Lezione di Incantesimi - III / IV / V / VI anno

Incendio - Freddafiamma - Aguamenti

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    ☽The Dark Queen☾

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    Corvonero
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    Ascoltò vagamente colpita la risposta di Rick -Ah! Anche poeta- commentò con un sorrisetto -ma una prospettiva piuttosto convincente, mi hai dato qualcosa su cui pensare. Prendilo come un complimento- doveva ammettere che il suo era un ragionamento degno di nota, con un sottofondo di verità
    -Oh sono certa che porteresti il peso con eleganza- ribattè nuovamente al moro quando citò un eventuale rimorso per eventuali danni arrecati al piccolo Tasso, senza però correggere l’appellativo con cui l’aveva definita. Che fosse ora di dare un nome alla loro situazione?
    Pensava a questo mentre osservava Tess provare a lanciare il Fiammafredda -Parleremo dopo la lezione- le disse con un sorriso, quella storia andava chiusa o nel bene o nel male, ma ora doveva pensare ad aiutare la piccola latina nel suo compito
    -Ci stai pensando troppo; la paura di fallire ti sta facendo fare esattamente quello- commentò, vedendo la sua espressione e i suoi tentativi andare a vuoto -Libera la mente e immagina semplicemente il fuoco diventare innocuo, può sembrare difficile ma ti giuro che è assolutamente fattibile- cercò di consolarla.
    Alzò un sopracciglio quando la Miller colpì la tenda. Perché fare così? Per avere considerazione o sentirsi migliori di altri? Se pensava di farla arrabbiare o altro aveva proprio sbagliato persona. Non avrebbe ceduto alle sue sciocche provocazioni e poi c’era la prof per i rimproveri, a lei non fregava niente del suo atteggiamento da bambina annoiata.
    -Complimenti per l’incanto- le disse solamente, tirandosi su dalla sua postazione per spegnere la tenda -Aguam…- iniziò, per poi ritrovarsi con le fiamme ovunque. Come per la lezione di cura, non aveva capito un cazzo di cosa era appena successo.
    Mezza classe stava bruciando, Euphemia era rimasta in mutande e poteva vedere quelle di Ralph dal buco dei suoi pantaloni. Quella distrazione le fece guadagnare una bruciatura sulla mano e la fece imprecare sonoramente in gaelico, mentre la bacchetta le cadeva. Si era avvicinata troppo al fuoco e alla fine aveva pagato le conseguenze.
    Velocemente recuperò il legno prima che finisse in cenere, puntandolo contro la tenda -Aguamenti- riuscì a castare, prima che la prof fischiasse e impartisse l’ordine d’uscire
    -Andiamo- prese Tess per una spalla, portandola via dalle fiamme rimaste, che la Miller se la cavasse da sola.
    Quando la Starling diede nuovamente il via libera a rientrare in classe il disastro era visibile. Strinse la mano lesa, ascoltando le parole taglienti della prof. Beh mica poteva fare di tutta l’erba un fascio! Non era colpa di tutti! Si tenne il dolore alla mano, non si sarebbe persa le scene successive nemmeno per l’assenza di un arto.
    Ancora una volta, non era colpa di tutti! Lei nemmeno l’aveva visto chi aveva rotto il banco! Sospirò, preparandosi mentalmente a dover subite una punizione per colpa delle azioni degli altri

    -Interagito con Rick
    -Aiutato Teresa con il Freddafiamma e parlato con la Miller
    -Ho provato a spegnere il fuoco, mi sono scottata. Dopo ho lanciato l'Aguamenti sulla tenda
    -Mi tengo la scottatura e rimango in classe per assistere al rogo
     
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    L’incantesimo le era riuscito. Doveva essere un po’ più sicura delle sue capacità. Annuì al consiglio di Alex riguardo alla sicurezza nei movimenti. E sorrise alla professoressa che stava supervisionando il lavoro della classe.
    E poi il caos scoppiò nell’aula. Parker non riuscì a vedere cosa fosse successo esattamente, vide solo scoppiare un incendio che interessò le tende e la gonna di una Serpeverde che istintivamente se la tolse e la lanciò andando a colpire Ralph.

