meeting in the courtyard

Privata (Meghan & Chloe)

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    Il sole pomeridiano illuminava il cortile di Hogwarts, tingendolo di una calda luce dorata. I raggi caldi si insinuavano tra le fronde degli alberi secolari, creando un gioco di luci e ombre sul prato rigoglioso. I capelli biondi-argentei di Meghan brillavano nella luce, con sfumature dorate che si accendevano quando si muoveva. I suoi occhi azzurri erano magnetici e luminosi, capaci di catturare l'attenzione di chiunque la incrociasse. La Mezza-Veela, che indossava il suo mantello nero che copriva in parte la divisa da Grifondoro, era in piedi davanti alla fontana di pietra, scrutando impazientemente l'ingresso del castello. Anche se la sua pelle candida come la neve suggeriva una natura delicata, amava trascorrere il tempo all'aria aperta. La claustrofobia la opprimeva quando si trovava all'interno di zone poco spaziose o all'interno di bui e freddi sotterranei. Essere stata smistata tra i Grifondoro era stata una vera fortuna per lei e non solo per le amicizie che aveva stretto o per il coraggio che contraddistingueva la sua casa. Uno dei motivi per cui era più grata era proprio la loro sala comune, situata in una torre luminosa e accogliente, ben lontana dalle umide profondità del castello. Malgrado i numerosi sguardi curiosi e ammirati addosso, Meghan non se ne curava. Di tanto in tanto, controllava il suo orologio con un'espressione accigliata. La sua migliore amica, era solita essere puntuale, ma quella volta si stava facendo attendere. Meg si passò nervosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio, immaginando tutte le possibili cause del ritardo di Chloe. Forse aveva incontrato qualcuno nei corridoi del castello? Un sospiro le sfuggì dalle labbra. Sperava solo che non fosse successo nulla di grave. Un'ondata di sollievo la pervase quando vide la figura familiare che appariva dall'ingresso del castello. Decise di andarle incontro, muovendosi con la solita grazia che la contraddistingueva.

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    La Grifondoro correva.
    Correva per i corridoi di Hogwarts, il respiro affannoso e i capelli arruffati tra loro, perché era in terribile ritardo all'appuntamento accordato con la sua migliore amica Meghan White.
    Non era solita farsi attendere dai suoi amici, ma quella volta, purtroppo, si era dovuta intrattenere più del previsto nel suo dormitorio per rispondere ad una lettera di sua madre, che la informava sullo stato di salute di sua sorella minore Anna.
    Ancora col cuore che le martellava forte il petto dopo aver appreso la notizia che Anna era stata ricoverata temporaneamente a causa della schizofrenia, malattia che l'aveva accompagnata per tutta la vita, si diresse a passo svelto verso l'ampio cortile della scuola dove la sua amica Meghan avrebbe dovuto aspettarla.
    La giovane Chloe indossava una camicia bianca, con la cravatta che evidenziava i colori giallo e rosso della sua casata, e una gonna della medesima tinta. I suoi capelli erano raccolti in una coda con un nastrino azzurro, i suoi occhi azzurri leggermente truccati.
    La giovane diede un'occhiata sfuggente al cortile ed individuò subito la sua migliore amica, che la aspettava vicino alla fontana in pietra del cortile. Con passo svelto si diresse verso di lei, sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi genuini.

    Chloe, eccoti finalmente!

    La voce della sua migliore amica arriva forte e chiara alle orecchie di Chloe. Senza esitare, la giovane risponde:

    Ciao! Perdonami per il ritardo, ma ho dovuto rispondere ad una lettera urgente di mia madre....riguarda Anna...
     
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    Come un'ombra che sfiora un fiore delicato, un velo di tristezza calò sul viso di Meghan, oscurando il sorriso che fino a poco prima lo illuminava. Appena la migliore amica le ebbe spiegato il motivo per cui era in ritardo, le sue labbra, inizialmente socchiuse in un'espressione di gioia, si contrassero in una linea sottile, mentre le sopracciglia si incurvarono in una smorfia di preoccupazione. I suoi occhi, fino a poco prima luminosi e vivaci, si spensero improvvisamente, assumendo una tonalità cupa e assorta. Quel presentimento che l'aveva tormentata poco prima, ovvero che fosse successo qualcosa di grave, si era purtroppo avverato. Avrebbe preferito divagare su temi più frivoli, discutere di pettegolezzi o di argomenti leggeri e spensierati come facevano di solito, ma l'angoscia per le condizioni di Anna le turbava la mente. Con tenacia si impose di mantenere la calma e di essere un sostegno per Chloe, perché il dolore della sua migliore amica era il suo stesso dolore.

    « Tranquilla, non c'è problema. Immagino che sia un momento molto difficile per te. Se vuoi sfogarti e raccontarmi cosa è successo a tua sorella, sono qui per ascoltarti. »


    Un legame di lunga data univa la famiglia White alla famiglia Anderson e ciò aveva permesso a Meg di conoscere, oltre a Chloe, anche la sua fragile sorella minore che purtroppo soffriva di una malattia mentale complessa, la schizofrenia, che spesso si manifestava con allucinazioni, deliri e disordini del pensiero, privandola di serenità e rendendo complicata la sua vita quotidiana.
     
