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.-Tutto molto interessante e inclusivo… ma perché proprio io? Voglio dire… che ce li abbiamo a fare i Capiscuola?-, Karen sbuffò, arrotolando la pergamena che portava il sigillo del loro capocasata per affrettarsi a riporla via. L’irlandese non aveva perso tempo a sfogarsi con la Miller per quell’improvviso cambiamento di programma. Sotto sotto l’ottica di dover fare da tutor a un altro studente non le dispiaceva, anzi: la responsabilità che conferiva quel ruolo costituiva una piccola scarica di adrenalina per la sua autostima, che ultimamente viaggiava sottoterra. Ma non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura. Probabilmente lo avrebbe accettato con più entusiasmo se A. la scuola di provenienza dello studente in questione non fosse stata Durmstrang e B. a seguito dello smistamento questi fosse stato smistato nella casata rivale. Una combo micidiale per la Grifondoro, che non sarebbe potuta partire meno prevenuta nei riguardi dello straniero.
-Provo a seminarlo quanto prima. Ci vediamo tra poco-, la rossa si congedò, dopo aver lasciato la propria tavolata attese l’arrivo del ragazzo all’ingresso della Sala Grande.
Suo malgrado si ritrovò a realizzare di essere un po’ nervosa.
Non si poteva dire che fare amicizia fosse il suo forte, tutt’altro: erano più le occasioni in cui combinava pasticci, dando il via a situazioni spiacevoli e fraintendimenti. Di fatto, costituiva il motivo C. per cui reputava quella decisione una pessima idea. Ragion per cui, quando si ritrovò lo studente in questione a un palmo dal naso, vennero meno quasi tutti i – di per sé deboli – buoni propositi per cui aveva deciso di non tirarsi indietro.
-Cerchi la Cavanaugh? Sprechi il tuo tempo: oggi non si è vista-, fu la domanda che di istinto che gli snocciolò subito dopo essere sobbalzata sul posto, abbottando il mantello per nascondere la spilla sul maglione. Karen sollevò lo sguardo sul ragazzo, studiandolo per qualche secondo: i lineamenti del suo volto erano marcati, se non fossero stati incorniciati da uno sguardo pallido avrebbe potuto trovarlo piacevole. L’accento con cui le si era rivolto non fece che rafforzare la sensazione di asperità ma non fu una sorpresa per lei. Tutti gli studenti che aveva conosciuto a Hogwarts e che prima provenivano da Durmstrang lasciavano quell’impressione.
-E continueremo a non vederla in giro ancora per qualche giorno. Durante cura ha avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con uno schiopodo sparacoda... brutta storia. Hanno dovuto raparla a zero.-, scrollò le spalle, propinandogli quella bugia con una serietà tale da non far dubitare della veridicità dell’informazione nemmeno un legilimante. Ad ogni modo, non poté fare a meno di osservarlo di sottecchi. Per i suoi gusti era troppo alto: non simpatizzava per le persone tanto alte, la facevano sentire ancora più bassa di quanto già non fosse. Oltre a causarle, alla lunga, un fastidioso torcicollo.
-Non ti perdi granché, da quel po' che ho visto sembra una grande rompiscatole. Mi chiamo Lily Carter, piacere di conoscerti comunque-, cercò di essere amichevole nei toni, tuttavia non gli allungò la mano dopo la presentazione. Detestava il contatto con chi non conosceva.
-Tiro ad indovinare… ti sei appena trasferito. Dalla Germania…? È il tuo primo giorno qui, vero? Ti ho visto poco fa… sembravi avere l’aria di uno che non sapeva dove fosse finito né perché. I primi giorni abbiamo tutti quell’espressione.-
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Anche se A mia opinione il sistema educativo di Durmstrang incentiva la creazione di psicopatici stragisti, promuovendo un individualismo sfrenato, insegnando Arti Oscure quasi senza spiegare per bene le conseguenze negative per chi le scaglia e l'uso delle punizioni corporali. Una cosa che potevo apprezzare era la precisione sia negli orari e sia nel organizzare incontri.
Lo dico perché mi è stato detto di incontrare una certa Karen Cavanaugh senza dirmi dope potevo trovarla esattamente nella torre, e neanche come è fatta la perfetta in questione. Mi avranno scambiato per un veggente. Poi dopo essere andato su e giù per le scale che una apparente volontà propria in cui credo che sia un miracolo che non sia morto uno studente cascando dalle scale.
