Hogwarts Mystery - GdR Harry Potter

Posts written by étoile

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    Signor Regan! Apra subito, per cortesia! Signor Regan O'Toole?!
    Un'incessante bussare si abbatte sulla porta della capanna del Guardiacaccia, il pugno che continua a sferrare colpi è tremante ed arrossato dal freddo, la patina d'acqua che giace sulla pelle aumenta il malessere e alla minima folata di vento sembra di sentire decine di aghi che mi formicolano addosso. Per farla breve: sto congelando.
    Vista la situazione potrei provare ad aprire la porta ed entrare ad asciugarmi davanti al camino, ma se dovessero esserci delle misure protettive anti studenti non ho alcuna voglia di affrontarle e non potrei sopportare la vergogna di dover spiegare il tutto davanti al preside, magari rischiando persino una nota di demerito. Quindi aspetterò qui, stoica e con le labbra blu, ma con un'integrità morale alta!
    Accidenti a quell'uomo però... cosa diamine sta facendo?! Sono le tre di un sabato pomeriggio qualunque, possibile che sia nel bel mezzo di una pesante pennichella? Eppure non sembra così vecchio e duro d'orecchi, quindi alle richieste d'aiuto di noi poveri ragazzi dovrebbe attivarsi all'istante, che diamine!
    Che sia ad Hogsmeade? Magari è tornato improvvisamente a casa o qualcuno lo cercava altrove, potrebbe rispuntare stasera come domani mattina e comunque mi troverebbe pronta a brancarlo, ma con vestiti e capelli asciutti il mio discorso avrà meno presa. Deve vedere cosa sono in grado di combinare quelle creature demoniache, quindi che si sbrighi prima che mi caschino le dita.
    Signor Reeeegan?!
    Alzo la voce mentre aumento anche la frequenza dei colpi sul legno, chissà che tutto questo movimento non mi scaldi. Meno male che la porta per me sarebbe sempre stata aperta... Certo, lui intendeva a livello metaforico e per ben altre questioni, però vista la situazioni mi permetto di lasciarmi andare alle battute sarcastiche, tanto posso sentirle solo io.
    Nel biglietto che mi spedì insieme alla bacchetta dopo quella disastrosa punizione, disse anche che non era il tipo da lasciare soli gli altri, che avrei potuto parlargli se avessi voluto, e nonostante l'apparente disinteresse mostrato dinnanzi alle motivazioni che avevano portato me, Daisy e Karen ad essere lì, gli credo. Ha gli occhi buoni, il signor Regan, e se all'epoca non approfittai dell'invito adesso vorrei tanto poter rimediare, non solo per far smettere i denti di battere.
    Fanno così baccano che percepisco il rumore dei passi di qualcuno solo quando sono a un soffio da me, nel voltarmi mi sembra persino di sentire lo scricchiolio dei vestiti irrigiditi dal freddo, ma quando vedo il volto dell'uomo che andavo cercando finalmente provo un po' di sollievo.
    Oh, eccola qui! Posso entrare?
    Cerco di mantenere la compostezza anche se è innegabile quanto stia male nel all'idea di rimanere un altro secondo all'aria aperta. Mi lancio dentro nell'istante in cui si apre il più piccolo spiraglio, marcio fino al camino e lì mi piazzo portando le mani in avanti muovendo le dita. Sto zitta qualche secondo, giusto il tempo di farmi sciogliere lingua e sangue, poi volto verso il Guardiacaccia con espressione furente e mi lancio nel mio monologo a dir poco irritato.
    Quelle creature acquatiche sono delle pericolose assassine, dovrebbe farle sparire dal lago! Ero a farmi gli affari miei sul molo della rimessa delle barche, stavo per andarmene quando il libro di Astronomia mi è scivolato cadendo in acqua, mi sono subito sporta per provare a salvarlo -lo so benissimo che avrei potuto usare un'incantesimo, ma non è questo il punto! Un dannato avvincino mi ha afferrato il polso e trascinata in acqua! Sarei potuta morire! Mi sono liberata ma il libro è andato perso, sono corsa qui per riportare l'accaduto e chiederle di fare qualcosa a riguardo, per cortesia.
    La marcia da sergente dal lago fino a qui è stata fatta per principio e con molto astio in corpo, avrei potuto asciugarmi in mille altri modi, ma non avrebbe fatto lo stesso effetto. Troppo drammatico? Forse, ma almeno non sono una maledetta bestia d'acqua dolce che si diverte a tentare d'annegare il prossimo.
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    Trovarsi dalla parte sbagliata del coltello è fastidioso e pericoloso, specialmente quando il manico viene retto dalle mani da cozza di Yu-Shin Lee, ma in passato ho sopportato di peggio e posseggo un buon equilibrio, quindi a meno che non mi si diano delle spinte troppo forti dovrei riuscire ad evitare di ferirmi sulla lama.
    Sorride con la convinzione di chi è arrivato primo, peccato che la maratona non sia ancora finita e potrebbe inciampare nei suoi stessi piedi da un momento all'altro. E se fossi io, quella in torto? Se davvero riuscisse a smuovermi e farmi cambiare idea? Lo trovo uno scenario parecchio improbabile, se anche dovesse farcela dubito accadrà in una sola seduta e per il momento non sono propensa a passare ulteriori minuti insieme a lui. E siccome non credo sia abile nel castare l'Imperio per obbligarmi a stare qui, dovrei essere salva.
    Non riesco nemmeno ad immaginare un mondo in cui io ed il coreano siamo amici, figuriamoci qualcosa di più profondo... Se fossimo partiti con un piede più leggero forse ci saremmo trovati a chiacchierare amabilmente a lezione, peccato che il ragazzo si sia mostrato fin da subito più propenso ad un altro tipo di attività che concernevano la mia persona, ed io non ho alcuna intenzione di farne parte. Esistono le studentesse che gli sbavano dietro, per quello, io ho altro a cui pensare ed un cuore accartocciato da rimettere a posto, non ho tempo per ulteriori sciocchezze.
    Anche se, lo ammetto, sarebbe bello poter trovare finalmente una persona che mi apprezzi per ciò che sono e che sia anche sincera, ma sono sogni per un futuro prossimo, magari quando avrò terminato gli studi e sarò uscita dal castello... Le due delusioni cocenti che ho ricevuto fanno ancora troppo male, al momento non ho la minima intenzione di perdere la testa per qualcun altro. Specialmente per un idiota come Yu-Shin.
    Lo squadro quando mi si siede troppo vicino, le labbra si assottigliano ed un sopracciglio s'innalza in maniera eloquente, tanto che dubito servirà esprimere a voce il messaggio di darmi più spazio, per cortesia.
    Probabilmente la sostanza psicotropa che ti fa sorridere come un imbecille.
    Stai buona, Marsilda, vacci piano con le offese. A nessuno piace concedere tempo a persone con cui ci si sente a disagio, però gli hai appena dato cinque minuti ed il beneficio del dubbio, davvero vuoi sentirti ripetere quanto le tue parole siano un colpo basso dietro l'altro?
    In ogni caso, apprezzo che si sia spostato più in là, non che questo sciolga i muscoli tesi dal nervosismo, ma è già un'inizio. Chi lo sa, magari tra poco il Serpeverde riuscirà persino a farmi sorridere... Nah, che idea assurda!
    "Non possiamo farci una semplice chiacchierata?"
