Lezione di Incantesimi - III / IV / V / VI anno

Incendio - Freddafiamma - Aguamenti

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    Un primo giorno speciale. Quando aveva accettato il lavoro lo aveva fatto con le migliori intenzioni, consapevole di quanto il suo valore potesse essere finalmente riconosciuto nella prestigiosa scuola di magia e stregoneria. Adesso, però a pochi minuti dall’inizio della sua prima lezione, tutto era troppo reale.
    Le finestre erano aperte facendo si che l’aria fresca filtrasse attraverso, il nervosismo e l’agitazione le avevano innalzato la temperatura corporea, quanti gradi? Forse quaranta a giudicare dal rossore sulle guance. Come aveva fatto Anastasia a farlo? Lei non aveva paura di niente, soprattutto dei mostriciattoli adolescenti che di lì a poco avrebbero fatto il loro ingresso. Comunque, considerando la paura aveva giurato a se stessa che non si sarebbe lasciata sovrastare dall’ansia. Le ultime settimane erano state decisive, studiare e aggiornarsi era stato un obbligo, dunque la lezione che aveva preparato tutto sommato la rendeva al quanto soddisfatta.
    Aveva preparato l’aula accuratamente, i banchi in legno massello erano disposti in maniera circolare lungo il perimetro delle pareti, al centro dell’enorme stanza vi erano un insieme di sterpaglie di vario tipo disposte in cerchio. Una piccola apertura permetteva di raggiungere il centro esatto del rogo, lasciato libero affinché ci entrasse una persona. Ogni studente poi aveva in dotazione sul proprio banco un focolaio in miniatura grande quanto un piatto d’argento.
    Anche sulla sua cattedra aveva posizionato lo stesso focolare, un po’ più grande rispetto a quello degli studenti, così da poter essere più visibile per tutti. Sospirò, mancava ormai molto poco, il vociare nei corridoi si faceva sempre più insistente dunque la classe stava per arrivare. Accolse i primi studenti con uno dei suoi migliori sorrisi, aveva scelto un abbigliamento consono e piuttosto teatrale, un abito nero con una mantellina sulle spalle, in genere non era ciò che la faceva sentire a suo agio ma non poteva mica presentarsi in converse e maglietta giusto?
    Attese che la classe fu gremita di adolescenti prima di intervenire “Buongiorno a voi studenti.” La voce tesa, piuttosto contenuta e teatrale. “Sono la vostra nuova professoressa di Incantesimi.” Dio quando avrebbe voluto una birra adesso. “Spero che nessuno di voi muoia durante le mie lezioni, in tal caso mi scuso in anticipo con le vostre famiglie.” Si interruppe verso la fine.. “Ok, sciogliamoci un po’”. Troppo nervosa non andava bene, sfilò via la mantellina e la lasciò sulla sedia alle sue spalle. Si accomodò all’angolo della cattedra, accavallò le gambe e continuò. “Ricomincio va bene? Mi chiamo Indigo Starling, sono più nervosa di voi quindi siate clementi. Spero di far bene il mio lavoro, farò tutto ciò che posso per trasmettervi il mio sapere. Sono certa che andremo molto d’accordo”. Forse il peggio era passato.
    “Come avete avuto modo di notare, ci sono focolai per ognuno di voi. Ciò che imparerete oggi è come accendere il fuoco, renderlo innocuo ed eventualmente spegnerlo. Morgana ce la scampi che non vi serva per davvero prima o poi” I mangiamorte in passato avevano dato fuoco ad ogni cosa, edifici, mezzi di trasporto e persone stesse. Il fuoco era di sicuro un elemento da poter controllare in caso di necessità. Si spostò saltando giù dalla cattedra, dietro il suo focolare. “Ora, prestate attenzione” Puntò la bacchetta contro il piccolo focolare ed esclamò “Incendio” il movimento morbido del polso era chiaro, leggermente accennato sulla destra e deciso nella parte finale. Un fuocherello vispo e scoppiettante illuminò il volto della donna. “Freddafiamma” questa volta il movimento della bacchetta fu diverso, prima verso l’alto e poi verso il basso, lento e delicato. Il fuoco cambiò colore, divenne blu. L’altra mano delicatamente vi passò a traverso, non vi era alcun calore, giocherellò con le dita nella fiamma. “L’incantesimo Freddafiamma può essere molto utile, ne conoscete tutti i benefici?” Ignorò volutamente la presenza del rogo, non era ancora il momento per generare panico.
    “Rispondete per alzata di mano.”

    Buongiorno ragazzi!
    Avete tempo fino alla mezzanotte del 12 Ottobre per rispondere, inizieremo poi con la seconda parte della lezione dove finalmente daremo fuoco a qualcuno o a qualcosa. Sentitevi liberi di interagire come meglio ritenete opportuno.
    In spoiler per favore Nome del pg - Casata - Anno
     
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  2. Henry Spendragon
     
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    Henry, uno studente di Corvonero, avanzava silenziosamente attraverso il corridoio che lo conduceva all'aula di Incantesimi. Il giovane aveva uno sguardo riservato e inquieto, e camminava con passi attenti, quasi cercando di fondersi con l'ombra che avvolgeva il passaggio. I ritratti dei maghi illustri appesi alle pareti sembravano osservarlo con occhi penetranti, che brillavano dietro cornici antiche e pesanti tende di velluto scuro.

