Hogwarts Mystery - GdR Harry Potter

Posts written by étoile

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    Troppo presa a guardargli i capelli il viso durante il nostro iniziale scambio di battute, mi rendo conto solo dopo qualche attimo che quella che ha addosso non è la divisa prevista dal regolamento scolastico. Sta bene vestito così, se si fosse trattato di qualcun altro sicuramente lo avrei già rimproverato e spedito a cambiarsi, ma stasera mi sento in vena di permessi premio e l'accenno alla sorpresa m'incuriosisce non poco.
    La sorpresa che ha in serbo per noi. Una parolina così semplice non dovrebbe rendermi felice, eppure lo fa, e mi sento un'idiota nel trattenere a stento un sorriso allegro che potrebbe farmi male alle guance. Mi dico che non significa niente, è solo una parola e poi lui mica può starsene in disparte se vuole godersi... Qualsiasi cosa si sia messo in testa di fare.
    Osservo con attenzione quell'ammasso di stoffa nera che ripone tra le mappe stellari, vorrei avvicinarmi per esaminarlo meglio ma il riferimento alla lezione di pozioni mi tiene i piedi ben piantati a terra.
    Chino un attimo il capo e porto una ciocca ribelle da parte in un moto di vergogna al ricordo di quel terribile momento in cui, preda dello spavento improvviso, sono scattata ed ho afferrato la mano del ragazzo in cerca di conforto. Lui l'aveva spostata praticamente subito, probabilmente sorpreso dal mio gesto, ma non ne aveva più fatto parola e durante il resto dell'esercizio non mi era mai parso disgustato o arrabbiato nei miei confronti. Io, come al solito, avevo provato solo imbarazzo.
    N-no, non te lo sei immaginato...
    Non entrerò nei dettagli, non ora e soprattutto non con lui. Desidero godermi questa serata con tutta la spensieratezza di questo mondo, ed il fatto che lui si sia accorto di me, dei cambiamenti del mio umore, mi fa sentire ancora più vista. E' una bella sensazione, la sto provando spesso in questo periodo e con molte più persone di quante mai avrei immaginato, ed il fatto Rick sia una di queste è... semplicemente bello, credo.
    Il professore mi mette un po' in soggezione coi suoi modi, vorrei solo che fosse meno arcigno.
    Alzo lo sguardo ed accenno un timido sorriso verso il Serpeverde, chiedendomi se sia necessario chiedergli ancora scusa per quella presa non prevista. Qualcosa però mi dice che se avesse voluto farmelo pesare in qualche modo l'avrei capito, invece per il momento non è stato altro che gentile ed accorto nei miei confronti. Una splendida anomalia tra i figli di Salazar.
    Anche le sorprese sono una piacevole novità, il tatuaggio regalato da Daisy è la prova che non mi spaventano più così tanto, e se sono sopravvissuta a quello allora posso sopportare ben altro. O quasi. Diciamo che vorrei evitare qualsiasi cosa abbia a che fare con l'infrangere la legge e fare del male al prossimo, ma anche qui la linea è stata in parte varcata nell'istante in cui io e la Tassa abbiamo falsificato le firme dei nostri genitori poichè minorenni.
    Mi piacciono gli indovinelli. Posso toccarlo, si? Non verrò smaterializzata sulla luna?
    Oh, ma che brava Marsilda, stai imparando ad ironizzare, Daisy sarebbe fiera di te.
    Mi avvicino al pezzo di vestiario nero, lo osservo con attenzione e a prima vista sembrerebbe un mantello senza fronzoli ma di buona fattura. Allungo una mano, esitando giusto un'istante prima di toccarlo neanche avessi veramente timore di finire su un altro pianeta a causa di un terribile scherzo. Guardo Rick alla ricerca di un segno, un qualcosa che mi faccia capire se mi sta prendendo in giro, e quando trovo solo sincerità, lo tocco.
    Ovviamente non succede nulla, come al solito mi faccio prendere dall'ansia per niente.
    Lo sollevo con entrambe le mani, studiandolo dentro e fuori con espressione corrucciata perchè non capisco cosa mai potrebbe avere di speciale una cosa così banale. Poi, improvvisamente, mi viene in mente d'indossarlo.
    Lascio la testa fuori mentre tutto il resto del mio corpo viene avvolto dal mantello e... puff, scompare.
    Dove lo hai trovato?!
    Chiedo al ragazzo con entusiasmo mentre con lo sguardo vado alla ricerca delle mie gambe, ormai diventate invisibili insieme a busto e braccia.
    Ho sentito parlare di questi oggetti magici ma non ne avevo mai visto uno di persona.
    Che sia un cimelio di famiglia? Un regalo di natale in anticipo da parte dei suoi genitori? Mi chiedo se sia legale possederne uno, sicuramente dentro la scuola farebbe comodo a certa gente per sgattaiolare qui e la e... Oh. Oh.
    Richard O'Connell, vuoi farci uscire da Hogwarts per caso?
    Le mie sopracciglia s'induriscono per un attimo, eppure dalle labbra non sfiora mai quel sorrisetto divertito ed eccitato all'idea di avere addosso un'oggetto così particolare.
    Poi, più in fondo, vi è lo stimolo a sgarrare, ad uscire dal seminato una volta tanto. In fondo non sarebbe la prima volta, no? Il tatuaggio, il fingere di non aver visto André proprio in questa stanza e l'aver colpito alle spalle la Cavanaugh... Erano tutti piccoli sassolini che andavano via via a formare la pila della mia ipocrisia, del mio seguire le emozioni invece che la testa o il volere di mio padre.
    Posso far finta di non sentire il peso della spilletta da Caposcuola contro il petto e la voce di papà nella mia testa, giusto? Per stanotte posso concedermi di spegnere il cervello, penso di essermelo meritato.
    Mh, direi che per questa volta posso chiudere tutti e due gli occhi. Dove mi vuoi portare? Spero non più lontano di Hogsmeade, fa freddo nei boschi in questo periodo.
    E poi con lui non correrò alcun pericolo, mi terrà al sicuro sotto il suo mantello e nessuno mi vedrà, poi guarderemo stelle e pianeti e me andrò a dormire felice.
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    "Sì capisco, troppo buoni perdono di fascino..".
    Riemergo dal mio nascondiglio di dita per fulminarla con un'occhiataccia degna della migliore versione d'istitutrice germanica che Daisy ha di me. Lei e questa sua ossessione per i buzzurri maleducati non la capirò mai... Insomma, non le è bastato sapere ciò di cui sono capaci i tipi come Axel? Cos'è, devo farmi elettrizzare di nuovo per farla finalmente ragionare?!
    E poi non capisco a cosa si riferisce quando definisce Rick un "principe delle tenebre", che sia a causa del suo passato a Durmstrang? Forse è perchè sorride di rado, ma non mi sembra un dettaglio così scabroso, anche io lo faccio poche volte al giorno e mai nessuno mi ha mai dato della principessa di ghiaccio. Non in prossimità delle mie orecchie, quantomeno.
    Mi duole comunque ammettere che si, purtroppo il ragazzo possiede una strana aura di fascino e non so spiegarmi perchè mi abbia colpita, capelli belli e passione per lo studio a parte. E per tutte le volte in cui mi ha guardata e considerata sul serio.
    Di certo non aiuta il fatto che Daisy la stia prendendo sul ridere con le sue pseudo-battute... Lo so, lo sta facendo per alleggerire la tensione ed evitarmi un'attacco di panico, ma non mi viene proprio da sorridere in un momento del genere perchè il mio cervello riesce a concentrarsi solo sulle catastrofi, i fallimenti ed il dolore a cui andrò incontro se solo oso avvicinarmi di più a quel... bel ragazzo che si, era effettivamente un secchione serioso, ma erano qualità che guardavo con rispetto e... occhi luccicanti, probabilmente anche un po' a cuoricino a volte e... Oddio, voglio urlare.
    Perchè ho scelto la Sala Grande per parlarle?! Se l'avessi brancata vicino alle cucine avrei potuto sfogarmi strillando e riversando il caos interiore dentro una pentola.
    Mi afferra le mani ed io le stringo di rimando, sentendomi riportare se non del tutto coi piedi per terra, un po' più lontana dalla stratosfera. Sospiro ed annuisco perchè ha ragione, le emozioni non sono qualcosa che puoi decidere a tavolino ed è per questo che le detesto, mi fanno commettere idiozie come quella volta ad incantesimi dove ho colpito la Cavanaugh alle spalle.
    Eppure questa volta è diverso, non è la rabbia a guidarmi, ma qualcosa di potenzialmente bello e, detesto ammetterlo, ma mi piace sentirmi così. Era da qualche anno che non mi capitava e lo sento che sotto la paura c'è anche un pizzico di quella felicità che provai all'inizio della mia prima e finora unica relazione.
    Oh, no no, non ho paura di quello.
    Sussurro arrossendo un secondo dopo al pensiero di Rick che prova a... fare qualcosa.