    Quattro minuti e trenta secondi.
    Replico fredda e seria, nessun muscolo del viso si muove mentre rimango fissa sul suo sguardo. Se vuole iniziare a parlare, che lo faccia adesso, personalmente considero il tempo un bene molto prezioso e gliene sto regalando più di quel che merita. Potrei essere altrove a ballare o bere un tè caldo -non il suo, per quanto l'odore proveniente dalla tazza sia invitante- ed invece sono qui, quindi che si sbrighi.
    Le domande sulla danza non mi sorprendono più di tanto, tralasciando il fatto che mi abbia spiata per i suoi fini -che preferisco non immaginare- avrebbe comunque potuto incappare nello stesso spettacolo anche dentro il castello, e volersi togliere delle curiosità è un tratto molto umano. Ormai non mi nascondo più agli occhi degli altri, che mi guardino pure mentre ballo, e non provo timore nel rispondere alle domande personali, anche se parlare di mio padre e ciò che ha fatto con dei totali estranei è un passo un po' troppo grande persino per la Marsilda che si è liberata dalle catene.
    La ritengo una confidenza troppo importante per darla in dono a chiunque, anche se mio padre si meriterebbe d'essere sulla bocca di tutti per il dolore che ha portato nella mia vita ed in quelle altrui. Posso raccontare mezze verità, e poi si vedrà.
    Ho ricominciato dopo l'estate. Mi ero fatta male si, ma non qui...
    Porto una mano sul costato, laddove riposano i miei piccoli pianeti, e ne approfitto per dare un po' di sollievo a quel prurito fastidioso quanto il sorriso beone del coreano.
    Questa è solo una seccatura post tatuaggio, niente di così terribile se messo a confronto con un ginocchio rotto.
    Alla fine non è una bugia, giusto? Ho solo omesso la parte riguardante mio padre e la violenza psicologica dell'impedirmi di guarire in qualsiasi modo, è storia passata, ciò che conta è il presente.
    Prima che tu me lo chieda: no, non puoi vederlo.
    Incrocio le braccia al petto nel riferirmi al disegno d'inchiostro che ho sulla pelle, quasi volessi proteggerlo dall'inesistente vista a raggi x di Yu-Shin. Non che mi sarei messa a nudo per qualcun altro con questo freddo, avrei perlomeno aspettato d'essere al chiuso e lontano da occhi indiscreti, però il Serpeverde non potrà bearsi nemmeno di questo privilegio, ne ora ne mai.
    Ascolto il racconto sulla sorella ballerina, se l'avessi davanti le chiederei cosa l'abbia spinta a sceglierla come pratica sportiva ed avremmo potuto provare qualche passo insieme, anche solo per gioco, ed invece mi è toccato suo fratello... Che comunque mi sembra protettivo nei confronti della piccola, l'interessarsi alla sua protezione non è poco, e sebbene l'iscriverla ad una scuola di arti marziali sia una mossa che non apprezzo del tutto, non mi sembra che il ragazzo lo abbia fatto con la stessa soffocante apprensione che mostrava mio padre.
    Alla fine un minuscolo sorriso riesce a strapparmelo, più grazie a sua sorella che per meriti suoi: mi piace che si sia presa la libertà che meritava, fregandosene del volere del fratello, io non ne avrei avuto il coraggio.
    Ha fatto bene, probabilmente se avesse ascoltato te sarebbe stata infelice. Quanti anni ha?
    La mia unica fortuna fu che mamma era una ballerina quando incontrò papà, lui mi concesse di danzare come lei solo perchè l'ambiente gli era familiare e lei aveva le conoscenze giuste, per quanto poco le importasse di me. Se lei fosse stata altro, sicuramente papà mi avrebbe negato di portare le scarpette a punta ai piedi, avrei dovuto concentrarmi solamente sullo studio e mettere da parte i sogni. Avrei comunque avuto le stelle, ma non avrei mai volato sulle mie ali.
    Si trova al castello? Non credo di averti mai notato parlare con qualcuno di simile a te... Non che m'importi delle persone con cui hai a che fare.
    L'ultimo pezzo è una veloce aggiunta atta a non fargli perdere troppa la testa con strane elucubrazioni che implicano assurdità riguardo me o la rilevanza che do alla sua persona. Non m'importa davvero di chi sceglie d'accompagnarsi a lui, ma se ha una sorellina interessante e più intelligente potrei scambiarci due chiacchiere volentieri.
    E... ti prendi cura di lei da solo?
    Il fatto che abbia preso i soldi dal suo portafogli non dovrebbe indicare automaticamente che sono orfani, però la domanda sorge spontanea e anche io non sono immune alla curiosità. Potrebbe comunque essere un'argomento giustamente delicato e un pochino il viso mi si ammorbidisce, non sono così crudele dal mostrarmi gelida dinnanzi all'ipotesi dei suoi genitori morti. Se così fosse comunque sarebbe molto maturo da parte sua, ed un piccolo punto a favore sulla bilancia.
    Io sono figlia unica, non ho nemmeno dei cugini. Mamma è stata una étoile francese, da piccola volevo essere come lei... Anche la mia non è stata una fissa passeggera.
    Gli lascio qualche briciola di me, più per darmi modo di mettere alla prova le arrugginite abilità sociali e l'aprirmi col prossimo che per pareggiare le confidenze. E poi così farò passare più in fretta i cinque minuti.
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    Una volta mi sono fatta leggere i tarocchi dall'amica di un'amica, lo feci giusto per curiosità visto che non credo a quel genere di pratiche

    A quanti concerti hai assistito?
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    Immagino la mia pazienza come un vaso dalla forma a clessidra, privo di manici e dall'intenso color castagno, rifinito sui bordi da bellissime decorazioni floreali in oro. Durante il sonno il vaso si svuota, così da poter accogliere ogni giorno le gocce d'acqua che andranno a riempirlo, a volte rimangono dei rimasugli sul fondo, quelle mattine sono pesanti poichè si portano appresso il carico del giorno prima, ne ho vissute molte e sono sempre sopravvissuta, in un modo o nell'altro; spesso arrivo a tanto così dal bordo, ed ho perso il conto delle volte in cui la mia pazienza ha strabordato inondando me e gli altri, però ultimamente mi piace pensare di stare diventando effettivamente più malleabile ed empatica, per il bene di tutti. Certo, a volte gli studenti ci si mettono d'impegno per farmi saltare i nervi, e probabilmente non mi libererò mai di certi tratti caratteriali, eppure percepisco meno il peso delle loro gocce.
    Con Yu-Shin Lee no. Ogni sua battuta è una secchiata d'acqua, la leggerezza con cui prende i miei difetti una piscina in cui potrei annegare a causa dell'immobilità per sbigottimento e, accidenti a lui, quel suo modo tranquillo con cui si prepara la tisana è l'oceano in cui viene gettato il mio povero vaso finemente decorato.
    Mi sento presa in giro, come se tutto quello che ho appena detto non fosse stato proferito con tono serio, ma piuttosto con una sorta di filtro buffo che rende la mia voce distorta o simile a quella di una dannata papera! Ecco, sono un pennuto che vorrebbe sfuggire dal cacciatore che gli ha appena piantato un proiettile nell'ala e ora si sta divertendo a vederlo contorcersi a terra in preda agli spasmi. Un'immagine forse tragica, ma che ben rappresenta come mi sento in questo momento. L'unica differenza è che, se avessi le piume, in questo momento avrebbero preso fuoco a causa della rabbia che percepisco dentro.
