Lazy Sunday

Sigyn

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    Freddo, freddo, freddo!
    Shana atterrò sul materasso della compagna di stanza con malgrazia. Nel compiere quel movimento, la coperta di pile rosso fuoco le aleggiò dietro per qualche istante facendola assomigliare ad un esotico uccello variopinto, un po' goffo e molto imbronciato. Le ricadde sulle spalle e sulla spettinata chioma corvina come un mantello e la ragazza di Doncaster vi si rintanò con un sommesso borbottio, lasciando fuori solo le mani sottili che stringevano una tazza di té bollente.
    Non le era mai piaciuto l'Inverno. Non che servisse ribadirlo, dal momento che la povera Sigyn doveva averglielo sentito ripetere fin troppe volte nel corso delle ultime settimane. Per indole naturale, Shanaya Rajan si nutriva di luce e calore: il suo corpo li assorbiva con una brama disinvolta, quasi sapesse di provenire ad una terra che ne era ricca. Sudava poco, la sua pressione rimaneva stabile e i capelli e la pelle si mantenevano sempre profumati anche grazie alla dedizione con cui la ragazza aveva imparato a prendersene cura fin da bambina. Con l'arrivo della Primavera la sua energia sbocciava, i suoi sensi si risvegliavano, l'Estate era la sua stagione e in Autunno era ancora animata da un'elettricità che la spingeva a caccia di avventure. Ma l'Inverno.. beh, se fosse stato per lei l'avrebbe trascorso rintanata sotto il piumone.
    Uff.. perché gli esseri umani non possono andare in letargo?
    Si mise a gambe incrociate, il sonno che ancora le aleggiava nei grandi occhi scuri. Era Domenica, niente lezioni, ma si era comunque voluta svegliare ad un'ora decente perché aveva parecchio studio da recuperare. E ovviamente doveva tenere conto che ci avrebbe messo almeno un'ora o due prima di carburare.
    L'aspirante medimaga/spezzaincantesimi lanciò un'occhiata distratta fuori dalla finestra della camera che condivideva con Sigyn. Il suo sguardo intercettò la figura di Daisy che trotterellava allegramente nella parte di giardino su cui davano gli alloggi degli studenti: al contrario della sua umana, la cocker spaniel aveva preteso a gran voce di uscire subito a farsi un giretto mattutino in mezzo alla nebbia che si addensava attorno all'accademia. In questo erano decisamente diverse.
    Non che Shana non fosse abituata al cielo grigio e nuvoloso.. era cresciuta a Doncaster, dopotutto. Ma di certo quel clima uggioso non migliorava il suo umore in un periodo in cui, già di per sé, il quotidiano le risultava particolarmente faticoso. Dopo un lungo sorso di té, Shana indugiò con lo sguardo sul profilo dell'amica seduta al suo fianco: in seguito a ciò che la nordica le aveva raccontato a fine Estate, la Rajan era stata più attenta nel cercare di cogliere eventuali segnali allarmanti da parte di quest'ultima. Non voleva commettere nuovamente la leggerezza di non accorgersi che una delle persone a cui teneva di più non stava bene. Ma tendenzialmente, al contrario della mora, Sigyn fioriva proprio in Inverno: i suoi petali di un bianco accecante si schiudevano con il gelo brillando di luce propria, resistevano alle intemperie e ne erano forgiate.
    Le tue Rune saprebbero dirmi cosa devo fare per non annegare nella mia inettitudine?
    Un po' di "sana" autocommiserazione, sì. Il modo migliore per iniziare la giornata.
    Sono in pari con Spezzaincantesimi ma indietro in Medimagia.. forse la mia testa non carbura abbastanza per gli esami più mnemonici. Come si fa a restare al passo con questi due indirizzi e.. tipo avere una vita, nel frattempo? brontolò per poi far ricadere il capo sulla spalla dell'amica con un sospiro sconsolato Cazzo. Mi sa che non dovevo fare così tardi ieri sera.