    Il fuoco era un elemento pericolo, certo, ma non avrebbe mai pensato che la situazione sarebbe sfuggita di mano in quel modo. Rivolse lo sguardo verso la docente che sembrava infuriata al punto che le si vedeva il fumo uscire dalle orecchie. Per questo quando invitò gli studenti ad uscire Parker non ci pensò due volte a seguire il comando. Aspettando che fosse sempre la Sterling a dare il permesso di rientrare.

    Era il suo primo giorno e non era decisamente andato secondo i suoi piani e aveva fatto ben chiaro che non l’avrebbero passata liscia. A partire dalla Miller che a quanto pare sarebbe stata la vittima della pira preparata al centro dell’aula. La Williams cercò con lo sguardo la compagna per vederne la reazione. Avrebbe accettato di essere la Giovanna D’Arco della lezione di Incantesimi?
     
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    Serpeverde
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    -Mi fa piacere per te.-, commentò rivolto alla caposcuola Serpeverde, divertito dalla punta di rimprovero che avvertì nella sua voce ma deciso a ignorarlo. Totalmente disinteressato al proprio compagno di “squadra” e senza neanche curarsi di nasconderlo Erik osservò le fiamme divampare nell’aula e propagarsi in fretta, attecchendo alla gonna di Mia che per puro istinto anziché renderle innocue con la magia aveva preferito disfarsene a discapito del Grifondoro che teneva ai propri capelli in modo pressoché maniacale. Prima che la situazione degenerasse definitivamente nel caos la docente li fece evacuare, estinguendo l’incendio risolvendo il problema alla radice. Erik la guardò con aria di sfida: il ragazzo di Durmstrang avrebbe potuto cavarsela con disinvoltura dileguandosi in infermeria approfittando del pretesto che lei stessa gli aveva servito su un vassoio d’argento, invece decise di restare. Nel trambusto generale non avrebbe saputo dire se tra i presenti qualcuno lo avesse visto recidere la stabilità del banco, per un po’ rimase in silenzio per studiarli, curioso di scoprire se fossero stati disposti a fare la spia vendendone la pelle pur di risparmiarsi una punizione.
    -Mi scuserà per le mie perplessità, professoressa… ma non lo ritengo un ultimatum corretto. A maggior ragione che a farne le spese sarà l’intera classe, il responsabile non trarrebbe alcun vantaggio nell’avviarsi al patibolo da solo.-, avrebbe potuto uscire allo scoperto per sfidarla apertamente, ma dove sarebbe finito il divertimento?
    -Anche la parola degli altri contro la sua non si reggerebbe su alcuna prova concreta. La “caccia alla strega” finirebbe solo per metterci l’uno contro l’altro alla ricerca di un capro espiatorio. Parlando francamente, tra l’altro, ritengo che potrebbe essere stato chiunque di noi così come potrebbe non essere stato nessuno: lo ha detto anche lei. In fondo, quel banco era antico di almeno un centinaio di anni, forse anche più… potrebbe semplicemente aver fatto il suo decorso e aver ceduto per le muffe e i tarli.-, normalmente evitava di esporsi, non amava finire al centro dell’attenzione. Tuttavia, se c’era qualcosa che reputava stimolante era vincere una sfida verbale.
    -Se proprio vogliamo dirla tutta, il danno verso un bene pubblico non può essere paragonato alla tragedia che avremmo potuto sfiorare con l'uso sconsiderato di questi incantesimi. Con gli sbalzi magici che stiamo attraversando, per altro, non darei così per scontato che l'entità dell'incendio di poco prima sia stata intenzionale.-, provocatorio e pungente, Erik non si sarebbe minimamente curato delle frasi al vetriolo che avrebbe attirato con il suo intervento. La professoressa disponeva dei mezzi per individuare il colpevole senza l'intervento dei suoi studenti, probabilmente non era neanche quello il suo intento ma spingerli verso una scelta. Al loro posto lui non avrebbe esitato un secondo a sbugiardare il colpevole o a ribellarsi invece i suoi compagni non osavano nemmeno fiatare davanti all'ultimatum della docente, mostrando una mancanza di spina dorsale degna del più inetto tra i codardi.
    -Voi, anziché restare in silenzio, come nostri Prefetti e Capiscuola dovreste tutelarci e dare voce ai nostri dubbi. La Miller è una tua compagna di casata, Starfoll, eppure non mi sembra ti sia curata granché di sincerarti se sia stata un'azione premeditata o un un danno accidentale. Per quanto mi riguarda chi sceglie il silenzio e decidere di non prendere nessuna posizione è ugualmente colpevole.-, il rimprovero fu rivolto insieme al suo sguardo pungente a Feyre e Mia, la prima rimasta in silenzio, la seconda ancora titubante.
    -Interagito nello specifico con Mia, Feyre, la professoressa e in generale rivolto alla classe.
     
