Xo xo Gossip Girl

Vanilla - Cam

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    puntina

    Group
    Serpeverde
    Posts
    557

    Status
    Anonymous
    “Ma siamo seri?” sventolò nervosamente il giornaletto ridotto ormai a carta straccia, alcuni studenti seduti poco lontano si voltarono “fatevi i fatti vostri impiccioni pettegoli” tanto bastò per far capire al gruppetto che non era il momento di intervenire o di dar luce a nuovi pettegolezzi.
    Il fatto che Vanilla fosse una Serpeverde non le impediva di esser a conoscenza di ogni fatto accaduto tra le mura del castello, il problema si poneva quando ad essere al centro dell’attenzione era proprio lei. Sul giornalino della scuola erano stati pubblicati diversi articoli, uno di questi citava testualmente:

    Sembra infatti che un riccioluto Grifondoro si sia lasciato andare tra le braccia di una bionda Serpeverde, dove sarebbe il problema? Lei è già impegnata con un certo Lattughino


    Una bugia bella e buona messa in giro solo per crearle dei problemi, non aveva mai lontanamente pensato che Friday potesse essere un ragazzo.. cioè lo era ma non da quel punto di vista, che cosa avrebbe pensato Hunter? Ci sarebbe rimasto malissimo, ultimamente passava più tempo con Friday che con lui ma non per chissà che cosa, semplicemente i due avevano instaurato una solida amicizia e insieme stavano cercando di superare il lutto dei genitori di lei, una cosa che forse Hunter non avrebbe capito se non molto tempo più avanti.
    “Voglio sapere chi pubblica queste assurdità, chi ha dato il consenso? Il preside? Sono sicura che centra quella pettegola di Melinda Brown” imprecò ancora accartocciando il giornale, non voleva leggere una sola parola di più, un gran casino ecco che cos’era. Un grandissimo casino che toccava a lei rimediare. Si armò della santa pazienza che non aveva e attraversò l’intero castello giungendo finalmente alla torre dei Grifondoro, quasi si perse tra i colori rosso e oro e non mancarono le occhiatacce dei curiosi, evidentemente la voce era già giunta a destinazione. Vanilla non era una ragazza che si lasciava intimorire, piuttosto era lei a far paura, dunque non si curò dei presenti ma si fermò giusto davanti al dipinto della Signora Grassa. Un po’ confusa si rese conto solo adesso che non aveva idea di quale fosse la parola d’ordine e poi non è che si poteva infiltrare nel dormitorio senza un invito, era scortese e la metà dei Grifondoro già la odiavano abbastanza.
    “Cosa vuoi bambina?” La donna si destò dal suo sonno e scrutò Vanilla con fare curioso, non era la prima volta che la biondina passava di li ma il più delle volte era accompagnata da Hunter o Friday dunque non aveva mai avuto bisogno prima ad ora di utilizzare la parola d’ordine. “Chiedo scusa per il disturbo Signora, c’è Hunter per caso? Ho bisogno di parlargli urgentemente, è una questione molto importante” la donna lì per lì parve non comprendere, poi quasi irritata dalla richiesta sbuffò “E chi sono io la tua messaggera figlia di Salazar?” era chiaro dunque che non l’avrebbe aiutata, come darle torto, rientrava nei suoi doveri difendere l’ingresso con le unghia e con i denti. Vanilla incrociò le braccia al petto, le iridi azzurre puntate sul quadro, non le restava altro da fare che aspettare che qualcuno uscisse dal dormitorio.. Non ci volle poi molto, i Grifondoro erano sempre a zonzo a combinare pasticci, il quadro si spostò e Vanilla sbirciò dall’apertura restando sul suo posto, due ragazze sbucarono fuori e quando si resero conto di esser osservate fissarono Vanilla ammutolendosi. Non ci volle poi molto prima di riconoscere in Vanilla la prefetta Serpeverde, colei che aveva dato scalpore finendo sulla copertina del giornaletto, la fissarono dall’alto in basso e passarono oltre lasciando la ragazza completamente di sasso. Era colpa sua, non poteva farci nulla.. Adesso pagava le conseguenze della pessima reputazione che si era fatta. Doveva provare qualcos altro, forse un gufo. Se il ragazzo non voleva vederla lo avrebbe stanato ovunque lui si fosse nascosto.. Prima però che rinunciasse dietro di lei il rumore di passi preannunciò l’arrivo di qualcuno, ci avrebbe riprovato all’infinito. Una chioma dorata incorniciava un volto delicato, Vanilla si ritrovò davanti una ragazza forse un po’ più piccola di lei, ovviamente Grifondoro ma sembrava apposto.. forse questa volta la mossa giusta era non chiederle aiuto ma origliare la parola d’ordine. “Fai come se non ci fossi, aspetto qualcuno!” disse poggiando con disinvoltura la schiena al muro..
     
