessima sensazione.", butto lì alla rossa nel momento stesso in cui lei accende la punta della bacchetta.
    Che poi dire "brutta sensazione" è un fottuto eufemismo, qua si sta da cani. Sono provato dallo sforzo di poco fa, ho i vestiti fradici, e il brivido che mi percorre la schiena da un paio di minuti a questa parte è tutto fuorché rassicurante. L'aria è rarefatta e, personalmente, trovo tutto così tanto triste. Essere qui è triste. Vivere è triste. Aver perso la mamma è...Maledizione!
    "NO! KAREN! ATTENTI SU TUTTI I LATI GENTE!"
    Brutti figli di una gran troia mezzi putrefatti e mezzi non ben definiti, volevano proprio farci il culo per bene. Appunto, volevano.
    Nel giro di pochi secondi, e intendo proprio una manciata quantificabile sulle dita di una mano, il buio della foresta viene illuminato da molteplici sbuffi argentei. Uno di essi mi è utile per accorgermi che, qualcuno dei nostri, è finito a terra per qualche motivo. Fortuna vuole che, per quanto pericolosa, la situazione non poteva presentarcisi in modo più congeniale.
    Piegandomi indietro mando a vuoto un dissennatore che mi fluttua davanti rimanendo, letteralmente, a bocca asciutta. Dopodiché, è tutto istinto.
    Avanzo verso il punto in cui quello che scopro essere Lawrence ha perso l'equilibrio, cercando di compattare il più possibile gli altri nel frattempo. Ed è fatta, ancora una volta, siamo molto serrati tra di noi.
    "Puoi dirlo Justin, cazzo se puoi dirlo!"
    Non so sia è il momento, l'adrenalina o chissà cos'altro: sta di fatto che un ondata di sano ottimismo, nel vederci lavorare così bene, mi pervade le membra riuscendo già quasi da sola a scacciare il malessere dovuto alla vicinanza con questi così infernali.
    Mentre tutti sono impegnati, con la coda dell'occhio vedo sopraggiungere una figura oltre quella che la Starfoll ha già provveduto a fronteggiare, e so cosa fare. Compio un passo avanti e la affianco dal lato della caviglia becalina, offrendole quindi anche un appoggio qualora essa dovesse cedere. Dopodiché, semplicemente tendo la mano sinistra, quella armata, davanti a me. Permettendo contemporaneamente che un'ultima occhiata a Karen, mi disegni il sorriso sulle labbra.
    Il suo viso è chiaro nella mia mente, e in essa si trova marchiato a fuoco. Reca prima l'espressione unica che m'ha riservato quando ci siamo riavvicinati nella brughiera, con un affetto già allora ben più trascendentale del semplice romanticismo. Poi passa in rassegna la nostra prima notte insieme, il suo impeto nell'antro della Mórrígan e, infine, si fissa nella gioia che le ha pervaso lo sguardo quando, finalmente, ho ammesso apertamente di amarla.
    "Expecto patronum!". È potente. Questa volta ne sono certo.
    La figura nitida di una grossa alla membranosa si materializza dalla prima nebbiolina argentea, colpendo poderosamente due dei nostri assalitori. Essi vengono scaraventati indietro di parecchi metri e i loro compagni di merende, interdetti, sebbene non colpiti in pieno arretrano considerevolmente a loro volta.
    Con il tacco del piede destro cerco il contatto con il ragazzo di corvonero, con il solo intento di tastare se si sia già rialzato o meno.
    "A questo punto, credo ci convenga levarci dal cazzo!", condivido con tutta la squadra, "E suggerirei di farlo alla svelta, anche."


    Logan McCormac, squadra 1.

    - Interagito a più riprese con un po' tutta la squadra.
    - affiancato Feyre.
    - Castato un patronus parzialmente corporeo - in virtù delle esperienze pregresse - che idealmente potrebbe darci il tempo di portar via le chiappe 🤗


    Edited by L. McCormac - 29/6/2023, 01:29
     
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    L'incantesimo andò a buon fine, ma come aveva immaginato questo aveva provacò un grande frastuono. Era inevitabile ma non sembrava che i suoi compagni avessero gradito la cosa, ma in quel momento era una scelta da fare .

    La prossima volta Hunter li invito per un thè rispose con sarcasmo al Grifondoro, non era certamente uno stupido e tutto era calcolato. In uno scontro c'erano mille incognite come quella che si palesò ad un tratto.

    Altri schiopodi vennero alla festa e attaccarono i primi, i compagni impartivano ordini, c'era confusione e questo non era un bene.

    Durante uno scontro bisognava rimanere calmi e quanto pare loro sembravano molto agitati. André riuscì a salvare Euphemia da una brutta caduta, poi eresse un muro d'acqua, era una buona idea, forse avrebbe rallentato i loro nemici, anche se la loro corazza era davvero resistente.

    Ma quello che lo lasciò interdetto era la scelta di Euphemia lanciare l'incantesimo Evanesco. Ma non si limitò a quello gli impartì un ordine che gli diede fastidio per il modo in cui l'aveva detto , come se l'avesse preso per uno sciocco . Socchiusi la bocca aveva voglia di dire qualcosa, ma non era certamente il momento. Appoggia la bacchetta sul palmo della mano, mi concentrai e in maniera limpida e chiara pronunciai l'incantesimo.

    Guidami la bacchetta cominciò a ruotare sul palmo indicando una direzione



    Gruppo 3 Alex tassorosso V anno
    - Risposto ad Hunter-
    -lanciò l'incantesimo Guidami, che io so dovrebbe puntare il nord e non il sud.. forse mi sbaglio ..
     
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    Nel caso in cui, signori miei, ci fossero mai stati dubbi al riguardo: non so cosa ci sarà nel mio futuro, eppure posso dire con certezza cosa NON ci sarà e la risposta sono le creature magiche. Il caos scaturito da quegli scorpioni sparafiamme dal culo non era gestibile in alcun modo e sebbene stessimo di fatto provando a colpirli in ogni modo possibile.. sembravano non finire mai.
    Il Tasso dai capelli fluenti propose quindi una soluzione drastica: fulminarli. E ammetto che non ci pensai poi molto, non pensai minimamente alla conducibilità dell'elettricità dell'acqua e che magari essendo parzialmente zuppi noi stessi avremmo potuto morire fulminati come in un autogol.
    Andata. Semplicemente li volevo morti. No, non fuorigioco, no, non poverini rendiamoli innocui. No. Morti. Male. Vaporizzati. Bestie che sparano fuoco possiamo farne a meno con il riscaldamento globale no? Io se non altro posso visto che sudo pure in Scozia.
    Elettro!
    Dovevo ammettere che speravo se la accusassero un po' di più, e forse quelli che avevamo colpito direttamente si erano un po' rincoglioniti. Il problema era che gli altri Schiopodi si erano ricordati di noi.
    ..mmmerda... via.. via...
    Non che servisse a molto l'essere stati afferrati per il braccio per correre via: onestamente non vedevo l'ora di togliermi di culo da quel posto di merda. C'era solo un piccolo problema.. le palle di fuoco che ci stavano lanciando contro.
    Protego.. protego.. merda.. così non va...
    Correre voltandosi per lanciare di tanto in tanto gli incantesimi scudo li rendeva poco precisi, e comunque non avremmo potuto continuare così a lungo. Il preside aveva detto che le prove da superare erano più di una, che c'erano diversi ostacoli.. come potevamo affrontarne altri con questi così che ci sparavano alle calcagna...? Un bruciore fortissimo mi colpì il braccio e poco dopo anche al polpaccio e tra le scapole.. le scintille degli Schiopodi iniziavano a raggiungerci.. e facevano un male del diavolo.
    Lanciai uno sguardo a Stormind e mi liberai dalla presa del mio concasato facendogli cenno di proseguire.
    Dobbiamo farli fuori una volta per tutte... Voi andate avanti, noi li rallentiamo.
    Infondo non potevamo morire davvero no? Le ferite non sarebbero state vere..quel dolore non era vero... lo sembrava ma non lo era... quindi.. deglutii passandomi il braccio sulla faccia ormai completamente madida di sudore.
    Ci stai? ...è tutto finto dopotutto..
    Non si può fuggire per sempre, no?
    Freddafiamma... Acqua eructo... riproviamo con l'Elettro..