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    Corvonero
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    Quello che accadde di seguito alla sua piccola bravata fu assolutamente prevedibile. L’intera classe fu coinvolta in quello che poteva definirsi un picco di noia alla Miller. Ciò che non si aspettava, invece, era che la caposcuola Serpeverde si sfilasse la gonna fumante rimanendo quindi in slip. In parte ne apprezzava il menefreghismo, tante delle altre signorine perbene lì presenti non avrebbero avuto la stessa audacia ed impudenza, dall’altra non potette fare a meno di pensare che quella fosse la mossa più stupida che potesse vedere da parte di un mago armato di bacchetta. «E io spero che tu abbia intenzione di restituire i ciuffi di capelli bruciati a Finnick!» le restituì il rimbecco, dopo averla vista fare un attentato alla chioma del suo Grifondoro. Quella frase fece tremare le budella del ragazzo in questione, che le rivolse uno sguardo terrorizzato al quale Corinne rispose con un Reparo indirizzato al suo didietro. Almeno così non gli si sarebbero viste più le mutande. Nel frattempo il fuoco aveva mangiato via via gran parte delle tende, provocando una nube tossica e costringendo la professoressa ad intervenire. Con passo strascicato e provocatorio uscì dalla classe, ignorando del tutto ciò che la Caposcuola Corvonero le avesse detto. Si avvicinò a Ralph con le mani in tasca ed un fare di nonchalance. «Però! Lezione interessante, non trovi?» gli domandò ironicamente, facendo finta di non essere la causa di tutto quel delirio e soprattutto di non essere guardata male da tre quarti degli studenti. Rientrati in aula, l’odore era quasi peggiore di quello di pochi minuti prima, ma non se ne lamentò. Sapeva che era arrivato il momento dei rimproveri e quant’altro, ma la Miller ci era talmente abituata da ormai cinque anni da esserne del tutto indifferente. Se ne stette ad ascoltare la giovane professoressa a braccia conserte, fin quando non venne interpellata. «Oh non credo proprio» le sorrise in maniera affabile come se avesse appena rifiutato un caffè, per poi continuare. «Se la sua intenzione è quella di punirmi, non vedo il motivo per cui debba accettare la sua proposta di umiliazione, sconterò quello che devo scontare senza mettermi faccia a muro o indossando un cappello da asino. Mi sembra un metodo alquanto antico quello di ridicolizzare gli studenti per i loro errori. Eppure è un’insegnante così giovane…» la guardò sbattendo gli occhioni con fare volutamente irritante. Ormai si era già cacciata nei guai, tanto valeva averlo fatto per un qualcosa di più interessante rispetto ad una tenda bruciacchiata. Per quanto riguardava il tavolo, ci aveva a stento fatto caso tra tutta quella confusione, ma quando sentì O’Connell partire con quella bella invettiva ebbe il sospetto che fosse stato proprio lui, tutto quell’interesse per la giustizia le puzzava. «Sono d’accordo con O’Connell. Io me ne lavo le mani del tavolo, non è nel mio stile fare disastri senza metterci la faccia. Sarò punita per le mie azioni, non per quelle di qualche ragazzino che ha paura di prenderle dal preside» alzò gli angoli della bocca in un sorrisetto sarcastico, voltandosi subito a guardare il Serpeverde per lanciargli uno sguardo eloquente della serie “so cosa hai fatto”. Chiaramente non era sicura fosse lui il colpevole, ma in quel modo stava cercando di capirlo, non perché desiderava incastrarlo ma piuttosto perché le piaceva avere ragione.