    Top
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Grifondoro
    Posts
    17

    Status
    Offline

    Quel giorno aveva dannatamente fame. Lo attribuiva al ciclo, ai litri e litri di essenza vitale che, ne era certa, stava perdendo in quei giorni. Non importava che stesse esagerando come suo solito, l'unico fattore di rilevanza era il senso di spossatezza che l'aveva assalita.
    Dopo aver ingurgitato tanto di quello spezzatino da rischiare di rotolare fino alla scalinata dell'atrio, non contenta aveva preso con sé due Donut e, addentandone uno, prese ad avviarsi verso la Biblioteca. Al suo fianco, Hunter sembrava aver visto un fantasma, impegnato com'era nella lettura del giornalino scolastico.
    Mandato giù il boccone e rivolgendogli un cipiglio curioso, Cameron attirò la sua attenzione assestandogli una gomitata delicata sul fianco. "Che c'è di tanto interessante lì dentro?" Incapace di ritenere possibile che qualunque articolo spazzatura contenuto su quelle pagine potesse essere vagamente stuzzicante, la bionda non aveva considerato che una qualsivoglia voce di corridoio lì riportata potesse rovinare l'umore di ben più di una persona.
    Hunter borbottò di voler andare in Sala Comune, abbandonandola nell'impresa di studio matto e disperata e, con un saluto arrangiato, lo vide andare via.
    Da parte sua non poté che stringersi nelle spalle e avviarsi da sola, con la consapevolezza di quanto i maschi fossero strani.
    Impiegò più di qualche minuto a recuperare la concentrazione necessaria a studiare Aritmanzia. I calcoli in quel momento le risultavano assai complessi almeno quanto le deduzioni logiche e le ipotesi, motivo sufficiente a decidere di interrompere quell'intenso pomeriggio di studio - per quanto breve - molto prima del previsto.
    Fu sul punto di andarsene quando uno studente le domandò di poter occupare il tavolo. Un assenso col capo lo invitò a sedere, mentre lo sguardo attento della Grifondoro individuò fra le pagine del giornale che il ragazzo aveva con sé il medesimo paragrafo su cui aveva visto impallidire Hunter.
    "Scusa un po'." Si allungò in direzione del compagno sottraendogli quella pagina dalle mani, ignorando le sue lamentele e leggendo qualche parola dell'articolo interamente incentrato su Vanilla Matviga, Prefetto di Serpeverde. All'improvviso sentì come se ogni pezzo del puzzle fosse tornato al proprio posto.
    "Maledizione."

