Un po' di cibo in più non fa mai male

PVT con sibilla tosca shelley

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    Serpeverde
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    Beh, mi dicono che sono un pozzo senza fondo, che se potrei mangerei in continuazione, eppure diciamo non sono una balena spiaggiata, chissà avrò un buon metabolismo. Vabbe, sono da poco a Hogwarts, ho incontrato gente, ancora nessuna amicizia o amore platonico come nei cliches dei romanzi per adolescenti. Avevo sentito, che nei sotterranei potevi accedere alle cucine, dove gli elfi ti preparano tutto quel che vuoi. Chiesi se si poteva fare (non è che mi avrebbe impedito di sgattaiolare nelle cucine), le risposte datomi furono vaghe, ipotizzo che sia una regola non applicata, anche perché pare che gli elfi in questione non hanno l'obbligo di comunicare se ci sono dei "non addetti ai lavori" (o lo fanno ma i professori lasciano perdere).

    Ovviamente, stavo li fermo davanti al quadro con la pera da stuzzicare perso in questi pensieri particolari (sì è una cosa che succede, se mi perdo nei miei pensieri, tendo a stare li fermo imbambolato, estraniandomi dalla realtà circostante, cosa che a Durmstrang cercavo di evitrare di fare in pubblico, e anche adesso appunto credo di essere da solo).

    In ogni caso, andai a grattare la pera ed entrai nelle cucine in cui arrivò il comitato di benvenuto degli elfi un po' troppo eccitabili. Salve, vuole qualcosa di mangiare? saremo molto felici ad preparare il cibo per voi signore. Accidenti, ho 16 anni mica voglio essere chiamato "signore", vabbe non sidaco per 'ste piccolezze e risposi: Chiamatemi Magh'ra, non signore per favore. Comunque se si può vorrei un pezzo di lasagna, delle cotolette impanate con patatine Spatzle, ed se posso una meringata. , mia madre (mia zia) babbana è un ottima cuoca che sa cucinare una marea di cose di diverse parti del mondo, mi ha viziato con il mangiare. Pensavo anche di diventare un cuoco, magari uno privato per un politico, o una persona importante, non si sa mai, puoi imparare cose interessanti per poter magari ottenere qualcosa, magari un cambiamento necessario, ma poi ho realizzato che preferisco a mangiare che cucinare per gli altri.

    Comunque mi misi ad aspettare che gli elfi inspiegabilmente sopraeccitati cucinassero quel che ho chiesto. Nel frattempo devono essere contenti ad essere trattati come dei servi, se non schiavi in alcune famiglie, mi ricordo gli elfi della miei cari genitori naturali, che nonostante gli abusi, sembravano contenti di servire, aspettandosi lo stesso trattamento anche dal sottoscritto e da mio padre e madre (che rimase scioccata dalle condizioni dei elfi della famiglia Galek, e ancor di più del crisi di disperazione di uno di questi quando mia madre ha osato a darli una sorta di retribuzione in denaro), abbastanza volentieri, e si frustavano quasi a morte per ogni errore commessi (ci abbiamo messo almeno un anno per fargli togliere quell'abitudine. Si i miei genitori naturali erano dei malati che meritavano solo l'ospedale psichiatrico nel migliore dei casi). Spesso penso che gli elfi siano delle creature sadomasochiste, altrimenti non mi spiego la ragione. Ed ecco qui che resto con lo sguardo abbastanza vago, perso nei miei pensieri.
     