Vabbè, sono arrivato alla Torre Est in cui avrei dovuto trovare la prefetta in questione, e una ragazza mi parla:Cerchi la Cavanaugh? Sprechi il tuo tempo: oggi non si è vista. Ora a me in genere non mi piace gente che mi arriva alle spalle, mi fa sentire in pericolo (grazie Durmstrang, a fare venire le paranoie sei solo capace tu). Un po' irritato dico: sul serio? Mi hanno detto che la dame Kavanaugh mi avrebbe dato fatto una sorta di guida introduttiva. Be in genere alcuni i miei compagni di casa mi hanno spiegato alcune basi (e ho saputo che i serpeverde non hanno una buona nomea) comunque in certi casi i meritati in altri un po' si. Ma vabbè poi ella continuo E continueremo a non vederla in giro ancora per qualche giorno. Durante cura ha avuto un incontro ravvicinato del terzo tipo con uno schiopodo sparacoda... brutta storia. Hanno dovuto raparla a zero ouch, cerco di non immaginarla senza cappelli sano potrei ridacchiare, mio padre mi ha fatto una testa così sulle prima impressione (pare che dire che dire continuamente che la propria scuola incentiva la nascita di potenziali signori oscuri con tendenze genocide non porta il favore. Man non si rendono conto che hanno perso un individuo che poteva rivoluzionare la scuola) mi limito con un Ouch.
-Non ti perdi granché, da quel po' che ho visto sembra una grande rompiscatole. Mi chiamo Lily Carter, piacere di conoscerti comunque disse, sembrando a disagio. Potrei anche capirla visto che provverrei da una scuola con una nomea che profuma che un misto di letame di mucca, elefante e di chissà qualche altro animale esotico, anche un po' a irritatorisposi con un semplice Calma, sembri che io ti stia legimensinando. poi lasciando via la mia irritazione e con umorismo dico <Salve sono Magh'ra Galek, e non sono un cavallo, beh, credo che non sopporti i suprematisti di sangue, almeno credo, almeno che la sua tensione derivi da quel fattore.
Tiro ad indovinare… ti sei appena trasferito. Dalla Germania…? È il tuo primo giorno qui, vero? Ti ho visto poco fa… sembravi avere l’aria di uno che non sapeva dove fosse finito né perché. I primi giorni abbiamo tutti quell’espressione.- beh, pare che la sua amica non l'abbia informata per bene, o. Magari la scuola non si è prodigata a dare informazioni corrette, oppure ha dei conettininadeguatindi geografia è incredibile che l'educazione magica sia abbastanza carente su questi aspetti, sono troppo "babbane (e si ho sentito ste boiate da certa gentaglia a Durmstrang e non solo) , ma vabbè no, veramente vengo dalla terra vichinga della Norvegia. E comunque a farmi perdere sono queste scale, mi sorprende che fiore non siano piovuti studenti dalle scale... (avrei aggiunto anche un riferimento agli eventi babbani, ma evita) dissi con uno sguardo interrogativo.
Edited by Magh'ra Galek - 24/2/2024, 22:37. -
.-Già. Che vuoi farci, sono imprevisti che accadono spesso qui: il Preside dovrebbe investire più sulla sicurezza, stando alle voci di corridoio pare che passi il suo tempo a investire i fondi nelle distillerie di whiskey di mezza Irlanda.-, commentò, sfoggiando un’espressione così seria da far venire i dubbi circa la veridicità dell’informazione. Il modo in cui le si era rivolta, comunque, era così bizzarro che il dubbio venne anche a lei: che avesse davanti uno studente avvezzo alla recitazione e all’improvvisazione? Sarebbe stata una sorpresa, dato che fino a quel momento non aveva trovato nessuno con cui condividere quella passione.
-Non credo ti converrebbe. Ti perderesti negli intricati labirinti dei misteri delle donne, poi saremmo costretti a ricoverarti al San Mungo per direttissima, nel reparto malattie mentali-, abbozzò un sorriso, ricambiando l’ironia davanti alla sua battuta sulla legilimanzia. Quando si presentò fu difficile afferrare la pronuncia…
-Noto che sembri umano come me, ti credo sulla parola. Chi l’avrebbe mai detto comunque… esistono nomi peggio-… più intricati di quelli irlandesi. Posso chiamarti Mag? O preferisci Galek?-, domandò, aspettando la sua risposta. Non tutti gli studenti preferivano essere chiamati per nome – alcuni lo facevano dopo qualche settimana di conoscenza, dopo aver sciolto il ghiaccio – inoltre… dovette ammettere a sé stessa che, nonostante fosse stata per un anno insieme a un ex studente di Durmstrang, la Grifondoro non conosceva granché delle tradizioni del Nord.
-Hai ragione, orientarsi nel castello non è semplice. Ma sono sicura che un vichingo come te non avrebbe problemi ad adattarsi-, con un cenno indicò la moltitudine di quadri di cui erano tappezzate le pareti alle loro spalle: i soggetti ritratti erano i più disparati, dalle nature morte ai paesaggi, dalle scene di vita quotidiana alle battute di caccia, per finire con ritratti di personaggi illustri o che avevano abitato il castello in passato.