    All'ingresso dell'aula, l'agitazione era palpabile nell'aria, alimentata dalle voci eccitate degli studenti. L'aula di Incantesimi era un luogo sacro per gli amanti della magia, immersa in una luce tenue e misteriosa. Le finestre ad arco erano alte e strette, consentendo solo a una leggera luce dorata di penetrare, creando strisce dorate sul pavimento di pietra levigata.

    L'interno dell'aula era un affascinante connubio di antichità e mistero. Spesse tende di velluto rosso scuro adornavano le pareti, assorbendo il suono e creando un'atmosfera di segretezza. Sopra una grande ardesia nera, una fila di candele galleggianti proiettava una luce tremolante e dorata. I banchi erano solidi e robusti, intarsiati con incantesimi che sembravano danzare e scintillare sotto l'osservazione attenta.

    Il soffitto, alzando lo sguardo, si presentava come un'opera d'arte magica sorprendente. Stelle incantate punteggiavano un cielo notturno sempre sereno, creando l'illusione di trovarsi all'aperto, sotto un vasto firmamento. Il pavimento di pietra, liscio e fresco al tatto, emanava una storia millenaria, come se avesse assistito al passaggio di generazioni di studenti di magia.

    Henry, indossando l'uniforme bronzoblu, si sentiva un estraneo, come se non appartenesse completamente a quel mondo di incantesimi e magia. Manteneva un'espressione riservata mentre si dirigeva verso il suo banco. Gli occhi curiosi di alcuni compagni sembravano seguirla, e sussurri sommessi lo circondavano. Era abituato a essere oggetto di sospetto e curiosità a causa della sua natura schiva.

    "Buongiorno, Professoressa..." disse quando passò vicino alla cattedra, quindi si diresse verso una sedia che gli sembrava il giusto equilibrio tra privacy e possibilità di ascolto.

    Una volta seduto al suo banco, Henry aprì il suo raccoglitore di pelle scura e iniziò a disporre i libri e i pergamene con grande precisione. Il legno del banco sembrava emanare una saggezza antica e profonda. Dedicò un momento a contemplare l'aula, le pergamene gialle e logore appese alle pareti, coperte di incantesimi scritti a mano e illustrazioni dettagliate. Una piuma d'oca volteggiava nell'aria, dirigendosi verso una bacheca affollata di fogli magici, ognuno contenente incantesimi intricati e schemi complessi.

    Con movimenti ponderati e una calligrafia del tutto che impeccabile, Henry iniziò a prendere appunti, aspettando in silenzio l'inizio della lezione, sperando che la magia potesse in qualche modo illuminare l'oscurità che lo circondava.

    Henry Spendragon - Corvonero - quarto anno


    Edited by Henry Spendragon - 2/10/2023, 19:53
     
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    Era davvero curiosa di seguire la lezione di Incantesimi, sopratutto era curiosa di vedere come se la sarebbe cavata Indigo.
    Dopo essere scesa dalla torre dei Corvi, si fermò fuori dalla Sala Grande aspettando che Justin la raggiungesse. Avrebbero raggiunto l’aula insieme. Sperò di evitare incontri che non poteva sopportare. Ancora non era pronta mentalmente, la sua testa era di nuovo un caos di pensieri e stava lottando con tutta se stessa per non tornare nella sua isolata comfort zone. Ma la solitudine era un richiamo continuo, le tenebre del suo animo erano sempre in agguato; pronta a divorarla.
    Ma quando vide arrivare il suo nano riccioluto sorrise. Lui era una delle ragioni per cui teneva le tenebre lontane, qualcuno che poteva fare davvero la differenza nella sua vita
    -Ce l’hai fatta- lo prese bonariamente in giro -Stavo iniziando a perdere le speranze- quando fu vicino gli diede un bacio al volo -Andiamo nano- lo prese per mano e si incamminò -Vediamo cosa ci riserverà questa lezione, la prof sembrava interessante- gli aveva raccontato dell’incontro con la nuova insegnante da Madame McClan.

    Quando entrò nell’aula la sua attenzione venne catturata dalla disposizione dei banchi e dalle sterpaglie al centro
    -Buongiorno Professoressa- salutò la donna con un sorriso incoraggiante. La Starling le era piaciuta dalla sarta e da quel che vedeva nell’aula, la sua prima impressione non poteva che trovare conferma
    -Ci mettiamo lì?- indicò due posti laterali, dove potevano seguire ma senza essere troppo in vista, dirigendocisi direttamente. La prof iniziò il suo discorso, presentandosi. Sembrava estremamente tesa, in fin dei conti come poteva essere altrimenti?
    Lo sguardo si spostò sul piccolo focolare presente sul banco e l’argomento fu presentato: Incendio e Freddafiamma. Perfetto, qualcuno avrebbe preso fuoco di sicuro. Mentre lei parlava, tirò fuori tutto l’occorrente per prendere appunti
    Alzò la mano -Raffredda il fuoco, senza spegnerlo e lo rende innocuo- lei lo aveva usato per recuperare la salamandra nel fuoco della sala comune, insieme a Regan.