    Sono sicura che l-lui non mi farebbe mai niente di male, te l'ho detto che è un bravo ragazzo. E poi so che non devo, ehm, d-denudarmi solo per piacere di più a qualcuno, quindi puoi stare tranquilla.
    Con le guance che vanno a fuoco riesco comunque a sorridere alla mia amica per rassicurarla; anche perchè, se ad Axel ho dato un calcio nelle palle per molto meno, non ho idea di come potrei conciare qualcuno pronto a palparmi senza consenso.
    E' il mio turno di rimanere in silenzio per un attimo, guardo lei e poi le nostri mani unite mentre mi morsico il labbro inferiore e rifletto sul come parlarle senza creare un gigantesco macello.
    P-potrebbe...
    Deglutisco a fatica, forse spero di buttar giù anche le parole insieme al groppo, così da non dover convivere con le domande che seguiranno, ma dopo un sospiro trovo il modo di raccontarle la mia storia.
    Ho paura di essere felice insieme a lui, e poi di vedermelo strappare via. Quando mio p-padre ha scoperto del mio precedente ragazzo ha... fatto in modo di allontanarlo da me, e poi mi ha spedita ad Hogwarts. La sua punizione è stata impedirmi di tornare a b-ballare.
    Mancano dei dettagli, omissioni per salvare me stessa e lei da una punizione terribile, ma già così basta per farmi sentire più leggera. Mi ci vorrebbe un secondo per abbassare il calzettone e mostrarle la cicatrice, come feci poco tempo fa col signor Ramirez, però non le darò quest'ulteriore peso da reggere; senza contare che sicuramente correrebbe dritta filata dal preside a denunciare mio padre, e per impedirglielo dovrei chiuderla in qualche armadio.
    Te l'ho detto, è un'uomo molto rigido e attento alle regole.
    Mormoro tra me e me, sperando che la severità possa essere una spiegazione decente al mio essere così in preda al panico.
    Promettimi che manterrai il segreto su Rick, se mai dovessimo... andare oltre ad una semplice amicizia.
    Arrossisco di nuovo, anche se l'ipotesi mi sembra sciocca e stupida, roba da ragazzine di sedici anni. Oggi però, chissà perchè, è un'età a cui mi sento di appartenere e non capisco quanto bene potrà apportare alle mie scelte future.
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    Buon pomeriggio a tutti.
    Li saluto con un cordiale e pacato sorriso non appena entrano nell'aula che il professor Carter mi ha gentilmente ceduto per effettuare questa lezione di recupero.
    Mi fa molto piacere rendermi utile, in fondo la spilletta da Caposcuola porta con sé un bel po' di responsabilità, non ultima quella di aiutare coloro che, per un motivo o per un altro, sono rimasti indietro col programma. I due Tassi e la mia concasata sembrano studenti tranquilli -se vogliamo escludere quell'imbarazzante spogliarello della Starfoll durante la lezione di pozioni, ma ci ha fatto guadagnare svariati punti e poi non era del tutto colpa sua, quindi diciamo che posso chiudere un'occhio- quindi non dovrei avere problemi a tenerli a bada.
    In caso contrario, potrei sempre tirar fuori quello che Daisy chiama "il tuo lato da istitutrice germanica" e fulminarli con parecchie occhiatacce e la minaccia di finire in presidenza.
    Comunque, meglio non iniziare a fasciarsi la testa in anticipo, qui serve positività e una mente aperta, devono pur sempre imparare!
    Benvenuti a questa lezione di recupero. Per chi non lo sapesse, il mio nome è Marsilda ed è un piacere potervi dare una mano. Dunque... Justin, giusto?
    Mi rivolgo al Tasso con la testa ricoperta di ricci, il più piccolo del gruppo.
    Tu dovrai occuparti del Confundus, è un'incantesimo mentale che richiede molta concentrazione quindi ti pregherei di prestare attenzione al meglio delle tue possibilità. Il movimento da eseguire è questo, sembra un punto interrogativo specchiato, vedi?
    Eseguo con la mia bacchetta un paio di volte davanti a lui muovendo la mano dal basso verso l'altro e poi ancora giù in una piccola curva.
    La formula da pronunciare è "Confundo", niente di più semplice! Se mai dovessi trovarti in un duello ti basterà lanciare l'incanto il più velocemente possibile per, appunto, confondere il tuo avversario. Prova il movimento un paio di volte senza dire nulla, giusto per prenderci la mano, mentre per quanto riguarda voi due...
    Fisso i ragazzi del quinto anno con un sorrisetto, pur non essendo amante dei giochetti durante le lezioni dovrò pur far fare loro qualcosa, no? Sia mai che possa uscirne un racconto interessante per i posteri.
    Prima farete da cavie, e poi passeremo al vostro, di recupero. Avanti, mettetevi davanti al ragazzino e fatevi colpire.
    Con un braccio li invito a farsi avanti mentre io mi allontano di qualche passo per eventualmente schivare proiettili vaganti, sarebbe stato più utile una sorta di medaglione protettivo o schermante, ma Carter si sarebbe rifiutato dopo quel mio scherzetto avvenuto durante la sua lezione.
    Mi raccomando Justin, concentrazione. Oh, un'appunto: se osi prendere me passerai un brutto quarto d'ora.
    Non suona poi così tanto come una minaccia, vero?
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    Mars è nel suo letto alle prese con la malinconia da assenza di conigli.
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    trasparente
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    Aprirsi al prossimo è difficile e spaventoso, spesso mi chiedo come faccia la gente a donarsi totalmente a qualcun altro, mettendo in mostra pregi e tanti, tanti difetti.
    Ho paura di slegare le braccia strette al petto, quel lato artistico che reputo così infantile è solo una macchia sul mio curriculum della vita, un passatempo che non porterà mai a nulla ed io non posso permettermi di seguire altro che non sia il mio roseo futuro. Gli altri non devono vedere gli errori che ho commesso, le mancanze che mi porto dentro l'anima perchè ho osato nascere imperfetta, distante dall'idea che ha mio padre nella sua testa.
    Temo di far vedere a chiunque, specialmente a coloro che sento essermi vicini in un modo o nell'altro, la vera me stessa perchè so che verrebbe giudicata sbagliata e le opinioni altrui hanno un peso, purtroppo. Sono ipocrita, certo, poichè io stessa non mi esimio dal parlare in faccia o dietro le spalle riguardo ciò che trovo sia erroneo e... E questo mi rende ancora più imperfetta. Più umana.
    Dovrei lasciare da parte certi ideali impossibile, pian piano sto aprendo piccoli spiragli, oblò in cui gli altri possono sbirciare per vedere cosa si trova dall'altra parte, dentro questa creaturina bisbetica che vuole raggiungere uno status di perfezione accademica e personale totalmente fuori da ogni universo.
    Daisy non ha avuto paura o schifo di ciò che le ho dato, quindi perchè con quest'altro ragazzo dovrebbe essere poi così diverso? Ha un sorriso gentile e degli occhi belli con cui mi guarda attentamente, e per quanto mi dia fastidio ammetterlo, ma apprezzo questo suo tentativo di slegarmi con dolcezza.
    E quindi, dopo aver deglutito con fatica, lascio andare le braccia lungo i fianchi e lo seguo in questo momento piacevole fatto di colori ed una tela bianca. Spero di non dovermene pentire in futuro, eppure è vero che dovrei anche smettere di preoccuparmi così tanto di quello che non è ancora successo, Daisy direbbe che mi faccio venire i capelli bianchi da sola.
    Guardo il ragazzo con ancora uno scampolo di finto astio mentre mi prega di essere clemente, ed infine sorrido scuotendo la testa dinnanzi a tanta teatralità che riesco comunque a trovare simpatica.
    D'accordo, li riavrai solo perchè mi ha fatto sentire una bella canzone.
    Le note del piano mi risuonano per un secondo nel petto, insieme a quel sogno nato dalla melodia malinconica e speranzosa che lo Stormind ha creato. Se sapessi disegnare come si deve forse proverei a mettere su tela la ragazza che danza tra le foglie, ma le mie abilità si fermano a centauri zoppi e pianeti storti.
    Mi trovo di nuovo a scuotere la testa ed irrigidirmi un pochino nel sentire la provocazione del Tasso, detta con quel suo sorriso che tanto mi ha ricordato la zucca dono della sua concasata.
    Le regole mi danno sicurezza e tranquillità, non c'è niente di bello nel caos.
    Il tono che ho utilizzato forse è un po' duro, tipico del mio essere una maestrina attenta e sempre pronta ad elargire punizioni a chiunque osi uscire dal seminato.
    ...però a volte provare emozioni nuove può essere esaltante.
    Ammetto quasi controvoglia, la rigidità che va sciogliendosi in un sorriso storto ed appena accennato. Di nuovo provo vergogna per i miei sentimenti e desideri, però sono contenta di non essere rimasta dentro me stessa. Non così tanto, almeno.
    E poi chissà, forse da qualche parte nell'universo il tuo pianeta colorato esiste davvero. Magari sarò io a scoprirlo e un giorno andremo a visitarlo.