-Se ti perdi puoi chiedere indicazioni a uno qualsiasi di questi signori. A patto che non stringano un bicchiere di vino tra le dita, in quel caso te lo sconsiglierei per ovvi motivi… per le lezioni invece… se non trovassi qualcuno del tuo corso con cui aggregarti ti consiglio di rivolgerti alla Prefetta o alla Caposcuola della tua casata. Vanilla Matviga ed Euphemia LeGrant, se preferisci segnarti i loro nomi. Mi sono parse entrambe molto disponibili-, non c’era ancora stata occasione di approfondire la conoscenza con nessuna delle due, ma da quel po’ che aveva potuto osservare sembravano due ragazze a posto. Volenterose, soprattutto la Caposcuola dava l’impressione di tenerci alla propria Casata e ad apparire al meglio delle sue capacità scolastiche, non gli avrebbe negato un aiuto. Per la Matviga, inoltre, poteva essere una buona distrazione per distogliersi dai suoi pensieri: la morte dei suoi genitori era stata tanto inaspettata quanto improvvisa, la Grifondoro non osava neanche immaginare come dovesse sentirsi in quel periodo.
-Se vuoi per oggi posso accompagnarti io. Conosco Hogwarts come le mie tasche: chiedimi tutto quel che vuoi-, prima o poi, prima della fine del giro si sarebbe presentata, ma sul momento preferiva osservarlo senza che ci fossero condizionamenti alla vista di una spilla.
-È insolito che accettino studenti trasferiti ad anno iniziato, sei stato fortunato. Come mai hai lasciato Durmstrang? Hogwarts sembra più lontana da casa tua…-. -
.Beh, pare che si sia un po' sciolt,a visto che ha cominciato a parlare abbastanza ininterrottamente. Poi il commento sul preside mi fa alzare il sopracciglio destro. Il vecchio preside di Drumstrang sembrava un sadico come i suoi predecessori, tra cui il mangiamorte Karkaroff, in cui amavano tenere una stanza delle torture per i "studenti indisciplinati (ci vuole poco per cadere in tale definizione). Mah forse meglio un preside ubriaco, se lo staff è decente si riesce ad gestire al meglio la scuola... Mi chiedo se si farebbe corrompere con un vischey invecchiato (esiste? il viskey invecchiato? non sono un esperto, mai interessato di alcolici). Ma probabilmente è una risposta battutosa, anche perché dal colloquio con il tal preside non sembrava incline alla dipendenza all'alcool, quindi non probabilmente non abbiamo un preside umbriacone, anche se pensai ad alta voce Sarebbe interessante ad avere un Frank Gallager come preside... 🤔 , mi immagino la scena, e mi immagino Hogwarts nel caos totale.
Noto che sembri umano come me, ti credo sulla parola. Chi l’avrebbe mai detto comunque… esistono nomi peggio-… più intricati di quelli irlandesi. Posso chiamarti Mag? O preferisci Galek?-. Il mio nome è figo, cioè potrei capire se parlavi del mio secondo nome Fenrir, che personalmente non mi dispiace se non fosse che è il nome dato dai miei genitori naturali, ricchi si, ma con una personalità suina (è sarebbe già un complimento), beh almeno la morte mi ha dato un bel po si soldi, nel mio progetto di creare un impero mediatico, creando la versione magica della televisione, degli smartphone (partendo di specchi gemelli) e di altre tecnologie babbane. Avrei un potere mediatico molto più grande rispetto alla carta stampata, crea più engangment con i usufruitori del servizio, così da relegare in cavalli travestiti da maghi ai margini, derisi per le loro manie. Vabbé sto un po divagando: Guarda, Magh'ra é un nome particolare è preferisco che mi si chiami con tal nome senza diminutivi se possibile...
Si più o meno ho gia capito dove solo le stanze dopo aver girovagato per il castello nell'ultima ora, solo che 'ste scale ti allungano inutilmente la strada, cosa che a me da i nervi.. E quando mi vengono i nervi, diventi abbastanza intrattabile. Comunque fa i nomi della prefetta e caposcuola della mia casa, li ho visti di sfuggita quando mi sono seduto nella tavola dei serpeverde nella Sala Grande dopo che il cappello ci ha messo "un considerevole periodo di tempo" nel decidersi se smistarmi della casa di Grifondoro e casa dei Serpeverde (nel frattempo io morivo per la fame, alla fine gli ho detto di fare ambaracciccocò).
Comunque la Carter si offre a farmi il tour. A un certo punto mi ha chiesto perché ho lasciato Durmstrang: Oh, per due ragioni, uno ho trovato un uso alternativo alla stanza delle torture e secondo in base alle mie pacate discussioni con i professori hanno deciso che sono di una stazza molto superiore rispetto alla grande istituzione di Durmstrang, dico in modo teatralmente sarcastico. Ma dimmi, ho preso una copia di un vostro giornale. È vero che abbiamo una professoressa piromane?. Quando ho letto la notizia ho avuto uno strano interesse, non vedo l'ora per la prossima lezione di incantesimi.... -
.-Non ho idea di chi tu stia parlando-, aggrottò appena un sopracciglio mostrando perplessità davanti al suo commento.