    Feyre Starfoll - Corvonero - VI anno
     
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    Il giorno era finalmente arrivato. Dopo mesi passati ad attendere il suo inserimento ufficiale a Hogwarts, Fannie aveva finalmente ricevuto il calendario delle lezioni ed era pronta a recarsi alla sua prima. L'agitazione era palpabile nell'aria. Dopo la dipartita di Isobel dalla sua stanza, ora si ritrovava nuovamente da sola, circondata da studenti che si conoscevano e che passavano le giornate assieme. Lei, invece, era tornata da poco da quelle che non poteva definire vacanze vere e proprie in compagnia dei suoi odiosi zii, e si sentiva più sola di prima. Non sentiva Teresa da un sacco di tempo perché, come le avevano detto quei due individui con cui era partita, i gufi non si spedivano quando c'erano loro nelle vicinanze. Oltretutto, dopo l'ultima chiacchierata con Tess, Fannie non era sicura che l'amica le volesse nuovamente rivolgere la parola. Paturnie mentali di Fannie, in fondo lo sapeva, ma non aveva ancora il coraggio di dirsi quanto quell'ultimo incontro fosse stato importante.
    Percorrendo i corridoi di quella gigantesca scuola, Fannie pensava al suo incontro con l'amica, con i nuovi compagni ai di classe, con i professori, tutto mescolato insieme pronto a diventare una pappa di pippe mentali col botto. Perché era dovuta nascere con un cervello così desideroso di pensare? Camminava, nervosa, con il libro di incantesimi e un quaderno in mano. Doveva ammettere che con il materiale scolastico Hogwarts si batteva bene, ma Ilvermorny non l'avrebbe mai superata nessuno. Si sa, gli americani se possono mettere la propria firma anche sulle chiappe del proprio cane lo fanno senza problemi.
    Aprì la porta dell'aula, timorosa, cercando di celare quelle sensazioni che le frullavano in testa e nel cuore. Buongiorno professoressa. La salutò con un cenno della mano, mentre si avvicinava agli unici studenti già presenti in aula. Si diresse verso uno dei banchi liberi, non troppo vicina a quegli stessi studenti, facendo comunque loro un cenno di saluto da lontano. Senza nemmeno accorgersene, posò il libro sulla sedia del banco accanto al suo e posò, invece, il quaderno, sul suo banco. Per fortuna, notò, non era l'unica persona nervosa in quell'aula. Il suo cuore fu sollevato dal sapere che anche la professoressa era nuova come lei e questo le dava quel pizzico di fiducia per superare la giornata. Mentre prendeva appunti su quello che ancora non sapeva di quegli incantesimi, si chiedeva quasi insistentemente se Teresa sarebbe venuta a lezione. Non riusciva a vedere la porta da dove si era seduta.
    Fannie Tonks, V anno Corvonero
     
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    Le notizie del Mondo Magico, da cui sono stato lontano per ben due mesi delle vacanze estive, parlano di Marchio Nero e Mangiamorte che incombono con la loro oscura presenza su tutti noi, pronti a minacciare la quiete.
    Sarà che in tutti i fumetti che ho letto, così come in Star Wars, tutti quelli che sono partiti con queste intenzioni hanno fatto una fine orribile, ma non riesco a prendere la situazione troppo sul serio.
    Per anni sono scappato dai bulli veri, non mi farò intimorire solo perché c'è un gruppetto di fanatici che odiano i Nati Babbani come me.
    Hogwarts è sempre stata il luogo della mia rinascita, quello in cui sono stato felice di fare ritorno fin dal primo momento del primo giorno di settembre.
    Poi beh, c'è Feyre che è un capitolo totalmente a parte. Lei quest'anno è Prefetto, mentre André è Caposcuola... Un enorme cambiamento, anche se io ho scambiato il mio amico in divisa giallo-nera per un'alta carica studentesca di questo castello, dimostrando ovviamente di non aver capito un accidente.
    Quello che tuttavia non è cambiato - e ancora fatico a spiegarmi come sia possibile - è il legame tenero e speciale che mi lega alla Corvonero, che la conduce in un piccolo borgo come quello in cui sono nato e cresciuto, nella pasticceria di mio padre, solo per accompagnarmi al matrimonio di mia cugina.
    Se possibile, da allora siamo ancora più uniti e non posso fare a meno di allargare il mio più ampio sorriso, quando la scorgo in cima alle scale, che mi sta aspettando per andare insieme a lezione di Incantesimi.
    Prima o poi ti cofhtringerò a venirmi a prendere per un orecchio fino alla mia Sala Comune, Prefetto Fhtarfoll. Solo tu puoi salvarmi dalla mia pigrifhia. ricambio con la stessa dolcezza e rapidità il suo bacio, voltando la testa verso il lungo corridoio che ci divide dall'aula di Incantesimi. Fhpero che la nuova prof sia paziente con me come è fhtato Carter. confesso alla strega dai capelli d'ebano, senza sapere cosa aspettarmi dalla nuova insegnante. Vederla mi ha già fatto capire che è davvero bellissima, ma questo non basta a fare di qualcuno una brava docente.
    Ad ogni modo, penso guardando alla lavagna, oggi ho una discreta dose di fattore C: Incendio e Freddafiamma, li conosco già un po' e non ci sono problemi di pronuncia che potrebbero mettermi nei casini e invogliare la mia scorreggiante bacchetta di corniolo a fare i dispetti.
    Saluto la professoressa Starling e seguo Feyre fino ai banchi che ha scelto per noi, salutando poi con un cenno della mano la Corvonero più piccola, quella che lo scorso anno ho visto spesso insieme a Teresa, negli ultimi tempi.
    Ehi... Psss... Sai se Teresa viene a lefhione oggi? le domando con un bisbiglio, prima che la prof prenda la parola.
    Ma se il Freddafiamma rende il fuoco innocuo, gli impedisce anche di propagarsi o è solo una quefhtione di sensafhione? Voglio dire... Poffho usare il Freddafiamma per contenere un incendio in una forefhta, o quello si allargherebbe e brucerebbe comunque tutto senza fare danni?
    Ho anche una curiosità sull'Incendio, ma posso sempre sperimentarla provandolo direttamente su qualcosa... Di sicuro, invece, non appiccherei mai il fuoco in una foresta solo per vedere se il Freddafiamma fa effetto.


