Lezione di Incantesimi - III / IV / V / VI anno

Incendio - Freddafiamma - Aguamenti

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    Felici, spensierati e perché no anche un po’ inconsapevoli, gli studenti avevano preso posto nei banchi, il chiacchiericcio sovrastava i battiti del cuore di Indigo. Non c’era più via di fuga, non che volesse farlo dopo tutto in fondo ormai erano mesi che attendeva l’arrivo di questa sua prima lezione. Con lo sguardo seguì ad uno ad uno quello di ogni studente, tentando di memorizzare i volti curiosi. Poteva immaginare ciò che pensavano, un insegnante troppo giovane probabilmente per loro non era altro che una quasi coetanea e questo non giovava a lei alcun beneficio. Non che volesse infondere paura, ma perlomeno interesse e per quest’ultimo, ci poteva lavorare. L’incantesimo che aveva scelto per suggellare l’inizio del suo anno scolastico non era tra i più difficili, era semplice e anche piuttosto banale. L’idea era un po’ quella di testare le capacità degli studenti, lei stessa in gioventù aveva sottovalutato quanto fosse importante apprendere alla perfezione anche le cose più semplici come un incantesimo del genere. In un momento di pura follia o di paura le cose più semplici potevano rivelarsi in qualche modo utili e più facili da eseguire. L’incantesimo freddafiamma era stato utile in passato e poteva esserlo ancora soprattutto se utilizzato con intelligenza. Gli anni di studio il castello presupponevano che tutti gli studenti sapessero utilizzare incantesimi di questo tipo, perlomeno gli studenti del terzo anno in poi. In situazioni di stress dove la percezione e la capacità di giudizio veniva offuscata dalla paura come se la sarebbero cavata?
    Per ora a giudicare dalle loro risposte più o meno tutti conoscevano l’incantesimo, teoricamente per lo meno.
    “Se bene il freddafiamma renda il fuoco innocuo non lo contiene e non ne impedisce la propagazione.” Rispose cauta al Tassorosso. “Potreste solo alleviare la sofferenza dell’ambiente circostante ma bloccare un incendio non è così semplice e potreste non avere il tempo di agire.” Un bosco in fiamme era uno scenario decisamente complicato per degli studenti, il Ministero della Magia provvedeva abilmente alla salvaguardia delle zone verdi con incantesimi appositi.
    “Giusto anche questo! L’incantesimo rende le fiamme innocue regalando addirittura una piacevole sensazione di solletico. Ottimo signorina Williams. Grazie a questo molte di noi sono sopravvissute durante la caccia alle streghe” questa storia piaceva sempre a tutti chissà per quale motivo.
    Intercettò lo sguardo del Corvonero, un ragazzetto sufficientemente fastidioso nei modi di fare da costarle un sopracciglio sollevato. “Se vivessimo solo di duelli allora potresti aver ragione” fece un piccolo salto elegante rimettendosi in piedi. “Non sempre avrete il tempo di attaccare per primi.” Lei lo sapeva bene. “Potreste essere coinvolti in situazioni difficili in cui l’unica opzione sensata è guadagnarvi una via di fuga per uscirne vivi. Ascoltate lo so, lo so che avreste immaginato incantesimi potenti o capaci di darvi una maggiore sicurezza ma posso assicurarvi che la difficoltà cresce sotto stress. Provate ad immaginare..” Una piccola pausa, le braccia strette al petto e la voce seria. “Il fuoco è un elemento pericoloso da gestire e tal volta può essere incontrollabile, potreste essere voi ad appiccarlo a causa di un semplice incidente oppure qualcuno potrebbe utilizzarlo per farvi del male. Durante l’estate del mio quarto anno la casa in cui vivevo con la mia famiglia andò a fuoco, un semplice incidente che sarebbe potuto diventare mortale se non avessi usato il Freddafiamma per portare tutti in salvo. Ero una ragazzina e non avevo le competenze per fare altro ma quel poco bastò e quel poco dovete saperlo fare anche voi.” Sperò di aver ispirato in qualche modo i ragazzi, difficile a dirsi.
    “Giusta osservazione Signorina leGrant, l’incantesimo freddafiamma può essere lanciato anche su un aerea ridotta proteggendo noi stessi ma bada bene, il colore delle fiamme cambierà virando al blu dunque va utilizzato con astuzia”
    Si posizionò poi al centro dell’aula così da averli tutti sott’occhi. “Gli studenti del sesto anno facciano un passo avanti, avrete un compito fondamentale. Qualora qualcuno dei vostri colleghi dovesse darsi fuoco inavvertitamente, avrete il dovere di spegnere le fiamme. L’incantesimo da utilizzare è Aguamenti. È un incantesimo piuttosto semplice, fa si che dalla vostra bacchetta venga generato un getto d’acqua, utile qualora invece il fuoco debba essere spento immediatamente.”
    Agitò la bacchetta lentamente pronunciando la formula corretta dell'incantesimo. Dalla punta della bacchetta un getto d'acqua irrigò il pavimento in pietra lasciando così una limpida pozzanghera proprio sotto i suoi piedi.
    “Direi che possiamo cominciare, il gruppo composto da Spendragon, Tonks, Dustin, Williams, Miller, Finnick,Rivera e leGrant può posizionarsi ognuno davanti al proprio focolare. Dategli fuoco piromani e rendete le fiamme innocue” ricordarsi ogni nome era stato difficilissimo ma ci riuscì.
    “Per gli studenti più grandi invece come detto prima sarete i nostri super pompieri, coraggio allora si comincia” Solo dopo si domandò se tutti in quell'aula sapessero cosa fossero i pompieri, meglio non indagare forse.



    La modalità sarà questa, gli studenti dal terzo al quinto anno proveranno l’incantesimo Incendio e Freddafiamma nella loro postazione con annesso focolare. Gli altri studenti del sesto anno vigileranno pronti a lanciare Aguamenti qualora ce ne fosse bisogno.
    I gruppi sono quelli citati qui sotto. Siete liberi di darvi fuoco (con moderazione) e di decidere l’esito del vostro incantesimo per questo giro.
    Avete tempo fino al 23 Ottobre