    E poi, cosa diamine vuol dire che a lui non è sembrata una tragedia? Per me lo è stata! Siamo finite anche su quel dannato giornalino, accidenti! Ed ovviamente ho chiesto già scusa, non avevo bisogno me lo dicesse lui.
    Devo calmarmi se non voglio morire d'infarto prematuro, anche perchè se svenissi probabilmente la Serpe coglierebbe la palla al balzo e cercherebbe di baciarmi con la scusa della respirazione bocca a bocca, e questa cosa non deve assolutamente accadere... Se solo il tatuaggio smettesse di prudere, mannaggia!
    Quando gli va di traverso la tisana, per un'istante penso di aver vinto, l'ho colpito dove fa più male e finalmente mi lascerà in pace perchè non potrà sopportare d'essere stato chiamato brutto, lui che sicuramente è un vanesio. Poi, perchè evidentemente al peggio non c'è mai fine, gli esce una sorta di risata soffocata e vorrei solo sotterrarmi. Ho perso, non so più come combatterlo, pensavo di avere delle ottime frecce affilate e invece gli sono rimbalzate tutte addosso, alcune rispedendole al mittente.
    "Sappiamo entrambi che è una cazzata. Oggettivamente parlando!"
    Io n-non... Beh, tu... Mh!
    Mugugno qualcosa mentre il cervello annaspa alla ricerca d'una risposta piccata e intelligente, peccato stia andando in conflitto col desiderio di asfaltarlo e la realtà oggettiva dei fatti: no, lui non è brutto, e si, la mia battuta è stata meschina. Piuttosto che ammettere la prima istanza preferisco tacere e sopportare i sorrisini soddisfatti che il ragazzo non avrà problemi ad esibire, se osassi parlare non la finirebbe più di gonfiare il petto e sentirsi il gallo più bello del pollaio.
    Con i pugni ancora stretti lungo i fianchi ed il naso ormai bloccato nella sua arricciata posizione di disgusto, lo ascolto ed in parte vorrai tanto si strozzasse di nuovo col suo tè perchè detesto sentire ciò che gli esce dalla bocca. So di avere molti pregiudizi, in passato si sono mostrati errati e spesso ricado ancora in essi, tendo a fidarmi della prima impressione senza andare a fondo cercando altro, semplicemente perchè convinta di avere ragione. Gli studiosi di Astronomia non si comportano così, come sarebbe la nostra conoscenza delle stelle se tutti si fossero fermati a ciò che vedevano coi loro nudi occhi? Non sapremmo dell'esistenza di tutti gli altri pianeti e nessuno avrebbe mai volato nello spazio, a quest'ora sulle mie costole non ci sarebbe alcun tatuaggio e la piccola Marsilda non avrebbe mai sognato di danzare sugli anelli di Saturno per fuggire alla sua triste realtà.
    Detesto dover dargli ragione, ma fa più male l'idea di poter rimanere ancorata alla vecchia me per il resto della vita. E si, lo so che dargli del brutto è stato un colpo molto basso, ma addirittura definirlo violenza verbale mi sembra un po' esagerato!
    Con un grugnito stizzito, gli do le spalle e mi dirigo verso cappotto e sciarpa abbandonati un po' più in là. Mentre li raggiungo a grandi falcate mi gratto il punto sulle costole a destra su cui riposa il tatuaggio, sia per darmi sollievo che per tentare di fargli credere che sono una sorta di scimmia maleducata con le pulci. Ovviamente non funzionerà, ma vanamente sperare non ha mai ucciso nessuno. Più o meno.
    Infilo il cappotto ed avvolgo la sciarpa attorno a collo e parte del volto, in modo da far sbucare fuori solo gli occhi e una parte del naso. Torno verso di lui con la schiena dritta e la marcia di un generale, mi siedo il più lontano possibile sul tronco ed incrocio le braccia al petto, in attesa.
    Cinque minuti a partire da adesso, avanti. Dimostrami che ho un parere totalmente sbagliato su di te.
    Dietro la sciarpa mi spunta un sorrisetto di sfida, credo si possa leggere anche dal modo in cui mi brillano gli occhi che sono convinta di come andrà la storia: fallirà, perchè è uno scemo che da me vuole solo una cosa. Le probabilità che possa ribaltarmi l'opinione è molto bassa, ma già il fatto che io sia qui è un dargli il beneficio del dubbio, quindi che non lo sprechi.
    Districo le braccia dal petto ed inizio a sciogliere la treccia, tanto ormai era in disordine e non mi serve più evitare di trovarmi coi capelli in bocca visto che gli allenamenti sono stati interrotti e rovinati. Smuovo le ciocche con le punte delle dita e rivolgo al ragazzo un veloce sguardo di fuoco prima di spostarlo sulla tazzina contenente il tè che lui dice essere perfettamente sano.
    E comunque quello non lo bevo.
    Mi sto già sforzando d'essere qui, è stato faticoso ammettere -senza emettere un fiato- che lui aveva ragione... Non posso pure dargli corda per la tisana, che diamine!
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    "Oh, Marsilda, non aspetto altro. Dimmi di più."
    Con queste semplici parole, il ragazzo manda in frantumi il mio piano. Ci avevo lavorato velocemente si, ma con tanta cura nei dettagli e la scultura mi rappresentava con ogni difetto, visibile e non; l'ho creduta perfetta, rigida e resistente quanto il carattere da bacchettona che mi aveva resa temibile tra le mura del castello, ma a lui è bastata una spintarella per farla cadere e romperla davanti ai miei occhi, lasciandomi basita. Ed anche un pizzico furente, se proprio devo puntualizzare.
    Si perchè non è possibile che sia ancora qui, deve per forza esserci un trucco, una presa in giro! Si diverte a darmi fastidio con la sua sola presenza, ignorandomi e sorridendo con quella sua espressione da marpione di menti deboli. Questo, oppure è un idiota.
    Diamine, gli ho detto persino di Daisy! Di come l'ho trattata male, e lui è ancora qui! Quale persona normale risponderebbe in quel modo o non farebbe domande? A me un pizzico di curiosità verrebbe, anche solo per istinto di auto-conservazione in caso volessi avere a che fare con un'individuo simile a me e capace di tali nefandezze. Ha per caso il vuoto cosmico tra le orecchie? Le informazioni non entrano nella materia cerebrale perchè non esiste nulla dietro quella fronte liscia?
    Lo osservo a metà tra lo scioccato e l'incredulo mentre una borsa appare dal profondo della foresta e lui inizia a ravanarci dentro, ignorando il mio gentile invito a levare le tende. Dovrei per caso fargli un'applauso perchè ha castato un'incanto non verbale? Nel suo anno di frequentazione lo sanno fare praticamente tutti, mica è solo lui ad essere speciale. Oddio, forse proprio tutti no, il mondo è pieno d'incapaci che rischiano di farsi atterrare gli oggetti sul naso... Ma comunque non lo rende una voce fuori dal coro!
    E quindi avevo ragione, si stava allenando anche lui, forse a pochi metri da qui. Dovrò trovarmi una nuova radura se voglio evitare d'incrociarlo ancora, mio malgrado. Oh, accidenti, questa era perfetta! Non vedevo l'ora di scoprirne i profumi durante la primavera, apprezzandone il silenzio durante la danza o con un libro davanti, e adesso mi tocca abbandonarla per questa cozza dalla strana moralità.
