Yu-Shin "Athel" Lee

Serpeverde

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    방귀가 잦으면 땅이 나온다

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    Yu-Shin “Athel” Lee



    Anagrafica



    Intro: Prima cosa da sapere su di me: sono coreano. Non cinese. Non giapponese. Coreano. Avete presente quella penisola un po' tozza tra la Cina ed il Giappone? Quella che non si caga mai nessuno? Ecco. Quella. Quindi teniamo conto di questa cosa perché è fondamentale per capirmi.
    Nome e cognome: Yu-Shin "Athel" Lee. Yu-Shin è il nome, i miei m'hanno chiamato come il generale coreano che per primo ha riunificato la penisola sotto Shilla. Tutti i coreani hanno il nome occidentale, il mio è Athelstan — i miei volevano trovare il corrispettivo inglese del generale Yu-Shin.
    Nella vita mi oriento così: la gente che non conosco mi chiama Athel (a meno che non siano coreani), mentre gli amici più stretti Yu-Shin. (Per descrizione dettagliata sul nome vedere il Pensatoio)
    Data di nascita: 21 marzo 2006, faccio 18 anni tra 3 mesi.
    Stato di Sangue: Purosangue, babes. Sapete quanto me ne frega. Ma per la famiglia è importante — i coreani sono ossessionati dai clan e dal sangue, letteralmente, sia maghi sia Babbani.
    Bacchetta: prugnolo, ciuffo di peli di tigre, 12 pollici, flessibile.
    Patronus: tigre siberiana (= tigre presente nella Penisola Coreana fino alla colonizzazione di quei bastardi dei giapponesi tra il 1910 ed il 1945), ovviamente. Raga abbiate pazienza, poteva essere o questa o l'orsa (altro animale importantissimo nella mitologia coreana).



    Profilo fisico


    Capelli: Neri, ma quando sono ad Hogwarts me li tingo. Mi piace cambiare, sono uno che di carattere si stufa subito perciò non tengo gli stessi capelli per più di due settimane. Se i miei sapessero che vado in giro come un 멩두 (mengdu, delle campanelle con nastri colorati che usano gli sciamani dell'isola di Jeju) mi scorticherebbero vivo — il che per forza di cose incoraggia maggiormente questo mio atto di resistenza contro le dispotiche autorità famigliari. Quando torno a casa d'estate faccio il bravo e me li tengo neri, anche se tecnicamente sono tinti di nero quindi mi sento un vero ribelle lo stesso.
    Occhi: Quale parte della frase "Sono coreano" non è chiara? Neri, ovviamente!
    Descrizione fisica: Arriviamo alla mia parte preferita, perché da qualche tempo non peso più 12 kg bagnato come quando arrivai per la prima volta ad Hogwarts. Purtroppo geneticamente sono secco come una bacchetta di legno di gingko quindi ho lavorato parecchio per mettere su un po' di muscoli. Comunque faccio taekwondo e hapkido da quando sono piccolo perciò quello aiuta. Si fa quello che si può, purtroppo non sarò mai un bestione ma va bene così. Facendo arti marziali sarebbe pure controproducente. Il mio più grande vanto sono le braccia ed il fatto che a differenza del 90% dei coreani ho il culo.
    Sono alto uno e ottantacinque e godo da morire perché quella merda di Yu-Rang è due centimetri più basso di me. È tipo l'unica cosa in cui lo batto insieme alla faccia — oggettivamente non c'è storia, io sono un figo pazzesco mentre lui sembra un raviolo... ma gli avete visto le orecchie? Io lo guardo e sento, nel mio cuore, che il karma esiste.
    Segni particolari: una cicatrice da ciabatta della nonna sulla parte sinistra della fronte (vedi Pensatoio per dettagli). Sul braccio destro, in cerchio da destra verso sinistra, mi sono fatto tatuare i cinque principi del Taekwondo 예의 (yeui), 염치 (yòmchi), 인내 (innè), 극기 (geukki), 백절불굴 (bèkjolbulkul), ossia cortesia, integrità, perseveranza, auto-controllo e spirito indomabile. Vabbè da noi si crede che i tatuaggi influenzino la magia, cioè che guidino la tua energia (il 기, ki) verso i simboli marchiati sulla pelle. Non so se sia vero, o se lo diventerà. A me piacevano quei cazzo di principi perché mi fanno sentire come se credessi in qualcosa e soprattutto perché ci stavano bene sul mio braccio. Sì, sono vano e vanesio, frega cazzi.



