Hogwarts Mystery - GdR Harry Potter

Posts written by BrianD

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    Con la coda dell'occhio seguì il fluttuare della camicia e l'avanzare aggraziato di quel corpo sottile incorniciato da lunghissimi capelli scuri, prima di spostare lo sguardo verso l'avvenente figura che aveva già catturato l'attenzione di molti degli astanti. Inguainata in un abbigliamento non consueto per un tranquillo pomeriggio feriale in un pub senza nessuna pretesa, si distingueva come un fiore nel deserto, nell'uniformità incolore del contesto. Tuttavia fu solo quando lei si accomodò al bancone e con un fare spavaldo ordinò un'altra consumazione, che fu attratto dal colore inusuale delle sue pupille. Non si trattava di una bellezza classica, ma sicuramente si faceva notare.
    Ora ricordava perchè quel volto gli era rimasto così impresso, tra i tanti che gli capitava di visionare. Sicuramente non l'avrebbe riconosciuta, persa tra decine di furfanti accusati di reati più o meno simili, se non fosse stato per quella caratteristica tanto peculiare.
    Le sfumature di quelle iridi rimandavano ai colori danzanti di un'aurora boreale e non certo a infimi traffici di bassa lega. Il cipiglio però era abbastanza evidente ed indicativo del fatto che la fanciulla fosse tutt'altro che eterea ed anzi, piuttosto risoluta. I due uomini si scambiarono un'occhiata eloquente che lui tradusse, per la nuova arrivata, in un sorriso. Fergus, invece, provvide a servirla con la solita grazia che lo confaceva. Il liquido traballò nel bicchiere, mentre la trafiggeva con un'espressione di disapprovazione.
    Ci conosciamo? La domanda della ragazza lo aveva colto di sorpresa e il sospetto di essere il motivo per cui lei si trovasse nel pub, divenne ben presto certezza. Non era allarmato, quell'incontro poteva essere causato da tante ragioni differenti, non necessariamente insidiose. Scartò subito la possibilità che si trattasse di un pretesto per un approccio. Non sarebbe stata così diretta. Ripescò nella memoria le caratteristiche precipue della giovane, ma nulla sembrava indirizzarlo verso una possibile risposta alle sue domande. Di sicuro era un soggetto noto per i suoi colleghi, ma questo non forniva altri elementi utili, visto che loro due non si erano mai visti prima. Bevve ancora una sorsata senza perdere il contatto visivo. Nell'istante in cui aveva ruotato il busto verso di lui, aveva potuto osservarla meglio ed ora era decisamente incuriosito.
    Beh, complimenti per le sue doti investigative. Vuole che metta una buona parola per farla assumere al Ministero ? Ora, mi dica, c’è un motivo particolare per cui ha voluto trovarmi o è solo per il piacere della compagnia?
    Il suo sguardo scivolò sul bicchiere ancora intonso che la ragazza stringeva fra le dita. Unghie laccate di scuro e ben curate come tutto il resto. Si poteva capire molto di una persona dal suo contegno e dal modo in cui centellinava una bevanda come quella. Controllo e insolenza in un connubio ben assortito. Poteva essere una recita a suo uso e consumo, nel tentativo di dimostrargli quanto fosse risoluta nell'ottenere ciò che era venuta a cercare, ma al contempo non sembrava affatto intimidita dalle eventuali conseguenze del suo atteggiamento.
    Se siamo già alla fase dei complimenti, posso replicare con un lei ha degli occhi stupendi, banale ma veritiero. Occhi che non si dimenticano facilmente. Fergus aveva replicato con un fischio basso, allusivo, all'esternazione di lei, che sembrava sbucata dal nulla, come tutto il resto di quell'assurda conversazione.
    Istintivamente aveva passato le dita tra le chiome, scompigliando la trama lineare in cui li aveva costretti. I suoi ricchi avevano immediatamente reclamato l'indipendenza, come tentacoli liberati in ogni direzione.
    La situazione si stava facendo interessante e chiaramente non si sarebbe sottratto ad ogni successivo sviluppo.


    Edited by BrianD - 3/5/2024, 10:49
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    Celine era tutta mossette e faccette buffe, una spontaneità dirompente che con gli anni avrebbe inevitabilmente perso. Una leggera trasposizione e poteva averne un ritratto piuttosto somigliante, nei tratti di quella mamma che il sorriso lo aveva smarrito accanto ad un uomo che non aveva saputo renderlo duratuto. Tuttavia, quelle guance paffute e il sorriso che le illuminava lo sguardo era un dejavu, un miscuglio di sensazioni allineate come diapositive. Non pensava spesso alla piccola Elaine, era passato troppo tempo. Molte vicissitudini lo avevano distratto dagli affetti familiari che gli erano stati sottratti con uno strappo violento. Celine ebbe il potere di risvegliare quella parte della sua memoria annebbiata da anni di ricerche infruttuose, in cui aveva smarrito il senso della perdita. La vocina squillante, quelle parole teneramente deformate dall'immaturità infantile, lui le aveva appena sfiorate e perse per sempre.
    Si, conosco la tua mamma, ma non mi ha detto che avesse una bimba così bella
    Le sfiorò il nasino dopo che Aj l'aveva sollevata fra le sue braccia. Si chiese cosa poteva capire un'esserino così indifeso di tutto quello che stava accadendo e di come certe dinamiche influenzassero la sua vita in modo tanto incisivo. Quel giorno sarebbe stato il più indicato per approfondire gli aspetti legati alla vicenda di Lacroix, di cui aveva solo sfiorato il lato umano nel laconico rapporto sul suo arresto. Smith lo conosceva piuttosto bene e forse avrebbe potuto chiarire gli aspetti più scabrosi del suo rapporto con Morgan. Il giorno che l'aveva conosciuta, si era fatto un'idea parziale basandosi unicamente sui toni disperati della ragazza, ma non era suo costume soffermarsi su giudizi affrettati e di cui non conosceva affatto il contesto. E non era il caso di insistere su dettagli che molto probabilmente, lei non era affatto intenzionata a fornirgli. La loro era ancora una conoscenza superficiale e pertanto non incline a certe confidenze private. Aj invece, gli avrebbe presentato un quadro del tutto obiettivo.
    Nel frattempo, il sorriso di Celine inondava quel luogo severo e imponente di una luce sbarazzina e trascinava entrambi gli uomini verso il paradiso della golosità.
    Ah quindi noi non siamo gli unici con cui mangi i dolcetti Brian assunse un'aria corrucciata, fintamente delusa. Di sicuro la bimba non aveva parenti irlandesi e questo Regan doveva essere uno zio altrettanto artificioso quanto quello che la sorreggeva mentre si lanciava su un vassoio di ciambelle glassate. Non so chi sia, ma di certo non sa fare questo Sfiorò i capelli di Celine e nella sua mano comparve una coroncina di margherite che gli pose sulla testa.
    Ora sembri proprio una principessa Si stupì di se stesso per quel gesto che ne replicava uno simile compiuto tanti anni prima. Ad Elaine i suoi giochi di magia piacevano molto e anche se ancora non sapeva parlare, rideva felice.
    Tu conosci questo Regan? chiese proprio nel momento in cui vide un collega richiamare l'attenzione di Smith, che prontamente gli depose la piccola fra le braccia, prima di allontanarsi velocemente richiamato da chissà quale emergenza. Si sarebbe dovuto tenere la curiosità, a quanto pareva, e anche un fardellino che gli buttava le braccia al collo.