    Ralph Finnik, IV anno, Grifondoro.
    -Lanciato Elettro, colpito dalle scintille mentre scappavamo.
    -Rimasto indietro per bloccare gli Schiopodi che ci stanno inseguendo, detto agli altri di proseguire, proposto ad Andrè di rimanere a combattere. (Sorry Stormind ma ho intravisto del masochismo e dovevo usarlo)
     
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    La paura e l’incertezza mi aveva completamente offuscato la ragione, non avrei dovuto agire in maniera così sconsiderata perché ciò che avevo ottenuto era solo far incazzare ulteriormente l’enorme mostro di fango, avanzare dunque era praticamente impossibile. Iniziai a sospettare che l’unico modo per poter proseguire era davvero fare gioco di squadra se bene non avessi confidenza con quasi nessuno dei miei compagni. Pazienza, dovevo adattarmi e poi l’odore putrido del fango era un buon motivo per farcela.
    Restai in silenzio avanzando seguendo la mia squadra lungo quella distesa infinita di fango, avevo male alle gambe e alle ginocchia per la fatiche, le braccia iniziavano a pesare, riuscivo a stento a muovere un passo quando Marsilda individuò finalmente un lembo di terreno più solido.
    “Sei stata brava” le dissi passandole davanti finalmente, non eravamo ancora al sicuro ma per lo meno adesso riuscivo a camminare.
    Tentai di ripulire le mani lungo la divisa ma era impossibile riuscire a liberarmi dal fango, abbandonai così l’idea concentrandomi su quello che avremmo dovuto affrontare di lì a poco, ero certa che il peggio non era ancora giunto.
    Le urla dei miei compagni riportarono la mia attenzione su ciò che stava accadendo, mani viscide e spaventose fuoriuscivano dalle acque con l’intento di portarci sul fondo, Inferi.
    Tenni stretta l’impugnatura della bacchetta incapace di pensare o reagire, gli Inferi erano creature spaventose molto peggio del mostro di fango, il giovane Serpeverde aveva ragione come sempre dall’inizio della lezione, avremmo dovuto utilizzare il fuoco per scacciarli.
    Strinsi la bacchetta forte e urlai “Inc..Cazzo” Non riuscì a lanciare l’incantesimo che una mano mi afferrò per la caviglia tirandomi giù, l’impatto con l’acqua sporca fu tremendo, l’ossigeno nei polmoni non era a sufficenza dato che essendo colta di sorpresa non avevo preso fiato. Tentai di divincolarmi stringendo la mano attorno a quella dell’infero mentre con l’altra gli puntavo contro la bacchetta, non riuscivo a pronunciare alcun incantesimo però sott’acqua. Era così che sarei morta? In una stupida lezione di difesa contro le arti oscure? Per diamine no, avvertivo le unghie dell’infero attorno alla pelle, graffi profondi e doloranti ma che mi riportarono alla ragione, scalciai violentemente e questo bastò a fargli mollare la presa. Con la poca forza che mi era rimasta riemersi dall’acqua “Incendio” Urlai senza nemmeno prendere bene la mira, tutto purché allontanare quell’essere da me.
    La sagoma di Annie mi raggiunse e cercai di sorriderle, l’adrenalina aveva cancellato il dolore, per ora almeno. “Non credo proprio, ma niente concerti adesso. Lo rimandiamo alla prossima festa che ne dici? Usciamo di qui”
    L’idea migliore era fare squadra ed uscire da lì appiccando incendi a destra e a manca per crearci un passaggio, non era forse il modo più veloce di proseguire ma forse più sicuro.
    “Sono d’accordo, se ci stringiamo e copriamo tutte le direzioni con il fuoco possiamo uscire da qui senza doverci preoccupare del necromante”
    Il senso dunque era uno solo, lavorare di squadra e comportarci come un’unica persona.

    Squadra 2 Vanilla Matviga quinto anno Serpeverde

    Vanilla se la fa sotto, è piena di paura e per un po' incapace di agire, si riprende grazie all'intuito di Marsilda, la ringrazia e la segue. Viene afferrata da un infero e portata a fondo, riesce a liberarsi e lancia un incendio per allontanarlo. Interagisce con Annie e Rick ed è d'accordo sul fare squadra e proseguire compatti verso l'uscita.
     
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    Non mi piaceva. Non dipendeva dall'essere in una palude, che la puzza fosse terribile. Era quella sensazione che odiavo: sentirmi le membra molli e tremolanti, incerte, il fiato corto, il cuore che batteva nelle orecchie assordando tutto. Quel senso di caos e confusione che mi riportava ad altre cose successe lo scorso anno. Succedeva sempre qualcosa di brutto e quella sensazione non sparì sgretolandosi così come il gigante di fango. Anzi, tolto quel pericolo braccia e gambe, dacché troppo leggere, sembrarono diventare improvvisamente pesanti, bloccandomi quasi sul posto. Il senso di disorientamento era pazzesco, non riuscivo a capire che cosa dovevo fare, ne dove era meglio andare. Il mio cervello sembrava essersi bloccato, impendendomi di formulare qualsiasi pensiero. L'unico istinto che sentivo non mi diceva di combattere, ma semplicemente urlava per allontanarsi il più possibile da lì. Neanche mi rendevo conto di cosa stavano facendo gli altri, ne si erano fatti male, come se fossero solo figure sfocate o astratte che mi vorticavano attorno.
    Cercai di raggiungere quindi il più velocemente possibile la sponda di quell'acquitrino, trovandola comunque scivolosa: era una striscia di terra che mi ricordava gli acquitrini di Mordor, sebbene nessun fuoco fatuo fosse lì ad indicarci la strada. Ed esattamente come la palude di Mordor, sotto le sue acque, celava dei volti morti, così da quelle acque sporche e verdi, si allungarono delle braccia morte, iniziando ad afferrare gli altri per le caviglie facendoli cadere in acqua. Indietreggiai istintivamente, terrorizzata, col respiro mozzato e tremante, scivolando a mia volta nella fanghiglia e ritrovandomi faccia a faccia con un volto marcio, maleodorante, occhi vitrei ed assenti. Ed iniziai ad urlare scacciandolo agitando le mani alla rinfusa, provando ad allontanarlo, sentendo le dita affondare senza misura nella pelle. Non ci fu l'istinto di usare la bacchetta, ne la lucidità mentale di fare un respiro, ascoltare quello che veniva detto, frenare la paura e rifugiarsi nella razionalità di compattarsi per fare gruppo.
    Mi ero immaginata molte volte che fine avrei fatto in uno di quei film con gli zombie, e ogni volta la conclusione a cui arrivavo era sempre la stessa: sarei stata tra i primi a morire, e in quel momento, mentre quell'Infero mi tirava per il braccio verso l'acqua, riuscii a pensare solo che sarei morta divorata o annegata. Scalciai con i piedi, in un impeto accanito e disordinato, con le lacrime agli occhi, e in qualche modo riuscii a rimettermi in piedi e iniziai a correre verso quello che mi sembrava un posto più sicuro rispetto a quello da cui venivamo e sicuramente più sicuro di quello in cui eravamo. Nel correre non mi curai di nessuno, quell'istinto alla fuga prevaleva su qualsiasi cosa: la mano era stretta sulla bacchetta semplicemente perché avevo bisogno di qualcosa a cui aggrapparmi, ma probabilmente non sarei assolutamente riuscita ad usarla. Nella corsa urtai contro Annie, probabilmente anche contro Marsilda, inciampai io stessa cadendo a terra, sentendo che la Grifondoro piombava in acqua di nuovo. Eppure non me ne importava niente, volevo solo andarmene da lì.. dovevo alzarmi, sapevo che dovevo alzarmi.. c'era sempre odore di terra umida quando succedeva qualcosa.. la terra bagnata dalla neve di Hogsmeade, l'erba bagnata dall'umidità estiva del cortile della scuola.. e quando sentii una mano addosso pensai che fosse di nuovo un Infero e successe di nuovo, di cercare rifugio nel fuoco per salvarmi. Senza averlo pronunciato. Fu girando la testa mentre cercavo di alzarmi che mi resi conto che avevo appiccato il fuoco alla divisa di Rick.
    Nonono..
    Lasciai la bacchetta a terra, cercando di spengere il fuoco battendogli addosso. Non sapendo assolutamente cosa diamine fare.. non volevo più stare lì..

