Treats, colors and knowledge

Morgan e Feyre

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    Il giorno stava lentamente finendo e con questo la sua pazienza.
    Aveva fatto il turno lungo al pub del paese e iniziava ad essere stanca ed irritata; prima un cretino ubriaco che aveva provato a toccarle il culo e ora il boccale che si era frantumato spargendo birra ovunque… no decisamente oggi non era la sua giornata.
    Con un sospiro si piegò, prendendo uno straccio per ripulire il pavimento dal liquido ambrato, quando una piccola ombra catturò la sua attenzione al di là del bancone, dove un visetto faceva timidamente capolino dal legno scuro. Alzò un sopracciglio divertita
    -Ciao- sorrise allo scricciolo biondo che le stava davanti, suppergiù sui tre anni e dallo sguardo vivace che non si fece scrupoli a raggiungerla subito dopo il suo saluto
    -Che ci fai tu qui?- si guardò in giro, cercando un eventuale genitore -Sei sola? Come ti chiami? Io mi chiamo Feyre- si alzò, avvicinandosi con cautela, sempre sorridendo per non spaventarla, ma sembrava a suo agio lì. Forse tra le due era più agitata lei che la bambina
    “Celine” cinguettò la bambina con la sua vocetta “Mammina è fuori”.
    Ok non era abbandonata, un sollievo -Ho capito. Sei scappata allora, ma così farai preoccupare la tua mamma sai?- la bambina annuì con un sorriso furbo, fregandosene altamente della preoccupazione della madre. Forse doveva uscire a cercarla o era meglio aspettare che venisse lei? Non sapeva cosa fare e alla fine optò per la seconda opzione. Doveva tenerla occupata affinché non fuggisse via di nuovo… ma come? Non era abituata ad approcciarsi ai bambini, per niente.
    -Lo vuoi un dolcetto mentre aspettiamo che arrivi la mamma?- almeno l’avrebbe tenuta sott’occhio e non le sarebbe venuta l’ansia di vederla fuggire via. La piccola annuì entusiasta e si lasciò prendere in braccio e poggiare sul bancone. Senza perderla di vista prese un brownie e glielo diede, insieme ad un bicchiere d’acqua, fermando Una mentre passava per andare a fare delle commissioni
    -Di chi è questa bambina?- chiese alla donna, sperando che la conoscesse, ma lei la liquidò con una scrollata di spalle
    E’ la figlia di Morgan” le rispose come se fosse la cosa più ovvia del mondo, riprendendo il suo cammino e salutandola mentre usciva. Sospirando la Corva si passò una mano sul volto
    -Come se io sapessi chi è- borbottò, prendendo un tovagliolo per ripulire la bambina -Era buono?- la piccola bionda annuì di nuovo
    Ancora per favore” le chiese con i suoi occhioni blu da cucciola -Oh tesoro non credo di poter darti altra cioccolata- le disse con una leggera smorfia -Ma che ne dici di fare un disegno per la mamma?- altra distrazione per prendere tempo in attesa della donna
    -Vieni piccoletta, mettiamoci comode- la prese in braccio, portandola ad un tavolino libero e dandole i suoi attrezzi, cercando di salvare quelli nuovi o in buone condizioni, per disegnare e qualche foglio vuoto, sedendosi con lei
    Fu allora che una donna entrò trafelata, l'espressione preoccupata sul bel volto. Non doveva essere molto più grande di lei in realtà, bionda come la piccola che aveva preso in custodia
    -Morgan?- la chiamò -Ho la tua fuggitiva- le disse divertita quando si voltò verso di loro

    Edited by …Feyre… - 15/8/2023, 10:26
     
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    Celine Lacroix si sentiva la bambina più fortunata del Mondo perchè era finalmente tornata nel suo posto del cuore, nel villaggio fra i monti Wicklow. Certo, con il papà in Francia si era divertita, l'aveva portata a Disneyland e avevano dormito in un letto gigantissimo nel castello di Aurora, avevano fatto colazione con i macaron e scattato tante foto con Minnie e Topolino e tutte le principesse Disney... anche Rapunzel che le aveva tanto ricordato la sua mamma, ma, per quanto volesse bene al suo papà, lei fra quelle verdi montagne si sentiva a casa.
    Per Celine casa, in quegli anni, era correre e giocare a nascondino con Arya, era farsi fare il solletico sotto i piedi da Ryan, erano le treccine con i fiorellini che le faceva 'nonna' Susan e le grosse mani di 'nonno' Toni, come lo chiamava lei, che la stringevano forte per farla volare su su fino alle nuvole. Era stato proprio a lui che aveva chiesto perchè non potevano vivere sempre così felici assieme. ''Questa terra sarà per sempre casa tua e tutti noi saremo qui ad accoglierti, mia piccola!" le aveva risposto e a Celine era bastato, forse non avrebbe mai avuto il loro accento, ma erano loro ad averle insegnato a pieno il significato della parola famiglia e, come una famiglia, la biondissima Lacroix sapeva che li avrebbe amati per sempre. Amati come amava nonno Samuel, il suo papà e la sua mamma a cui ora stringeva la mano, sorridendo perchè anche lei, quando erano al villaggio, sembrava essere più allegra, la mattina ora le faceva tante coccole nel lettone e zio Regan era riuscito anche a farla ridere qualche volta. "Presto la mamma starà bene" l'avevano rassicura zio Regan e zia April e lei credeva alle loro parole, loro non le dicevano mai bugie ed era sicura che quella sarebbe stata l'estate più bella di sempre.
    Sì, la piccola Celine Lacroix era felice, di quella felicità pura e sincera che solo i bambini possono riuscire a provare, quella felicità non ancora infettata dalla cattiveria del Mondo che li circonda, quella che odora di caramelle al mou ed ha i colori dell'arcobaleno. Provava gioia e vero stupore nello scoprire ogni giorno ciò che la circondava, la farfallina dalle sfumature violacee che le volava accanto da quando erano uscite di casa, le fusa che le aveva riservato Drago, il suo amato kneazle, infilandosi nel suo lettino ed il dolce profumo della nigella damascena che inebriava il villaggio pizzicandole un po' il naso. Era felice e ancora non era consapevole del fatto che avrebbe conservato quel ricordo nel suo cuore in eterno.
    ''Mammina, guarda...la farfalla ci segue! Vuole essere con noi amica'' disse euforica tirando Morgan per la maglia cercando di attirare la sua attenzione, ma la mamma si era fermata a parlare con il signor Liam, che a Celine ricordava tanto Babbo Natale. Chissà se non è proprio lui, si ritrovò a pensare la bambina guardandolo dal basso, ha la stessa lunghissima barba bianca e poi non vive in un villaggio anche lui, un villaggio che quando nevica diventa bellissimo e magico e che sta al nord. Sì, è lui, ne sono certa... se a Natale veniamo qui dovrò prestare molta attenzione. Se Celine nell'aspetto era la copia di Morgan, gran parte del carattere e dell'iperattività l'aveva ereditato da suo padre e, come lui, se stimolata, riusciva poco a mantenere l'attenzione o a rimanere a lungo ferma, voleva correre e seguire la sua nuova amica farfalla, così lasciò la presa dalla mano di Morgan e si incamminò lungo le vie che ben conosceva. La farfalla, ovviamente, si librò nel cielo abbandonandola, ma la piccola non si perdeva mai d'animo ed aveva già un nuovo obiettivo, i brownie cioccolatosi che le regalava sempre Una.
    ''UNA! Sono io a trovarti!'' la sua vocina divertita e squillante riecheggiò nel locale, ma non fu Una a comparire da dietro il bancone ma una bellissima principessa dagli occhi più belli e particolari che Cece avesse mai visto. Erano di due colori diversi! WOOOOW!
    ''Tu non sei Una! Dove è Una? - le chiese piegando leggermente la testa di lato studiandola attentamente - Io sono Celine!'' il tono era fiero mentrem, indicandosi, pronunciava il suo nome e annuiva lasciandosi prendere in braccio dalla ragazza che si chiamava come una fatina. Anche se Una non c'era almeno era riuscita ad ottenere i suoi amati brownie che mangiò con gusto sporcandosi di cioccolata fino al naso. Mamma l'avrebbe sgridata perchè diceva che troppi zuccheri poi non la facevano dormire la sera, ma non sapeva che con papà Ares ne aveva mangiati tantissimissimi e aveva dormito tutte le mattine fino a tardi.
    ''Ciao Una!! - trillò alla vista della donna che le diede un bacio fra i morbidi boccoli dorati - Mamma con Liam... no, non si arrabbia! Ora disegno con mia nuova amica'' le rispose arricciando il nasino come faceva ogni volta che diceva una piccola bugia, sapeva Celine che la mamma si sarebbe arrabbiata eccome per essere scappata anche se al villaggio si conoscevano tutti e nessuno le avrebbe mai fatto del mamma.
    E proprio mentre scarabocchiava su un foglio il volto trafelato di Morgan spuntò da dietro la grande porta di mogano chiamandola.
    ''Lei è la mia mammina! Mammina lei è la fatina Feyre!" fece lei le presentazioni per poi continuare a disegnare come se nulla fosse successo.
    ''Scusami Feyre, mi è scappata mentre eravamo qui fuori... da quando ha fatto i tre anni è diventata una peste... ti devo qualcosa per il disturbo?''
     