    SPOILER (click to view)
    Justin Dustin - IV anno - Tassorosso
    Interagito con Feyre e Fannie e posto una domanda
     
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    Il rientro a scuola era andato bene, niente di strano da segnalare o recriminare. Certo, da una parte avrei preferito rimanere dai Matviga a lavoro per mettere via qualche altro soldo; ma avevo lottato per entrare nella scuola e non avrei di certo mollato.
    Aspettai la mia biondina appoggiato ad una colonna, sbadigliando.
    Vanilla non riusciva ad essere puntuale nemmeno se dalla cosa dipendesse tutta la sua vita, ma alla fine la vidi percorrere il corridoio quasi a passo di marcia.
    Dovevo trovare un minuto per dirle di prendere la cosa del Prefetto con più calma, sembrava una dittatrice in verde e argento, pronta a imporre disciplina con le buone o le cattive… insomma aveva minacciato pure me!
    <Siamo in ritardo> la rimproverai con un sorriso, passandole un braccio intorno alle spalle <posso baciarti o rischio un richiamo?> scherzai ma non troppo, trascinandola verso l’aula d’Incantesimi <Andiamo Prefetto, dopo potrai continuare a disseminare il panico fra tutti gli studenti. Sai chi è questa nuova prof? Un po’ mi dispiace, Carter mi stava simpatico> le aprii la porta, facendola entrare per prima <accidenti…> beh, dopo aver visto la Starling non rimpiangevo più il vecchio prof. Dire che era una bella donna era un eufemismo
    <Buongiorno> la salutai, aspettando che Vì prendesse posto e sedendomi vicino a lei <Sarà interessante> rimasi ad ascoltare l’intro della prof, perdendomi già per la via. Sulla lavagna spiccava l’argomento del giorno: Incendio, Freddafiamma e Aguamenti, roba abbastanza semplice.
    Come sempre la Starfoll è in prima linea nelle risposte, seguita dal tassorosso che la segue un po’ ovunque
    <Ma stanno insieme o no?> domandai alla mia di ragazza, indicandoli con il mento
    <Nel periodo della Caccia alle Streghe il Freddafiamma non veniva usato dalle streghe messe al rogo per potersi salvare? Così potevano sfuggire alla persecuzione, facendo credere ai babbani di essere morte fra le fiamme> qualcosa sapevo pure io, mia madre era un’appassionata di storia e mi aveva tramandato qualche perla come questa



    Hunter O’Donogh, Grifondoro, VI anno
     
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    L'estate era passata ed era tempo di tornare a Hogwarts, di rimettersi a studiare. Mi guardai allo specchio della mia stanza, mi aggiustai la cravatta e dopo un sorriso uscì.
    Era stata un'estate normale, non aveva sentito nessuno, ma forse era meglio così.
    Oggi era in programma la prima lezione di incantesimi con la nuova professoressa, chissà com'era. Quando giunsi alla porta vidi Hunter, lo salutai con un cenno della mano, ormai la cotta per Vanilla era bella che passata.
    Quando entrai rimasi interdetto, guardai la proforessa, l'avevo già incontrata durante il mio turno di lavoro.
    Buon giorno
    Salutai con garbo e poi mi misi all'ultimo banco, non voleva stare con nessuno, si era alzato con la luna storta.
    Salutai Frey e Justin, con un cenno della mano, era contento che la sua amica aveva trovato qualcuno che potesse amarla.
    Poi mi misi seduto e ascoltai la lezione, dopo aver preso il mio quaderno degli appunti


    alex Mayer - tassorosso VI anno


    Edited by Elhaz - 8/10/2023, 20:12
     
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    I corridoi del Castello erano più vivi che mai. Orde di ragazzini in divisa riempivano aule, torri, corridoi e cortili. E le lezioni del nuovo anno scolastico avevano ufficialmente avuto inizio.
    Quel giorno toccava a Incantesimi, una delle sue materie preferite. Aveva sentito dire in giro che la cattedra era stata assegnata ad un nuovo insegnante; il ché rendeva ancora più interessante la giornata.

    Arrivata in aula non poté fare a meno di notare l’inusuale disposizione dell’arredo. I banchi erano stati disposti a semicerchio rendendo così visibile a tutti il centro della stanza, occupato da quello che aveva tutta l’aria di essere un rogo. Su ogni banco c’era un mini focolaio che richiamava quello più grande presente sulla cattedra.
    “Buongiorno Professoressa!” disse salutando cortesemente la strega dall’abito nero che era lì ad aspettare i suo nuovi studenti.
    Guardandosi intorno Parker riconobbe qualche viso noto. Decise quindi di avvicinarsi a Feyre e Dustin, prendendo posto in uno dei banchi liberi vicino a loro. “Ciao! Come state? Passate buone vacanze?” chiese ai due con cui aveva affrontato la prova di fine corso di Difesa Contro le Arti Oscure.