    Con l'aiuto della bambina, si fece allestire un piccolo vassoio di dolci ed insieme migrarono al tavolo più vicino, dove la depose, accomodandosi accanto a lei. Tutto avrebbe immaginato, meno di trascorrere il pomeriggio in compagnia di trenta centimetri di contagiosa allegria, senza nemmeno il supporto di una
    birra degna di quel nome. Tuttavia si rassegnò all'idea con il sorriso migliore di cui disponeva. Morgan li avrebbe presto raggiunti e quella poteva essere una piacevole conclusione.
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    Gabbia
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    Passi veloci sfioravano l'asfalto lucido. Gli ultimi strali di un rovescio improvviso cadevano obliqui dal cielo mutevole, spazzato dal vento che si era manifestato nel medesimo, repentino modo. Non ci faceva caso, continuava a percorrere il tratto di marciapiede diretto verso una meta precisa, la solita che raggiungeva quando, al termine del servizio, aveva voglia di rinfrancarsi con una buona pinta dal sapore tipicamente irlandese. Del resto quella era l'ora che preferiva. Le strade del centro si stavano svuotando e gli inglesi babbani e non, si riversavano a frotte nei pub senza manifestare la fretta che li perseguitava durante la prima parte della giornata. Avrebbe potuto camminare per ore, benchè la pioggia gli imperlasse i capelli ed il viso che manteneva alto verso un punto non definito. La cadenza regolare lo aiutava a concentrarsi sui suoi pensieri e i rumori ovattati della città favorivano il suo isolamento in ciò che, da un po' di tempo costituiva il suo immaginario principale. Erano molteplici gli spunti a cui la sua mente attingeva, tuttavia in quel momento la pressante e ancora indefinita situazione politica aveva la meglio su tutto il resto. Si sentiva come un fantino alla striscia di partenza. Se pur scalpitava per partire al galoppo, sapeva di non avere gli elementi sufficienti per disputare una buona corsa. Il dovere gli imponeva di far quadrare connessioni semplici, lineari in cui ad una causa corrispondeva un effetto, ma la sua logica non ottemperava agli obblighi in modo altrettanto basico. Il male poteva essere combattuto con altri metodi, non necessariamente si doveva rispondere alla violenza con altrettanta violenza. Esisteva un percorso più razionale e probabilmente più efficace. Tuttavia lui era solo una pedina fra le altre e si sarebbe adeguato per quanto la sua stessa coscienza gli avrebbe permesso.
    Su questo punto, si ritrovò a posare la mano sulla maniglia della porta, facendo ondeggiare il cartello che vi era apposto
    Siamo al completo. Ripassate più tardi se non sarete troppo ubriachi
    Fergus Walsh sapeva come contenere lo spirito ardente dei suoi avventori e limitare, al contempo, il traffico di bicchieri in transito sopra le teste degli stessi. Se non bastava un avviso informale, ci pensava la sua stazza a garantire il rispetto di alcune regole basilari, che una clientela affezionata rispettava senza alcun problema. Ovviamente lui ne faceva parte ed un cenno di approvazione del rosso al bancone, lo inserì rapidamente nella lista dei ben accetti. D' altro canto le dimensioni del pub non avrebbero consentito un maggior afflusso di quello già presente ai tavolini e in coda al bancone. Si guardò intorno e riconobbe qualche fisionomia, oltre a qualche faccia nuova, come quella dei i due giovani seduti in un angolo e la ragazza sola seduta in fondo alla sala. Ritornò velocemente su quel volto un paio di volte prima di ricordare dove l'avesse giù vista. E si, quel bel faccino imbronciato, lo aveva fissato mille volte da un fascicolo fra i tanti, ingombri di pergamene segnaletiche. Non ricordava i particolari, ma si trattava sicuramente di reati connessi al furto di particolari ingredienti per pozioni. Non era strano il fatto che frequentasse un pub prevalentemente babbano, ma che fosse li da sola, chiaramente in attesa di qualcuno. In quel periodo, data l'anomala e scarsa efficacia della magia, la sua presenza era particolarmente singolare. Si accomodò nell'angolo opposto del lungo bancone, in modo da poterla osservare da lontano senza destare sospetti. Gli sorrise prima di ingollare un paio di sorsi e poi prese a chiacchierare con Fergus. Magari avrebbe abboccato.
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    Non vi era alcun dubbio sul fatto che la comunicazione fosse il primo ed il più urgente degli argomenti all'ordine del giorno. Se ne era accorto dopo l'avvio di quella riunione, in cui non erano mancati fraintendimenti macroscopici in materia di sicurezza, o meglio sulle modalità con cui questa dovesse essere assicurata. Era abbastanza evidente che non sarebbe stato semplice giungere ad un compromesso che fosse condivisibile e che tenesse in considerazione le esigenze di tutti, rispettando quei principi che Dell Ramirez aveva inculcato nei suoi uomini. Onestà, integrità e rispetto delle regole sembravano essere ampiamente in discussione, dal nuovo comitato direttivo. Del resto quelle stesse regole che garantivano l'equità giuridica erano state ampiamente rimaneggiate con la promulgazione di leggi ad hoc piuttosto generiche che, tra le altre cose, stabilivano un trattamento analogo per i sostenitori delle Arti oscure e i comuni cittadini. Qualche avvisaglia era emersa durante il colloquio con la Fhest. Brian aveva provato a leggere fra le righe di quella sorta di test ed aveva ricavato l'impressione che le nuove disposizioni ministeriali fossero un'escamotage piuttosto empirico di classificare il corpo Auror in base a determinate caratteristiche. Non gli era piaciuto.
    Si era sentito a disagio fin dal primo approccio con la circolare sul nuovo regolamento che era bellamente atterrata sulla sua scrivania. Aveva subito compreso che le regole del gioco erano mutate e quello in cui aveva sempre creduto e che aveva perseguito prima come avvocato e poi come Auror, era stato completamente stravolto. Il sistema gli permetteva di comportarsi come chi avrebbe dovuto perseguire, trasformando l'azione di contenimento della criminalità in una faida. Anzi, peggio. E toccava agli Auror il compito di erogare una giustizia sommaria, quando invece, per questo compito, esisteva un organo competente e regolato da norme di opportunità. Se queste ultime diventavano superflue, chi si sarebbe preso la briga di giudicare loro e secondo quali criteri? Forse era troppo severo nel sentenziare, o troppo ligio ad un' idea di giustizia che aveva sempre guidato i suoi intenti. Certo era che doveva esistere un altro modo o una chiarezza maggiore del legislatore che aveva volontariamente omesso di specificare le modalità e soprattutto a quale categoria fosse riservato un tale trattamento.
    In quest'ottica il discorso del Preside di Hogwarts era quantomeno condivisibile. Lo ascoltò e convenne sulle conclusioni, anche se sembrava dimenticare che gli "argomenti" con cui voleva attirare l' attenzione della platea erano i medesimi con cui i suoi colleghi inglesi si scontravamo quotidianamente. Oppure era convinto che al di fuori del dipartimento irlandese, tutti gli altri Auror trascorressero il loro tempo a giocare a gobbiglie o ad ubriacarsi nei pub?
    Di tutt'altro stampo, gli sembrò invece il nuovo Capo Auror. Lesse nel suo sguardo dello sconcerto e anche dell'altro che, per il momento, Brian provò a classificare come il sospetto dovuto all' incomprensione. Le sue parole non avevano fatto altro che sottolineare la prevedibilità di certi vizi duri a morire e che ciclicamente riemergevano sotto la spinta di una nuova generazione di Maghi Oscuri, determinati a far valere le proprie ambizioni.
