The ghosts of the Christmas Past

Annie & Friday

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  1. freaky friday
     
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    Grifondoro
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    Le decorazioni del castello, solitamente gioiose e super luminose, quest'anno mi sembrano spente e prive di attrattiva. Non le guardo con occhi colmi di meraviglia come feci durante il mio primo anno, persino il cibo sa di poco e spizzico più per tenermi in piedi ed avere energie che per gola.
    Attendo con ansia l'arrivo delle vacanze per poter tornare a casa e prendere un po' di respiro, a Lammas non ci sono fantasmi o quadri parlanti, nessuno mi squadra come se fossi un fenomeno da baraccone perchè in Galles è tutto dannatamente normale. Comune hippie a parte, ovviamente.
    Ho bisogno della routine del dar da mangiare a mucche e maiali, di chiacchierare con mamma mentre gioco con Sunday o impedisco a Saturday di pianificare la conquista del mondo nell'eventualità che si scopra anche lei strega. Spero con tutto il cuore non accada mai, perchè non potrei sopportare di vedere mia sorella girare per il castello con una bacchetta in mano ed il cuore pieno di aspettative, solo per poi trovarsi a pezzi o spaventata come lo sono io e gli altri studenti. Il mondo magico è cattivo e pericoloso, non poi così diverso da quello babbano, ma almeno lì le persone normali non hanno visioni di gente morta che le tormentano.
    Le mie sorelle meritano una vita tranquilla, con meno drammi possibili, e già quello che è successo con Monday è bastato a scuoterci gli equilibri per mesi, non servono ulteriori pianti o riunioni di famiglia per capire come fare a salvare coloro che amiamo di più.
    Io posso sopportare di essere quello fuori dal coro, quello "speciale", all'inizio mi era persino piaciuto tanto ritenermi tale... Però sto iniziando a stufarmi, e le occhiate che gli altri mi rivolgono quando passo loro affianco non aiutano. Io sono quello che ha visto morire i genitori di Vanilla Matviga, quello che ha pianto in cortile insieme a lei e chissà cosa cazzo si sogna di notte, visto il modo terribile in cui sono crepati. Vorrei poter dare ad ogni studente il mio cazzo di dono, anche solo per un giorno, così capiranno cosa significa convivere con questa merda e desiderare di strapparsela dalla testa piuttosto che venire compatito.
    Però di soluzioni non ce ne sono, a parte forse uccidermi o chiedere ad Heather di vendermi le pozioni che usa e le hanno bloccato il dono, ma dubito la rossa mi aiuterà e non ho alcuna intenzione di porre fine alla mia vita, quindi tocca stringere i denti e andare avanti finchè le cose non andranno meglio. O finchè avrò perso la pazienza.
    C'è da dire comunque che, studenti impietositi a parte, il castello sa sempre offrire nuovi intrattenimenti -per chi ha voglia di parteciparvi, s'intende- ed oggi tutto mi sarei aspettato d'incontrare tranne un fiume nei corridoi dell'ala est e Annie Ross che si rotola a terra per spegnersi la divisa. A quanto pare il destino ha scelto che il caos dovrà essere la modalità base degli incontri tra me e la compagna di casata, ma almeno stavolta gli alberi di natale non stanno cercando di ucciderci e in giro non vedo apigli.
    Guardo la ragazza con una calma che potrebbe apparire come disinteresse, e mi spiace perchè la bionda mi sta molto simpatica e in una circostanza diversa avrei riso di gusto nel vederla così, ma è un periodo del cazzo e immagino che persino lei abbia partecipato al gossip sul mio conto. Come biasimarla, in fondo la morte dà sempre spettacolo.
    Guardo l'albero fradicio e poi quelli dietro di lei, quasi aspettandomi di vederli prendere fuoco all'unisono vista la sfortuna di cui la ragazza sembra essere avvolta, invece regna calma piatta e un pochino me ne dispiaccio perchè sarebbe stato più facile sgusciare via durante un suo momento di panico.
    Lo so, sono uno stronzo. Lo so, lei è mia amica e dovrei parlarle, rispondere al suo chiedermi come sto senza sollevare un sopracciglio e puntare alle evidenti occhiaie che ben esplicano la mancanza di sonno causata dagli incubi. E si, lo so che aprirmi con qualcuno che non sia Vanilla potrebbe farmi bene, però non riesco ad impedirmi di evitare il discorso.
    Kamikaze è in letargo.
    Mettere in campo la pipistrella è un colpo basso, per quanto efficace.
    La tengo al sicuro sotto al letto, si sveglierà a marzo. Starò in Galles per le vacanze di natale e non me la porterò dietro perchè temo possa finire tra le grinfie delle mie sorelle più piccole, penso di poter stare tranquillo ma se tu rimarrai e avrai voglia di buttarle un'occhio ogni tanto mi faresti un'enorme favore.
    Le rivolgo un sorriso poco convincente mentre una mano si muove nervosamente verso la tasca dei pantaloni per eventualmente prelevare una sigaretta e fumarla, che se ne vadano a fare in culo i divieti. In un mondo ideale basterebbe questo, ma scelgo di aggiungerci una piccola e stanca battuta per farle credere che non sono del tutto spento, che qualcosa del Friday che ha conosciuto c'è ancora qui sotto, da qualche parte.
    Però non coinvolgerla in attentati contro gli abeti, sto cercando di crescerla come una signorina a modo.
     
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