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    Lei non ne sapeva molto di bambini, ma quel piccolo diavoletto, nascosto sotto le spoglie di un angioletto biondo le piaceva. Se ne stava li, brandendo la matita come una spada e disegnando tranquilla. Aveva salutato Una con slancio, segno che comunque la conosceva abbastanza da avere confidenza. Certo, effettivamente l'estranea era lei in quel contesto
    -Che ne dici di disegnare un bel gatto alla mamma?- le propose, per darle qualcosa da fare quando la vide indugiare con lo sguardo sul portone, come se stesse progettando di andarsene di nuovo.
    Ma Celine accolse la sua richiesta e lei sospirò, poggiando i gomiti sul tavolo e guardandola, senza però vederla davvero, la mente alla deriva come succedeva spesso.
    Chissà come sarebbe stata la sua vita se non avesse mollato tutto… in fin dei conti, un bambino sarebbe presto arrivato a sostituirla. Però magari rimanendo poteva dargli un conforto nei momenti di bisogno, sarebbe stato una distrazione dall’incubo quel piccolo fratellino… ma alla fine non poteva considerarlo un salvafamiglia, la realtà era che anche con lui in giro, per lei non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Reietta era e reietta sarebbe rimasta.
    E poi ormai era troppo tardi, lei era li e lui non avrebbe mai nemmeno saputo della sua esistenza.
    La porta dietro di lei si aprì e la piccola alzò gli occhi, presentandole una bionda non molto più grande della corva. Che fosse sua madre non c’era dubbio, Celine era la sua fotocopia. Morgan le raggiunse, l’espressione preoccupata dipinta sul bel viso
    Si alzò, sorridendo imbarazzata -Nessun disturbo, non preoccuparti. L’ho messa all’opera per evitare che andasse altrove e le ho dato un brownie, spero di non aver fatto danni con lo zucchero- mise al corrente la donna -Anche se ha già fatto le presentazioni, piacere- ridacchiò divertita, tendendole la mano -Tu sei l’amica di Regan vero?- aveva già sentito il suo nome dal guardiacaccia, quando le raccontava qualche aneddoto della scuola -Mi ha parlato di te, eri in Tassorosso giusto?- curiosa come sempre -Vuoi qualcosa da bere? Offro io- indicò il bancone
     