    Alla luce delle sommarie informazioni che ci sono state fornite, non si evincono novità sugli scopi che muovono quella teppaglia. Per riassumere... non è forse, ancora, la sete di potere a guidare le loro deprecabili azioni in nome dell'Oscuro e dei presunti privilegi della purezza della razza? Continuò pertanto a fissarlo, nella convinzione che Stormind tentasse di far prevalere una tesi contraria per puro partito preso. La sorte toccata a Moon sembrerebbe una sorta di punizione che è completamente nelle corde dei Mangiamorte. Come minimo lo avranno incolpato di ignavia, se non addirittura di alto tradimento ed è probabile che ce lo abbiano comunicato in questo modo scenografico come monito. Non trova?
    Punti di vista certo, che forse un giorno, sarebbero riusciti a mettere a confronto in modo più confidenziale. Chi poteva prevederlo. Tuttavia in quel momento, l'espressione dell'uomo non lasciava trasparire alcuna apertura nei suoi confronti.
    Tuttavia, se lei avesse notizie diverse, forse sarebbe il momento giusto di rendercene partecipi. Credo che aiuterebbe di molto le indagini ed il nostro lavoro. Se servisse, comunque, sono a disposizione per il corso di Medimagia, come per tutto il resto
    Lavoro che presentava altre incognite, come la difesa dei soggetti citati da Mark Harris. Il racconto del suo incontro con i Maghi Oscuri fu parco di particolari, pur mettendo in risalto la pericolosità della sua posizione. Ma bastava interpretare le espressioni ed il nervosismo di Aj per rendersi conto di quanto quest'ultimo fosse preoccupato per colui che considerava una specie di pupillo.
    E' vero che non si possa imporre una scorta, ma bisognerebbe quanto meno avvisarli del pericolo. Ci saranno famiglie dietro queste persone che devono essere protette

    Messaggio per Stormind:
    Sembra abbastanza inverosimile che Doyle possa depistare alcunchè e cioè suggerire deliberatamente false piste. Specifico perchè mi sembra un'accusa abbastanza seria. Ti invito ad agire di conseguenza
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    Sono perplesso AJ, ho bisogno di capire su quale terreno ci stiamo muovendo, perchè alcune dinamiche interne non mi sono ancora del tutto chiare.I passi dei due Auror sonorizzavano insieme a mille altri, gli ambienti del Ministero in cui, un organizzato formicaio umano colonizzava dedali di sotterranei sotto l'asfalto londinese. Al di la dei numeri, cio' che maggiormente avrebbe colpito un osservatore esterno, era la grande quantità di piccoli aeroplani di carta che sovrastava le teste di impiegati e visitatori, creando un caotico traffico, con non poche collisioni. Fissò distrattamente la gigantografia del ministro Nott, mentre percorrevano il lungo tratto del corridoio che portava diritto verso la monumentale fontana, posta al centro del vasto atrio.
    Comunque ciò di cui ho veramente bisogno adesso, è mettere qualcosa sotto i denti, il tutto accompagnato da un'ottima birra.
    Approfondire la conoscenza con l'americano aveva positivamente modificato le sue idee sui rapporti con i compagni di lavoro. Era finalmente emerso da quella specie di limbo comatoso in cui ristagnava da mesi, in cui starsene per conto suo non era mai stata un'alternativa. Era pur sempre irlandese e una buona compagnia non era mai stata in discussione. Smith era allegro, cordiale: una vera scoperta. In più, possedeva quel raro dono di accorciare le distanze con i propri sottoposti, pur svolgendo il suo ruolo di caposquadra con grande serietà. Si erano ritrovati d'accordo su qualche dettaglio cruciale, ma anche in caso contrario, era convinto che avrebbero trovato un punto in comune su cui confrontarsi, senza particolari problemi. Con tutto quello che stava per accadere, era importante per lui sapere che l'altro non avrebbe eretto muri di cavilli gerarchici. Combattere il Potere Oscuro, che diramava le sue distorte appendici lungo le direttrici del Mondo Magico, richiedeva una coesione di intenti che al momento sembrava difficile da realizzare.
    ''Zio Jayyyy. Ziooo Jay''
    Il potente acuto della piccola proruppe nel cicaleccio circostante ed immediatamente dopo due occhietti vispi lo fissarono dalle braccia dell'altro auror. Aveva un che di familiare e nella sua mente si fece largo l'immagine di altri due occhi della medesima intensità di quelli della piccola. Prima che Aj pronunciasse quel nome, aveva già intuito che si trattava della figlia di Morgan e di quel Lacroix di cui si discuteva negli ultimi giorni.
    Anche tu sei molto carina, proprio come la tua mamma. Le sfiorò la punta del naso con l'indice. Io sono Brian, piacere di conoscerti
    Che avessero aperto una scuola dell'infanzia all'interno del Ministero, non era la cosa più inusuale che fosse capitata in quel luogo. Del resto, per le mamme che vi lavoravano doveva essere una soluzione piuttosto adeguata. Quello che non capiva, era perchè Morgan avesse adottato una simile soluzione, ma di certo erano ancora molte le cose che non sapeva di lei.
    Devi rassegnarti al fatto che le ragazze mi trovino più bello di te. Accontentati di essere il più simpatico.
    Cio' che lo incuriosiva invece, era raccogliere tutte le informazioni di cui disponeva e farsi un quadro preciso sull'ex collega e sui rapporti che intercorrevano con la madre di sua figlia. Era evidente che non fosse quello il momento più appropriato, perchè la bambina li stava guidando verso una vetrina piena di prelibatezze.
    Prendiamo uno di tutto, Celine? Tanto paga zio Jay
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    Arriva la cavalleria pesante...
    La sua mente elaborò un pensiero irriverente, caoticamente goliardico, a dispetto della spessa coltre di mestizia che, repentina, era calata sugli astanti. Una discreta rappresentanza dei convenuti sembrava non aver ancora metabolizzato le notizie del giorno, compreso l'arresto di Ares Lacroix. Soprattutto Aj, nella mimica quasi statica del suo volto tirato, da cui era scomparso ogni cenno di allegria, appariva particolarmente colpito. Per Brian, quel nome, pronunciato senza nessuna enfasi dal ministro, era soltanto uno dei tanti incasellati nella lista di coloro che avevano subito la stessa sorte ed era collegato a Morgan, dalle cui labbra ne era scaturito un ritratto assai poco lusinghiero. In merito, il suo atteggiamento si manteneva piuttosto neutro, in attesa di farsi un'idea più precisa della situazione. Era evidentemente uno dei pochi a mantenere un occhio disincantato rispetto agli avvenimenti, anche se non il più sarcastico: le esternazioni della nordica rossa rasentavano il sottile confine del disprezzo.
    Poco prima che quella riunione entrasse nel vivo, aveva intercettato lo sguardo e i commenti ironici della Fhest al suo accenno di saluto.
    E io che speravo di portare te, a cena fuori, ma è evidente che non sono riuscito a sortire l'effetto desiderato sollevò malinconicamente le spalle e poi un angolo delle sue labbra si stirò lungo la guancia. Dovrò accontentarmi di Smith, per smaltire la delusione.