    Starfoll vigilerà su:
    Rivera
    Miller

    O’Donogh vigilerà su:
    Spendragon

    Matviga vigilerà su:
    Tonks

    Mayer vigilerà su:
    Williams

    Randall vigilerà su:
    Finnick
    leGrant

    O'Connell vigilerà su:
    Dustin
     
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    Beh, in effetti Hunter potrebbe attentare alla sua virilità, visto che sono amica di Vanilla
    e quello lì voleva solo avere informazioni su di lei per provarci...
    cinguettai con la mia parlantina vivace in direzione di Lawrence, che non si faceva sfuggire neanche il mio più piccolo spostamento o movimento, specie se includeva l'interazione tra me e qualcuno che potesse considerare una potenziale minaccia.
    Però è molto tenero il modo in cui dissimuli di essere geloso! aggiunsi con un sorrisetto beffardo, trotterellando a fatica dietro alla sua falcata per raggiungere l'aula di Incantesimi.
    Arrivai a destinazione con il respiro in affanno, dopo avergli chiesto non so quante volte di non correre in quel modo e di aspettarmi, che tanto se fossimo arrivati in ritardo non sarebbe stata la fine del mondo.
    Entrammo in classe, salutai la nuova e avvenente insegnante e presi posto accanto al Corvonero, alle spalle di Justin e Feyre, giusto in tempo per sentire Corinne accennare alle mutande di Finnick.
    Uh, Ralph, a proposito! L'altro giorno sono passata in camera vostra per fare il bagno al pipistrello di Friday... e sì, a scanso di equivoci intendevo proprio un vero pipistrello. In realtà quella era solo una scusa per tornare ad irrompere nella vita del mio riccioluto amico, dopo un'estate intera trascorsa a vivere ciascuno la propria esistenza senza sapere niente di quella dell'altro. Al rientro dalle vacanze, Fry si comportava in modo più bizzarro del solito e volevo stargli vicino, tanto più adesso che realizzavo che non si era neanche presentato a lezione. E neanche Karen, a quanto pareva...
    Comunque, per asciugarlo ho usato un paio di mutande che ho preso dalla pila di quelle pulite su un comodino, c'erano i pixie che svolazzano... Sono tue per caso?
    Prima che la prof prendesse la parola rivolsi un sorriso smagliante anche ad Hunter e Vanilla, accennando alla spilla da Prefetto di quest'ultima con un'occhiata complice ed il pollice sollevato in segno di approvazione. Chissà se sapeva che la sua nuova carica aveva impennato notevolmente la sua popolarità e adesso molti studenti avevano iniziato a posare gli occhi su di lei...
    Rivolsi un cenno anche verso Rick, dopotutto all'ultima lezione di Mc Cormac dello scorso anno avevamo lavorato nello stesso gruppo e gli avevo restituito la bacchetta, quando Marsilda lo aveva attaccato... Magari questo non sarebbe comunque significato niente, ma non avevo motivo per non salutarlo, né fui in grado di trattenere una risatina quando, poco più tardi, la Starling accennò all'argomento della lezione del giorno.
    Lasciai che fosse Parker, come le aveva chiesto Lawrence, a raccontare come avesse trascorso le vacanze, visto che non lo aveva chiesto a noi direttamente, per concentrarmi invece sulle movenze sinuose della nuova insegnante.
    Non bastavano la Carter e la Westwood ad irretire le fantasie di moltissimi studenti e anche di qualche studentessa, adesso ci si doveva mettere anche lei, a cui bastava accavallare le gambe per scatenare una tempesta di ormoni.
    Continua a fissarla e dovrai temere per i tuoi, di testicoli, Randy. soffiai al mio vicino di banco, rifilandogli un pizzicotto sulla coscia.
    Insomma, si metteva pure in mostra intervenendo sull'argomento della lezione, fatto più unico che raro, visto che si era guadagnato una discreta fama da studente talmente taciturno da risultare a volte inquietante.
    Lo scimmiottai bonariamente con una smorfia, senza intervenire sull'argomento più di quanto non avessero già fatto i miei compagni. Si trattava solo di un Incendio e di un Freddafiamma, cosa c'era da dire di tanto interessante?

    Oh, finalmente dopo tante chiacchiere potevamo cominciare con la pratica... E certo, mi toccava fare da babysitter ai piccoli così che potessero mettersi a giocare con il fuoco in sicurezza!
    Sbadigliando mi alzai e mi avvicinai alle postazioni indicate dalla Starling, posizionandomi alle spalle di uno degli studenti più giovani.
    Per una volta toccherà a qualcun altro appiccare il fuoco, O'Connell. Sono quasi emozionata all'idea di vederti usare l'acqua! trillai rivolgendomi al Durmstranghiano nel passargli accanto.
    L'esercizio ebbe inizio ed io ingannavo il tempo facendomi scivolare tra le dita il manico della bacchetta di quercia rossa, lanciando occhiate distratte a ciò che stava combinando l'aspirante piromane di fronte a me, molto più attratta dal profilo di Lawrence alla mia sinistra.
    Pssst... Aguamenti!
    Un getto d'acqua scaturì dal legno magico, in cui l'anima giocosa tentava di fuoriuscire per sfuggire a qualsiasi costo alla noia, andando ad inzuppare parte della divisa del mio Corvo preferito. Forse con troppo impeto visto che, prima di arrestare la fuoriuscita dell'acqua ed evitare di fargli completamente la doccia, deviai per qualche istante il getto senza curarmi di chi altro avrei colpito. Se fosse stato un altro che aveva bisogno di placare i bollenti spiriti alla vista della nuova professoressa, probabilmente gli avrei fatto solamente un favore.
    Ops... Chiedo scusa, volevo solo fare una prova.


    Annie Ross - Grifondoro - VI anno

    Arrivata a lezione con Lawrence. Prima dell'inizio ho preso posto dietro Feyre e Justin, salutato la prof, Hunter e Rick, interagito con Lawrence, Ralph e, non verbalmente, con Vanilla.
    Dopo l'avvio della parte pratica, ho interagito con Rick, inzuppato parte della divisa di Lawrence e, accidentalmente, fatto un gavettone anche a qualcun altro, senza menzionare chi, decidete pure voi chi è stato colpito e dove.

    Visto che non ho fatto in tempo a rispondere al primo post, se mi sarà assegnato uno studente più giovane da "sorvegliare", entro la scadenza sono più che disponibile a scriverne un altro. Chiedo scusa per il ritardo.


    Edited by 'sunshine' - 13/10/2023, 20:01
     
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    Rise alla sua affermazione -Potrei farlo, potrei esercitare il mio potere da Prefetto e venire a prenderti- strinse la sua mano, voltandosi con lui verso ad osservare il corridoio -Sono sicura che lo sarà, chi mai potrebbe non essere paziente con te? Sei così adorabile- gli diede un bacio sulla guancia e ridacchiò, ma era la verità.
    Durante l’estate il suo legame con Justin era cresciuto e non solo quello, ma anche lui; di qualche centimetro, sembrava più grande, anche se non aveva perso del tutto i tratti infantili, ma ormai era un adolescente in piena regola -Dopo vado al campo ad allenarmi, vieni a farmi da ragazzo pon pon? Oppure potresti fare un paio di tiri con me e dopo fare una sosta nel bagno dei Prefetti- gli propose con un sorrisetto
    Il tempo passato con lui era stato fantastico e l’incontro con i suoi genitori era andato in modo inaspettato. Non avrebbe mai pensato di ricevere una simile accoglienza… ma invece si era rivelato tutto estremamente facile
    -Ah, la nonna mi ha spedito le foto del matrimonio, quelle che ho fatto con il telefono. Ti ho fatto delle copie- insieme aveva messo anche le copie dei disegni fatti durante l'estate, ma quella era una sorpresa.