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    A Celine la fatina Feyre piaceva, insomma, non solo perchè le aveva offerto i deliziosi brownies di Una, ma anche perchè aveva gli occhi tanto colorati e ciocche argentate fra i capelli, proprio come le fate disegnate sul libro di favole che le aveva regalato il papà e lei adorava i particolari delle persone, ci faceva sempre caso e ne rimaneva affascinata a lungo. Celine notava i dettagli, notava il bello che la circondava e lo faceva suo riempiendosi il cuore e l'anima di tanta bellezza e gioia.
    ''Sìì! Ora disegno Drago per mammina - disse entusiasta iniziando a tracciare linee sul foglio che, secondo la sua immaginazione di bambina, erano giuste per rappresentare il suo amato kneazle, avrebbe regalato il disegno alla mamma ed era sicura che lei lo avrebbe adorato al punto tale da appenderlo sul frigorifero di casa... certo che a ben pensarci... e uno anche per papà... io posso? le chiese sbattendo un paio di volte le palpebre con quella tipica espressione da finta innocente che assumeva ogni volta che domandava qualcosa a qualcuno, quell'espressione a cui nessuno riusciva a resistere. Nemmeno i suoi genitori mantenevano il broncio a lungo quando Celine rivolgeva loro quello sguardo, per questo, quando la mamma varcò la soglia del locale non si preoccupò molto della sua reazione, l'avrebbe perdonata per essere corsa a cercare Una. Una le voleva tanto bene e le dava sempre le caramelline quando mamma e nonna Susan non guardavano, l'unica che conosceva quel segreto era zia April con cui, a volte, divideva il proprio bottino.
    ''Sono Morgan, sì... scusami ancora, ero fuori a parlare con Liam e lei ha iniziato a rincorrere una farfallina, per fortuna sapevo che la sua attenzione sarebbe durata poco e l'idea dei dolci di Una l'avrebbe attirata qui" rispose la mamma e aveva ragione, i dolcetti della donna erano la cosa più buona del mondo e Cece ne avrebbe fatto volentieri indigestione, lo aveva raccontato anche al papà e gli aveva promesso che, una volta tornate a Londra, glieli avrebbe portati, anche se lui, era convinta la piccola, non ne era molto felice perchè faceva sempre strane espressioni quando gli raccontava del villaggio e, soprattutto, di zio Regan. ''Nocciolina, è solo perchè Grifondoro e Corvonero non sono mai andati tanto d'accordo, un giorno capirai'' le rispondeva semplicemente quando lei domandava se fosse arrabbiato con lo zio, almeno aveva smesso di dirle che lui non era il suo vero zio. A Celine non importava, sapeva che Regan e Jace non erano i fratelli della mamma, ma vedeva quanto la facevano divertire, quanto le volevano bene, così per lei era spontaneo volere tanto tanto bene anche a loro. La sua attenzione fu attirata dal nome del Corvonero e, con un piccolo balzo scese dalla sedia pronta a scattare verso la porta.
    ''Zio Regan qui? Io vadoooo'' disse decisa prima di vedere la mamma estrarre la bacchetta e provare a lanciare un incantesimo alla porta, un incantesimo che non le riuscì facendo ridere divertita Celine, poteva quindi scappare di nuovo ma, una mano di sua conoscenza, l'afferrò leggermente dalla maglietta.
    ''Non ci pensare nemmeno piccola peste. Ora rimani qui un pochino con me e Feyre... anche perchè penso tu la debba ringraziare, è lei che ha regalato Drago a zio Regan che lo ha regalato a te" a quelle parole di Morgan gli occhietti di Celine brillarono di pura gioia
    ''Sì, è tuo regalo? Azzzziiiieeeee'' e le saltò letteralmente al collo riempiendole il viso di piccoli bacini appiccicosi di cioccolata.
    ''Qualcosa di fresco... fai tu. E si, Tassorosso a rapporto - un lieve sorriso incurvò le labbra dell'ex figlia di Tosca mentre si avvicinava e recuperava la piccola dalle braccia della ragazza per farla sedere sul bancone di legno -spero che Regan ti abbia parlato bene di me e non abbia raccontato tutti i miei segreti. Scherzi a parte, ti trattano bene qui al villaggio?''


    Edited by Morgan! - 3/10/2023, 16:57
     
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    -Certo che puoi- sorrise dolcemente davanti a quell’espressione, dandole altri fogli -Tieni, sono tutti per te-
    Non avrebbe mai ostacolato una vena artistica, anzi se poteva incoraggiare la piccola l’avrebbe fatto.
    Drago era il suo gatto? Sospettando che il nome avesse a che fare in qualche modo con un certo guardiacaccia, stava per chiederglielo quando Morgan si scusò nuovamente con lei.
    -Celine hai davvero buon gusto- rise -I dolcetti di Una sono una droga e continua a rimpinzarmi come un tacchino. Penso di aver messo su due chili da quando sono qui- sgranò gli occhi quando la piccola scese dalla sedia, pronta a scattare per riprenderla ma la madre l’anticipò, prendendo la sua bacchetta, ma senza nessun effetto visibile. Si chiese perché, ma non pose domande all’interessata
    -Vedo che anche tu sei caduta vittima del fascino di “zio Regan”- oh, adesso l’avrebbe chiamato anche lei così, solo per vedere la sua reazione.
    Di nuovo rimase sorpresa dalla reazione di Celine, che le saltò al collo per sbaciucchiarla e facendole così capire che Drago era uno dei “suoi” kneazle
    Lei non era una tipa particolarmente fisica, ma ricambiò dandole un bacio sulla guancia e un abbraccio. Stava diventando troppo tenera
    -Non c’è di che. Anzi, ti dirò di più, Drago ha due sorelline sai? Si trovano ad Hogwarts e si chiamano Galadriel e Selene. La prima è color della panna, mentre l’altra è nera con le zampine bianche, come se le avesse infilate nella neve- sorrise pensando alle micie -E anch’io ho un gattone, si chiama Loki ed è un super brontolone- fece una smorfia per farla ridere.
    Una volta libera dalla sua stretta andò dietro il bancone, armeggiando con alcune caraffe -Té freddo al limone- propose, versandole un bicchiere -Nah è stato un ottimo amico, mi ha raccontato qualcosa dei vostri anni a scuola, nulla di che- le sorrise, annuendo alla sua domanda
    -Si, sono grata di essere qui. Avevo veramente bisogno di un po’ di pace- si picchiettò un dito sulla tempia -Qua è così tranquillo e tutti sono gentilissimi con me- la rassicurò
    -Vieni spesso al villaggio?- le chiese, impicciona come sempre
     
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    I piedini di Celine ciondolavano e sbattevano ritmicamente sul legno del bancone di Una su cui sua madre l'aveva letteralmente costretta a sedersi, lei voleva solamente giocare e correre dal suo zietto preferito, perchè la mamma non lo capiva? Un piccolo sbuffo uscì dalle sue labbra e la piccola decise che poteva essere divertente lasciarle in quella posizione, a formare un cuoricino con cui provare ad emettere dei versetti simili ad un fischio... peccato che il risultato fu quello di ricevere solo un'occhiataccia dalla mamma! Uffi, di nuovo! Non le piaceva quella mamma, la sua mammina era molto più divertente e le faceva fare sempre tutto quello che voleva... ok, forse non proprio tutto tutto, sicuramente meno di quello che le permetteva il padre.
    ''Zio Regan mio!!" disse decisa e leggermente imbronciata sentendo che parlavano del suo amato zietto, la piccola di casa sapeva essere decisamente gelosa, a volte molto più gelosa di quanto non lo fosse la vera signora O'Toole o Morgan nei confronti dell'amico. Zio Regan era speciale per lei, l'ascoltava sempre, anche quando i suoi discorsi prendevano vie incomprensibili, le raccontava di fantastiche creature che, così le aveva promesso, un giorno le avrebbe anche mostrato. Celine aveva deciso, da grande avrebbe voluto essere, oltre che bella come la sua mamma, una magizoologa come lo zio Regan oppure super forte come il suo papà che sconfiggeva i cattivi o anche vendere gelati, a lei piacevano davvero tanto i gelati!
    ''Non si era capito? Zio Regan è di sua proprietà, guai a toccarlo" a rispondere era stata la mamma che intanto aveva allungato il suo bicchiere di the freddo per farne bere un lungo sorso a Celine che, fregandosene delle buone maniere, aveva deciso di pulirsi il visetto paffuto con la mano. Alle sue parole la piccola Lacroix annuii convintissima incrociando anche le braccia al petto. Zio era suo, come lo era Drago e come avrebbe voluto che fossero suoi anche tutti gli altri gattini!
    ''Che cosa è Ogguarts?" chiese alzando leggermente un sopracciglio facendo intenerire e sorridere anche la stessa Morgan
    "Hogwarts è la scuola che hanno frequentato la mamma, papà, zio Regan e zia April, e tanti tanti anni fa anche nonno Anthony... ed ora anche la tua nuova amica Feyre'' la bambina sembrava convinta della risposta ricevuta e, dopo aver annuito leggermente, tornò a giocherellare con i pennarelli ed i fogli di carta che Morgan le aveva nuovamente messo davanti per distrarla, per potersi godere lei un bel sorso di the freddo prima di concentrarsi sulla figlia di Priscilla.
    "Oh, ne sono lieta, questo è il posto ideale per ritrovare la pace... sono diventati tutti la mia seconda famiglia. Ammetto che quando ho conosciuto Regan ai tempi di Hogwarts ci sono venuta veramente poco - troppo poco, quante volte il Corvonero l'aveva invitata, quante volte lei si era sentita in difetto per Ares e aveva preferito rimandare. Che sciocca! - ora mi sento più a casa qui che a Londra, mi hanno accolta in un momento non propriamente felice della mia vita, quando è finita con il papà di Celine e... beh, hanno rimesso insieme i pezzi del mio cuore spezzato'' e per questo Morgan sarebbe per sempre stata grata ad ognuno di loro, ogni membro della famiglia O'Toole e di quella comunità fantastica che erano gli abitanti del villaggio che avevano a cuore lei e Celine come se fossero nate e cresciute fra quei monti.
    ''Ma dimmi un po', che novità arrivano da Hogwarts?"