    Un luogo dove tutto è concesso probabilmente mi farebbe venire il mal di testa e cercherei subito di mettere paletti onde evitare fastidi alla mia persona, ma André fa bene a sognare visto che può. Io quando lo faccio perlopiù ne ricavo solo un'enorme ed agonizzante pila di fallimento.
    La richiesta di mostrargli il tatuaggio mi fa arrossire per la... Ormai ho perso il conto di quante volte le mie gote si sono tinte di rosso quest'oggi in sua presenza, ma apprezzo il repentino cambio di argomento e lo accolgo con foga per uscire ancora più in fretta da quest'angolo d'imbarazzo in cui mi sono ficcata.
    Si! Lei è specialissima! Sa un sacco di cose riguardo la musica babbana, lo scorso natale le ho regalato un'ukulele con le margherite.
    Forse è anche a causa di questo rossore condito con bisogno di rivalsa che gli coloro la guancia di arancione, disegnandogli l'astro che andrà via con un semplice movimento di bacchetta.
    Ti ho fatto un sole, così illuminerà le tue buie nottate da bardo mentre scrivi ispirato dalle stelle.
    Con un veloce colpo di polso sciacquo il pennello nell'acqua col desiderio di tornare a dedicarmi alla tela, ma l'ennesima battuta/provocazione del ragazzo mi fa sussultare talmente all'improvviso che quasi faccio cadere il bicchiere a terra. Il colore delle mie guance non lo sto neanche a dire, non voglio suonare ridondante.
    Io, ehm, io ho... d-dato per scontato che... Non hai la faccia di qualcuno che ha dei tatuaggi, ecco!
    Il panico è palpabile, l'assurdità di ciò che dico è ormai fuori scala.
    Cioè, magari ne hai uno nascosto come il mio e ho sbagliato valutazione. P-però non ti chiederò di vederlo se è in punti scabrosi e... ehm... Mi serve più blu.
    No, non è vero, sulla tela ce n'è abbastanza e lui lo può benissimo vedere da se, ma nulla mi vieta di pucciare la testa del pennello nel colore per poi muoverlo velocemente e a caso nello spazio che abbiamo creato insieme.
    Quando sarà finito puoi tenerlo tu se vuoi, così ti farai due risate ogni volta che lo vedrai.
    Continuo a fissare avanti a me per timore di scoprire dello scherno in lui, o peggio, dell'innocente compiacimento nel vedermi conciata in questo modo dinnanzi alle sue provocazioni.
    Ripeto: sei un Tasso terribile, Stormind. Però ti ringrazio della compagnia. E dei macarons. E della canzone.
    Il tono si addolcisce e ritrova un ritmo quantomeno normale mentre elenco le cose carine che ha fatto per me durante il tempo passato insieme. Mi volto per sorridergli, stranamente contenta che abbia scelto me come vittima del suo caos.
    Mi sconvolgi pure fin troppo, ma credo che potrei farci l'abitudine.
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    Per la seconda volta da quando lo conosco, mi chiedo se le mie orecchie hanno udito correttamente ciò che gli è uscito dalle labbra, forse senza nemmeno rendersene conto.
    La prima fu nell'aula di Astronomia, quando prima di picchiare la testa disse qualcosa sul non dover esistere, e all'epoca relegai il tutto ad una mia mezza allucinazione nata dalla paura di avergli aperto il cranio per errore a causa della mia comparsa, ma adesso... Adesso c'è stato un sussurro appena udibile, ed io non voglio calpestare troppo la linea che ci divide arrischiandomi a chiedergli di ripetere per constatare di aver sentito bene.
    C'è qualcosa di strano in questo ragazzo dalle dita che si muovono agili su tasti e corde, se si dovesse trattare di un'ombra me la immagino a svolazzargli attorno al capo, appena sopra la capigliatura scomposta, e prende possesso del suo corpo di tanto in tanto per fargli dire alla gente che lui non merita la gentilezza altrui.
    Ognuno ha almeno un demone sulla propria spalla, ed è con curiosità che mi chiedo quale forma abbia quello di André, ma non sarò così inopportuna a riguardo, non quando io per prima non vorrei mai domande in merito la paura che talvolta mi obnubila il giudizio.
    Magari mi sto sbagliando sul suo conto ed ho sempre udito malissimo le sue parole, eppure credo di saper riconoscere un'animo tormentato, quando ne vedo uno. Ironicamente, sarebbe l'ennesimo dettaglio che avremmo in comune io e lui.
    Non so mai cosa dire per tirare su il morale al prossimo, tutto mi risuona futile o già sentito, quei "mi dispiace" o "vedrai che andrà meglio" che sono stati detti un milione di volte da altrettante persone sulla terra... E poi come posso io far star bene qualcuno se per prima ho dei problemi e non riesco ad uscirne? Ci sto provando con piccoli passi, forse potrei dire lo stesso al giovane Tasso, ma qualcosa mi frena e non dico niente nemmeno per tentare di rassicurarlo riguardo la radio.
    Ha ragione nel dire che non ha mai riscosso molto successo, eppure sono convinta che la sua musica potrebbe piacere agli altri studenti, se solo avessero la possibilità di sentirla. Potrebbe essere il mio modo di ringraziarlo dei macarons e della compagnia, se solo trovassi il modo.
    E poco importa che ora io sia rosso fuoco a causa sua, qualcosa mi spinge a rimanergli accanto invece che fuori dalla stanza, credo che la colpa sia tutta della sua personalità e di quegli occhi chiari che sembravano scrutarmi nel profondo mentre parlavo, quasi volessero analizzare ogni mio gesto.
    Mi è piaciuto che mi abbia vista, così come mi piace la sua compagnia. Ammetterlo è strano, continuo a pensare a Rick e a quanto possa essere sbagliato avere le guance colorate a causa di due persone diverse, quindi annego il tutto con le parole prendendo spunto da Daisy, sperando che questa sensazione passi il prima possibile.
    Muoio un po' dentro nel sentirlo ridere della mia proposta, più per l'imbarazzo generale che per un'effettivo senso di vergogna, e sinceramente nemmeno sento la solita puntura di astio e fastidio che solitamente mi colpirebbe dinnanzi ad atti del genere. Fortuna vuole che davanti a me non ci sia la Cavanaugh, altrimenti a quest'ora l'avrei già fulminata con lo sguardo.
    Carina l'armonica a bocca, mi sa di serate passate a raccontarsi storie davanti al fuoco. O di cowboys.
    Dio, come fa Daisy a sopravvivere dicendo tutto quello che le passa per la testa? Io vorrei sotterrarmi. L'idea di lui col cappello da mandriano è così terribile, di sicuro non lo biasimerei se dovesse scoppiare a ridermi in faccia, me lo merito dopo questa sequela di figure terribili.
    Comunque non sembra essere infastidito da... Beh, me. Prima ha anche cercato di dirmi quanto il mio dispiacermi fosse futile ed ora ha accettato la mia proposta di dipingere, quindi non deve trovarmi troppo odiosa. Per qualche strano motivo a me ignoto.
    Oddio, quindi è vera quella cosa dello scombussolamento? No, no no e no. Non è possibile. Mi rifiuto di crederci. Ecco, meglio concentrarsi sul guaio in cui mi sono cacciata perchè sarei potuta rimanere seduta ad ascoltare della bella musica, ma nossignori, il panico ha dovuto prendere possesso di queste mie dannate membra!
    No, io n-non... A volte disegno a matita sopra i punti delle costellazioni, tipo il Sagittario diventa davvero un centauro che tende l'arco, ma è molto stilizzato e con le zampe storte.
    Incrocio le braccia al petto e abbasso lo sguardo nel riferire questo piccolo aneddoto, quasi mi vergognassi del passatempo che mi occupa non più di qualche minuto nei momenti di noia tra una lezione e l'altra o quando sono sola in stanza. Sono disegnini inutili e di poco conto, niente di impressionante e di certo per nulla meritevole di una medaglia d'oro, ma mi diverte farli e rimarranno per sempre chiusi tra le pagine dei miei quaderni per gli appunti astronomici.
    Osservo il ragazzo mentre apre il baule ai nostri piedi, il tesoretto al suo interno farebbe l'invidia di qualsiasi studente d'arte alle prime armi, ed io mi sto pentendo fortemente di aver proposto una gara perchè se io con lui vincerò bendata allora lui potrebbe anche legarsi le mani dietro la schiena per spennellare con i denti e verrebbe comunque un risultato migliore di quello che potrebbe uscire da me. Eviterò di dirglielo perchè la mia competitività a volte è meschina, e poi quanto può essere difficile disegnare dei cerchi che ormai conosco a memoria come il palmo della mia mano?
    E' il dorso però che lo Stormind decide di colorarmi con qualche colpo di tempera cobalto ed io osservo prima me stessa e poi lui con espressione severa che va via via a sciogliersi mentre comunico il mio disappunto.