    Salutò Alex, Henry e Fannie con un cenno della mano e stava per chiedere al tasso riccioluto se avesse visto Tess, quando lei arrivò. Sembrava in imbarazzo, mentre salutava e andava a sedersi vicino alla piccola corva. Dovevano trovare il modo di parlare al più presto.
    Salutò poi Parker -Tutto bene, è stata una bella estate. La tua?- poi vide arrivare Annie e Lawrence. Si irrigidì un attimo, non potè non sorridere alla sua Sunshine ma abbassò lo sguardo quando il Corvo liquidò l’estate con “Per fortuna è finita” dando conferma ai suoi pensieri. Senza volerlo si isolò dagli altri, usando i capelli come schermo, una mano che giocava con la piccola runa che portava al collo; dono della scuola per il suo impegno nello studio. Ma una voce che la chiamava per cognome le fece alzare gli occhi, riportandola alla realtà
    -O'Connell- lo salutò a sua volta -Grazie. Andate bene le vacanze? A casa tutto bene?- chiese con una punta di ironia, più per cortesia che altro, visto che era ancora stizzita per come aveva mollato nella Foresta e dire che in quelle poche ore aveva iniziato anche a starle leggermente simpatico.
    Lo smanaccare di Vanilla attirò il suo sguardo e si limitò ad annuire, chiedendosi il perché di tutta quella fretta di vederla -Mi sa che devo rimandare gli allenamenti- sussurrò a Juss
    Tornò a guardare Rick, divertita dalla sua affermazione -Forse, non mi fido molto ma per la ricerca potrei tentare. Sempre che tu non dia fuoco a tutto- scherzò, riferendosi alla lezione di Cura, noncurante che accettasse o no la battuta.
    Quando la prof assegnò a loro il controllo dei più “piccoli” e a Rick il suo piccolo Tasso strinse gli occhi sul moro, puntandogli contro l’indice -Una sola bruciatura e ti butterò tra le acromantule io stessa- lo avvisò, prima di raggiungere le sue due protette. Almeno c’era Tess, la Miller non la conosceva anche se era una sua concasata
    -Sono Feyre, piacere- si presentò dunque alla ragazza. Molto probabilmente si era già incontrate, ma lei faticava a ricordare nomi e volti
    -Estás bien?- chiese a Tess sottovoce, prima di estrarre la bacchetta e appoggiarsi a uno dei banchi tranquilla, erano incantesimi semplici quelli.
    Soffocò uno sbadiglio e senza volerlo iniziò a giocare con la barretta d’acciaio sulla lingua. Tirò su i capelli in una coda e allentò la cravatta, aprendo anche un bottone per prendere aria
    Dalla bacchetta iniziò a far spuntare delle piccole fontanelle d’acqua, tanto per passare il tempo.

    Interagito con Justin, Rick, Tess, Miller e Parker
    Nominato Alex, Fannie, Henry, Vanilla, Annie, Lawrence
    Lascio campo libero alle mie "protette" sulle azioni da fare.
     
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    Era abbastanza difficile essere lì in mezzo a tutti, ma non potendo parlare. Avrebbe voluto dire così tante cose, scusarsi mille volte e scoppiare a piangere per la frustrazione di non riuscire a farlo bene, perché se c’era una cosa che aveva imparato, andando a terapia, era che le lacrime non erano un segno di debolezza, non era qualcosa di cui vergognarsi e di cui bisognava sbarazzarsi il prima possibile. No le lacrime erano il modo che aveva il nostro corpo, la nostra anima, di liberarsi di un peso e Teresa ne aveva davvero tanti di pesi sulle spalle di cui liberarsi.
    Forse era un bene che durante la lezione non si potesse parlare, almeno non poteva lasciar andare la bocca e fare una figuraccia davanti a tutti. Non che l’anno precedente non ne avesse fatte, forse erano peggio quelle, però era meglio evitare. Voleva riuscire a togliersi un po’ della reputazione che si era fatta l’anno scorso e per farlo evitare le figure di merda era una cosa d’obbligo.
    Ascoltò la professoressa, cercando di ricordare tutte le informazioni che stava dando loro, ma senza molto successo. Incantesimi un tempo era stata una delle materie che amava di più, ma man mano, crescendo e imparando, aveva notato che non ci era proprio esattamente portata: troppo impulsiva, troppo incapace di controllare la forza che metteva dietro agli incantesimi, facendoli spesso degenerare. Era un peccato, perché le era sempre piaciuta l’idea che tutto potesse essere sotto il suo controllo, che con un colpo di bacchetta potesse fare qualsiasi cosa. Beh, doveva moderare un po’ le sue aspettative.
    Quando arrivò il momento si alzò, andando verso uno dei focolari, cercando di capire se il fatto che Feyre fosse colei che doveva controllare i suoi pasticci fosse un bene o un male. Di certo era ironico, perché era un po’ una trasposizione di quello che succedeva nella vita reale, quindi Teresa preferì non pensare troppo e concentrarsi sull’incanto… O almeno, voleva provarci, fino a che la corva dal cuore d’oro non decise di parlarne nella sua lingua natale, facendole sentire una stretta al cuore per la commozione e per la vergogna. Ci teneva ancora a lei, anche se le aveva fatto passare dei mesi infernali per colpa della sua crisi di mezza adolescenza – come aveva deciso di chiamarla.
    “Todo bien. Feyre… Lo siento. ¿Podemos hablar? Cuando quieres…” non voleva forzarle la mano e obbligarla a parlare dopo le lezioni – avevano già visto che non era un buon momento in cui discutere – magari lasciandole la libertà di scegliere il momento le cose sarebbero andate più lisce. O almeno così sperava.
    Si voltò velocemente verso la compagna di disavventure, una corvonero con cui non aveva mai parlato fin’ora, e le sorrise, un po’ timidamente, sventolando una mano davanti al petto in un saluto un po’ impacciato.
    “Sono Teresa, piacere” non era più abituata a presentarsi e non sapeva se la ragazza avesse sentito le dicerie che dicevano su di lei l’anno scorso e avesse una brutta impressione, quindi non sapeva bene se dire altro o se lasciare la cosa così com’era… Perché era così difficile essere consapevoli di quello che succedeva intorno? A volte era più facile vivere nell’istinto, come aveva fatto fino a pochi mesi prima.
    “Ok, cerchiamo di fare quello per cui siamo qui… Incendio” almeno quell’incanto era semplice, lo sapeva fare e non c’era rischio che capitasse qualcosa di male. L’incanto seguente invece era tutta un’altra storia… Doveva immaginarsi il fuoco azzurro? O lo sarebbe diventato da solo? Doveva immaginare del ghiaccio? No, forse rischiava di fare solo peggio immaginando qualcosa di così opposto. Forse doveva dirlo e basta, e vedere cosa poteva succedere?
    “Freddafiamma” mormorò, un po’ titubante e infatti, oltre a muovere un po’ la punta della lingua infuocata non successe niente al suo falò. Ok, forse ci voleva un po’ più di convinzione… “Freddafiamma!”
    Giurò di aver visto il fuoco diventare per un istante violetto, ma ritornò subito del suo rosso-aranciato brillante e Teresa non osò avvicinare una mano perché sapeva benissimo che si sarebbe bruciata. Le mancava la convinzione allora, o forse il puro potere. Era sempre difficile capire quanta energia mettere in un incanto, per tanti era naturale, come respirare, ma lei doveva seriamente pensarci e capire quanto di se mettere nel castare.
    Freddafiamma e il fuoco sembrò tentennare per un secondo, prima che una fiammata furente si staccò dal centro dell’incendio, propagandosi verso l’alto ed esplodendo tipo fuoco d’artificio. Ok non era esattamente quello che voleva fare… Meno potere? Più volontà? Che cosa diavolo doveva fare di diverso?
    “Credo che se qualcuno non mi dice cosa sto sbagliando finisco per incendiare l’aula e dopo le ultime lezioni forse è meglio non mettersi a giocare con il fuoco” borbottò imbarazzata, guardando con sguardo implorante Feyre, sperando di non dover essere corretta direttamente dalla professoressa… Avrebbe sicuro pensato che era un’idiota nel non riuscire a fare una cosa così semplice.

    Teresa Maria Rivera - Tassorosso - V anno

    Interagito con Feyre e Corinne. Provato tre volte a castare il freddafiamma, la prima non è successo niente, la seconda il fuoco è diventato per un secondo violetto prima di tornare rosso e l'ultima ha fatto staccare una lingua di fuoco che è esplosa in aria come un fuoco d'artificio

     
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    Scosse leggermente il capo sentendo le parole dell'insegnante, oggi non aveva assolutamente voglia di interargire con qualcuno, ma sembra che il fato non fosse d'accordo.
    Alzandomi stancamente, mi sistemi la veste e mi diressi verso la ragazza e con il sorriso più sincero che potevo fare, la salutai con educazione .
    non credo che ci siamo mai incontrati, comunque io sono Alex piacere

    Mi appoggiai su un tavolinetto e presi la banchetta stancamente .