     
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    Dita laboriose e svelte intrecciano fiori secchi -rose e non ti scordar di me- con foglie di betulla, ed ogni tanto infilano nel mazzo degli stecchi d'incenso. Una volta finito, gli darò fuoco dinnanzi al piccolo altare nel mio angolo della stanza, ed il profumo riempirà l'aria ed i polmoni della Grande Madre, Dea dai Mille Nomi.
    Nella testa ripeto una breve litania, una canzone di noi figlie della terra: "Le montagne sono le mie ossa, i fiumi le mie vene. Le foreste sono i miei pensieri e le stelle i miei sogni. L'oceano è il mio cuore ed il suo martellare il mio battito". Con essa infondo il mio lavoro, rendendolo sacro e ancora più importante, perchè lei merita solo rispetto ed amore da parte mia.
    Ricordo e rinascita, questo simboleggiano le piante che ho scelto, perchè possano raggiungere lo spirito della mia madrina, ovunque esso si trovi. Mi hanno detto che Saraid non c'è più, potrebbe essere morta o scomparsa, e scoprirlo mi ha gettata in uno stato di quieta apatia, come se una parte di me stesse facendo fatica ad accettare l'idea di non poterla vedere mai più.
    Eppure, nel profondo dell'anima, sento la marea alzarsi ed il rumore del ghiaccio che s'incrina preannunciando una slavina. Quando avrò capito d'averla persa per sempre, qualcosa accadrà, e prima o poi i responsabili pagheranno le conseguenze.
    Nel frattempo, mi concedo di vivere questa quiete universitaria, preparando doni in compagnia della mia dolce ed infreddolita Shanaya. Non le ho detto di Saraid, parlarne a voce alta renderebbe tutto più vero e non è questo il momento della furia, o qualsiasi emozione negativa dovesse prendersi possesso del mio cuore; il desiderio di morire è dimenticato, lasciato da parte grazie alle promesse fatte ad amici e la loro vicinanza, quindi la bella indiana non dovrà preoccuparsi di dovermi trovare con una lama puntata alla gola.
    Le sorrido quando si butta sul mio letto con poca eleganza, somiglia ad una bambina imbronciata a cui sono stati tolti i dolci e la trovo oltremodo divertente. L'inverno non fa per lei, il suo corpo brama il calore del sole e l'avventura che si cela dietro ogni angolo di questo vasto mondo, restare al chiuso la soffoca. Dal canto mio, per quanto amante della natura, so apprezzare la bellezza d'un gelido paesaggio innevato e non vedo l'ora di tornare a Sandvika per passare del tempo con padre nella nostra casetta, magari leggendo davanti al camino mentre lui intaglia e fuori una tempesta ulula con ferocia minacciando di strappare alberi dalle loro radici. Eppure non avrò mai paura, perchè in quell'angolo di quieta pace sarò sempre al sicuro.
    Perchè, a differenza di orsi e volpi, abbiamo degli impegni da portare avanti.
    Torno a guardare il mio lavoro, stando molto attenta a non rompere i secchi e profumati petali di rosa. Questi fiori erano belli come la mia madrina, e lo saranno per sempre, anche nella morte.
    Odo i borbottii della ragazza dai capelli di corvo, dispiacendomi della sua condizione che la rende stanca e sempre impegnata. Anche io, come lei, frequento due indirizzi, ma Rune Antiche e Divinazione non sono paragonabili all'impegno fisico e mentale dei corsi che frequenta la mia amica... Forse dovrebbe sceglierne uno solo, per la sua sanità mentale.
    Sei uscita di nuovo con l'auror?
    Le chiedo poggiando il capo sul suo ed un sorriso malizioso mi piega un'angolo della bocca. A quanto pare l'uomo che l'ha salvata dal mannaro è entrato sempre più nelle simpatie dell'indiana, riuscendo persino a prendersi un pezzettino del suo cuore; magari lei non ne è innamorata, ma è innegabile ne sia affascinata e se lui è un brav'uomo allora spero che le cose tra loro vadano per il meglio.