    Dunque si ricorreva ad una task force di livello per porre rimedio ai rigurgiti di supremazia della quota oscura del mondo magico. L'eterna contrapposizione fra il Bene ed il Male stava per realizzare la sua chiamata alle armi, in nome di quel bene superiore che muoveva entrambe gli schieramenti, seppure con finalità diametralmente opposte. Un equilibrio interessante, quasi epico nel "proclama di intenti" del ministro, il quale perorava la causa puntando unicamente su un colpo di scena con il quale intendeva impressionare la platea. L'arrivo dei nostri era senz'altro il suo asso nella manica. Kain Cavanaugh lo conosceva bene. Si era fatto le ossa sotto il suo comando, anche se, quasi sicuramente, dei suoi primi anni come Auror nel dipartimento irlandese, non era rimasta memoria nella mente del suo superiore. E quindi no, non si trattava del sostituto di Ramirez, munito di credenziali piuttosto generiche, alla base di una fama che era tutta da verificare. Con una carriera consolidata oltremare, a lungo lontano dalle dinamiche che avevano interessato il Regno Unito, avrebbe dovuto dimostrare sul campo il suo valore. Oltretutto, sulla sua testa, avrebbe pesato l'iconica figura di un capo auror che aveva servito la corona ed il regno magico, senza l'ombra di una macchia e, cosa non trascurabile, molto stimato da quasi tutti i suoi sottoposti. "Quasi" era d'obbligo, considerato l'astio malcelato della signora Ramirez. Ma con chi ce l'aveva esattamente? Forse con ciascuno di partecipanti, anche se aveva eletto la Suarez come capro espiatorio. Era quantomeno curioso il suo atteggiamento, quasi un transfert, per una vissuta al fianco di cotanto marito. Che si aspettasse di essere la nuova sostituta di chi denigrava senza alcun filtro? Di certo questa ipotesi avrebbe fornito una qualche giustificazione, seppur di un livello piuttosto basso. Tuttavia il suo discorso proseguiva sul medesimo crinale e aveva un senso del lavoro di squadra del tutto particolare per non parlare della sua etica distorta, che la faceva apparire più come un giustiziere integralista che come un Auror.
    Ebbene, tutto ciò pur illuminandolo sul prosieguo degli eventi, non avrebbe intaccato la sua integrità, forte com'era della conoscenza delle leggi e delle eventuali scappatoie per aggirare gli errori più ridondanti.
    Il suo cognome pronunciato dal Ministro, gli fece volgere il profilo in quella direzione. Era evidente che il richiamo non fosse per lui, tuttavia dopo aver elaborato le sue conclusioni, si predispose ad esprimere le sue idee
    Presumo che la strategia dei Mangiamorte non sia solo determinata dalla necessità di discostarsi dal passato, bensi la trovo una sottolineatura piuttosto efficace nell'evidenziare il nostro insuccesso: sono riusciti li dove noi abbiamo fallito. Inutile girarci intorno. I nuovi seguaci dell'Oscuro intendono far valere la loro supremazia, lanciandoci una sfida articolata nella composizione, ma assai semplice negli intenti, che poi sono sempre gli stessi. Lo sapeva bene lui, che nel suo peregrinare alla ricerca dei mandanti per l'assassinio di sua sorella e di sua nipote, si era scontrato con un muro di omertà invalicabile, rozzo, ma efficacissimo. Non ho mai cambiato idea rispetto ai miei doveri e non intendo sottrarmi adesso. Mi rimetto al giudizio dei miei superiori per quanto riguarda i miei futuri incarichi, anche se proteggere Hogwarts, la sua istituzione e i giovani che vi sono ospitati, mi sarebbe particolarmente congeniale. Getto' un'occhiata a Smith che aveva appena perorato la causa della piccola Lacroix e ciò determinò la sua ultima osservazione.
    Immagino che la signorina Garbowsky sarà ascoltata in qualità di teste, nel giudizio che si terrà a breve, avendo intrattenuto rapporti piuttosto stretti con l'imputato. Per lui si trattava di un passo scontato e qualcuno avrebbe dovuto preparare Morgan a questa circostanza.





    Edited by BrianD - 26/2/2024, 16:05
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    Le dimissioni di Ramirez erano state un vero e proprio colpo di scena nella sonnacchiosa routine del Dipartimento, una detonazione assolutamente fragorosa che solo l'ex capo auror aveva, probabilmente, avuto il tempo di affrontare con la dovuta predisposizione mentale. Pur non conoscendolo quanto avrebbe voluto, tuttavia Brian, si era fatto un'idea piuttosto precisa delle priorità del suo superiore. Non abbastanza, però, per immaginarne gli esiti dopo tanti anni di onorato servizio. Era vero che certi meccanismi londinesi gli erano ancora del tutto avulsi, ma alla fine Ramirez era sempre stato coerente, anche nella scelta di andarsene. Bevve l'ultimo sorso di caffè ristretto, prima di di concedere un ultimo sguardo critico alla figura che lo specchio gli rimandava. Il nodo della cravatta perfettamente composto sotto la giacca denotava uno stile che si concedeva solo in alcune circostanze e quella, indubbiamente, doveva essere una piuttosto importante. Non era solo per la perentoria formalità di cui erano intrise le parole che componevano l'invito, quanto per il cambiamento epocale che questo comportava.
    Solo quando fece il suo ingresso nella sala, si rese conto di quanto fosse grande il numero di persone che componevano il Quartier Generale. Volti privi di identità che aveva incrociato nei lunghi corridoi e a cui aveva porto un saluto di circostanza senza attribuire loro una qualche appartenenza, erano tutti schierati e vociferavano con discrezione, in attesa che il Ministro facesse il suo ingresso. Scorse, tra gli astanti, la barba folta di AJ e si diresse verso quel lato, occupando la sedia libera accanto al caposquadra.
    Da giorni si fa il nome di un certo Stormind come sostituto di Ramirez. Lo conosci?
    Lo sguardo d'intesa fra i due aveva sostituito il saluto di rito che invece aveva rivolto a tutti gli altri, allargando il sorriso quando lo sguardo gli era caduto sulla Fhest.
    La curiosità sul nuovo Capo era invece relativa. Chiunque avesse ricevuto quell'incarico, si sarebbe trovato di fronte ad un suggestivo scenario che lentamente si stava aggrovigliando come un gomitolo capitato tra le grinfie di un gatto. Che fosse più o meno risoluto, non cambiava di molto la fragilità della prospettiva. Si navigava a vista, pescando nel mare fangoso dell'incertezza con strumenti piu' o meno opinabili. Brian, come al solito, avrebbe assolto ai suoi doveri anche se non sentiva di avere alcun obbligo nei confronti dei regnanti inglesi, morti o vivi che fossero. Era ciò su cui, in quel momento, disquisiva il Ministro. Era palese che non avesse preso benissimo le modalità con cui Dell avesse deciso di lasciare il posto. Eppure non esisteva una motivazione più retta, onesta e coraggiosa di quella. Aveva scelto di privilegiare i propri principi che erano in aperto contrasto con le direttive ed i metodi di un mondo che probabilmente non riconosceva più. In quell'ottica, l'affermazione del Ministro strideva dunque in modo piuttosto evidente. L'assioma prevedeva che ognuno facesse i conti con la propria coscienza e in caso si dimettesse. Non era così semplice, ne immediato, non era cio' di cui tutti avevano bisogno e si limitò a respirare profondamente, studiando il dorso delle sue mani, dopo aver lanciato ad AJ un'occhiata eloquente. Era possibile che davanti ad una pinta avrebbero parlato anche di quello.
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    Era evidente che qualcosa non andasse per il verso giusto. Quella che aveva di fronte non era la stessa ragazza con cui si era amabilmente intrattenuto nel locale in cui si era conosciuti. Ombre scure danzavano sotto i suoi occhi alla fluttuante luce che emanava dal braciere. Lei si ostinava a tenerli bassi, riparati dal cappuccio della felpa, come se si vergognasse del suo aspetto, o forse di rivolgerli direttamente verso il suo interlocutore.