    Non la conosceva affatto e con Hunter si limitavano a studiare insieme di tanto in tanto, scambiare quattro chiacchiere durante i pasti o in Sala Comune, nulla di più. Eppure era dispiaciuta per lui: il gossip non le era mai piaciuto, considerandolo solo uno strumento volto a rovinare la dignità altrui.
    Con un libro stretto fra le braccia e la mente altrove, Cameron giunse nel corridoio che l'avrebbe condotta al cospetto della Signora Grassa, ma non le servì che un secondo o due per notare un elemento terribilmente fuori posto.
    "Temo non abbia intenzione di andarsene. Cerca un certo Hunter." La informò il quadro guardiano dei Grifondoro. Cameron fece scivolare il proprio sguardo su Vanilla e, nel sentire le sue parole, riferì il poco che sapeva. "Mi ha detto che sarebbe andato in camera a riposare circa" sollevò appena la manica della camicia per controllare l'orario, prima di riportare le iridi cristalline su di lei. "un'ora e mezza fa."
    A differenza di tutti coloro a cui importava mantenere il segreto relativo all'ubicazione della propria Sala Comune, Cameron riteneva sciocco e piuttosto scomodo impedire o limitare l'ingresso unicamente a causa dei colori che si indossavano. Dunque, ricordando l'espressione di Hunter e notando quella della Serpeverde, non poté evitare di porle candidamente un invito. "Perché non entri?"
    Non fece neppure in tempo a riprendere fiato, che la Signora Grassa le rivolse un'occhiata a dir poco sconvolta, urlando come le capitava di fare quando si riteneva un egregio tenore. "Non se ne parla, signorinella! Non ho nessuna intenzione di concedere l'accesso a chiunque non sia un figlio di Godric Grifon-" "Che brutto carattere, signora." Inarcò un sopracciglio, Cameron, sventolò una mano con noncuranza e, ignorando i commenti del quadro, infilò la stessa nella tasca interna della tracolla, estraendone una pagina di giornale accartocciata. "E' per questo?" Domandò alla ragazza indicando con un cenno del capo il contenuto di quella pergamena, precisamente l'articolo che la riguardava. "Potrei dirgli di scendere." Si offrì sollevando su di lei lo sguardo, del tutto consapevole di quanto quelle voci potessero averla turbata. Aver turbato entrambi.
    "Lasciali perdere, non sanno come passare il tempo che dovrebbero usare per farsi una cultura." Un'ulteriore alzata di spalle, prima di tentare di distendere le labbra in un tenue sorriso.
    I maschi, pensò, erano proprio sciocchi: sarebbe bastato andare a parlarle e chiarire le cose. Chi mai avrebbe preso sul serio un autore che definiva qualcuno Lattughino?

     
    Top
    .
  3.  
    .
    Avatar

    puntina

    Group
    Serpeverde
    Posts
    557

    Status
    Anonymous