    Comunque, se chiedere una risposta ai sussurri ti farà sentire più tranquilla...
    Metto da parte le piante e mi sporgo verso il piccolo mobile accanto al letto, dove pallide dita vanno a chiudersi sul sacchetto in pelle di cervo in cui tengo le rune di legno intagliate da mio padre, quelle che riservo per le occasioni speciali.
    Ecco qui. Pesca la prima che tocchi.
    Lo apro porgendolo a Shana con un sorriso, ormai è quasi un gioco per noi e se può distrarmi dai pensieri rivolti alla triste fine della mia madrina, tanto meglio. Accanto a lei, osservo la mano di castagno che s'insinua nel sacchetto e ne tira fuori una... Runa vuota?
    Osservo il retro del dischetto in frassino aggrottando appena le sopracciglia, sorpresa da questo risultato si strano, ma che potrebbe racchiudere in esso molte più risposte del previsto.
    Rifallo, chiudi gli occhi e concentrati intensamente sulla domanda che vuoi porre.
    Con fare deciso, invito l'indiana a riprovare, ed il risultato è identico al precedente. I sussurri tacciono, sembra quasi non vogliano esporsi riguardo il futuro della povera e dubbiosa ragazza. Forse sarebbe meglio lasciar perdere, ma non voglio abbandonarla ai suoi pensieri, ci tengo molto a lei e dirle quello che penso potrebbe angosciarla ancor di più, quindi con una mano continuo a tenere il sacchetto e l'altra si va a stringere con delicatezza sul polso bruno della ragazza. La guardo negli occhi ed annuisco, invitandola silenziosamente a riprovare per quella che sarà l'ultima volta.
    Finalmente, ecco apparire un simbolo intagliato sulla liscia superficie.
    Naudhiz.
    Come un soffio, il nome della runa mi scivola sulle labbra. Ne osservo la forma a croce, una delle due linee è più corta dell'altra e disposta in obliquo... l'ha pescata dritta, ma non significa necessariamente che sia portatrice di buoni propositi.
    Contiene l'idea dell'afflizione e del suo superamento, evoca anche un senso di sopportazione e dona la forza per accettare di buon grado la sofferenza rendendola produttiva nei limiti del possibile, pur se la speranza che giungano tempi migliore è molto ridotta.
    Recito il suo significato distogliendo di tanto in tanto gli occhi dal simbolo per posarli sopra il viso della mia amica, la mano che stringe il polso è ancora lì, per rassicurarla e farle percepire una presenza vicina.
    Molte volte si desidera raggiungere un obiettivo e tuttavia si ha un'idea sbagliata d'esso... è un po' vago, lo so, ma credo ti stiano dicendo di stringere i denti e andare avanti. Forse nemmeno Odino ha una risposta precisa al tuo quesito, le rune vuote di poco fa potrebbero voler dirti che la tua strada non è per forza scritta in esse. Mi spiace, Shana... Avrei voluto essere più utile.
     
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    Orsi privilegiati..
    Il broncio sulle labbra di Shana si fece più accentuato. Invidiava davvero quegli animali che godevano solo della bella stagione, le sembrava che il loro fosse il modo più sensato di vivere.. ma non c'erano dubbi che tale pratica fosse poco compatibile come le dinamiche della società umana. Nello specifico, l'inverno era per gli studenti dell'accademia proprio il periodo in cui dovevano mostrarsi più operosi, ciò escludeva mattinate trascorse rannicchiata sotto il piumone a leggere romanzi d'avventura e mangiare cioccolata, chiaramente. Eppure quella Domenica avrebbe tanto voluto concedersi una mattinata del genere, probabilmente anche perché aveva poche ore di sonno sulle spalle. Sarebbe stato così anche se non fosse uscita la sera precedente: la Rajan, in ogni caso, prima di una certa ora non riusciva proprio ad andare a dormire. Ma comunque, in effetti, era uscita. Con Augie, come aveva prontamente intuito la sua attenta compagna di stanza.