    Come si poteva anticipare dagli oggetti presenti in aula la lezione di quel giorno sarebbe stata sul fuoco. L’elemento che forse affascinava e spaventava Parker più di tutti. Imparare a difendersi e padroneggiarlo non poteva che tornare utile sotto attacco. La rosso-oro prestò particolare attenzione ai movimenti dell’insegnante mentre dimostrava gli incantesimi Incendio e Freddafiamma, ed ascoltò gli interventi dei compagni riguardo il secondo incantesimo.
    Alzò la mano a sua volta e dopo aver ricevuto il via libera disse “Inoltre chi si avvicina ad un fuoco incantato con un freddafiamma invece di provare dolore sentirà una leggera sensazione di solletico”.
     
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    Ho capito che la puntualità non è una delle qualità della Ross, pertanto le lancio un'occhiata eloquente mentre scavalco la panca del tavolo Corvonero e mi avvio verso l'uscita della Sala Grande. Inutile recriminare su quanto siamo diversi, perchè è proprio ciò che più mi attrae. Lei sembra sempre alla ricerca di un contatto e non importa con chi o quanto possa essere impegnativo. Le piace circondarsi di persone, viverle e capire quello che sentono. Anche con me ha fatto lo stesso. Io sono quello scorbutico e diffidente, poco interessato a mescolarsi alla folla e per niente incline a costruire rapporti in genere. Eppure anche in questo qualcosa è cambiato. Ho faticosamente superato il mio primo anno a Hogwarts e il desiderio di fuggire dal Castello diventa sempre meno pressante. La nostalgia per la mia vecchia vita è ancora li e spesso torna ad aggredire i miei pensieri. Mi sento comunque un estraneo sradicato dalle sue radici, e proiettato in un ambiente che non mi riconosce e che in qualche modo, cerca di uniformarmi, ma senza tutte quelle costrizioni che ho subito nel mio passato. La verità è che questo posto è meno ostile di quanto ho immaginato ed è molto più sopportabile da quando Annie gli ha dato dei nuovi significati.
    Con una punta di sollievo riconosco il suo passo affrettato e sorrido. Non abbiamo mai stabilito di andare insieme a tutte le lezioni, anche se poi è ciò che puntualmente accade. Persino questo è parte di quelle consuetudini che mi rendono più predisposto ad affrontare le giornate con un minimo di positività. Rivederla dopo l'estate ha sciolto qualche arcano e ha creato nuovi dilemmi con cui dovrò confrontarmi. Tuttavia sono sempre più sicuro che valga la pena rischiare, pur di averla nella mia vita, in un modo o nell'altro.
    Non volevo interrompere quel tuo interessante confronto con il serpeverde. Ho temuto per i suoi testicoli, ad un certo punto.
    Ridacchio e la costringo ad aumentare l'andatura, mentre lei recrimina perchè non l'ho aspettata.
    L'aula di Incantesimi ribolle di un certo fermento, forse a causa della nuova e giovanissima professoressa che salutiamo senza troppa enfasi, così come gli altri convenuti a questa lezione.
    Annie ha fretta di accaparrarsi un posto dietro alla sua amica del cuore e al Tasso che è diventato la sua ombra.
    Lunga e calda, per fortuna è finita. La tua invece? Mi sembra quasi una scortesia non dar modo alla Parker di illustrarci le sue vacanze estive. Magari ha qualcosa di interessante da raccontare.
    E' una gran gnocca, ma da un sacco di cose per scontate sussurro poi riferendomi alla Starling, che ha vezzosamente accavallato le gambe sulla porzione di cattedra situata proprio nella mia direzione.
    Dopo aver ascoltato le osservazioni dei miei compagni, mi sorge spontanea una domanda.
    Il Freddafiamma si propaga insieme all'incendio e rende il fuoco inoffensivo. Dubito che in un duello possa giocare un ruolo difensivo eclatante. Mi vengono in mente altri incantesimi più efficaci, a tale scopo. Quale può essere la sua funzione, quindi?
    Lawrence O. Randall Corvonero VI anno
     