    Profilo psicologico


    Cosa ama: La fi... Voglio dire, le ragazze, eheh. Vabbè ok faccio il serio.
    Cosa mi piace? Le arti marziali coreane. Dovete sapere che in Corea anche i maghi praticano il taekwondo e l'hapkido. È difficile dire chi abbia inventato cosa — se i maghi o i babbani — perché nell'Est dell'Asia la magia è legata a doppio filo con la cultura babbana. Per farvi un esempio: le coppie non magiche vanno ancora oggi dagli sciamani (che spesso sono maghi veri) per gestire la propria quotidianità: aiutare un figlio in un esame, scegliere il nome del nascituro, far valutare l'affinità di una coppia, liberare la casa da spiriti maligni, ecc. Non scherzo! Anche il Presidente ha la sua sciamana di fiducia. È un mondo completamente diverso dall'Inghilterra o dall'Europa, con una storia, tradizioni e rapporto con la magia davvero differenti. Ovviamente anche lì vige lo statuto di segretezza, ma è vero che nella comunità babbana coreana la magia — quasi sempre sotto forma di superstizione — è considerata parte della quotidianità. Questo per dire che le arti marziali le praticano tutti: i maghi le usano per rafforzare il 기 (ki) cioè l'energia magica (per i Babbani è solo l'energia) e renderla più "accessibile". Detto in parole povere canalizzi meglio la magia durante i duelli, usufruendo di maggiore reattività, riflessi e prontezza di spirito. Niente robe assurde tipo lancio di sfere energetiche o voli in aria, tranquilli. È comunque una figata.
    Il cibo coreano, l'한식 hanshik. Raga non c'è storia, è nettamente superiore a quella merda che chiamate cucina inglese. Per noi mangiare è sacro, ad ogni piatto corrisponde un'emozione. Se sei giù di corda vai di 떡볶이 (tteokbokki si legge ttòk-bokkì), degli gnocchi piccantissimi in un sugo di pomodoro, verza, peperoni, salsa di soia, salsa di peperoncino (고추장, gochujang) ed una montagna di 고추가루 (gochugaru, peperoncino); se sei ubriaco come la merda e devi smaltire la sbornia non c'è niente di meglio di un 해장국 (haejangkuk, letteralmente "la zuppa della sbornia"), una zuppa di brodo di manzo con il 배추 (bechu, cavolo cinese), verdure e carne. Quando ci si trasferisce o ci si sente soli si mangia il 짜장면 (jjajangmyeon), degli spaghettini immersi nel 춘장 chunjang, una salsa di fagiolo nero con maiale a cubetti e verdura. Poi c'è l'immancabile zuppa di alghe, la 미역국 (miyeokkuk, letto miyòk-guk), che si mangia ad ogni compleanno (la zuppa di alghe viene data alle mamme che hanno appena partorito perché si crede che favorisca la ripresa del corpo dopo il parto). Insomma, penso di aver reso l'idea.
    Cos'altro mi piace? Leggere romanzi o poemi epici, quelli con i draghi, le creature leggendarie... i libri storici ed i romanzi d'amore ambientati nel passato — meglio ancora se in Corea. A volte li traduco ai miei amici, soprattutto quando trovo passaggi demenziali o erotici.
    Cosa odia: il Quidditch. Che merda è? Ma poi a chi è venuta la malsana idea di volare a cavallo delle scope? Quanto sono scomode? Poi boh, già il concetto di volare non mi piace. Saltare? Adoro. Capriole in aria? Eccomi. Ma l'idea di stare sospeso per aria con una scopa nel culo...? No, grazie.
    Non ho un grande interesse per la politica, la carriera o per il riconoscimento sociale. Mi piace evitare quelli che parlano con supponenza e si credono superiori, gli rifilo qualche battuta sarcastica e mi levo dal cazzo prima di dire addio. È vero che mi piace scherzare, ma non sopporto i bulli. Odio la negligenza, soprattutto in famiglia; è una cosa che mi fa incazzare come poche siccome l'ho vissuta in prima persona.
    Altre cose che odio sul serio (a parte i miei genitori di merda e quel coglione di mio fratello) non me ne vengono in mente. In generale non mi piace: alzarmi presto, perdere tempo in cose che non mi interessano, la monotonia, le persone noiose e permalose.
    Carattere: Parlo troppo, sempre, con chiunque. In questo sono molto poco coreano. Potrei trovarmi in una stanza con un sasso e parlarci per tre ore senza problemi. Socializzo prima ancora di presentarmi, mi trovo sempre a mio agio, con tutti. Sono auto-ironico, non mi offendo quasi mai, e sono davvero bravissimo a fare il coglione, sempre, in qualsiasi occasione. Se si crea una situazione d'imbarazzo sdrammatizzo, la butto sul ridere, faccio una battuta sconcia o inappropriata. A volte supero il limite ed alcune persone mi trovano fastidioso o semplicemente dotato di un cervello grande quanto una nocciolina. Non mi dispiace farglielo credere, non mi importa troppo dell'opinione degli altri. Se così fosse mi sarei già ammazzato tempo fa, siccome in famiglia mi considerano alla pari dello zio Hae-Seul. Però sono sempre stato abituato a rispettare le autorità, perciò di solito non ribatto: preferisco stare in silenzio, annuire e poi fare il cazzo che mi pare — una strategia che ho messo a punto negli anni grazie ai miei amorevolissimi genitori.