    Mh.. può darsi. ricambiò il sorriso malizioso di Sigyn e i suoi occhi brillarono di una genuina soddisfazione, impossibile da dissimulare Lui di giorno è molto occupato. Lo siamo entrambi.
    Seguire due corsi non le lasciava molto tempo per uscire con un ragazzo - un uomo, in questo caso - e anche se fosse stata più libera restava il fatto che aveva deciso di invaghirsi proprio di un auror, non esattamente una delle categorie professionali con gli orari più elastici. D'altro canto, il fatto che Augie fosse un auror era parte del fascino che esercitava su di lei: non le importava molto del suo ruolo in quanto status - anche se immaginava che si potesse definire oggettivamente "figo" il fatto di uscire con un auror - ma era ammaliata dall'attitudine caratteriale che quella scelta di vita presumeva. Sentiva che, per quanto diversi, lei ed il Norell erano in qualche modo spiriti affini.
    Il sorriso si esaurì sulle labbra della mora mentre fissava ipnotizzata le dita bianche dell'amica che intrecciavano fiori secchi e foglie di betulla. Normalmente si sarebbe concessa più tempo per fantasticare su colui che da settimane le faceva battere il cuore.. avrebbe condiviso qualche dettaglio della serata precedente con Sigyn, magari le avrebbe chiesto un parere sugli scambi e le interazioni che caratterizzavano il suo rapporto con Augie, dinamiche che erano mutate negli ultimi tempi. Piacevolmente mutate. Tuttavia, le preoccupazioni che una giornata da dedicare allo studio portava con sé le erano piombate addosso fin dal suo risveglio e ancora non accennavano a dileguarsi. Fu grata all'amica quando quest'ultima accettò di offrirle un po' di conforto divinatorio. Tuttavia, quando le sue dita estrassero una runa vuota, Shana si ritrovò a pensare che la parola "conforto" non fosse la più indicata.
    È un brutto segno, vero? A me sembra un brutto segno.
    Si mordicchiò il labbro inferiore rivolgendo alla veggente uno sguardo interrogativo. Lo smarrimento si allargò nei suoi occhi scuri al secondo tentativo andato a vuoto.
    Oh!
    Emise un sospiro di sollievo quando finalmente il risultato cambiò. Ascoltò con attenzione le parole di Sigyn e una smorfia di frustrazione le arricciò le labbra. Era chiaramente poco soddisfatta della "risposta" ricevuta, se così la si poteva definire. Niente di nuovo, le capitava di trovare anche i suoi stessi dei un po' troppo enigmatici a livello comunicativo.
    Sai, ha tutta l'aria di essere una ramanzina.
    Osservò inarcando un sopracciglio. Era tipico delle divinità residenti ai piani più alti di un qualsiasi pantheon risultare pedanti e severi. Un po' come dei genitori esigenti. Certo, era frustrante. Veniva quasi da chiedersi se Odino non l'avesse presa in antipatia.. "Non fare la vittima, Kanna!" la voce di sua nonna le risuonò nella mente. Nella famiglia Rajan erano tutti concordi sulla sua tendenza a diventare melodrammatica quando gli dei non le offrivano risposte chiare: conforto immediato ed efficace.
    Nah, hai fatto quello che potevi. Probabilmente me le merito le risposte criptiche, sai.. tutta la mia fissa per i misteri. scherzò, determinata a sdrammatizzare I tuoi dei hanno un senso dell'umorismo tutto loro, o sbaglio? Molto.. nordico.
    Due rune vuote e una runa che sembrava sgridarla. Divertente. Ciò no, per niente, ma meglio decidere che lo fosse. Che altro poteva fare, inviare un esposto alla "direzione"? La blasfemia non era mai una buona idea.