    Daisy Locke, Tassorosso III anno.
    Gli inferi sono la goccia che fa traboccare il vaso: è ufficialmente impanicata, non riesce a pensare a niente e non riesce ad interagire con nessuno, unico pensiero è scappare e darsela a gambe.
    Nel farlo urta Marsilda ed Annie, facendo cadere quest'ultima in acqua, inoltre da accidentalmente fuoco a Rick pensando sia un Infero.
     
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    Squadra 1:

    Ottimo il lavoro di squadra, adatte pure le interazioni. Le vostre capacità e la coesione, nonostante le evidenti discrepanze caratteriali, vi permetteno di superare i dissennatori indenni. Essi, difatti, arretreranno davanti agli ultimi patronus fino a sparire nelle nebbia. In questo caso, ostacolo superato nel complesso a pieni voti nonostante alcuni di voi abbiano ancora difficoltà con l'incantesimo in questione.
    La nebbia si dirada e, sulla destra rispetto alla vostra posizione attuale, fa la sua comparsa un naturale "corridoio" tra gli alberi. Esso vi condurrà fuori dalla macchia di conifere e ai piedi d'una montagna frastagliata. Alle pendici della stessa, incastonata nella pietra, scorgerete la vostra via d'uscita dalla prova. Una porta, identica a quella che avete oltrepassato per entrare, vi attende. Attenzione però, perché il sole sta calando dietro al picco roccioso e, non appena la luce iniziera a scarseggiare, un flash verdastro accompagnerà la comparsa di un inconfondibile simbolo nel cielo crepuscolare.
    Un Mangiamorte si materializzerà davanti a voi, e avrà come obbiettivo unico l'imperdivi di arrivare interi all'uscita.

    Incanti che il mago oscuro userà contro di voi: Dolohoferio, regolohov, sectumsempra, Imperio e ogni tipo di schiantesimo o magia utile in duello.
    La capacità del nemico, ovviamente, saranno proporzionate al livello di minaccia che rappresenta.
    MANGIAMORTE

    NB:In questo step si gioca tutto. Poiché l'ostacolo è il più ostico fin'ora, il suo peso varrà doppio rispetto a quelli precedenti in sede di valutazione. Spazio alla fantasia dunque, purché coerente.

    CITAZIONE
    Squadra 2:

    Il fuoco, si, il fuoco. Esso, per voi, fin'ora ha rappresentato la chiave utile a superare gli ostacoli posti sul vostro cammino. Pertanto, la prima intuizione della caposcuola corvonero, si rivela assolutamente azzeccata. Buoni anche i tentativi "coadiuvanti" di Rick, sicuramente utili a rallentare il pericolo. E si, certo, gli inferi sono lì per uno scopo: non farvi avanzare. Poiché questa, in realtà, è l'intenzione ultima della figura che ora vi sta osservando da lontano; attendendovi in uno spiazzo terroso, umido, circondato dall' acqua e incredibilmente tetro. Non appena sarete riusciti a superare gli inferi stessi, si capisce.
    A voi la libertà su come gestire il piccolo inconveniente che si è venuto a creare con la momentanea destabilizzazione di Daisy, poiché nessuno vi verrà in soccorso.

    Superato lo stretto sentiero attraverso gli acquitrini, vi ritroverete appunto nel suddetto spiazzo. Al centro di esso, senza troppi fronzoli, potete vedere l'anta che vi permetterà di ritornare in classe e concludere la prova.
    Tuttavia non siete soli, e la prova di ciò non tarda ad arrivare. Un fruscio, tipico di qualcosa che si muove a gran velocità, è ben distinguibile tutto intorno a voi. Ciò che invece non lo è, sulle prime, è chi o cosa sia a produrlo. Ad un certo punto però una figura femminile, appena visibile nella penombra generale, scivola fuori da dietro all'anta stessa. È una donna bellissima, pallida, e dotata di due occhi tanto magnetici quanto scarlatti. Vi sorride scoprendo i denti, ed essi scintillano mostrando dei canini decisamente più pronunciati del normale. Nel frattempo si sta facendo notte, il sole non vi verrà in aiuto, e la Vampira, ovviamente, è lì per impedirvi di completare la prova.


    Poteri impiegabili dal Vampiro: Riflessi, forza, e velocità aumentati, controllo mentale di livello medio-basso e utilizzo della magia mediante bacchetta.

    NB:In questo step si gioca tutto. Poiché l'ostacolo è il più ostico fin'ora, il suo peso varrà doppio rispetto a quelli precedenti in sede di valutazione. Spazio alla fantasia dunque, purché coerente.

    CITAZIONE
    Squadra 3:

    Purtroppo per voi, siete il gruppo rimasto più indietro fra i tre. Qualcosa non ha funzionato, magari nella comunicazione o nella coesione della squadra; fatto sta', che mentre arrancate nella foresta cercando di cavarvene fuori, abbozzando tutti così tante idee da risultare infine troppe, i lethifold si trovano la strada spianata per avanzare indisturbati e prendere due di voi alle spalle.
    HUNTER, ALEX: la prova per voi finisce qui. Venite inghiottiti dalle creature oscure e, nel giro di pochi secondi, l'armadio vi sputerà fuori mandandovi gambe all' aria. Penalizzando ulteriormente il vostro gruppo. Ovviamente, il professore sarà lì ad attendervi e avrete la possibilità di interagire con lui e osservare la conclusione di tutte e tre le prove da spettatori esterni.

    I superstiti del vostro gruppo, dopo aver assistito impotenti alla dipartita degli altri due - poiché essa è avvenuta troppo repentinamente per poter far qualcosa - trovano infine il modo d'uscire dalla foresta.
    Oltre la linea degli alberi, vi attende un paesaggio tropicale più aperto, attraversato da un enorme fiume, che si espande a perdita d'occhio.
    A circa duecento metri da voi, in direzione sud, si trova l'anta che vi permetterà di ritornare in classe per completare la prova.
    Avanzate in direzione di essa, quando una raffica di attacchi magici vi raggiunge alle spalle, proveniendo dalla foresta che avete appena lasciato.
    witch-96-old-scary-witch
    Una fattucchiere autoctona del posto, con le fattezze assimilabili a quella della strega - nel senso dispregiativo del termine - avanza in vostra direzione urlando insulti in una lingua che non conoscete.