    Se mi metto una cosa in testa non mi smuove nessuno, vado avanti finché non ho ottenuto quello che voglio. Questo l'ho imparato con le arti marziali, quando il Maestro diceva che una data tecnica dovevamo farla funzionare o sì o sì. Niente via di mezzo. Provi finché non riesci. Provi anche se ti fa paura, se ti fai male, se cadi, se non hai più fiato. Com'è che dice quel film babbano? Metti la cera, togli la cera, no? Ecco, così finché non arrivi a farlo perfettamente, meglio di prima, meglio di tutti. Poi si passa all'obiettivo successivo. Sicuramente questa è una parte del mio carattere che non emerge facilmente, prima ci sono duecento strati di coglionaggine. Ma chi mi conosce davvero sa che non mi ferma niente e nessuno.
    Dopo aver passato l'infanzia sentendomi un cane randagio non voluto da nessuno ho imparato a contare su me stesso e sulle mie forze. Ho dentro questa convinzione, questa certezza: non importa cosa succederà, in qualche modo ce la farò. Anche da solo. Senza contare su nessuno al di fuori di me. Ho imparato a diventare fedele a me stesso, a non tradirmi. Detto ciò sono anche uno che c'è per gli altri, mi ritengo abbastanza empatico perché so cosa vuol dire sentirsi sbagliati e rifiutati. Non sono mai stato un gran ascoltatore, ma negli ultimi anni sono migliorato molto.
    Faccio fatica a chiedere aiuto, non ricordo di averlo mai fatto davvero. Fatico anche ad accettarlo, preferisco di gran lunga offrirlo. Questo mi rende molto popolare sia in amicizia sia in amore, ma causa problemi quando le relazioni si fanno più profonde. Non è facile avere a che fare con qualcuno che non condivide i propri problemi. Lo so, sbaglio, ma ci sto lavorando. Comunque non è che nascondo le cose, semplicemente le butto sempre sul ridere e non è facilissimo capire che ci sto male — non è nemmeno facile ammetterlo a me stesso. Be', chi vuole capire capisce. Io il primo passo col cazzo che lo faccio.
    Visto che siamo in tema di difetti, aggiungiamo qualche punto alla lista che è lunga. Sono caotico, quando passo io in una stanza sembra che ci sia stato un maremoto; sono distratto e dimentico le cose, a volte anche quelle importanti; so essere molto geloso, ma non riesco a trovare un pattern: la mia gelosia è totalmente randomica, non la capisco nemmeno io; posso diventare veramente melodrammatico ed ho un viso piuttosto espressivo che alimenta questo mia tendenza alla teatralità. Mi stufo in fretta (questo è mooooolto da coreano) e di conseguenza la costanza non è il mio forte, tranne nelle arti marziali che in qualche modo hanno cambiato il mio cuore. Quest'ultima caratteristica vale anche in amore. Tendo a bruciare la candela troppo in fretta ed a chiudere le relazioni in quattro e quattr'otto. Ah, in merito vorrei chiarire una cosa: ho un'immeritatissima fama di playboy ad Hogwarts che qualche mia ex ha alimentato. Non c'è nulla di più FALSO!! Anche se mi stufo non faccio nulla prima di essermi fidanzato perché se non sono preso non mi viene neanche voglia di sbattermi. Poi che i fidanzamenti durino un mese... be' quello può anche essere vero... ma giuro non ho mai tradito nessuno. Cazzo vi ricordate i principi che mi sono fatto tatuare? Integrità!
    Non ho peli sulla lingua e so essere sarcastico, oltre che idiota. A volte però non ho voglia di litigare e lascio perdere, di solito non mi lego le cose al dito. O meglio, lo faccio ma solo su questioni davvero importanti. Per ora di rancore ne porto solo nei confronti dei miei. Non li perdonerò mai per avermi (averci) abbandonati a noi stessi e per essere le persone più emotivamente disabili della storia. Sono le classiche persone che non avrebbero dovuto riprodursi. Ma sapete... la stirpe andava portata avanti...
    Concluderei dicendo che sono pure un po' schizzinoso. Non mi piacciono troppo gli animali. Se fa freddo mi copro e dopo aver mangiato la cipolla si va di fette di zenzero (le usiamo per togliere l'odore dopo aver mangiato aglio et simili). Poi vabbè, se mi trovo in una situazione in cui devo tirare fuori le palle o sporcarmi lo faccio, ci mancherebbe. Ma poi si torna al dormitorio, ci si lava le mani, tisanina allo yuzu, pigiamino pulito e via.
    Allineamento: tendente al positivo.