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    Erano trascorsi già cinque lunghi minuti dall’arrivo della Miller fuori il dormitorio dei Grifondoro, e tra le cose che rendevano Corinne Miller così tanto Corinne Miller c’era senza alcun dubbio l’impazienza. Sbraitò un fanculo tra i denti, decidendo quindi di entrare all’interno della sala comune rosso e oro per andare a tirare fuori dal letto il dannatissimo Grifondoro che stava attendendo. Come una furia si precipitò verso il dormitorio maschile, come neanche l'ultima delle ex più infervorite sarebbe stata ingrado di fare. «Finnick esci da quel cazzo di letto o ti prendo a calci, hai un minuto» urlò dall’esterno della stanza, bussando violentemente con il palmo della mano contro la porta in legno, incurante del fatto che con lui vivessero delle altre persone. Non le importava nulla di arrivare puntuale a lezione, avrebbero anche potuto saltarla per quanto le riguardava, è che non tollerava che le si facesse aspettare. Stette ad attendere il capellone sul ciglio della porta, guardando male ogni singolo Grifondoro che, incuriosito dalla presenza di un’estranea nel loro territorio, si azzardava a posare lo sguardo su di lei.
    L’aula era già abbastanza piena quando i due fecero il loro ingresso ed andarono a sistemarsi in posti vicini. «E questa chi è?» chiese al grifo al suo fianco, riferendosi alla professoressa alla cattedra. «Non capisco perché ad Hogwarts cambino docenti più spesso di quanto tu ti cambi le mutande, devono pagarli davvero una miseria» commentò ironicamente, più per punzecchiare il Grifondoro al suo fianco che per reale interesse sulla tematica. Tempo pochi minuti e la giovane professoressa si presentò da sola, introducendo quale sarebbe stato l’argomento trattato a lezione. Gli incantesimi legati al fuoco erano da sempre il suo forte, bastava pensare che molti degli episodi di magia accidentale che aveva avuto prima - e talvolta anche dopo - di arrivare ad Hogwarts erano consistiti nell’appiccare fuoco a tutto ciò che avesse intorno. Chiaramente con la pratica aveva imparato a domare quel suo lato piromane. Assistette alla rappresentazione pratica senza particolare entusiasmo, roteando gli occhi ogni volta che uno dei suoi compagni di classe si premurava di rispondere alla domanda volta dalla professoressa in maniera impeccabile. Non era ancora pronta a trascorrere un intero anno scolastico tra i soliti so-tutto-io e le altrettanto solite teste di cazzo.



    Corinne Miller - Corvonero - V anno


    Edited by corinne. - 11/10/2023, 12:46
     
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    Miller... da donna forte e indipendente quale sei... sei anche pienamente consapevole che puoi srotolarti il tappeto rosso da sola: ti assicuro che troverò un altra ragione di vita.
    Bofonchiai, stropicciandomi gli occhi e finendo di infilarmi la camicia nei pantaloni, mentre ancora mezzo addormentato aprivo la porta della camerata del dormitorio Grifondoro per andare a lezione. Sì, la prima lezione e già me ne ero dimenticato ok? Denunciatemi... siete bravi solo voi nevvero??
    Lo so che vai pazza per i vecchi ma Carter è vecchio del tipo che ha i capelli mezzi bianchi..
    E voi direte "Beh, Ralph, almeno Adam Carter a 60 anni i capelli li ha ancora: tu davvero pensi che sarai così fortunato?" ma vi propongo un alternativa: statevene zitti e fatevi i cazzi vostri...
    insomma giusto per risparmiarti la delusione..
    Grifondoro tana dei puri di cuore e degli altruisti ovviamente. Lo dicevo solo per il suo bene. Non c'erano capelli bianchi all'orizzonte però quando entrammo in aula, anzi...
    Non lo so ma è una sventolona..
    A saperlo prima mi sarei svegliato all'orario giusto e avrei sicuro messo della roba che aveva superato il test dell'olfatto: quel giorno ahimè ero andato a caso. La camicia poteva essere uno schifo o essere pulita o quella magica via di mezzo, che sa soltanto quello che non è. Cazzo le mutande!!! No ok le avevo cambiate ne ero sicurissimo.. lanciai uno sguardo torvo alla Miller sollevando il sopracciglio.
    Almeno io me le metto...Cristo Miller hai tirato giù dalla torre tutto lo stormo di Corvonero?
    Che Merlino ce ne scampi: era un invasione, sembrava un film di Hitchcock.. cok...coc..hk? ambè il tipo col doppiomento. Tantè che ne avevamo giusto una vicino: mai vista, lo ammetto, doveva avere tipo l'età di kiddo anche se l'accento era pienamente americano.
    Di un po' è venuta a tirare giù dal letto anche te?
    Le domandai sottovoce indicando con il pollice Corinne. Dio, mi sentivo incredibilmente vecchio...
    Per fare luce se non vuoi avere le mani occupate con il Lumos per lunghi periodi ma senza rischiare di avere troppo caldo o bruciare nulla. Oppure se qualcuno in via del tutto ipotetica appiccasse fuoco alla torre di Corvonero questo incantesimo potrebbe salvare l'intera covata..
    Assolutamente ipotetica: chi mai odierebbe quei pulcini saccenti? E no malpensanti, non sto cercando di ingraziarmi la prof sventolona che ha accavallato le gambe. Assolutamente. Avrei risposto anche se ci fosse stato Carter... e si fosse polisuccato in quella lì...

    Ralph Finnick - V anno - Grifondoro

    Interagito con Corinne e Fannie e la prof.
     