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    Tassorosso
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    Sul viso di Sib si dipinse un ghigno, mentre si accovacciava dietro ad una colonna nei pressi della Sala Grande. Aveva passato buona parte della giornata a mettersi in pari con i compiti e ad esercitarsi negli incantesimi Evanescenti ed ora che aveva la coscienza a posto — aveva fatto il suo dovere — poteva finalmente dedicarsi ad un'importantissima attività che programmava dal giovedì precedente.
    Qualche giorno prima si trovava nel bagno delle ragazze al settimo piano — bagno un po' scomodo, siccome aveva una lezione di Pozioni nei sotterranei, ma perfetto quando si vuole evitare la ressa ed avere un po' di tranquillità — quando improvvisamente apparve Pix, volteggiando nell'aria e facendo pernacchie.
    Ehi, Pix! Che cavolo ci fai qui?, esclamò indignata Sib vedendoselo apparire proprio sopra la sua testa. A che bassezze ti sei ridotto?! Non ci dovrebbero essere degli incantesimi respingenti? È il bagno delle ragazze!!
    Pix si avvicinò a lei con una capriola, rivolgendole un ghigno malefico: Non mi permetterei mai di entrare nel bagno con delle ragazze dentro..., cominciò con una vocina vellutata. Ma Shellina scemina non è una ragazza... è un troll!! AH!!!, e, avvicinandosi al suo viso, le fece una pernacchia che la ricoprì di sputacchi e bavicchio di Poltergeist.
    Ah, sì??!, disse Sib assottigliando gli occhi e tirando fuori, con un gesto fulmineo, la bacchetta. Rimangiati la parola!!, esclamò spruzzando acqua e sapone dalla bacchetta e colpendo Pix dritto in faccia. Prendi questa, sottospecie di Goblin!
    GOBLIN LO DICI A TUA... Pix, che in quel momento stava riprendendo fiato per fare un'altra pernacchia, si ritrovò la bocca piena di bolle di sapone, che cominciò a sputare dappertutto.
    Come ci si sente a toccare il sapone per la prima volta in dieci secoli??!, ghignò Sibylla continuando a spruzzare acqua e sapone dalla bacchetta.
    Pix, come un enorme bolide, si scagliò alla cieca in direzione di Sib, la quale, per evitarlo saltò di lato, ma scivolò sul sapone misto a bava che il Poltergeist aveva sputacchiato poco prima.
    Sdrucciolando sulle piastrelle del bagno come una slitta sul ghiaccio, Sib andò a sbattere contro la porta di uno dei gabinetti, prendendosi una testata pazzesca.
    Se ti prendo..., minacciò la Tassorosso, massaggiandosi la fronte con una mano e tenendo la bacchetta stretta nell'altra.
    Ma Pix non aveva nessuna intenzione di fermarsi, anzi, ora era una questione d'orgoglio. Doveva farla pagare a quella sottospecie di strega troll con cui aveva un conto aperto da ben cinque anni e che sembrava non stancarsi mai di tenergli testa. Con le più abiette intenzioni, tutto rosso in faccia, il Poltergeist afferrò il contenitore delle saponette che si trovava accanto ai lavabi, si diresse verso i gabinetti svolazzando lesto e ne svuotò il contenuto nel water, intasandolo. Fluttuò rapidissimo in un altro cubicolo e riempì il contenitore con l'acqua del water e si avvicinò, minaccioso, a Sibylla.

    Qual scempio e qual disgusto
    questo troll che fa trambusto
    di sapone tanto parla
    ma che noia questa ciarla!
    Mi accusa di tal lezzo
    ma è lei che fa ribrezzo!
    Adesso vedi un po' cara Shelley
    che delizia finirà sui tuoi capelli!!


    Canticchiò nefasto, e, con un urlo potentissimo, le rovesciò in testa l'acqua del water. Non contento di ciò, serrò la porta del bagno e continuarono la battaglia per un'altra ora abbondante, facendo perdere a Sibylla la lezione di Pozioni.