    Nel propormi di fare una pausa sembra quasi... genuinamente felice? Come se non vedesse l'ora di passare del tempo con me. Ora mi è tutto chiaro: in quel suo liquido aranciato ci sono sostanze psicotrope. Prende droghe magiche che lo fanno sentire in pace col mondo, come se fosse su una nuvola o su una spiaggia assolata, e quindi è più incline a perdonare o dimenticare d'essere in compagnia di qualcuno con un carattere terribile come me.
    Perchè qualcuno, dopo due anni di rifiuti, dovrebbe sorridere in quel modo? Può essere così tanto masochista? In parte preferirei credere di no, per il suo bene mentale, quindi mi è più facile cadere nel pregiudizio della droga.
    Io, se fossi in lui, non mi farei mai così tanto male. Provo una punta di gelosia quando vedo André e Daisy insieme, questo non posso negarlo, ma sono consapevole del fatto che questo dolore me lo merito visto come l'ho trattata e stanno bene insieme, quindi non porto rancore. Invece Rick e sua moglie possono cadere in un fosso e rompersi le gambe, per quel che mi riguarda, ma non provo più niente per lui. A parte l'odio, ovviamente.
    Intanto il Serpeverde dagli occhi a mandorla mi ha offerto da bere il suo liquido allucinatorio e si è piazzato su un tronco, invitandomi a seguirlo appellandomi con un "principessa" che mi fa salire un brivido di fastidio su tutta la spina dorsale, fin dentro al cervello. Sicuramente tutte le sue fidanzate sono regine, principesse, duchesse o chissà cos'altro, e ognuna di loro probabilmente si è sentita importante sentendosi chiamare in un modo così lusinghiero... A me fa impazzire, ma in un modo per nulla positivo.
    Hai sentito cosa ho detto o sei sordo?
    Finalmente sbotto, rimanendo immobile dove mi ha lasciata e con in faccia la stessa espressione incredula che ormai sta virando verso una rabbia irrazionale che m'imporpora le guance.
    Ho accusato la mia migliore amica di essere una spia senza avere alcuna prova in mano, sono una persona orribile!
    Chiedo al mondo pietà, un pizzico di tregua da questa follia che mi sta facendo suonare pazza e persino desiderosa d'esser considerata un mostro. In realtà vorrei cercare di farmi più amici, di sorridere di più, ma non in presenza di Yu-Shin Lee, accidenti!
    Potrei provare a cambiare tattica, colpendolo dove potrebbe soffrire di più per fargli capire una buona volta quanto io sia da evitare, visto che Hogwarts è piena di galline che non vedono l'ora di saltargli in grembo... In fondo, in guerra tutto è lecito, giusto?
    Non la voglio la tua tisana contraffatta, o il tuo cibo. O essere chiamata principessa. Voglio che te ne vai da questa radura e mi lasci in pace perchè non ho intenzione di avere a che fare con te, e sai perchè? Perchè non mi piaci! Sei uno scemo, insistente e buono solo a correre dietro alle gonnelle del castello. E... e sei pure brutto!
    L'aggiunta finale dovrebbe spezzargli il cuore, sembra un ragazzo che ci tiene all'aspetto e sicuramente ha un'altissima opinione di sé. E' un colpo bassissimo, ne sono consapevole, andare a toccare l'aspetto fisico altrui in questo modo non è da me e un pochino mi dispiace. No, Marsilda, non osare cedere adesso, proprio quando c'è bisogno di rimanere saldi e fermi sulle proprie convinzioni.
    Lo guardo fisso, le guance arrossate e contornate da qualche ciocca sfuggita alla treccia, tengo i pugni stretti lungo i fianchi anche per impedirmi di grattare nervosamente la zona in cui riposa il tatuaggio perchè, ovviamente, doveva scegliere proprio questo momento per iniziare a prudere di nuovo.
    Ora ti è più chiaro, Yu-Shin Lee?
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    Davvero quelle pose da spavaldo funzionano sui cuori delle studentesse? Diamine, dovrebbero alzare i loro standard, qui si raschia il fondo del barile. Probabilmente lo trovano sicuro di sé, carismatico ed affascinante nel suo essere insistente e tedioso... Per me rasenta l'inquietante e ossessivo, ma ad ognuno il suo opinabile parere.
    Con che forza d'animo poi si corre dietro ad uno che ha la fama di cambiare fidanzata una volta ogni due mesi o poco più? Le ho sentite le voci che girano nei corridoi del castello e davvero, fatico a comprendere tutte quelle ragazze che, imperterrite, continuano a stargli dietro. Sono tutte sceme e convinte di poterlo cambiare perchè loro saranno il loro unico e vero amore? A questo punto è molto probabile, quindi è mio dovere da Caposcuola proporre uno sportello gestito da uno psicomedimago che ascolti queste pazze e faccia rigar loro dritto il cervello.
    Sicuramente poi il coreano qui davanti a me usa le stesse battute con tutte... "Questi abiti non ti rendono giustizia" ha un potenziale d'intercambiabilità infinito, basta solo spostare la povera ragazza che ha di fronte in quel momento. Fortunatamente io, a differenza loro, non sono affatto colpita da questi pseudo complimenti da quattro soldi; mi limito a fissarlo arricciando il naso con crescente fastidio ed alzando un sopracciglio perchè, nonostante siano passati due anni da che mi tormenta, riesce ancora a sorprendermi per la sua fastidiosa tenacia.
    Di questo devo dargliene atto: il ragazzo è ambizioso, non per nulla è finito tra le Serpi. Ultimamente sto trovando simpatici sempre più membri di quella casata -Mia e Vanilla nello specifico- e le mie iniziali rimostranze nei confronti di quelli della loro risma sono crollate. Tranne per Yu-Shin, lui si trova sulla lista nera insieme a Rick. Non mi stupirei di scoprire che i due sono amici, in fondo usano entrambi le povere ragazze indifese e ingenue, seppur in modi diversi.
    Rimango ferma sul posto quando inizia a muoversi verso di me, le braccia incrociate al petto ed i piedi ben piantati a terra; arretrare sarebbe un'ammissione di sconfitta, ed oggi mi sento di credere a quanto detto da Vanilla riguardo la forza d'animo di noi Corvonero. Se sono fortunata, potrei addirittura spaventarlo col mio sguardo di ghiaccio, ma dubito possa bastare così poco.
    Solo adesso mi rendo conto dello strano abbinamento di vestiti che ha addosso, più che altro la parte inferiore: sembrano pantaloni da arti marziali, oppure è una qualche moda asiatica che non conosco. Era anche lui ad allenarsi nel bosco? Sembra sudaticcio quindi potrebbe essere... Bah, affari suoi, a me non interessa.
    "C'è qualcosa in cui non sei brava?".
    Oh, santo Merlino, perchè la vita deve essere così estenuante? Volevo solo ballare in santa pace e invece mi tocca avere a che fare con questa cozza! Nemmeno m'interessa sapere cosa si dice al castello, probabilmente qualcuno mi avrà vista ballare nei corridoi e glielo avrà detto, prima o poi sarebbe dovuto succedere.