    Pronta a dar a fuoco a qualcosa ? o non ti preoccupare è un incantesimo semplice

    Con gesti precisi, mossi la bacchetta in direzione opposta della ragazza per non prenderla.

    Aguamenti

    Un getto d'acqua colpì le pareti del camino .

    Vedi tu dai fuoco e io le spengo non c'è nulla di cui preoccuparsi

    Era un incantesimo , semplice, sembrava che per la prima lezione l'insegnante voleva andare sul sicuro
     
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    L'aula si era piano piano riempita di studenti, tutti incuriositi dalla nuova docente. Salutò con un cenno della mano Randall e Annie, che si erano seduti dietro di loro.
    “Grosso modo la stessa, con l’aggiunta di quattro chiassosi fratelli” rispose al corvonero descrivendo a grandi linee l’estate appena finita. Niente di emozionate era successo in casa Williams.

    La Starling aveva preparato tutto per una prova pratica, assegnando agli studenti più esperti il ruolo di supervisori e agli altri quello di incendiari. Parker cadeva nel secondo gruppo.
    A lei era stato assegnato un certo Mayer. Si guardò in torno per vedere chi fosse il suo supervisore. Un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi chiari si avvicinò a lei presentandosi come Alex. La rossa gli sorrise e si presentò a sua volta “Parker, piacere”.
    Per quanto fosse entusiasta dell’argomento trattato giocare con il fuoco la rendeva nervosa. Il ragazzo avrebbe però controllato e spento l’incendio causato da lei ed evitato i danni che avrebbe potuto provocare. “Pronta!” si limitò a dire mentre stringeva la bacchetta nella mano destra.
    Con voce sicura e un delicato movimento del polso puntò la bacchetta sul focolaio e disse “Incendio”. Non si trattava di un incantesimo complesso quindi era abbastanza sicura della sua riuscita. Il seguente però non lo aveva mai castato qualche dubbio in più lo aveva.
    Con i suoi grandi occhi nocciola puntati sulla fiamma mosse il catalizzatore prima verso l’alto e poi verso il basso, imitando il movimento che aveva visto compiere alla professoressa, e con voce ferma disse “Freddafiamma”.
    Se il fuoco fosse diventato blu avrebbe tentato di passarci una mano sopra fino a toccare la fiamma.
     
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    Per un momento si maledì da sola. Perché aveva deciso di venire a lezione? Non conosceva nessuno, nessuno voleva interagire con lei e dopo le vacanze passate lontane da tutto e tutti sentiva di essere diventata uno yeti delle nevi. Era lì lì per alzarsi e andarsene via, quando il riccioletto che si era seduto accanto a lei la svegliò da quel torpore di ansia e preoccupazioni. Era buffo, questo glielo doveva. Fannie sorrise, sorpresa del fatto che la riconducesse a Tess senza mai averci scambiato una parola.
    Non saprei, è un po' che non la vedo... Quanto era vero. Avrebbe voluto dire il contrario, ma erano mesi che non si sentiva con l'amica dopo quello che era successo all'inizio dell'estate. L'unico sentimento che provava nei suoi confronti era dispiacere. Fannie si sentiva in colpa per averla spinta a fare qualcosa che forse aveva rovinato la loro amicizia per sempre, ma non voleva nemmeno forzarla a parlare nuovamente con lei. Sono Fannie, comunque. Piacere. Sei un amico di Teresa? Gli porse la mano, quando altri studenti iniziarono a entrare nell'aula. Erano davvero tantissimi e tanti erano i Corvonero che Fannie aveva osservato silenziosa nei mesi precedenti. Le sembrava di essere circondata da fantasmi, anzi, le sembrava di essere lei un fantasma che nessuno aveva mai considerato. Le prese un colpo al cuore quando, con lo sguardo incrociò quello di un Corvonero che aveva appena fatto il suo ingresso in aula. Oh Merlino, come sei bello. si ritrovò a pensare e abbassò lo sguardo intimorita dall'idea che i suoi capelli si potessero tingere di qualche strano colore solo per l'imbarazzo. Controllò e nulla avvenne. Almeno finché un Grifondoro non interagì con lei. Una ciocca sul fondo iniziò a colorarsi di rosso, ma con prontezza Fannie la nascose tra le mani. Eh? No, io... Ma era troppo tardi per rispondere a quel commento tipico di un Grifondoro. Fannie era riuscita a individuarne alcuni nei corridoi e osservare come si relazionavano con le altre casate. Era quasi irritante la loro arroganza.
    Poi, arrivo lei. Fannie rimase in silenzio mentre continuava a nascondere la ciocca di capelli incriminata, terrorizzata all'idea che con la presenza di Tess la macchia avrebbe potuto espandersi. Ciao Tess... Le sorrise, ma rimase in silenzio per il resto del tempo. Avrebbe voluto dirle una valanga di cose e non ci riuscì. La osservò con la coda dell'occhio mentre la lezione iniziava sul serio.

    Prese appunti con attenzione e si dimenticò per qualche minuto dei suoi capelli, lasciando la ciocca cadere sotto le sue spalle in maniera naturale. Quelle erano nozioni che in parte già sapeva, avendo perso l'anno a Ilvermorny, ma la professoressa aveva fatto delle puntualizzazioni interessanti. Le stava piacendo. Quando divise gli studenti in gruppo, Fannie si sentì quasi sollevata all'idea di non dover interagire né con Teresa né con altri studenti in gruppo. Sarebbe stato più facile gestire tutta la sua agitazione. Certo, l'unica persona che aveva notato entrare con altezzosità in aula aveva finito per essere il suo controllore. Che culo.
    Ciao, sono Fannie. Si posizionò di fronte al suo focolare e alzò la bacchetta, pronta a castare uno degli incantesimi che per fortuna conosceva bene. Incendio. La voce le uscì sorprendentemente forte e un getto leggero di fuoco andò a infrangersi contro il focolare che aveva di fronte. Un sorrisetto le uscì dalla bocca e tornò a concentrarsi su quello che avrebbe dovuto fare dopo. Il freddafiamma era un incantesimo che non conosceva, ma aveva preso appunti sul tipo di movimento che avrebbe dovuto fare. Freddafiamma! Doveva essere il suo giorno fortunato. Un altro getto uscì dalla sua bacchetta, così Fannie si avvicinò al fuoco di fronte a lei per controllare che effettivamente le fiamme si fossero raffreddate. Io provo a sentire, eh... Si rivolse alla Serpeverde di fronte a lei, mentre allungava una mano in direzione del fuoco. Non aveva preventivato di avere una manica più lunga di quella della divisa di Ilvermorny e senza rendersene nemmeno conto, ancor prima di arrivare con la mano sulla fiamma, la tunica iniziò a bruciare leggermente sul suo braccio. Fannie iniziò a dimenare il braccio per aria. Freddafiamma! Cosa sperava di fare? Raffreddare un fuoco che le si stava espandendo addosso? Con quell'agitazione? E cosa stava facendo la Serpeverde che avrebbe dovuto sorvegliarla? Freddafiamma! Non si rese nemmeno conto che mentre il fuoco si raffreddava gradualmente su di lei, i capelli erano diventati rossi quanto la fiamma che aveva preso possesso della sua manica.
    Interagito con Justin, Raph e Teresa nella prima parte. Notato Lawrence da lontano.
    Nella seconda parte ho interagito con Vanilla.
    L'incendio ha preso bene, ma non il primo tentativo di freddafiamma. Avvicinandosi al fuoco, una fiammella ha preso la manica della tunica, iniziando a bruciare leggermente. Fannie è una metamorfomagus e i capelli, per l'agitazione, le sono diventati rosso fuoco.
     