    La piccola è con te? Chiese apparentemente vago, come se si trattasse di una domanda di cortesia, ma trasferì lo sguardo verso l'abitazione, da cui però non trapelava alcuna illuminazione. Era possibile che stesse già dormendo, ma sebbene non avesse alcuna cognizione sulle abitudini di un tale contesto familiare, lo stupì il fatto che Morgan se ne stesse fuori da un tempo ragionevolmente lungo e questo, in qualche modo, poteva essere la ragione di una tale, evidente prostrazione. Comunque, qualsiasi ne fosse la causa, era stato chiamato con una certa urgenza e aveva tutta l'intenzione di sbrogliare la matassa e indurla a spiegargli cosa la stesse turbando. La salutò di rimando e accolse la sua piccola mano nella sua, per poi accomodarsi dove gli veniva indicato.
    La birra tedesca andrà benissimo. Divertito dalla specifica, corrugò leggermente le sopracciglia e si lasciò andare ad un sorriso, mentre considerava che, in circostanze diverse, non si sarebbe presentato a mani vuote, fosse altro per evitare che le venisse offerto qualche esotico intruglio che il suo palato esigente non avrebbe gradito. Si bagnò le labbra nel liquido ambrato, riconoscendone alcune sfumature, inevitabilmente perse in un aroma fortemente alieno. Tuttavia ne ingollò una sorsata, lasciando il tempo alla sua ospite di radunare i pensieri e di esporli, senza che lui la sommergesse di domande insensate. Palesi le tracce di un'afflizione che le aveva sciolto il trucco, ora che aveva deciso di liberare il viso al suo sguardo.
    Niente che non potesse essere rimandato la tranquillizzò piegando il busto in avanti fino a poggiare i gomiti sulle ginocchia. Morgan aveva tutta la sua attenzione. Dopo avermi indotto ad intrecciare i mignoli, hai guadagnato una priorità a cui non potevo certo sottrarmi celiò con l'intento di spezzare la tensione che la faceva indugiare nell'aprirsi. E per ciò che dipende da me, puoi fidarti, di qualunque cosa si tratti.[/color]
    L' urgenza riafforava e la rendeva ansiosa, come se dalle parole dell'Auror dipendesse tutta la sua serenità. Quando gli chiese cosa stesse succedendo nel mondo magico, lui si affrettò a risponderle, serio e categorico.
    Niente che non possa essere contenuto o controllato. Era indubbio che qualcosa di oscuro si profilasse all'orizzonte e che le contromisure approntate dal Ministero, tendessero a scongiurare il dilagare strisciante di forze che potevano rialzare la testa, da un momento all'altro. Per ora si trattava di episodi sporadici non riconducibili ad un particolare disegno scellerato, ma lo stato di allerta era ormai alto. Siamo perfettamente in grado di prevenire qualsiasi evenienza ed in caso combatterla. Non temere, Morgan. Se ci fosse un pericolo imminente o reale, te lo direi. Poi, mentre le prendeva una mano fra le sue, le parlò dell'incidente avvenuto in Accademia qualche tempo prima.
    Ne aveva letto tra le notizie di cronaca, un trafiletto che riassumeva quanto era accaduto e che fortunatamente si era concluso senza vittime. Un esperimento finito male che avrebbe potuto finire in tragedia, era stato risolto abbastanza agevolmente dagli studenti e da alcuni professori, con qualche trascurabile conseguenza.
    Spiegati meglio. E' successo dopo l'incidente? In cosa ti senti diversa? A me sembri molto preoccupata, ma sono sicuro che si tratti di una cosa temporanea e finchè non superi questo periodo, puoi contare su di me per la tua sicurezza e per quella di tua figlia
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    Lavare via la stanchezza e i pensieri di una giornata infruttuosa, era ormai un classico rivisitato troppe volte, una pellicola consunta dalla realtà a cui aveva dovuto adattarsi. Si chiese, ancora una volta, se tutto quel tedio fosse accettabile, in virtù di una sola, effimera occasione che ancora non si era presentata. Invero, la pazienza non gli mai mancata e non avrebbe ceduto allo sconforto, ne si sarebbe dichiarato vinto, finchè quel simulacro di sventure non fosse caduto nelle sue mani. Lo doveva a sua sorella e anche a se stesso per aver speso anni in inconsistenti ricerche.
    Si spogliò di qualsiasi indumento, lentamente, come fossero pensieri insopportabili da trattenere in una mente sovraccarica. Ogni suo muscolo guizzò alla tenue luce del crepuscolo, nello spiraglio di una finestra esposta sul rutilante scenario di una Londra vespertina, bagnata da una miriade di luminose evanescenze.
    Infine, si infilò fra le ante della doccia e si lasciò allagare dal getto tiepido e benefico, immobile con gli occhi chiusi e la testa bassa fino a quando ogni residuo di polverosa costernazione scivolò dalle spalle larghe e dal suo corpo tonico e allenato. Fu allora che passò le dita fra i capelli e risollevando il capo, spalancò uno sguardo imperscrutabile sulla parete opposta. Lo attendeva una serata a Dublino, fra vecchi amici e qualche pub da visitare senza alcuna fretta. Smessi gli ingombranti panni da Auror, rimaneva di questi, solo l'attenzione ai particolari, la scaltrezza delle intuizioni, ma per il resto era in cerca di sensazioni diverse che nella Square Mile era quasi impossibile ritrovare.
    Circondò i fianchi con un asciugamano proprio nell'istante in cui, un frullio d'ali cercò di valicare l'angusto spazio fra i le vetrate accostate. Il gufo riuscì ad introdursi nell'appartamento al secondo tentativo e rimase appollaiato sullo stretto davanzale in attesa che l'irlandese lo liberasse della pergamena agganciata alla sua zampa.
    Brian,
    perdonami se mi permetto di disturbarti durante il turno ma ho bisogno di parlarti, di vederti.
    A qualsiasi ora finisci, se puoi, ti chiedo di raggiungermi

    48 Princess Road
    NW1 8JL
    London

    ti aspetto

    Morgan

    Sorrise, prima di valutare l'urgenza insita in quella breve missiva. Il ricordo dell'incontro con la giovane cantante, lo aveva sorpreso più riprese e benchè non si fossero più rivisti, si era ripromesso di cercarla per sincerarsi che la sua vita e quella della piccola Celine procedesse senza troppi scossoni. Morgan era stata un piacevole diversivo in una giornata torbida. Il suo sorriso fresco e ingenuo gli era rimasto impresso, così come il turbamento che nascondeva un dolore latente, ma bene radicato nella sua coscienza, tanto da mutarne di colpo la fisionomia. Non aveva indagato oltre sul collega responsabile delle angosce della giovane donna, tuttavia quel poco che sapeva di lui, non lo aveva lasciato indifferente.
    Pensò che il suo rientro a Dublino poteva essere rimandato. C'era un'implicita richiesta nelle poche righe che scorse di nuovo per memorizzare l'indirizzo e in fondo non erano nemmeno troppo distanti. Indossò una camicia, un paio di jeans e agguantò il giubbotto, prima di chiudere la porta dietro di se.
    Morgan?
    Il cancelletto si aprì senza opporre alcuna resistenza. La prima cosa che attrasse la sua attenzione fu la fiamma discreta che bruciava in in braciere e accanto una figura raggomitolata sua una sedia. Il cottage era completamente immerso nell'oscurità e si distinguevano soltanto i contorni che si stagliavano contro un cielo appena schiarito da una luna opalescente.