    Perciò adesso Sib se ne stava accovacciata dietro la colonna, dopo aver escogitato un piano infallibile. Aveva posizionato del terriccio pieno di Vermicoli ai lati del corridoio dove Pix era solito passare durante l'ora del tè o dopo la cena — le ore di punta la domenica, perfette per infastidire gli studenti. Quando Pix sarebbe arrivato, Sib avrebbe scagliato un incantesimo trasformando le palline in proiettili, colpendo il Poltergeist senza pietà.
    Attese pazientemente che Pix si palesasse e, proprio mentre la bestiaccia stava strappando dalle mani di un suo giovane concasato un appetitoso bignè, mormorò: Waddiwasi!
    Le disgustose palline ai Vermicoli cominciarono a colpire Pix senza pietà, prima dritto in faccia, poi nella schiena e sulla pancia. Il Poltergeist fu colto alla sprovvista perché non poteva vedere cosa lo stava attaccando, ma incassava i colpi e soprattutto, pensò Sib con un ghigno, doveva sentire i Vermicoli strisciargli addosso.
    Pix si dimenava in aria e tentava di scrollarsi di dosso qualsiasi cosa lo stesse colpendo: era una scena piuttosto divertente e tutti gli studenti che si trovavano nei paraggi cominciarono a sghignazzare. Vendetta, pensò con grande soddisfazione Sib.
    Ma dopo lo shock iniziale, Pix cominciò a guardarsi intorno furente. C'era solo una persona che poteva avergli tirato uno scherzo del genere. SHELLEYYYY!!!!! , urlò tuffandosi proprio in direzione della Tassorosso.
    Oh, cavolo!!!, pensò Sib vedendosi arrivare addosso il Poltergeist. È ora di squagliarsela!
    Uscì dal suo nascondiglio e cominciò a correre a perdifiato, inseguita da Pix e dalle risate generali del piccolo manipolo di studenti che si era raccolto nel corridoio. Prese la via che portava ai sotterranei, scagliando qualche incantesimo contro il maledettissimo Poltergeist, ma mancandolo ogni volta nell'agitazione della corsa.
    Impedimenta!, urlò, finalmente, centrandolo in pieno. Pix si ribaltò e Sib ne approfittò per cambiare strada.
    Si ritrovò nel corridoio delle cucine e sapeva che da lì non c'era via d'uscita. Col cuore a mille ma cercando di mantenere la calma, si guardò intorno cercando una via di fuga. Non appena vide il quadro con la frutta, l'ingresso alle cucine, vi si scagliò contro, con le urla disumane di Pix che le risuonavano nelle orecchie. Solleticò la pera e si fiondò nel passaggio, chiudendosi la porta alle spalle e scivolando lungo il muro, cercando di riprendere fiato. L'aveva scampata bella.
     
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    A un certo punto gli elfi arrivarono con quello richiesto. La prima portata una bella lasagnona, e io in men che dica la spazzolai tutta in un boccone, per fortuna che il bon-ton non è una materia d'insegnamento... Non è che sia disordinato nel mangiare, solo che a me non interessa le cene formali, o meglio alcune regole, come il numero di forchette presenti, in cui ogni forchetta ha la sua funzione). Poi perché ogni forchetta deve avere funzioni. Pare chi ha creato tali regole sia un sadico che piace vedere le persone in difficoltà e umiliata nella loro ignoranza di regole che non hanno alcun senso. se ho la possibilità di farlo farò in modo che le cose si fanno in base ai risultati e non se cose spicciole sulla forchetta giusta da usare.

    Vabbeh, sto divagando. Nel frattempo ho finito a mangiare la lasagna, e in poco tempo arriva la cotoletta. Qui mangio con le mani, intanto non c'è nessuno (poi se i polletti del McDonald's si mangiano senza problemi con le mani, non capisco la ragione perché non farlo con la cotoletta). Addento un boccone e sento uno trambusto... Che cavolo sta succedendo?

    A un certo punto salta fuori una ragazza (dai colori della divisa sembra un tassorosso, un po' mezza affanata. <em>Cristo e io che volevo mangiare in pace. Spero che non sia una troppo fissata con le regole, o che non abbia pregiudizi nei confronti dei serpeverde, o nei confronti di ex-studenti di Drumstrang (ci stavo litigando un pedante griffondoro del terzo anno su tale tema, cristo perché ogni posto dove vado trovo gente in cui la frequentazione è più tossica che ingoiare una pillola di cianuro? Almeno qui ad Hogwarts ho trovato molte meno persone con una personalità che odora di fertilizzante naturale che a Durmstrang.)... NOn ho voglia di beccarmi una detenzione per una regola non attivamente applicata da nessuno. Era meglio che chiedevo a uno degli elfi a fare da palo (anche se non credo che avrebbero obbedito a tale ordine...).

    Comunque la fissai senza proferire parola come un cerbiatto fermo in mezzo alla strada abbagliato dalle luci della macchina che soppraggiunge, rimasi li fermo con il pezzo di cotoletta ancora in mano. Poi dopo qualche secondo dico con un tono non necessariamente imbarazzato, ma più di uno che non sa cosa dire: Ehmmmm, saaaaalve....