    Sospiro vistosamente portandomi pollice e indice a massaggiare la zona del naso in mezzo agli occhi... Come posso liberarmi in fretta di lui? E' troppo tardi per fuggire, gli alzerei le mani solo se osasse mettermele addosso lui per primo, gli insulti sembrano rimbalzargli contro... Mh, forse mi è venuto in mente qualcosa.
    Torno a guardarlo, sorridendo del mio minuscolo lampo di genio ed incrociando mentalmente le dita per far si che funzioni.
    T'interessa davvero saperlo? Bene!
    Libero entrambe le braccia dalla presa sul petto ed uso l'indice della mano destra per puntare le dita della sinistra a una a una mentre mi esibisco nel mio piccolo e personale elenco delle disgrazie.
    Non so cucinare. Non so suonare nessuno strumento. Faccio pena in pozioni. Sono una pessima amica perchè una volta ho accusato l'unica persona che mi voleva bene di essere una spia -senza uno straccio di prova, attenzione. Ho un carattere terribile, come avrai ben notato, e detesto volare. Ne ho molti altri, se hai voglia di ascoltarli.
    Sbattergli in faccia i miei difetti potrebbe fargli capire che non sono il magico angelo o creatura mistica che s'immagina, la mia speranza è che rimanga basito o schifato e levi le tende da solo. Quelli come lui poi adorano volare, no? Fanno sempre gli spacconi sulle scope mentre corrono dietro a boccini d'oro e altre palle dai nomi strani che non m'importa d'imparare.
    Oppure potresti girare i tacchi e tornare a fare... qualsiasi cosa tu stessi facendo vestito in quel modo.
    Indico vagamente nella direzione dei suoi pantaloni senza mai abbassare lo sguardo, vorrei evitare commenti idioti e poco consoni riguardo il mio fissargli il cavallo dei pantaloni perchè non ho la forza di affrontarli in questo momento.
    Trovati la tua radura e lasciami in pace, ok? Forza, sciò!


    Edited by .Hel. - 24/3/2024, 22:05
  8. .
    "Adesso lo sei?".
    Esito un momento, prima di risponderle. Dopo Hogsmeade ho passato ore, se non giorni, a crogiolarmi nella soddisfazione di aver tenuto testa a mio padre, null'altro esisteva se non il ricordo del momento in cui lo vidi sparire davanti a me. Ci aveva pensato André a riportarmi un po' coi piedi per terra, mostrandosi giustamente preoccupato, mettendomi davanti all'inevitabile realtà: un giorno sarebbe potuto tornare, più rabbioso e spietato di prima.
    No, non esattamente.
    Finchè ci saranno gli auror al castello ed il signor Ramirez fuori, potrò ritenermi in parte protetta, ma nulla è certo e le spire di quell'uomo orribile sono molto lunghe. Sto però cercando di non pensare solo a lui o quello che potrebbe farmi, ho passato tutta la vita a preoccuparmi dei suoi occhi glaciali, vorrei avere lo sciocco lusso di potermene dimenticare, anche solo per poco. Devo pensare al mio futuro, a prendere buoni voti e costruire amicizie, e la sua voce non deve farmi paura se non è fisicamente presente, altrimenti farei prima a chiudermi in stanza per il resto degli anni scolastici.
    Le domande di Karen giungono inaspettate, riesce persino a sorprendermi perchè non mi aspettavo tutto questo interesse da parte sua... Da che non sapeva nulla di me, ora sembra volersi informare il più possibile sul mio privato ed è strano perchè, per la prima volta nei suoi confronti, non sento il bisogno di zittirla dicendole di farsi gli affari suoi. Anzi, in un certo senso mi fa persino piacere ed è un sentimento che mai avrei potuto associare a lei.
    I miei genitori sono entrambi figli unici, i nonni sono morti e a mamma importa più dei suoi gioielli che di me. Ed è una babbana, quindi anche volendo non potrebbe fare molto. Lei è sempre rimasta in disparte, anche quando ero solo una bambina terrorizzata che cercava di obbedire.
    La storia va avanti da molto, molto tempo... Non saprei selezionare il momento esatto, forse ben prima che potessi sviluppare abbastanza attività cerebrale per ricordare. Tutto ebbe inizio quando mio padre si mise in testa di avere un'erede e mamma disse sì, se si fosse negata non sarei mai nata e nessuno mi avrebbe fatta soffrire. Però adesso sono qui, ed è giusto che viva.
    Scuoto il capo quando la Grifondoro mi chiede se ho idee riguardo la persona che mi teneva -o tiene?- d'occhio; potrebbe essere chiunque, un professore facilmente corruttibile o qualche studente che si è tenuto sempre in disparte, pronto ad osservare e registrare ogni mia mossa. Ormai è troppo tardi per lasciarsi andare alla paranoia e guardare chiunque con sospetto, la frittata è stata fatta e se anche dovesse essere ancora tra le mura di Hogwarts allora che riferisca pure a papà tutto quello che faccio. Che sappia quanto sua figlia è diventata sfrontata!
    Quando porgo il bracciale vinto ad Halloween a Karen, per un secondo leggo l'ombra del sospetto nei suoi occhi e non riesco a trattenere un sorriso divertito dinnanzi alla bislacca idea che possa essere solo una sciocca burla.
    Karen, ti ricordo che non so fare gli scherzi. Sono troppo rigida per capire l'ironia.
    Cos'abbiamo qui? Un pallido tentativo di sarcasmo? Chissà che, prima o poi, non dovessi iniziare a prendermi veramente meno sul serio, farebbe bene al mio fegato e ai rapporti interpersonali che vorrei tanto cercare di tessere.
    Sono stanca di essere sola, senza amici. Probabilmente l'irlandese non sarà mai nella mia cerchia più ristretta -se e quando ne avrò una- ma mi accontenterò di convivere pacificamente con lei, per il bene dei nostri curriculum scolastici e di Didi.
    Tienilo, sono seria.
    Si divertirà più lei di me, anche se fatico a comprendere il fascino nel voler parlare con affari viscidi e pieni di squame, bava putrida e puzzolenti. Ad ognuno il suo, dicono.
    Potrei dirle che è un bene abbia smesso con gli scherzi, ne gioverà la salute mentale dei ragazzi dei primi anni, ma eviterò. La conversazione sta andando bene e non intendo rovinarla proprio ora.
    Oh, quindi non è solo con me che hai avuto poco successo?
    ...come non detto. Accidenti a me!
    Voglio dire... cosa ti ha portato a cambiare idea?
  9. .
    Eravamo soli... E se qualcuno ha visto allora ha sempre fatto finta di niente.
    Non ricordo altri studenti nel bosco, forse giusto un paio che camminavano lungo le rive del lago, ma nulla di più. E poi, mi duole ammetterlo, ma Axel sapeva risultare minaccioso e inquietante, quindi era naturale evitarlo o chiudere più di un'occhio dinnanzi alle sue malefatte.
    Ciò non toglie che mi sarebbe piaciuto vederlo tutto affannato in cerca di scuse o spiegazioni logiche sul perchè fossi io quella in torto e meritevole di Elettro, magari di fronte al preside o qualche professore autoritario. Purtroppo non era successo niente di tutto questo, ma almeno quel malvagio farabutto ha smesso d'appestare i corridoi di Hogwarts col suo profumo e dopobarba da quattro soldi.