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    Ok così stava esagerando. La guardai per un attimo seriamente <Sul serio Vì, dopo dobbiamo parlare di questa cosa, cosa succede?> ero preoccupato per lei. Da qualche tempo la vedevo tesa, sembrava sempre su un pianeta alieno e le sue occhiaie ne davano la conferma.
    Seguii poco la lezione, preferendo giocare con un pezzetto di carta per creare un origami. Mi ridestai dal mio torpore quando la prof fece il mio nome. Che mi ero perso? Guardai la classe, si stavano dividendo in piccoli gruppi, ok avevo inquadrato la situazione
    Quindi mi alzai e raggiunsi il Corvonero che mi era stato affidato <Ciao, piacere Hunter> lui si presentò… Spendragon.
    Non dovevo ridere, non dovevo proprio ridere <Bene Henry, posso chiamarti così?> lo avrei fatto comunque <E’ una cosa semplice, dai fuoco e lo rendi innocuo> indicai il piccolo focolare <Dacci dentro> cercai di essere incoraggiante, non sapendo proprio che fare.
    Mi passai una mano sul volto, possibile che fosse così impedito? Erano diversi minuti che Spendragon cercava di cantare il Freddafiamma, senza nessun risultato <Eddai ti prego.. è semplice> gli mostrai nuovamente il movimento <Lo vedi? Dai su, prova di nuovo> stavo esaurendo le energie e mi ritrovai a sbadigliare apertamente, spostando lo sguardo su Vanilla. Volevo tenerla d’occhio, avevo paura che scoppiasse contro la piccola alunna che stava controllando



    Interagito con Vanilla; parlato con Henry. Sto perdendo la pazienza perché non riesce ad applicare il Freddadiamma
     
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    Corvonero
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    Il Grifondoro fu immediatamente fulminato dallo sguardo della Miller non appena quella gli sentì dire la parola “vecchi”. «Chi è che va pazzo per i vecchi adesso? Questa avrà tipo 35 anni!» passò subito al contrattacco, per qualche ragione infastidita da quel commento leggero. Sicuramente la professoressa non ne dimostrava trentacinque, ma Corinne ci tenne a sminuirla ai suoi occhi. Faceva parte di quell’insieme di comportamenti e pensieri ambigui che aveva nei confronti del Finnick e di cui a stento si rendeva conto, piuttosto preferiva non soffermarcisi a pensare onde evitare il rischio che le esplodesse il cervello. «Se vuoi puoi sempre fare branco con i tuoi concasati, O’Donogh mi sembra pronto ad accoglierti sulle sue ginocchia» gli suggerì sbattendo gli occhioni. Assistette alla sfilza di domande e spiegazioni dei vari compagni, alzando prepotentemente il sopracciglio quando fu il capellone che aveva di fianco a prendere parola. Gli occhi le rotearono compiendo un triplo giro mortale. «Fai sul serio? Guarda che non te la dà neanche se impari il manuale a memoria» commentò acidamente. Quando l’insegnante assegnò agli studenti degli anni superiori la supervisione degli altri quasi non stava per imprecare ad alta voce, ed invece si limitò a farlo nella sua testa. Si trascinò malvolentieri al suo gruppo, priva della benché minima intenzione di socializzare a differenza delle ragazze che le si presentarono come se fosse stato il primo giorno di asilo. «Corinne Miller» rispose secca ad entrambe, senza sforzarsi di simulare dell’interesse. Aspettò che la Tassorosso svolgesse il suo esercizio, buttando un occhio sul resto della classe per osservare cosa stesse succedendo, constatando che in effetti non accadeva proprio niente. «Senti, facciamo così: la prof ha detto che dovete fare i pompieri, giusto?» chiese retoricamente alla concasata, dandole poi le spalle per iniziare la sua esercitazione. «Incendio» puntò la bacchetta verso la tenda che immediatamente prese fuoco e iniziò a fumare, inondando le narici dell’intera classe con la puzza di bruciato. «Scusami, ho proprio una pessima mira» alzò le spallucce verso la Corvonero. Non ce l’aveva con lei, ne con nessuno in particolare. Semplicemente si stava annoiando e non c’era modo migliore che iniziare l’anno scolastico con una bella lezione movimentata. Si guardò intorno senza realmente sapere cosa o chi cercare, e nel mirino ci finì la gonna della Caposcuola Serpeverde, roba che se avesse puntato un centimetro più in basso le avrebbe depilato una gamba. «Perdonami cara, è che odio le gonne troppo lunghe» le disse quando quella si girò nella sua direzione. Non ci provava neanche a fingersi dispiaciuta o a simulare un incidente, ostentava la sua bella faccia tosta con una nonchalance invidiabile. «Bello questo, se lo rifai addosso a quel Grifondoro ti do 5 galeoni» disse alla Tassorosso che aveva di fianco quando quella provocò un mezzo fuoco d’artificio, indicandole Ralph come papabile preda. Sapeva non avrebbe accettato, ma tentar non nuoceva – o almeno, a lei non nuoceva; a Ralph forse si –.


    Interagito con Ralph, Feyre, Teresa, Euphemia
    - dato fuoco alla tenda
    - dato fuoco alla gonna di Euphemia
     
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    Serpeverde
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    -Mia-, salutò di rimando la ragazza, accennando un sorriso in sua direzione. L’espressione del ragazzo assunse una connotazione ironica, più cupa, nel ricordare in che modo in quale mood aveva trascorso l’estate. Il pensiero andò irrimediabilmente alla giornata folle trascorsa con Roxanne a Bucarest, la quale era quasi costata a entrambi la morte o l’arresto.
    -Magnificamente. Hogwarts ha un fascino diverso quando disabitata-, commentò, schietto e diretto. Parte dell’estate l’aveva trascorsa al castello per continuare ad osservare Marsilda, specialmente dopo l’ultimo incontro che entrambi avevano avuto separatamente con suo padre.
    -Tu, invece? Ricordo una certa preoccupazione per il ballo dei tuoi genitori, se non vado errando. Conoscendo la tua tempra immagino sia filato senza intoppi.-, domandò, per il gusto di fare conversazione. Un sorriso divertito gli sfuggì davanti all’intimazione della Starfoll, alla quale non resistette dal replicare con boria.
    -Scorgo nella tua voce una punta di biasimo, Prefetta. Nelle fiamme si può cogliere sempre un’opportunità: come una fenice araba, è solo disfacendo le cose in sospeso riducendole in cenere che si può voltare pagina cominciando una nuova vita. -, il sorriso divenne più tirato nell’essere approcciato invece dalla Grifondoro con la quale si era scontrato verbalmente in infermeria, per il modo in cui trovò la sua voce tremendamente squillante.
    -Non è un elemento che sento affine, quindi non ne sarei così sicuro-, una cosa era certa: non intendeva fare da balia a nessuno dei suoi compagni.
    -Conta pure su me, non oserei mai portarmi sulla coscienza i rimorsi della tua fidanzata.-, commentò ironico verso Dustin, richiamando velatamente le intimidazioni ricevute poco prima dalla prefetta. Come richiesto dalla docente, Erik avanzò di un passo; tuttavia, ben lontano dall’agevolare il lavoro dei piccoli magipompieri fu lieto di unirsi alla piromane bronzo-blu apportando il suo piccolo contributo per potenziare le loro abilità di concentrazione e di pronto intervento. Di fatto approfittò della distrazione generale per recidere, alla base di un banco, una delle gambe in modo da rovesciarne il contenuto per terra, che non mancò di appiccare le fiamme alle tende ritratte dalle finestre, proprio alle spalle di un gruppetto.
    -Aguamenti-, il getto d’acqua fu calibrato in modo tale da non estinguere l’incendio, tutt’altro: quanto bastava per rendere il pavimento scivoloso di proposito, tanto che presto avrebbe potuto dare origine a qualche malaugurato incidente di percorso.