    Comunque voglio farlo. Stringere i denti.. intendo. incrociò nuovamente le gambe e si dondolò su sé stessa, recuperando la sua tazza di té in cerca di consolazione Ma ogni tanto ho questo presentimento che.. inciamperò, rotolerò su me stessa e mi ritroverò a terra a leccarmi le ferite. Sarebbe molto da me.
    Era molto facile per Shana ritrovarsi a mille: captava gli stimoli giusti per favorire il proprio spirito di iniziativa, le speranze le aspettative per il futuro. Sapeva motivarsi con un'energia invidiabile, caricarsi al punto da sovrastimare le proprie possibilità e sottostimare gli ostacoli. Purtroppo, se poi le cose iniziavano ad andare storte, era altrettanto abile nel buttarsi giù lasciandosi sorprendere dall'ansia.
    Il fatto è che non so scegliere tra Spezzaincantesimi e Medimagia! Non posso scegliere. chiarì con un' involontaria sfumatura di solennità nella voce Tu ci riusciresti? Tra Rune Antiche e Divinazione?
     
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    Tra i molteplici nomi di Odino vi è Alföðr, significa "padre di tutti" e noi Asatrù lo veneriamo come tale, mostrandogli il rispetto che merita e chiedendogli benedizioni e favori di tanto in tanto. Nelle mie preghiere gli ho parlato spesso di Shanaya e mi piace pensare che, nonostante il suo credo, l'abbia presa in simpatia e mandi Huginn e Muninn a vegliare su entrambe, per poi farsi raccontare dai due corvi le nostre vicende e reagire di conseguenza, proprio come farebbe un padre.
    Quindi si, quella che ha appena ricevuto la mia avventurosa amica potrebbe benissimo essere una ramanzina che nasconde il monito di prestare molta attenzione al suo futuro, e di resistere in caso dovesse scegliere di proseguire per questa strada tortuosa. Oppure Odino può spingersi a darle consigli solo fino ad un certo punto, poichè la ragazza dai capelli di corvo non è sua adepta come me... Se si convertisse forse le rune parlerebbero più chiaramente, ma non potrei mai chiedere una cosa del genere all'indiana; come me, è troppo legata alle sue origini e negarle significherebbe voltare le spalle alla propria terra ed a un'intero popolo. Mio padre rimarrebbe di sasso se un giorno dovessi apparire dinnanzi a lui con gli abiti tipici della religione indiana, forse rimarrebbe in silenzio per settimane intere e chi potrebbe biasimarlo? Lui e Niamh mi hanno cresciuta con le loro storie di dei e forze della Grande Madre Terra, rinnegarle con un cambio di cuore così improvviso spezzerebbe il suo. Probabilmente anche il padre di Shana reagirebbe allo stesso modo, ma per la fortuna di tutti io e la dolce studentessa infreddolita non ci scambieremo mai la fede.
    Forse è stato Loki ad interagire con noi, a lui piacciono questi scherzi e adora portare caos nel mondo. Se è venuto a conoscenza dei tuoi dubbi potrebbe divertirsi nel fartene venire ancora di più.
    Osservo il sacchetto di rune che tengo in mano, lo scuoto appena nel palmo ed il rumore dei tasselli di frassino che sbattono tra loro risuona in modo rassicurante nel nostro piccolo perimetro di stanza. Trovo possibile che il dio dell'astuzia e degli inganni abbia scelto d'intromettersi nella lettura dei sussurri, anche solo per passare il tempo, ed in fondo è suo diritto farlo, come ogni entità che gode nel leggere lo sgomento negli occhi del prossimo.
    Potrebbe non essere saggio parlare a Shana di come un dio di questo genere la stia prendendo di mira, ma nulla vieta alle mie ipotesi d'essere sbagliate e spero nel buon senso della ragazza per non farsi prendere dal panico. In fondo Loki è un male necessario, il buio che bilancia la luce, senza di lui non vi sarebbe il bene e poi in molti sono sopravvissuti alle sue marachelle.