    Edited by Morgan! - 12/10/2023, 17:12
     
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    Rise di cuore -Oh va bene, nessuno toccherà lo Zio Regan- diede un tovagliolo a Morgan, per farle pulire il faccino della bambina
    -Un giorno ci andrai anche tu, scommetto che sarai una Grifondoro- le diede un buffetto sul naso, si la piccola Celine era sicuramente una piccola futura leonessa.
    Sorrise lievemente, prendendo un sorso del suo the -A quanto pare questo è un porto sicuro un po’ per tutti- commentò -Io sto scappando dai miei genitori e Regan mi ha dato la possibilità di stare qui- le spiegò -E sarò grata per sempre anche a tutti gli altri, per avermi accettata così come sono- con la mente pronta a giocarle brutti scherzi, ferita nel profondo, con tutti i suoi disagi e le sue sofferenze nascoste
    -Sono stata nominata Prefetto, vale come novità?- rise -La scuola è sempre la stessa. Regan attira più attenzioni femminili del dovuto, abbiamo dei controlli di sicurezza quando andiamo ad Hogsmeade. E non immagino quando torneremo come sarà, con quello che sta succedendo nel mondo- fece un sorriso un po’ tirato -Staremo a vedere cosa succederà- si sedette sul bancone, tanto al momento il locale era vuoto
    -Tu studi in Accademia giusto? Come procede? Come funziona li?- il mondo al di fuori di Hogwarts l’affascinava, poi avere qualche informazione in più non faceva certo male, alla fine le mancavano due anni poi, se tutto fosse andato bene e il mondo non fosse precipitato nel caos, avrebbe continuato i suoi studi lì
    -Ci sono ragazzi carini?- chiese con una punta di ironia, per sdrammatizzare un po’, non che le interessasse particolarmente
     