    Vanilla si accese finalmente notata dalla ragazza, la seguì con lo sguardo restando in silenzio ben attenta a non innervosirla dicendo o facendo qualcosa che la facesse fuggire via come tutte le altre. Si rigirò il fiocco della divisa nelle dita pallide, abbassò lo sguardo e non la guardò nemmeno quando nominò il ragazzo. Come faceva a saperlo? Erano amici? Perché lei non lo sapeva? Ok erano compagni di casata e di dormitorio ma conosceva tutte le amiche di Hunter ma di lei proprio non ne sapeva niente. Evitò di dirle -tu che ne sai?-, l’avrebbe indisposta e innervosita, meglio agire con astuzia per il momento. Sorpresa dal suo invito la seguì. Oltrepassò il quadro infilandosi nell’apertura che questo aveva lasciato, si guardò attorno con i suoi grandi occhi azzurri imbronciati. La sala comune dei Grifondoro era calda e piena di luce e dall’odore dolce come la melassa, quel profumo le ricordava così tanto Hunter che per un secondo le vennero gli occhi lucidi. “Grazie” le disse solo, si sentiva un po’ fuori posto lì in mezzo ma doveva farlo, doveva chiarire la questione il prima possibile. Seguì con gli occhi i movimenti della ragazza inorridendo quando tirò fuori la pergamena del giornaletto, nervosamente giocherellò con i capelli sistemandoseli prima a destra e poi a sinistra. “E’ una bugia.. Non ho mai.. Hai capito” non lo disse, tanto si vergognava di quella cosa che si sentì mancare. Non lo aveva mai tradito e mai lo avrebbe fatto, la cosa però che più la faceva incazzare era che lui non le aveva dato il beneficio del dubbio, assurdo come non avesse cercato il confronto per chiarire. “Pensi che lo farebbe?” Non lo avrebbe fatto e di questo ne era sicura. Rivolse alla ragazza un’occhiata furtiva “è molto arrabbiato vero?” indagò quanto effettivamente lei sapesse di lui.
    “Credo sia anche per via del soprannome, essere chiamato Lattughino lo fa sentire poco virile” arrossi appena sulle guance, non avrebbe dovuto dargli quel soprannome, doveva smetterla, si rese conto solo in quel momento di averlo sottovalutato parecchio, lo aveva trattato quasi come un burattino senza preoccuparsi di quanto invece lui fosse diventato insofferente alla cosa. Senza aspettare ulteriore invito si lasciò cadere su una delle grandi poltrone in velluto rosso, si coprì gli occhi con le mani e scoppiò a piangere. Per tanto tempo si era concentrata esclusivamente su se stessa ignorando chiunque, i suoi amici e Hunter, non aveva badato a nient'altro e adesso si pentiva amaramente. “Se fossi in lui non mi perdonerei mai” mugugnò tirando su con il naso, si sforzò di contenere il pianto solo per non cadere ancor di più nel penoso imbarazzo poi piano piano le lacrime si arrestarono lasciandola nel dubbio più totale. “Da quanto voi due siete amici?” l’idea che il ragazzo si stesse vendicando le parve sensata, lei lo avrebbe fatto di sicuro. “Non c’è niente tra voi giusto?” tamburellò con le dita sui braccioli della poltrona e osservò attentamente la ragazza, il naso sottile, le labbra perfette e i capelli dorati, indubbiamente bellissima. “Non voglio saperlo” disse subito, “sono stanca di soffrire” essere melodrammatica faceva parte di Vanilla, proprio non ci riusciva a contenere questo suo status, iniziò ad osservare la ragazza in maniera inquieta. Si prese la testa tra le mani e saltò in piedi avvicinandosi alla bionda “Se c’è qualcosa tra voi lo scoprirò e ti ridurrò in polvere, chiaro?”
     
