Osserva, Potresti imparare qualcosa.

Pt. Uno.

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  1. …Feyre…
     
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    ☽The Dark Queen☾

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    Alzò un sopracciglio alla parola “moglie”. Che stava dicendo? Era sposato?! Ma quanti anni aveva Rick?! -Dai aspetta..- fece un passo per seguirlo, ma si fermò accigliata. Strano che mollasse così, non aveva senso.
    -Penso di avere più palle di lui a questo punto- disse soprappensiero, voltandosi e alzando il volto per vedere quello del prof al suo fianco -Mi fido abbastanza di te da sperare di uscirne viva- visto che lui era passato al “tu” si adeguò, prima di arrossire al suo tocco. Di certo se faceva a quel modo sarebbe morta per combustione interna. Scosse la testa per allontanare tutti i pensieri inutili, doveva rimanere concentrata mentre avanzavano riparati dal suo scudo, anche se la paura le stringeva lo stomaco tanto da spingerla a stargli praticamente appiccicata. Sussultò quando il ragno davanti a loro passò a miglior vita in modo abbastanza cruento e schifoso, facendole fare una smorfia di disgusto.
    -Se questi sono “cuccioli”, non oso immaginare mammina e papino- rabbrividì
    Si limitò ad ascoltare le sue spiegazioni, osservando le ragnatele disfarsi contro la barriera che li avvolgeva. Al contrario di lei, Korko sembrava tranquillissimo in quel momento, come se stessero andando a farsi una bevuta e non incontro ad un ipotetica morte.
    Si tappò il naso, sicura che quel miasma soffocante le sarebbe rimasto addosso per giorni.
    -Se serve ad uscire da qui integri, usa tutte le pratiche che vuoi- commentò piano, osservando la grotta oscura che si presentò davanti a loro. Prese un respiro enorme, buttandolo fuori piano, pensando a cento motivi per cui darsi alla fuga e cento motivi per rimanere.
    Le istruzioni di Korko erano chiare e precise -Ok, isolare, neutralizzare e non uccidere- era pronta? Le venne quasi da ridere -No, non sono assolutamente pronta, ma ormai ci siamo e non mi tirerò di certo indietro- si stava decisamente cagando sotto -Solo… non lasciarmi morire per favore, non troveresti facilmente un’altra studentessa brillante come me- provò a scherzare per calmarsi, ma alla fine fece un passo verso l’ingresso e il buio li circondò.
    Sotto le suole qualcosa scricchiolò in modo sinistro, ma non osò abbassare lo sguardo, la bacchetta davanti a se illuminava debolmente la via, mentre il battito accelerato del cuore le rimbombava nelle orecchie. Sbucarono in uno spazio completamente invaso da ragnatele, poca luce filtrava da un buco nella volta della grotta, anche questa tappezzata di filamenti. Il tanfo serrava la gola li dentro, accentuato dall’ambiente soffocante e umido. Poteva quasi ricordare una foresta tropicale
    -Prof… credo che sia una lei- la voce le uscì più acuta del previsto, mentre un ticchettio sinistro precedette l’enorme creatura che si profilò davanti a loro, grande il doppio di quelle che emersero da ogni anfratto visibile e non, sbucando da una sorta di buco infernale fatto di fili, una grotta nella grotta.
    Merda merda merdaaaaaaa.
    La “Madre” di quelle bestie si fermò davanti all’entrata della sua tana, iniziando a ticchettare le tenaglie in modo strano, ottenendo in risposta altri ticchettii dai “figli”, che era tanti… troppi, e quando capì cosa stavano facendo le si drizzarono i capelli. Sapeva che erano intelligenti, ma non si aspettava quello
    -Stanno comunicando- mormorò
    Voltò la testa di scatto, sentendo ticchettare le zanne di un ragno a pochi metri da lei. Che diavolo si stavano dicendo? Sicuramente si stavano chiedendo se mangiarli subito o metterli in dispensa. Ma la conversazione in ragnese durò poco. Due schiocchi più forti del boss e l’intera nidiata si mosse… evidentemente la Madre doveva aver dato l’ordine di attaccare e quei mostri pelosi si gettarono contro di loro. L’adrenalina le diede lo scatto giusto per difendersi e colpire
    -Arania Exumain!- esclamò, portandosi più vicina a Korczak mentre alcuni ragni venivano spazzati via dall’incantesimo
    -Everte statim- un nuovo colpo, unito a quelli che lanciava il prof, altri ragni a zampe all’aria -Cosa vuoi fare di preciso per mettere lei fuori gioco?- gli chiese, mentre continuava a bombardare quelle bestie senza però ucciderle, come aveva richiesto lui
    -Glacius!- una decina di ragni si trasformarono in ghiaccioli pelosi, quasi carini da vedere. Il panico la teneva vigile e si spostò in tempo per non finire tra le tenaglie di un aracnide, ma per il momento riusciva a tenerli sotto controllo
     
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