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    ''Ifondoro come il mio papinoo'' rispose la bambina alla domanda della giovanissima figlia di Rowena che aveva servito loro del delizioso the freddo con cui si stavano rinfrescando dopo una lunghissima giornata passata a fare compere. La madre le rivolse un lieve sorriso, quasi sconsolato all'idea che sì, il carattere di sua figlia era decisamente una copia in carta carbone di quello del padre, al contrario suo Celine ed Ares erano due spiriti liberi, due anime troppo irrequiete per essere intrappolate in un modo statico e prevedibile, loro vedevano i colori, loro erano destinati a volare. L'ex Tassorosso lo aveva accettato già da prima che la piccola iniziasse a rivolgerle le prime parole, sin dalla prima risata così limpida e argentina come quella del padre, dalla prima volta che l'aveva vista perdersi in un mondo tutto suo, entusiasta di tutto ciò che la circondava.
    ''Sì nocciolina, come il tuo papà. Anche se Tassorosso ha la miglior sala comune" ammise Morgan portandosi nuovamente il bicchiere alle labbra, godendosene un nuovo lungo sorso. Era proprio quello che ci voleva, un momento di pausa dai pensieri e qualcosa di rigenerante da sorseggiare. La piccola le rivolse uno sguardo perplesso che sembrava celare un'infinità di domande. Domande su cosa fosse una sala comune, sul perchè fosse la migliore, e su come mai non poteva andarci anche lei. Ci sarebbe andata, avrebbe avuto la stanza migliore anche se era una grifondoro, ne era sicura. Sicurissima, tanto da annuire da sola delle sue stesse convinzioni. Ma la sua attenzione fu presto attirata dalla fatina Feyre che si sedeva sul bancone del locale al suo fianco, Una forse si sarebbe arrabbiata e questo fece ridacchiare la piccola Celine sotto i baffi. Una era così buffa quando si arrabbiava, si faceva tutta rossa in viso anche se, così si era convinta, a volte faceva finta di prendersela per i dispetti che lei, Gwyn e Ryan e Arya le facevano, voleva bene a tutti loro e non li avrebbe mai davvero sgridati.
    ''Mi dispiace, so cosa vuol dire scappare da una famiglia che non ti ama..." la voce della mamma si era fatta bassa e seria e anche un po' triste tanto da far rizzare le antennine del pericolo a Celine, non poteva permettere che mamma tornasse ad essere triste quindi si allungò verso di lei per stamparle un bacino sul naso come a sua volta Morgan faceva quando Cece era triste o si faceva male. E aveva funzionato, gli occhi della sua amata mamma tornarono a brillare ancora per un pochino, anche se ci voleva tempo, così le aveva detto anche lo zio Regan, perchè tornasse davvero la super mamma bellissima e buffissima di prima.
    ''Oh, sai che novità, Regan ha sempre attirato le attenzioni di almeno tre quarti di Castello, peccato che lui ha occhi per April da tempo immemore" agli inizi Morgan non aveva capito chi fosse la donna che aveva rapito il cuore del suo migliore amico, per quasi un anno aveva temuto potesse essere l'algida Anastasia Carter, soprattutto dal modo in cui la fulminava ogni volta che le passava accanto, ma poi il mistero era stato svelato durante una delle loro passeggiate serali, e la bionda aveva tirato un lunghissimo sospiro di sollievo. April le piaceva, seppur da prima come professoressa, per poi avere l'onore di conoscerla davvero e apprezzarla ancora di più.
    ''penso sia giusto che prendano queste precauzioni, ho iniziato a vivere al Castello subito dopo la fine del periodo oscuro ed è stato un incubo, non oso immaginare cosa sia stato per tutti loro essere rinchiusi fra quelle mura..." Morgan era stata fortunata, la sua vita da strega era iniziata in ritardo e, per molti aspetti, era stato un bene, in America non aveva dovuto affrontare tutto quello che quotidianamente avevano affrontato i suoi più cari amici. Jace, Regan, April, gli stessi Ares e Cris come infiltrati, già viverlo per corrispondenza dai brevi gufi di Ares era terribile, era sicura che lei al posto loro non sarebbe sopravvissuta, anche per questo tutto quello che stava nuovamente accadendo nel mondo magico la terrorizzava.
    ''mammina sarà giornalista come zio Lèonard, vero mammina?'' una lieve risata le dischiuse le labbra, da come parlava sua figlia sembrava che fosse imparentata con tutto il mondo magico, ma Lèonard Lefevre, per quanto strano potesse sembrare, condivideva davvero lo stesso sangue di Celine.
    ''Diciamo che ci si prova - e mentre parlava accarezzava i morbidi boccoli color del grano della figlia - frequento il corso di giornalismo del Professor Lefevre, non so se hai avuto modo di conoscerlo, è il curatore del museo e della biblioteca del villaggio" era spesso chiuso nel suo mondo di libri e profonda cultura e non era facile vederlo fra le vie di quel magico villaggio, a meno che un certo O'Toole senior non lo trascinava in qualche pub. Erano una strana coppia quei due e per tutti, così come per Morgan, era difficile comprendere cosa potessero avere in comune, cosa li avesse spinti a creare un legame così indissolubile... ma il destino e la vita sono strani, spesso fanno trovare qualcuno in grado di completarci anche nel soggetto più improbabile, ci mostrano che la metà della mela può essere anche un vero amico.
    ''io ho tre fidanzati... no, forse quattlo'' la bambina lo disse con tale leggerezza da sconvolgere la madre che la guardava a labbra dischiuse
    ''Quattro Cece? E chi sarebbero?'' per un attimo cercò lo sguardo di Feyre cercando appoggio nell'affrontare quel discorso con la figlia. Per Merlino, eppure era sicura che fosse ancora così lontano il periodo della spiegazione delle api e dei fiori.
    ''Mmmm. C'è Christian, e poi Alec'' la biondissima Celine iniziò a snocciolare nomi contando con le dita, sollevandone uno ad ogni nome
    ''Ma sono grandi per te Celine'' e figli di auror, ci mancava solo che sua figlia di prendesse la prima dolcissima infatuazione per un auror come suo padre. Oh sì, gli psicologi ci sarebbero andati a nozze con la loro famiglia. Già lo immaginava Morgan, il futuro terapeuta della sua primogenita, sfregarsi le mani avidamente a sentire la loro storia.
    ''e anche Diego e il mio amichetto dell'asilo Rufus'' ma chi diamine chiama un bambino Rufus?
    ''Renditi conto, frequenta più uomini mia figlia di me'' sconsolata e divertita si rivolse nuovamente a Feyre scuotendo la testa.
     
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    Rise davanti all’entusiasmo della piccola, come la invidiava. Così spensierata e felice, con una visione del mondo così pura ed innocente
    -Ti piacerebbe, la sala comune più bella è quella di noi Corvi- disse a Morgan -E lo dico perché le ho viste tutte e quattro. Una delle mie migliori amiche è una Grifondoro, ho passato un mese tra i Serpeverde e passo un sacco di tempo tra i Tassi- arrossì lievemente -Ma la vostra tana sa… sa di casa- non poteva definirla in altro modo. Quando aspettava Juss nella sala giallo-nera si sentiva quasi protetta, non sapeva spiegarsi il perché. Bevve un sorso anche lei, ascoltando le parole della bionda
    -Anche tu hai problemi con la tua? Oppure hai appianato le cose?- chiese piano, sorridendo però davanti alla piccola che posava un bacino alla mamma -Almeno hai lei, penso che sia la miglior famiglia che ti possa capitare- o almeno, così si diceva no?
    -Ah beh, come dargli torto! April è una forza della natura!- alla fine lei ed Ap non erano poi così differenti. Condividevano dei demoni e delle sfaccettature caratteriali… si sentiva vicina alla moglie di Reg e poi le aveva dato la forza per sconfiggere una delle sue più grandi paura… doveva qualcosa pure a lei
    Morgan la distrasse da quei pensieri, parlandole del periodo oscuro -Non immagino nemmeno cosa abbiano provato. Speriamo di non tornare nuovamente a quella situazione, impazzirei se dovessi rimanere chiusa da qualche parte. E già non sono del tutto sana- non osava immaginarlo, ma le ultime notizie non erano per niente ottimistiche.
    -Una giornalista dici? Un bel lavoro- ce la vedeva, le sembrava avesse la giusta curiosità -Ah si, l’ho conosciuto al museo. Che uomo affascinante… peccato che sia un po’ logorroico- un po’ era un eufemismo, non si zittiva mai. Apprezzava la cultura, ma a piccole dosi. Ok essere Corvi, ma con un po’ di pausa ogni tanto.
    Poi Cece sganciò la bomba -Quattro?!- cercò di non ridere e vide lo sguardo di Morgan
    -Ma non sono troppi Celine?- alla fine cedette e si mise a ridere -Oddio ma che nome è Rufus?!- si asciugò una lacrima scuotendo la testa
    -Ascolta Cece, ma uno di loro deve piacerti più degli altri no? Anch’io ho una specie di ragazzo, un Tassorosso come la tua mamma e lui è quello che mi piace più di tutti- sentì un vago rossore farsi strada sul suo volto -Uno è già faticoso… non oso immaginare quattro- ridacchiò
    -Non ci credo che non hai almeno un amico… speciale! Sei bellissima Morgan, come minimo hai la fila di spasimanti!- non poteva essere il contrario
     