    Top
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Grifondoro
    Posts
    17

    Status
    Offline

    Si strinse nelle spalle di fronte ai ringraziamenti della ragazza, considerandoli tutt'altro che necessari. Le volse le spalle solo per guidarla all'interno della Sala Comune, non del tutto certa di non passare dei guai per quella violazione di cui, per altro, la Signora Grassa non era solo testimone, ma in maniera indiretta persino complice. Si domandò se la guardiana dei Grifondoro non fosse già corsa, passando da cornice in cornice, ad avvertire chi di dovere. Un pensiero, quello, che si lasciò scivolare addosso.
    Posò nuovamente lo sguardo sulla Serpeverde non appena fu concesso loro del sano, rinvigorente silenzio. Probabilmente - anzi, sicuramente - Vanilla non aveva idea di chi lei fosse, e non solo perché Cameron non brillasse dal punto di vista scolastico e trascorresse più tempo nell'aula di detenzione che non in giro per i corridoi del castello, quanto perché in effetti lei non era amica di Hunter. Definirsi tale sarebbe stato ingiusto per entrambi e soprattutto inadeguato, a tratti persino falso. Erano concasati, compagni di scuola e il moro aveva certamente più esperienza di lei in alcune materie, delle quali vi erano argomenti che gli risultavano ancora piuttosto freschi. Senza contare, tuttavia, la piccola parentesi alla Stamberga relativa al traffico illecito di cui la Crawley si faceva carico. Un episodio di cui stavano entrambi bene attenti a parlare.
    Di certo, la sua ultima intenzione era quella di dare un'idea sbagliata del suo rapporto con il ragazzo. "Non m'importa." Rispose di fronte alle sue giustificazioni, dopo aver colto quanto la rosso-oro sapesse di quella brutta situazione. Poi, nel rendersi conto di come dovessero essere apparse quelle parole, aggiustò il tiro. "Intendo dire che, se anche fosse vero, non dovrebbe importare a nessuno se non a voi due." Uno sguardo che cercò conferma in quello di lei, il suo, come a sincerarsi che l'altra avesse colto il senso di ciò che, in maniera un po' contorta e in un certo senso persino brusca, aveva tentato di dirle.
    Quando Vanilla le domandò se il ragazzo fosse arrabbiato o se esistesse la possibilità che scendesse, la Grifondoro si prese un momento per sé. Non aveva confidenza con Hunter, tant'è che era venuta a scoprire di quell'articolo da mani altrui. Non lo conosceva così bene da poter rispondere alle domande della verde-argento, darle le certezze di cui aveva bisogno, qualcosa di cui lei era senz'altro più sicura di quanto avrebbe mai potuto esserlo Cameron.
    "Immagino dovremo scoprirlo." Fece spallucce nell'attimo esatto in cui poggiò la borsa sul tavolo e con essa il libro che aveva stretto fino a poco prima con entrambe le braccia. Colse la verità su quel soprannome e attribuì anche a quello parte della reazione che aveva visto scaturirsi dal compagno solo un paio d'ore prima, non riuscendo a reprimere del tutto un sorriso. Non rideva per lui naturalmente, quanto per l'assurdità della situazione. "Ci sono cose molto meno virili di un soprannome, credimi." Non ammettere i propri errori o non prendersi le responsabilità per le proprie azioni, per esempio. Tutte cose a cui Cameron aveva assistito con i propri occhi.
    Poi, quando fece per salire i gradini che l'avrebbero condotta fino al dormitorio maschile, l'assordante rumore delle lacrime di Vanilla la fece immobilizzare sul primo gradino. Chiuse gli occhi e smise di respirare, lasciando lavorare in modo frenetico la mente che tentava di trovare una soluzione pratica e indolore: lei odiava piangere e veder piangere, era una cosa che la metteva profondamente a disagio.
    Strinse i denti, però, ricordando che la Serpeverde non stesse vivendo propriamente una delle sue giornate migliori e, nel voltarsi verso di lei, sospirò. Fu sul punto di dirle che l'avrebbe perdonata - un'incertezza che tuttavia le avrebbe riservato a fin di bene - quando l'altra iniziò a rivolgerle una serie di domande che via via persero di senso compiuto. La ascoltò in silenzio, Cameron, dopo aver tentato di darle una prima risposta senza successo. Quando la vide alzarsi e andarle incontro, però, inarcò un sopracciglio e la osservò, fino a quando l'altra non fece il grave, gravissimo errore di minacciarla insensatamente.
    A quel punto, Prefetto o non Prefetto, Vanilla assunse le sembianze di un clown ai suoi occhi. Le labbra si distesero in un sorriso e l'espressione che le rivolse mutò in un cipiglio divertito. "Credi di farmi paura?" Domandò trattenendo l'incipit di una risata. "Hai uno strano modo di dimostrare la tua gratitudine, Prefetto Matviga." La canzonò con tono ilare, le braccia che andarono a intrecciarsi sotto il seno. "Se non fosse stato per me, saresti ancora a fare la bella statuina lì fuori e, sempre se non fosse per me, non sapresti dove si trova il tuo innamorato." Spietata, ma sincera. Mettersi contro un Prefetto non era mai una buona idea, ma se Vanilla aveva intenzione di prendersela con lei, tanto valeva mettere le cose in chiaro e andare a piangere fra le gonnelle di una professoressa per farsi difendere. "So che sei ferita, ma questo non ti dà alcun diritto di parlarmi così. Chiaro?" Le fece il verso per nulla intimorita dal caratterino tutto pepe per cui la bionda era nota. Bella, scaltra, ma decisamente fuori controllo in quella circostanza.