    Esiste un suo corrispettivo nella tua religione?
    Glielo chiedo con occhi che brillano di curiosità, è sempre bello sentire le storie del suo popolo e poter distrarmi imparando in questo momento è tutto ciò che voglio. Ed aiutando la mia amica, ovviamente.
    Mi riporto in grembo i fiori per Saraid, lavorare su di essi mi aiuta a concentrarmi e non voglio rischiare di dimenticarmene poichè desidero finire il mazzo entro oggi, così da poterlo bruciare in onore della mia dispersa madrina. Che la sua anima possa assistermi sempre, ovunque lei si trovi.
    E dopo essere guarita ti rialzerai, come hai sempre fatto.
    Alzo la testa per rivolgere all'indiana un sorriso caldo e sicuro, forse non quanto la coperta da cui è avvolta, ma spero abbastanza da farle tornare un minimo di fiducia in sé stessa. Il percorso che ha scelto è impegnativo, probabilmente lasciare un corso in favore dell'altro gioverà alla sua sanità mentale, però sono anche convinta che potrebbe arrivare a pentirsene tra qualche anno.
    Lei vorrebbe sempre fare così tanto, è come se il mondo e le sue avventure non le bastassero mai, se potesse probabilmente si lancerebbe nell'ignoto dello spazio solo per poter scoprire nuovi mondi ed impedirsi di provare noia. Ha fame, la mia Shana, e fin quando non troverà qualcosa in grado di saziarla penso si sentirà per sempre insoddisfatta.
    Ciò che studio è stretto dallo stesso filo, vanno praticamente a pari passo, a differenza dei tuoi corsi. E guardare nel flusso del tempo o leggere le rune è decisamente più facile dello studiare per salvare vite o rompere antiche maledizioni.
    Non per sminuire quello che vorrei fare per il resto della vita, ma sono convinta delle mie parole, forse anche perchè la Divinazione è sempre stata parte di me, così come la storia delle rune. In pratica, ho scelto la via più semplice, mentre Shana si è buttata a capofitto in un labirinto si allettante, ma anche colmo di spine.
    Ma per rispondere alla tua domanda no, non ci riuscirei. Se studiassi qualcos'altro non mi sentirei a mio agio, forse giusto Magizoologia potrebbe piacermi... Mi ci vedi in un'aula di Pozioni e Alchimia, con la testa tra gli alambicchi? Combinerei solo disastri.
    Ridacchio all'ipotesi di trovarmi coi capelli anneriti da un'esplosione, o con strani effetti sulla pelle dati da chissà quale pietra strana. Per fortuna ci sono persone come Luis ad occuparsene, preparate e interessate, la mia mente non è così analitica e scientifica, ha sempre vagato per foreste e torrenti del tempo, vivere così a contatto con la realtà moderna non fa per me.
    Forse devi solo darti più tempo, invece di correre per il campus sfiancandoti per star dietro ad entrambi i corsi. Sarebbe davvero così grave se li terminassi con uno o due anni di ritardo?
    Conoscendola, penso di sapere già la risposta. Shana vuole rendere fieri padre e sorella, così come la memoria della madre persa troppo presto, e se in parte posso capirla da un lato vorrei evitare di vederla appassire sotto gli occhi di tutti.
    Potresti finire prima Spezzaincantesimi e poi dedicarti totalmente a Medimagia, oppure il contrario. Chissà, magari col tempo capirai che il tuo cuore ha posto solo per una professione... Oppure ne troverai una terza ancora più bella! Però sappi che se deciderai di studiare tre corsi nello stesso momento mi prenderò il diritto di rapirti e portarti in Norvegia a rimettere la testa a posto, conosco un sacco di riti perfetti per quel tuo cervellino turbolento.
     
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3 replies since 2/3/2024, 17:14   39 views
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