    Risposto a Euphemia
    Riparato mutanda di Ralph
    Risposto alla prof
    Interagito con Rick
     
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    Corvonero
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    La lezione si era rivelata un bel disastro. Fannie aveva i capelli rossi come il fuoco e non riusciva a far cambiare loro colore, la sua compagna Serpeverde l'aveva inzuppata e forse era l'unica della classe a non avere bruciature visibili sul corpo, anzi. Tutta quell'acqua che aveva addosso avrebbe reso ignifugo chiunque contro il fuoco che si era divampato nell'aula.
    Oddio, grazie! Agito le braccia come un cane bagnato per togliersi il grosso di quello che le grondava dalla tunica di dosso, ma con scarsi risultati. Guardò la Serpeverde di fronte, mentre il fuoco continuava a divampare a destra e sinistra e il caos si stava scatenando tra tutti gli studenti. L'unica nota positiva di quel disastro era quella serpe gentile, un fulmine a ciel sereno. Scusa tu, mi sono distratta! Corriamo fuori, vieni! La prese per un braccio con la mano ancora bagnata e si diresse fuori dall'aula insieme a lei, controllando con un occhio che anche Tess fosse al sicuro. Le lanciò uno sguardo che non era sicura avrebbe intercettato, ma una volta fuori dall'aula Fannie si concesse di prendere un bel respiro di sollievo. I capelli, controllò, nel frattempo continuavano a essere di un rosso fiammante che illuminava il viso imbarazzato e in ansia della corvonero. Si chiedeva come avrebbe fatto a farli tornare normali, ma nel frattempo tornarono tutti dentro e si presero una bella cazziata dalla nuova professoressa. C'erano state delle cose accadute durante la lezione di cui Fannie non si era minimamente accorta, tra cui il banco di cento anni rotto. Capì, con una certa delusione, che era stata una Corvonero ad appiccare il fuoco sulle tende e la guardò con confusione a braccia conserte. Si disse tra sé e sé che non tutti i Corvonero erano come lei, questo avrebbe dovuto capirlo molto presto.
    Ciò che la sorprese fu l'atteggiamento di sfida di un altro Serpeverde, riccio e alto, che Fannie ascoltò con attenzione mentre si dilungava sulla correttezza o meno di quella punizione collettiva. Avrebbe fatto carte false pur di non concordare con un tipo con la sua faccia, ma doveva ammettere che nonostante le fin troppe parole che aveva usato non poteva dargli torto. Poi, rossa come i capelli che ancora brillavano di un fuoco incendiario, Fannie esplose. Mesi e mesi di silenzi si raggrupparono nelle parole che le uscirono di bocca.
    Io non voglio andare in punizione né per colpa di chi ha rotto il banco né per colpa della tua lingua lunga! Si rivolse al Serpeverde che aveva parlato da poco. E tu dovresti stare più attenta, non so cosa vi prende a voi studenti di Hogwarts, ma potevamo morire con un fuoco del genere appiccato per divertimento! E mentre parlava rivolta alla Corvonero colpevole di aver dato fuoco alle tende, i capelli di Fannie iniziarono a cambiare colore, prendendo una tonalità gialla come l'imbarazzo che provò una volta resasi conto di cosa aveva detto.
    Fannie ha sbroccato male, si è rivolta prima a Vanilla ringraziandola, poi a Erik e a Miller. I suoi capelli sono passati dal rosso fuoco al giallo intenso per l'imbarazzo.
     
