Osserva, Potresti imparare qualcosa.

Pt. Uno.

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  1. - Drago. O.F.
     
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    - Dritta al sodo come sempre signorina Starfoll, non me ne sorprendo.-
    I miei occhi si muovono, fissandosi su di lei.
    Un silenzio breve.
    Ne scruto i lineamenti.
    E, men che mai, mi curo di celare il mio interesse.
    Il quale, per più d'un istante, è tutto riservato alla corvonero.
    - Alcune piante, e non solo.-
    Taglio corto, sorridendo falsamente.
    Almeno per quanto mi riguarda.
    Poiché, all'esterno, la mia cordialità parrà del tutto genuina.
    Non ho dubbi in merito.
    - Ragazzo.-, ribatto al serpeverde.
    Una risposta pacata ma serafica.
    Io e lui, in presenza d'altri, non abbiamo nulla da ostentare.
    Ne ci converrà farlo.
    - Lo sarebbe. Tuttavia non se, come ho detto, ci aspetta una lunga strada da percorrere. -
    Senza perdermi in ulteriori fiati, oltrepasso il margine della foresta.
    Essa ci circonda fin da subito, inghiottendoci letteralmente.
    L'atmosfera cambia in pochi metri, oscurandosi decisamente.
    Subito dei fruscii tra gli alberi ci accompagnano, e alcune coppie d'occhi puntano su di noi.
    I minuti si sussuegono, divenendo ben presto intere mezz'ore.
    - A breve lasceremo il sentiero, lì troveremo parte di ciò che stiamo cercando.-
    Mi fermo, e traggo tre oggetti gemelli dal mio zaino.
    Porgendone due ai ragazzi.
    - Sono maschere protettive, indossatele curandovi di coprirvi a dovere le vie respiratorie.-
    Scosto gli arbusti e faccio loro strada.
    Guidandoli, in un fitto così scarso di luce da rendere quasi necessaria l'accensione delle bacchette.
    - L'Hypnia, è quella la pianta che cerchiamo.
    Si tratta di un rampicante, pertanto la troverete attorno ai tronchi degli alberi nei paraggi meno battuti.-

    Indosso la mia protezione, invitandoli con palesi gesti delle mani a fare lo stesso.
    Ed eccole lì, in gran numero.
    Che aspettano solo d'esser colte.
    E, eventualmente, trasformate in sacchetti pieni di sonanti galeoni.
    - Ci servono i fiori, solo quelli. Attenti, rilascerà nubi di spore. Sono allucinogene se inspirate e, l'esposizione prolungata, potrebbe bruciare le sinapsi di un essere umano. Ecco il perché delle maschere.
    Il gioco però vale la candela, poiché la pianta è poliedrica, e trova largo impiego nel campo pozionistico. Ad esempio, se ne può trarre un distillato miracoloso da impiegare durante la preparazione di intrugli capaci d'agire in modo straordinario sulla memoria.-

    Traggo i primi fiori io stesso, irritando le piante oltremodo.
    - Afferrate dal gambo e tirate, il procedimento è oltremodo semplice. Meno ci esporremo agli agenti allucinogeni e meglio sarà, maschere o no. Muovetevi.-
    Non è il caso di condividere tutte le informazioni con loro.
    Pertanto, glisso.
    Tenendo solo per me l'inconfutabile verità.
    Facendo macerare i fiori, e distillandoli, si ottiene un potente veleno.
    Che, se ingerito, distrugge ogni singola cellula cerebrale.
     
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