    Nota Bene:La scelta degli studenti caduti è stata tirata a sorte dall'elenco dei componenti mediante l'uso di un' AI. Essa è, pertanto, del tutto casuale e ininfluenzata dal giudizio personale.

    Attacchi a disposizione della Megera: forme di magia offensiva incredibilmente potenti, seppur rudimentali, e pertanto pericolose. Dagli effetti, in sostanza, simili a quelli degli schiantesimi/ incantesimi d'attacco conosciuti (stupeficium, oppugno ecc.) o delle fatture (Gambemolli, mangia lumache ecc ecc.)

    NB:In questo step si gioca tutto. Poiché l'ostacolo è il più ostico fin'ora, il suo peso varrà doppio rispetto a quelli precedenti in sede di valutazione. Spazio alla fantasia dunque, purché coerente.

    Ultimo giro 🤙🏻

    Postate pure le azioni finali e, se volete, anche le reazioni a caldo o l'uscita.
    Sarà possibile postare le azioni conclusive della prova in corso entro il 20 luglio compreso, affinché esse facciano fede in sede di valutazione.
    Per quanto riguarda l'eventuale giro di uscita/chiusura, nessuna scadenza. Posto che la role verrà chiusa entro un mese dall'ultimo post.

    Buon gioco a tutti, e buona estate 🤗






    Edited by Battlin' Jack - 7/7/2023, 18:18
     
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    Ce la facciamo! Sconfiggiamo i Dissennatori e li facciamo rientrare nel fitto degli alberi ed è una sensazione a dir poco esaltante, che ci pervade man mano che anche i brividi di freddo vanno a scemare.
    Sì! esclamo, fradicio come un pulcino al pari di tutti i miei compagni, mentre sorreggo Feyre per la vita e mi accerto che stia bene.
    Che forza, il tuo Patronus! le dico con sincera ammirazione, sebbene non possa che sentirmi soddisfatto anche dell'inconsistente nuvola argentea che è fuoriuscita dalla punta della mia bacchetta, facendo comunque la sua parte.
    E' una sensazione davvero figa, sì, perché è un successo che riusciamo a raggiungere grazie agli sforzi di tutti... Perfino quello di Lawrence, che quanto meno ci ha provato.
    In realtà, mi sentivo già un po' meglio prima dell'incontro con le terribili creature, sia grazie alle parole di Parker che a quelle di Logan.
    Grazie, Parker... Senza il tuo aiuto non ce l'avrei fatta, comunque. Se abbiamo potuto attraversarne almeno una parte è anche merito tuo avevo risposto alla Grifondoro mentre avanzavamo nella foresta, grato per il suo gesto... Evidentemente mi si doveva leggere in faccia quanto ci fossi rimasto male, più di quanto volessi, nonostante anche le parole del Caposcuola col vessillo di Godric fossero state utili a non farmi sentire una completa nullità. A lui avevo annuito, abbozzando un sorriso timido di quelli che si rivolgono alle celebrità che di colpo ti rivolgono la parola, senza sapere bene cosa dire.
    Ad ogni modo, non appena il banco di nebbia inizia a dissolversi per lasciarci intravedere un passaggio tra gli alberi, mi illudo che sia finita e che quel varco ci condurrà all'uscita senza ulteriori intoppi, tant'è che rinfodero la bacchetta nella tasca interna del mantello, solo per estrarla un attimo dopo ricoperta di una sostanza viscosa e marrone.
    Giuro che non me la sono fatta addoffho... ci tengo a tranquillizzare il resto del gruppo, avvicinando la mano al viso per cercare di comprendere l'origine di quella poltiglia color...
    Caffho, le Cioccorane!
    Ne avevo portate a lezione quattro, nella speranza di trovare Teresa per dividerle con lei ed abbattere così definitivamente il muro di silenzio ed incomprensioni che ci separava ormai da troppe settimane... Solo che Teresa a lezione non c'era e quelle mi erano rimaste in tasca, così come le figurine che avrei dovuto condividere con lei e che ormai, bagnate dal tuffo nel ruscello, dovevano essere ridotte parecchio male.
    Il primo pacchetto che estraggo dalla tasca è infatti completamente spappolato e mi rendo conto che sia stato proprio quello, la causa della mia mano sporca.
    Lo lascio cadere a terra con una smorfia ed estraggo gli altri tre, l'involucro umido ed ammorbidito come il suo contenuto, ma probabilmente ancora commestibili e mangiabili.
    Dopo un incontro a tu per tu con i Diffhennatori, se non ricordo male un po' di cioccolata dovrebbe far sentire meglio, giufhto? Prendi, K!
    Ne lancio uno a Karen, così che possa dividerlo con Logan, dopodiché allungo il secondo verso Lawrence, che ha ripreso Feyre sulla schiena come se fosse un adorabile zainetto.
    Tieni, dividi la cioccolata con lei... Sembri averne davvero bisogno, fhpero tu fhtia bene. dico al Corvonero, seppellendo momentaneamente l'ascia di guerra.
    Decido infine di dividere l'ultima Cioccorana con Parker, grato che l'acqua abbia privato l'anfibio di cioccolato degli arti, sciogliendoli, così che non possa saltare via.
    Tieni... Puoi tenere anche la figurina, se vuoi sorrido alla Grifondoro dopo aver spezzato lo snack e aver mangiato la metà inferiore della mia rana, porgendole direttamente il resto del pacchetto.

    Sto ancora masticando con somma soddisfazione, quando il cielo inizia a sfumare dai colori del tramonto a quelli del crepuscolo - ma quanto tempo è passato da quando siamo entrati qui?! - e all'improvviso, fulmineo, un lampo smeraldino ne squarcia la tela uniforme.
    Lo avete vifhto anche voi? chiedo conferma ai miei compagni, tornando ad estrarre la mia bacchetta con fare circospetto, strofinandone la punta sporca di cioccolata sulla manica del mantello alla meno peggio.
    E sì.. Credo proprio che lo abbiamo visto tutti, così come adesso è chiaramente visibile l'inquietante marchio che mi fa correre un brivido lungo la schiena. So di cosa si tratta, ma è la prima volta che ne vedo uno per davvero e la prima volta che, da Nato Babbano, mi ritrovo ad affrontare un pericolo come quello che si sta materializzando di fronte a noi.
    Sebbene mi rendo conto che sia solo una finzione, Mc Cormac ha reso il tutto spaventosamente realistico e stavolta non c'è modo di darsela a gambe, dobbiamo affrontare il mago oscuro e basta e anch'io, come tutti, dovrò fare la mia parte con gli incantesimi che ho a disposizione e che riesco a pronunciare. Perciò, a costo di fare da esca per dare agli altri, tutti più forti ed esperti di me, una possibilità di sconfiggere il nemico, devo fare la mia parte.
    Serpensortia! tuono quindi puntando la bacchetta al suolo, quanto più vicina possibile ai piedi del Mangiamorte. So perfettamente che sarebbe in grado di farlo evanescere in un attimo, ma potrebbe essere proprio quell'attimo a consentirci di disarmarlo, no? Io e la mia dannata zeppola, con la X di "Expelliarmus" incontreremmo sicuramente qualche difficoltà.
    Appena si difhtrae per fottere me o il serpente, cercate di colpirlo o disarmarlo! Oppugno! casto subito dopo aver esposto la mia folle idea ai miei compagni di squadra, indirizzando il rettile proprio verso il bersaglio incappucciato. Il suo volto celato dalla maschera punta proprio verso di me e io, più rapido che posso, scatto di lato nella speranza che il serpente faccia il suo dovere, ma è con un grido ed un dolore lancinante che cado a terra in ginocchio, colpito alla scapola e su parte della schiena da una frustata infuocata, che mi incendia il mantello nonostante sia ancora umido.
    Oooohhh merda! Fredda... Freddafiamma! gemo puntandomi la bacchetta alle spalle. Il colpo di frusta fa ancora un male lancinante, ma quanto meno il fuoco ha smesso di bruciarmi, sebbene la combustione continui.
    Così, mi agito per liberarmi del mantello e mi rotolo sul terreno per spegnerne le ultime tracce, solo per scorgere all'ultimo istante la bacchetta del Mangiamorte ancora puntata su di me.
    Ma dove diavolo è finito il serpente che ho evocato? Riesco a scorgerlo fulmineamente alla sinistra del Mangiamorte, che tenta di trovare il punto più adatto in cui sferrare il suo attacco.
    Sectumsempra sento pronunciare dalla voce minacciosa e metallica del mago oscuro e la mia mano, di riflesso, stringe l'impugnatura della bacchetta.
    Protego!
    Mi rendo conto che sia un tentativo di difesa disperato, cosa può uno studente del terzo anno contro una maledizione di un Mangiamorte? Il suo incantesimo, infatti, spezza la barriera del mio e mi raggiunge in pieno, facendomi provare un dolore lancinante mentre percepisco la consistenza calda e densa del mio stesso sangue inzupparmi il petto e tingermi di vermiglio la camicia.