    Edited by Magh'ra Galek - 26/2/2024, 17:39
     
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    Sib prese due grandi boccate d'aria mentre scivolava lungo la porta della cucina. Appoggiò l'orecchio per sentire se Pix si stesse avvicinando — potenzialmente sarebbe potuto entrare nelle cucine — ma dopo un po' non riuscì più a sentire nulla.
    Tirò un sospiro di sollievo e sorrise beffardamente, soddisfatta della riuscita del suo scherzo.
    Signorina Shelley, bentornata, bentornata!, squittì un'elfa domestica avvicinandosi a lei.
    Oh, ciao Dashy!, la salutò Sib. Come stai? Ti trovo bene, aggiunse rivolgendole un gran sorriso.
    Dashy la guardò con i suoi grandi occhi verdi, che si velarono di lacrime di commozione. La signorina Shelley è sempre troppo gentile e buona con noi elfi.
    È veramente il minimo che..., cominciò Sib, ma si interruppe quando si rese conto di avere compagnia, oltre a quella degli elfi.
    Si alzò lentamente dalla sua posizione accovacciata, con lo sguardo fisso verso l'intruso — anche se tecnicamente era lei l'intrusa. Lo osservò bene senza pensare che avrebbe potuto metterlo a disagio. Di solito ci badava a queste cose, non tanto perché fosse nella sua natura — non lo era —, ma perché la nonna le aveva insegnato che era maleducazione fissare la gente e lei seguiva quasi tutto quello che le diceva la nonna. Fissò lo sguardo sui lineamenti del ragazzo, soffermandosi sugli occhi. Di solito si ricordava sia dei visi sia dei nomi, aveva una memoria fotografica piuttosto affidabile. Ma più guardava il ragazzo e meno si ricordava di lui.
    Chi è questo?, si chiese cercando di raccogliere informazioni.
    La guardava con uno sguardo sorpreso, quasi innocente, con un pezzo di cotoletta tra le dita e la bocca socchiusa. Doveva avere all'incirca la sua età, dedusse squadrandolo, ma era sicura di non averlo mai visto, né a lezione né al castello. Nonostante avesse divorato la cena (o il pranzo?) con particolare voracità — a giudicare dall'uso delle mani a scapito delle posate — non le sembrava deperito e quindi escluse che si trattasse di un vagabondo capitato causalmente — forse — in uno dei passaggi che da Hogsmeade conducevano al castello. Anche perché la scuola era particolarmente sorvegliata in quel periodo.
    Abbassò lo sguardo per analizzare l'abbigliamento del ragazzo. Portava la divisa di Serpeverde, eppure Sib, che stava passando mentalmente in rassegna tutte le facce note di quella Casa, non riusciva a collocarlo. Doveva essere nuovo. Non era la prima volta che, nel bel mezzo dell'anno scolastico, si presentavano studenti provenienti da altre scuole. Cercò di intuire le sue origini, ma il viso del ragazzo poteva benissimo essere inglese. Era un europeo bianco tipo. Strano, pensò, Se fosse arrivato uno nuovo se ne sarebbe parlato. Qui di gossip se ne fa fin troppo...
    Poi però una vocina nella sua testa le ricordò che quella settimana era stata particolarmente impegnativa — tra battaglie con Pix, disastrosi compiti di Divinazione ed le ancor più disastrose ripetizioni della medesima materia — e che probabilmente si sarebbe accorta a malapena se una Caccabomba fosse scoppiata nella Sala Grande. Aveva vissuto nella sua bolla.
    Ehmmmm, saaaaalve...., disse infine il Serpeverde, decisamente imbarazzato, rompendo il silenzio.
    La voce del ragazzo sembrò ripescare Sib dalle profondità della sua mente e la fece tornare coi piedi per terra.
    Doveva averlo fissato per un bel po', si rese conto sbattendo le palpebre.
    Si avvicinò lentamente, senza staccargli gli occhi di dosso, ma priva del cipiglio da terzo grado che doveva aver assunto poco prima.
    Ciao, lo salutò raggiungendo il tavolo dove stava banchettando. Chi sei?, chiese semplicemente, senza ostilità, incuriosita.
    Già, chi era quel ragazzo? E soprattutto, se era nuovo, come cavolo faceva a sapere dove si trovava l'ingresso delle cucine?
    Il signorino è venuto qui a cenare e noi siamo felicissimi di cucinare tutto quello che desidera!, esclamò Dashy squittendo e circondando la manica destra del maglione di Sibylla con i suoi braccini ossuti.
    Ma davvero?, chiese la Tassorosso accennando un sorrisetto. Mi chiedo come il "Signorino" abbia trovato l'ingresso di questo posto segretissimo, proseguì prima fissando l'elfa e poi il Serpeverde. A quanto pare ci sono delle gran lingue lunghe tra i nostri cari coetanei...
    Perlomeno aveva avuto il buon gusto di venire solo e non in compagnia. E non era scontato, siccome era già capitato che si organizzassero feste clandestine nelle cucine. Tutto lavoro in più per gli elfi... ma soprattutto, un gran rischio che si venisse a sapere che mezza scuola bazzicava indisturbata nelle cucine, quando e come voleva. Chissà che non si decidesse di spostarle, se la notizia fosse pervenuta agli insegnanti...
     