     
    Top
    .
  5.  
    .
    Avatar

    puntina

    Group
    Serpeverde
    Posts
    557

    Status
    Anonymous
    Come erano arrivate a questo punto? Come aveva potuto lasciarsi fregare in questo modo, nulla aveva più senso, nulla di tutto quello che ultimamente aveva vissuto aveva senso. Accusare quella ragazza non era da lei eppure non riuscì ad impedire a se stessa di commettere l’ennesimo errore che forse le sarebbe costato caro .
    Si sentiva sola, sola come non lo era mai stata in tutta la sua vita e la rabbia era l’unica emozione che in quel momento non le risultava difficile provare.
    “Oh certo che no, non ancora forse” rispose al -credi di farmi paura?-, sentiva la sua piccola coscienza farle eco di finirla, di smetterla e di riprendere in mano il controllo ma la mise a tacere facendo prendere il sopravvento alla gelosia, la rabbia devastante per aver messo in dubbio se stessa prima di tutto e poi il suo rapporto con il ragazzo che amava. La povera Grifondoro era solo una sfortunata pedina di passaggio, un insignificante moscerino agli occhi di Vanilla, qualcosa di cui disfarsi al più presto. La guardò decisamente più fredda ma annuì. “Non hai risposto alle mie domande” iniziò a spazientirsi ma restò immobile, lo sguardo simile a quello di un furetto mezzo impazzito faceva a pugni con l’aspetto angelico dato dai capelli biondi e il nasino a punta. Non era riuscita a trattenersi, era stata una reazione automatica più che sentita. Scosse il capo e levò gli occhio al cielo come se questo potesse svelargli i segreti dell’universo. “Non essere ridicola” le si avvicinò di un passo e la guardò con un’espressione esasperata “ti chiederò scusa quando saprò che tra voi non c’è un bel niente” non riusciva proprio a non insistere su quel punto, quella piccola possibilità le era entrata in testa come un’orribile incubo che proprio non riusciva a dimenticare. Se Hunter avesse voluto una ragazza più semplice, meno problematica forse ne aveva anche tutto il diritto, soprattutto perché Vanilla lo sapeva, ultimamente era stata considerata da molti pazza. Un po’ se ne vergognava ma d’altra parte provava un profondo orgoglio verso se stessa e proprio le riusciva difficile ammettere di aver perso troppo spesso la retta via. Si allontanò da lei con il volto in fiamme, stava percorrendo una strada pericolosa lo sapeva bene, era arrabbiata e delusa. Lui non le aveva chiesto spiegazioni ma si era limitato a sparire lasciandola sola, una cosa che non avrebbe perdonato molto facilmente..
    Chiaro?…
    La voce della ragazza tuonò gelida e impetuosa, Vanilla si guardò le spalle e tentò di contare fino a dieci ma non ci riuscì. Quasi senza produrre alcun suono le si avvicinò afferrandole un braccio, un gesto che mai in vita sua aveva pensato di poter fare, lei che discriminava la violenza e perseguiva chi se ne rendeva portatore. Strinse i denti, avrebbe voluto resistere, strapparsi via i denti piuttosto che farsi prendere dalla rabbia ma la sua mente scattò come un elastico e fu impossibile placarla “sciocca ragazzina”.. lasciò andare la presa e picchiò la mano su un tavolino vicino, il legno traballò producendo anche un rumore intenso.
     
    Top
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Grifondoro
    Posts
    101

    Status
    Anonymous


    Non riuscivo a superare quel tarlo infilatomi in testa dal giornalino, che tenevo davanti a me, rileggendolo per l’ennesima volta. Neppure la compagnia di Cam era riuscita a tirarmi su di morale. Doveva leggermelo in faccia che avevo qualcosa, la sua lieve gomitata mi riportò coi piedi per terra
    <Articoli inutili> commentai sbuffando <me ne vado in camera mia, non ho la testa per provare a studiare> volevo solo prendere a pugni il sacco da box e Egan, se era in giro. Si, non male come programma. Basta lezioni per oggi, basta occhiate e risatine alle spalle.
    Signora grassa, parola d’ordine e Sala comune. Nessun incontro, nessun saluto, dritto in camera. Mi richiusi la porta alle spalle, peccato che il mio compagno di stanza fosse assente, avrei sfogato volentieri il mio pessimo umore su di lui. Pazienza. La borsa volò per terra, insieme alla divisa.
    Era una motivazione stupida? Si, ma mi faceva incazzare ugualmente. Mi faceva incazzare per tutta una serie di motivi, il più grande era quello di aver insinuato quella relazione tra Vanilla e Friday. Ormai non ci pensavo nemmeno più a quel cavolo di soprannome, era una condanna che mi sarei portato per chissà quant’altro tempo.
    Rimuginai su questo per tutto il tempo della doccia e mentre medicavo il piercing sul sopracciglio, almeno quello mi stava bene.
    Mi buttai sul letto, strofinandomi gli occhi e desiderando di poter dar fuoco alla redazione del fottuto giornalino. Chiusi gli occhi, cercando di rilassarmi e smettere di focalizzarmi su quel dannato pensiero
    Riaprii gli occhi qualche… momento, minuti, ore? Boh, dovevo essermi sicuramente addormentato. A riportarmi alla realtà era stato un vociare femminile, proveniente dalla sala comune. Ma che diavolo, perché le ragazze erano così confusionarie? Riconobbi subito la voce di Vanilla, seguita da un rumore sordo. Sperai solo che non avesse messo le mani addosso a qualcuna
    <Ti prego fa che non sia davvero lei> mormorai, scendendo veloce dal letto e uscendo così com’ero, in tuta e maglietta, scalzo e scarmigliato.
    <Vanilla? Che diavolo stai facendo?> la scena era fin troppo chiara e pure lo sguardo incazzato di Cam lasciava pochi dubbi
    <Tutto ok?> chiesi alla mia compagna di casata platinata, finendo di scendere le scale e piazzandomi fra le due, pronto a sedare Vanilla. Da quando i suoi erano morti, non era più la stessa. Aveva anteposto il suo dolore su tutto e tutti, non che non fosse giusto, ma non aveva voluto un briciolo di aiuto, se non da Wyldflower
    <Che ci fai qui?> forse il mio tono risultava fin troppo cupo <Friday non c’è, forse dovresti cercarlo altrove, magari la Mandragola saprà dirti dove> le lanciai volutamente quella frecciatina da stronzo