    Sei veramente un pessimo Tasso, lo sai? Prima ti becco fuori dalla tua Sala Comune e ora questo... Dieci punti in meno, Stormind.
    Gli sorrido, un po' più leggera rispetto a pochi istanti fa. Scherzare con lui mi viene stranamente facile, non provo fastidio nel ribattere alle sue battute o mosse, e in un certo senso lo ringrazio per aver in qualche modo rotto nuovamente il ghiaccio con questa sua mossa.
    Non posso dire di essere effettivamente tranquilla, ma l'idea di dividere una tela con lui non mi stringe il petto togliendomi il respiro.
    Tento di non toccare la sua spalla destra con la mia sinistra, ma dipingendo così vicini è inevitabile e ogni volta le gote mi si colorano per qualche istante mentre davanti a noi il nostro piccolo angolo di universo prende forma.
    Ricordati che Giove è più grande di Saturno, non vorrai farlo arrabbiare.
    Commento il suo pianeta mentre, con tutto l'impegno del mondo, cerco di arrotondare le forme del mio. La punta del pennello è diversa da quella di una matita e mi spiace vedere quanto sia poco perfetto ciò che mi sta venendo fuori, eppure... Eppure riesco a trovarlo bello, per quanto difettato e storto. Mio padre lo avrebbe odiato, forse persino stracciato o gettato nel fuoco, mi avrebbe ordinato di farne altri finchè gli occhi non mi avrebbero sanguinato per il dolore; invece qui, in compagnia di André, mi sento tranquilla e libera di esprimermi come meglio credo. Si, anche se questi anelli sono terribilmente fuori scala.
    Mh. Avrei dovuto ricalcare il mio tatuaggio, sarebbe uscito qualcosa di decisamente più decente.
    Commento con uno sbuffo mentre pulisco il pennello nell'acqua.
    Daisy mi ha regalato un mio personale Saturno per i sedici anni. Qui.
    Mi porto la mano libera a destra sul costato, accanto al seno, nel punto in cui giace l'inchiostro ormai totalmente guarito. Non provo disagio nel raccontargli questo piccolo segreto, in fondo un sacco di giovani hanno dei tatuaggi e poi cosa mai potrebbe fare? Scrivere una lettera al preside per dirgli di avvisare mio padre?
    Presa da un'improvviso ed immaturo desiderio di rivalsa, intingo la punta nel caldo arancione che verrà usato per le sfumature del sole, ed in punta di piedi e con un movimento svelto, mi allungo verso la guancia di André per disegnarci sopra cerchio e raggi dell'astro in miniatura.
    Ecco fatto, ora ne hai uno anche tu. Peccato non sia indelebile, ma nessuno è perfetto.
    Con un'alzata di spalle condita di sorriso fintamente angelico, torno a guardare la mia parte di tela per nascondermici dentro, colpevole di sentirmi libera e al contempo sciocca in questi brevi momenti di gaudio.
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    Alla fine è giunto il momento che ho rimandato fin troppo; complici il mio terrore ancestrale e l'effettiva mancanza di eventi astronomici potenzialmente interessanti ho allungato il più possibile i tempi, ma infine mi è toccato cedere.
    Questa notte accadranno ben due fenomeni, non uno solo! Come posso esimermi dall'ammirare tale bellezza? Ed il fatto che accadrà in compagnia di un ragazzo è un semplice caso, così come lo è la proposta che gli feci sul Lago Nero per ringraziarlo di avermi aiutata... Non pensavo avrebbe accettato, quando ha detto di si è stato carino e poi credevo se ne sarebbe semplicemente dimenticato, ma me lo ha chiesto nuovamente e mi si sono arrossate le guance perchè non sono abituata alle persone che vogliono effettivamente passare del tempo con me e...
    Sto straparlando di nuovo, abitudine che mi capita fin troppo spesso quando penso a Rick O'Connell e vorrei tanto evitare di sentirmi così idiota, eppure non riesco a frenarmi.
    In fondo non è un'appuntamento, è stato messo in chiaro fin da subito che non lo sarebbe stato, e poi lui non mi hai fatto intendere il contrario quindi andrà tutto benissimo ed in modo noiosamente normale. Certo, si è fatto quei sette piani di scale ed è sempre gentile nel volermi offrire una mano, ma... Basta! Non crearti illusioni come fa Daisy, a te piacciono le cose concrete, non i viaggi mentali basati sul nulla.
    E' stata la Tassa a dirmi che farmi piacere qualcuno di nuovo non sarebbe stata un'idea così malvagia come mi ero sempre prefissata, e se sono qui è anche grazie a quella chiacchierata, eppure una parte di me non riesce a smettere di provare paura all'idea di vedersi apparire davanti papà ed i suoi occhi giudicanti.
    Razionalmente so che non può entrare nel castello, e sto davvero cercando di godermi ogni singolo istante qui dentro con più leggerezza di quanta senta di possedere, ma a volte è difficile e non riesco proprio a chiudere il ricordo della sua faccia in un baule per poi buttarne via la chiave.
    Però stanotte sono qui, e comunque andrà lo considero comunque un grosso passo avanti per me stessa. E poi, suvvia, come dovrebbe mai andare? Diventeremo amici guardando le stelle e basta, nel peggiore dei casi lo annoierò e quando tornerà nei suoi alloggi racconterà alle altre Serpi quanto sia barbosa la caposcuola più bisbetica del creato.
    Lo sto aspettando nell'aula di Astronomia, non è ancora orario di coprifuoco quindi sarà al sicuro da eventuali punizioni, e se dovessero scoprirci fingerò di averlo trovato per caso in giro e... Ah, sentimi a far piani come la peggiore delle ribelli. Se la Cavanaugh lo venisse a sapere mi darebbe dell'ipocrita con quella sua vocina irritante e finiremmo nuovamente a litigare, perchè chi si crede di essere lei che fa il bagno nuda mentre io guardo innocentemente le stelle? Comunque, eviterò di pensare a quella Grifa irritante, ho persone ben più interessanti da intrattenere.
    Mentre attendo il ragazzo, con una mano sfioro il grande telescopio sopra di me e mi viene da sorridere al ricordo della testata che André ha preso proprio in questo punto la sera che c'incontrammo. Per un secondo i suoi occhi attenti mi appaiono davanti e provo una strana sensazione che mi turba ma su cui non ho tempo di riflettere perchè i cardini della porta cigolano ed io mi volto verso Rick col sorriso ancora sulle labbra.
    Oh, ciao!
    Troppo entusiasmo in quel saluto, Marsilda, moderati. Si, sarai anche felice di vederlo, ma non sei una ragazzina scema!
    Ehm, ce ne hai messo di tempo. Stavo iniziando a preoccuparmi.
    In realtà rispetto all'orario che gli ho lasciato sul biglietto è in ritardo di soli cinque minuti, questo significa che ho fatto una figura terribile e giustamente penserà che sono fastidiosa, puntigliosa e acida come il latte scaduto. Ottimo.
    Perchè mi sto facendo così tanti problemi, accidenti a me? E ' solo un ragazzo innocuo, niente di più! Meglio indicargli il cielo fuori dalla finestra e parlare di astri, quelli mi hanno sempre salvato la vita.
    Se non lo sai, stanotte potremmo vedere ben due fenomeni astronomici: eclissi di Marte e Luna di Ghiaccio! La seconda viene chiamata così perchè è il primo plenilunio con temperature rigide, la luna appare più grande e bianca del solito, quasi fosse ricoperta di neve. Pensa che in America la chiamano Luna del Castoro perchè coincide con il periodo in cui venivano messe trappole prima che le paludi congelassero, così da far scorta di pellicce per l'inverno.
    Sembro decisamente più sicura di me, quando parlo di ciò che abita il buio dell'universo, e riempirmi la bocca di curiosità è ben più facile che parlare di faccende sociali o altre amenità. Spero davvero che a lui interessi, mi è sembrato fin da subito un ragazzo intelligente ed il suo comportamento in classe è encomiabile, quindi nonostante i miei timori non dovrebbe trovarmi così tanto noiosa... Giusto?
    Ad un certo punto la luna si sposterà verso Marte e lo cancellerà momentaneamente dal cielo. Data la potenza del telescopio non dovremmo avere problemi nel vedere tutto alla perfezione. Sarà molto bello!
    Non pensare ai suoi capelli, non pensare ai suoi capelli. Per l'amor del cielo, qualsiasi cosa accada non osare fare commenti inappropriati, sciocca ragazzina!
    Ti stanno, ehm, bene... i ricci.
    Voglio morire.
  9. .
    Signor Capo Auror Ramirez,

    Con la presente le chiedo scusa per il comportamento che ho dimostrato durante il nostro ultimo incontro ad Hogsmeade, purtroppo non ero in me a causa di alcuni problemi lavorativi che mi hanno occupato la mente da qualche mese a questa parte.
    Desidero solo il bene per mia figlia, io e Octavié l'abbiamo educata secondo valori che, lo ammetto, potrebbero a volte sembrare rigidi, ma entrambi la amiamo moltissimo e vogliamo solo la sua felicità.