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    Siamo in una situazione quasi da serie tv comica. Io che guardo lei, lei che guarda me, senza sapere cosa dire. O almeno dopo qualche secondo salta fuori con un Chi sei? e poi un Ciao.

    Beh, io ancora un po, non dico seccato, ma come uno che viene interrotto nel fare quel che sta facendo, porgo giù la cotoletta, pensando che nel frattempo diventerà troppo fredda. La ragazza comunque si è incuriosita la presenza nel sottoscritto novello. Beh, mica faccio attendere di più la ragazza, beh lascio perdere il cibo e mi presento. Avevo intenzione di fare una delle mie presentazioni che tanto alle persone piacciono, sarcasticamente parlando: Chi sono? questa è una domanda interessante. In molti universi posso essere tutto o niente, in un universo potrei essere un babbano, in un altro un mangiamorte in erba educato dai propri genitori con la mania del sangue, ma in questo universo, sono per ora Magh'ra Galek., mi inchino in modo teatrale. A volte dovrei anche smetterla di essere così teatrale nelle presentazioni (che poi mi ha messo nei guai in certi casi, questa sarà una storia per un altro giorno).

    Vabbeh, comunque un'elfa a questo punto è intervenuta dicendo: Il signorino è venuto qui a cenare e noi siamo felicissimi di cucinare tutto quello che desidera!. Beh per fortuna che non era una professoressa, anche se non serviva la delucidazione della piccola "creatura" (non mi piace chiamare un essere senziente "creatura") per capire le ragioni per cui ero qui. Esattamente.