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    “A Finnick ho già chiesto scusa, cosa che tu non hai nemmeno avuto la decenza di fare” risposte fredda, senza degnare di ulteriori attenzioni la Corvonero, che sembrava fin troppo soddisfatta del suo operato. Non le dava nemmeno su i nervi, era più che altro rassegnata Euphemia, ormai conscia che avrebbe dovuto aver a che fare spesso con questa tipologia di persone al castello, soprattutto adesso che era caposcuola.
    Il fuggi fuggi generale che ne seguì non fu niente di inaspettato. Chiunque avrebbe provato a mettere gli studenti al sicuro, prima di iniziare a fare qualsiasi cosa all’interno dell’aula, per evitare problematiche impreviste o altri tentativi di sabotaggio. Sembrava che gli studenti di Hogwarts, a differenza di quelli di Beauxbatons, si divertissero a creare il caos in aula, invece che nei corridoi, cercando di creare disastri su ampia scala, invece di puntarsi su un singolo individuo. Forse preferiva questo modo di approcciarsi, anche se rischiare di finire bruciata in due lezioni diverse non era esattamente quello che si poteva definire un buon precedente.
    La professoressa spense gli incendi, rendendo l’aula decisamente bagnata, ma almeno agibile e infatti tornarono tutti dentro, anche se qualcuno preferì andare in infermeria, piuttosto di continuare quel disastro di lezione. Decisamente furbi, ma non era qualcosa che Euphemia sentiva di dover fare: avrebbe portato fino in fondo quella giornata, anche a costo di rimanere in mutande tutto il tempo. Cosa che però non successe, visto che la professoressa, notata la sua situazione, le offrì con gentilezza la sua mantella. Si vedeva che era nuova, appena comprata, e anche se non era costosa come quelle a cui era abituata era di buona qualità. Puzzava un po’ di fumo, visto il recente incendio, ma quello non era colpa della professoressa.
    “La ringrazio, è molto gentile da parte sua. Provvederò a farla lavare dagli elfi prima di riconsegnargliela, magari con qualche dolcetto come ringraziamento”
    Qualcuno avrebbe potuto pensare che stava cercando di ingraziarsi la professoressa ma, anche se quello era un effetto collaterale molto gradito, in realtà la cosa non aveva nemmeno sfiorato i pensieri della piccola rossa. Era semplicemente ricaduta nella sua educazione, nell’estrema cortesia che andava a ricambiare ogni buon gesto fatto da una persona di potere, perché non si poteva mai dare nulla per dovuto e ringraziare con un minimo di cortesia era un obbligo.
    Peccato che la professoressa sembrava volersi scavare la fossa da sola, perché per quanto Euphemia apprezzava la sua intraprendenza nel colpire i colpevoli e non lasciare che la passassero liscia, la donna sembrava essersi dimenticata che aveva a che fare con piccoli diavoli figli di papà che discutevano perfino l’orario del cambio dei pannolini da bambini. Insomma, erano cresciuti dibattendo e non avrebbero di certo smesso adesso, soprattutto se qualcuno metteva loro i bastoni tra le ruote.
    Si stava sistemando la mantellina al meglio possibile quando le parole di Rick le arrivarono alle orecchie e con uno sguardo di fuoco si voltò di scatto, fissando il compagno serpeverde con un astio che non era solita rivolgergli, disposta a chiudere più di un occhio alle sue manie da piromane – a quanto pare dove c’era lui c’erano dei fuochi, doveva davvero ricordarsi questa cosa per le prossime lezioni e stargli abbastanza distante – e lui decideva di ricambiarla mettendola alla ghigliottina, dicendo che non faceva nulla per proteggere i suoi compagni quando sapeva benissimo che ci avrebbe goduto nel vedere la sua tormentatrice di quella lezione pagare con la sua pelle per il fastidio che le aveva arrecato. Certo, non era d’accordo con l’uso della punizione comune se la persona responsabile della distruzione del banco non fosse venuta fuori, ma Euphemia era sicura che si trattasse di un bluff e che non avrebbe mai