    Vorrei quindi chiederle se mi concederebbe l'onore di presenziare ad una cena nella mia magione, magari accompagnato da sua figlia, così che le bambine possano stare un po' insieme. Mi dia la possibilità di chiederle scusa di persona, di conoscerci meglio e al contempo dimostrarle quanto la nostra famiglia sia veramente unita.

    In attesa di una sua risposta,

    Killian Everett-Millais
  10. .
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    L'educazione imposta a mia figlia era sempre stata precisa, netta e tagliente quanto la lama di un coltello.
    Fin da piccola le è stato insegnato ad obbedire ai miei ordini, l'unica legge era quella che usciva dalle mie labbra e sfuggire dal prestabilito recinto che le ho costruito attorno sarebbe stata la mossa più stupida della sua breve vita.
    A modo mio, le ho sempre voluto bene, e vederla eccellere è ciò che ho sempre desiderato poichè Marsilda è la mia unica erede e non potrei vedere il mio regno nelle mani di qualcun altro.
    Per molto tempo è stata brava, è riuscita a guadagnarsi briciole della mia fiducia e rispetto, forse ho sbagliato io a donargliene così tanto, se fossi stato più attento e avessi tenuto il guinzaglio più corto non avrebbe mai osato distrarsi tra le braccia di un'insulso ragazzino.
    E magari ha ragione, il giovane Erik, nel dire che mia figlia non oserebbe mai parlare di quello che le ho fatto... In fondo, ricordo ancora con orgoglio il grido strozzato di dolore che le uscì dalle labbra quella notte, e sono sicuro che la mia bambina non desidererebbe mai riprovare una sensazione simile.
    Comunque è meglio prestare attenzione, tenere tutti e due gli occhi bene aperti. Fidarsi è bene e non fidarsi è meglio, specialmente quando si ha a che fare con giovani adolescenti il cui fuoco della ribellione tenta di brillare al di sopra del volere dei genitori. E' sempre meglio soffocarlo con la cenere, quel maledetto fuoco, e poi buttarne via i carboni.
    Tendenzialmente apprezzo il modo di pensare di Erik, è molto promettente, un figlio del Nord che ha trovato il suo giusto spazio nella casata che un tempo ha dato un tetto al sottoscritto, ma ora lo guardo come se fosse impazzito. Invitare a casa mia la piccola Grifondoro? E poi scrivere a suo padre?! Cosa gli passa per la testa, vuole vedermi morto?
    Arriccio il naso, disgustato al pensiero di avere quell'inutile di un Capo Auror borioso tra le mie mura, per quanto io sia bravo a mantenere una recita nei pressi del nemico alla lunga potrebbe risultare stancante o troppo fasullo continuare a sorridergli con propositi di falsa amicizia. Eppure...
    Mh. Riconciliazione, dici.
    Mormoro tra me e me, il viso più rilassato ma ancora scettico.
    Mi duole ammetterlo, ma il ragazzo potrebbe aver ragione. Se dovessi continuare ad andare contro Marsilda attirerei troppe attenzioni da parte dell'indesiderabile, ed il suo fiato sul collo è assai opprimente.
    Non dovrò nemmeno esagerare con l'improvviso interesse nei confronti di mia figlia, si chiederebbe cosa mi sia successo e drizzerebbe le orecchie o si allontanerebbe per paura di eventuali conseguenze; mi serve un giusto equilibrio tra severità ed amore paterno, una prova assai difficile visto il modo in cui tendo a scattare quando i piani non vanno secondo il mio volere.
    Sarà una sfida, eppure sono abbastanza sicuro di me stesso da pensare di poter vincere.
    L'idea di avere Dell Ramirez in casa mia mi disturba in un modo che mi è impossibile descrivere a parole... Ma proverò a seguire il tuo suggerimento.
    Se non dovesse funzionare, saprò da chi andare per lamentarmi a suon di colpi e gocce di sangue. Non vedo perchè dovrei essere io l'unico a crollare in questa guerra.
    Mi ricompongo raddrizzando la schiena e addolcendo i lineamenti, le mani guantate lisciano la superficie del cappotto e l'unico segno della tempesta appena passata è il taglio sulla guancia ed il cadavere della creatura alle mie spalle.
    Molto bene, se non hai altro da dirmi puoi pure tornare a svolgere il tuo lavoro al castello, ragazzo. Mi aspetto resoconti settimanali dettagliati in questo periodo, devo sapere ogni sua mossa fuori dall'ordinario. Non deludermi.
  11. .
    Deduco sia per tutta quella storia dell'intagliare zucche insieme, avrai fatto una buona impressione.
    Chiudo in fretta il discorso André, evitandomi così di pensare al rossore che mi aveva causato con le sue parole e tutte le eventuali sensazioni che ne erano conseguite.
    Meglio concentrarsi su un problema per volta, anche perchè quello che era accaduto col Tassorosso non lo era affatto e stavo cercando di tenere il tutto ben sigillato in un'angolo del mio cervello. Stare troppo tempo con Daisy stava iniziando a farmi vedere cose che non esistevano, e sicuramente il ragazzo mezzo francese si era sbagliato a dire quella cosa dell'averlo scombussolato.
    Già faticavo a credere di poter interessare a Rick che si faceva sette piani di scale solo per venirmi a prendere, figuriamoci se di mezzo ci si metteva anche un altro ragazzo! No, no no, assolutamente no!
    Il mio disagio è ben evidente agli occhi esperti di Daisy, che ormai conosce i miei modi ed effettivamente straparlare non è proprio da me. Sono nervosa e le sue battute non aiutano, sembra che non mi stia prendendo seriamente e scalpito sulla panca quando mi risponde con quel tono sarcastico da persona che non capisce quanto il problema sia dannatamente grave!
    Si, certo, lei non sa cosa c'è dietro il mio terrore e desiderio di far passare tutto, in fondo le ho detto solo che una volta qualcuno si è messo in mezzo a me e al mio ex e sono stata dimenticata, ma come fa questo a non bastarle per dirmi che ho ragione? Come fa a non avere paura di tentare mentre guarda il mondo senza provare paura?
    Mi morsico il labbro inferiore quando dice che non è una cosa così brutta, perchè razionalmente so che non lo è e anche se ora vedo l'amore come una distrazione inutile lo sento che, in fondo, non voglio rimanere sola per sempre e mi manca sentire l'abbraccio di qualcuno contro il volto... Eppure non riesco ad estirpare la voce di mio padre da dentro di me, è come un grillo parlante mostruoso e crudele, mi morsica il cuore e sussurra i suoi ordini ogni volta che provo ad uscire dai gangheri e mi rimette a posto col dolore.
    L'amore è per gli altri, a me non è permesso provare questa gioia.
    Daisy! Non parlare a voce così alta!
    Mi avvicino ancora di più a lei strisciando sulla panca e le guance mi diventano rosse nell'istante in cui nomina il ragazzo di Serpeverde, gesto che va a confermare silenziosamente il suo sospetto.
    Si, è lui, ed è davvero gent-aspetta tu gli hai tirato cosa?
    Mi ero persa questo racconto estivo, nemmeno lui lo aveva nominato ed è pur vero che io non avevo mai chiesto se conoscesse la mia amica nonostante a lezione l'avesse salutata. Trovo comunque rassicurante il fatto che Rick non si sia comportato come Axel e le abbia fatto del male in risposta al lancio del sasso, si riconferma l'ennesima prova del suo essere un'anomalia e persona potenzialmente perbene. Purtroppo.
    Ha effettivamente un sorriso molto dolce e bello e io... Ah, dio! E' terribile!
    Porto le mani sul viso per nascondermi mentre i capelli ricadono in avanti dandomi un'ulteriore protezione.
    Mi è venuto a prendere alla torre, vuole passare del tempo con me a vedere le stelle e quando ci siamo conosciuti ero al lago mezza nuda e non ha mai fatto un commento viscido nemmeno per sbaglio. Sembra un ragazzo corretto e lo detesto per questo.
    Mugugno contro i palmi finchè non emetto un grugnito di disappunto ed esco, sconfitta, solo per ritrovare il viso della mia amica che mi attende. Sto ammettendo di provare un'effettivo interesse per qualcuno di potenzialmente speciale ed è dannatamente faticoso, vorrei solo nascondere la testa sotto la sabbia e sparire per sempre.
    Ti prego, dimmi che vuole solo essere mio amico e non è per niente interessato. A me passerà, deve passare per forza, non voglio... n-non voglio stare male come l'ultima volta. E poi...
    Esito, incerta se dirglielo o meno, se aggiungere l'ennesimo piccolo pezzo del puzzle che va a comporre quella statua di severità che è mio padre. Le ho già detto molto più di quanto altre persone avrebbero mai potuto scoprire, solo il signor Ramirez ha visto la cicatrice e con Daisy non dovrò arrivare a tanto. Posso farcela, posso camminare ancora un po' nell'acqua gelida senza rischiare di soffocare.