    La ragazza comunque divertita Mi chiedo come il "Signorino" abbia trovato l'ingresso di questo posto segretissimo. A quanto pare ci sono delle gran lingue lunghe tra i nostri cari coetanei... Beh, l'ho detto no prima, non è che sia tanto un segreto, sono abbastanza sicuro che comunque gli insegnanti lo sanno. Nahhh, la posizione delle cucine, e la sua frequentazione da quel che ho capito è un segreto di pulcinella. Per me i professori lo sanno che c'è un via e vai di studenti tra le cucine, e se non trovano lo studente in palese fallo, lasciano perdere. O se sono pignoli lo faranno per avere della manodopera gratuita spacciata per detenzione., dico con una scrollata di spalle. Se non ti dispiace finisco di papparmi la cotoletta e questi spätzle. Se non ti dispace. Riagguanto la cotoletta per mangiarla.
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    Chi sono? questa è una domanda interessante. In molti universi posso essere tutto o niente, in un universo potrei essere un babbano, in un altro un mangiamorte in erba educato dai propri genitori con la mania del sangue, ma in questo universo, sono per ora Magh'ra Galek.
    Sib alzò le sopracciglia, sorpresa da quella presentazione così teatrale. Sembrava un tipo un po' strambo, pensò mentre lo guardava inchinarsi. Le piaceva.
    Allora buona sera Magh'ra Galek. Io sono Sibylla Shelley., disse accennando un sorriso. Benvenuto ad Hogwarts.
    Chissà lei cosa sarebbe stata in altri universi. Non ci aveva mai pensato! Il mondo in cui si trovava non le dispiaceva per niente. Non sentiva di essere ancora diventata qualcosa, anche se aveva ben chiaro cosa desiderava e quale percorso avrebbe intrapreso dopo Hogwarts. Aveva tutto programmato perché si conosceva e non aveva alcun dubbio su ciò che le piaceva e sul tipo di vita che voleva. Certamente non sarebbe mai stata un Mangiamorte, né un Auror. Non aveva interesse per la politica e non le piaceva l'idea di lavorare per il Ministero. Non le era mai capitato di odiare qualcosa o qualcuno, e non era interessata al potere, perciò non si vedeva proprio a percorrere la strada del "male". L'unica cosa di cui le importava era la sua famiglia. Se ci fosse stato bisogno di proteggerla l'avrebbe fatto, anche a rischio della sua stessa vita. Ma da lì a schierarsi...
    Nahhh, la posizione delle cucine, e la sua frequentazione da quel che ho capito è un segreto di pulcinella. Per me i professori lo sanno che c'è un via e vai di studenti tra le cucine, e se non trovano lo studente in palese fallo, lasciano perdere. O se sono pignoli lo faranno per avere della manodopera gratuita spacciata per detenzione, disse Magh'ra interrompendo il filo dei suoi pensieri.
    Be', aveva delle opinioni molto ben definite per essere appena arrivato al castello. C'erano un bel po' di ragazzi che conoscevano l'ingresso alle cucine, era vero, ma sulla totalità degli studenti erano un gruppo ristretto. In ogni caso non ribatté, e Magh'ra aggiunse: Se non ti dispiace finisco di papparmi la cotoletta e questi spätzle. Se non ti dispace.
    Effettivamente era gli era capitata lì nel bel mezzo della cena. Anche a lei non piaceva essere interrotta ed era molto sensibile in materia di privacy, siccome pensava fosse importantissimo rispettare gli spazi altrui.
    Perciò annuì: Certo, mangia pure, sono io ad averti interrotto, disse guardandolo afferrare la cotoletta. Allora buon appetito. Ciao!
    Stava per voltarsi con l'intenzione di lasciare le cucine, quando sentì un rumore sordo pervadere l'aria. Un rumore molto, troppo famigliare...
    Maledetto troll di una Shelley!, la apostrofò Pix, apparendo a mezz'aria. Aveva gli occhi iniettati di sangue ed il cravattino a papillon tutto in disordine. Pensavi che non ti avrei trovata? Non potevi pensare ad un nascondiglio più banale...
    Sib fiutò subito il pericolo. Pix era tornato con evidenti intenzioni vendicative. Ma lì c'erano sia gli elfi domestici sia uno studente, ed erano entrambi innocenti. Si sarebbe scatenato un putiferio se Pix avesse cominciato la sua rappresaglia proprio lì. Doveva assolutamente allontanarlo.
    Ma nella fretta posò lo sguardo su Magh'ra, portando l'attenzione di Pix proprio sul novello Serpeverde. Il Poltergeist ghignò maligno: AH! SI SCOPRONO GLI ALTARINI EH?! Shellina si era organizzata una bella cenetta romantica..., esclamò estasiato, avvicinandosi a Magh'ra. Non capisco cosa tu possa trovarci in questo Troll..., continuò fluttuandogli sopra la testa. ...ma forse hai il gusto dell'orrido... non posso che biasimarti..., e detto questo gli rubò la cotoletta dalle mani e la lanciò verso Sib, che si scansò immediatamente.
    La cotoletta finì per spappolarsi sul muro e Dashy squittì inorridita. Brutto Poltergeist che non sei altro! Non puoi stare qui! Vattene subito!!, disse alzando la voce, saltellando arrabbiata.
    Ma Pix aveva solo iniziato. Con un ghigno malefico rubò il piatto di spätzle di Magh'ra, diede un calcio al tavolo facendolo ribaltare, volò in direzione dell'elfa e gli lanciò addosso il piatto. Sib la prese di peso e corse verso Magh'ra, scavalcando il tavolo con un salto e rifugiandovisi dietro. Prese il Serpeverde per la camicia trascinandolo accanto a lei e all'elfa, mentre Pix cominciava ad afferrare tutto quello che trovava ed a lanciarlo in loro direzione.
    NON MI SCAPPI QUESTA VOLTA!!, urlava trionfante. BECCATI QUESTO! E QUESTO!!
    Sib si sporse dal bordo del tavolo brandendo la bacchetta: Accio vassoio!, urlò in direzione di un vassoio di bignè alla crema; li afferrò e guardò Magh'ra, mentre una raffica di piatti e bicchieri volavano minacciosi verso di loro. Temo che dovrai rimandare la cena, gli disse abbassandosi di scatto per schivare un calice. Afferrò un paio di bignè e li scagliò contro Pix.