-Non mi resta che fidarmi sulla parola-, probabilmente doveva trattarsi di un suo conoscente, quindi in ogni caso difficilmente avrebbe fatto differenza saperlo.
-Come preferisci ma non garantisco che pronunciandolo non somigli al grugnito di un cinghiale-, scrollò le spalle, accelerando il passo perché le cose da vedere, almeno quelle più rilevanti, erano tante e non intendeva spenderci tutto il giorno.
-Capito. Quindi ti hanno dato un calcio in culo e sbattuto da noi… che hai combinato di tanto terribile da farti cacciare?-, ironizzò, senza curarsi troppo di girare il dito nella piaga. Quel ragazzo sembrava così sicuro di sé che l’ipotizzata espulsione non riusciva a toccarlo; per un attimo Karen si chiese se non fosse una facciata per nascondere il dispiacere o se invece il modo in cui appariva coincidesse perfettamente con ciò che provava veramente.
-Una deviazione di rotta che avevi messo nel conto o non te lo aspettavi?-, domandò, curiosa di ascoltare la sua risposta.
-Verso la fine del corridoio sulla sinistra troverai l’aula di Trasfigurazione. Il Professore non è male anche se la materia resta una palla immane… quest’anno sono quasi tutti incantesimi di scambio, un rimedio garantito per chi soffre di insonnia.-, non era lì, tuttavia, che Karen era diretta: imboccò le scale per il primo piano, finché non passarono davanti all’infermeria.
-Ti conviene memorizzare questa stanza perché durante l’anno sarà una tappa fissa. Una delle infermiere si chiama Vanya, è la bionda stangona che sta vicino al terzo letto a sinistra a partire dal fondo-, la indicò, in quel momento la strega si era appena girata per strappare qualcosa dalle mani di uno dei suoi pazienti e Karen ne approfittò per salutarla con un cenno della mano.
-Fossi in te comunque non ci perderei tempo. È lesbica-, continuò, passando oltre.
-Credo tu stessi parlando della Prof. Starling comunque… le informazioni sulla Mandragola non sono esatte, non è lei la piromane. Lo sono i nostri compagni di corso. Immagino siano sciocchezze se confrontate con ciò a cui sei abituato ma del resto, andiamo… in quale scuola di magia non capitano incidenti di percorso?- durante uno dei test di metà anno li avevano costretti a ingerire dei biscotti avvelenati, a identificare il veleno e a preparare il corrispettivo antidoto. Un trauma senza alcun dubbio, ma certe prove l’avevano spinta a ridimensionare la sua concezione di “terrore”, visto che poteva esserci sempre qualcosa di peggio. Anche se non quanto lo sguardo di Korczak mentre passava tra i calderoni a fine lezione per verificare la corretta preparazione del giorno.
-Comunque è una delle poche prof. che preferisco, la fanno penare perché sono scemi e si approfittano che sia giovane… e non perderei tempo nemmeno con lei. Pare sia lesbica e fidanzata con la prof. di cura delle creature magiche-, Karen passò davanti all'aula di Difesa.
-Qui di solito facciamo lezione di Dcao, ma ogni tanto il Preside ci porta fuori perché preferisce che impariamo sul campo. Può sembrare burbero ma è solo apparenza, ci tiene che diventiamo capaci di difenderci da soli. Durante la prova finale dell’anno scorso tra le varie cose ci ha fatto affrontare un kelpie e dei dissennatori, è stato figo-, ancor più lo era stato riuscire a non farsi ammazzare e arrivare vivi a fine prova per poterlo raccontare. Karen non era ancora riuscita ad evocare un patronus corporeo ma grazie al gioco di squadra era rimasta contenta di aver respinto le creature: se solo ricordava quel che aveva provato il loro presenza poteva avvertire brividi farle venire la pelle d’oca.
-L’aula di Pozioni invece si trova nei sotterranei e la insegna il prof. Korczak. Ti sconsiglio di arrivare in ritardo, l’ultima volta ci ha lasciati fuori per non aver spaccato il minuto… è un po’… particolare-, non esisteva un termine adatto per definire cosa rappresentava Korko e non voleva sputtanare le proprie considerazioni negative con uno conosciuto appena, quindi preferì tenerle per sé. Prima di continuare a salire si fermò, preoccupandosi di chiedergli se avesse particolari preferenze da esprimere in modo da deviare verso il piano giusto.
-Domande? Altre curiosità che vorresti chiedermi?-.
do your duty, that is best: leave unto the lord the restMagh'ra |
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