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    Celine ascoltava quello che la mamma e la fatina Feyre si stavano dicendo ma aveva già completamente perso interesse, insomma, a lei in realtà che cosa importava di quale sala comune era la migliore? Le mancavano ancora tantissimissimi anni prima di poter andare ad Hogwarts e poi lei sapeva che sarebbe stata una leoncina di Grifondoro, papino glielo aveva promesso e lui manteneva sempre le promesse... circa, con lei almeno sì, con la mamma un pochino meno e questo spesso la rendeva triste, Celine se ne accorgeva e per questo teneva il broncio ad Ares, giusto il tempo di ricevere qualche coccola o un cioccolatino. Sì, era facile corrompere e farsi perdonare dalla piccola di casa Lacroix.
    ''La mia famiglia è un completo casino...'' una lieve risatina nervosa aveva dischiuso le labbra di Morgan dandole una forma buffa agli occhi della biondissima Celine, le espressioni della mamma erano sempre così divertenti, lei nemmeno si accorgeva di quante ne faceva quando parlava, arricciava sempre il naso quando era arrabbiata, piegava le labbra di lato quando non voleva arrossire e socchiudeva sempre un pochino gli occhi quando sua figlia o Drago, spesso e volentieri in accoppiata, combinavano qualche pasticcio e meditava il modo in cui rimproverarla senza sembrare troppo cattiva, ma ciò che Celine adorava più di tutto erano i buchini che si formavano ai lati della sua bocca quando le sorrideva dopo averle dato il bacino della buonanotte. Oh sì, Cece si sentiva la bambina più fortunata del Mondo intero quando la sua mamma faceva così e si addormentava sicura di quanto fosse amata.
    ''Sono scappata dall'America quando avevo poco più di 14 anni per venire alla ricerca del mio padre biologico e da allora non sono più venuta via... la mia famiglia non l'ha preso benissimo questo mio trasferimento, soprattutto per via, prima della magia e poi del mio incontro con Ares e la conseguente nascita di questa signorina qui'' con la mano Morgan accarezzava i capelli della piccola mentre raccontava a Feyre del suo passato, lei Nonna Kimberly non l'aveva ancora conosciuta di persona, sì, aveva visto qualche foto e ricordava vagamente una videochiamata a Natale poco dopo che papà si era trasferito in una nuova casa... la mamma quel giorno si era arrabbiata tanto con la nonna e da quel momento non l'aveva più sentita nominare.
    ''Mia madre non era affatto felice all'idea di diventare nonna così giovane e quando ha saputo che io ed il papà di Celine ci eravamo lasciati beh... è stata abbastanza categorica, dovevo cavarmela da sola'' erano state quelle parole a farle prendere la decisione, rimandata fino a quel momento, di cambiare legalmente il proprio cognome in quello di suo padre biologico. Ecco, Cece nonno Samuel lo adorava, era il nonno più divertente del mondo intero ed anche l'unico di sangue che avesse, per lo meno accanto, anche Ares infatti le raccontava sempre di quella nonna di cui portava il nome, Priscille, e che era volata in cielo troppo presto, ma mai del nonno. Quando sarebbe cresciuta, si era ripromessa, avrebbe scoperto tutto e avrebbe fatto in modo che tutti facessero pace per poter tornare a vivere tutti quanti assieme in una casa grandissima con un giardino gigante, ed una piscina, e gli unicorni e piante di pesche, le pesche erano il suo frutto preferito.
    ''Sì, in realtà sono rimasta incinta appena iscritta in Accademia quindi avevo ripiegato su un corso più semplice, per così dire, quello di Belle Arti Magiche, poi è nata Cece e ho sono stata un po' costretta ad interrompere e... quando io e suo padre ci siamo lasciati ho capito che non potevo rinunciare ai miei sogni ed il Signor Leonard mi ha convinta ad iscrivermi a quello di giornalismo e mai scelta fu più azzeccata'' sentendo come Feyre parlava dello zio Leo fece ridacchiare la piccola Celine
    ''loggollloico. Eheheh. Lui racconta me tintissssime cose'' ammise la piccola e Morgan rivolse uno sguardo alla figlia di Rowena come a dire, ci avresti mai scommesso che andavano d'accordo? Hanno entrambi una lingua così lunga!
    ''Ci, ci, quattlo! Christian mi da i suoi colori. Alec è forte poi Diego ride con me'' quella era la prima volta che anche Morgan sentiva le motivazioni che portavano sua figlia ad avere così tanti 'fidanzati'
    ''... e per tua informazione sono tutti e tre figli di Auror così rischiamo di farci arrestare per stalkeraggio'' disse l'ex Tassorosso portandosi una mano sul viso mentre sua figlia ascoltava attentamente le parole della mora riflettendoci attentamente
    ''Rufus! Il mio cuore è felice quando viene all'asilo'' e per un attimo le sue gote si fecero rosse e a Morgan parve di vederla crescere velocemente sotto i propri occhi. Quando era l'ultima volta che aveva sentito il proprio cuore felice? Meritava un amore puro e sincero come quello che una bambina di tre anni provava per un amichetto dell'asilo che, con un sorriso, l'aveva conquistata.
    ''Se dai retta a Regan tutto il gruppo di studenti di Magi Ingegneria dello scambio dal Giappone hanno un debole per me, ma è una cavolata! Per ora sto bene così, io e Celine stiamo benissimo. Noi due e i suoi quattro fidanzati!'' ammise, anche se non troppo convinta, portando nuovamente alle labbra il bicchiere di the freddo.
    ''E poi ci credi che c'erano molti più ragazzi e drammi al Castello?''

     
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    -Dovremmo formare il club delle famiglie problematiche- scosse la testa, ascoltando il suo racconto e guardando un punto dietro la ragazza. Capiva perfettamente lo stato d’animo della ragazza e fece un sorriso triste
    -Sfondi una porta aperta. E’ colpa dei miei se mi trovo qui. Volevano portarmi in Francia e volevano farmi abbandonare la magia…- si passò una mano sul collo, bevendo un sorso del suo tè -Non hanno mai accettato la mia natura, infatti sono cresciuta prevalentemente con mia nonna, sopratutto mio padre; non sopportava il fatto che avessi gli occhi diversi. Ero… uno scherzo della natura, un mostro nato per tormentarlo- fece una leggera risata amara -Quindi dovevo essere perfetta in tutto e per tutto. Pianoforte, canto, disegno, lingue, portamento… non dovevo peccare in niente. Capitava che ogni tanto usassi la magia involontariamente e li si che tirava fuori il peggio di se- strinse un pugno al ricordo delle conseguenze di quei piccoli incidenti.
    Quanto aveva odiato quell’uomo durante la sua infanzia. Mai una parola buona, un complimento o una carezza. Solo “Potevi fare sicuramente meglio”. La sua mente e il suo cuore non sarebbero mai guarite, non del tutto, così come la sua autostima.
    Scosse la testa, tornando al presente e sorrise alla piccola biondina che aveva di fianco e rise all’occhiata di Morgan
    -Si tesoro, racconta veramente un sacco di cose. Hai fatto bene, le vocazioni vanno sempre seguite- annuì convinta, ce la vedeva Morgan in versione giornalista -Io voglio puntare su pozioni, in realtà ho in mente un progetto a cui ho già iniziato a lavorare. Come funzionano le lezioni in accademia? Orari, dove dormire... dammi qualche informazione utile- già che c'era, perché non approfittarne?
    Ascoltò divertita le motivazioni di Celine -Ha preso il gusto dalla mamma pare- Se questo Ares era un Auror, la piccola non poteva che seguire le orme della madre
    -Rufus vincitore del cuore- esultò -Peccato per il nome- le diede un buffetto sul nasino, facendola ridere. Che bello l’amore innocente così, quanto invidiava quella piccolezza
    -Dovrò chiedere a Regan la sua versione dei fatti- rise -Potevi approfittarne per il sushi gratis-
    Le lanciò un’occhiata eloquente -Se lo dici tu… ma penso che dovresti buttarti- alzò gli occhi al cielo -Certo che ci credo! I drammi non mancano mai al Castello! Come potrebbe essere altrimenti? Non puoi chiudere per un dieci mesi degli adolescenti in piena crisi ormonale tutti insieme e non aspettarti drammi!- corna, nuovi amori, amicizie che iniziavano e finivano…. Peggio di una soap opera
     