    Edited by sareisende - 2/3/2024, 16:22
     
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    Beh una volta ripreso la cotoletta nelle mai Sibiylla Shelley, da come lei si era presentata si stava congedando. Mica volevo che se ne andava, mica le cucine sono un posto off-limists. Tutti hanno il diritto ad mangiare un buon cibo. Chi son io ad impedirlo. Non è la prima volta che la gente interpreta le mie intenzioni in modo differente. Guarda, non sei....

    A un certo punto sento un rumore, o meglio sentii urlare Maledetto troll di una Shelley!, adesso che c'è un altro ospite. Un osptite abbastanza incazzato da quel che sento dal tono. Come quelli di certi miei ex-compagni durmstrang quando gli ho fatto una fattura che gli costringeva a nitrire come cavalli. Ovviamente più che urla di rabbia erano nitriti di rabbia, ma son dettagli (si ero ormai al terzo anno e ormai non vedevo alcuna utilità a nascondere la mia opinione, non avrei mai trovato degli alleati, o amici che mi avrebbero appoggiato apertamente).

    Vabbe, si scopre che il tizio, era un poligeist, una creatura che non è ne un essere vivo, ma neanche un fantasma. Quando la creatura mi nota con tono scherzoso esclama AH! SI SCOPRONO GLI ALTARINI EH?! Shellina si era organizzata una bella cenetta romantica...,, io un po' confuso dal repentino susseguirsi degli eventi dissi: In realtà usando una espressione babbana, io sare dall'altra sp.... Il Politergeist non mi fece finire quel che stavo dicendo che si mette a dire avvicinandomi Non capisco cosa tu possa trovarci in questo Troll..., continuò fluttuandogli sopra la testa. ...ma forse hai il gusto dell'orrido... non posso che biasimarti...,. Beh, dice la creatura, penso in modo sarcastico, comunque mentirei a dire che tale creatura non mi stia dando i nervi, specie quando prese la mia cotoletta dalle mani e lo butto via

    Poi al casino arriva l'elfa che offesa, inutilmente cercò di fermare il Polistergeist a fare quel che stava facendo, fancendo solo provocare ulteriormente il mostriciattolo, tal punto da prendere il mio vassoio a lanciarlo verso la malcapitata elfa. Nel frattempo Sib mi prese dalla camicia e ci mise dietro un tavolo per difenderci dalla marea di stoviglie lanciatoci addosso. Ora sono abbastanza incazzato che non presto neanche attenzione da quello che mi dice Sibylla. A un certo punto con un tono molto più serio, minaccioso faccio a capolino dal tavolo con la bacchetta in mano e mi rivolgo al mostricciatolo :Tu, Creatura inutile nè viva nè morta che cerca inutilmente di celare la tua inutiltà insensatezza. Ti consiglio apertamente di sparire dalla vista, altrimenti ti assicuro che non ti piacerà quel che succederà dopo. , avrei aggiunto anche una minaccia di farlo sparire in modo permanente, e stato per sparare tale minaccia, tendo avere una lingua tagliente se molto irritato, ma il Polistergeist stava per lanciare un altro attacco e allora reagisco prendendo a bacchetta e urlo: Frastuonum. Cosa che causa un rumore assordante, nel tentativo di far scappare il Polstergeist.


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    Edited by Magh'ra Galek - 9/3/2024, 09:24
     