    SPOILER (click to view)
    Justin Dustin - Tassorosso - III anno - Squadra 1
    Nella prima parte del post offro a tutti una Cioccorana da dividere e condivido a mia volta quella che mi rimane con Parker.

    All'arrivo del Mangiamorte, casto un Serpensortia e un Oppugno affinché fungano da diversivo, assieme al mio stesso corpo immolato come esca, per poter concedere a voi un tentativo di disarmare e mettere k.o. il mago oscuro.
    Nel frattempo, il Regolohov mi colpisce alla schiena e mi casto addosso un Freddafiamma mentre mi libero del mantello. Un'operazione, questa, che mi distrae quanto basta per farmi centrare in pieno dal Sectumsempra del Mangiamorte, nonostante abbia provato un disperato tentativo di difesa con un Protego (decida il Fato se e quanto riesce effettivamente ad attutire gli effetti dell'incantesimo) Somebody help me XD

    Se ci fosse qualcosa che non ho capito, che ho sbagliato o che devo modificare per qualche motivo, ditemi pure!


    Edited by DustinTheDwarf - 12/7/2023, 20:59
     
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    La bionda Grifondoro è gentile nel volermi sistemare la spalla, quasi mi spiace di averla lasciata appesa poco fa non dandole il cinque. E' che al momento ho un desiderio di socializzare pari a zero, e perdere tempo in sciocchezze del genere mi pare poco proficuo al nostro fine ultimo: uscire da questo dannato posto, possibilmente senza troppi traumi psicologici.
    Grazie, va molto meglio.
    Riesco comunque a non essere del tutto maleducata con lei, sorridendole con sollievo e sincera gratitudine mentre muovo la spalla con più facilità. C'è ancora un lieve fastidio di sottofondo, ma è sopportabile. Riservo anche un lieve sorriso alla Matviga quando mi passa di fianco, superandomi, ed un'istante dopo la mia concentrazione viene catturata da Rick e quelle poche frasi che riusciamo a scambiarci in questo breve momento di pausa dal delirio.
    Se da una parte mi fa piacere sapere che la sua intenzione era solo quella di vedermi, dall'altra non riesco a spegnere del tutto quel barlume di gelosia nel vederlo così attaccato a Daisy. E poi, eccola lì, la domanda da un milione di galeoni... "C'è qualcosa di cui vorresti mettermi al corrente?". Provo a rimanere distaccata, ma una mano inizia a giocare nervosamente con la ciocca di capelli più vicina, per chi mi conosce segno inequivocabile del mio nervosismo. Quindi lui sa di quanto accaduto con André? Mi sta forse mettendo alla prova ed è per questo che ha iniziato ad avvicinarsi alla Tassorosso, per farmi ingelosire?
    Ho sbagliato a tenermi tutto dentro e non essere onesta con lui, speravo di farla franca ed evitare di perderlo, eppure tutto mi si sta ritorcendo contro. Abbasso lo sguardo per un momento, vergognandomi di me stessa e del modo in cui ho tradito il suo iniziale interesse per me.
    Si, i-io... Non è vero che ha smesso d'importarmi. Sei tu quello che si è allontanato per primo!
    Mordere pur di non ammettere un'errore è sempre stata la mia reazione preferita, nei momenti in cui vengo messa all'angolo. E poi in parte sono convinta che anche il Serpeverde abbia le sue colpe, io avrei parlato molto volentieri più spesso con lui, se avessi potuto.
    Però hai ragione, ne parleremo fuori di qui.
    Con le guance rosse d'un misto d'imbarazzo e livore, mi volto e proseguo seguendo le altre, finendo dritte nell'ennesimo caos che abbassa notevolmente il mio livello di pazienza.
    Gli Inferi sono infidi, rischio di finire in acqua ma l'intervento provvidenziale di Rick mi evita un bagno. Sento qualcuno finire in acqua ed un'urlo alle mie spalle riesce a raggelarmi fin dentro le ossa, specie perchè credo di sapere a chi appartiene la voce. Riesco appena a sentire la proposta del Serpeverde di individuare il burattinaio o proseguire compatti, nel voltarmi vengo travolta da una Daisy palesemente terrorizzata e più in panico di chiunque altro qui dentro.
    Dove stai andando?! Incendio!
    Uso il fuoco per tenere lontani gli Inferi mentre, d'istinto, vado dietro a quella sciocca. Forse si merita di finire sott'acqua a tenere compagnia a quelle bestie schifose, visto ciò che mi ha fatto... E allo stesso tempo penso che non voglio vederla fatta a pezzi o mangiata viva, seppur per finta. In fondo -molto in fondo- un'angolo del mio cuore le vuole ancora bene, anche ora che potrebbe portarmi via Rick.
    La raggiungo nel momento in cui la divisa del ragazzo prende fuoco, chinandomi su di lei le afferro le spalle per darle prima uno scossone e poi un leggero schiaffo, giusto per prendermi una rivincita sulle sue spinte.
    Locke, riprenditi! Tutto questo è finto, non ti ricordi? E' una stupida prova, nessuno ti farà male per davvero ma dobbiamo uscire, ok? Avanti, alzati!
    Mi sforzo di tirarla su ringraziando mentalmente la Ross ed il suo incanto, altrimenti a quest'ora starei piangendo a causa della spalla.
    L'uscita non è lontana, quindi o ti muovi o ti mollo qui.
    Forse utilizzare le minacce come metodo di convincimento non è il massimo, così come il tirarla per un braccio, però in qualche modo funziona. Aspetto gli altri e, a suon d'incantesimi di fuoco riusciamo ad avanzare verso uno spiazzo terroso circondato dall'acqua fetida. Poco più in là, l'anta che ci condurrà fuori da questo inferno mi pare brilli di luce divina, anche se è più probabile si tratti di un'allucinazione nata dallo stress.
    Dai, manca poco!
    Esclamo con un briciolo di rinnovato entusiasmo ai mie compagni di squadra, finchè il sorriso non mi spegne addosso insieme al calar del sole. C'è un rumore strano che ci circonda, provo a guardarmi attorno con ancora la mano attaccata al braccio di Daisy, ma non vedo niente. Apro la bocca per dire alla mia ex migliore amica che andrà tutto bene, sia per evitarle un altro attacco di panico che per rassicurare me stessa... Però la mia attenzione viene rapita da una figura femminile che esce con grazia da dietro l'anta, sembra bellissima e i suoi occhi scarlatti brillano nonostante l'arrivo del buio. Nemmeno mi rendo conto dei suoi denti aguzzi, o di aver finalmente lasciato Daisy per poter avanzare di qualche passo verso la splendida donna.
    Mi sembra di sentire la sua voce nella testa, s'insinua sempre più a fondo ed io sono troppo stanca per provare a lottare ancora. Mi lascio cullare da quel sussurro che dice quanto io sia speciale in confronto ai miei compagni, e che dovrei proprio eliminarli per vincere il suo amore ed evitarmi ulteriori sofferenze... Si, ha ragione... Quindi perchè non iniziare da colui che mi ha ignorato per primo in queste settimane?
    Mi volto quindi verso Rick, puntandogli contro la bacchetta e lanciando un'iniziale Expelliarmus per evitare che reagisca, per il secondo incantesimo invece, miro ai capelli.
    Lacarnum Inflamare!
    A quanto pare gli piace avere a che fare col fuoco, quindi perchè smettere ora?


