Convocazione aspiranti giocatori di Quidditch Professionistico

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    L'essenziale è invisibile agli occhi

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    Scorgo, per un un'ultima volta, l'elenco degli aspiranti professionisti che ho provveduto io stessa a stilare nelle ore precedenti a questa fatidica mattina di settembre. Accanto al nome, soltanto il ruolo in cui hanno militato e niente altro. Nessun viso a cui associarli, nessun pregiudizio. Se si esclude Morgan, che indubbiamente ha sfidato tutte le leggi del suo universo, pur di essere partecipe di questo esperimento con me, su tutti gli altri non ho volutamente approfondito nessuna informazione. Presumo che, fra questi, ci siano dei talenti indiscussi ed altri invece che sperano di raggiungere il successo in un campo di quidditch, sulla scia dell'emozionante carriera del loro beniamino, contando sulla mia capacità di colmare qualche lacuna e su quella del mio socio di avventure. Non sono avvezza a distruggere i sogni altrui, dopo averne inseguiti e coltivati tanti in prima persona, ma temo che questo sarà uno degli scogli peggiori su cui dovrò sforzarmi di non arenarmi mai. Il progetto è ambizioso e quanto mai pionieristico: selezionare una rosa di candidati, preparati dal punto di vista teorico e pratico, da cui le squadre di quidditch possano attingere con una certa sicurezza. E' una faccenda estremamente seria, di enorme responsabilità, decisamente diversa da quella in cui mi sono cimentata negli anni trascorsi ad Hogwarts, come professoressa di volo. Combatto costantemente con il senso di inadeguatezza che mi perseguita e che, anche in questa occasione, si è affacciato a disturbare i miei programmi e a renderli, in alcuni momenti, degli ostacoli insormontabili. Dibattuta nel marasma di sentimenti contrastanti in cui all'entusiasmo più sfrenato si alterna un pessimismo alienante, l'unica certezza è il sostegno di Regan, paziente nel ricomporre la stima che ho di me stessa. La sua fiducia è il balsamo che riveste i miei timori sempre presenti nonostante il parere della commissione che mi ha assegnato questa cattedra. Ora però deve bastare un bel respiro profondo a spazzar via qualsiasi titubanza ed un sorriso per accogliere i ragazzi che si presenteranno al campo di quidditch dell' Accademia. Ho deciso di dividerli in gruppi, per conoscerli meglio e permettere loro di fare altrettanto con me. Inutile dire che l'ansia da prestazione divora ogni altra considerazione su cui possa rimuginare, mentre tormento il manico di scopa che stringo nel pugno. Nemmeno la visuale sugli anelli, resi quasi incandescenti dai raggi obliqui di un sole ancora benevolo, ha su di me lo stesso consueto potere stimolante e mi strappa un sospiro, l'ultimo, prima di sollevare il mento e dare una spinta decisa e risoluta al mio passo.
    Buongiorno e benvenuti in quella che sarà la nostra aula prevalente per tutta la durata di questo corso. Io sono April Sanchez, docente e Cercatrice a livello professionistico.
    La mia voce non ha tremato, forse perchè il sorriso di Morgan ha catalizzato quasi interamente la mia attenzione. E' un bene che lei sia qui, anche se nelle premesse mi era piombata in casa con una gonnellina corta e due enormi ponpon rosa nelle mani. Il ricordo del suo balletto improvvisato mi restituisce uno stato d'animo meno ansioso e mi predispone ad osservare il gruppetto con un'espressione che non ricordi la mia arcigna professoressa di incantesimi.
    Immagino che vi sentiate a vostro agio in questo ovale e voglio ricordarvi che non si tratta di un provino, piuttosto è un modo per valutare la sinergia in un contesto così poco familiare come quello che sto per proporvi. Osservo i tratti di questi sconosciuti e mi sembra di ravvisare orgoglio, determinazione, persino perplessità, ma sarebbe un giudizio del tutto arbitrario, dal momento che non li conosco affatto. Esattamente come voi, non ho idea di quale siano le vostre caratteristiche e non pretendo di scoprirle tutte oggi, tuttavia ho imparato che senza collaborazione non si arriva da nessuna parte, nemmeno se si è degli ottimi giocatori. Dal mio punto di vista, un giocatore di livello deve essere in grado di gestire lo stress e per questo, simuleremo azioni di gioco, handicap e tecniche specifiche in un quadro di totale mancanza di riferimenti dati dall'assenza di compagni di gioco a cui siete abituati. Mi era toccato lo stesso destino, quando mi ero presentata su un campo da quidditch e sul momento mi ero sentita piuttosto disorientata, poi ho capito che non c'è spazio per gli individualismi e le scelte autonome se si fa parte di un team e che bisogna contare su qualcuno che ti copra le spalle e che ti liberi il cammino, anche se si insegue un boccino d'oro.
    Prima di ogni altra cosa però vorrei sapere qualcosa di voi, del vostro passato agonistico, se ce ne fosse uno e rispondere a qualche eventuale domanda. Il lato umano di questi ragazzi mi attrae e spero che abbiano voglia di raccontarsi, prima che io possa apprezzarne tutte le sfumature. La prima la farò io. Cosa vi ha spinto ad iscrivervi a questo corso, al di la del suo obiettivo? Cosa sperate di trovare e perché questo sport è così importante per voi? Sarebbe bello scoprire che i nostri intenti e le nostre emozioni, coincidono.
    Aperta a chiunque abbia un pg in Accademia. Trattandosi di un corso universitario, credo che possa essere accessibile anche ad eventuali professori.


    Edited by April Sanchez - 10/9/2023, 20:36
     
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