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    Essere tornati dentro le mura del castello era un’esperienza strana, quasi irreale. L’estate aveva cambiato così tante cose nella sua testa, nella sua vita, che non aveva idea di come tornare al mondo di prima. Non aiutava che al castello aveva lasciato talmente tanti casini, talmente tanti conti in sospeso che non sapeva da dove iniziare a sistemarli. Aveva tutte le intenzioni di farlo, voleva fare le cose fatte per bene, solo che non sapeva da dove iniziare.
    Per fortuna c’erano le lezioni ad aiutare, un posto in cui poteva rivedere i suoi vecchi amici senza aver paura di dire la cosa sbagliata, perché tecnicamente non si poteva parlare. Si era solo lì, nella stessa stanza, senza fare danni. Utile, anche se sapeva che era solo una cosa temporanea prima dell’inevitabile incontro.
    Così si era fatta coraggio, si era diretta verso l’aula di incantesimi ed era entrata, trovandosi davanti i posti quasi tutti pieni. Ed erano pure quasi tutti lì: Feyre, Justin, Fannie… Mancava solo Friday e poi aveva l’insieme di tutte le persone che aveva deluso alla fine dello scorso anno scolastico.
    Si fece forza, avvicinandosi ai ragazzi, arrivando proprio mentre sentiva Justin chiedere di lei.
    “Si, vengo a lezione oggi” mormorò, le guance rosee dall’imbarazzo – non per qualcosa di specifico, ma perché Teresa si sentiva fortemente a disagio nel non sapere con quanta familiarità interagire con loro – e un sorriso timido sulla labbra, mentre con la mano salutava Feyre e Justin, superandoli e andando a sedersi dall’altro lato di Fannie.
    Ecco, lei era un altro problema, perché si erano lasciate in modo un po’ strano lo scorso anno, non male, ma con una grandissima confusione e non sapeva bene come comportarsi nemmeno con lei.
    “Ciao Fannie” la salutò, le guance che diventavano ancora più incandescenti e lo sguardo che saettò verso la sua borsa per cercare dentro qualcosa che non le serviva davvero, qualsiasi cosa pur di non dover sostenere il suo sguardo e vedere la delusione, o peggio, l’odio. Non l’avrebbe sopportato.
    La professoressa quell’anno era nuova, sembrava un po’ impacciata – mood, veramente – ma sembrava davvero pronta a mettersi alla prova con loro. Quando sentì che si parlava di fuoco, Teresa pregò nella sua testa che non succedessero disastri per colpa sua. Incantesimi era una delle materie che le piaceva di meno e tanto era perché non le riusciva così bene. Tendeva sempre a fare pastrocchi con gli incantesimi e se c’era di mezzo il fuoco niente le impediva di far fare un bel falò a tutti. Insomma, avrebbe provato a non farlo, ma con la fortuna che aveva non era proprio da escludere come cosa ecco.

    Teresa Maria Rivera - V anno - Tassorosso

    Interagito con Justin, Feyre e Fannie

     
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    -Professoressa-, Erik si limitò a rivolgere un saluto cordiale alla docente e un accenno di sorriso a Feyre, verso la quale si fermò per scambiare due parole.
    -Starfoll. Congratulazioni per la carica-, commentò, menzionando con un cenno del capo la spilla da Prefetta appuntata sulla sua divisa. Dopo la scorsa incursione nella Foresta Proibita con Korczak non c’erano state altre occasioni per interagire: il ragazzo di Durmstrang era rientrato nel Wiltshire e quando le lezioni avevano ripreso a settembre si era assentato per un mese, rendendo di fatto quella di incantesimi la prima lezione a cui partecipava. Tuttavia, la compagnia della ragazza non gli era stata di peso, e in quelle poche ore a stretto contatto aveva scoperto di avere con lei più in comune di quanto immaginasse.
    Prima che la Professoressa si presentasse Erik sedette a un paio di banchi di distanza da quello della Corvonero, salvo poi prestare attenzione a tutto fuorché all’argomento del giorno. La testa affollata dai pensieri era ferma all’estate appena trascorsa: quanto accaduto a Bucarest lo aveva turbato più di quanto avrebbe voluto, tanto che aveva deciso di prendersi del tempo per riflettere, soprattutto del tempo per riaversi. Approfittando della complicità di sua moglie, la documentazione medica consegnata a McCormac gli aveva consentito di posticipare di un mese il suo rientro al castello senza conseguenze negative: adesso che aveva l’opportunità di guardarsi intorno poté notare che anche la scuola non era a digiuno di novità. Tra studenti e professori c’erano alcuni visi nuovi, tra i quali proprio quello della Starling che confermò i sospetti sorti nel non vedere Adam Carter seduto al tavolo dei Professori. Poco male: ogni Auror o ex Auror in meno tra le fila di Hogwarts avrebbe agevolato l’operato del loro gruppo.
    -Con un simile asso nella manica potremmo tentare un’altra incursione. Mi impegnerò solennemente per non lasciarti di nuovo da sola sul più bello-, ironizzò rivolto alla Corvonero mentre gli altri intervenivano per rispondere alle domande. Guardandosi intorno non poté fare a meno di notare che all’appello mancasse qualche persona: diligente e irreprensibile sullo studio Marsilda non avrebbe mai saltato una lezione, constatazione che per un attimo lo rese sovrappensiero. Ma non fu l'unica.