    A mio padre non piacerebbe sapere che provo interesse nei confronti di un ragazzo. Lo so che il corpo è mio e nessun'altro deve decidere per me, ma Daisy, tu non sai quanto può essere rigido quando ci si mette. Devo pensare alla scuola e basta, il resto potrà attendere.
    Sussurro con tono più basso di prima, quasi avessi paura che la sua voce nella mia testa possa udirmi e riferire tutto, ed allora finirei con anche l'altra gamba rotta, se non peggio.
    Devo dire a Rick di lasciarmi perdere, è l'unica soluzione possibile. Anche se... ah, non ci credo che lo sto per dire davvero... anche se penso abbia dei capelli molto belli e mi piacerebbe toccarglieli. Dannazione, l'adolescenza fa schifo!
  12. .
    Vedrò cosa posso fare.
    Chiudo con una semplice frase ed un sorriso educato quella piacevole deviazione parigina, relegandola al passato.
    Detta da una persona diversa quella sarebbe potuta suonare come una promessa, un sincero promemoria per potenzialmente vedersi e passare qualche momento in compagnia, ma è dalla mia bocca che sono uscite quelle parole e, purtroppo per il giovane Tasso, sono una bugia.
    Ho dovuto mentire perchè spiegare la verità non mi possibile, e lo conosco da troppo poco per raccontargli della severità di mio padre o delle mancanze di mia madre. Meglio lasciare il tutto sospeso, quando ci rivedremo dopo le vacanze dirò che non ho avuto modo di raggiungerlo poichè la mia famiglia aveva altri piani. Inventerò un viaggio da qualche parte o dirò che avrò passato tutto il tempo al castello, opzione più probabile tra le tante, e andrà bene così.
    Però mi fa piacere che abbia pensato a me, ancora una volta rimango stranita dal sapere che qualcuno ha voglia di passare del tempo in mia compagnia... Forse il musicista è più pazzo di quanto sembra, oppure sono io quella ad essere migliore di ciò che credo.
    Ed è altrettanto peculiare quel senso di dispiacere che provo all'idea irrealizzabile di poter passeggiare insieme a lui chiacchierando amabilmente sotto la neve francese, sarebbe stato un bel diversivo rispetto alle mura fredde di Hogwarts che a poco a poco stanno diventando più accoglienti di casa mia.
    Scaccio quei pensieri con un soffio, quasi fossero fiocchi di ghiaccio venuti a pizzicarmi il naso, e torno a concentrarmi su di lui e ciò che Daisy gli ha detto di me. Lo guardo con insistenza e curiosità quando afferma che si, effettivamente la bionda gli ha parlato di me, e trovo sfacciato questo suo modo lento di tirar fuori le informazioni... Ma non in modo fastidioso, anche se credo si stia divertendo a tenermi sulle spine, accidenti a lui.
    Oh, si. La zucca col sorriso sghembo... Mi ricorda un po' te, sai?
    Il regalo di Daisy era stato... Beh, decisamente particolare a dir poco. Era comunque riuscita nel suo scopo di farmi sorridere, ed ora riservo ad André lo stesso tipo di espressione, solo condita di furbizia ed un tocco di malizia per averlo paragonato ad una zucca storta. Chissà se la mia amica lo ha preso effettivamente come modello o è semplicemente andata a caso come suo solito.
    In ogni caso, mi fa piacere che su di me non sia stato detto nulla di compromettente, dato che il Tasso qui presente sta cercando un metodo di corruzione adatto a me. Corrompermi per fare cosa, poi? Potrei pure pensare di chiudere un'altra volta gli occhi se dovessi trovarlo in giro a guardare le stelle poco prima del coprifuoco, ma dubito ci riuscirei se dovesse immischiarsi in faccende più gravi tipo scappare al villaggio durante l'orario scolastico o barare tantissimo durante gli esami... Eppure non mi sembra il tipo di ragazzo che farebbe mai questo genere di cose, è un Tasso, che diamine!
    E poi, giunge il tempo della musica, delle note malinconiche racchiuse in una scatola di speranza, un po' come i macarons di sua nonna che abbiamo così dolcemente condiviso.
    E' tempo di vedere una me stessa diversa ballare tra le foglie secche per riprendersi un pezzo di libertà, e chissà che questo sogno nato dalla bravura di un ragazzo così particolare non nasconda anche un grammo di verità. Uno solo, piccolo e gracile quanto la polvere, mi basterebbe per aggrapparmici e stringerlo talmente forte da renderlo un tutt'uno con me stessa.
    Lo seguirei con tutta me stessa, quel grammo, se solo mi desse la certezza di non farmi nuovamente male. Per il momento dovrò accontentarmi del sogno di André, quello che ha scelto di donarmi e, nonostante tutto, continuo a non percepire come mio. Dovrò farmelo bastare, almeno per oggi.
    Sorrido alle sue rassicurazioni riguardo la banalità di quanto ho visto, sicuramente lui è più bravo di me a leggere le storie nascoste dietro le note, ed il fatto che vi abbia percepito della sincerità un po' mi spaventa, come quando alla torre mi diede della ballerina con una sicurezza così naturale da lasciarmi a bocca aperta.
    Non mi sento a mio agio quando la gente riesce a guardare oltre le barriere che metto attorno alla mia anima, per qualche strana ragione questo ragazzo dai capelli in disordine e le mani piene d'inchiostro sembra riuscirci meglio di altri e non so cosa pensare. Mi risulta difficile capire se mi piaccia o no, perchè forse sarebbe finalmente ora di abbassare un po' le difese per lasciar entrare qualcun altro oltre a coloro che vi sono già... E pare che André voglia buttarcisi contro queste mie mura piene di spine, quasi non avesse paura di pungersi, ed io per il momento non riesco a rispondergli male, a dirgli di prendere le distanze.
    Semplicemente, sorrido.
    Continui a ripeterlo, ma se sono gentile con te è perchè penso tu te lo meriti.
    Perchè mai non dovrebbe? Non mi ha mai insultata o guardata storto, e a conti fatti sono io quella che gli ha procurato una bella testata la sera che ci siamo incontrati, avrebbe potuto provare quantomeno un briciolo di astio nel parlarmi quella notte, ed invece no.
    Di tutti? Certo, perchè no! Sai, potresti proporre ai gestori della radio scolastica di suonarla di tanto in tanto, se mai dovesse ricominciare. Sono sicura che quelle note tirerebbero su gli animi degli studenti più mogi durante il periodo degli esami di fine anno.
    Se non può vivere senza musica allora che si butti, lui che può ed ha talento, di certo non gli andrà male se continua ad impegnarsi. Ce lo vedo a comporre dischi e iniziare la carriera con piccoli concerti in locali intimi e un po' bui, per poi spostarsi nei teatri gremiti di gente pronta a chiudere gli occhi e godersi il viaggio che le sue note ispirano.
    In un mondo diverso, avrei potuto accompagnarlo coi miei passi di danza; magari non sempre, solo per poche canzoni o luoghi selezionati... No, è un sogno sciocco. Io vivrò di stelle e basta, il ballo non è più cosa per me, ed anche sognarne fa male a lungo andare. Come dice André, sono potenti, ed è per questo che quando non si avverano ti feriscono più di tutto il resto.
    Il sorriso mi si spegne all'improvviso nel sentirlo pronunciare quell'ultima frase che pare avvolta di un'intimità che mi fa arrossire immediatamente e più di quanto non abbia mai fatto in sua compagnia. Non riesco nemmeno a distogliere lo sguardo per nascondermi, da quanto sono sorpresa.
    Subito il volto di Rick mi appare davanti agli occhi, il Serpeverde è l'unico altro ragazzo che sia stato in grado di farmi diventare le guance di questo colore con le sue attenzioni ed il fatto che stia avvenendo con qualcun altro mi sembra così... Sbagliato.
    Il calore che sento tra petto e stomaco è bello, ma non ero venuta qui per questo e... e forse sto solo esagerando, si, sicuramente. Ho travisato come al solito, ed anche Rick è gentile con me per motivi che non vanno oltre la mera voglia di amicizia, il fatto che il suo sorriso mi faccia uno strano effetto è relativo ed è una reazione eliminabile, così come lo sono gli occhi lucenti ed espressivi del Tassorosso ed il mio pensare che siano molto belli.
    Si tratta di una semplice affinità, la nostra, nient'altro.
    Oh, io... ehm... m-mi spiace.
    Biascico parole a caso, scusandomi di qualcosa che non ho commesso e nemmeno capisco.
    Non volevo scombussolarti. Cioè, n-non pensavo sarebbe mai... Io n-non... ehm.
    Cosa diamine stai facendo, ragazzina?! Voglio morire, seppellire la testa sotto la sabbia e rimanere lì per sempre, tutto pur di non provare più questo imbarazzo.
    Mi alzo di colpo, come una molla rigida, e nervosamente inizio a guardarmi attorno alla ricerca di qualcosa che possa salvarmi da questa situazione.