    Al momento non saprei immaginare un destino peggiore della morte per lui, forse giusto d'aver avuto un padre come il mio... In ogni caso, qualsiasi sia stato il suo destino, a me non importa più di tanto.
    No, non proprio.
    Esito quando parla di vendetta, indecisa se fare o meno il nome di Daisy raccontando quanto accaduto tra loro. Dopo qualche istante decido di aggiungere quest'ultimo pezzo di puzzle alla storia, distorcendo un pochino la realtà omettendo la Tassorosso.
    Diciamo che gli ho messo i bastoni tra le ruote di una potenziale relazione amorosa.
    Sorrido con soddisfazione guardando sempre dritto davanti a me, tirare fuori la mia amica dalle spire di quella Serpe è stato uno dei gesti migliori mai fatti in vita mia, e poco importa se lei all'inizio c'era rimasta male. A lungo andare avevo avuto ragione io, ed è questo l'importante.
    Mi volto verso la prefetta con sguardo divertito e indagatore perchè non ho ricordi di altre Corvonero che "picchiano duro", ed il pensiero di poter far paura ad altri con un solo sguardo di ghiaccio o slancio di bacchetta mi suona assurdo, ma immagino saranno i fatti a parlare per noi nel prossimo futuro.
    Oh, non preoccuparti, in questo caso non ho tempo da perdere dietro i sensi di colpa. E prego, anche se mi hai vomitato sui vestiti.
    Il giorno di Halloween è impossibile da dimenticare, così come l'odore dentro quella pescheria maledetta e tutti i fluidi biliosi che ne son conseguiti. Nonostante questo, non la odio. Non per così poco. Dovrebbe frequentare ragazzi migliori rispetto all'idiota svenuto vicino al lago, questo si, però immagino abbia colto la lezione.
    Nell'avvicinarci al castello mi fermo un momento per castare un veloce Gratta e Netta sui miei vestiti e rimuovere i residui di fango, un conto è tornare dentro completamente bagnata dalla pioggia e un altro è farlo con dello schifo su gonna e capelli.
    Pensavo di tornare in stanza a sistemarmi, vorrei evitare un raffreddore... Ma possiamo chiacchierare dopo cena!
    Che male potrà mai esserci nell'approfondire la conoscenza di questa ragazza? In un certo senso siamo colleghe -seppur lei si trovi in un rango inferiore- e mi sembra potenzialmente simpatica e ligia al suo ruolo; se non sbaglio Mia è sua amica, e mi fido del giudizio della ragazza.
    Mi piacerebbe molto, in realtà. Possiamo spaventare i più pavidi facendo credere che stiamo mettendo giù dei giri di ronda ancora più severi. O dei piani ben riusciti che includono persone svenute.
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    16 dicembre

    I piccoli pianeti che porto sul costato stanno guarendo, e prudono in modo impressionante! Non ricordo tutto questo fastidio quando feci Saturno insieme a Daisy, la crema dà un po' di sollievo momentaneo ma devo trattenermi dal grattare attraverso i vestiti o infilare direttamente una mano sotto cappotto e maglione. Tanto qui nel bosco nessuno può vedermi, posso permettermi di somigliare a una scimmia pulciosa... Ma ovviamente eviterò, più per il bene dell'opera che porto sulla pelle che per pubblica decenza.
    Me l'ha regalata il signor Ramirez, quando gli scrissi di voler prendermi un'ulteriore pezzo di libertà mi rispose in modo entusiasta, arrivando persino a portarmi a Londra lo scorso fine settimana! Quel brav'uomo sta evidentemente affrontando un brutto periodo, ho saputo del suo licenziamento e dev'essere stata dura lasciare il lavoro dei suoi sogni, però quando ha visto il tatuaggio ha sorriso, anche se solo per poco. Io gli sarò sempre grata di quello che ha fatto per me, ed ora ho l'ennesima prova fisica a dimostrarlo; certo, se prudesse di meno sarebbe un sogno, ma avrò pazienza e terrò le mani a posto.
    In questo pomeriggio dicembrino -stranamente soleggiato per il meteo scozzese- ho scelto d'indossare pantaloni e scarpe più comodi che possiedo, e d'incamminarmi tra gli alberi che circondano il castello. Non temo il freddo, nelle scorse settimane ho intrapreso questo percorso sotto intemperie ben peggiori d'una mera arietta gelida che m'imporpora le guance, per esempio quando aiutai Vanilla dopo essermi presa una dignitosa secchiata d'acqua di nubi.
    Ne vale sempre la pena di rischiare un raffreddore, se posso sentirmi libera e al sicuro. O, semplicemente, di nuovo me stessa.
    Ho trovato la radura ad ottobre, è spaziosa e al limitare nord riposa un tronco caduto con ancora qualche radice che si aggrappa al terreno, forse alla ricerca di un ultimo scampolo di vita da cui abbeverarsi. Le foglie sono cadute tutte, morte e spazzate via dal vento; non saprei dire di che albero si tratta, purtroppo Erbologia non è la materia in cui vado meglio, ma mi sono affezionata a questa creatura della foresta, così come alla pace ed ai sorrisi che riscopro in sua compagnia.
    Vengo qui per danzare, al riparo da occhi indiscreti. Quando fa davvero troppo freddo rimango al castello e m'insinuo nella Stanza delle Necessità o in qualche corridoio tranquillo, ma è qui che mi diverto di più, anche se il terreno duro non è affatto l'ideale per il balletto classico. Qui alleno i muscoli rimasti sopiti dopo quasi tre anni di fermo, all'inizio è stato faticoso ma a poco a poco sto tornando ad essere la ballerina di un tempo e, chissà, forse potrei davvero pensare d'esibirmi davanti a un pubblico... Magari non ai Tre Manici come avevo inizialmente proposto ad André -è troppo piccolo e dubito agli avventori interessi ciò che ho da mostrare- ma altrove magari si.
    Sono bei sogni ed ambizioni a cui guardare, un futuro che mai avrei pensato di poter riabbracciare, e quando sono qui, da sola, mi sembrano tangibili persino più di prima. Sono sciocca a sperare così tanto? A vedermi in un mondo roseo quando mio padre è ancora in giro per il mondo magico a tramare chissà quale vendetta? Forse, intanto però voglio godermela, questa dannata libertà.
    Tolgo cappotto e sciarpa, troppo ingombranti per muoversi come si deve, ed inizio a fare stretching nella radura per scaldare i muscoli ed evitarmi un doloroso strappo. Oggi voglio concentrarmi su salti e atterraggi, rinforzando ancora di più la gamba su cui, fino a pochi mesi fa, svettava la cicatrice a mezzaluna.
    Il sole filtra tra i rami accompagnando i miei movimenti ed avvolgendoli con un'atmosfera quasi eterea, e se chiudessi gli occhi so che potrei sentire la musica di archi e pianoforti, mettendo insieme melodie che mi sono familiari. Purtroppo non ho l'estro creativo per crearne nuove, probabilmente suonerebbero maldestre e zoppe come lo ero io quando cercavo di correre e saltare nonostante il ginocchio spezzato. Mh, incredibile... Sto per caso facendo dell'autoironia? Allora sto davvero migliorando!