    -Interagito con Mia, Feyre, Dustin e Annie.
    -Emulato Corinne come disturbatore: prima staccando con un diffindo la gamba di un banco, poi rendendo il pavimento scivoloso. Le tende hanno preso fuoco vicino ad alcuni studenti, lascio a voi la possibilità di cogliere lo spunto trovandovi vicino alle fiamme o scivolando sul pavimento :P
     
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    Caposcuola
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    Inarcò un sopracciglio alla risposta di Rick, chiedendosi cosa mai potesse esserci di così bello nel castello vuoto. Gli studenti non cambiavano la sua essenza e un po’ più di solitudine non era qualcosa che Euphemia ricercava, sapendo benissimo come trovarsi i suoi momenti di silenzio nel caos quotidiano che rendeva così vivo il castello.
    Eppure non gli disse niente, perché se per lui era stata una cosa positiva chi era lei per negargli quella piccola gioia con la sua confusione? Però era sempre qualcosa di interessante da mettere nelle informazioni sul ragazzo, quindi si segnò mentalmente nota e passò oltre.
    “Si, il ballo per fortuna è andato perfettamente e nessuno si è lamentato dei miei passi poco ispirati” non poté che rigirargli la frase che le aveva detto ormai mesi prima, quando aveva criticato il suo modo di allenarsi a danzare senza davvero darle una mano o un’alternativa. Non era permalosa la rossa, però non era nemmeno persona da stare zitta quando qualcosa le si incastrava in gola. Era solo serenità guadagnata quella e non aveva nulla da perdere in quella osservazione innocente.
    La lezione continuò senza troppi problemi e presto arrivò l’ora della parte pratica. Euphemia guardò divertita il Grifondoro con cui sembrava sempre essere accoppiata durante gli esercizi pratici nelle lezioni e, anche se non era proprio un esercizio congiunto e ognuno poteva badare ai fatti suoi, erano sotto lo stesso studente, quindi per comodità e praticità era il caso di mettersi vicini.
    “Di certo non è una foresta pluviale con l’umidità al massimo, ma cerchiamo di uscirne comunque vivi senza prendere fuoco” disse al ragazzo, avvicinandosi a due focolai abbastanza vicini e guardando incuriosita il ragazzo che avrebbe dovuto spegnere ogni loro misfatto. Non ci aveva mai parlato con il Corvonero; lei non era particolarmente socievole, lui nemmeno – a meno che non si contassero le ragazze che lo trovavano attraente e allora si poteva dire che era estremamente socievole, visti tutti i gossip a riguardo che aveva sentito – quindi non erano mai entrati nell’orbita uno dell’altro. Ogni occasione era buona.
    “Non credo abbiamo mai avuto il piacere di presentarci, Euphemia Theodora leGrant, sono nelle tue mani” e con un piccolo cenno del capo – la versione meno antica dell’inchino – finì le presentazioni di routine, anche se dubitava di dover davvero contare sul ragazzo. Era abbastanza confidente sulle sue abilità e non pensava che un piccolo fuocherello sarebbe stato così difficile da gestire. A volte non doveva tentare il fato con i suoi pensieri.
    “Incendio” un bel fuoco vivo divampò nel suo focolare e immediatamente la Serpeverde provò a castare l’incanto per freddarlo, anche se le fiamme presero una sfumatura violetta che non sapeva proprio di freddo e infatti, avvicinando la mano, sentì che erano ancora calde. Non bollenti, ma calde.
    “Freddafiamma” provò di nuovo, ma prima che potesse vedere l’effetto del suo incanto sentì un bruciore alla zona dei polpacci e con puro terrore negli occhi notò che la sua gonna era in fiamme. Sentì appena il rimbecco della Corvonero, sinceramente il suo unico pensiero era che non volesse finire arrostita o con delle dolorosissime ustioni sulle gambe che, per esperienza, sapeva che anche con l’aiuto della magia ci voleva un po’ perché guarissero. Non era la prima volta che era vittima di bullismo, anche se quello non sembrava intenzionale, pura e semplice noia, che era risaputo essere il peggior nemico degli studenti.
    Ma quelli furono pensieri che vennero dopo, quando il pericolo non risultava così imminente ed era al sicuro nella sua stanza, a ripensare agli eventi della giornata e capire cosa avrebbe potuto fare di diverso. Perché si, la soluzione immediata al problema fu una cosa non proprio furba.
    Nella sua testa, a posteriori, giustificò la cosa con il fatto che non era ancora sicura della sua destrezza nel nuovo incanto, quindi non voleva rischiare di fallire e bruciarsi. Che alla fine aveva indosso delle mutande più che accettabili – nere, semplici, basiche – e che rimanere solo con esse non era tanto diverso dal farsi vedere in costume d’estate. Pensò pure che la camicia era abbastanza lunga da coprirla fino a metà coscia, lasciando vedere quindi poco dell’intimo incriminato…
    Poteva giurare di aver avuto tutti questi pensieri proprio in quell’istante, ma la cruda verità era un’altra: aveva perso la testa e aveva fatto la prima cosa che le era venuta in mente.
    Togliersi la gonna davanti a tutta la classe.
    E buttarla addosso ad un povero ed ignaro Ralph, solo perché era nella traiettoria, facendogliela finire dritta sulla testa, con le fiamme che ancora si vedevano mangiare pezzo dopo pezzo di stoffa.
    “Scusa ciuffo, non volevo lanciartela addosso!” si scusò, lasciandosi scappare l’appellativo con cui pensava al ragazzo, mortificata per aver peggiorato la situazione e averlo messo in mezzo, ma non proprio interessata alla sua sorte, visto che stava cercando di tenere a bada il rossore che minacciava di tingerle le gote di carminio. Che ci pensasse Randall a spegnerlo, era quello il suo compito, giusto?
    Con tutta la calma e disinvoltura che poté fingere – perché sapeva di avere gli occhi puntati addosso e di essere in mutande, non era davvero così sicura del suo corpo e della sua posizione da non temere commenti da altri studenti... Anche se forse nessuno la stava guardando visti i vari incendi che si stavano propagando per tutta la stanza – si voltò verso la Corvonero, incrociando le braccia al petto e inarcando un sopracciglio.
    “Spero che tu abbia intenzione di comprarmi una nuova gonna di tuo gradimento allora” perché per quanto di soldi ne avesse e non avrebbe avuto nessun problema a comprarne un’altra, era una questione di principio. Non sopportava le persone che erano convinte di poter scappare dalle conseguenze delle loro azioni così, come nulla fosse. Il danno materiale era minimo, ma era comunque qualcosa. La vera punizione l’avrebbe data la professoressa, se era davvero adatta al suo ruolo.
    Euphemia Theodora leGrant - Serpeverde - V anno

    - Risposto a Rick
    - Castato due volte il Freddafiamma
    - Notato la gonna in fiamme e tolta, lanciandola in testa a Ralph
    - Rimasta in mutande
    - Scusata con Ralph e risposto a Corinne