    Marsilda Everett-Millais, Corvonero, IV anno, squadra 2
    interagito con Annie, Vanilla e Rick
    corsa dietro a Daisy e per farla calmare le ha dato prima uno scossone e poi un ceffone, usando infine le parole per farla ragionare
    proseguito insieme agli altri verso lo spiazzo erboso, dove la vampira la sta controllando mentalmente
    si sta accanendo su Rick tentando prima di levargli la bacchetta con un expelliarmus e poi dandogli fuoco ai capelli
     
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    Ho esitato. Ho permesso ad un cazzo di non essere di avvicinarsi più di quanto fosse lecito e mi avrebbe fottuto il cervello se non fossero intervenuti gli altri a soccorrermi, proprio come l'ameba senza palle che sono. Perchè io non ho ricordi felici. Del resto chi avrebbe voglia di condividerne con me, se non faccio altro che allontanare le persone, costantemente in guardia per evitare che possano entrare nella mia vita per più di qualche istante. Li rigetto, mi chiudo a chiave nella mia confortevole solitudine, dove non rischio di aver bisogno di nessuno. L'ho fatto con Annie solo per metterla alla prova e rimanere poi imbrigliato nella mia stessa rete di provocazioni. E l'ho fatto con Feyre che pure non mi ha mai chiesto niente e si è prestata ad aiutarmi, opponendo un incanto Patronus da manuale. Persino Justin ha eseguito orgogliosamente la sua parte malgrado le offese gratuite che gli ho riservato.
    Quindi? l 'ho guardato con una tale indifferenza da darmi dello stronzo da solo. Cosa vuoi adesso? Il primo premio come balia dell'anno? Nn so perchè abbia tirato fuori quella notizia su Selene. Magari il ragazzino voleva solo rivendicare un ruolo, quello che Karen gli ha assegnato forse per farlo sentire meno inutile, ma io non faccio sconti, nemmeno per simpatia. In ogni caso, nessuno è stato lasciato indietro e siamo rimasti compatti ad affrontare l'incerto svolgersi degli eventi. E' questo che fa di noi una squadra vincente oltre ogni più rosea previsione. Eppure siamo talmente male assortiti che non ci avrei scommesso un galeone bucato su un esito positivo. Invece grazie anche a Parker e soprattutto a Logan posso dire di aver conservato la mia anima nera tutta intera.
    Offro io, dannato di un Grifondoro! Probabile che finiremo sotto un tavolo a cercare ciò che resta della nostra dignità, ma dovrò pure sdebitarmi in qualche modo.
    Camminare in quella foresta avvolta nella nebbia non è meno facile, malgrado il tentativo di risollevarci il morale, con il contributo della cioccolata che Dustin divide con tutti noi. Inutile fingere che l'apprensione non sia la nostra compagna di viaggio più sgradita, almeno finchè non imbocchiamo un sentiero fra gli alberi che ci conduce fuori della macchia. Il peso che porto sulla schiena comincia a crearmi qualche problema, ma Feyre non può procedere sulle sue gambe e non mi lamenterei mai, soprattutto adesso che scorgo il profilo di una montagna e una sezione della stessa che sembra proprio avere l'aspetto di una porta.
    Ehi bambolina, non assomiglia all'anta dell'armadio da cui siamo entrati in questo inferno? Gliela indico, procedendo con rinnovata energia proprio mentre l'ultima falce di luce diurna cede il posto al crepuscolo ed è in quell'istante che un marchio dalle smeraldine fattezze si staglia contro gli ammassi soffici color piombo che tappezzano un cielo sempre più cupo.
    Un brivido mi corre lungo la schiena, mentre deposito dolcemente il mio fardello a terra per impugnare saldamente la bacchetta. Nello stesso momento, una nera figura incappucciata si para a ridosso della nostra unica via di salvezza e non ci sono dubbi sulla sua identità ne sul suo intento. Prima che possa interagire con chiunque, assisto all'improbabile assalto di un Dustin in vena di martirio. E' tutto talmente rapido che nessuno degli altri legni riesce ad evitare il doppio attacco del Mangiamorte, benchè sembriamo determinati a porre in atto una selva sincrona di incantesimi, a suo danno.
    E' un cazzo di problema enorme. Ok, siamo in cinque contro uno. Tre di noi attaccano e due provano a disarmarlo. Che ne dite? Forza Logan! Al tuo tre scateniamo l'inferno?
    Il nanetto rosso langue in una piccola pozza di sangue che continua a zampillare dal suo petto. Ha davvero una gran brutta cera e Feyre sembra quasi paralizzata dal terrore quando si piega su di lui.
    Spero abbia almeno la presenza di spirito di castare un epismendo prima che muoia dissanguato. Quello che posso fare io è dargli il tempo di mettere il Tasso in sicurezza.
    Fottuto bastardo! Elettro! ruggisco contro la fulminea figura mascherata nel tentativo di fermare il suo avanzare verso il nostro compagno ferito ed immediatamente dopo sollevo ancora il braccio e ruoto il polso sperando di avvicinarlo al serpente che striscia alla sua sinistra Everte statim!.
    E' una corsa contro il tempo per un manipolo di ragazzi alle prese con un avversario molto più forte di loro. Ne ho la piena consapevolezza, ma per la prima volta in vita mia ho anche la certezza che tutti noi, insieme, possiamo averne ragione. Opponiamo una strenua resistenza agli incantesimi letali del Mangiamorte e i miei Protego si sommano a quelli degli altri per contrastare la potenza distruttiva delle fatture che ci piovono addosso.
    Dobbiamo resistere ed evitare che qualcun altro di noi subisca altri danni, se vogliamo sperare di oltrepassare la porta. L'insidia peggiore è nascosta fra le labbra del nostro nemico, che non ha bisogno di pronunciare tutti gli incanti per portarli a compimento. Cosi' mi destreggio, rimanendo nei pressi dei due accucciati a terra, per far si che non subiscano ulteriori danni.
    La fiammata scaturita dalla bacchetta del mago oscuro non mi coglie del tutto impreparato. Mi copro il volto con il braccio sinistro prima di rotolare a terra con il polso lambito da urlanti lingue di fuoco che avanzano sull'avambraccio, assumendo sembianze orribili.Il dolore è intenso, accecante. Tuttavia riesco ancora a puntare la bacchetta e a pronunciare FINITE INCANTEM e forse ad impedire che il mio braccio venga divorato dall'oscura fiamma multiforme.