    Riconobbe la sua voce, più che i suoi tratti, seminascosti dal cappuccio della felpa, calato a celarle lo sguardo.
    Stai bene? domandò preoccupato. C'era qualcosa di strano in quel quadro apparentemente normale.
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    ...
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    Scosse la testa e si sentì quasi in colpa per essersi spinto tanto oltre nel penetrare così a fondo in meccanismi che non aveva alcun diritto di sondare. Era stata la trasparenza di Morgan a suggerirglielo, quel suo mettersi a nudo con l'ingenuità folle di chi non faceva calcoli e non si schermava per apparire migliore. O più forte. Avrebbe già potuto delinearne un profilo piuttosto accurato con lo schema tipico di un'indagine asettica, ma non era quello che la circostanza richiedeva o che lei meritasse.
    No, era evidente che non avesse mai osato aggredire la vita per prendersi qualche rivincita. Per un attimo, quando la distanza fra di loro era stata tale da non dover fare altro per evitarlo, pensò che lei potesse fare un'eccezione alla sua regola e spingersi oltre il limite della sua reticenza. Poi, repentino come il suo slancio, era giunto il freno di un retaggio che controllava ogni sua intenzione. Brian era rimasto immobile nella sua posizione, senza offrirle un appiglio tangibile, ma non aveva nemmeno mostrato indecisione, per lasciare che fosse lei a decidere la mossa successiva. Valutò la sua reazione, senza poter capire cosa l'avesse fatta arretrare, eppure immaginò un fermento tale, in quella testolina bionda, da essere evidente in ognuna delle sue espressioni.
    Morgan non aggiunse altro dopo quella negazione tanto sofferta, e si accasciò sulla sedia, sotto il peso enorme di una scelta non voluta, ma a cui aveva dovuto cedere, quasi fosse un'imposizione.
    Non ho nulla in contrario replicò all'offerta di un secondo giro di pinte Se dovessero farti storie al bancone, accorrerò in tuo aiuto la schernì ancora mentre la guardava allontanarsi. Decisamente graziosa nel suo incedere incerto, forse per la sensazione di avere gli occhi dell'auror puntati addosso. Il quale però non indulse in quell'occhiata che pure era di apprezzamento, per più di qualche secondo. Le donne che aveva frequentato avevano le idee piuttosto chiare su ciò che si aspettavano da lui e non ne avevano mai fatto mistero. La ragazza che stava ritornando indietro, invece, gli faceva pensare a lunghi corteggiamenti sotto cieli stellati ed era palesemente chiaro che le sue aspettative non fossero state mai davvero soddisfatte.
    Deve essere stato difficile rimanere segregati così a lungo ad Hogwarts, per di più con quelle normative del tutto arbitrarie. convenne con un filo di sorpresa. Non era ancora emerso nulla riguardo alla loro appartenenza al mondo magico. Provò ad immaginare con un certo divertimento cosa sarebbe successo se al suo posto ci fosse stato un ignaro babbano che non aveva alcuna idea di cosa fossero il Castello ed i Mangiamorte. Tuttavia Morgan era stata così spontanea nel dichiararsi, che si astenne dal farglielo notare. Un'ulteriore prova che non sapeva mentire e che invece aveva l'impellente bisogno di confidare le sue angosce.
    Lo schermo del suo telefono si illuminò dopo che ci ebbe posato le dita ed il suo volto e quello sorridente di una bambina ne riempì tutto lo spazio.
    Improvvisamente fu tutto molto più chiaro, persino la sua voce incrinata. La piccola le somigliava come una goccia d'acqua e non c'era alcuna necessità di chiedere conferma su che tipo di rapporto le legasse.
    Ti riferisci al padre? E' un Auror? chiese prima di di prendere il telefono e fissare pensieroso l'immagine. Perchè dovrebbe portartela via?









    Edited by BrianD - 9/7/2023, 22:05
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    Direi che sarebbe più giusto definirci concreti e ben calati nella realtà che ci circonda. Tuttavia, si tratta di una generalizzazione che non soddisfa alcun criterio. Non siamo tutti fatti allo stesso modo. Contrappose uno sbuffo divertito all'impertinenza a cui ormai si era adeguato, non senza evidenziare la critica implicita nella sua precisazione. Non poteva suppore dove ella avesse tratto il suo giudizio, ne su chi lo avesse modellato con tanta sicurezza, ma era evidente che Roxanne avesse costruito un archetipo del tutto inappropriato. Dublino non è esente dalle bassezze che proliferano ovunque ed esistono molti modi per affrontare la complessità del crimine, che comunque non riusciremo mai a debellare del tutto. E chi pensa diversamente, mente a se stesso. Assunse lo stesso tono che avrebbe usato con un mente più innocente di quella che le camminava al fianco. La medesima paziente abnegazione nell' appianare generiche modalità operative di pubblico dominio che non dovevano esserle avulse, malgrado lo scetticismo. La coercizione promette risultati immediati, ma alla lunga ottiene l'effetto contrario, rinsaldando comportamenti sotterranei. E noi abbiamo necessità di controllare che certe situazioni si mantengano stabili e che non si espandono oltre certi limiti. Quel mercato ha questa funzione.
    Non sapeva se l'avesse convinta e nemmeno se quel sorrisetto che le aleggiava sulle labbra morbide e perennemente imbronciate, fosse solo il segno dell'ennesima provocazione o se scaturisse da un interesse sincero. E se realmente fosse quest'ultima, la motivazione che la spingeva a porsi in contrapposizione alle sue spiegazioni, che incentivo avrebbe guadagnato nel negarne l'evidenza?
    Di fatto ella doveva trovarsi al mercato con uno scopo ben preciso. Non ce la vedeva a girovagare tra le bancarelle solo per mera curiosità mentre si chiedeva quanto fosse illegale ciò che i mercanti proponevano agli acquirenti più smaliziati. Non la vedeva a fare niente di casuale, a dirla tutta, ma era ancora una supposizione troppo fragile, non coadiuvata da prove certe. Glielo avrebbe chiesto apertamente, cosa avesse trovato nella sua peregrinazione, di interessante. Una Wilefire non poteva accontentarsi di un souvenir senza alcun valore e lui era maledettamente curioso in proposito. Ma per pretendere una tale confidenza, Brian doveva approfondire la relazione appena instaurata e farle compiere un salto di qualità che non era ancora certo, potesse realizzarsi. Oppure poteva attendere.
    Di li a qualche ora, avrebbe avuto accesso a tutto il venduto che le spie preposto al controllo dell'area, avrebbero puntualmente registrato in una lista, a disposizione del Quartier Generale. Questo omise di rivelarlo alla sua graziosa accompagnatrice, che si dimostrava fin troppo convinta ed insistente.
    Monitoriamo scrupolosamente le zone che riteniamo maggiormente influenzate da un certo tipo di traffico. Per noi non esistono attività piccole o grandi. Esistono crimini da sventare, possibilmente, in anticipo.
    La lezione acquisita alcuni anni prima, durante l'ultimo periodo oscuro, aveva sortito effetti positivi anche nell'addestramento mirato del Corpo Auror. Brian aveva trovato opinabili alcune delle metodologie applicate dal nuovo Governo per implementare certe funzioni investigative, ma nel complesso, aveva potuto accertare che certi errori del passato, sarebbero stati difficilmente reiterati.
    Tuttavia ella non demordeva, instillando nell'auror la convinzione che ci fosse altro su cui valesse la pena informarsi a proposito della bionda figlia di un Mangiamorte così tristemente famoso e che quel labile legame andasse in qualche modo rinforzato.