    Dopo aver effettuato dei salti sul posto partendo da tutte e cinque le posizioni previste, decido di azzardare lanciandomi da una base un po' più alta. Salgo sul tronco caduto, mi regge senza problemi ed è abbastanza grande per poterci stare in piedi senza rischiare di perdere l'equilibrio; la distanza da terra sarà circa un metro, niente di così terribile... Stringo i denti ed inspiro profondamente per poi buttare fuori, insieme al mio fiato condensato, anche quel pizzico d'ansia che mi stava pungolando le pareti dello stomaco.
    Qualche passo di corsa per arrivare fino alle radici, effettuo quindi una rotazione per girarmi verso il terreno, mi do la spinta e... Ecco, sono per aria, le gambe distese in una spaccata verticale e le braccia all'indietro, rigide e perfettamente in posa. Odio volare, soffro di vertigini e il pensiero di salire su una scopa mi provoca brividi lungo la spina dorsale, ma questo è diverso: qui sono io ad avere il pieno controllo del mio corpo, e librarmi in aria per anche solo un secondo racchiude tutta la libertà di cui ho sempre avuto bisogno e che per anni mi è mancata. Abbasso le palpebre e, per quell'istante lungo un viaggio, m'immagino sui miei adorati anelli di Saturno, felice.
    Prima o poi però, si deve sempre atterrare e rimettere i piedi a terra, seppur controvoglia. Perdo per un secondo l'equilibrio ma riesco a stare in piedi e torno subito con la schiena dritta, un sorriso soddisfatto mi piega le labbra. Poteva andare molto peggio, quindi si può ritenere un successo nonostante l'inciampo!
    Mi volto, desiderosa di riprovare, ma con iniziale orrore mi rendo conto di non essere sola. Inizialmente nemmeno registro il viso del ragazzo, vedo solo un'altra persona sul limitare della radura e il mio corpo si congela pensando ad un pericolo, qualcuno a cui dover dare spiegazioni complicate infarcite di bugie. Per fortuna mia ed altrui, quei tempi sono finiti, e nell'istante in cui mi rendo conto di chi è lui il viso si accartoccia in una maschera di fastidio.
    Oh, sei tu.
    Yu-Shin Lee, la cozza più appiccicosa di tutto l'oceano. Ed io detesto le creature acquatiche.
    In realtà non lo odio così tanto, però il ragazzo sa come testare la mia pazienza e negli scorsi anni spesso è arrivato a tanto così dal farmi chiedere un richiamo per quei suoi modi insistenti. Alla fine avevo deciso che la tecnica migliore era evitarlo in qualsiasi modo, arrivando persino a nascondersi nei bagni dei maschi pur di non incrociarlo nei corridoi.
    Sicuramente a un sacco di ragazze piace e lo trovano simpatico -de gustibus- ma io ho altro a cui pensare e le sue avances non mi interessano.
    Dovrei continuare ad allenarmi quindi, cortesemente, potresti andare a fare il maniaco altrove?
    Incrocio le braccia al petto guardandolo fisso, nella speranza che non prenda tutto questo come una sfida. Io ci sto provando ad essere più gentile e aperta col prossimo, davvero, ma quella sua faccia da scemo è una minaccia alla mia pace mentale.


    Edited by étoile - 24/3/2024, 20:42
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    No, i pesci mi annoiano

    Che tipo di animale esotico domestico preferisci?
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    Nella piccola aula si ode solo il battere ritmico del mio indice contro l'antico legno della cattedra, l'unghia sta per creare un solco a causa della foga ed irritazione che impregna ogni rintocco. Dovremmo essere in quattro qui dentro, un Caposcuola per ogni casata, invece ci siamo solo io ed Euphemia, le rappresentanti più ligie al dovere e desiderose di mantenere la parola data, a quanto pare.
    Da quando rispettare gli impegni è diventato motivo di demerito, accidenti a loro?!
    Sbotto all'improvviso, il viso furente ed incredulo a causa dell'idiozia altrui. Avevamo in programma una riunione importante, ma a quanto pare i signorini Stormind e McCormac hanno preferito saltare e dirigere il loro interesse altrove, probabilmente tra le braccia delle loro fidanzate. Potrebbero sbaciucchiarsi in un altro momento e mettere il dovere al primo posto, per una buona volta, ma a quanto pare è chiedere troppo alle due persone scelte dal Preside per guidare e controllare gli altri studenti.
    Oppure gli è successo qualcosa e tra poco varcheranno la soglia coi loro sorrisi da schiaffi ben piantati in faccia, e sarà bene che sia così ed abbiano una scusa più che decente, perchè io ed Euphemia siamo pronte a mangiarli vivi.
    Avrebbero almeno potuto mandare un biglietto, che diamine! Qualcosa per avvisarci del... ritardo...?
    La mia attenzione viene attirata da una luce che, fuori dalla finestra, si allunga nel cielo a partire dal fitto dei boschi. Qualcuno deve aver lanciato un Periculum, ignorarlo sarebbe da sconsiderati e tanto ormai la riunione è andata a quel paese. Con un sospiro, mi avvio verso la porta e poi giù per le scale verso l'uscita, seguita da una sempre pronta Mia.
    Giuro che se quei due idioti hanno combinato qualcosa, gli strappo la spilla con le mie mani.
    Dubito possa essere uno scherzo o un'incanto partito per caso, è più probabile sia accaduto veramente qualcosa perchè solo gli stupidi si aggregano nella Foresta Proibita di notte con la convinzione che non gli capiterà nulla di brutto. Si chiama Proibita per un motivo, accidenti a loro!
    Quando arriviamo davanti a noi ci sono i rimasugli di una festa, solo che i ragazzi sembrano agitati e di André e Logan neanche l'ombra. Evito di far loro la predica perchè sembrano scossi e non voglio mi vadano contro, anche perchè qualcosa mi dice che eviteranno di radunarsi nuovamente qui.
    Chiedo informazioni e ci vengono raccontate le grida e la sparizione di una coppia che non conosco, nell'udire di come le prefette Matviga e Starfoll si sono buttate alla loro ricerca insieme al bardo Tassorosso scambio uno sguardo preoccupato con Mia.
    Credo ci toccherà corrergli dietro se non vogliamo un taglio del personale... Voi tornate al castello e cercate degli adulti, forza!
    Gli aiuti dei professionisti prima o poi arriveranno, nel frattempo toccherà alle Caposcuola col sale in zucca fermare quei tre da un possibile suicidio. Merlino, non vedo l'ora di finire la scuola per togliermi un po' di responsabilità di dosso, questo ruolo mi sta facendo invecchiare precocemente.
    L'interno della foresta è lugubre e freddo, un'ambiente detestabile e colmo di bestie che vorrei evitare d'incontrare. Spero che il Lumos possa tenerle lontane il più possibile... Almeno qui non dovrebbero esserci anfibi schifosi e puzzolenti.
    Seguiamo le voci ed una luce poco più avanti, così ci troviamo faccia a faccia coi tre pazzi a cui rivolgo un'occhiata di fuoco, specialmente ad André.
    Sei in ritardo per la riunione.
    Lo so che non è il momento, ma non ho saputo resistere.
    E voi due avreste dovuto fermarlo ed aspettare l'arrivo di un adulto, vi ha dato di volte il cervello?!
    Non posso esimere le due ragazze da una piccola sgridata, nemmeno Vanilla. Ho già tenuto la bocca chiusa riguardo quanto accaduto al Lago Nero perchè sono stata sua complice, se qui si aspetta lo stesso trattamento si sbaglia di grosso... Ok Marsilda, calmati, ci sono due ragazzini scomparsi in ballo. Inspira ed espira.