    Mi sono posto a difesa di Feyre e Justin che sono a terra e ho colpito il Mangiamorte con un Elettro e un Everte statim, prima di essere colpito a mia volta da un Regolohov.



    Edited by Lawrence Randall - 15/7/2023, 08:33
     
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    A volte non capiva proprio i maschi. O forse erano i maschi non Serpeverde a confonderla, perché loro sembravano avere uno spirito di sopravvivenza più elevato che li rendeva più sensati. Fatto sta che gli uomini avevano questo innato senso di martirio che sfruttavano ad ogni occasione, sperando, forse, di apparire più interessanti e piacenti. Eroi tragici che si sacrificavano per il bene dei compagni, così da essere ricordati per le loro gesta eroiche. Peccato che era spesso inutile e nel loro caso specifico li rendeva solo stolti, perché avevano già visto che dividersi non era la cosa giusta da fare, eppure continuavano a puntare sullo stesso piano ancora e ancora. Uomini.
    “Non se ne parla proprio, fate quello che dovete fare ma rimaniamo qui nei paraggi nel caso ci fosse bisogno” non voleva togliergli il piacere della gloria, alla fine chi era lei per impedire a due baldi giovani di prendersi tutti i rischi? Però voleva stare nei paraggi, uno per protezione personale e due per intervenire nel caso le cose si fossero messe male. Erano una squadra, dovevano andare avanti come tale, ne andava del voto.
    Peccato che avevano tutti dato per scontato che i pericoli fossero solo davanti a loro, che una volta sistemati gli schioppodi, con il piano ideato dai due ragazzi, avrebbero potuto con calma pensare al prossimo passo. Nessuno si aspettava che da dietro comparissero due figure silenti, che con il loro passaggio avevano creato appena un fruscio di foglie nel fitto della foresta, facilmente confondibile con il vento o qualche animale innocuo. Fu troppo tardi quindi per fare qualsiasi cosa.
    Neanche tempo di rendersi conto che stava arrivando qualcosa da dietro, il tempo di girarsi, che vide due figure scure, quasi dei mantelli volanti, fiondarsi su Hunter e Alex e inghiottirli, sparendo a loro volta. Era durato giusto il tempo di un battito di ciglia ed Euphemia si ritrovò spiazzata, con gli occhi sgranati, a guardare il vuoto dove prima c'erano stati i loro due compagni.
    “... Dite che dobbiamo cercarli?” dubbio più che lecito, era una lezione in cui il professore aveva già detto che non poteva succedere loro niente di grave, quindi non era preoccupata per la loro incolumità, solo per quello che questo significava per la loro prova. Cercarli faceva parte del test oppure dovevano fare come niente fosse e continuare?
    “Meglio andare avanti prima che quelli si riprendano, magari sono stati trasportati alla fine” lanciò uno sguardo agli schioppodi che erano belli fritti, ma non le sembravano morti, quindi era decisamente meglio muoversi.
    La foresta sembrava essere sempre più fitta, era difficile attraversarla senza farsi largo con incantesimi come diffindo ed evanesco, ma finalmente riuscirono ad arrivare in uno spiazzo immenso, con un fiume che lo attraversava e che si estendeva fin dove non riusciva più a seguirlo con lo sguardo. Spiegato il perché di tanta umidità.
    “E quello cos'è?” chiese, indicando qualcosa davanti a loro, qualcosa che era decisamente fuori posto nella foresta perché sembrava l'anta di un armadio. Doveva essere l'uscita, non c'era altra spiegazione.
    Neanche il tempo di avvicinarsi abbastanza che sentì le gambe cederle e finì a terra impedendosi di sbattere la testa solo perché era riuscita a mettere le mani davanti in tempo per attutire l'atterraggio. Stava per chiedere cosa fosse successo ai suoi compagni, quando sentì altri suoni e urla indecifrabili provenire da dietro di loro e riuscì a voltarsi in modo da potersi sedere, vedendo una vecchia bitorzoluta venire verso di loro che, a quanto pare, stava castando maledizioni e incantesimi a tutto spiano ed era stata la evidente causa delle sue gambe cedevoli. Gambemolli, sul serio?
    “Protego” castò velocemente, quasi d'abitudine, visto quante volte a Beauxbatons si era dovuta difendere in quel modo dai tentativi di bullismo dei suoi compagni, cercando di prendere un po' di tempo per valutare la situazione e capire cosa avevano intenzione di fare gli altri. Volevano di nuovo fare i cavallereschi eroi e buttarsi a difesa della damigella – che per inciso non aveva bisogno di loro – o volevano far parte di un piano che li avrebbe portati tutti all'uscita interi?
    “Monstrum” per non saper ne leggere ne scrivere passò all'attacco, lasciando che piccoli orchetti, spettri e simil creature volassero velocemente verso la vecchia strega, attaccandosi ai suoi capelli e al viso con l'intento di distrarla finché capivano cosa fare.
    “Attacco o ritirata? Le mie gambe non funzionano ancora però, ci vogliono un altro paio di minuti”
    Sintetica e dritta al punto. Era inutile perdersi in chiacchiere e svolazzi, dovevano arrivare ad avere un piano nel minor tempo possibile e dovevano essere tutti d'accordo, perché se ognuno faceva quello che gli pareva finivano sicuro per mettersi i bastoni tra le ruote da soli.
    Lei, personalmente, preferiva l'attacco. Euphemia era abbastanza drastica nelle soluzioni: il modo migliore per risolvere un problema era toglierlo di mezzo, non fuggire, anche se bisognava usare metodi drastici e che di solito non sarebbero stati accettabili. Era una finzione, giusto? Nessuno si sarebbe fatto davvero male se il suo piano fosse riuscito.
    Piano che doveva mettere in fretta, perché gli esserini mostruosi che aveva evocato erano già spariti e la vecchiarda stava tornando all'attacco “Wingardium Leviosa”
    L'incantesimo fece levitare un ramo caduto a terra sopra la testa della vecchia, più o meno un metro sopra di lei, e nel momento stesso in cui fu in posizione Euphemia lasciò andare l'incantesimo per castarne un altro in rapida successione “Gravis”
    Se tutto andava secondo i piani il pezzo di legno avrebbe dovuto aumentare di velocità visto l'aumento di peso che gli aveva inferto Mia con l'incantesimo e se lei non si spostava o proteggeva finirle dritto in testa e, se erano fortunati, spezzarle il collo. Drastico, ma efficace.