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    ''Mi spiace, davvero! Trovo i tuoi occhi bellissimi invece, sembrano le ali della farfalla che inseguiva Celine!'' le sorrido nel modo più dolce possibile, per quanto questa maledetta apatia mi permetta, cercando di provare a trasmetterle tutta la mia comprensione. Chi più di me può capirla? Dovevo essere la figlia d'oro che Ian Garbowsky, re indiscusso di Broadway, poteve esporre a proprio piacimento come la sua creazione meglio riuscita. Se il sangue che scorreva nelle mie vene non era lo stesso suo allora dovevo essere, almeno caratterialmente, a sua immagine e somiglianza. Peccato che è stato proprio il mio carattere a portarmi a ripudiare il mondo d'orato in cui voleva costringermi. E' difficile accettare che qualcun altro possa vivere qualcosa di tanto orribile, sentirsi estranei all'interno della propria famiglia, mi auguro che mia figlia non si senta mai così, che sappia che con me potrà parlare di ogni cosa, che conosca sempre l'amore immenso che io e suo padre proviamo per lei. E' il nostro gioiello più prezioso e, anche se ormai Feyre è grande, sarebbe bello che qualcuno non smettesse di ripeterglielo come facciamo noi con Cece.
    Mi viene istintivo allungare la mano verso la mia nocciolina e giocherellare con le ciocche dorate dei suoi capelli. Sono così fortunata, ho trovato la mia strada, ho trovato la mia famiglia.
    ''La vita è strana... tu non perdere mai la speranza, perchè succede che una mattina ti svegli e tutto cambia, e la tua famiglia la trovi. E non solo in un fidanzato, sia chiaro, ma negli amici. Gli amici mi hanno salvata!'' da tutto, dalle lacrime, dai momenti bui, i loro abbracci o la loro risata sono stati quella piccola 'cosa' in grado di cambiare il corso delle mie giornate.
    ''O in un esserino come lei!'' sollevo Cece dal bancone, da cui provava a scappare, per farla accomodare sulle mie gambe.
    ''lo no piccola! Tu piccola!'' simpaticamente mi fa la pernacchia mettendosi in piedi e provando a tornare sul bancone verso Feyre. Scuoto leggermente la testa divertita dalle sue reazioni così spontanee e la lascio fare, gattonare proprio come quando era piccola per allungare le braccia verso la Corvonero e mettersi a giocherellare con le sue ciocche argentee.
    ''Purtroppo sì, frequentiamo troppi Auror ed è stato naturale per lei crescere con i loro figli - chissà se vorranno avere ancora a che fare con noi dopo la fine della mia storia con Ares ed il suo conseguente trasferimento nel corpo Auror francese - anche suo padre è Auror e se ascoltavi le sue idee di due mesi fa anche lei voleva diventare auror'' per la mia gioia insomma. Celine annuisce alle mie parole convintissima, come se non avesse già cambiato idea 46895698 volte.
    ''Anche Makk è Auror!'' quasi mi strozzo con la mia stessa saliva alle parole di mia figlia, e come diamine lo sa? Ok, si sono incontrati, ok forse può avermi sentita parlare con Hel? Diamine! Meglio cambiare argomento e virare verso i discorsi sull'Accademia.
    ''in Accademia ti puoi organizzare un po' più liberamente gli orari, ci sono alcuni ragazzi che vivono all'interno del campus, io ad esempio vivo a Londra così mi è più comodo per portare all'asilo questa principessa'' il visetto di Celine si illumina mentre si gira verso di me, adora andare all'asilo ma adora ancora di più quando la vado a prendere e ci possiamo godere una bella passeggiata fra il verde di Primerose Hill.
    ''tu, qualcuno al castello? qualcuno a cui dai bacini?''