     
    Top
    .
  7.  
    .
    Avatar

    puntina

    Group
    Serpeverde
    Posts
    557

    Status
    Anonymous
    Aveva esagerato e ne era consapevole, in tutta la sua carriera scolastica solo una volta si era ritrovata ad alzare le mani ed era per autodifesa, adesso però Cameron l’aveva fatta uscire fuori di testa e l’espressione tesa della ragazza confermava quanto Vanilla pensava, il gesto appena compiuto le sarebbe costato caro. Indietreggiò di un passo prendendo le distanza dalla bionda sfacciata, nemmeno lei ci era andata piano ma di sicuro il suo atteggiamento non era stato manesco. Il labbro inferiore di Vanilla tremolò preannunciando una delle sue crisi d’isteria ma venne arrestato sul nascere quando la voce fredda di Hunter irruppe nella sala comune come un tuono. Sollevò gli occhi acqua marina e trattenne il fiato, il tono del giovane suonava come un triste rimprovero eppure si preoccupò subito di verificare le condizioni di salute di Cameron, questo gesto apparentemente normale fece si che i piccoli rimorsi di Vanilla divennero nulli. Si accese nuovamente nei suoi occhi la scintilla della rabbia e la battuta sarcastica di lui fece il resto. “Basta così Hunter” alzò le mani in segno di resa “ti ho cercato da per tutto e se sono arrivata a questo è solo colpa tua” ignorò Cam ma puntò su di lui l’indice in modo rabbioso. “Ti ha mai sfiorato l’idea che quel giornaletto da quattro soldi sia pieno di merda?” sperò solo Friday non si palesasse giù dalle scale, sarebbe stato epico ma allo stesso tempo difficile da digerire. “Quello che abbiamo vissuto io e Friday è stato devastante, ma si forse è stata proprio la morte dei miei genitori ad aver acceso il desiderio tra noi. Sei davvero intelligente Hunter” l’aver vissuto quel trauma insieme gli aveva legati ma non c’era mai stato nulla se non un immenso affetto, l’amore o l’attrazione fisica non gli aveva mai sfiorati nemmeno per sbaglio. “E’ che cazzo ti sei fatto al sopracciglio?” notò solo in quel momento il piercing del ragazzo e l’espressione di lei divenne furiosa, non per l’orecchino in se ma perché non le aveva detto nulla a riguardo, la condivisione delle piccole cose era importante per Vanilla. Ci rimase così male che si sgonfiò come un palloncino “Vi lascio soli ok? Non ti disturberò mai più” lo disse più a lui che a lei, Cam era diventata un fantasma per Vanilla, un individuo privo di interesse, Hunter era solo l’ennesimo fallimento della sua esistenza. Il dolore che provava in quel momento faceva male, tanto.. si era innamorata del ragazzo l’anno prima e adesso il suo cuore si era rotto in mille pezzettini. Evitò di immaginarselo nel letto di lei o del fumo scuro le sarebbe uscito dalle orecchie, piuttosto in modo molto teatrale girò sui tacchi e corse via dalla sala comune.
     
    Top
    .
6 replies since 19/3/2024, 13:28   80 views
  Share  
.
Top