    Euphemia Theodora le Grant - IV anno Serpeverde - Gruppo 3

    - Rimasta con Ralph e Andrè rifiutandosi di andarsene
    - Guarda impotente i compagni che vengono portati via dai lethifold
    - Raggiunta la radura indica l'uscita chiedendo agli altri di cosa si tratti
    - Viene colpita da una fattura simile alle gambemolli e cade a terra
    - Si rigira, sedendosi e casta un protego
    - Lancia una fattura orcovolante alla strega per prendere tempo e discutere di cosa fare
    - Vedendo che gli effetti della fattura svaniscono usa il wingardium leviosa per portare un tronco ad un metro dalla testa della strega e con un gravis aumenta il suo peso per rendere aumentarne la velocità di caduta e sperando che la fermi del tutto

    Decidete voi se l'ultima azione ha successo o no e sbizzarritevi <3
     
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    Karen guardò Lawrence allibita. Lo stupore per la boria con cui l’aveva ripresa, mortificando per di più Dustin senza curarsi minimamente di ferirlo, si tramutò in fretta in profonda irritazione che non mancò di esternare rivolgendogli un’occhiataccia.
    -Guarda che non c’è bisogno di rispondere così male, ci arrivo lo stesso.-, rispose scattando a propria volta. Tatticamente parlando ammetteva che Lawrence non aveva torto: se si fosse occupato lui di Feyre non sarebbero stati rallentati nel tragitto, non era stato tanto quello che aveva detto a infastidirla ma i toni aggressivi che aveva usato per esprimersi. Non era comunque sua intenzione litigare, non nel bel mezzo di una prova come quella; Dustin non sembrava essersela presa e Feyre tutto sommato sembrava stare bene, cosa che contribuì a ridimensionare il temporaneo nervosismo, spazzandolo via per focalizzarsi sull’obbiettivo comune di arrivare incolumi a fine tragitto. Dopotutto, un po’ di tensione era normale visto quanto avevano appena superato. Via via che proseguirono il freddo e il malessere divennero più marcati, tanto che Karen cominciò ad avvertire sonnolenza e indolenzimento, faticando a restare concentrata.
    -È la stessa sensazione che abbiamo provato a Parigi…- commentò rivolga a Logan, constatando con orrore che sebbene l’effetto fosse il medesimo quella volta non era un maledictus ad attaccarli ma un gruppo di dissennatori che non aspettava altro che banchettare con la loro anima. Karen si voltò rapidamente verso il resto del gruppo per sincerarsi che nessuno fosse caduto vittima della loro magia. Fu il patronus di Logan a coprirle le spalle allontanando il dissennatore scacciato poco prima, che Karen supportò traendo forza dall’affetto che la legava al Caposcuola, al quale si aggiunse l’affetto che provava per i suoi amici; fu soprattutto per l’urgenza di porre fine alla prova, in modo da sincerarsi che anche Ralph, Daisy e André stessero bene, che la Grifondoro si mise in gioco affrontando la propria paura e dando il proprio contributo per scacciare le creature oscure.
    -Expecto patronum!- il suo patronus non rimase che uno sbuffo argenteo, tuttavia questa volta più forte e più duraturo, tanto da allontanare il dissennatore dalla traiettoria di tiro.
    -Ha funzionato-, esordì verso il Caposcuola, tirando un sospiro di sollievo nel vederli allontanarsi.
    -Non potrei essere più d’accordo… chissà cos’altro ci aspetta…-, gli sorrise, felice che se la fossero cavata a buon mercato. Da una parte l’ansia, dall’altra l’eccitazione, Karen non stava in sé nella pelle all’idea di proseguire nel dungeon; era soddisfacente riscontrare di proprio pugno i miglioramenti che erano seguiti dall’ultima volta che aveva percorso una strada simile con Logan, se allora la Grifondoro si era sentita alla stregua di un peso morto per il suo compagno quella lezione le stava dimostrando l’esatto contrario: pur ancora con evidenti limiti, realizzò che tutto sommato poteva cavarsela anche da sola.
    -Grazie, Jus… dopo questa ci voleva…- gli sorrise, afferrando la cioccorana grata per la premura dimostrata dal Tassorosso. Peccato che la sua gentilezza non fosse stata ricambiata allo stesso modo dal Corvonero, che persisteva nel trattato col sufficienza senza un apparente motivo. Karen non intervenne, certa che Dustin fosse capace di difendersi perfettamente da solo preferì dedicare la propria attenzione a Logan. Prima che la cioccorana potesse saltare via le assestò un paio di piccoli morsi alle zampine anteriori sentendosi subito meglio. La lasciò intatta quasi per intero, conservando un quantitativo più significativo per Logan al quale la porse subito dopo, affinché potesse riprendersi più agevolmente dallo sforzo compiuto poco prima.
    -Era l’ala di un drago… vero?-, domandò, entusiasta. Non aveva mai visto la forma corporea del suo patronus e quei brevi secondi erano stati insufficienti per individuare con esattezza la tipologia di creatura comparsa. Non vi fu tempo per approfondire: la via d’uscita era vicina, eppure non era mai sembrata così lontana. Karen sollevò lo sguardo al cielo, il volto divenne paonazzo quando riconobbe nel teschio che divorava un serpente, comparso tra le nuvole, il simbolo del marchio nero. Non v’erano dubbi su cosa avrebbe previsto l’ultima parte della prova e fu inevitabile domandarsi se lo zio, che niente lasciava mai al caso, non l’avesse predisposta di proposito. Karen ascoltò la proposta di Lawrence ma per quanto buona sentiva di non condividerla del tutto: quando giocava a paintball con la sua squadra di Belfast lei restava sempre nelle retrovie come cecchino per coprire loro le spalle, nel caso in cui fosse occorsa una ritirata immediata.
    -Aspetta, serve almeno una persona a difes…- la ragazzina si bloccò, il suo volto si pietrificò non appena intravvide a pochi metri da loro la figura di un Mangiamorte: il cuore martellò nel petto dandole la sensazione che fosse tutto dannatamente reale, tanto che la montagna intorno a sé scomparve e al suo posto si materializzò mente il manor dei suoi nonni, il giorno dell’attacco dei Mangiamorte.
    -Buongiorno, principessa… non avere paura. Non sono qui per te. Dov’è il tuo papà?-, poteva sentire la voce di Coco dietro quella maschera, nella sua testa. Poteva sentire Gwyn gridare da qualche parte in quella radura, colpita dall’esplosione delle vetrate nel salone, vederla cadere mentre scappava verso il camino della metropolvere allo stesso modo in cui Dustin cadde per terra, colpito dal Sectumsempra. Fu allora che si ridestò dall’incubo, disegnando nell’aria il sortilegio scudo che respinse lo schiantesimo del mangiamorte per il rotto della cuffia.
    -Freddafiamma!-, Karen cercò di aiutare Lawrence rendendo le fiamme che ne lambivano i vestiti innocue. Non ebbe il tempo di sincerarsi dell’effetto: il Mangiamorte sollevò nuovamente la bacchetta prendendo lei come bersaglio.
    -Accio!- mentre cercava rifugio dietro un albero, frappose fra sé e l’incantesimo alcuni rami secchi caduti sul sentiero, per deviarne la direzione; tre anni prima aveva provato sulla propria pelle gli effetti del dolohoferio, il sortilegio scudo allora non era bastato, l’unica cosa che poteva tentare era usare qualcos’altro per ripararsi.
    -Bombarda!-, la Grifondoro puntò ai rami sulla testa del Mangiamorte; un attacco diretto sarebbe stato sviato facilmente, cercando di sfruttare l’ambiente circostante a proprio vantaggio, si disse, era l’occasione migliore per creare una falla nella sua guardia e permettere agli altri, soprattutto Logan e Parker che erano ancora in gioco, di sfruttarla per un attacco diretto.

    SQUADRA 1 - KAREN CAVANAUGH - IV ANNO

    -Usato il Protego contro lo Stupeficium del Mangiamorte
    -Provato a rendere innocue le fiamme sul braccio di Lawrence con un freddafiamma
    -Usato l’incantesimo di appello per frapporre dei rami tra sé e il dolohoferio visto che il sortilegio scudo sarebbe insufficiente (ho lasciato l’esito libero)
    -Lanciato un bombarda sui rami sopra la testa del Mangiamorte per colpirlo indirettamente e permettere ad altri di attaccarlo

     
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