    ...ma ormai siamo qui, quindi toccherà collaborare per salvare la coppietta.
    Noto il terreno smosso, le impronte di scarpe e zoccoli, le seconde troppo grosse per appartenere a normali cavalli.
    Magari i ragazzi hanno invaso il territorio dei centauri senza rendersene conto, il signor Regan dice che non si fidano degli umani ma sono dotati di parola e intelletto quindi dovrebbero saper ragionare e capire che non vogliamo fargli male. Dovremmo castare tutti un Protego, caso mai dovessero iniziare a tirarci delle frecce addosso.
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    Suvvia, Matviga, è solo svenuto.
    Il petto del ragazzo si muove ancora, forse ha un lieve trauma cranico a causa della botta contro l'albero, ma è indiscutibilmente vivo. Dubito qualcuno lo troverà a causa del brutto tempo, forse giusto il signor Regan durante una delle sue ronde, quindi possiamo stare tranquille ed evitare di seppellirlo sotto chili di foglie avvizzite.
    Ripongo la bacchetta in tasca ed inizio ad allontanarmi dal violento idiota, i piedi seguono la direzione del castello infilandosi di nuovo nel fitto della foresta, così da proteggerci alla vista di eventuali curiosi. Mi sento avvolta da una strana aura di sicurezza e potere, come quando tenni testa a mio padre al villaggio, ma in un modo leggermente diverso: in quel momento riuscii a ribellarmi solo a voce, mentre oggi ho agito difendendo una ragazza ed impedendo venisse ferita e vedere un carnefice perdere mi sta facendo credere d'essere invincibile.
    Una sensazione effimera, lo so, però vorrei continuare a sguazzarci il più possibile. Forse se ne andrà via insieme al fango che ho sui capelli, nel momento in cui mi darò una pulita.
    Se ti alzerà ancora un dito contro, lo faremo espellere. Mentiremo riguardo al pugno che gli hai dato, se necessario, e nessuno gli crederà. La nostra parola contro la sua non vale niente.
    Sono spregevole a suggerire tale andamento di eventi? In fondo sarebbe una bugia a fin di bene, e Vanilla lo ha colpito per difendersi, non per diletto... Ed è vero che, in confronto a quel piantagrane, l'opinione di una Caposcuola ed una Prefetta viene tenuta più in considerazione. Non saremmo le prime ad approfittare d'una carica ed il potere che ne consegue, Logan non si faceva scrupoli a portare la sua fidanzata nel bagno dei prefetti quando era una semplice studentessa, quindi perchè dovrei farmene io?
    “Uno come quello lì è capace di qualsiasi cosa”.
    Nell'udire questo, il viso mi si contrae in una smorfia di disgusto. Purtroppo so cosa possono fare quelli come lui, ne ho subìto le conseguenze sulla pelle e non solo da parte di mio padre. Se non ricordo male il punto in cui Axel mi fece cadere a terra non è poi così lontano da qui, si vede che ai luridi violenti piace spaventare le ragazzine vicino al Lago Nero, magari trovano quel gelido specchio d'acqua d'ispirazione o un semplice luogo in cui poi lavare i loro peccati, una volta finito con noi.
    Per fortuna non ha potuto fare peggio di così.
    Osservo il polso della Serpeverde, le dita del ragazzo lo segnano e più tardi alcuni aloni rossi potrebbero diventare lividi se la ragazza ha una pelle particolarmente sensibile. Niente che un viaggio in infermeria non posso sistemare, ma sarebbe stato meglio evitare l'accaduto fin dal principio.
    Lo dirò solo alle autorità scolastiche, se e quando dovessero venire a chiederci spiegazioni.
    Replico seria e decisa, perchè dirle che non avrei mai aperto bocca con nessuno sarebbe stata una bugia ed un andare contro i miei valori e per cosa, poi? Se questo Hunter dovesse venire a scoprire dei fatti di oggi non sarà stato a causa mia e in caso se la vedrà Vanilla, io davanti al preside non terrò la bocca cucita e spero la Prefetta sia in grado di capirlo.
    Comunque lo hai detto anche tu che abbiamo distrutto il suo ego, quindi deduco se ne starà ben zitto se non vuole finire sulla prima pagina di quello sciocco giornalino scolastico.
    Un po' pallido come tentativo di rassicurazione, soprattutto senza certezze, ma dovremmo sperare e credere andrà tutto bene. Nel frattempo il grigiore scozzese sta lasciando spazio ad un'altra tonalità di colore scialbo, meno plumbeo e più sul perlaceo, segno che il cielo si sta finalmente schiarendo. Magari stanotte riuscirò a vedere qualche stella dalla finestra della mia stanza, sarebbe una splendida conclusione di giornata.
    Sai... quando è successo a me, nessuno è venuto a soccorrermi.
    Inizio a raccontare con un'iniziale tentennamento, quasi avessi timore a ripercorrere i passi di quella storia e un po' perchè, a conti fatti, io e Vanilla non siamo amiche. Una parte del mio cervello dice che dovrei stare zitta, che non le devo niente, mentre l'altra vuole aprirsi e lasciar andare le ultime catene del passato; non c'è niente di male a raccontare di sé, a creare legami col prossimo confidando esperienze simili.
    Continuo a guardare dritto davanti a me mentre cammino, tiro un profondo respiro e poi lascio che la bocca vada da sola.
    Anche lui era un Serpeverde, io avevo solo quindici anni. Abbiamo discusso, lui mi ha rubato il binocolo astronomico e io gli ho tirato un calcio nei testicoli prima di correre via; all'epoca non ero molto veloce perchè avevo un... problema alla gamba molto grave, così il ragazzo mi ha raggiunta tirandomi contro un Elettro.
    Sento la scossa corrermi lungo la pelle, il dolore ed il tonfo del mio corpo che cade a terra. I passi di Axel che mi raggiungono e il suo ghigno malefico ad un palmo dal mio mentre ride delle lacrime di terrore che è riuscito a strapparmi.
    Poi mi ha fatto apparire dei bubboni in faccia e si è tenuto il binocolo. Dopo un po' lo ha restituito, ma quella è un'altra storia.
    Non ho voglia di mettere in ballo Daisy e la litigata che ne è conseguita, non serve a niente e sarebbe solo un altro dolore che non desidero ricordare.
    E' andato via dal castello dopo qualche mese, gli auguro di essere morto in un vicolo come il lurido criminale che è.
    Il risentimento è palpabile, netto e tagliente come un coltello. L'ho odiato dal momento in cui l'ho visto e nel mio cuore non ci sarà mai spazio per il perdono, nemmeno tra cent'anni. Nemmeno mi pento del desiderio di vederlo sconfitto, inerme e sanguinante, perchè credo fermamente si meriti una giusta punizione per la persona orribile che è sempre stato, e che sicuramente è ancora adesso.
    Forse anche io sono terribile quanto lui, in fondo ho appena schiantato un ragazzo disarmato, ma per come la vedo io si è trattato di sopravvivere e rimettere al giusto posto un bastardo.
    Si potrebbe dire che quello che ho fatto per te ha giovato anche a me, probabilmente ne avevo bisogno da chissà quanto tempo...
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    Vanya Hellstrom
184 replies since 8/9/2021
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