    Edited by Morgan! - 28/12/2023, 16:50
     
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    Le sorrise, sentendo le guance colorarsi lievemente -Grazie- ormai aveva imparato a convivere con l’eterocromia -Però è difficile truccarsi, trovare un colore che sta bene con entrambi gli occhi- ci scherzò su. Alla fine che importanza aveva? I suoi amici l’avevano accettata così com’era e lei ne era felice. Senza contare che il suo Tasso li trovava meravigliosi e questo le bastava.
    Guardò Cece, sorridendole. Quella bambina non aveva la minima idea di quanto fosse fortunata; sarebbe cresciuta nell’amore di due genitori che non le avrebbero mai fatto mancare nulla. Un po’ la invidiava. Anche se nel suo piccolo aveva trovato un po’ di forza
    -Ci ho messo un po’ ad accettarlo, ma poi ci ha pensato Susan- disse dolcemente -E’ veramente una donna fantastica. Mi ha preso sotto la sua ala e mi sta dimostrando che non ho… niente di sbagliato. Avrei voluto una mamma come lei- doveva tantissimo agli O’Toole, li considerava un po’ la sua famiglia, ma non l’avrebbe mai detto ad alta voce. Sorrise alle parole di Morgs, mentre la piccola reclamava le sue attenzioni. Le venne naturale prenderla in braccio e posarle un rapido bacio sulla testolina. L’aveva conquistata
    -Ho avuto dei problemi a farmi degli amici in realtà. Sono stata invisibile nel castello per tutti questi anni. La timidezza e il sentirmi sempre fuori posto mi hanno… bloccato. Avevo proprio paura ad instaurare un rapporto con qualcuno, perché avevo paura di non essere… perfetta. Poi, come hai detto tu, è cambiato tutto. Non avrei mai pensato di avere una vita sociale. Mi ritrovo circondata da due bombe atomiche, bionde e senza freni- Annie e Vanilla erano le sue migliori amiche, la sua Sunshine e la sua Serpentella del cuore, con cui non aveva bisogno di dirsi molto ma con cui si capiva al volo -Un Bardo con cui condivido la passione per la musica e mi ha insegnato a suonare la chitarra- il suo Peccatore dall’animo tormentato, il primo con cui si era aperta e con cui aveva condiviso demoni e troppo incendiario.
    Cece l’ascoltava con interesse mentre gli descriveva i suoi amici, giocando con quelle ciocche argentee che si ostinava a coprire quando era al castello, con delle misture naturali -Poi c’è una tassa che parla spagnolo ed è un peperino- anche se con Tess i rapporti non erano rosei era pur sempre un pezzo importante. Abbassò il tono della voce in modo giocoso -C’è un Corvo tenebroso, che legge poesie e che accudisce la sorella di Drago, Selene- le fece il solletico, evitando di dirle altro di Lawerence, non erano argomenti adatti a lei -E poi c’è un Tasso... beh lui è il mio sole- un sorriso spontaneo si allargò sul suo volto, mentre mostrava alla piccola biondina il bracciale al suo polso, con il sole intrecciato tra fili bianchi -lo porto sempre con me. Loro, insieme a tanti altri, sono la mia famiglia, quelli che ho scelto e accolto nella mia vita- anche se era costellata di tenebre, loro erano la luce da seguire
    Rise -Forse aspetterò qualche altro anno per avere un bambino, non so ancora gestirmi per conto mio- doveva pure trovare qualcuno disposto a condividere un futuro con lei, anche se sperava di averlo già
    -Beh, io se vuoi presentarmene qualcuno non mi tiro indietro- qualcuno le aveva parlato degli Auror e della loro propensione ad essere decisamente belli. Poi Cece fece un nome
    -Ah allora c’è qualcuno… Mark?- guardò Morgan con un sorrisetto divertito -Che ne dici Cece, quando sarò in Accademia verrai da me? Facciamo un bel pigiama party, solo tu e io. Così la mamma può prendersi la serata libera- ridacchiò, certa che Morgan non se la sarebbe presa per il suo scherzo.
    La bambina comunque aveva più un futuro nel giornalismo che nel corpo Auror, visto la sua tendenza a fare domande. Piccola, adorabile e impicciona; ecco com’era Celine. Ma le fece un sorriso -Si, ho qualcuno a cui dare bacini- gliene diede alcuni giocosi sulla guancia -Sai il sole che ti dicevo prima? Si chiama Justin ed è un Tassorosso, come la tua mamma. Ha tantissimi ricci e sorride sempre- guardò la donna -ed è più piccolo di me di tre anni- non aveva una via di mezzo… o quattordicenni…o quarantenni.
     
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    Quanto ha ragione! Quante volte ho guardato Susan O'Toole che, con una dolcezza infinita, asciugava il fiume di lacrime versate per Ares e provava ad aiutarmi a rimettere insieme i pezzi del mio povero cuore dilaniato, quante volte mi sono lasciata cullare dalle sue amorevoli braccia pensando alla madre meravigliosa che era, a quanto avrei voluto che mia le assomigliasse almeno la metà, che si comportasse allo stesso modo. Ma no, Kimberly Garbowsky aveva scelto di abbandonare non solo me, ma anche sua nipote e lasciarci ad affrontare il destino che, secondo lei, ci eravamo scelte, da sole, senza Ares. Perchè se lei aveva vissuto un'esistenza infelice, senza avere accanto l'amore della sua vita, allora lo meritavano anche gli altri, anche io.
    Eppure non sono mai stata e mai sarò come lei, algida, triste, all'apparenza priva di empatia e senza cuore... anche se, a ben pensarci, sarebbe stato molto utile alle volte aver preso quei lati del suo carattere, essere indifferente, saper schivare gli ostacoli della vita.
    "Susan è stupenda, lei ed Anthony hanno accolto me e Cece nel loro villaggio quando Ares ci ha lasciate, non riuscivo a stare in quella casa..." ho fatto una valigia buttando dentro cose alla rinfusa e sono scappata con Regan che mi ha portato qui, in questa bellissima valle. E qui, anche se a fatica, sono rinata, sono la Morgan che ora la figlia di Rowena ha davanti, la mamma single di una bellissima bambina incapace di smettere di fare domande invadenti anche solo per cinque minuti. Una bambina che guardo ora ascoltare la ragazza raccontare delle persone che colorano la sua vita e... e mi sento felice come forse non capitava da anni!
    Come per Feyre sono stati gli amici a salvarmi, coloro che hanno allungato la mano e mi hanno sollevata da terra e spero che un giorno anche mia figlia sarà circondata da così tanto amore.
    Celine allunga la manina paffuta verso il polso della ragazza e sfiora il bracciale che le mostra girando poi lo sguardo verso di me.
    ''lo anche bolio!'' asserisce facendo un'espressione contrariata quando scuoto la testa, ha un miliardo di giochi e bracciali a casa
    "Quello è di Feyre! Domani chiediamo a Ryan di accompagnarti a raccogliere i fiorellini e ne facciamo uno simile, ok?" Celine annuisce poco convinta prima di sbadigliare e stropicciarsi gli occhietti facendomi rendere conto che l'ora del suo solito pisolino è passata ormai da un po', per questo allungo le braccia per riprenderla e cullarla dolcemente
    "Non te li consiglio, saranno belli ma troppo stacanovisti. Se vuoi domani ti faccio portare da Celine alcune figurine che ha trovato nelle cioccorane" non nego di aver sbavato un pochino anche io nel vederle. Ramirez. Smith. Norrell. Doyle. Per Merlino, talmente belli da sembrare finti o usciti dal catalogo di un'agenzia di moda.
    "Mark? E' un amico...sì... - sto arrossendo, lo so, le sento le mie gote farsi bollenti mentre evito lo sguardo della ragazza e ridacchio divertita alla sua proposta di un pigiama party. Celine spalanca leggermente gli occhioni e accenna un sorriso stanco, sono sicura che l'idea del pigiama party la renderà felice, solo non ora, non adesso che la sua soglia di attenzione si è decisamente abbassata - è uno dei migliori amici di Regan ed è capitato di uscire assieme, un paio di volte, tutto qui''
    ''Mammina...ninni! Bolio giraffaa'' fa i capricci la piccola portandosi il pollice in bocca, è abituata ad addormentarsi solamente con il suo peluche giraffa sin da quando ha qualche mese.
    ''Ora andiamo nocciolina, saluta Feyre, domani veniamo di nuovo a bere il the con lei'' solleva leggermente la manina e la stringe un paio di volte a simulare un saluto impacciato prima di nascondere il viso nell'incavo del mio collo.
    ''Grazie di tutto Feyre... davvero''
     
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