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    Nonostante non fosse stata sua intenzione coinvolgere altri in quella faida tra lei e Pix, non si poteva dire che Sib non si stesse divertendo un mondo. Si trovava proprio nel suo elemento: caos ovunque, bicchieri che si frantumavano sulle pareti, torte che si abbattevano sul tavolo, piogge di pasticcini, piatti che roteavano come frisbee... ed un nemico da abbattere. Doveva solo trovare l'incantesimo perfetto per umiliarlo e poi darsela a gambe.
    Sib sollevò appena la testa dal tavolo dietro cui stavano nascosti, lanciando una rapida occhiata a Pix che si stava armando di forchette e cucchiai da portata. Sicuramente li avrebbe usati come proiettili: bisognava prestare molta attenzione perché, sebbene il Poltergeist non avesse molta eleganza, era dotato di un'ottima mira. Stava per puntargli nuovamente la bacchetta contro per proteggersi da una troppo probabile forchetta nell'occhio, quando Magh'ra si sollevò dal nascondiglio come una molla, precedendola.
    Con tono minaccioso si rivolse al Poltergeist, avvicinandosi. Lo insultò e gli intimò, senza troppi giri di parole, di smammare. Per tutta risposta Pix gli fece una pernacchia e gli mostrò, poco elegantemente, il deretano coperto dalle braghe scarlatte, sculettando a mezz'aria.
    Sibylla soffocò una risata portandosi una mano alla bocca, ma notò che il viso di Magh'ra aveva assunto un'espressione alquanto diversa. Non stava condividendo nemmeno un briciolo della sua ilarità. Anzi. Il gesto irriverente del Poltergeist sembrò proprio sortire l'effetto contrario.
    La Tassorosso non avrebbe saputo dire se fosse stato quell'ultimo insulto a spingere Magh'ra a lanciare l'incantesimo che, con un rumore assordante, rimbombò nelle cucine per alcuni lunghissimi istanti. Fatto sta che, brandendo la bacchetta come una sciabola, il novello Serpeverde urlò: Frastuonum!, e fu come se qualcuno avesse fatto esplodere una bomba.
    Sib fece appena in tempo a buttarsi su Dashy ed a coprirle le orecchie, mentre gli altri elfi squittivano terrorizzati gettandosi a terra. Al suono dell'incantesimo, Pix si ribaltò a mezz'aria, sconcertato. Si vedeva che non se lo era proprio aspettato, soprattutto da Magh'ra. Si guardò in giro per una frazione di secondo e poi sparì con un puff.
    L'esplosione fu seguita da una calma quasi irreale, come se il tempo si fosse fermato. Piano piano, Sib tornò a muoversi, sollevando la testa. Diede due pacche a Dashy, come per dirle "Tranquilla, è finita", si sporse nuovamente dal suo nascondiglio e scavalcò il tavolo. Magh'ra se ne stava ancora lì, in mezzo alla stanza, leggermente ansimante. La ragazza lo raggiunse, mentre saggiava il livello di devastazione causato da Pix.
    Be', disse piacevolmente stupita. Ottimo lavoro. Sei riuscito a farlo scappare.
    Si abbassò per raccogliere una pastina alla frutta da un vassoio scaraventato a terra. Mi sembra commestibile, pensò prima di mangiarsela.
    Anche gli elfi nel frattempo si erano rimessi in piedi. Cominciarono subito a riordinare, schioccando le dita e, nel mentre, borbottavano tra loro furibondi. "Lo diremo al preside", "Quel maleducato di un Pix", "Guarda che disastro", li sentì dire Sib.
    Peccato, mi aspettavo di più da Pix, disse soprappensiero. D'altronde non è un giovincello, non ha più l'energia di una volta.
    Notò che Magh'ra se ne stava ancora in piedi in mezzo alla stanza. Io me la filerei adesso, gli disse raccogliendo un'altra pastina. Quel Poltergeist è imprevedibile. Non mi sorprenderei se stesse già tornan..., ma non aveva nemmeno finito la frase che Pix riapparve con il solito rumore sordo con cui soleva annunciarsi.
    Sibylla ebbe solo il tempo di voltarsi per vedere il malefico Poltergeist con un'enorme torta al cioccolato tra le mani. Intuendone le vili intenzioni, la ragazza fece per abbassarsi, ma Pix, invece di lanciarle il dolce, lo fece cadere dritto sulla sua testa.
    MUHAHAHAHAHHAHAH BUONA LA TORTA SHELLEY??, sghignazzò estasiato.
    Sib sentì il dolce colpirle la testa, poi le spalle ed il petto, fino a colarle sui piedi. Il contatto con la glassa fredda le fece venire un brivido. Si sentiva come se qualcuno l'avesse immersa in un bagno di cioccolato gelato. Si passò una mano sulla faccia giusto in tempo per vedere il Poltergeist che, raccolta un'altra parte di torta, colpiva anche Magh'ra in faccia.
    Il maledetto ululò soddisfatto: Dolce serata piccionciniiiiiiiiiii uahaahhahahaha, e, con una capriola alquanto acrobatica, svanì nel nulla.
    I due poveri studenti vennero lasciati lì così: per terra ricoperti di torta. Sib guardò prima il punto in cui Pix era scomparso e poi Magh'ra, dritto negli occhi. L'espressione sconcertata si trasformò presto in un sorriso, ed il sorriso in una risata. Ce l'ha proprio fatta!, esclamò tra le risa.
    Si passò un dito sul viso raccogliendo del cioccolato con l'indice. Buona!
     
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