portato avanti quella minaccia, in caso sarebbe intervenuta senza problemi anche solo per evitare per se stessa la punizione ingiustificata. Eppure Rick doveva affettare i tempi – coda di paglia? Mia non si sarebbe stupita nello scoprire che era proprio lui il responsabile e che stava facendo tutto questo per non doversi smascherare – e metterla in una condizione in cui non si sentiva a suo agio, perché la costringeva a non lasciare il tempo di creare un piano e pensare alle giuste parole per esporre le loro motivazioni per evitare una tale ingiustizia. Delle accuse a Feyre le importava poco, non sopportava la ragazza e se Rick voleva usarla come sacco da box verbale tanto meglio, ma quel suo attaccarla non le andava proprio giù e avrebbe di certo discusso con il moro su quel suo tradimento. Erano Serpeverde, vero, ma questo non voleva dire essere sleali.
    “La fretta è una cattiva consigliera Rick, osservare prima di agire è una dote che dovresti conoscere bene, ma che forse hai dimenticato nel dormitorio questa mattina” replicò placida, quasi con disinteresse, sistemando una piega invisibile della nuova mantellina mentre la sua mente correva a più non posso per trovare un modo di uscirne vincente da quella pozione di svantaggio in cui il Serpeverde l’aveva posta.
    “Sono sicura che la nostra professoressa non avrebbe mai punito tutti noi per qualcosa che chiaramente non abbiamo fatto, perché sa meglio di noi che la cosa viola il codice degli insegnati e il regolamento di protezione per gli studenti” snocciolò velocemente, agitando una mano davanti a se come se fosse una cosa ovvia sapere quelle regole, come se tutti avessero letto i due manuali imparando a memoria ogni regola per essere sicuri di non incappare in gaffe per la propria ignoranza. Così facendo dava anche una via di fuga alla professoressa, che bastava concordasse con lei per non incappare in inutili arrampicate sugli specchi che l’avrebbero solo resa ridicola agli occhi degli studenti.
    “Niente vieta ad un’insegnante di incentivare uno studente ad ammettere le sue colpe, se fatto in maniera onesta e senza obbligo, cosa che la nostra professoressa ha fatto egregiamente” doveva riportare il potere nella giusta direzione, nelle mani della docente e non della banda di menti diaboliche che popolava quel castello. L’ordine andava rispettato e lei era colei che era stata adibita ad aiutare a mantenerlo.
    “Ovviamente così non fosse stato avrei portato a conoscenza della professoressa la sua dimenticanza delle regole, in quanto non lascerei mai che qualcuno pagasse ingiustamente per delle colpe non commesse. Devi solo darmi un po’ di fiducia Rick, o pensi davvero che io sia così incompetente?”
    Forse era sbagliato pungolarlo così in pubblico, i panni sporchi andavano lavati a casa propria, lontano da occhi e orecchie indiscrete, ma aveva iniziato lui a minare il suo potere davanti ai ragazzi delle altre casate e quindi Euphemia avrebbe fatto di tutto per non perderci la faccia.
    “Per quanto riguarda la tua rimostranza Miller, la professoressa non ha mai detto che questa sia la tua punizione, sono sicura che quella avverrà nei tempi e nelle modalità adatte, ti ha solo scelta per un ruolo nell’esercizio da proporre alla classe, ma se ti senti incapace di affrontare qualcosa di così semplice prendo io il tuo posto senza problemi”
    E con un sorriso serafico, che nascondeva una punta di malizia, si diresse a testa alta al centro del rogo, voltandosi con una piroetta e guardando il resto della classe senza mostrare un briciolo di timore, anche se dentro di se si chiedeva fino a che punto si sarebbe spinta per avere la mano vincente, per essere quella che alla fine faceva la migliore figura. Quella sua voglia di vincere ad ogni costo l’avrebbe davvero portata a morire bruciata, prima ancora che la maledizione potesse provare a stringere i suoi artigli sul suo cuore.
    Euphemia Theodora leGrant - V anno - Serpeverde