    Rick O'Connell, VI anno Serpeverde
     
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    L’anno nuovo era iniziato da pochissimo tempo ma Vanilla aveva conservato poco del suo entusiasmo, tutto andava bene, la spilla appuntata sulla toga splendeva più che mai eppure.. Eppure non era serena. Le occhiaie giallognole sotto gli occhi ne erano la dimostrazione lampante, la notte precedente aveva dormito solo poche ore, non si preoccupò neppure dell’impressione che avrebbe dato alla nuova professoressa. Semplicemente trotterellò al seguito del giovane Grifondoro, verso l’aula di incantesimi. Non giunsero per primi e i bacchi erano per lo più occupati. “Buongiorno” Salutò distrattamente un po’ tutti senza concedersi più di uno scambio di parole. Si accomodò proprio vicino il suo Lattughino e per un solo secondo le parve finalmente di rilassarsi, stese le gambe lunghe sotto il banco e sospirò. Allungò lo sguardo verso Fey e il piccolo Tasso “Penso non lo sappiano nemmeno loro”, fece spallucce. Non aveva idea di come le cose tra il tasso e la sua amica fossero poi continuate, forse si era concentrata troppo su tutto il resto trascurando Fey. Intercettò il suo sguardo e sussurrando gesticolando le disse “Dopo, io e te, in cortile!” indicò prima se stessa poi la ragazza e infine al di fuori della finestra.
    “E tu non allungare troppo lo sguardo o sarai il primo a prendere fuoco”, sussurrò schietta. Hunter aveva di sicuro notato la bellezza indiscussa della prof e Vanilla quelle come lei le conosceva bene, finte dolcicchiose mentre dentro erano aride e serpi. Delle finte santarelline. Raggiunse quindi alla prematura decisione che la tizia in questione non le sarebbe mai piaciuta. “Tsk, freddafiamma.. qualcuno dovrebbe dirle che non siamo dei novellini” emise il tutto in un mormorio piuttosto infastidito e altezzoso, comunque si preparò ad affrontare la lezione perché in fondo doveva farlo.
     
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    Era arrivato il momento. La divisa era in condizioni perfette, i capelli raccolti in una elegante acconciatura che la faceva sentire sofisticata senza essere troppo elegante e la spilla da Caposcuola era puntata sul suo petto, lustra e dritta in modo impeccabile.
    Le prime impressioni erano importanti, il come ti ponevi all’inizio dell’anno era la chiave per il successo per tutti gli anni a venire. Doveva assolutamente essere all’altezza dell’onore – e dell’onere – che le era stato dato e voleva che nessuno dubitasse del suo merito. Quella spilla l’aveva guadagnata, non era stato merito dei suoi genitori o di nessun altro, solo del suo lavoro.
    Così era uscita dalla sala comune, il mento sollevato, la postura impeccabile e quasi a passo di danza si era recata all’aula di incantesimi, curiosa di scoprire la nuova professoressa cosa aveva in serbo per loro e, sopratutto, far vedere a tutti che non si era montata la testa e che sapeva perfettamente che in quel luogo era una studentessa come gli altri. A nessuno piacevano le persone troppo tronfie, risultavano sgradevoli.
    Entrata in aula guardò con attenzione dove posizionarsi, cercando sguardi familiari e persone con cui passare del tempo in modo proficuo, senza inutili chiacchiere e pettegolezzi che, in altra sede, avrebbe voluto ascoltare – giusto per avere un’idea di cosa stava succedendo nella scuola – ma che non voleva la distraessero dalla lezione.
    Vede la sua compagna di stanza e fida alleata nella lotta per la rivoluzione dei Serpeverde seduta accanto ad Hunter e Mia storse il naso, decidendo velocemente di evitare di sedersi accanto a lei. Non voleva dover trattenere commenti tutto il tempo, sarebbe stata una distrazione inutile, quindi si limitò a farle un cenno del capo e a valutare altre opzioni.
    Il suo sguardo incontrò la chioma riccioluta di Rick, i focolai sui banchi e quello al centro della stanza e subito la sua attenzione si focalizzò sul compagno di Casata, andando a sedersi accanto a lui come una falena attratta dalla luce.
    Non era ancora riuscita a risolvere il mistero di quel ragazzo e più il tempo passava e più la voglia di riuscirci diventava vorace, insaziabile. Voleva poter dire di aver capito come funzionava la sua mente, scoprire il segreto dietro al fuoco sprigionato in quella lontana lezione, quando quell’interesse era nato, e quale modo di farlo se non tornando vicino al fuoco?
    Forse Mia era anche un po’ masochista, Rick l’aveva avvisata di non giocare con le cose che non conosceva, ma era sempre stata testarda e niente avrebbe fermato quella sua voglia di conoscenza.
    “Rick” lo salutò, con un cenno del capo, senza scomporsi e cercando di nascondere il suo divertimento – malsano – per quella situazione in cui si era ficcata da sola. Prima o poi si sarebbe davvero scottata. “Come sono andate le vacanze?”
    La lezione iniziò e un po’ si imbarazzò per la presentazione sconclusionata della nuova professoressa. Capiva l’ansia per il nuovo incarico, ma non era quello il modo di porsi ad una classe, specie se si era giovani e si voleva ottenere la loro collaborazione. Forse però un modo così gioviale poteva piacere ai più, non di certo a lei che si sentiva a disagio, preferendo i modi più rigidi di altri docenti.
    “Si può rendere solo una determinata area dell’incendio innocua?” chiese, ascoltando le risposte dei compagni e trovando particolarmente interessante i commenti sull’utilizzo in incendi su ampia scala. “Specifico, si può usare l’effetto offensivo del fuoco su una vasta aria ma proteggere solo noi stessi dall’effetto?”
    Inutile dire che la sua mente era volata subito agli utilizzi che poteva avere. Bruciare un’intera casa standoci nel mezzo, distruggere gli inferi senza finire bruciati a propria volta, nascondersi nelle fiamme aspettando il momento giusto di fuggire, quando tutti erano costretti a farlo per il troppo calore… Gli usi potevano essere infiniti, se si poteva usare in tale modo, altrimenti era una grande fregatura.

    Euphemia Theodora leGrant - V anno - Serpeverde

    Nominato Vanilla e Hunter, interagito con Rick

     
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36 replies since 2/10/2023, 12:09   914 views
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