    Guarda, un'oboe! Sai suonare anche quello per caso? Oh, c'è una tela libera! Dovresti proprio disegnarci sopra qualcosa o... ehm... si, facciamo una gara a chi rappresenta meglio il sistema solare?
    Ho adottato la tecnica del parlare a caso di Daisy, con lei funziona quasi sempre, io mi sento solo una grandissima idiota.
  13. .
    Seduta al tavolo con Finnik, sento ancora nell'orecchio il sussurro di Rick e lo strano brivido lungo la spina dorsale che mi aveva causato. Non era riuscito a cancellare del tutto il timore nei confronti del docente, ma mi stava distraendo abbastanza da evitarmi di tenere gli occhi puntati sul Grifondoro per contestargli eventuali errori.
    Troveremo il sistema di comunicare, aveva detto... Davvero rischierebbe un richiamo pur di parlare con me? Mentre trituro gli ingredienti vago per qualche istante con lo sguardo alla ricerca del suo, vederlo impegnato a lavorare seriamente è -ah, accidenti, lo sto pensando davvero?- affascinante e mi piacciono le persone che s'impegnano, forse potrei chiedergli qualche ripetizione in pozioni per migliorare la mia media.
    Mh? Come?
    Mi volto verso Ralph, colgo solo metà di ciò che dice ma inaspettatamente riesce a farmi sorridere con un pizzico di gratitudine che brilla nello sguardo. Non ho una buona opinione di lui dopo quella sera alla Stamberga in cui mi ha praticamente lanciato addosso dell'alcool obbligandomi a bere, ma questa inaspettata gentilezza è assai apprezzata.
    Ti ringrazio, ma cerchiamo comunque di non far uscire un disastro.
    Tento di rimanere propositiva mentre lui mescola, ma la voce alta del prof rivolta a lui mi fa abbassare di scatto lo sguardo, quasi volessi evitare d'incrociarlo per finire nel mezzo di quella tempesta. In fondo l'insegnante non ha torto, se avessi studiato meglio e con più attenzione la materia forse avrei potuto sopperire alla mancanza di Finnik, ma ormai è tardi e, seguendo il consiglio dell'uomo, rimango in silenzio.
    Da qualche parte nell'aula qualcosa esplode, ed ovviamente si tratta della Cavanaugh. Un sorrisetto di maligna soddisfazione mi piega le labbra, ma volto le spalle di scatto quando vedo Daisy offrirle un'aiuto perchè non devo ripetere quanto successo ad Incantesimi, specialmente perchè so benissimo che la Tassa avrebbe fatto la stessa cosa con me, il fatto che non sia accaduto significa solo che sono migliore di Karen anche in una materia ostica come pozioni.
    Una ragazza della mia casata arriva in ritardo, la fisso trattenendo il fiato e con gli occhi carichi di disappunto perchè una ragazza del quinto anno dovrebbe avere un po' più di riguardo e maturità nell'affrontare le lezioni, ma le mie sono sempre speranze vane a quanto pare. Per fortuna dei Corvi il docente sceglie di non toglierci ulteriori punti, ho sudato per guadagnare quei tre e non sarà una dormigliona a levarmeli!
    La pozione sembra essere a buon punto, rimane solo da attendere e preferisco non girovagare per l'aula, rimango ben ferma e seduta al mio posto, concedendomi solo qualche altro sguardo verso il Serpeverde, anche lui in attesa. Non avevo mai notato che il riflesso dei suoi capelli scuri fosse così... No! No, Marsilda! Basta così! Sono solo capelli, non hanno niente di speciale e tu non stai affatto arrossendo, sciocca adolescente idiota!
    Diamine, a volte vorrei potermi nascondere nella mia stessa chioma e sparire finchè non è passato il pericolo.
    Quando il tempo d'attesa giunge al termine, allungo il collo verso la pozione e ciò che vedo mi preoccupa altamente.
    Finnik, le bolle vanno al contrario. Sei sicuro di aver mescolato bene?
    Sussurro al mio compagno di laboratorio, ma è troppo tardi per farne una nuova. Ora la prospettiva di dare tutta la colpa a lui non mi sembra così terribile... Spero che gli eventuali effetti non faranno così male alla ragazza che il prof tanto gentilmente ci ha donato come cavia.
    Mi occupo io del Confundus, tu stai pronto con la pozione.
    Ordino al ragazzo in tono caustico, di guai ne ha combinati già abbastanza e mi tocca mettere delle pezze dove è possibile.
    Un bel respiro, bacchetta puntata, ed ecco che l'incanto prende in pieno la ritardataria. Come ha detto il professore, almeno si sta rendendo utile in qualche modo, e sono felice di non essere io quella che dovrà bere il preparato fallato.


    CITAZIONE
    interagito con Ralph, nominati Rick, Karen e Daisy
    lanciato il Confundus verso Starfoll
    la pozione è uscita bene, tranne per le bolle che vanno dal basso verso l'alto perchè Ralph ha mescolato nel senso sbagliato
  14. .
    Dobbiamo parlare.
    Il tono che utilizzo è quello che la mia cara amica bionda definirebbe come "tipico del tuo innato portamento da istitutrice germanica". Inutile dire che non importa quante volte io le abbia detto di essere mezza francese invece che tedesca, Daisy si è fissata nel darmi origini teutoniche, ed effettivamente la mia più che una richiesta è un'effettivo ordine.
    Ho bisogno di scambiare quattro chiacchiere con lei riguardo... faccende private, e farlo in Sala Grande non è stata la migliore delle idee ma non potevo aspettare e poi al suo tavolo non c'è praticamente nessuno adesso, saranno tutti impegnati ad allenarsi sulle scope o a tirarsi palle di neve in cortile.
    Potrei sempre fulminare con lo sguardo chiunque osasse avvicinarsi a più di tre metri da noi, non sarebbe affatto fuori personaggio e la gente si aspetta questo e altro dalla caposcuola bisbetica, no? Diamine, spero vivamente di avere ragione.
    Mi siedo sulla panca accanto a Daisy e mi guardo attorno con circospezione un paio di volte prima di consegnarle i macarons avvolti nel fazzoletto di stoffa pulito che conservavo in tasca. Sono visibilmente agitata oltre che irrigidita, tamburello con le dita sul tavolo e con la mano libera mi attorciglio una ciocca castana sull'indice in modo talmente affannoso che riesco a strapparmi un paio di capelli.
    Questi sono da parte di André, specialmente quello alla zucca. Sono molto buoni, ti piaceranno.
    Accenno un sorriso alla Tassa, memore dell'effettivo buon sapore dei dolcetti parigini che il ragazzo mi ha tanto gentilmente offerto durante il nostro secondo incontro.
    Aveva un favore da ricambiare e me ne ha offerto qualcuno... Sapevi che al castello esiste una stanza per gli artisti? Ci sono strumenti musicali e tele su cui disegnare. Un bel pianoforte che suona... ehm... bene. Si, bene.
    Sto girando attorno all'effettivo argomento a cui voglio arrivare, spero che lei non lo noti ma a volte sa essere più sveglia di quanto la sua casata non dia a vedere. E poi, purtroppo, su certe faccende emotive ha più esperienza di me.
    Si, ero io quella con un fidanzatino all'età di quattordici anni, ho vissuto un'amore molto acerbo che probabilmente non si poteva nemmeno definire tale, ma mi aveva resa felice finchè era durato. Ci eravamo avvicinati timidamente, ed altrettanto cauti ci eravamo baciati di nascosto per la prima volta senza bisogno di dire niente o di esprimere i nostri sentimenti.
    In questi giorni ho cercato di reprimere qualsiasi sensazioni o pensiero che considero sbagliato e che porterebbe un sacco di guai, ho evitato di pensare al ragazzo che mi era venuto a prendere sulla torre solo per rifarsi tutti quei piani di scale per andare a lezione nei sotterranei. Ho nascosto ogni rossore ed ammirazione nei suoi confronti, pensavo di stare andando benissimo e di essermi immaginata tutto quanto... Poi l'ho incrociato venendo qui, lui mi ha sorriso con fare gentile ed io ho sentito il cuore accelerare e poi lo stomaco ribaltarsi per la paura di ciò che significa prendersi una cotta per qualcuno.
    Anche solo pensare quella parola mi fa venire i brividi.
    Mi avvicino alla ragazza incrociando un braccio sotto al suo e, con fare circospetto, mi guardo attorno per l'ennesima volta prima di sussurrarle il mio segreto nell'orecchio.
    Daisy, credo che mi piaccia una persona. E' terribile! Non posso permettermelo! Come faccio a farmela passare?!
  15. .
    "Sto cominciando a prenderci la mano con il sorprenderti…".