    Edited by Euphemia Theodora - 27/10/2023, 20:56
     
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    Ross qualsiasi cosa venga dopo questa immagine..
    una smorfia mi percorse il viso, mentre chiudevo gli occhi scuotendo la testa e agitando la mano per scoraggiarla dal continuare. Qualunque cosa fosse e facesse al... pipistrello di Fry non mi importava, non volevo pensarci. Che scelta infelice poi "pipistrello" insomma.. era per le pieguzze delle ali? per il pelo? O perchè stava a testa in giù..?? Capirete che il mio sforzo maggiore consisteva nel cercare di impedire al mio cervello di visualizzare l'operazione.
    Com'è possibile che quel gallese riesca a rimorchiare così tanto...??
    mi voltai verso la Miller a porre quella domanda sibilandola con un misto di ammirazione, incredulità e sconcerto. In un modo o nell'altro era sempre circondato dalla figa. I suoi peti forse contenevano feromoni. Cosa che il mio sudore evidentemente non aveva... In ogni caso avrei voluto rispondere in modo sagace alla Miller peccato che si dimostrò avere sfacciatamente ragione come al solito: non solo la prof non me l'avrebbe mai data, ma quello già lo sapevamo, neanche mi degnò di uno sguardo. E no, la mia faccia tosta non avrebbe trovato il coraggio di replicare in alcun modo alla Corvonero. In ogni caso si passava alla pratica, bene. A gruppi... bene, mi voltai verso la Miller salvo per poi leggere i nomi sulla lavagna e... niente. Ero con la ragazzina rossa e il Corvonero stitico a supervisionare. OH ANDIAMO!! Avevo quasi vent'anni porca Meride..
    Non penso ci saranno problemi Randall..
    Non che avessi niente contro di lui. Ma ANDIAMO!! Mi avvicinai quindi alla Serpeverde, tirando fuori la bacchetta.
    Mio fratello ha imparato a darsi fuoco alle scorregge. Lo chiamiamo Fuoco Fatuo.. dopo che ha bruciato il divano ci è stato imposto di imparare il Freddafiamma quindi...
    Quindi praticamente ero un pompiere certificato. Un salvatore delle foreste. Il responsabile del fallimento di Ikea. Nessun ornamento sarebbe andato a fuoc... merda le tende.... speravo che chiunque avesse sbagliato così tanto la mira non fosse nella mia squadra di Quidditch..
    Ci pensa Randall tranquilla rossa.. comincia pure.
    Mi spostai, facendole cenno di mettersi davanti alla postazione quando il mio culo prese fuoco. Sì. Esatto. E il bello è che non me ne accorsi neanche subito. Nossignore. Fu necessario qualche secondo per sentirmi bruciare le chiappe e avvertire l'odore della stoffa bruciata che però si mischiava a quella delle tende. Saltai quasi sul posto, voltandomi e agitando la bacchetta.
    Auguamenti...
    Ecco, culo bagnato, pantaloni bucati, speravo culo non in vista.. alzai lo sguardo per capire chi fosse stato. E poteva esserci un solo colpevole..no??
    Che cazzo Ross no, non ho i pixie sulle mutande... c'era bisogno???
    Insomma ok tutto ma un ustione sul culo?? Le puntai la bacchetta contro..
    ..Aguamenti!
    E come se non bastasse... mi arrivò anche qualcosa in infuocato in testa!! I CAPELLI!!!
    Freddafiamma... auguamenti..
    Mi toccai la testa.. con urgenza ma allo stesso tempo con timore. Incrociai poi lo sguardo della Miller. Uno sguardo inequivocabile. "Sono mezzo pelato, vero?"


    interagito con Ross, Miller, Randall, Euphemia.
    Intercettato per errore la traiettoria dell'Incendio di Miller, mi si son bruciati i pantaloni sul culo. Incolpato la Ross, lanciato Aguamenti nella sua direzione.


    Edited by -Ralph - 27/10/2023, 21:26
     
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    Che idea insulsa e ripetitiva quella di mettere gli studenti più grandi a fare da balia, Vanilla non ne era troppo felice, soprattutto perché questo le sarebbe costato il doppio dell’attenzione. Conosceva se stessa e aveva ben chiari quali fossero le sue possibilità, di sicuro non avrebbe incendiato nessuno se si fosse trovata al posto degli studenti più piccini. Si posizionò proprio davanti la piccola Corvonero dallo sguardo spaventato. Tentò l’accenno di un sorriso, giusto per non essere proprio signorina acidità fatta a persona. La bacchetta stretta nelle mani pronta a vigilare, perché in fondo va bene tutto ma i suoi compagni non le avevano mai dato modo di pensare fossero degni di fiducia, non tutti almeno. “Puoi farcela” rilassò le spalle e le sorrise, la ragazza non sembrava aver bisogno di alcun sostegno perché riuscì al primo colpo a dar fuoco al suo focolare. “Niente male ragazza!”. Parlò evidentemente troppo presto perché i minuti che susseguirono a quell’Incendio furono a dir poco fuori di testa. Concentrarsi quando mezza aula andava a fuoco, compreso la sua matricola non era concepibile, la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite, Vanilla pietrificata osservava le tende avvolte nelle fiamme, la gonna di Mia volò contemporaneamente sul giovane Grifondoro mentre la manica della Corvonero andava a fuoco. “Ma siete diventati tutti scemi o cosa?” Urlò quasi in preda al panico, “Aguamenti”. La cosa più sensata che le venne in mente di fare fu spegnere la manica di Fannie, un getto d’acqua piuttosto forte finì dritto ad innaffiare la ragazza, rendendola adesso un pulcino bagnato. Vanilla si reso conto solo dopo di come i suoi capelli fossero divenuti dello stesso colore del fuoco, grandioso lei si che era fortunata. Cambiare look con questa velocità, certo questo l’aveva distratta impedendole di arrestare il getto d’acqua. “Oh cavoli, mi dispiace ti prego perdonami” Le scuse erano piuttosto sincere ma il danno ormai era fatto. Attorno a loro le cose andavano peggio però, il Grifondoro aveva il sedere bruciato, Mia era rimasta quasi in mutande e il resto dell’aula era per metà ricoperta di acqua e l’altra metà di fuoco. Vanilla da prefetta molto convinta, lasciò Fannie il pulcino bagnato da solo e si spostò non molto agilmente quasi davanti le tende in fiamme, estrasse di nuovo la bacchetta ma un passo fuori posto e finì letteralmente con il sedere per terra.

    Vanilla spegne Fannie, cerca di raggiungere le tende ma scivola giù con il sedere per terra! Vi odia tutti
     