    - Risposto a Corinne
    - Uscita insieme al resto della classe
    - Una volta rientrata ringraziato la prof per la mantellina e indossata
    - Lanciato un'occhiataccia a Rick e risposto alle sue accuse
    - Interagito nuovamente con Corinne
    - Preso il suo posto al centro del rogo

     
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    Sorrise appena, la gentilezza e l’educazione della ragazza dai capelli rossi fu un po’ un raggio di Luce in mezzo a tutto quel buio, fu l’unica a dire davvero la sua forse tirata in causa dalle provocazioni di Bonnie e Clyde. Riuscì ad essere sufficientemente tagliente, a modo suo evidenziò come Indigo avesse infranto una marea di regole il suo primo giorno e per quanto la cosa fosse pericolosa, non provocò nella professoressa se non una grossa risata interiore. “Ti ringrazio signorina leGrant, argute argomentazioni”
    Tra tutte le infinite ipotesi che si era fatta sul risultato della lezione, dar fuoco all’aula e litigare con i suoi studenti era una di quelle cose un po’ inimmaginabili. Indigo era stata un’adolescente e non erano passati poi chissà quanti anni per cui si era immaginata anche un epilogo positivo, quel tipo di situazioni in cui la professoressa diveniva un alleata dei propri studenti. Un punto di riferimento per tutti e non quella più odiata.. Pazienza. Nel bene e nel male avrebbe sempre seguito il suo senso del dovere e se a qualcuna di quelle piccole testoline la cosa non andava bene se ne sarebbe fatta una ragione. Soffocò a stento una risatina quando Giovanna D’Arco si rifiutò di eseguire parte del compito, tipico dei Corvonero riuscire ad esporre egregiamente le proprie opinioni grazie ad un linguaggio forbito e tagliente. La ignorò per un attimo dedicando l’espressione più seria del suo repertorio al Serpeverde. “Assumersi le proprie responsabilità è un atto doveroso e non deve comportare necessariamente un vantaggio” Se la sfida era ciò che i due volevano allora Indigo non si sarebbe tirata indietro. “Come hai egregiamente insegnato a tutti noi, chi predilige la via del silenzio senza prendere alcuna posizione è ugualmente colpevole. Soprattutto se questo sottintende il fatto che, la persona in questione conosca la verità dei fatti.” i ragazzi lo sapevano, la professoressa conosceva i mezzi per ricostruire il fattaccio senza l’ausilio di nessuna confessione, aveva scelto però di dar loro la possibilità di farsi avanti uno per volta e se era certa che nessuno avrebbe in fin dei conti fatto la spia, nutriva una speranza sul fatto che il colpevole si facesse avanti da solo evitando così di punire l’intera classe. Con sommo dispiacere invece, coloro che avevano generato il caos scelsero la via dell’ombra lasciando così i compagni nella merda fino al collo. Assumersi le proprie responsabilità era una lezione assai più importante del Freddafiamma. “E Miller, se avessi voluto punirti non lo avrei fatto con un freddafiamma, sembri sveglia, come hai fatto a ritenere questa la tua punizione? Mi ritengo una persona molto fantasiosa” Non aggiunse altro, diede loro appena le spalle avvicinandosi alla cattedra, sollevò appena lo sguardo “Mettere in pericolo l’intera classe è stato un gesto sconsiderato, la magia, il potere che abbiamo è un dono e non possiamo sprecarlo. Dovreste essere assetati di conoscenza, queste lezioni sono delle opportunità per voi. Mia auguro che diveniate tutti ciò che sognate di essere ma questo non avverrà seguendo scorciatoie o illudendosi che il tempo sprecato non sia perduto per sempre. Sono disponibile per un recupero per chiunque ne avesse bisogno” voltò il capo prima su Miller e poi su O’Connel “Le seconde occasioni vanno colte al volo”.
    Il battesimo del fuoco dunque era ormai avvenuto. “Mi aspetto una relazione di 30 pagine scritte a mano su quanto sia importante utilizzare la magia in maniera consapevole e responsabile. Questo vale per tutti, ovviamente Miller sei in punizione. Avrai mie notizie molto presto.. Andate pure adesso.”
    Congedò così la classe. Attese che anche l’ultimo studente fosse uscito e si rilasciò completamente sulla sedia dietro la cattedra. “Sono sopravvisuta. Forse..”




    Miller ovviamente sei in punizione xD Ti scrivo con calma e valutiamo qualcosa che sia orrendamente divertente <3

    Corvonero: 46 Punti
    Feyre Starfoll 5 + 10 +5 per aver svolto in parte l’esercizio Voto: Oltre ogni previsione
    Fannie Tonks, 5 + 8 + 5 per aver svolto in parte l’esercizio Oltre ogni previsione
    Lawrence O. Randall 5 + 5 per aver svolto in parte l’esercizio Accettabile
    Corinne Miller 5 +3 - 10 per aver dato fuoco a mezzo mondo Scadente

    Serpeverde:
    40 Punti
    Rick O'Connell, 5 +5 +5 -5 Oltre ogni previsione
    Vanilla Matviga 5 +5 per aver svolto in parte l’esercizio Oltre ogni previsione
    Euphemia Theodora leGrant 5 + 10 + 5 per aver svolto in parte l’esercizio Oltre ogni previsione

    Grifondoro: 45 Punti
    Ralph Finnick 5 + 10 per aver svolto in parte l’esercizio Oltre ogni previsione
    Parker Williams 5 + 10 per aver svolto in parte l’esercizio Oltre ogni previsione
    Hunter O’Donogh 5 + 5 per aver svolto in parte l’esercizio Oltre ogni previsione
    Annie Ross 5 Accettabile

    Tassorosso:
    38 Punti
    Teresa Maria Rivera Tassorosso 5 + 10 per aver svolto in parte l’esercizio Oltre ogni previsione
    Justin Dustin Tassorosso 5 + 8 per aver svolto in parte l’esercizio Accettabile
    Aex Mayer tassorosso 5 + 5 Accettabile

    Aggiungo due righe per ringraziarvi per aver partecipato. E' stato molto divertente fuoco compreso <3
     
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36 replies since 2/10/2023, 12:09   917 views
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