    Sembra più di una passione per la cronaca nera, Roxanne... commentò con la fronte aggrottata e un accenno ironico a distendergli le labbra ma se si desse la pena di sfogliare i giornali locali, troverebbe terreno fertile per coltivare questo passatempo per poi squadrarla con attenzione o si è stancata di praticare la sua professione e vuole intraprenderne un'altra? motteggiò non senza trarne divertimento, pur restando ancorato a quella domanda che continuava a ronzargli nella mente e che lo aveva sollecitato a voler acquisire altri dati, altri stimoli su cui riflettere.
    Non voglio sottovalutare la morte di nessuno, ma stiamo chiaramente parlando di un deprecabile incidente dovuto all'inettitudine e all'inesperienza. Ricordava quello e altri episodi simili. Il punto non era che le sostanze fossero illegali a priori, lo era più che altro la loro combinazione e in quei casi, a pagare, era stato solo l'esecutore di un esperimento riuscito male. Ho la scrivania piena di questi rapporti e di altro. Mi creda, il nostro è un lavoro spesso tutt'altro che eroico. Il bene non vince sempre sul male, Roxanne. Dovrebbe saperlo bene anche lei.
    Ambiguo, lasciò cadere la frase senza altra spiegazione. Era certo che fosse arrivato il momento di essere meno criptici di quanto le convenienze avessero suggerito fino a quel momento. Fu per questo che modificò l'approccio, passando ad un forma colloquiale meno distante, in un passaggio del tutto automatico. Nel sistemare la camicia, continuava a guardarla e a sondare cosa si celasse dietro quel linguaggio lezioso, a tratti ammiccante, che non intendeva però declassare a d un tentativo di perfida seduzione. No, sicuramente era più un modus operandi, una tecnica in cui era diventata maestra. Pericoloso caderci, se non si aveva idea di dove si volesse arrivare.
    Abbassò lo sguardo sulla collana che le dita eleganti della giovane accarezzavano quasi compulsivamente .
    Sono in procinto di trasferirmi a Londra, anche se questo rimane il luogo in cui preferisco tornare, appena posso spiegò con l'intenzione di darle qualche motivo per ampliare il discorso sulla loro quotidianità, tanto per cominciare Un caso decisamente fortuito che mi trovassi da queste parti. Di solito preferisco evitare la bolgia del mercato, se non ci sono costretto per motivi di servizio. Presumo che, a breve, potrebbe addirittura mancarmi concluse quel rapido resoconto con una nota quasi malinconica, scaltro tentativo di scalfire qualche reticenza, puntando sulla blanda sintonia nascente.
    Dublino ha molto da offrire, è una città accogliente, in cui non si lesina sul divertimento, specie se si affronta con la compagnia giusta.
    Non mascherò nemmeno l'ipotesi che potesse essere lui ad accompagnarla in quella scoperta. Senza palesarlo apertamente, lo fece scivolare insieme ai loro passi che srotolavano una pigra passeggiata senza meta. Si erano avviati da poco, quando lei volse lo sguardo verso il teatro del loro incontro, li dove uomini e donne lavoravano alacremente per ripristinare il vecchio ordine e cancellare i segni del loro passaggio.
    Si aspettano un rapporto sull'accaduto, che sarò mia premura consegnare al più presto, dopo che ci saremo presi il tempo necessario per riprenderci dall'accaduto. Sempre che a qualcuno di noi due non venga in mente di rapire l'altro. Allora qualche problema potrebbe esserci Un'idea che non era molto lontana dalla verità se ciò significava trattenerla ancora un po' prima che i loro destini prendessero strade divergenti. I misteri della sfuggente fanciulla erano, a quel punto, un intrigante enigma da sfatare e non avrebbe mollato la presa, fino a quando ci fosse stata una pur debole traccia da seguire.
    Non avrebbe insistito, ne forzato alcunché. Si sarebbe semplicemente adeguato alle circostanze, sfruttando ogni occorrenza per portarla a fidarsi di lui anche solo per il tempo necessario.
    Annuì quindi alla legittima richiesta di conoscere gli intenti del suo aggressore ,con quel lampo nello sguardo smeraldino che aveva imparato a distinguere dagli altri seducenti bagliori che ella aveva palesato.
    E' una promessa che intendo mantenere, Roxanne, ne verrò a capo. Ne verremo, a capo. Faremo il possibile per trovare una risposta alle tue domande le confermò serio, prima di fermarsi ancora una volta a scrutare quelle iridi cosi particolari.
    Vorrei sdebitarmi per la tua premura e darti un assaggio della ospitalità irlandese. Un sorriso malandrino modificò la sua fisionomia. Sembrava ciò che era, non aveva più intenzione di pararsi dietro un'anonima pantomima di se stesso. Forse quello era il miglior modo per spingere Roxanne a mostrare le sue carte, dopo la maliziosa domanda su ciò che lui avrebbe potuto offrirle.
    Devo cambiare la camicia e anche tu avrai bisogno di imbellettarti le guance, o altro. Lo disse quasi con noncuranza, come se fosse del tutto normale. Ho un appartamento, a due isolati da qui e dell'ottimo whiskey, migliore di quello che potrebbero servirci in un pub. Continuò a guardarla senza alcuna remora O qualsiasi cosa tu desideri.
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    Gli occhi di Morgan brillarono ancora di fanciullesca eccitazione, come era avvenuto poco prima. Limpide iridi da cui traspariva un'innocenza spontanea che a tratti e repentinamente, mutava come in una tipica giornata primaverile, quando il sole si celava dietro nubi tempestose ed arroganti. Un libro di facile lettura, onesto, che a sfogliarlo, avrebbe rivelato la sua storia senza finali arcani, dipanata con semplicità. Tuttavia, sentiva che non sarebbe stata una lettura poco interessante, se si fosse preso la briga di arrivare all'epilogo. Ragazze più misteriose di lei si erano rivelati involucri vuoti, accecanti solo per un'esteriorità sfavillante che dietro non rivelava altro da scoprire. Uno specchietto per le allodole in cui si era riflesso il tempo necessario per svelare il tranello.
    Personaggio interessante, la O'Malley e per noi di Westport, una vera gloria nazionale. Aggrottò la fronte, indulgendo in un sorriso stupefatto per l'entusiasmo con cui Morgan parlava della famosa pirata. Una donna con gli attributi, vista anche l'epoca in cui è vissuta. Ma come spesso accade alle persone che acquisiscono un grande potere, poco propensa a preoccuparsi delle vittime dei suoi traffici La squadrava, cercando una connessione fra quel mondo spietato e privo di scrupoli e il faccino pulito che aveva di fronte, senza trovarne. Eppure la provocò lo stesso. Dovresti visitare le segrete della sua dimora, per capire quanto poco lo fosse. E' questo il modello a cui ti rifai? aggiunse, sinceramente interessato. Non poteva sapere se, dopotutto, quella di Morgan non fosse un'abile messa in scena e quindi stesse recitando una parte per impressionarlo, oppure molto più semplicemente si trattasse solo della dimensione epica che aleggiava intorno a certe figure. Fu lei stessa a sciogliere il dubbio, subito dopo e a dirimere quella controversa questione.
    Ribellione, libertà, avventura. Sono queste le cose che stai cercando?
    Suppose che ciò che la turbava avesse a che fare proprio con l'incapacità di indossare maschere per aggredire la vita con il coraggio necessario e che quella timidezza che opponeva ad ogni suo sguardo, fosse soltanto uno schema difensivo, collaudato nel tempo e che le impedisse di provare un oltre decisamente agognato.