    Profilo scolastico


    Voti G.U.F.O.: Trasfigurazione O, Incantesimi E, Pozioni A, Storia della Magia D, Difesa contro le Arti Oscure E, Astronomia S, Erbologia A, Volo D, Antiche Rune O, Cura delle Creature Magiche S.
    Materie che odia/ama: Amo: Incantesimi e DCAO. Odio: volo e Storia della Magia (scusate, la storia occidentale mi fa cagare). Il resto lo tollero.
    Anno di frequenza: VI
    Casata di Appartenenza: Serpeverde.



    Storia



    Allora. Vediamo di farla breve qui che ho già parlato troppo — l'ho detto che sono logorroico. Non c'è troppo da aggiungere perché ho già raccontato metà della mia vita più sopra (e nel Pensatoio). Sono nato in Corea (mia madre è tornata apposta per partorirci perché secondo i miei nascere in patria era di buon auspicio), a Gwanju, anche se la mia famiglia è di Gyeongju (la vecchia capitale del regno di Shilla, dove abitava il generale YuShin). Non era previsto che nascessi lì, i miei erano solo di passaggio. Volevano farmi nascere nella casa ancestrale dei Lee, ma già all'epoca non andavamo d'accordo e la mia nascita è stato il mio primo atto di ribellione. Tra l'altro Gwanju è conosciuta proprio come città rivoluzionaria, quindi ci cascava a fagiolo.
    Comunque a parte nascere, in Corea ci sono stato poco. Sono cresciuto a Londra, nel quartiere coreano, dalle tate. La più significativa è stata Su-Ae, all'epoca aveva 16 anni ed era la figlia di una mia vicina di casa. Di solito i miei sceglievano persone con un buon curriculum, ma in quel periodo c'erano stati problemi al Ministero e non avevano avuto tempo di dedicarsi alla ricerca dell'ennesima tata. Perciò Su-Ae ha cominciato a farci da mamma. È stata con noi per otto anni, fin quando mia madre si è resa conto che quella ragazza era diventata il mio mondo e, perciò, l'ha licenziata in tronco — che donna adorabile, eh? È stato uno dei grandi traumi della mia vita. La chiamavo mamma (엄마, òmma, mamma non onorifico), era mia madre, mio padre, la mia sorellona, la mia migliore amica. Be', la chiamo ancora mamma a dir la verità. Passo ancora più tempo con lei che con i miei, ma non vederla più a casa 24 ore su 24 è stata dura. Difatti sono uscito di testa ed i miei mi inviarono come un pacco in Corea. Un anno e mezzo da mia nonna per "farmi rinsavire" = levarmi dai piedi. Sarebbe stato un inferno totale se insieme a me non avessero mandato anche la mia sorellina Yu-Hwa. Concludendo che l'Inghilterra ci stesse facendo crescere deboli (e non che fossero loro il problema, noooo, figuriamoci) ritennero opportuno rispedirci alla tanto cara ed amata madre-patria. Avevo 10 anni, Yu-Hwa solo 2 (Yu-Rang era già a scuola all'epoca). Persi dunque i primi due anni ad Hogwarts — cosa che ai miei non importava minimamente.
    Quando finalmente tornammo a casa era arrivato il momento di partire per la scuola di magia... ad Hogwarts mi sono ambientato subito ed ho stretto molte amicizie — come ho detto parlo anche con i muri. Mi sento più a casa qui che dai miei, se solo non fosse che mi manca Yu-Hwa e quel coglionazzo di mio zio-gwishin... ed ovviamente Su-Ae. Ma Su-Ae mi manca da otto anni, sopperiamo scrivendoci continuamente. È lei che mi manda le scorte di cibo, i rimedi coreani per il raffreddore, i libri sulle leggende del nostro paese. Quando finirò con la scuola andremo a vivere insieme e ci trascinerò anche Yu-Hwa non appena sarà abbastanza grande.
    Be', che altro aggiungere? Ultima cosa. Agli esami ho fatto abbastanza cagare, perciò i miei hanno ufficialmente smesso di rivolgermi la parola. Mio padre mi ha gentilmente comunicato che per lui potrei fare il mendicante che non gliene fregherebbe un cazzo, mentre mia madre ha ritenuto opportuno non degnarmi nemmeno di un insulto. Una meraviglia, insomma. Per il resto, la mia vita procede alla grande. Mi manca solo di fidanzarmi con Marsilda e raggiungo il Nirvana.
    Bene, allora cari saluti a tutti, bye bye, 안녕히 가세요 (annyeonghigaseyo)!


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    Prestavolto: Jackson Wang (ci scusiamo per aver coreanizzato un Hong Kongese DOP).



    Edited by yushin - 22/3/2024, 19:16
     
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    Edited by Elhaz - 23/3/2024, 18:44
     
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