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    Osservò gli studenti prendere posto proprio come aveva indicato lei, lasciò a loro la responsabilità di gestirsi nel modo migliore, alcuni i più tranquilli si allenarono con la giusta attitudine, mosse qualche passo tra i banchi soffermandosi da prima sulla ragazza dagli occhi grandi, una Tassorosso. Non ricordava il suo nome se bene avesse provato a ripassare tutto l’elenco della classe ma le sorrise comunque non mostrando il dubbio. “Può succedere non preoccuparti.”
    “Ottimo Williams, nessun appunto da aggiungere!” alla Grifondoro andò meglio, forse fortuna oppure una dote naturale, chi poteva saperlo. Indigo provò per un’istante a rilassarsi.. Un’istante che durò troppo poco perché di lì a qualche breve attimo il suo più grande incubo si avverò.
    Riuscì a capire ben poco, attonita e sbigottita seguì con lo sguardo l’incendio provocato da Miller, divampare sulle tende dell’aula. Poco dopo la gonna della signorina LeGrant prese fuoco “Oh no, questo no”. Uno studente cotto a puntino era anche peggio che un castello in fiamme, sfoderò la bacchetta pronta a spegnere la ragazza ma lei la precedette spogliandosi e lanciando la gonna come una bomba su un altro Grifondoro.
    Nel trambusto generale fu impossibile definire con chiarezza chi distrusse invece la gamba del banco, ma di quello Indigo si sarebbe preoccupata dopo perché l’unica cosa che riusciva a pensare dopo una serie di scurrili offese, era mettere in salvo i suoi studenti.. e anche il suo culo. “Per tutti i foletti”. Seguì con lo sguardo il Grifondoro che prese fuoco proprio sul sedere e per non finire la gonna-bomba gli finì giusto in testa.
    Accettare il posto era stata già di per se una sfida, Indigo aveva fatto fede sul fatto che l’esperienza l’avrebbe fatta lavorando sodo, illusa. Per gestire quel branco di ragazzini in piena pubertà ci voleva uno psicologo per lei e poi un mago abbastanza potente da incutere terrore e rigore.
    Aveva messo appunto una lezione semplice basata sull’aiuto reciproco degli studenti e il buon senso, la sua ingenuità e la sua poca esperienza aveva trasformato l’aula in un rogo potenzialmente mortale. Il panico che fino a quel momento l’aveva resa un’inerme osservatrice, piano piano sfumò e la prima cosa che le venne in mente di fare fu la stessa che richiamava all’ordine i clienti durante le risse al Paiolo Magico. Si mise in bocca due dita e fischiò.
    “Fuori. Di corsa!” Un’ordine che non lasciava scampo, aiutò la Serpeverde ad alzarsi da terra e seguì gli altri con la coda dell’occhio, si concentrò poi sulle tende “Acqua Eructo”. Insistette più del dovuto poiché negli attimi concitanti di poco prima, l’incendio era divampato, l’aria dell’aula era irrespirabile. Ci volle parecchio prima che la situazione rientrasse alla normalità, constatò i danni dell’aula che solo poco prima era immacolata. Le travi in legno del soffitto erano annerite e bruciacchiate, delle tende restava ben poco purtroppo, un lembo rosso rimasto illeso ne ricordava l’antica bellezza. Ci avrebbe messo un infinità di tempo per rimettere tutto in ordine, sospirò. In fondo poteva andare peggio, qualcuno poteva morire e a proposito di questo, a passo svelto e annaspando nelle pozzanghere raggiunse la porta dell’aula. “Dentro.” Rinvitò tutti dentro fissando ad uno ad uno i loro sguardi fermandosi sulla povera ragazza rimasta in mutande, aveva dimenticato questo piccolo particolare. A passo svelto recuperò lì dove l'aveva lasciata, la sua mantellina nuova di pacca e la porse alla ragazza "Copriti con questa, dovrebbe essere sufficente per ora.". E adesso sfoderò lo sguardo più incazzato del mondo, pronto a far sentire tutti i suoi studenti una vera merda. Si era immaginata in mille modi, amica del popolo, professoressa dell'anno, la più amata dagli studenti, la dolcezza fatta a persona e invece.. Scelse la via del male.
    “Mi rendo conto di esser stata io la prima a sbagliare, pensavo di avere davanti persone responsabili ma evidentemente mi sono sbagliata. Non ricapiterà” Erano ragazzi e sbagliare era una cosa che aveva messo in conto, ma mettere a rischio la vita di tutti era qualcosa che Indigo non poteva accettare. “Miller tesoro puoi prendere posto al centro dell’aula? Proprio lì, nel rogo, è una fortuna che sia rimasto illeso. Oggi sarai la nostra Giovanna D’Arco e tranquilla, non saranno i tuoi compagni ad accendere il fuoco. Lo farò io così che tutto vada come deve andare, invece vediamo mmm” seguì con lo sguardo i volti degli studenti uno per uno. "Finnick come va il tuo didietro? Te la senti di darci una mano? Sarai tu a spegnerla va bene? Prenditi il tempo che ti serve non è necessario essere precipitosi!”. Il rogo posto inizialmente al centro dell’aula, era ancora lì esattamente come lei stessa lo aveva preparato, sterpaglie sistemate in cerchio lasciando al centro la giusta misura affinché una persona potesse starci in piedi. “Per tutti gli altri, se qualcuno ha bisogno di cure può andare in infermeria, altrimenti osservate bene e restate pronti.” Fece strada alla piccola piromane allargando le braccia verso il lego “Dimenticavo, che non ti venga in mente di fare follie, ti aspetta una punizione, vediamo chi ti farà compagnia. E a proposito di questo, quel banco avrà avuto almeno cent'anni. Chi lo ha rotto? Vi avverto, finirete tutti in punizione se non salterà fuori il responsabile.”

    Bene ci risiamo, volevo ringraziarvi per la partecipazione esplosiva!
    Indigo ha interagito con Teresa e poi Parker. Ha visto Miller dar fuoco alle tende ma non ha ben capito chi sia stato a rompere il piede del banco. Ci ha tenuto però a far coprire la povera Mia.

    Miller: Le fiamme sono state spente, hai la possibilità di scegliere se entrare nel rogo o rifiutarti (ovviamente con le dovute conseguenze). Se dovessi accettare di sottoporti all'esercizio puoi far si che Indigo accenda le fiamme così da dare la possibilità a Finnick di spegnerti.

    Finnick: Scegli tu in base a quello che Miller farà, se spegnerla o meno.

    Per tutti gli altri: Osservate e imparate, se siete feriti Indigo vi ha dato la possibilità di farvi curare, in oltre decidete voi se fare gli spioni e rivelare i nomi dei colpevoli!

    Appunto per chi non ha postato: Non c'è problema potete inserirvi anche adesso, non ho potuto rimandare oltre questo post.

    Avete tutti tempo fino al 8 Novembre compreso per postare!
     
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    Tassorosso
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    Osservai la ragazza, il movimento era corretto e l'incantesimo sembrava che fosse riuscito, ma in fondo era anche normale, visto la sua facilità .
    Sei stata davvero brava, cerca solo di essere un po' più fluida nei movimenti, ma non ti preoccupare quello verrà con il tempo
    Ma quello che il tempo non cambia è la stupidità della gente. Vide la tenda prendere fuoco e lancia subito l'incantesimo, in contemporanea con Vanilla
    Aguamenti
    Un getto d'acqua bagno la tenda e spense il fuoco, e una pozzanghera si allargò sul pavimento, mi girai di scatto in tempo a vedere la corva lanciare lo stesso incantesimo sull'ignara ragazza. Strinsi il pugno, odiavo i bulli.
    Ma prima che potessi agire, la ragazza si tolse la gonna, forse in preda al panico , poi tutto scappò di mano e una lezione semplice , si trasformò nel caos più puro e senza accorgermi sentì una fitta alla mano, un bruciore .
    Ahia... ma porc..
    L'insegnate si agitò e fischiò a tutti quanti di uscire, cosa che feci immediatente. Dopo qualche minuti ci ordinò di rientrare, diede la sua mantellina a Euphemia, di certo questo l'aiutava ma era qualcosa.
    Con il suo permesso professoressa andrei in infermeria non so come ma mi sono scottato mostrai la mano Ma prima vorrei fare una cosa.. Mi tolse la veste di tassorosso, rimanendo con una camicia bianca e dei jeans non troppo attillati e la porsi ad Euphemia.
    Me la potrai restituire con calma accennai un sorriso e uscì dirigendomi verso l'infermeria, peccato mi sarei perso la punizione

    interargito con william e la professoressa .
    Ho lanciato l'incantesimo sulla tenda .
    Guardato male Miller
    Dato la tunica a Euphemia per coprirsi . Mi scuso con per l'espediente della mano , ma da domani non ci sono , così ho avuto una "scusa" per allontanarmi senza fermare il post


    Edited by ALEX MACLEOD - 29/10/2023, 21:03
     
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