    Hai mai provato a prenderti ciò che vuoi? Una domanda difficile, che sapeva le avrebbe ancora imporporato le guance. Ma era nella sua natura non fermarsi alle apparenze e Morgan aveva sicuramente istigato la sua curiosità.
    Sembrò quasi rispondergli affermativamente, quando nella prossimità quasi intima dei loro volti, lei si accostò al suo orecchio per intonare una melodia struggente, universalmente nota, stendardo di leggerezza e malinconia. Per il tempo di quella strofa, aveva tenuto la sua mano sulla gamba dell' Auror e quando se ne era accorta, aveva fatto una brusca retromarcia. Arricciò le labbra in un sorriso blandamente ironico, ma non la perse di vista, facendole aumentare l'afflusso di calore sulle gote.
    Vedi? Non era poi cosi difficile. Hai una bella voce che si addice a questo tipo di canzoni. commentò nel vederla ritrarsi. Non era poi andato molto lontano con le sue supposizioni anche se erano due sconosciuti a cui il destino aveva deciso di dare dare un'opportunità per conoscersi. Gentilmente Brian scavava nella sua vita, come ogni volta in cui qualcosa lo incuriosiva, ma senza darle l'impressione di voler sapere più di quanto lei stessa fosse disposta a concedergli.
    Occuparsi di qualcuno richiede sforzi supplementari, ma con il tuo talento sono certo che non sarà un grosso problema
    Dunque c'era qualcuno, nella vita di Morgan, che le accentuava una ruga di preoccupazione sulla fronte e doveva essere importante se un nuovo, repentino sbalzo di umore spegneva il suo sorriso. Ingoiò l'ultimo sorso della sua birra senza approfondire il discorso che, sapeva, li avrebbe portati inevitabilmente a superare un nuovo traguardo nella loro conoscenza. Si limitò a prendere atto, per il momento, di quella improvvisa esternazione, che le scivolò dalle labbra con la veemente urgenza di un'ammissione del tutto involontaria. Era chiaro che si trattasse di un timore ben radicato nella giovane donna, quasi una sorta di panico che non aveva saputo trattenere.
    Dieci anni circa Un tempo abbastanza lungo per districarsi nel traffico di vite che aveva incrociato, a volte con esiti nefasti. Tu eri davvero una bambina, quando ho iniziato. E prima ancora ho esercitato, per un po, come avvocato. Quindi se dovesse servirti una consulenza, sapresti a chi rivolgerti Si trattava chiaramente di un implicito invito a liberarsi del suo dilemma, anche se lo espresse con tono del tutto scherzoso.
    Cos'è che ti impensierisce tanto?


  15. .
    Plumbei occhi inquieti, come il cielo di Londra in quelle ore, vagavano sul nuovo dispaccio governativo appena atterrato sulla sua scrivania. Ne pervenivano in continuazione, come se il mettere nero su bianco, esorcizzasse i timori conseguenti ai provvedimenti in corso nei confronti di Moon e dei suoi accoliti. Passò lo sguardo in rapida sequenza sulle loro foto appese alla parete di fronte alla sua scrivania, in un itinerario beffardo per lo stolido sarcasmo di quelle sembianze, a beneficio di chi, come lui, credeva che si dovesse porre un rimedio. Li avrebbero mai consegnati alla giustizia? Quello era il vero nocciolo di una questione ostica, il cui dirimere non sembrava imminente. Per quanti impegno avrebbero profuso, la decantata ingiunzione rimaneva un misero ed eclatante annuncio su un foglio della Gazzetta del Profeta. Altisonanti editti per mascherare un fondo di disastrosa impasse. Era per dare uno slancio all'idea, che si voleva coinvolgere nel tritacarne delle iniziative fallimentari, anche la vita degli adolescenti di Hogwarts? Come se quello potesse agevolare le indagini sui presunti fiancheggiatori presenti nella scuola. Espresse il suo disappunto con uno sbuffo rapido tra le labbra strette. Nessuno, fra i suoi colleghi, sembrava avere delle opinioni al riguardo, quanto sembrava disponibile a sciorinarle con lui. Era pur vero che aveva dovuto ridimensionare le sue velleità, per adeguarsi allo standard della sede londinese, più formale sotto molteplici aspetti. Non aveva ancora intessuto nessuno dei rapporti che gli erano più congeniali, improntati su un cameratismo pragmatico, ma non meno confidenziale con almeno uno dei suoi colleghi. Destino dei nuovi arrivati, suppose. Per un irlandese era decisamente anomalo, ma non indispensabile, alla fine. Tuttavia avrebbe volentieri approfondito il generico approccio con il suo capo, quel Ramirez, preceduto dalla sua fama, con cui aveva scambiato solo rari e formali saluti. Gli tornarono in mente i discorsi dei colleghi di Belfast; per molti di loro era un eroe, per altri invece, rappresentava la classica spina nel fianco. Tuttavia erano tutti concordi nell'affermare che fosse un tipo diretto, fondamentalmente onesto e che non avrebbe mai derogato ai suoi principi. Brian intendeva appurarsene e se possibile, farsi un'idea precisa su cosa l'attendesse in quella nuova realtà.
    Riportò la sua attenzione sui rapporti che intendeva completare prima della pausa per il pranzo, con un moto di evidente sconforto. Non aveva mai riempito tante scartoffie neppure durante il suo apprendistato come avvocato.
    Si accinse ad istruire la piuma per apporre la sua firma nel riquadro giusto, quando il suo ultimo pensiero si materializzò nel riquadro, improvvisamente libero, della porta.
    Raccolse la giacca dalla spalliera della sedia e se la infilò mentre seguiva il suo superiore fuori dalla stanza, grato per l'intermezzo che spezzava la monotonia di quella giornata e annuì ridacchiando alla battuta sulle verifiche. Sovente gli era capitato di ritrovarsi nella posizione opposta ed era conscio di quanto fosse difficile non sapere cosa aspettarsi dalle esigenze altrui. O azzeccare la risposta giusta.
    Di solito attingo a tutte le mie competenze pur di non farmi trovare impreparato, ma non si può mai sapere se siano utili a salvarmi il culo in questo frangente
    Non aveva idea di dove l'ascensore li avrebbe condotti, ma non si pose domande, nè ne fece, limitandosi a a scrutare i numeri sulla tastiera che lo portavano sempre più in basso. Fu solo quando vide Ramirez sguainare la bacchetta, dopo averlo introdotto in una tipica sala duelli con tanto di manichini mobili e molto spazio per allenarsi, che estrasse la sua, fissando interrogativo il suo interlocutore.
    E' il trattamento standard per i novellini, o ci siamo solo alzati dal letto con il piede sbagliato? In ogni caso sono a sua completa disposizione. Non poteva negare a se stesso che quello fosse il colloquio più anticonvenzionale a cui fosse stato mai sottoposto.
    Non era però propenso ad attaccare un avversario, senza prima avergli dato la possibilità di un pretesto ragionevole, non era nelle sue corde. Diverso era il caso in cui ne andasse della sua sopravvivenza, ma non aveva motivi per ritenere di trovarsi in quella situazione. Si limitò quindi ad allertare i suoi sensi, a predisporsi ad una difesa efficace, studiando le implicazioni, tutte ignote, dei gesti Ramirez.
    Ed io che mi aspettavo solo una tazza di caffè e qualche chiacchiera, ma presumo che possiamo farne comunque, anche così.
34 replies since 21/1/2023
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