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    Le parole confortanti della sua migliore amica arrivarono ben chiare alle orecchie di Chloe, che tirò un lungo respiro. Aveva parlato a pochi della malattia di sua sorella, a causa dello stigma che da sempre circondava chi soffriva di malattie psichiche tali quali la schizofrenia; Meghan era una delle poche che sapeva tutto, ma davvero tutto della giovane. Sapeva che con lei poteva confidarsi di qualsiasi cosa, perciò non fu per lei troppo difficile iniziare a parlare riguardo le condizioni di salute precarie di sua sorella.

    Purtroppo mia sorella è stata nuovamente ricoverata al San Mungo, nella sezione psichiatria. I deliri stanno diventando davvero insistenti. Mamma è disperata, non sappiamo cosa fare

    Sospirò nuovamente, sentendo i suoi occhi che si inondavano improvvisamente di lacrime. Ma non poteva permettersi di piangere davanti alla sua migliore amica, perciò abbozzò un sorriso non troppo rassicurante.

    Ma parliamo di cose più serene...tu cosa mi racconti? Come stai?

    Chiese, decidendo di spostare l'argomento della loro conversazione su qualcosa di più piacevole.
     
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    Le angosce che attanagliavano la sua migliore amica si erano ormai insinuate anche nel suo animo. Non poteva rimanere indifferente di fronte al viso sofferente della compagna di casata, che cercava con tutte le sue forze di trattenere le lacrime per non farla preoccupare eccessivamente. Un senso di impotenza e frustrazione strinse il cuore di Meghan. Desiderava con tutto il cuore di poter alleviare le sofferenze di Chloe, però in quel momento si sentiva inutile, perché sapeva che c'era ben poco che potesse fare per aiutarla. Eppure, sapeva che non doveva arrendersi, ma trovare un modo per darle conforto, per farle sapere che non era sola in quell'inferno che stava vivendo.

    « Oh Chloe, mi dispiace davvero tanto. So quanto sia difficile questa situazione per te e per tutta la tua famiglia, ma voglio che tu sappia che non siete soli. Ad esempio ci sono qui per te, per ascoltarti e per supportarti in qualsiasi modo possibile. »

    Il suo tono di voce era quanto più rassicuratorio e dolce possibile. Un sorriso caldo illuminava il suo viso, i suoi occhi brillavano di una luce rassicurante e le braccia si aprirono in un abbraccio affettuoso per la sua migliore amica. Si trattava di un gesto semplice, quasi banale, ma che racchiudeva in sé un potere immenso: quello di far sentire meglio qualcuno.

    « Fino a poco fa tutto filava liscio, ma non sentirti in colpa per avermi parlato di tua sorella. Riguardo a me, non ho grandi novità da raccontarti. La vita a Hogwarts scorre tranquilla, tra lezioni noiose e altre più coinvolgenti. Penso che sia giunto il momento di spezzare questa monotonia, non trovi? »

    Era nella sua natura annoiarsi facilmente. Il suo spirito irrequieto la spingeva a cercare continuamente nuovi modi per divertirsi, anche se questo la portava a combinare guai o ad aggirarsi per il castello di notte.
     
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    Le parole della sua amica Meghan risuonarono forti e chiare all'orecchio di Chloe che, se fino a poco tempo prima si sentiva completamente avola da una bolla di angoscia e terrore per le sorti di sua sorella, ora sentiva una nuova aria di serenità risiedere nel suo cuore. La sua amica sapeva sempre come consolarla!

    Ti ringrazio infinitamente per le tue parole di conforto, Meghan. Significano molto per me. Spero che questa situazione si risolva il prima possibile.

    E, detto questo, la giovane tirò un lungo sospiro e abbassò la testa. Sì, in cuor suo avrebbe tanto voluto che la malattia di sua sorella sparisse in un batter d'occhio, e si dissolvesse nell'aria per non tornare mai più, ma purtroppo la sua famiglia doveva fare i conti con la realtà, che talvolta sapeva essere quanto più crudele e spietata delle proprie aspettative. Sebbene l'ansia continuasse ad albergare nella sua mente, Chloe ascoltò con cura ed attenzione le parole della sua amica, che facevano riferimento ad uno stato di profonda monotonia che la giovane provava, qualcosa che anche Chloe condivideva; in effetti, non vi erano tante novità nel castello, e le giornate trascorrevano lente e prevedibili, senza che nulla di sconvolgente accadesse per spezzare la routine monotematica.

    Hai ragione. Anche io mi sento terribilmente avvolta dalla morsa soffocante della routine. Ma ti ricordi quando, quella sera di novembre, siamo scappate dal nostro dormitorio e siamo finite nelle cucine, dove gli elfi ci hanno servito una buonissima torta di mele e altre delizie? Dovremmo ripetere l'esperienza, un giorno!
     
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5 replies since 16/3/2024, 23:06   100 views
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