    Purtroppo tale affermazione mai fu più vera, il giovane Tasso è arrivato a quota tre...? Forse quattro? Momenti in cui le sue parole mi hanno fatto sgranare gli occhi e boccheggiare come un pesce fuor d'acqua. Evidentemente questo mio comportamento lo diverte, magari un giorno gli racconterò che alla torre mi sarei aspettata ben altro da parte sua, per esempio strepiti o bacchette sguainate per levarmi di torno e fuggire via, e allora lì si che ci sarà da ridere.
    Resta il fatto che la sua attuale richiesta risulta comunque meno strana di un'ammissione di colpevolezza, ed il mio acconsentire potrebbe essere il mio astruso e complicato modo di ringraziarlo per aver fatto il bravo quella sera. E per essersi presentato con una grossa scatola di macarons.
    Una parte di me non può esimersi dal trovare insolito questo interesse, o presunto tale, nei miei confronti... Perchè mai qualcuno dovrebbe voler passare del tempo con me? Ha detto che sono gentile, ma se mi avesse presa col piede sbagliato la penserebbe diversamente ed ora non saremmo seduti vicini a chiacchierare amichevolmente.
    Dimentico sempre che esistono le eccezioni che confermano la regola, persone come Rick che vengono a cercarmi alla torre per accompagnarmi a lezione nei sotterranei, o come Emily, che nonostante sia una Grifondoro è una bambina gentilissima e dolce. Sulla base di questo ragionamento, è possibile che io sia l'anomalia di qualcun altro oltre a Daisy?
    In questo mondo che mi ha dato solo paura e dolore, riesco ancora a trovare un po' di luce e, soprattutto, ad esserlo per altri?
    Come se egocentrica Marsilda, arriva qualcuno a cui sembri stare simpatica e subito ti ergi a salvatrice. Hai davvero un così disperato bisogno di sentirti speciale? Non ti basta la gelosia che provi per Karen ed il posto che occupa ingiustamente nel cuore della vostra comune amica?
    Scaccio i pensieri bui prendendoli metaforicamente a manate all'interno della mia mente, ed essi se ne vanno via ridacchiando come spiritelli dispettosi. Torneranno, come sempre, ma per qualche ora vorrei provare ad essere più tranquilla con me stessa, o almeno provarci.
    La rassicurazione di André nei riguardi di sua nonna mi fa sorridere, ed il suo occhiolino mi provoca un leggero rossore delle gote che vorrei solo poter nascondere dietro alla lunga chioma. Per fortuna il ragazzo è intento a cercare il nome della pasticceria sotto la scatola, quindi non dovrebbe avermi vista, e poi il sapore del caramello salato mitiga un po' il disagio che sento alla bocca dello stomaco.
    Mh, non saprei. Mia madre ci va ogni anno per fare compere e salutare delle amiche, ma io non vedo le luci degli Champs-Élysées da quattro anni o giù di lì.
    Mamma non vuole avermi attorno, aspettarsi un'invito da lei sarebbe come attendere l'arrivo di un'autobus durante una tempesta di neve, ed io non ho alcuna intenzione di autoinvitarmi o arrischiarmi a chiedere a papà il permesso di andare da sola. So di non meritarmelo, specie da quando abbiamo discusso a causa dei conigli e lui è rimasto a parlare col signor Ramirez, quindi Parigi ed i suoi musei dovranno aspettare ancora un po'. Spero non troppo, pur non essendoci nata ho pur sempre un legame con quella terra e seppellire parte delle mie origini non è nelle mie intenzioni.
    Guardo il ragazzo con curiosità quando nomina Daisy, in un certo senso è normale che si conoscano facendo parte della stessa casata, ma è con non poca apprensione che mi chiedo come faccia a sapere del nostro legame.
    Si, è lei. Ti ha... Ti ha parlato di me?
    In realtà non capisco cosa mi preoccupa, la biondina è famosa per avere la bocca più larga del cervello, sicuramente le sarà scappato un racconto di una sua uscita con la sua amica Corvonero che parla come un'istitutrice germanica. Il fatto che André possa pensar male di me mi provoca uno strano fastidio perchè, che diamine, stava andando tutto così bene, perchè il mio lato peggiore deve sempre rovinare tutto?
    Prelevo un paio di macarons per Daisy, custodendoli in un fazzoletto di stoffa pulita ed appuntandomi mentalmente di andare a cercarla non appena metterò piede fuori di qui per chiederle delucidazioni e informazioni riguardo questa cosa della zucca ed i dettagli precisi su quanto è stato detto nei miei confronti.
    Assolutamente niente, sono incorruttibile.
    Torno a scherzare con l'animo un po' più leggero ed un sorriso furbo in volto mentre alzo il mento in una posa altera atta a darmi un'aria estremamente seria ed effettivamente inamovibile dinnanzi a qualsiasi tipo di corruzione. Il suo avvicinarsi lungo la panca ed il desiderio di voler procedere a tentativi mi fanno arrossire nuovamente le guance, presa dal panico adolescenziale che tanto odio tento di mascherare il tutto con un finto attacco di tosse che mi fa voltare la testa dall'altra parte rispetto a lui.
    Ah, sia maledetta la mia inabilità ad avere a che fare col prossimo, anche quando cerco di farmi un nuovo amico finisco col sentirmi sopraffatta dalle emozioni. Sarebbe più semplice essere senza cuore, come mio padre. Lui non si vergogna di niente, non diventa rosso e non fa fatica a comunicare o mentire. Anche se, a pensarci bene, forse l'ultima caratteristica in parte l'ho ereditata da lui.
    Eppure so che se il mondo intero non sentisse più niente poi non ci sarebbe nemmeno la meraviglia di fronte alla volta celeste, nessun cuore si illuminerebbe grazie ad una stella cadente e le persone come André non verrebbero più mosse dall'ispirazione nel creare arte e musica. Una gran perdita, ecco cosa sarebbe.
    Mi spiace per la cattiva notizia che ricevette il giorno in cui compose la sua canzone, qualsiasi essa fosse deve averlo colpito profondamente e si nota dal modo in cui sorride malinconico e sfiora i tasti bianchi e neri davanti a lui. Vorrei potergli dire qualcosa, qualsiasi frase in grado di farlo stare meglio, anche solo per fargli capire che non è l'unico ad essersi lasciato alle spalle un'altra vita... Ma non ci riesco.
    Qualcosa mi frena, i maledetti paletti e muri che altri hanno iniziato a costruire al posto mio e che poi io stessa ho completato. Mi limito quindi ad ascoltarlo con attenzione, gli occhi fissi nei suoi finchè si gira del tutto ed inizia a suonare, lasciandomi con la schiena rivolta ai tasti e in un certo senso sola nel mondo che vuole mostrarmi.
    Traggo un profondo respiro e chiudo gli occhi. Le notte hanno il colore di mille tulipani, fuochi d'artificio che mi si accendono dietro il buio delle palpebre. E' una melodia malinconica, eppure riesco a percepirvi la speranza dietro la nebbia, un faro che brilla nelle fredde notti del più grande degli oceani.
    Stringo i pugni in grembo quando l'immagine cambia in una piccola storia tanto scontata quanto meravigliosa. Gliela racconterò? Con i toni edulcorati, mettendoci un'altra protagonista con un viso diverso dal mio... Si, potrei provarci. Nel frattempo scaccio indietro tristezza e amarezza, quando il ragazzo smette di suonare ed io volgo lo sguardo sul suo nei miei occhi vedrà solo ammirazione per le sue abilità ed un vago sentore trasognato di cui non sono riuscita a liberarmi.
    C'era una persona che camminava tra le foglie autunnali, le svolazzavano attorno mentre correva. Era buio, nel cielo un sacco di fuochi d'artificio. A un certo punto si è messa a ballare.
    Alla fine i dettagli si snocciolano da soli, potrebbe pensare sia stato tutto un sogno nato dal nomignolo con cui mi ha chiamato poco fa, e allora non saprebbe di aver ragione riguardo al mio passato e ciò che desidero per il mio futuro. La Marsilda in mezzo alle foglie non aveva paura di nessuno, il ginocchio non le doleva per lo sforzo e nessuna cicatrice a forma di mezzaluna le marchiava la pelle.
    Scusa, è molto banale, lo so. Te l'ho detto che non ne ero in grado.
    Sbuffo drizzando le spalle, cercando di riprendere una compostezza che stava andando persa.
    Tu però non sei affatto mediocre, era una canzone bellissima. La musica potrebbe essere il tuo futuro, se t'impegnerai abbastanza.
    Tento di essere propositiva, di sorridergli con sincerità, ma ormai vi è un'ombra dietro ai miei occhi ed una parte di me pensa che non avrei mai dovuto partecipare a questo gioco.
    Ho... Ho sentito la speranza, sotto la malinconia. Credo sia ancora tua questa canzone, piuttosto che mia. L'ottimismo non fa esattamente parte del mio essere, ma ci sto lavorando. Ah, sto parlando troppo... Maledetto Tasso, sei riuscito a scombussolarmi per bene.
    Non so come, alla fine riesco perfino a scherzare con André, colpevole di avermi fatto sentire qualcosa che vorrei solo dimenticare per sempre.
184 replies since 8/9/2021
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